Abbiamo approfittato della disponibilità degli uomini di Ferrari per raccogliere impressioni poco prima dello svolgimento delle Libere 1 di Lusail.
Per primo Nicklas Nielsen, pilota della 499P #50. Cosa ne pensi di quanto emerso dal Prologo? “La Porsche sembra veramente forte, anche Cadillac, e Peugeot sembra essere migliorata dallo scorso anno, ma tutto il parco partenti è veramente tirato. Sembra di essere tornati ad un livello di competizione ed è molto bello. E’ comunque difficile dire chi temere di più…” la premessa del giovane danese, poi coinvolto sul tema tecnico forse più importante qui a Lusail, il consumo delle gomme: “Riguardo il degrado delle gomme, noi andiamo abbastanza bene, anche se un po’ tutti si stanno lamentando del graining. In gara dovremo ovviamente stare attenti a non distruggerle. Ma la pista non è poi tanto diversa dalle altre, dovremo stare molto attenti al traffico, soprattutto alle GT, anche se non abbiamo più le LM P2, buone per lo spettacolo ma non per noi.”
James Calado punta invece il dito sul traffico, che potrebbe determinare le sorti della gara “Se rimani dietro ad una vettura più lenta qui si rischia di perdere molto tempo, lo abbiamo già visto nel prologo. Bisognerà capire all’occorrenza se converrà sacrificare un po’ i pneumatici ed accelerare le operazioni di sorpasso di vetture più lente di 1” o 2” oppure rimanere dietro fino all’occasione migliore.”
Poi è stata la volta del boss, Antonello Coletta Quali sono le prospettive per questa stagione? “Lo scorso anno siamo partiti bene ed è andata come meglio non potevamo, con la vittoria di Le Mans ed il secondo posto nel mondiale, ora ci troviamo con una vettura che conosciamo meglio e che non abbiamo ritenuto di evolvere. Sappiamo che non sarà una stagione facile con tanti costruttori ma raccogliamo la sfida. Riguardo lo scorso anno, peccato solo la seconda parte di stagione, ma va puntualizzato che è stata la gestione delle gomme, che ci viene spesso contestata, a permetterci di andare a podio nelle ultime gare.”
Sui risultati del Prologo ha poi aggiunto “Fa effetto vedere una Toyota che non è leader, ma su questa pista il peso è determinante e Toyota e Ferrari sono le vetture più pesanti… Noi qui speriamo di entrare nella Hyperpole, cosa assolutamente non scontata, e credo che realisticamente possiamo terminare fra i primi cinque. Speriamo primo secondo e terzo, visto che abbiamo tre macchine! Credo comunque che i veri valori del campionato si riusciranno a comprendere a partire da Spa.”
Riguardo infine gli eventuali sviluppi futuri ha poi precisato “Per ora ci terremo tutte le cartucce in tasca per quando avremo le idee più chiare su dove intervenire. Non c’è assolutamente fretta, anche perchè crediamo di avere un buon prodotto e continuiamo cosí.”.
Per ultimo il “papà” della 499P, l’Ing.Ferdinando Cannizzo : Quali sono le insidie di questa pista? “Oltre alle gomme, che sono fondamentali, bisogna fare attenzione ai cordoli, anche se non sembrano cosí alti come si dice. In 10 ore poi le condizioni climatiche cambieranno tantissimo e anche il vento farà la sua parte, per cui bisognerà fare molta attenzione, scegliendo anche il miglior tipo di compound.”
Riguardo l’introduzione della terza macchina: “Il fatto di avere una vettura in più ci da’ molte più opportunità di esplorare in maniera più veloce eventuali alternative, per poi mettere a fattor comune i risultati. E’ sicuramente un vantaggio, non solo per i dati, ma anche lavorare con altri tre piloti con punti di vista differenti che aggiungono ulteriori informazioni.”
Infine, sempre sull’introduzione di eventuali interventi sulla vettura : “Abbiamo già iniziato a lavorare su alcune aree, ci siamo dati delle priorità, ma vogliamo conferme da queste prime gare per completare la comprensione della nostra vettura e validare le nostre ipotesi per poi procedere, vediamo se entro la fine della stagione o più facilmente nel 2025. Intanto cerchiamo di fare bene qui partendo dalla Hyperpole, perchè la concorrenza è tanta ed il livello è molto alto.”
Interviste raccolte da Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo