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WEC/IMSA – Ganassi lascerà Cadillac a fine anno

La notizia è rimbalzata ieri sera dagli States: il Chip Ganassi Racing terminerà a fine anno il rapporto con General Motors riguardante le Cadillac schierate nel WEC ed in IMSA.

Il contratto originario prevedeva la chiusura del rapporto triennale, che prevede lo schieramento delle V-Series.R  in entrambi i campionati, a fine 2024. Fin qui una sola vittoria per la nuova GTP col team in terra americana, a Laguna Seca, mentre nella serie mondiale, pur mancando la vittoria, va ricordato il podio di Le Mans dello scorso anno, oltre al bel quarto posto di Lusail di due settimane fa.

La vettura schierata da Action Express Racing dal canto suo ha conquistato il titolo con Pipo Derani ed Alexander Sims, insieme alla vittoria di Sebring 2023 e al più recente secondo posto alla Rolex 24 at Daytona. Il team diretto da Gary Nelson potrebbe espandersi a due vetture nel corso della prossima stagione, mentre la scelta per il WEC vede in pole position United Autosports e TF Sport.

Il team Ganassi, che va detto fin qui ha sempre spinto per un doppio effort nella serie mondiale, ipotesi alla fine negata dai vertici del costruttore e che potrebbe essere alla base del divorzio, potrebbe presto impegnarsi in un nuovo programma con Ford, insieme alla quale ha gestito con successo le GT, programma che la casa dell’Ovale ha recentemente anticipato – anche nel paddock di Lusail – potrebbe essere in cantiere. Ovviamente il pensiero vola agli scontri epici fra Ford e Ferrari a Le Mans, questa volta, a distanza di qualche anno, nella categoria top.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC/ELMS – Nei test di Imola, LM P2 più veloci delle Porsche hypercar

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è stato protagonista domenica e lunedí di due giornate di test organizzate da Kateyama. La lista dei partecipanti comprendeva diversi team iscritti a WEC, ELMS, GTWC e GT Italia, col Team Penske quale piatto forte.

A sorpresa ieri ci siamo ritrovati non solo la Porsche 963 trionfatrice in Qatar, ma anche un’altra LMDh di Jota Sport. Nessun’altra hypercar, anche se era prevista la presenza del team Duqueine, che invece non si è mostrato con l’Isotta Fraschini, ma nemmeno con l’Oreca LM P2.

Ieri una giornata uggiosa, poi complicata anche dalla pioggia, non ha permesso tempi di rilievo; tante anche le interruzioni che hanno spezzettato il lavoro delle squadre. Lunedí invece è stato possibile ottenere risultati apprezzabili.

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Davanti a tutti però nella lista complessiva dei tempi non ci sono le due hypercar, bensí l’Oreca ancora in finitura carbon black di Inter-Europol, accreditata di 1.30.933, a precedere le tre unità portate sul Santerno da United Autosports, tutte protagoniste dell’European Le Mans Series.

Le LM P2 quest’anno correranno nella serie europea con meno limitazioni ed infatti il crono segnato dal team polacco è inferiore di ben 8 decimi della pole ottenuta qui due anni fa da Alessio Rovera.

Le due Porsche LMDh invece, che ricordiamo condividono una base Multimatic LM P2, hanno segnato una migliore prestazione di soli 1.32.608 con l’esemplare di Penske. Anche se stiamo parlando di test, a scopo comparativo Sebastien Bourdais con la Peugeot 908 LM P1 in pole position nella gara valida per l’International Le Mans Cup del 2011 segnò il tempo di 1.31.736.

Altre apparizioni importanti nel paddock imolese nella giornata odierna di Toto Wolff e Andrea Kimi Antonelli su una Mercedes GT3 e di Valentino Rossi con la BMW M4 GT3 del WRT. Tra le GT3 è stata proprio la AMG GT3 #112 a segnare la migliore prestazione, con 1.39.685, davanti alla migliore delle due Ferrari 296 GT3 di AF Corse giunte per l’occasione.

Tra i team partecipanti al WEC presenti anche le due Corvette di TF Sport reduci dal season opener di Lusail e due Porsche attribuite a Manthey EMA. Tre sole infine le LM P3, tutte Ligier, appartenenti ad Inter-Europol, Eurointernational e 360 Competition.

