Doppietta Ferrari al termine della 1000km del Paul Ricard, seconda prova del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. Iron Lynx festeggia con Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra, autori di una gara semplicemente perfetta.
La cronaca della 1000km del Paul Ricard
Daniel Serra ha gestito nel migliore dei modi la partenza tenendo la propria posizione su Klaus Bachler (Dinamic Motorsport #54/Porsche #54), Charles Weerts (WRT #32/Audi ) e Raffaele Marciello (Akkodis ASP #88/Mercedes ).
La prova è stata presto neutralizzata a seguito di contatti nelle retrovie. La Mercedes #5 di HRT (Gold Cup) colpiva la McLaren #159 di Garage #59 (Silver), mentre la Mercedes #2 di GetSpeed (PRO) si girava nel cuore del gruppo dopo una toccata.
Serra ha ripreso a dettare il ritmo al ritorno della green flag, mentre Marciello dava spettacolo e recuperava dalla sesta piazza; l’elvetico ha iniziato a compiere sorpassi insieme a Mirko Bortolotti (Emil Frey Racing #63/Lamborghini), rendendosi protagonista in positivo della prima ora. e contendendo il primato con la Porsche #54 di Dinamic Motorsport, in vetta allo scoccare dei primi 30′.
Il trentino ha passato Bachler alla ‘Virage du Pont’, un sorpasso che ha preceduto anche l’assalto da parte dell’AMG GT3 #88 di Akkodis ASP. Marciello non è riuscito però a riprendere l’Huracan GT3 #63, che ha concluso al top l’ora iniziale.
Jack Aitken ha sostituito Bortolotti nel secondo stint, una scelta non condivisa da molti che hanno optato per un doppio turno di guida. Marciello ha conquistato in questo modo la leadership sul reserve driver F1, mentre l’Audi #32 di WRT lamentava una foratura alla posteriore sinistra e rientrava lentamente in pit lane con Charles Weerts.
La seconda ora ha visto l’uscita di scena della Porsche #54 di Dinamic Motorsport in seguito ad un contatto di Bachler con la Mercedes #93 dello Sky Tempesta Racing (Gold). L’episodio citato ha segnato il primo importante colpo di scena della corsa, ed entrambe le auto si sono ritirate.
Aitken ha tentato in tutti i modi di passare Marciello negli ultimi minuti del suo stint, una parentesi che si è conclusa con un FCY dopo un’incidente a Signes della Lamborghini #14 dell’Emil Frey Racing (Silver); tutti i concorrenti ne hanno approfittato per fermarsi nuovamente e prepararsi per il secondo restart.
Daniel Juncadella ha gestito al meglio la ripartenza con la Mercedes #88. l’iberico ha tenuto testa al connazionale Albert Costa e a Davide Rigon con la Ferrari #71. Iron Lynx ha approfittato della seconda neutralizzazione per riportarsi in zona podio beffando l’Audi #32 del WRT, quarta con il sudafricano Kelvin van der Linde.
I primi tre hanno mantenuto un distacco costante sino al terzo pit della giornata, e Davide Rigon si è ritrovato cosí al top davanti a Daniel Juncadella, il quale veniva sanzionato con una penalità di tempo in seguito ad una unsafe release. Terza piazza per Jack Aitken, mentre James Calado inseguiva con l’altra Ferrari iron Lynx, la #51, il quarto posto dell’Audi #32 del WRT.
A 2 ore dalla conclusione Antonio Fuoco è salito a bordo dell’auto di testa al posto di Rigon, mentre Costa restava sull’Huracan #63 di Emil Frey Racing. Terzo posto per Dries Vanthoor sulla #32 davanti a Jules Gounon, che perdeva una piazza per una nuova penalità. Sono stati infatti aggiunti dei secondi alla Mercedes di punta di Akkodis ASP per non aver rispettato il tempo minimo ai pit.
Ad 1h43 dalla conclusione è arrivato un ulteriore colpo di scena, con Vanthoor che commetteva un errore nel secondo settore durante il doppiaggio della Mercedes #90 di Madpanda (Silver). Il campione in carica della Sprint Cup si doveva fermare in pit lane, e la squadra ha deciso di ritirarsi dopo aver provato a sistemare un danno nella parte sinistra dell’auto.
Fuoco portava a 20 i secondi di vantaggio su Costa, unico rivale attuale del portacolori di AF Corse per il titolo. Terza piazza provvisoria ad 1h30 dalla fine per Gounon, mentre Frédéric Vervisch (WRT #46/Audi) saliva in quinta piazza con la prima delle Audi. Gara in rimonta per il teammate di Valentino Rossi, abile insieme a Nico Mueller a recuperare dopo un problema durante con il carburante durante la seconda sosta.
Il fresco vincitore della 24h del Nürburgring doveva però presto cedere la quinta piazza virtuale alla BMW M4 GT3 #50 di ROWE Racing, all’attacco con il giovane Max Hesse. Ottimo passo per quest’ultimo, al debutto full-time nell’Endurance Cup.
L’ultima ora si è aperta con un nuovo passaggio in pit lane e la clamorosa foratura da parte della Lamborghini #63 di Emil Frey Racing, con Costa che lasciava nuovamente l’auto nelle mani di Bortolotti. Fuoco ha continuato indisturbato il proprio dominio, mentre la Mercedes #88 di Gounon riprendeva la prova in seconda piazza con un ampio scarto su Miguel Molina, ora al volante della 488 #51.
L’ultima fase di gara non ha riservato colpi di scena fino a 20 minuti dalla fine, allorquando la direzione gara ha esposto prima una bandiera nera e arancio, poi tramutata in nera, alla vettura #63 di Bortolotti per un danno alle luci posteriori. Ulteriore momento cruciale a 20 minuti dalla bandiera a scacchi, a seguito ad un problema tecnico per la Mercedes #57 del Winward Racing (Gold Cup), ferma lungo la pista.
La FCY si è trasformata in una SC e ci ha regalato un finale pazzesco, con Fuoco che ha saputo tenere la leadership, mentre Molina aveva la meglio sulla Mercedes #88 di Akkodis ASP di Gounon per la seconda piazza.
Prima affermazione dell’anno quindi per Iron Lynx, successo più che mai meritato per Davide Rigon/Antonio Fuoco/Daniel Serra davanti alla gemella #51 di James Calado/Nicklas Nielsen/ Miguel Molina e la Mercedes #88 di Raffaele Marciello/ Jules Gounon / Daniel Juncadella (Akkodis ASP). Questi ultimi sono i nuovi leader della graduatoria dell’Endurance Cup con due podi all’attivo.
Gold
Lorenzo Ferrari ha iniziato nel migliore dei modi la corsa in Gold Cup: la Mercedes #57 di Winward Racing ha preso la prima piazza sulla McLaren #7 di Inception Racing ed ha allungato sin da subito sul resto dei rivali.
La temibile auto inglese ha però riconquistato la vetta, mentre l’AMG GT3 scivolava in terza piazza in seguito ad una penalità dovuta ad un taglio della prima chicane nelle concitate battute iniziali. Le ‘Iron Dames’, nonostante una sanzione per un pitstop non regolare, hanno approfittato dell’errore della vettura tedesca per salire in seconda piazza con un buon margine sulla concorrenza, una situazione che si modificherà con il passare delle ore.
L’avventura a Le Castellet dell’auto #57 è sfumata negli ultimi minuti in seguito ad un problema tecnico: Auer ha alzato bandiera bianca lasciando il gradino basso del podio a Ryuichiro Tomita/Arnold Robin /Maxime Robin (WRT #33).
Vittoria quindi per Brendan Iribe/ Ollie Millroy/Frederik Schandorff (Inception Racing #7) davanti a Alex MacDowall/Sandy Mitchell/Rob Collard (Barwell Motorsport #77/Lamborghini). Prima gioia per la compagine inglese che si è presa un’importante rivincita dopo i problemi alla portiera avuti in quel di Imola.
Silver
Goethe ha dominato la prima parte della prova con l’Audi #30 di WRT. L’Audi di Vincent Vosse, a segno ad aprile in Italia, si è arresa dopo un’ora circa di gara per una foratura che ha vanificato un fine settimana che sembrava perfetto. Mercedes ha cosí colto l’occasione con Akkodis ASP, in vetta con il britannico Casper Stevenson.
L’AMG francese ha tentato di allungare sulla concorrenza nel secondo stint, mentre per la seconda piazza si scatenava la lotta tra la Mercedes #777 di Al Manar Racing by HRT e l’Audi #99 di Attempto Racing.
La squadra tedesca legata ad Audi farà la differenza nelle battute seguenti con Nicolas Schöll, abile a prendere il comando sulle due Mercedes. Il già citato Stevenson non si è dato per vinto ed alla metà gara ha provato a restituire il favore all’avversario: una bella lotta che ci ha tenuto compagnia sino alla quarta sosta.
Fabian Schiller #777 ha piazzato la zampata a poco meno di 2h dalla conclusione: il tedesco ha cambiato le sorti della prova, mentre la vettura #87 e la già citata Audi #99 si toccavano nel secondo settore della pista. Drouet ha continuato regolarmente la prova con la propria AMG, situazione ben diversa per Zug, il quale ha dovuto invece rientrare in pit lane.
Al Faisal Al Zubair/Axcil Jefferies/Fabian Schiller (Al Manar Racing by HRT #777) non sono più stati raggiunti ed hanno concluso l’evento sul gradino più alto del podio davanti a Casper Stevenson/Tommaso Mosca/Konstantin Tereschenko (Akkodis ASP #87) e Diego Menchaca /Lewis Proctor /Finlay Hutchison (WRT #31/Audi).
PRO-Am
Un giro al comando è bastato a Valentin Pierburg/Ian Loggie /Dominik Baumann (SPS automotive performance #20) per conquistare la PRO-Am. Mercedes ha vinto la categoria battendo all’ultimo passaggio la McLaren #188 di Henrique Chaves/ Miguel Ramos/ Alexander West (Garage 59 #188), I padroni dell’evento hanno preceduto al termine delle 6h Louis Machiels/Andrea Bertolini/Stefano Costantini (AF Corse #52/Ferrari), rallentati da una penalità per un’infrazione con le bandiere gialle.
Prossima tappa Endurance in quel di Spa-Francorchamps a fine maggio per la mitica 24 Ore, mentre la Sprint Cup tornerà a Zandvoort (Olanda) a metà giugno.
Luca Pellegrini
Foto. Ferrari Races, GTWC Europe, Mercedes AMG