Smaltito l’hype per il ritiro della Corvette di testa, con Perrodo ed il boss AF Corse, Amato Ferrari, a porgere le proprie scuse al box statunitense per l’errore commesso, la direzione gara prende la palla al balzo per raffreddare gli animi a fronte del contatto dell’Oreca meglio piazzata del WRT di Robin Frijns, che si gira e picchia ad Indianapolis, chiamando in causa per la prima volta la Safety Car.
Dietro la Porsche di servizio si allineano in primis i nuovi duellanti della GTE-Pro, Fred Makowiecki e Alessandro Pier Guidi, che dopo il successivo restart, circa 20’ dopo, mantengono le posizioni sino alla prima sosta utile. Qui in AF Corse si opta per mantenere le gomme mentre al box Porsche veniva fatto un pit completo con l’ex di lusso Gianmaria Bruni a prendere il volante della 911 #91.
La nuova leadership estesa della Ferrari dura peró solo circa 20’, in quanto Pier Guidi è costretto ad uno stop inatteso per la foratura lenta della posteriore destra: Bruni cosí può guadagnare senza lottare circa 56” e balzare in testa alla categoria.
Davanti a tutti le due Toyota sono ora nello stesso giro, forse a preparare il consueto gran finale combinato, con la Glickenhaus #709 terza a 4 tornate.
Tra le LM P2, la marcia trionfale dell’Oreca Jota #38 subisce un rallentamento a causa di una foratura lenta, che costringe il team inglese ad una sosta extra. Prema Racing ne approfitta per avvicinarsi a circa 1’. Stabile P3 ormai l’altra Jota.
Qualche problema anche per la #45 di Algarve Pro Racing, leader tra le Pro/Am, a causa di un’uscita di strada da parte di James Allen che costringe il team portoghese al cambio del muso e alla perdita di uno dei due giri di vantaggio sulla vettura del Nielsen Racing.
Gli ultimi colpi di questo scorcio di gara vengono dal contatto fra la Porsche Proton #93 – quella di Fassbender per intenderci – con Zach Robichon alla guida, e la Ferrari del JMW, nella sabbia ad Arnage, e dalla Ferrari Iron Lynx di Claudio Schiavoni, che viene sbattuto fuori dall’Oreca LM P2 del Panis Racing all’ultima curva. Quest’ultima viene giudicata colpevole dalla direzione gara.
A tre ore dalla bandiera a scacchi, la classifica delle GTE-Am vede sempre l’Aston Martin di TF Sport a condurre sulla rimontante Porsche del WeatherTech Racing e sulla #77 del Dempsey-Proton. Ad un giro l’altra 911 dell’Hardpoint/Absolute e la Vantage del Northwest AMR.
Piero Lonardo
Foto: 24H Le Mans