La parola definitiva comunque ai weekend di gara che si svilupperanno fra poco più di un mese per il WEC e ai primi di luglio per l’ELMS.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Caldarelli e Jefferies sulla Huracan Iron Lynx. Rigon e Nielsen integrano per GR Racing e Formula Racing. Habsburg/Vesti, seconda line-up di lusso per Cool Racing

Ad un mese dal Prologo di Barcelona, si vanno ad integrare gli equipaggi che saranno protagonisti della prossima European Le Mans Series.

Iron Lynx sarà presente come noto con tre vetture: oltra all’Oreca LM P2 ed alla Porsche 911 GT3.R delle Iron Dames, il team diretto da Andrea Piccini sarà al via anche con una Lamborghini Huracàn GT3 Evo 2, sulla quale, oltre al già noto Hiroshi Hamaguchi, si alterneranno Andrea Caldarelli ed Axcil Jefferies.

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Tra le ben sei nuove Ferrari 296 GT3 iscritte, GR Racing si avvarrà della collaborazione, oltre che di Riccardo Pera e Michael Wainwright, già protagonisti lo scorso anno nel WEC con Porsche, di Davide Rigon, che va a sostituire Ben Barker, già visto in azione in Qatar con le Ford Proton.

Oltre a Daniel Serra e Takeshi Kimura sarà invece Esteban Masson, pilota di una delle Lexus gestite nel WEC da Akkodis ASP, a chiudere la line-up di Kessel Racing. Infine, Nicklas Nielsen per finire tornerà a vestire i colori di Formula Racing insieme ai connazionali Johnny e Conrad Laursen.

News anche da parte dei campioni in carica di Algarve Pro Racing, che oltre all’equipaggio Pro già annunciato a suo tempo, hanno annunciato Alex Quinn quale rinforzo sull’Oreca LM P2 Pro/Am insieme a Richard Bradley e Kriton Lendoudis.

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Nessuna novità di rilievo invece nei colori di Cool Racing, resi noti poco fa, per le tre vetture del team svizzero. Oltre ai due equipaggi già noti in LM P2 Pro ed LM P3, saranno Ferdinand Habsburg e Frederik Vesti ad affiancare Alejandro Garcia sull’Oreca #47, pure iscritta nella classe top. A Le Mans come noto il runner-up in carica del FIA F2 sarà invece coadiuvato da Naveen Rao e Matthew Bell.

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Svelati i colori infine della nuova Aston Martin Vantage GT3 da Grid Motorsport by TF Sport, che schiererà, oltre ai già sicuri Lorcan Hanafin e Martin Berry, Jonny Adam, 2 volte vincitore di Le Mans, una in GTE-Pro e una in GTE-Am, sempre con le GT britanniche. La livrea ricorda, seppure con colori diversi, il tema della Vantage “art-car” schierata a Le Mans nel 2013.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx, Albero Manganaro, Cool Racing, TF Sport

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WEC – Trionfo Porsche in Qatar: tris tra le Hypercar e successo in GT

Porsche piazza una tripletta in Qatar nel season opener WEC con Penske e Jota e trionfa anche in GT con Manthey Pure Rxcing.

Risultato a sorpresa, almeno nelle proporzioni? Beh, tenendo conto dei risultati di Prologo, libere e qualifiche non sarebbe stato difficile immaginare un podio simile, ma l’exploit allo start della Ferrari #50 e l’insperato effort della Peugeot #93 ci avevano fatto credere in un finale meno scontato.

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Invece, le 499P ufficiali sono scivolate incredibilmente nella mediocrità dopo una sanguinosa penalità alla #50 ed un contatto della #51, lasciando la sola “yellow submarine” AF Corse a combattere per un piazzamento. La 9X8 invece, avviata verso il secondo posto con Jean-Eric Vergne al volante dopo una gara egregia, ha rallentato vistosamente senza potenza all’ultimo giro, richiamando echi del finale di Le Mans 2016.

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Peraltro anche al box della #6 dei trionfatori Kevin Estre, Laurens Vanthoor e André Lotterer le ultime fasi di gara non sono state certo tranquille, prima per un contatto con la Lexus #87, vera mina vagante con Takeshi Kimura, e poi per le relative conseguenze nella forma del pannello numerico obbligatorio che è stato sostituito con un adesivo a pochi minuti dalla bandiera a scacchi.

La sosta comunque è stata veloce ed il vantaggio sarebbe bastato non solo a tenere dietro la Peugeot, ma anche le altre 963, che chiudono con Callum Ilott, Norman Nato e Will Stevens di Jota davanti a Matt Campbell, Michael Christensen e Fred Makowiecki, unici a pieni giri.

Il colpo di scena finale ha elevato la Cadillac, protagonista di una spettacolare rimonta dopo la penalità per il contatto che ha dimezzato le possibilità della casa del Leone (che al contrario si è insabbiata nelle retrovie senza più uscirne) soprattutto con il rimpiazzo di lusso Sebastien Bourdais.

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Buono anche per AF Corse, che ha cosí conquistato il secondo gradino del podio dei privati, nuovo campionato nel campionato, mentre delle 499P ufficiali solo la #50 riesce ad andare a punti, con l’ottavo posto.

Discorso a parte meritano le Toyota, mai realmente in contention, portano a casa un settimo ed un decimo posto, con la GR010-Hybrid dei campioni del mondo a 2 giri dietro anche alla migliore delle Alpine. Il circuito qatariota abbiamo inteso premiare il peso, per favorire il minore consumo dei pneumatici ma non solo, e le Toyota, insieme – va ricordato – alle Ferrari erano le vetture più pesanti. Speriamo che l’Endurance Committee WEC tenga conto delle risultanze odierne per avere una lotta più equilibrata ad Imola, circuito peraltro dalle caratteristiche nettamente differenti da Lusail.

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Successo infine per Lamborghini, inteso come raggiungimento della bandiera a scacchi, risultato insperato alla vigilia per il marchio di Sant’Agata, mentre Isotta Fraschini ha capitolato a metà gara per un problema alla sospensione anteriore destra. Attendiamo entrambi i marchi alla gara di casa.

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UPDATE: La Peugeot #93 è stata squalificata in quanto non è riuscita a tornare in pitlane e raggiungere il parc fermè. Il problema, probabilmente derivante da un sensore del carburante, ha costretto Vergne ad utilizzare il sistema ibrido al di sotto della soglia consentita In ragione di ciò, all’interno della zona punti la Ferrari #50 sale al settimo posto, l’Alpine #35 all’ottavo, la Toyota #8 al nono e la Porsche Proton al decimo.

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Porsche trionfa anche in GT3 con la 911 GT3 R del Manthey Pure Rxcing di Alex Malykhin, Klaus Bachler e Joel Sturm. Anche qui la casa di Stoccarda ha dimostrato una superiorità tecnica che avrebbe potuto generare una doppietta se solo l’altra vettura non avesse dovuto subire una lunga sosta per un problema tecnico.

Ad approfittarne le Aston Martin, che completano il podio con entrambi gli esemplari di Heart of Racing e D’Station. Le due Ferrari se la sono giocata, specie con i pro, Davide Rigon ed Alessio Rovera, chiudendo in P5 e P7 dietro le due BMW.

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Il resto del lotto è da considerarsi non pervenuto per vari motivi; fatto sta che solo la Vantage #27, nonostante un paio di penalità, è riuscita a terminare nel giro dei leader. Anche qui, una revisione del BoP pare necessaria per Lexus, Ford e Lamborghini, mentre McLaren e Corvette possono invece invocare le classiche attenuanti dei nuovi arrivati.

E’ tutto per questa 1.812 km, effettuati in anticipo rispetto al limite previsto delle 10 ore grazie alle due sole due Full Course Yellow, peraltro di brevissima durata, entrambe per detriti, più o meno voluminosi, in pista. L’appuntamento col FIA WEC è per la 6 Ore di Imola del 21 aprile.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.812 km del Qatar

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WEC – Peugeot ancora ultima speranza contro le Porsche. Rossi “vede” il podio in GT

Le Porsche si stanno involando verso un risultato annunciato sin dal Prologo, con la 963 #6 sempre in controllo a meno di 2 ore dal termine della gara. Dopo due doppi stint di André Lotterer e Laurens Vanthoor ora tocca a Kevin Estre preparare il terreno fino alla bandiera a scacchi, che dovrebbe vedere il tedesco tornare al volante per il gran finale sotto le luci artificiali del tracciato qatariota .

Solo la Peugeot #93 resiste nel giro del leader dopo che anche la Porsche Jota #12 è uscita dalla lotta per il primato insieme alla seconda entry ufficiale Penske e, esclusa la 9X8, si potrebbe profilare un clamoroso tris per la casa di Stoccarda, già trionfatrice in IMSA a Daytona.

La Ferrari meglio piazzata continua ad essere la terza forza di AF Corse, mentre la #50 ha subito una ulteriore penalità di 5” per track limits. La Lamborghini prosegue la propria gara di apprendistato in 17ma posizione, mentre Isotta Fraschini ha reso definitivamente le armi, unico ritiro fin qui della gara insieme alla sfortunata Corvette GT3 #81.

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Nella classe GT, usciti i pro di AF Corse, con la 296 GT3 #55 che ha subito anche un drive-through per track limits, Porsche ed Aston Martin sono tornate alla carica. Alle loro spalle però è emersa la BMW #46 sospinta da un assai convincente Valentino Rossi, unico dopo 8 ore di gara a pieni giri insieme al leader Joel Sturm e a Daniel Mancinelli.

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Il pilota marchigiano oggi ha dimostrato di non temere confronti anche nella serie mondiale. Il testacoda del teammate Alex Riberas nel corso della settima ora non ha inficiato le prospettive di podio dello Heart Of Racing. Difficile che altre vetture si possano infilare nella lotta per il vertice, a meno di defaillance tecniche dei battistrada.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 8 ore di gara

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WEC – In Qatar, dopo 5 ore solo una Peugeot sfida le Porsche. Ferrari passa al comando delle GT3

La Peugeot #93 ha approfittato di un pit lungo da parte della Porsche Jota #12 per riportarsi alle spalle della 963 di testa. Mikkel Jensen prima e Jean-Eric Vergne poi hanno tenuto il passo di Kevin Estre ed André Lotterer durante le ore centrali di gara, riducendo anche il distacco dai leader.

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L’altra Porsche Penske dal canto suo si è installata stabilmente in P3 davanti all’esemplare gestito in questa fase da Will Stevens e Callum Ilott. La migliore delle Ferrari è la “Yellow Submarine”, che nonostante un paio di contatti che hanno lasciato il segno sulla parte sinistra della 499P #83, mantiene la sesta piazza davanti alla Toyota meglio piazzata. Nel mezzo, la solitaria Cadillac grazie soprattutto ad un mega stint da parte di Sebastien Bourdais.

Le altre due Ferrari, penalizzate da quanto avvenuto nelle prime fasi di gara (si è poi appreso che il posteriore della vettura #51 è volato a causa di un contatto con la McLaren #59) scontano 1 e 2 giri rispettivamente. Proprio allo scadere della presunta metà gara l’Isotta Fraschini, penalizzata complessivamente dalla direzione gara con la bellezza di 290” per eccesso di velocità in pitlane ed una infrazione tecnica, è stata riportata nel box per un problema di natura elettrica della Tipo 6 Competizione.

In GT3, uno dei protagonisti delle prime fasi di gara, la Corvette #81 partita dalla pole, ha perso 10 giri per un problema al cambio. Le due Porsche Manthey, a lungo insidiate dall’Aston Martin dello Heart of Racing, durante la quarta ora di gata si sono ritrovate alle spalle le due Ferrari grazie ai due pro, Davide Rigon ed Alessio Rovera.

Alex Malykhin ha visto il proprio vantaggio via via ridursi fino a vedersi insidiato da vicino, anche a causa delle diverse strategie generate dalla seconda Full Course Yellow della giornata – chiamata in causa per detriti nelle curve 5 e 13 – non solo dalle due 296 GT3 ma anche dalla Vantage #27, con Valentino Rossi ad incalzare in P5 con la BMW #46.

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Dopo cinque ore le due Ferrari Vista AF Corse conducono sull’Aston Martin #27 e sulla Porsche #92; frattanto l’altra 911 GT3 R di Manthey è stata costretta ad una lunga sosta che l’ha tolta dalla lotta per il vertice a causa di un contatto con una Ferrari Hypercar.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 5 ore di gara

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WEC – A Lusail, prime illusioni Ferrari e Peugeot, poi le Porsche prendono le redini della gara

Finalmente siamo allo start della prima gara dell’anno del World Endurance Championship. A Lusail, atmosfera delle grandi occasioni con 37 vetture, tra cui ben 19 Hypercar. Presente anche la Ford Mustang GT3 #77 che non ha potuto partecipare alle qualifiche per un problema di elettronica, risolto facendosi spedire un particolare della centralina dagli States.

