Le due Toyota hanno ripreso un passo continuo e a dopo 4 ore conducono a Le Mans distanziate fra loro di circa 10”. Terza forza sempre l’Alpine che, a parità di soste, mantiene ancora lo stesso giro del battistrada.
La vera sorpresa viene dalle LM P2, che continuano ad essere la quarta forza della gara, con un solo giro di distacco dalle prime Hypercar, dato che le due Glickenhaus procedono in P9 e P13, pure con un giro di svantaggio. Dopo 4 ore sono ben 12 le vetture racchiuse in questa tornata.
La categoria ha visto un repentino cambio della guardia nel corso della terza ora di gara, con il leader Jota Sport ferma nella ghiaia alla Chicane Dunlop con Anthony Davidson alla guida, forse per pista scivolosa, dato che pochi minuti prima era stata l’Oreca dell’Association SRT41 a finire nelle vicine protezioni.
Largo quindi a Franco Colapinto e Job van Uitert, al volante delle vetture di G-Drive e Racing Team Nederland, i quali ingaggiano una furiosa battaglia che viene fermata solo dal furioso scroscio che si abbatte sul circuito.
Le carte si rimescolano ancora all’inizio della quarta ora, grazie al violento crash dell’Aston Martin di Marcos Gomes ad Indianapolis, che chiama in causa la Safety Car.
La neutralizzazione per permettere il riassetto delle protezioni perdura per oltre mezz’ora, e allo scadere dei 240’ di gara, è Tom Blomqvist con la seconda Oreca Jota ad ereditare la leadership della categoria, quarto assoluto davanti a Wayne Boyd con la migliore delle entry di United Autosports e alla vettura del Panis Racing, che a sua volta precede i duellanti di poco prima.
In GTE-Pro, le due Ferrari paiono dominare in scioltezza, e l’unico duello da segnalare è stato quello interno fra Alessandro Pier Guidi e Daniel Serra. Il driver cremonese ora conduce su Sam Bird, sostituto ricordiamo dell’infortunato Davide Rigon, con la Corvette di Jordan Taylor quale terza forza.
Tra le AM, Nicklas Nielsen ha ceduto il volante a Francois Perrodo, che a parità di soste mantiene un decente cuscino di 7” su Ben Keating e l’Aston Martin di TF Sport. A seguire le altre due 488 GTE Evo di Scott Andrews e Giorgio Sernagiotto per Kessel Racing e Cetilar Racing.
Piero Lonardo
La classifica dopo la quarta ora di gara
Foto: Piero Lonardo