Questa 12 ore di Sebring, che fino a due terzi di gara sembrava avviarsi su un confronto alla distanza fra tutte le GTP, prosegue a perdere pezzi pregiati nella lotta al primato assoluto. L’Acura #10, che con Ricky Taylor era riuscita a coronare un lungo inseguimento alla BMW di testa, è stata costretta ad una lunga sosta per verificare un consumo anomalo di olio motore.
Qualcuno si ricorderà che lo scorso anno a Daytona le due ARX-06, poi vincenti con l’MSR, approfittavano di ogni Full Course Yellow per rabboccare l’olio, ma questo problema non era più apparso in seguito. A due ore dalla bandiera a scacchi, Brendon Hartley insegue con un giro di svantaggio rispetto ai primi.
Anche in casa Porsche però non si può essere completamente contenti, perchè a causa di un contatto con l’Acura NSX GT3 di Katharine Legge, spedita senza tanti complimenti nelle gomme di curva 17 da Fred Makowiecki, in quel momento in P4, la 963 #6, nel frattempo assurta al comando della gara, poco dopo si è girata in curva 7 con una foratura alla posteriore sinistra. Da notare che la direzione gara non aveva preso provvedimenti a fronte del contatto con la GT.
La successiva sosta ai box per sostituire pneumatico e cofano posteriore lasciava la Porsche #6 a 2 giri, consegnando la testa della gara all’altra 963, ora con Matt Campbell al volante, inseguito da vicino dalla Cadillac residua. Grazie alle differenti strategie però, è Colton Herta con l’Acura #40 al comando a due ore dal termine, davanti alle due BMW; da segnalare che anche la BMW #25 non ha visto alcuna reazione dalla direzione gara per il testacoda procurato alla Lamborghini di Matteo Cressoni.
La lotta ravvicinata tra le LM P2 ha trovato la sua massima espressione allorquando le vetture sono state raggruppate allo scadere della nona ora di gara. A prendere le redini della categoria ancora una volta l’Oreca #2 di United Autosports, nonostante testacoda e penalità, grazie a Nico Pino. Il driver cileno mantiene un vantaggio minimo sul TDS e sulla vettura del Crowdstrike by APR, autori di una prodigiosa rimonta grazie a Toby Sowery e soprattutto Colin Braun.
In GT, determinanti le strategie. A due ore dal termine infatti si gioca sulle capacità dei serbatoi, con i tre leader Pro: Ben Barnicoat, Franck Perera e Davide Rigon, al limite del carburante nei confronti della Corvette di Antonio Garcia, alla BMW di Neil Verhagen e all’Aston Martin di Alex Riberas.
Simile scenario anche tra le GTD, dove Indy Dontje con la Mercedes del Winward Racing mantiene la leadership su un gruppetto di potenziali outsiders formato dalle Ferrari di Cetilar Racing, ora nelle mani di Antonio Fuoco, e Conquest Racing e dall’Aston Martin dello Heart Of Racing, mentre il sole è definitivamente calato sull’ex-aeroporto.
Piero Lonardo
Foto: IMSA TV, Porsche Motorsport, United Autosports, Lexus Racing USA