Le ultime tre ore di questa 24 Ore di Le Mans rischiano di diventare un caleidoscopio di emozioni, perché, se in teoria tutti e quattro i battistrada di classe presentano un vantaggio consistente sulla concorrenza, potrebbe bastare veramente poco per sovvertire questi risultati.
A partire dalle LM P1, dove la Toyota #8 conduce sì con 6 giri di vantaggio sulle due Rebellion, che peraltro hanno nuovamente invertito l’ordine con la #1 di Senna, Menezes e Nato a precedere l’altra R13 di Dumas, Deletraz e Berthon, ma il potenziale velocistico (di Senna il miglior giro in gara di 3.19.264) e l’affidabilità dimostrata fin qui in gara dai due prototipi del team svizzero non lasciano sonni tranquilli allo squadrone nipponico. Si è appreso infatti che oltre alla defaillance, apparentemente risolta, al turbocompressore, la TS050-Hybrid #7 al momento quarta a 6 giri sta correndo con il fondopiatto non in ordine.
Forse solo in LM P2, dove pure United Autosports ha perso uno dei propri pezzi, il distacco dell’Oreca #22, di 1’39” dalla vettura di Jota Sport può permettere ad Albuquerque e c. di gestire le ultime ore di gara in maniera più serena. La lotta per il terzo posto d’altro canto, ha visto definitivamente emergere, alla fine del duello fra Mikkel Jensen e Julien Canal, il G-Drive sul Panis Racing. SO24 by Graff ed Alpine Signatech, protagoniste in negativo delle primissime fasi di gara, grazie anche alla valanga di ritiri al momento completano la top five.
In GTE-Pro invece, continua il duello a distanza fra la Aston #97 e la Ferrari #51. Da verificare sicuramente l’aspetto dei consumi, apparentemente a vantaggio di quest’ultima, che sta effettuando le proprie soste con regolarità, mentre la Vantage allo stato attuale potrebbe avere bisogno di uno splash aggiuntivo. Ovviamente una safety car rimetterebbe in discussione questo status quo, anche in ottica campionato, dove la Aston capoclassifica del “Dane Train”, terza, limiterebbe i danni mantenendo la testa della graduatoria mondiale.
Infine in GTE-Am, dietro l’Aston Martin di TF Sport si é sviluppata la battaglia per il podio con protagonisti la Porsche del Dempsey-Proton #77 e la #56 del Project 1 con la Ferrari AF Corse #83. Riccardo Pera all’inizio della 21ma ora di gara aveva la meglio su Francois Perrodo, così come Larry Ten Voorde, che a tre ore dal termine vantano un vantaggio di 3” e 16” sulla 488 coi colori della Bretagna.
P.S.: La tanto temuta pioggia fin qui non ha praticamente mai fatto capolino salvo quattro gocce a Mulsanne nel pomeriggio di ieri, rendendo questa edizione della 24 Ore ancora più insolita.
Piero Lonardo
La classifica dopo la ventunesima ora di gara
Foto: Piero Lonardo