Pronti via e Miguel Molina si allarga dalla seconda fila e uccella sia Michael Christensen, autore ieri della prima Hyperpole fuori da Le Mans, Mike Conway sulla Toyota #7 e Will Stevens sulla Porsche Jota #12 che gli partiva a fianco. Dietro Alex Lynn arriva lungo e tampona la Peugeot di Paul Di Resta che si gira, mentre l’Isotta Fraschini riesce a prendere il via dal fondo nonostante un problema nel giro di formazione.

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Nelle GT3, Tom Van Rompuy mantiene la leadership sulla Porsche di Alex Malykhin e l’Aston Martin di Clement Mateu. Un contatto fra la Lamborghini di Sarah Bovy e la McLaren di Nicolas Costa comporta la rottura di una sospensione della 720S GT3, che perde 8 giri ai box. Malykhin non perderà tempo per avere la meglio della Corvette #81 e balzerà al comando della categoria.

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Purtroppo il sogno Ferrari non dura molto, perchè Nico Müller sulla Peugeot partita dalla terza fila si è fatto largo fra le varie Porsche e va ad insidiare prima il polesitter e poi lo stesso portacolori della 499P #50, che è costretto a cedere il comando. Un drive-through per aver passato la linea bianca della pit entry complica ulteriormente le cose per la Rossa, mentre alle spalle della 9X8 le Porsche Penske e Jota si danno battaglia fra loro.

Ma non è finita, perchè dopo circa 90’ di gara Müller, ormai senza gomme, va largo ed è costretto a cedere il comando a Laurens Vanthoor, che nel frattempo ha avuto la meglio sul teammate.

L’ulteriore tegola per Ferrari poco dopo, con il gruppo ala posteriore della #51 che inaspettatamente vola in T16 e a momenti prende la McLaren #59. Inevitabile la Full Course Yellow per rimuovere il pezzo, e fortunatamente costa solo 1 giro alla crew del Cavallino.

Dopo 2 ore di gara Kevin Estre, subentrato a Vanthoor, dopo il pitstop della Alpine #35, momentaneamente al comando, conduce con 9” di vantaggio su Callum Ilott. P3 per Mikkel Jensen sulla Peugeot, poi ancora le Porsche di Oliver Rasmussen e Matt Campbell e la seconda Peugeot. Le Toyota viaggiano nelle posizioni di rincalzo, ottava e decima, mentre Lamborghini e l’Isotta Fraschini proseguono la loro gara ad un giro dai leader.

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Porsche al top anche in GT3, con Joel Sturm, subentrato a Malykhin, davanti all’altra entry di Manthey con Morris Schuring. A seguire l’Aston Martin #27, ora con Ian James, la BMW #46 di Ahmad Al Harthy e la Ferrari #54 di Francesco Castellacci.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo 2 ore di gara

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WEC – A Lusail, Porsche porta a casa la prima Hyperpole. Corvette svetta in GT

Concluse da poco a Lusail le prime qualifiche della nuova stagione del World Endurance Championship, le prime col nuovo format, che hanno premiato la Porsche Penske con Matt Campbell e la Corvette GT3 TF Sport di Tom van Rompuy.

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Il primo turno, svolto a ranghi completi, è partito con le LM GT3, al debutto nella serie mondiale, ed ha visto lottare per il primato le due Aston Martin e la Porsche Manthey Pure Rxcing.

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Alla fine è stato Ian James ad ottenere la miglior prestazione con la Vantage dello Heart Of Racing ed il tempo di 1.55.251 davanti ad Aliaksandr Malykhin e a Clement Mateu. Qualificate per la Hyperpole anche le due Ferrari Vista AF Corse, le due McLaren di United Autosports ed un esemplare ciascuno di Corvette, Lambiorghini e BMW. Alla sessione non ha partecipato la Ford Mustang #77, afflitta da problemi di elettronica.

 

Poco dopo le Hypercar hanno dato spettacolo, con le Porsche di Penske e Jota a rubarsi la migliore prestazione. Il best lap è stato segnato da Matt Campbell col tempo di 1.39.154, il quale ha preceduto di 4 decimi Nicky de Vries, infilatosi nelle ultime battute davanti alla 963 Jota di Calllum Ilott. Dentro Antonio Fuoco ed Antonio Giovinazzi con la quinta e la nona prestazione con le Ferrari AF Corse, insieme alle due Peugeot, le altre due Porsche di Penske e Jota e la Cadillac.

Fuori a sorpresa un imbufalito Brendon Hartley, campione in carica con la Toyota #8, oltre a tutte le Alpine e BMW, alla Porsche Proton, alla 499P #83 di AF Corse, con la Lamborghini e l’Isotta Fraschini a chiudere ancora una volta la graduatoria a 2”5 e 4” dal leader.

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La prima Hyperpole delle GT3 ha visto dominare l’unica Corvette qualificata, con Tom Van Rompuy, primo Hyper-polesitter della categoria, a scavalcare e poi distanziare di ben 8 decimi il resto del lotto col tempo di 1.54.372. La tiratissima battaglia per la piazza d’onore (sei piloti in due decimi) ha premiato Malykhin davanti a Thomas Flohr, alle Aston di Mateu e James e a Sarah Bovy delle Iron Dames.

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Decisa all’ultimo istante invece la Hyperpole delle LMH, grazie ad un giro monstre da parte di Matt Campbell, che regala la prima partenza al palo alla casa di Stoccarda dai tempi della 919 Hybrid LM P1. L’australiano con l’ultimo giro utile di 1.39.347 ha sopravanzato la rediviva (che caso) Toyota di De Vries, ormai certo del successo, di 164 millesimi.

Seconda fila per Callum Ilott, terminato a quasi 3 decimi, davanti ad Antonio Fuoco, ancora una volta spettacolare sul giro singolo ma terminato a 6 decimi, comunque davanti quanto basta alla seconda Porsche ufficiale e alla Peugeot di Vergne. Giovinazzi chiude con l’ottavo tempo a poco meno di 9 decimi dal polesitter.

I risultati sono comunque da ritenersi provvisori in quanto sono in corso investigazioni sulle procedure effettuate tra le qualifiche e l’hyperpole, tra l’altro anche sulle LMH di Jota e Ferrari.

UPDATE: Nessuna azione è stata intrapresa nei confronti delle squadre, che è stato constatato avere operato nei termini del regolamento sia nelle procedure di rifornimento che di cambio pneumatici tra le qualifiche e la hyperpole.

Lo start della 1.812 km del Qatar è per domani, sabato 2 alle 11.00 locali, vale a dire le 9 italiane. Diretta  a pagamento sul sito FIA WEC e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche – LMGT3

I risultati delle Qualifiche – LMH 

I risultati della Hyperpole – LMGT3

I risultati della Hyperpole – LMH

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WEC – Laura Wontrop-Klauser: orgogliosi della partnership con Dallara

Nel paddock di Lusail abbiamo avuto la possibilità di fare nuovamente quattro chiacchiere con Laura Wontrop-Klauser, Racing Program Manager del gruppo General Motors, che con una schiettezza tutta star e stripes ci ha dato alcuni aggiornamenti sul programma Cadillac Hypercar.

Finora qui in Qatar siete stati molto veloci: siete contenti dei progressi ottenuti fino a questo momento ? “Certamente, siamo contentissimi soprattutto di quanto ha effettuato la crew per permetterci di essere pronti dopo i noti ritardi. A volte certi inconvenienti aiutano a mantenersi focalizzati ed i risultati in pista lo dimostrano.”

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Qui a Lusail avete Bourdais come terzo pilota: avete già idea di chi completerà l’equipaggio per le prossime gare? “Non ancora, decideremo di volta in volta, cosí come per colui che sostituirà Tom Blomqvist a Le Mans sulla macchina del Whelen Racing. Potremmo anche decidere di schierarci con due piloti nelle gare di 6 ore, vedremo…”

Qui pensate di stare sfruttando l’abbrivio del finale della scorsa stagione o ritenete che questa pista vi si adatti particolarmente? “Oltre ai progressi dello scorso anno abbiamo preparato adeguatamente questa gara provando al simulatore. Inoltre, trattandosi di una pista nuova per noi e correndo con una macchina sola devi stare molto attento, ma lo scorso anno abbiamo imparato da ogni gara e siamo contenti di avere costruito qualcosa da ció.”

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Lo scorso anno avevate ipotizzato una seconda macchina.. “Sí, se ne riparlerà il prossimo anno. Al momento non è nemmeno prevista una macchina clienti, al contrario di quanto avvenuto ai tempi delle DPi.”

Parliamo della vostra partnership con Dallara, che qui è presente anche con BMW: “Con BMW condividiamo lo stesso telaio Dallara, azienda con cui stiamo lavorando alla grande. Con loro siamo riusciti a crescere e ad avere successo insieme in IMSA e siamo orgogliosi di questa relazione. In caso di emergenza comunque, anche se al momento non è il caso, noi e BMW potremmo aiutarci.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo