Le due Cadillac sono le dominatrici finora della 12 Ore di Sebring, secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship. Al via Pipo Derani ha mantenuto la testa della gara derivante dalla pole position davanti a Sebastien Bourdais e a Felipe Nasr, lesto ad installarsi in P3 su Louis Deletraz
Al contrario, lo start delle GT ha visto Antonio Fuoco cedere un paio di posizioni mentre Jack Hawsworth teneva la posizione tra i Pro davanti alla Lexus gemella di Parker Thompson, nuovo leader in GTD. Pochi metri dopo però era Davide Rigon a tenere banco, attraversando trasversalmente la pista, forse toccato da dietro, miracolosamente evitato dal resto del gruppo.
A fare le spese di questa situazione caotica le due McLaren di Pfaff Motorsports e Inception Racing, con Brendon Iribe e soprattutto Oliver Jarvis, costretti ai box.
In LM P2, PJ Hyett sull’Oreca ribatezzata “Spike” dall’AO Racing, veniva immediatamente sverniciato dal gruppo, con le due vetture di United Autosports a prendere le redini della categoria, mentre al contrario George Kurtz e la vettura del Crowdstrike by APR dovevano rallentare per una foratura.
I detriti lasciati nelle prime fasi di gara convincevano la direzione gara ad una prima Full Course Yellow dopo 38’, che permetteva un primo pit sicuro alle GTP.
Derani manteneva la prima posizione su Deletraz, ma Bourdais al restart suonava la carica ed in breve passava entrambi per prendere la testa della gara. Nick Boulle sull’Oreca di Inter-Europol, uscito in P1 dai box, era costretto a cedere la leadership a Ben Keating per aver accelerato il pitstop, ma il campione in carica GTE-Am WEC arrivava lungo in curva 2 e cedeva a propria volta il comando a Dan Goldburg, poi ripreso da Hyett in rimonta.
Penalità anche per il leader GTD Pro per aver toccato un membro del team al pit, e nuovo leader momentaneo in Mario Farnbacher. Il pilota di Heart of Racing però dovrà subire presto la rimonta di Alexander Sims sulla Corvette #3, ricordiamo partita dal fondo dello schieramento, e della BMW di Madison Snow, che nel finale della seconda ora prenderà il comando della categoria. Frankie Montecalvo, subentrato a Thompson, ha invece ereditato il medesimo passo vincente in GTD.
Un nuovo colpo di scena va però di nuovo a scombinare le carte in tavola, con Luis Perez Companc ad imitare Mathieu Jaminet in qualifica, fortunatamente con danni non terminali alla sua Oreca LM P2. Le crew della classe top sperano in una Full Course Yellow che però non arriva e alla fine Jack Aitken, subentrato a Derani, si ritrova al comando su Scott Dixon. Segue una breve ma furiosa battaglia fra le due Cadillac che premia il sei volte campione IndyCar.
La neutralizzazione arriva comunque poco dopo, grazie a Michael Dinan, il quale si schianta all’esterno di curva 13 nel tentativo di sorpassare una Ferrari. La seconda ora di gara si conclude quindi in regime di Full Course Yellow, permettendo a gran parte del parco GT di effettuare la seconda sosta, che modificherà però i valori in campo. Dopo il pit collettivo infatti al comando delle GT c’è la Mercedes di Russel Ward, pure partita dal fondo dopo aver segnato la migliore prestazione in qualifica in GTD, mentre Cristopher Mies è leader in GTD Pro con la Ford Mustang #64 di Multimatic.
Piero Lonardo
Foto: Michelin Racing USA