Credevamo di non potere godere di più dopo il primo successo di Le Mans, poi nel 2024 è arrivato il secondo e invece stasera si inizia la nuova stagione del FIA WEC addirittura con una tripletta Ferrari con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen ad aggiudicarsi la prima vittoria del 2025 sull’esemplare di AF Corse di Robert Kubica, Phil Hanson e Yifei Ye e sulla #51 di Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado.
Le 499P si sono dimostrate nettamente superiori sul tracciato qatariota, e nemmeno un testacoda innescato dalla BMW #15 nelle fasi iniziali di gara ha impedito all’equipaggio della #50 di giocarsela fino all’ultimo con lo “Yellow Submarine”. Il sorpasso decisivo al termine della sesta ora, ma le due Ferrari si sono ritrovate nuovamente invertite dopo il penultimo pit. L’ordine è poi stato ristabilito all’ultima sosta, grazie alle diverse strategie in tema di pneumatici.
Nel finale Pier Guidi ha cercato a lungo il secondo posto sul polacco, ma l’ordine sul traguardo è rimasto immutato. Peccato per le tante penalità di cui è stato protagonista l’equipaggio della #51, che avrà certamente modo di rifarsi in seguito.
E gli altri? BMW ha limitato i danni, dimostrando un buon livello di competitività, con le sue LMDh in P4 e P7; nel mezzo, le due Toyota, impegnate a limitare i danni. Grande rimpianto in casa Cadillac, con la sola #12 a terminare in top ten dopo l’assurdo crash fratricida dopo due ore di gara, di cui siamo curiosi di capire meglio a mente fredda eventuali motivazioni diverse dalla distrazione.
Anche le Alpine hanno mostrato qualcosa, ma alla fine terminano anche dietro alle impalpabili Peugeot e alle Porsche Penske. Nostra sensazione, le LMDh di Stoccarda hanno già iniziato a pensare a Le Mans… Aston Martin Valkyrie, belle ma – vogliamo essere gentili – troppo acerbe. Non vediamo l’ora di vederle in azione fra pochi giorni in IMSA a Sebring per capirne il reale valore attuale.
Spettacolo anche in GT3, con diversi marchi a giocarsi la vittoria finale: Lexus, McLaren, BMW e Corvette. Alla fine l’ha spuntata l’unica Corvette superstite del “solito” Ben Keating, questa volta coadiuvato da Dani Juncadella e Sebastien Baud. Il transalpino ha resistito in modo coriaceo nel finale al ritorno della McLaren di Gregoire Saucy, che salva l’onore di United Autosports, dopo che la sorella #59 si è persa nel centroclassifica.
Gradino basso del podio per la BMW #31. Il WRT ha tentato una strategia al limite, ma l’azzardo non ha pagato ed è stato necessario uno splash a 10’ dalla bandiera a scacchi. La top five si completa con la Lexus #78 e la migliore delle due Ferrari VISTA AF Corse, la #21 di Simon Mann, Alessio Rovera e Francois Heriau. Peccato per la Ford Mustang #77, assai convincente soprattutto nelle mani di Ben Tuck, due volte a fuoco in una settimana, e per l’Aston Martin dello Heart of Racing di Mattia Drudi, vittima di una sanguinosa penalità a due ore dal traguardo.
E’ tutto da Lusail. L’appuntamento con la massima serie endurance è per la 6 Ore di Imola del 20 aprile.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo