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WEC – Chi c’è e chi manca in Bahrain

Fra meno di due settimane la travagliatissima Season 8 del World Endurance Championship chiuderà i battenti con la 8 Ore del Bahrain.

Oltre alle già note assenze di Rebellion, ByKolles e Ginetta tra le LM P1 ed MR Sport in GTE-Am si aggiunge quella del Cool Racing, che non schiererà la sua Oreca LM P2, portando il totale delle vetture presenti sul circuito mediorientale al minimo stagionale di 24 unità.

L’emergenza COVID ha peraltro portato gli organizzatori di tutti i campionati a dover rivedere i propri programmi, e l’ultima spostamento della manche finale del WEC al 14 settembre ha generato come noto concomitanze con la 12 Ore di Sebring e con la finale del GT World Challenge Europe, la 1000 km del Paul Ricard.

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Proprio la concomitanza con quest’ultima manifestazione, patrocinata dall’SRO, ha comportato allineamenti nelle line-up delle GT, particolarmente in casa Ferrari, dove sulla 488 GTE Evo #51 troverà spazio, insieme a James Calado, Daniel Serra al posto del titolare Alessandro Pier Guidi, nell’estremo tentativo, supportato ancora dalla matematica, di strappare il titolo della GTE-Pro ai due equipaggi dell’Aston Martin.

In GTE-Am, anche Matteo Cairoli dovrà cedere il volante della Porsche #56 del Project 1 a Joerg Bergmeister per il medesimo motivo, così come Andrew Watson, che sulla vettura del Gulf Racing farà spazio al neo campione ELMS GTE, Alessio Picariello.

Contrariamente a quanto noto in precedenza invece, Matt Campbell sarà sostituito sulla Porsche #77 del Dempsey-Proton da Dennis Olsen, mentre sulla seconda entry del team gestito da Christian Ried saliranno Khaled Al Qubaisi e Marco Holzer, anche se non si conosce ancora il nome del terzo pilota. Già nota infine la line-up inedita del Red River Sport composta da Kei Cozzolino, Colin Noble e Bonamy Grimes.

Nonostante l’assenza di altri contender in LM P1, le due Toyota TS050-Hybrid, all’ultima apparizione in gara di sempre prima dell’avvento della nuova HyperCar, che nel frattempo ha mosso i primi passi al Paul Ricard, si confronteranno in pista per l’assegnazione del titolo piloti, e anche in questa occasione dovranno fare i conti con il Success Ballast.

I leader della #8 Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, che conducono la graduatoria con 175 punti, sarà rallentata di 0,54” per giro rispetto alla gemella, separata da 8 punti in classifica, di Mike Conway, Jose Maria Lopez e Kamui Kobayashi. Qualora quest’ultima vincesse in Bahrain, grazie al punteggio maggiorato previsto per le gare “lunghe” del WEC, si aggiudicherebbe il titolo piloti.

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Ricordiamo che il titolo LM P2 è già stato assegnato ad United Autosports e ai suoi piloti Filipe Albuquerque e Phil Hanson, mentre in GTE-Am la lotta si restringe ai due equipaggi di TF Sport e di AF Corse, separati da 8 punti.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR batte quattro (titoli) a Portimao. Al Nielsen Racing il successo di tappa

DKR Engineering si laurea per il quarto anno consecutivo campione della Michelin Le Mans Cup grazie al piazzamento di Portimao. Nonostante il dominio in stagione del team battente bandiera lussemburghese, con tre vittorie su sei gare, il Cool Racing poteva ambire lo stesso al colpo gobbo, ma dopo la pole position conquistata nella mattinata di sabato da Nicolas Maulini, occorreva vincere ad ogni costo, sperando in un piazzamento oltre il decimo posto da parte dei capoclassifica.

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Lo sviluppo della gara sembrava potesse premiare l’effort del team svizzero, con Edouard Cauhaupe a ricevere la leadership nella secona parte di gara dal teammate, ma la safety car della giornata, chiamata in causa per ripulire la pista dai detriti lasciati dallo scontro tra le vetture di Cristophe Cresp ed Andy Meyrick in curva 9 con meno di venti minuti sul cronometro.

Cauhaupe era costretto ad un intero giro di pista per effettuare la seconda sosta obbligatoria, al contrario della maggior parte dello schieramento, con Laurents Horr comodamente in quinta posizione e quindi sicuro del titolo, stante l’assenza precauzionale da parte di Jean Glorieux, sostituito degnamente da Wolfgang Triller.

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A seguito del testacoda da parte di Matt Bell, ritrovatosi in testa con la seconda entry del Cool Racing, il successo in pista andava al Graff ed ai suoi portacolori Matthias Kaiser e Rory Penttinen, ma la direzione gara riscontrava un sorpasso in regime di safety car e la relative penalizzazione, calcolata in +29”, regalava la vittoria al Nielsen racing di Colin Noble ed Anthony Wells.

Il medesimo metro di penalità veniva impartito, questa volta per abuso dei limiti di pista, anche alla Ligier del Motorsport98 di Dino Lunardi, promuovendo a podio sia le Duqueine del Mühlner Motorsport di Moritz Kranz ed Alex Kapadia che quella dei neocampioni.

La penalità assegnata al Graff permette a Maulini e Cauhaupe, classificati al sesto posto, di mantenere il secondo posto nella graduatoria finale.

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Tra le GT3, la cui griglia, a titolo già acquisito da iron Lynx, si limitava a sole quattro vetture, è stata battaglia senza esclusione di colpi fra l’equipaggio neotitolato, composto da Rino Mastronardi e Giacomo Piccini, e l’altra Ferrari del Kessel Racing di Michael Broniszewski e Davide Perel.

Nel finale di gara il pilota sudafricano tentare con tutti i mezzi di scavalcare Piccini senza però riuscirvi, complice forse anche una manovra un po’ troppo estrema al restart da parte del pilota toscano, terminando nella scia della 488 #8, che va così a conquistare il quarto successo stagionale in sette gare. Gradino basso del podio per la Porsche del PZ Oberer Zürichsee by TFT di Julien Andlauer e Nicolas Leutwiler. I due equipaggi chiudono nel medesimo ordine anche in classifica generale.

La Michelin Le Mans Cup tornerà in azione a Barcelona il 14 aprile 2021 con i test collettivi, che saranno seguiti il 16-17 aprile dal primo dei sei appuntamenti in calendario.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Doppietta Acura a Laguna Seca. Titolo sempre più vicino per Castroneves e Ricky Taylor

Il gioco di squadra del Team Penske favorisce Helio Castroneves e Ricky Taylor a Laguna Seca, permettendo il sorpasso sul WTR nella classifica generale del WeatherTech SportsCar Championship.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, è stata dominata dall’altra Acura di Juan Pablo Montoya e Dane Cameron, che a due minuti dalla fine ha ceduto la leadership al meglio piazzato Ricky Taylor, consentendogli di accomodarsi sul tetto della graduatoria.

Va detto che si è trattato di una gara tirata, senza particolari colpi di scena, in cui le Cadillac poco hanno potuto contro lo strapotere delle due ARX05, che hanno iniziato occupando la prima fila dello schieramento. Curiosamente, l’unica occasione di compattamento è stata generata proprio da un detrito della macchina vincitrice, ma Felipe Nasr, che nel corso delle seconde libere aveva avuto peraltro un contatto ravvicinato con Castroneves, memori del recente finale di Road Atlanta, si è solo potuto avvicinare al duo dei battistrada, terminando terzo a 1”5 dal vincitore.

Il grande sconfitto di questa gara è  però il Wayne Taylor Racing, cui la gara ha fruttato solo un sesto posto dietro anche le due Mazda, e cui forse non hanno fatto bene le voci di mercato, che vedrebbero scaricata la coppia attuale di piloti, composta da Renger van der Zande e Ryan Briscoe, in favore del ritorno del figliol prodigo Ricky e – udite udite – dell’assopigliatutto del 2020, Filipe Albuquerque, che sarebbe chiamato quindi a fare base fissa negli States per disputare l’intera serie sulla futura Acura #10.

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La LM P2 ha invece visto il minimo stagionale di entry con la sola partecipazione dell’Oreca dei neotitolati di categoria del PR1 Mathiasen composta da Patrick Kelly e Simon Trummer, terminati ultimissimi dopo una serie di problemi di avviamento.

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Avvincente come sempre invece la battaglia in GTLM, dove la Corvette ha conquistato con una gara d’anticipo il titolo costruttori, anche se per una volta ha dovuto cedere la vittoria alla Porsche di Earl Bamber e Laurens Vanthoor.

Il sorpasso che vale il primo successo del 2020 per gli ormai ex-campioni dopo circa 38’ di gara, ai danni della BMW di Bruno Spengler, che insieme all’altra 911 RSR-19 aveva tentato una strategia su due sole soste, strategia vanificata però dall’assenza di lunghe neutralizzazioni.

Antonio Garcia e Jordan Taylor col secondo posto odierno e la pole conquistata ieri, puntellano la leadership in classifica generale davanti ai compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin, terzi al traguardo.

Il pilota britannico, il più vincente di sempre sulle GT del Kentucky con cinque Le Mans ed altrettante Sebring e Petit Le Mans, oltre ad una Rolex 24 at Daytona, al proprio attivo, si è appreso oggi uscirà dal quartetto dei piloti full-season. Tanti i nomi indiziati per la sostituzione, tra cui Nick Tandy, che il prossimo anno sarà orfano del programma Porsche, e le attuali terze guide Mike Rockenfeller e Marcel Fassler, oltre a Richard Westbrook.

 

UPDATE: A seguito delle verifiche post-gara, la Corvette #4 è stata retrocessa all’ultimo posto delle GTLM. Conseguentemente, Jordan Taylor ed Antonio Garcia si laureano campioni della categoria con una gara di anticipo e la Porsche #911 di Nick Tandy e Fred Makowiecki sale sul gradino basso del podio.

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La GTD infine è stata pur’essa una cavalcata trionfale dell’Acura, in questo caso col modello NSX GT3 che Matthew McMurry e Mario Farnbacher hanno gestito al comando dallo start fino al traguardo. Alle spalle dell’accoppiata dell’MSR, che agguanta la leadership in classifica generale, la BMW M6 GT3 di Bill Auberlen e Robbie Foley e l’altra Acura di Alvaro Parente e Misha Goikhberg.

Gara difficile per le due Lexus, terminate rispettivamente in P8 e in P11, mentre la Ferrari di Scuderia Corsa di Alessandro Balzan e Cooper MacNeil, a lungo in zona podio, è stata vittima nel finale di un contatto, non sanzionato dalla direzione gara, da parte della Porsche di Pat Long, ed ha terminato al settimo posto.

Anche la tormentata stagione della massima serie endurance statunitense volge al termine, e fra due settimane a Sebring ci saranno i verdetti definitivi.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, Penske

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ELMS – A G-Drive l’ultima vittoria del 2020. United Autosports sbanca gli inviti per Le Mans. Proton sul filo di lana in GTE

United Autosports porterà tre LM P2 alla prossima 24 Ore di Le Mans: questo il verdetto della 4 Ore di Portimao, ultimo appuntamento dell’European Le Mans Series 2020.

Insieme all’Oreca #22 di Filipe Albuquerque e Phil Hanson, già campioni dopo Monza, il quarto posto sotto la bandiera scacchi ottenuto da Will Owen, Job van Uitert ed Alex Brundle con l’altra LM P2 del team è abbastanza per garantire un secondo invito grazie al secondo posto nella graduatoria finale.

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A nulla è valso lo sforzo di Roman Rusinov, che alla partenza ha imitato il Kimi Raikkonen del GP di F1 dello scorso weekend, tenutosi proprio sulla pista portoghese, balzando al comando dalla sesta piazzola, mantenendo il comando praticamente per tutta la durata della gara, strategie escluse, insieme a Mikkel Jensen e Nicky de Vries.

G-Drive può consolarsi quindi con la vittoria parziale, resa ancora più preziosa dal fatto di essere l’unica non andata al team angloamericano, con ben 35” di vantaggio sul Duqueine di Jonathan Hirschi, Konstantin Tereschenko e Tristan Gommendy e 56” sui neocampioni.

Hanson alla partenza ha subito un contatto dalla vettura del Cool Racing e Albuquerque per una volta ha ceduto nei confronti dei due giovani leoni della Aurus nel momento forse decisivo della gara, a metà della terza ora, allorquando la safety car ha ricompattato il gruppo per i detriti lasciati perlopiù dalla Ferrari di Rino Mastronardi.

Owen e c. dal canto loro, dopo aver riconquistato la testa della gara nelle fasi iniziali, hanno cercato a loro volta di mantenere il passo del team russo, senza però riuscire ad avvicinarsi mai abbastanza. Niente en plein quindi per il team, che fin qui aveva vinto tutte e quattro le gare disputate, ma il risultato già estremamente positivo è stato ulteriormente impreziosito dal titolo delle LM P3, che vale un ulteriore invito a Le Mans in LM P2 grazie a Wayne Boyd, Tom Gamble e Rob Wheldon.

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Niente da fare per gli altri due major contender, chiamati comunque ad un’impresa difficilissima. Martin Hippe con la Ligier dell’Inter Europol ha conteso a Whedon il comando nelle prime fasi di gara, mentre David Droux, qui coadiuvato da Julien Gerbi, ed il Realteam si sono anche avventurati al primo posto, per poi cedere nel finale all’ultimo stint di Boyd, che riporta il titolo di categoria al team, già vittorioso nel 2016 e nel 2017.

 

_PL59227Finale al cardiopalma infine nella GTE, dove i due equipaggi in lotta per il titolo di Kessel e Proton hanno terminato a parità di punti e piazzamenti in classifica generale. A spezzare la parità, oltre al successo odierno, la vittoria del season opener di Le Castellet ottenuta dal team tedesco.

Le fasi iniziali sono state appannaggio della Ferrari in pole di Iron Lynx e di Rino Mastronardi prima e Sergio Pianezzola poi, con le altre 488 in evidenza di AF Corse, con Francois Perrodo, Manu Collard ed il deb Alessio Rovera, e Spirit of Race. Michele Beretta però iniziava una rimonta poi perfezionata dal patron Christian Ried e soprattutto da Alessio Picariello, che all’ultimo pit riusciva ad uscire davanti a David Perel, che a sua volta aveva dettato il ritmo sulla Ferrari in contention.

A ridosso della bandiera a scacchi il ritiro della Ferrari wildcard WEC, già attardata da un lungo di Perrodo nella prima metà di gara che innescava una delle due Full Course Yellow chiamate dalla direzione gara, e l’equipaggio di Spirit of Race conquistare il gradino basso del podio a causa della defaillance della 488 di Iron Lynx partita dalla pole. La vettura #60 era stata penalizzata in precedenza dai commissari portoghesi per aver provocato un contatto con l’altra Ferrari del JMW Motorsport.

Non miglior fortuna nemmeno per le altre due Rosse di AF Corse, rovinata sull’incolpevole Porsche del Gulf Racing che ha provocato il ritiro della seconda wildcard WEC, e delle Iron Dames, vittima di una toccata iniziale e di una foratura nelle fasi finali, classificata al sesto posto dietro anche all’altra Porsche della stella di Hollywood Michael Fassbender, Richard Lietz e Felipe Laser.

Kessel Racing, che ha abbandonato il podio rinunciando ai consueti festeggiamenti, col secondo posto in classifica ha comunque garantito un invito per Le Mans.

UPDATE: Alla Ferrari Spirit Of Race è stata comminata una penalità di 30″ per non avere rispettato il tempo minimo di guida del pilota gold, Matt Griffin,. La vettura viene pertanto classificata quinta, ed il terzo posto in gara passa quindi alla Ferrari Iron Lynx #60, davanti alla Porsche Proton #93.

E’ tutto per l’European Le Mans Series 2020. L’appuntamento è per i test ufficiali di Barcelona del 12-13 aprile 2021, che saranno seguiti, COVID permettendo, dalla 4 Ore del 18 aprile. Nel frattempo Albuquerque ed Hanson, insieme ad alcuni altri protagonisti della serie europea daranno prova, sempre che la situazione sanitaria lo permetta (al momento la gara risulta confermata), nella manche finale del WEC in Bahrain fra due settimane.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 ore di Portimao

Foto: Piero Lonardo 

 

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ELMS – United Autosports, doppia pole a Portimao

United Autosports non è decisa a mollare nemmeno le briciole in questo season finale dell’European Le Mans Series.

Job Van Uitert conquista infatti la prima pole del 2020 per l’Oreca #32, allungando ancor più il gap che separa la seconda entry del team angloamericano dalla concorrenza e che vale il secondo invito alla prossima 24 Ore di Le Mans dopo il titolo già conquistato a Filipe Albuquerque e Phil Hanson a Monza.

L’olandese, vicecampione lo scorso anno con G-Drive, col best crono di 1.28.627 ha preceduto nella lista dei tempi Will Stevens del Panis Racing e Nicolas Lapierre del Cool Racing. Da segnalare che nelle ultime libere del mattino proprio la vettura in pole è stata protagonista di un’uscita di strada in curva 5 con Will Owen al volante causata da problemi alla superficie stradale, riasfaltata in occasione del recente GP di F1, che ha comportato una forte riduzione del tempo utile in pista.

In ombra invece proprio i neotitolati, che per quest’ultimo appuntamento si sono affidati a Phil Hanson, il quale ha fatto fatica a completare un giro ritenuto valido dalla direzione gara e partirà in P5 dietro anche ai campioni uscenti di IDEC Sport.

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United Autosports bissa inoltre la pole position anche in LM P3 grazie al “solito”, Wayne Boyd, autore di 1.36.277, precedendo la Duqueine del DKR e l’altra Ligier dell’RLR MSport.

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Tra i due litiganti, intesi come title contender, invece gode come spesso accade qualcun altro in GTE. L’ultima pole dell’anno va infatti ad Andrea Piccini con la Ferrari #60 di Iron Lynx. Per il driver toscano si tratta della seconda di fila dopo Monza, e ha preceduto col tempo di 1.38.769, il deb Alessio Rovera con la wild card di AF Corse. Tornando alla lotta per il titolo di categoria, la Porsche #77 partirà dalla quarta piazzola, mentre la Ferrari Kessel settima.

L’appuntamento con la 4 ore di Portimao è per domenica a partire dalle ore 11.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – G-Drive a caccia del secondo posto a Portimao

La missione di G-Drive è chiara: puntare al secondo posto che garantisce l’invito automatico a Le Mans. Si tratta però di una missione quasi impossibile, stante le 21 lunghezze che separano l’Oreca nero-arancio ribattezzata Aurus dalle seconde linee di United Autosports, ma non impossibile.

Ad ogni modo, nelle prime libere della 4 Ore di Portimao, in un clima assolutamente estivo, il team battente bandiera russa ha iniziato nel migliore dei modi, ponendo Nicky de Vries al top col tempo di 1.28.649, davanti ai vincitori dello scorso anno, nonchè campioni uscenti della serie, di IDEC Sport, P2 con Paul-Loup Chatin ad oltre 6 decimi.

Il pilota francese era risultato il più veloce anche nella giornata di test collettivi di ieri con un tempo leggermente superiore, precedendo di un soffio il neocampione Filipe Albuquerque, che oggi è stato fra quelli che hanno limitato la propria presenza in pista.

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Ricordiamo però che gli altri due titoli sono assolutamente in discussione, e tra le LM P3 è stato proprio il capoclassifica di United Autosports Wayne Boyd a siglare la migliore prestazione col tempo di 1.36.081, quasi 3 decimi meglio di David Droux con la vettura del Realteam, terzi in classifica generale a 18 lunghezze dai battistrada.

Il neoacquisto di Inter Europol Competition, secondi in classifica a -10 punti, Dino Lunardi, dal canto suo non è andato invece oltre l’ottava prestazione di categoria.

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In GTE infine miglior tempo per Alessio Picariello con 1.39.306 e la Porsche Proton #77, che rende al momento 7 punti alla Ferrari Kessel #74. Ma non è stata la 488 del team svizzero ad impensierire maggiormente i battistrada odierni, bensì gli esemplari di Iron Lynx e Spirit of Race grazie ad Andrea Piccini e a Matt Griffin, distanziati di oltre due decimi.

Ricordiamo che la Ferrari biancoverde #55 porta in gara 15 kg di zavorra contro i 30 kg dei due major contender.

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Non particolarmente in evidenza inoltre le due wild card WEC, con la Ferrari di AF Corse, qui in livrea totalmente rossa, che ha terminato in P6, mentre la Porsche del Gulf Racing ha segnato il non e penultimo tempo della categoria. Queste due vetture dovrebbero partecipare al season finale del 14 novembre in Bahrain, che risulta sempre più a rischio, stante la situazione internazionale del COVID.

Anche l’Asian Le Mans Series ha deciso di rinunciare alle trasferte in estremo oriente per ricollocarsi sul circuito di Abu Dhabi, per due doppi appuntamenti da tenersi il 4/6 febbraio ed il 18/20 febbraio 2021.

In Portogallo al momento sono in vigore restrizioni che però non dovrebbero mettere a rischio la prosecuzione della manifestazione, seppur a porte chiuse, a differenza del GP di F1 corso lo scorso weekend.

Il programma odierno della serie europea si è concluso poco fa con la mezz’ora riservata ai piloti bronze ranked. Al top Alexandre Coigny con l’Oreca LM P2 del Cool Racing davanti a John Falb di Algarve Pro Racing. La new entry del Realteam Julien Gerbi, qui al posto di Esteban Garcia, e Francois Perrodo con la Ferrari AF Corse hanno segnato invece le migliori prestazioni tra le LM P3 e le GTE.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati del Bronze Test

I risultati dei Test collettivi di giovedì

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – A Portimao ancora in gioco i titoli LM P3 e GTE

Con il titolo assoluto già acquisito già nel weekend di Monza da parte di Filipe Albuquerque, Phil Hanson e di United Autosports, l’European Le Mans Series si ritroverà fra due weekend a Portimao per il season finale della massima serie continentale endurance.

Il team di Zak Brown e Richard Dean può mirare al pokerissimo dopo le quattro vittorie fin qui ottenute dai due equipaggi, ma sono invece ancora in gioco ancora i titoli delle LM P3 e GTE, e proprio dalla categoria prototipi entry level, che pure mette in palio un posto tra gli iscritti alla prossima 24 Ore di Le Mans, potrebbe scaturire una prestigiosa tripletta.

L’equipaggio della Ligier JS P3 #2 di Wayne Boyd, Tom Gamble e Rob Wheldon vanta infatti 10 punti di vantaggio su Martin Hippe, che vinse qui nel 2018 sempre con Inter Europol, e 18 sull’accoppiata del Realteam, David Droux ed Esteban Garcia.

Sempre con riferimento a Le Mans 2021, anche il secondo posto nella categoria maggiore, che pure garantisce un’iscrizione automatica, vede favorita l’Oreca #32 di Alex Brundle, Job van Uitert e Will Owen, seconde a pari merito gli equipaggi del Graff formato da Alexandre Cougnaud, James Allen e Thomas Laurent, e del Panis Racing, con Will Stevens, Julien Canal e Nico Jamin, distanziati di ben 20 lunghezze. A quota -21, pure con qualche chance matematica, Roman Rusinov e Mikkel Jensen del G-Drive, sfortunati protagonisti in quel di Monza.

Titolo in gioco anche fra le GTE, con la lotta a due che vede impegnati la Ferrari #74 del Kessel Racing di Michael Broniszewski e David Perel, qui ancora una volta coadiuvati da Nicklas Jensen, e la Porsche #77 del Proton Competition di Alessio Picarello, Michele Beretta e Christian Ried, separate da 7 punti.

I due inviti automatici a Le Mans per la categoria dovrebbero essere appannaggio di questi due equipaggi, anche se nutrono ancora qualche speranza di agguantare il secondo posto le due Ferrari delle “Iron Dames”, terze sul tracciato brianzolo, e la #55 di Spirit of Race, rispettivamente a -21 e -22 punti dalla Porsche #77. In terra portoghese questi due equipaggi si ritroveranno con la zavorra imposta dal Success Ballast di 15 kg contro i 30 kg ciascuno dei due battistrada.

A dar man forte ai due major contender, si aggiungono all’entry list una Ferrari ed una Porsche extra. Direttamente dal WEC infatti avremo i capolista della GTE-Am di AF Corse, Francois Perrodo e Manu Collard, qui coadiuvati dal deb Alessio Rovera, campione in carica GT3 Sprint del GT Italia, ed il Gulf Racing di Ben Barker, Andrew Watson e Michael Wainwright. Le due wild card, attese per il season finale in Bahrain di qui a meno di un mese, portano il numero degli iscritti nella categoria al massimo stagionale di 10 unità.

Rispetto a Monza, assente tra le LM P2 la vettura del DragonSpeed, mentre Lorenzo Veglia dovrebbe debuttare nelle fila dell’RLR MSport sulla Ligier LM P3 #15 al posto di Gustas Grinbergas. Nelle fila del BHK, equipaggio parzialmente inedito con il lituano Julius Adomavičius e lo svizzero Alex Fontana a far compagnia a Tom Cloet.

Le ostilità in terra portoghese inizieranno venerdì 30 ottobre alle 12.40 con le prime libere, qualifiche sabato 31 alle 13.15 e start della 4 Ore di Portimao alle 12.00 di domenica 1° novembre.

Piero Lonardo

L‘entry list della 4 ore di Portimao

Foto: ELMS

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USCC – Inter Europol a Sebring pensando al WEC

Inter Europol Competition va ad allargare i propri orizzonti e, dopo aver debuttato nel weekend scorso alla Petit Le Mans, si appresta a replicare anche nel season finale del WeatherTech SportsCar Championship, la 12 ore di Sebring, in programma il 14 novembre.

Ancora una volta il team polacco utilizzerà un telaio Oreca 07 LM P2 prestato dal PR1 Mathiasen per Kuba Smiechowski, cui si affiancheranno Matt Bell e Naveen Rao. Per chi non lo sapesse, Naveen Rao è il 45enne ex-CEO di Intel, ed è l’attuale capoclassifica dell’IMSA Prototype Challenge – serie che si corre ricordiamo con le vetture LM P3 – insieme proprio a Bell, nelle fila del K2R Motorsports.

La gara di Sebring fungerà da ulteriore passo di avvicinamento nientemeno che al World Endurance Championship 2021, che vedrà Inter Europol Competition schierarsi con una Oreca LM P2 nuova di zecca, in consegna il prossimo dicembre.

Il team continuerà a mantenere i propri impegni anche nell’European Le Mans Series, che lo vede protagonista al 2016 con telai Ligier sia LM P2 che LM P3, e nell’Asian Le Mans Series.

Con riferimento al passaggio ad Oreca, il pilota di casa, Smiechowski, ha puntualizzato “Mi sono abituato velocemente all’Oreca alla Petit Le Mans e ho apprezzata molto in corsa. Ovviamente, so che abbiamo ordinato una nuova macchina tempo fa e ciò mi ha motivato enormemente. La prossima gara è Sebring dove dividerà la macchina con Matt Bell e Naveen Rao. Il prossimo sarà un anno duro e complicato, ma speriamo di non incontrare così tanto ostacoli come in quest’ultimo.” LMP3

Tornando al tema LM P3, che sappiamo dal prossimo anno faranno parte della massima serie endurance americana, è stato diffuso dall’IMSA il relativo regolamento sportivo.

Come parzialmente anticipato nel consueto messaggio di indirizzo annuale e confermato giovedì dal Presidente dell’IMSA, John Doonan, ogni line-up LMP3 dovrà prevedere almeno un pilota bronze ranked o un pilota silver sotto i 30 anni al 31 gennaio 2021, insieme ad un altro pilota silver o gold di qualsiasi età. Nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup sarà previsto un terzo pilota di qualsiasi rank purchè non si ecceda il numero di un gold per ogni equipaggio, mentre i platinum saranno sempre vietati.

Ammesse dal punto di vista tecnico, oltre alle vetture LM P3 di nuova generazione dotate del nuovo motore Nissan VK56, anche le “vecchie” LM P3 dotate di nuovo motore ovvero di motore updatato VK50+. Previste inoltre anche minori limitazioni ai test privati per LM P2 ed LM P3, per quest’ultima, particolarmente per i piloti bronze o silver under 30.

Il nuovo meccanismo delle qualifiche infine, previsto per le categorie Pro-Am a partire dal prossimo anno, e che prevede l’impiego sia del driver bronze obbligatorio che del Pro in due momenti separati per definire rispettivamente la griglia di partenza ed il punteggio addizionale, sarà applicato alle sole GTD e non ad LM P2 ed LM P3, che manterranno invece l’attuale format di 15 minuti.

Piero Lonardo

Foto: Inter Europol, IMSA

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USCC – Alla Petit Le Mans tra i due litiganti gode il WTR

Il Wayne Taylor Racing si aggiudica la 23ma edizione della Petit Le Mans, terz’ultimo appuntamento del WeatherTech SportCar Championship 2020.

Fino alla metà gara è stato l’equipaggio partito dalla pole dell’Acura Penske #6 a menare le danze, con Dane Cameron, Juan Pablo Montoya e Simon Pagenaud. Poi un contatto multiplo che ha visto protagonista la Mazda di Oliver Jarvis, l’incolpevole Ferrari di Alessandro Balzan e forse l’Oreca LM P2 di Job Van Uitert ha modificato radicalmente gli equilibri in campo.

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Subito fuori dai giochi l’altra Mazda, vittima di problemi ai freni, si è creata una lotta a due fra l’altra Acura di Helio Castroneves, Ricky Taylor ed Alexander Rossi e la Cadillac dell’Action Express di Felipe Nasr, Pipo Derani e Filipe Albuquerque, lotta che è durata fino a 10’ dal termine, con una sequenza di sorpassi e controsorpassi che ha visto primeggiare di volta in volta l’uno o l’altro contender.

Ad appena 600 secondi dalla bandiera a scacchi, l’incredibile contatto, al momento non sanzionato dalla direzione gara, fra Ricky Taylor e Pipo Derani, che lasciava la Cadillac #31 nella ghiaia di curva 6 e permetteva all’altra DPi V.R di Renger van der Zande, fino a quel momento stabile in terza posizione, di prendere la testa della gara davanti alla Acura #7 mentre la vettura di servizio annullava i distacchi.

Purtroppo non abbiamo potuto assistere allo shooutout finale fra i due gladiatori rimasti, perché un altro contatto – secondo la legge non scritta del “caution chiama caution” – fra la Lexus di Townsend Bell e la Porsche di Laurens Vanthoor chiudeva definitivamente la questione, assegnando la vittoria a van der Zande, Ryan Briscoe e Scott Dixon.

I tre  bissano così il successo di inizio stagione a Daytona, spezzando la striscia positiva delle ARX05 #7 che durava da ben tre gare. Gradino basso per l’altra Acura davanti alla Cadillac #5 del JDC-Miller / Mustang Sampling del trio francese formato da Sebastien Bourdais, Tristan Vautier e Loic Duval.

Da segnalare che nel corso della quarta ora sulla Cadillac #10 è stato sostituita al volo la batteria a causa di un malfunzionamento dell’alternatore, segno che quando le cose devono andare bene non c’è santo che tenga, e ancora una volta sfortuna nera sul tracciato della Georgia per Albuquerque, che lo scorso anno fu vittima di una foratura quando era al comando a 30’ dalla fine.

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Anche la GTLM ha vissuto un finale a sorpresa, con una lotta accesa fra tutti e tre i marchi in gara. In evidenza sin dalle fasi iniziali le BMW, con Connor de Philippi a prendere il comando alla prima curva davanti all’altra M8 GTE di John Edwards.

Erano però le Corvette a prendere l’iniziativa, soprattutto con la C8.R #3 dei capoclassifica Antonio Garcia e Jordan Taylor, qui coadiuvati da Nicky Catsburg. Intorno alla metà gara, dopo che i piani della casa bavarese venivano scombinati da problemi di natura meccanica alla battistrada iniziale, la #25, Edwards rompeva gli indugi issandosi al comando, mantenendolo insieme ai compagni di squadra Jesse Krohn ed Augusto Farfus, strategie permettendo, sino a mezz’ora dalla fine, allorquando un prototipo non meglio identificato toccava duro il piota brasiliano, incaricato dello stint finale.

A sorpresa quindi era Fred Makowiecki a ritrovarsi al comando, che manteneva sino al traguardo sulla Corvette #3 e sulla BMW #24, bissando il successo del 2018 ottenuto proprio con Nick Tandy, qui con Matt Campbell quale terza forza.

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Anche nella GTD si è assistito al bis del team vincitore due anni or sono, Scuderia Corsa, portata sotto la bandiera a scacchi da Alessandro Balzan, unico italiano in gara, di nuovo al volante in una gara della serie IMSA dopo Daytona, insieme a Jeff Westphal e Cooper MacNeal.

Le fasi iniziali, caratterizzate da un lungo regime di corsa libera, sono state appannaggio della Lamborghini del Paul Miller Racing, che però scontava duramente il compattamento a seguito della Full Course Yellow chiamata dalla direzione gara al termine della quarta ora più per ripulire la pista che per il contatto a bordo pista dell’Oreca LM P2 dell’Inter-Europol.

Si generava così un’alternanza fra l’Huracàn #48, la Lexus #14 di Jack Hawkworth, Aaron Telitz e Michael de Quesada, e l’unica Ferrari in gara, che alla fine premiava quest’ultima, con Westphal che sul traguardo precedeva l’inglesino dell’AVS e l’altra Lamborghini del GRT Magnus di Andy Lally, Spencer Pumpelly e John Potter.

Discreta sfortuna per gli ex-capoclassifica della Acura #86, trionfatrice qui nella 6 ore di settembre, coinvolti in una melèe intorno a metà gara dalla quale riportavano danni al posteriore.  Farnbacher, Hindman e Michimi, ricordiamo partiti dalla pole, termineranno decimi e staccatissimi, mentre la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, trionfatrice qui lo scorso anno, non è mai stata un fattore e gli chiuderà appena avanti.

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Tra le LM P2 infine, sembrava fatta per i capolista del PR1 Mathiasen, che hanno dominato la gara sin dal via sulle altre tre concorrenti. Una defaillance tecnica nell’ora finale ha però permesso alla vettura di Starworks di John Farano, Job van Uitert e Mikkel Jensen di ereditare comodamente la leadership, chiudendo con la bellezza di 5 giri di vantaggio sulla entry del Performance Tech e di 9 sulla terza classificata dell’Inter-Europol.

A tre gare dal termine, il WTR consolida il proprio primato in classifica con 215 punti contro i 205 dI Castroneves e Ricky Taylor. Il quarto posto odierno invece non danneggia invece il record tra le LM P2 di Patrick Kelly e del PR1 Mathiasen.

In GTLM invece, Antonio Garcia e Jordan Taylor rimangono sempre la coppia da battere, mentre in GTD, Aaron Telitz col secondo posto odierno balza al comando della classifica di categoria, scalzando l’accoppiata Acura.

L’appuntamento con la massima serie endurance americana è fra due settimane a Laguna Seca, prima del gran finale di Sebring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto; IMSA, WTR, Porsche

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USCC – Acura inavvicinabili in qualifica a Road Atlanta

Ennesima pole position, la quarta di fila, per le Acura Penske nel WeatherTech SportsCar Championship. A Road Atlanta è stata la volta di Dane Cameron di portare la ARX05 al top con 1.08.412 in una sessione che ha visto demolire i record di tre delle quattro categorie iscritte.

Dietro Cameron, a 94 millesimi, Ricky Taylor con l’altra Acura mentre Felipe Nasr, migliore degli “altri” sconta due decimi tondi dal leader con la Cadillac DPi dell’Action Express, vincitrice qui lo scorso anno, e che dopo aver dominato nel pomeriggio di ieri con Filipe Albuquerque nella nottata italiana aveva segnato il miglior tempo anche nella terza ed ultima sessione di libere con Pipo Derani.

I leader della classifica del WTR conquistano la quinta piazzola con Ryan Briscoe, dietro la migliore delle Mazda, quella di Harry Tincknell.

PR1

Unica categoria a non migliorarsi rispetto agli anni precedenti, la LM P2, con il leader della graduatoria Patrick Kelly alla quarta partenza al palo consecutiva per il PR1 Mathiasen col tempo di 1.11.590. Da segnalare che l’Oreca del Performance Tech, nelle mani di Jim McGuire, non ha segnato tempi validi.

Corvpole

Grande battaglia come sempre in GTLM, con Antonio Garcia che va a consolidare il primato in campionato suo e della Corvette #3 col tempo di 1.15.163. Niente da fare per le BMW M8 con Connor de Philippi e John Edwards, che seguono nella lista dei tempi rispettivamente a 3 decimi e mezzo secondo.

Acurapole

Infine le GTD, prime a scendere in pista, con Shinya Michimi alla sua prima pole nella serie col tempo di 1.19.291 con la Acura NSX GT3 del Meyer Shank Racing, squadra che già oggi ha annunciato l’ingaggio di Olivier Pla quale pilota titolare nel prossimo impegno con la Acura DPi.

Dietro il driver giapponese, già vincitore qui a luglio nella 6 ore che sostituì il Glen, Jeff Westphal con la Ferrari di Scuderia Corsa rivitalizzata dal BoP, a 2 decimi. A seguire altri due sicuri protagonisti, la Lexus dell’AVS di Frankie Montecalvo e la Lamborghini del Paul Miller Racing di Madison Snow.

L’appuntamento per lo start della 23ma Petit Le Mans è domani, a partire dalle 12.40 PM locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche

Foto: IMSA