A Long Beach è finita come un po’ tutti si aspettavano, vale a dire con il successo delle Cadillac. Si è trattato addirittura di una doppietta, con Sebastien Bourdais e Renger van der Zande che tornano finalmente sul gradino più alto del podio dopo quasi un anno sull’altra V-Series.R di Pipo Derani e Jack Aitken. In GTD si ripete Lexus con Parker Thompson e Ben Barnicoat.
Al via, Derani mantiene la leadership conquistata in qualifica mentre Bourdais scavalca subito la BMW di Nick Yelloly per la seconda piazza. In GTD, l’unica altra classe presente nella showcase californiana, le due Lexus in prima fila mantengono inizialmente le posizioni davanti alla Ferrari del Conquest Racing di Albert Costa, che però si infila fra le due RC F GT3, portandosi dietro anche la Lamborghini del WTR w/Andretti e l’Aston Martin dello Heart of Racing.
Bourdais resisteva agli attacchi della BMW #25 e della Porsche di Nick Tandy, i quali si scambiavano le posizioni un attimo prima della prima neutralizzazione, dopo appena 11’, per il contatto fra la McLaren di Inception Racing e la Porsche di Wright Motorsports.
La Porsche #6 tentava un robusto undercut, cercando di replicare la strategia vincente dello scorso anno, ma era il team Ganassi ad operare il miglior pit, facendo uscire van der Zande davanti a Jack Aitken evitando il cambio gomme, davanti alle due Porsche, braccate a loro volta dalle BMW. Tra le GTD, Barnicoat manteneva la leadership, ora sulla BMW di Robbie Foley e su Spencer Pumpelly, sub di lusso sull’Aston Martin dell’HoR.
Poco dopo l’Acura #40 trionfatrice a Sebring sbatteva in curva 1, cristallizzando le posizioni per circa 15’, e al restart l’altra ARX-06 colpiva la Porsche del JDC-Miller, ma era la melèe all’hairpin ad appena 20’ dal termine che determinava il resto della classifica dietro il trio di testa, coinvolte, oltre a varie GT, anche la Porsche #6 e soprattutto la BMW #25, costretta a cambiare il muso.
Il contatto con la Porsche di Anders Fjordbach toglie dalla lotta per le posizioni di rincalzo delle GTD, con la Lexus #89 ormai involata verso il successo, l’Aston Martin dello Heart of Racing.
Sarà proprio la BMW incidentata poco prima a portare di nuovo in pista la vettura di servizio per uno shootout finale di 8’. Le posizioni di testa non cambieranno, con le due Cadillac in volata sulle due Porsche Penske e l’altra 963 di Proton di Gianmaria Bruni e Mike Rockenfeller.
Dietro la Lexus, al secondo successo consecutivo fra i muretti californiani, la BMW del Turner Motorsport e la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports.
In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr continuano a condurre con 1.032 punti contro i 974 dei vincitori odierni ed i 955 di Derani ed Aitken, In GTD, il risultato di Long Beach, P7, non scalza minimamente l’equipaggio del Winward Racing, vincitori dei due primi round, dal primo posto in graduatoria, seguiti da Patrick Gallagher e Robbie Foley e dal solo Parker Thompson.
Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 12 maggio a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.
Piero Lonardo
Foto: IMSA, Michelin Motorsport, Chip Ganassi Racing