Toyota ritorna a vincere nel World Endurance Championship e lo fa alla grande sul circuito di casa e con una doppietta. Il successo delle GR010-Hybrid non è mai stato in discussione, e l’unico brivido per il Gazoo Racing è stato il cambio della guardia al comando, ordinato dai box dopo 100’, tra Kamui Kobayashi e Sebastien Buemi.
La gara, che si è svolta in un inaspettato (per il Giappone) clima estivo, non ha visto nemmeno una Full Course Yellow a movimentare le carte in tavola, anche se sono state diverse, specie in GT, le penalità per track limits.
Con questi presupposti, l’Alpine, penalizzata dai consumi ma anche anche dal BoP, ha giocato in difesa, mantenendosi fuori dai guai ed agguantando il terzo posto che significa comunque mantenere la leadership in classifica, seppur a pari punti con i vincitori odierni, Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa, in vista dell’atto finale in Bahrain.
Entrambe le Peugeot sono arrivate al traguardo, ma hanno dovuto scontare il medesimo problema di perdita di fluidi che è costato mezz’ora al box per la #94 e quattro tornate per la #93, che chiude al quarto posto assoluto. Ad ogni modo, sia il passo gara che la velocità di punta al momento, considerando il BoP attuale ovviamente, si sono dimostrate a livello della ex-Rebellion, ma assolutamente lontane dalle Toyota, con cui condividono invece i livelli di consumo.
Anche il WRT torna al successo dopo Spa in LM P2, al termine di una lunga battaglia con le due Oreca Jota. Nel team britannico, che completa il resto del podio, si è sperato a lungo in una neutralizzazione per effettuare almeno una sosta parzialmente gratis, ma a 5’ dal termine anche Will Stevens si è dovuto arrendere e cedere la leadership a Robin Frjins, che con Sean Gelael ed il sub di lusso Dries Vanthoor componeva oggi la line-up della squadra belga. Oliver Rasmussen dal canto suo è invece riuscito a tenere a bada il ritorno di Norman Nato del Realteam by WRT per la terza piazza.
In classifica generale Antonio Felix da Costa, Will Stevens e Roberto Gonzalez conducono con ben 28 punti di vantaggio sull’equipaggio della #23 di United Autosports, oggi quinti. Considerando che in Bahrain sarà attribuito un punteggio maggiorato in funzione della durata di 8 ore, i giochi comunque non sono ancora chiusi, a livello matematico nemmeno per Realteam by WRT e WRT, che inseguono a -34 e -36.
Anche tra le Pro/AM, AF Corse torna al successo con Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo dopo il brillante inizio di stagione, anche grazie all’entrata a cannone al primo giro dei precedenti capoclassifica di Algarve Pro Racing, che oggi chiudono la classifica della sottocategoria ed seguono in graduatoria a 8 lunghezze.
Le analogie con la graduatoria della 6 Ore di Spa proseguono anche con le GTE-Pro, dove Alessandro Pier Guidi e James Calado regalano in secondo successo stagionale alla Ferrari e ad AF Corse. A differenza del circuito delle Ardenne le Rosse si portano a casa una doppietta con Antonio Fuoco e Miguel Molina, i quali rubano punti pesanti ai rivali di Porsche, dopo essere stati anche al comando durante la quarta ora di gara.
Le due 911 RSR-19, in gara, a parte la fase iniziale, allorquando Kevin Estre ha recuperato per meno di mezzo stint la prima piazza persa al via su James Calado, non sono mai sembrate in grado di impensierire le 488, lamentando, proprio come a Spa, problemi di pneumatici. La penalità assegnata nel corso del primo stint a Gianmaria Bruni ha fatto il resto. La Corvette dal canto suo, è tornata quella di prima di Le Mans, poco consistente e dai consumi eccessivi, tanto da far pervenire Nick Tandy al rallentatore, senza carburante, alla sua seconda sosta.
Grazie al risultato odierno, Pier Guidi e Calado, che erano stati appaiati in classifica da Estre e Christensen al termine delle qualifiche, riprendono il comando con 11 punti di vantaggio, che aumentano a 14 nei confronti del solo Gianmaria Bruni, stante l’assenza di Richard Lietz a Monza.
Secondo successo stagionale dopo Le Mans infine in GTE-Am per l’Aston Martin del TF Sport di Ben Keating, Henrique Chaves e Marco Sorensen. I capolista, reduci dal big crash del portoghese a Monza, nonostante i 30 kg extra di Success Ballast, hanno tratto vantaggio dalla maggiore velocità di punta delle Vantage (circa 3 kmh rispetto a Ferrari e Porsche), che piazzano a podio anche la vettura del D’Station.
Nel mezzo, ancora una volta la Ferrari delle Iron Dames, che nelle fasi iniziali avevano anche preso la testa della categoria. In classifica, Keating e Sorensen vantano 20 punti sull’equipaggio della terza Vantage del Northwest AMR, oggi quinta alle spalle della 488 #54 di AF Corse, sospinta qui da un sempre positivo Davide Rigon, penalizzata da una sosta extra per un drive-through causato da Paul Dalla Lana. Unico ritiro odierno per la Porsche #77 del Demspey-Proton trionfatrice a Monza, per problemi di idroguida. La vettura era rimasta peraltro vittima di problemi anche nella giornata di ieri, durante il “Circuit Safari”.
E’ tutto per oggi. Il WEC ritornerà il 12 novembre per la 8 Ore del Bahrain.
Piero Lonardo
Foto: Toyota Gazoo Racing, Peugeot Sport, Ferrari Races, FIA WEC, TF Sport