Una 12 Ore di Sebring fin qui perlopiù in regime di corsa libera, e anche il secondo terzo di gara non smentisce questo aspetto. Si comincia con un clamoroso lungo di Brendon Hartley in T17 che toglie anche la seconda Cadillac del WTR dalla lotta per il primato assoluto, dopodichè si gareggerà senza interruzioni sino alle porte del tramonto.
Dopo alcune schermaglie tra Earl Bamber e la Cadillac #31 e l’Acura di Colin Braun, è Felipe Nasr a prendere il comando delle operazioni al termine della sesta ora con la Porsche Penske #7, che con gomme nuove vola letteralmente creando un discreto vantaggio nei confronti della V-Series.R del Whelen Racing, salvo poi rientrare nel secondo stint.
Dietro alla coppia di testa l’altra Porsche ufficiale e le due Acura, quindi la 963 del JDC Miller e le due BMW, che viaggiano su una strategia diversa dai battistrada. Ancora in gara sia l’Aston Martin Valkyrie e la Lamborghini, entrambe a due giri dalla vetta.
In LM P2, Malthe Jakobsen di è impossessato della leadership di categoria ed ha scavato un solco tra sè ed i suoi inseguitori, anche dopo una penalità per errata pressione dei pneumatici. Ad inseguire a pieni giri solamente la vettura di Inter-Europol e l’esemplare del TDS, tornato nelle mani di Mikkel Jensen.
Le BMW hanno invece preso le redini della GTD Pro. Dietro le M4 GT3 del Paul Miller Racing, con le Corvette e le Ford che viaggiano su differenti strategie, è la “solita” Porsche di AO Racing a mettersi in evidenza.
L’effort di Alessandro Pier Guidi, vero mattatore della GTD, si chiude appena dopo lo scadere del secondo terzo di gara. Dopo un paio di lunghi in Curva 1 da parte del pilota di Alessandria, Lilou Wadoux non può che parcheggiare la sua 296 GT3 senza vita. Peccato perchè Pier Guidi, dopo la penalità assegnata a Winward Racing ed il ritiro dell’altra Mercedes di Korthoff Competition Motors, era risalito sino alla prima posizione.
Ancora una volta, come nel caso dell’AMG GT3 #32, nessuna Full Course Yellow a rallentare la gara, ed il comando torna, grazie al gioco delle strategie, che vede l’Aston Martin #27 ai box, alla Mercedes campione in carica. A difendere l’onore del Cavallino ora tocca alle vetture ben piazzate del Conquest, ora stabilmente in top five delle GTD, e del DragonSpeed, ancorchè fuori dal giro dei battistrada in GTD Pro.
Piero Lonardo
Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter