Questa prima uscita delle GTP a Daytona si sta rivelando come da previsioni qualcosa di unico e foriera di un grande futuro per la categoria nel WeatherTech SportsCar Championship. Nel corso terzo ottavo di gara infatti sono continuate le alternanze alla testa della gara.
In questa fase sono state protagoniste le Cadillac, con Pipo Derani che ha approfittato di un errore da parte di Helio Castroneves che, a gomme fredde, si girava in occasione del restart successivo al crash dell’Oreca #11 del TDS in curva 1, perdendo contatto dalla testa della gara, pur mantenendo il giro dei primi.
I pneumatici infatti, come confermato da diversi driver, saranno sempre più un fattore in questa Rolex24, a causa delle limitazioni imposte dall’IMSA per la categoria, che costringeranno praticamente tutte le GTP a doppi stint, similmente al WEC, nel tentativo di risparmiare più gomme possibili per il finale di gara.
In seguito è stata la volta della #02 di Richard Westbrook di prendere la testa della gara, ed infine la #01, che ha approfittato di una nuova Full Course Yellow chiamata in causa per una pila di gomme terminata in pista e delle relative soste. Dietro la Cadillac dorata però è risalita l’Acura dell’MSR, che col polesitter Tom Blomqvist ha riguadagnato terreno, mentre l’altra ARX-06 del WTR withe Andretti è stata costretta ad un drive-through per essere ripartita con equipaggiamento attaccato. Continua frattanto il calvario della BMW #25, la cui gara ormai è scesa a livello di test.
Nelle LM P2 il PR1 Mathiasen ha definitivamente scoperto le carte e, una volta esaurito il doppio stint di Ben Keating, ha messo Alex Quinn al volante dell’Oreca #52. Il giovane inglese precede l’unità superstite del TDS e la vettura del Proton Competition, spinta da Gianmaria Bruni a contatto del podio.
I problemi dell’Andretti Autosport sono dal canto loro diventati la fortuna del Sean Creech Motorsport, che ha riconquistato la testa delle LM P3. Nico Pino e c. devono ora vedersela con il FastMD Racing e l’MRS-GT Racing, uniche vetture ancora a pieni giri.
Sempre accesa infine la lotta fra le GT, che vede nuovamente in contention tra le GTD Pro anche la Lexus del Vasser Sullivan con la Mercedes del WeatherTech Racing dei factory drivers della stella a tre punte, la Corvette e l’Aston Martin dello Heart of Racing. La Ferrari del Risi Competizione, che fino alla nona ora aveva mantenuto una dignitosa quinta piazza nonostante un giro più veloce di quasi 1” inferiore alla concorrenza, è ora ferma ai box.
Tra le GTD, emerge ora l’Acura del Racers Edge with WTR con l’ex-IndyCar Ryan Briscoe sulle Mercedes di Winward Racing e Korthoff Motorsport. L’altra AMG GT3 del SunEnergy1 dal canto suo è ferma ai box per problemi di raffreddamento. Ferma lungo la pista in curva 2 infine una delle nuove Porsche 992, la #92 del Keellymoss with Riley, che però non è stata il trigger della nuova neutralizzazione, la sesta della gara finora, alimentata dalla Duqueine LM P3 del JDC-Miller con Tijmen van der Helm, out in curva 1.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo