Corvette esce con le ossa rotte dalle seconde quattro ore di gara a Le Mans. Dopo essersi ricongiunta alla vettura gemella in testa in GTE-Pro, nel corso della settima ora Nick Tandy era costretto ad una sosta extra per cambiare i freni che lo riportava dietro le due Porsche.
Il vero dramma peró accadeva poco dopo, con Antonio Garcia lento all’uscita di Indianapolis. Una prima sosta per rimettere la C8.R #63 in pista non sortiva purtroppo effetti positivi e cosí la macchina veniva riportata ai box dove veniva riscontrato un danno alle sospensioni che richiedeva una riparazione estesa. Al momento la Corvette ha perso 15 giri ed è ancora all’interno del garage.
Problemi anche per la Ferrari #52, colpita da un prototipo. I meccanici AF Corse in questo caso erano più fortunati in quanto se la cavavano con una sosta veloce. Davanti a tutti in GTE-Pro ora ci sono le due Porsche condotte da Michael Christensen e Gianmaria Bruni.
La Porsche #91 ha scontato un drive-through per costante abuso dei track limits, mentre la Ferrari di Alessandro Pier Guidi, attardata inizialmente dal la medesima penalità assestata nelle prime fasi di gara, non è comunque lontana e durante le soste si piazza fra le due 911. A seguire, a pari giri, la Corvette superstite e la 488 #52; la terza Ferrari iscritta dal Riley Motorsport prosegue ad un giro.
Davanti le due Toyota si scambiano continuamente le posizioni, in una presunta battaglia fra le due crew forse destinata al pubblico. Fatto sta che anche una delle Glickenhaus, la #708 meglio piazzata, ha dovuto subire uno stop, dovuto all’uscita di Olivier Pla, fino a quel punto impeccabile terzo ancorchè a distanza, nel corso dell’outlap del pitstop numero 10.
Come nel caso della Corvette, è stato necessario un intervento aggiuntivo che peró è stato liquidato nel lasso di cinque giri. Restando sulle Hypercar, l’uscita di pista di Andrè Negrao alle Ford nel corso della sesta ora ha ulteriormente allontanato l’Alpine dalla lotta per il vertice, lasciandola a -8 giri dalle Toyota.
Dopo i duelli del primo quarto di gara, la classifica delle LM P2 pare essersi stabilizzata, con l’Oreca #38 di Jota a precedere la vettura di Prema Racing. La crew della #9 nelle fasi precedenti pareva risultare più lenta nelle fasi connesse ai pitstop rispetto ai leader, che grazie alle strategie ad un certo punto piazzavano un uno-due con la #28, ma ora il distacco fra le due vetture di testa sembra essersi assestato intorno ai 2’.
Quale terza forza sta emergendo il TDS X Vaillante grazie al solito Mathias Beche, mentre tra le Pro/Am si sono fatti largo i campioni ELMS di Algarve Pro Racing.
In GTE-Am infine, Cooper MacNeil è riuscito a non dilapidare il congruo vantaggio accumulato dai due Pro, e la Porsche del WeatherTech continua ora a condurre con 1’30” di vantaggio sull’altra 911 del Dempsey-Proton, ora affidata a Seb Priaulx. A seguire l’Aston Martin Northwest AMR con David Pittard e l’altra Porsche dell’Hardpoint con Alessio Picariello al volante.
Da segnalare il contatto fra la Ferrari di AF Corse/APM che ha comportato lunghe riparazioni anche per la Porsche dell’incolpevole Michael Fassbender, che più tardi si girerà al ponte Dunlop. La Porsche #46 del Project 1 di Matteo Cairoli è ufficialmente il primo ritiro di questa 24 Ore.
Piero Lonardo
Foto: Porsche Motorsport, 24H Le Mans, WEC