Uno dei temi “caldi” del World Endurance Championship è quello delle evoluzioni, i cosiddetti Joker. Dal 2023 in poi sono previsti 5 joker al massimo sulle vetture rispetto alla prima omologazione.
L’informazione però non è sempre disponibile in modo certo, al contrario delle tabelle del Balance of Performance e del resto del regolamento sportivo.
Alcuni team come Ferrari non hanno fatto mistero delle evoluzioni, e fino a questo momento sappiamo che sulla 499P ne è stato utilizzato uno solo, introdotto a San Paolo 2024, relativo all’aerodinamica dell’impianto frenante. Sappiamo inoltre di un joker – peraltro inutilizzato – da Porsche sulla distribuzione e ovviamente dell’evoluzione introdotta nel 2024 sulla Peugeot 9X8.
Ecco, già in questo caso ci sorge qualche dubbio, perchè da fonti esterne al marchio francese, parrebbe siano state in realtà utilizzate già tutte le evoluzioni possibili per proporre il nuovo modello, e che proprio per questo in casa del Leone si stia pensando addirittura ad una vettura totalmente nuova per proseguire l’avventura nella serie mondiale, anche se l’attuale regolamento sportivo è valido solo fino al 2029.
Parlando stamane con Toyota nell’ambito della 6 Ore di Imola che prenderà il via domani con le prime libere, non era chiaro nemmeno al pilota che è stato intervistato il numero di evoluzioni introdotte fin qui sulla GR010-Hybrid: uno o addirittura forse nemmeno un joker. Un’altra fonte interna al team ha parlato invece di 4 joker utilizzati, senza specificare dove e quando.
Noi abbiamo visto coi nostri occhi evolvere l’aerodinamica della Hypercar nipponica nel corso degli anni, però va detto che non tutte le modifiche aerodinamiche possono essere considerate come joker spesi, nè tantomeno tutte le evoluzioni passibili di joker sono necessariamente visibili alla prima occhiata, per cui il dubbio ci rimane. Speriamo di riuscire ad approfondire il tema una volta per tutte nei prossimi giorni, cosí da avere un quadro sempre più chiaro dello “stato dell’arte” di questo bellissimo campionato.
Piero Lonardo da informazioni raccolte da Luca Pellegrini e Francesco Corghi
Foto: Piero Lonardo