Un tris di costruttori occupa il podio virtuale delle prime libere della 24 Ore di Le Mans. Davanti a tutti c’è la Toyota #8 col tempo di 3.26.013, ottenuto da Brendon Hartley, seguito dalla Porsche Jota #12 di Callum Ilott, a lungo al top, e dalla BMW #15 di Dries Vanthoor, che nel rush finale scalza la Porsche Proton dai primi tre.
Il quattro volte campione WEC, nel migliorare sensibilmente il crono ottenuto nella Journèe Test, ha lasciato a oltre mezzo secondo la concorrenza. Solo ottavo tempo per la migliore delle Ferrari, grazie al polesitter 2023, Antonio Fuoco, mentre le due Lamborghini e Isotta Fraschini chiudono la lista delle 23 Hypercar, con distacchi dai 3 ai quasi 8 secondi. La SC63 #63, che ha saltato ieri la foto di gruppo, ha subito un cambio di telaio.
“Spike” guida la graduatoria delle LM P2 con Louis Deletraz autore di 3.34.245, a sua volta a precedere James Allen, quest’anno con la vettura di Duqueine dopo il biennio di successi con APR, ed il teammate al WTR Filipe Albuquerque con l’entry #23 di United Autosports. Da notare che si tratta di tre equipaggi Pro/Am. La palma del migliore tra le line-up Pro va a Iron Lynx con Bent Viscaal.
Scendono invece vertiginosamente i tempi delle GT3, la categoria al momento più equilibrata, con Esteban Masson e la Lexus #87 a superare le due McLaren di United Autosports #59 ed Inception Racing. Il pilota francese ha ottenuto il tempo di 3.57.808 all’ultimo giro utile.
Nonostante diverse defaillance, due sole le red flag che hanno interrotto la sessione, protagoniste la Lexus #78 di Arnold Robin e, contestualmente, l’Alpine #35 di Ferdinand Habsburg quest’ultima ferma sotto il ponte Dunlop. Nella fase finale della sessione infine, Alex Lynn è andato in testacoda e ha toccato le barriere a Tertre Rouge.
A seguire alle 19.00 l’ora di qualifiche che definirà i primi otto di ogni categoria che domani parteciperanno alla Hyperpole. A seguire due ulteriori ore di libere a partire dalle 22.00
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo