Quantomai poco rappresentata quest’anno nel WEC la classe LM P2. Dai fasti di Le Mans 2013, allorquando presero il via ben 23 macchine, quest’anno la categoria ha presentato solamente quattro entry full-time.
Alla fine l’ha spuntata SMP Racing, alla prima partecipazione con le sue due Oreca-Nissan, premiando Sergey Zlobin, il primo pilota russo a mettere piedi su di una Formula 1, quale campione piloti.
Delusione per l’altro team di matrice russa, G-Drive Racing, terminato secondo nonostante le ben quattro vittorie di tappa contro l’unica, che però valeva doppio, dei vincitori finali.
Ottima la partecipazione del KCMG Racing, unica vera realtà fin qui emersa dall’Asian Le Mans Series, che ha portato a casa le altre tre vittorie di categoria.
La reale causa di tanta assenza si chiama rapporto costi/benefici. Le otto trasferte in giro per il mondo evidentemente non sono risultate abbastanza remunerative per rimpolpare una categoria non supportata dalle case (anche Nissan, nonostante il V6 giapponese abbia di fatto monopolizzato le forniture motoristiche del campionato).
Squadre come Greaves Motorsport, Jota e Alpine Signatech hanno preferito dirottare i loro sforzi sulla European Le Mans Series. Oak Racing, vincitrice nel 2013, ha rivolto le sue attenzioni al Tudor USCC, limitandosi ad alcune apparizioni. Millennium Racing invece non è andata oltre i test del Castellet.
Merita un siparietto a parte la curiosa vicenda Strakka-Dome, mai vista pubblicamente in pista, né tantomeno in gara.
Tra le varie apparizioni one-shot merita invece attenzione la presenza di Extreme Speed Motorsports al COTA e a Shanghai, che ha fatto da preludio all’impegno full-time, quale squadra ufficiale HPD, nel 2015, con la nuova ARX-04b coupè.
Nuove prospettive, soprattutto dal punto di vista dei telai, per la prossima stagione, che vedrà al via anche la nuova BR01, la nuova creatura di Paolo Catone per SMP Racing, mentre SARD, come dicevamo, potrebbe entrare nella categoria, con la prima nuova Oreca coupè dotata di una unità Judd marchiata Toyota.
Le altre new entry per il 2015 vedono anche gli svizzeri del Morand Racing e il nuovo progetto Brabham, il cui crowdfunding ha raggiunto il budget necessario. Jota Sport infine potrebbe diventare un reale junior team Audi, partecipando a tutte le otto gare del WEC
Tanta carne al fuoco quindi per la categoria, che potrebbe velocemente ritornare ai recenti fasti, e non solo a Le Mans, nonostante il numero chiuso complessivo preannunciato dai vertici WEC.
Foto: SMP Racing