Approfittando della breve pausa agostana dei maggiori campionati, la nuova Lamborghini Hypercar ed il team Iron Lynx si sono mostrati a Imola per una due giorni di test susseguente il primo shakedown di Vallelunga.
Con i piloti Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Daniil Kvyat al volante, la SC63 ha coperto oltre 1.500 km, focalizzandosi sulla calibrazione del nuovo motore V8 e sul settaggio del cambio Xtrac, oltre che sull’elettronica, in particolare sui sistemi di calibrazione del limitatore di velocità e del controllo di trazione, raccogliendo dati concernenti l’aerodinamica ed il raffreddamento.
Il programma di test del team gestito da Andrea Piccini con la nuova hypercar della casa di Sant’Agata proseguirà a passo sostenuto nelle prossime settimane.
Frattanto proseguono anche i test per l’altra hypercar italiana, l’Isotta Fraschini, che ai primi di agosto ha scelto la vicina Monza per proseguire il programma di avvicinamento all’omologazione.
La prima positiva giornata con ben 98 giri percorsi nelle mani dei collaudatori Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay si è però conclusa – come da comunicato del costruttore lombardo – con una perdita di lubrificante che ha generato un principio d’incendio nel vano motore e che ha danneggiato diversi cablaggi. Per precauzione la vettura è quindi rientrata in officina, dove è stata smontata per tutti i controlli del caso.
Sempre da comunicato, un peccato perché la giornata era iniziata particolarmente bene, con i due piloti Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay che si sono alternati alla guida e continue regolazioni di affinamento di assetto per trovare il miglior compromesso tra il comportamento nelle curve più lente e la necessità di non pregiudicare la velocità nei lunghi rettifili che caratterizzano da sempre la pista di Monza. Nel corso della tarda mattinata è stato montato anche un treno di gomme soft per una sessione di 12 giri nel corso della quale è stato fermato il cronometro su un ottimo 1’35”622. (Ndr – La pole ottenuta da Kamui Kobayashi un mese fa in condizioni simili é stata di appena 3 decimi meglio, 1.35.358)
Marco Bonanomi, pilota di sviluppo della Michelotto Engineering: “Dal mio punto di vista un test molto positivo perché abbiamo fatto dei bei passi avanti sulla comprensione della vettura, sia dal punto di vista della meccanica che della collaborazione dei vari sistemi. Dal punto di vista personale sono contento perché sono riuscito a fare più giri rispetto a Vallelunga, anche se con mano e polso non sono ancora al 100%. Mi sono sentito meglio in macchina e questo è sicuramente positivo”.
Piero Lonardo
Foto: Iron Lynx, Isotta Fraschini