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USCC – Petit Le Mans: dopo 4 ore, Porsche al comando e tante penalità

Porsche, dopo il disastroso incidente che ha coinvolto all’inizio della seconda ora di gara la #6 di Nick Tandy, ha preso il comando delle operazioni con la vettura gemella. Matt Campbell, ripartito in terza posizione dopo la quarta Full Course Yellow, provocata dal contatto fra l’Acura di Tom Blomqvist e la BMW neocampione in GTD del Paul Miller Racing, ha avuto la meglio prima su Mike Rockenfeller, provvisorio secondo sull’altra 963 del JDC-Miller, e poi su Sebastien Bourdais.

Nel frattempo un’improvvida manovra da parte di Alexander Sims, accortosi all’ultimo momento del semaforo rosso all’uscita box, provocava un tamponamento da parte della BMW di Sheldon van der Linde. Penalità a seguire per entrambi, doppia per la Hybrid V8 #25.

La direzione gara fin qui ci è andata generalmente pesante, punendo ogni minimo comportamento anomalo, anche quelli più insoliti, come nel caso delle due Lamborghini di Jordan Pepper e Loris Spinelli per jump restart. Putroppo un problema alle sospensioni per l’altra Huracàn delle Iron Dames, protagonista delle prime fasi di gara con Doriane Pin, ha tolto la rosa #83 dalla lotta per le prime posizioni delle GTD.

Ad ogni modo, dopo 3 ore di gara, circa la metà si è svolta in regime di Full Course Yellow, con la quinta neutralizzazione per recuperare la Ligier LM P3 dell’Andretti Autosport, nella ghiaia con problemi alle sospensioni, proseguita poi per lo stop della Duqueine AWA di Wayne Boyd.

All’ennesimo restart, dietro Campbell emergeva Renger van der Zande, subentrato a Bourdais, il quale si faceva largo fino a installarsi dietro la Porsche di testa e su Ricky Taylor, protagonista del secondo turno di guida per il WTR. Fino a questo momento l’equipaggio della #7 era in cima alla classifica generale.

Nelle altre categorie, la lotta per il primato in LM P2 vede il Crodwstike by APR battagliare col TDS e col PR1 Mathiasen con le armi migliori: Ben Hanley, Mikkel Jensen e Paul-Loup Chatin.

Purtroppo la lotta per il primato deve essere momentaneamente accantonata per AF Corse, gravata da tre penalità (Wheelspin, troppo personale al pit, mancato rispetto della penalità precedente) fino al contatto tra Francois Perrodo e la Porsche di Davide Brule nel finale della quarta ora. Felipe Fraga dal canto suo prendeva il comando delle operazioni su Dakota Dickerson ed il JR III Racing.

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Tra le GT, penalità anche per la Ferrari Risi, che però, sia a causa della penalità assegnata alla Mercedes del WeatherTech Racing per non aver rispettato il tempo minimo di rifornimento, ma soprattutto dell’incidente che ha tolto definitivamente dalla contention la Lexus neocampione (e che ha chiamato in causa la direzione gara per la sesta volta), si è installata in seconda posizione in GTD Pro dietro la Corvette. P3 per l’altra 296 GT3 di AF Corse.

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In GTD infine, è la Mercedes del Winward Racing ad aver preso il comando delle operazioni davanti all’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e alla BMW #96 del Turner Motorsports, ma sono ben 13 le vetture ancora nel giro del leader.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Vasser Sullivan, Winward Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

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USCC – Petit Le Mans, Start: Tante emozioni. Tandy big crash. Vasser Sullivan e Riley Motorsports campioni in GTD Pro e LM P3

Davanti a tutti allo start nella 26ma edizione della Petit Le Mans ci sono Sebastien Bourdais e la Cadillac #01. Il tetracampione Champ Car ha preso le misure al via a Louis Deletraz in pole ed ha subito allungato, vendicandosi cosí virtualmente dello “sgarro” nelle qualifiche di ieri. Col via Ben Barnicoat, Jack Hawksworth ed il Vasser Sullivan conquistano il titolo in GTD Pro, cosí come Gar Robinson ed il Riley Motorsports tra le LM P3.

Steven Thomas aveva frattanto la meglio su Ben Keating tra le LM P2, mentre Glenn van berlo manteneva la leadership derivante dalla pole in LM P3, cosí come Ian James e l’Aston Martin dello Heart of Racing in GTD davanti ad Hawksworth e a Doriane Pin con la Lamborghini delle Iron Dames.

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I colpi di scena, iniziati già nei giri di ricognizione, con le uscite di strada da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh e dell’Oreca LM P2 di Ari Balogh, sono immediatamente proseguiti a causa di un secondo out, ben più impattante, della vettura del Tower Motorsports, condivisa tra l’altra con l’asso IndyCar Scott McLaughlin, in curva 3, vicinissimo alla “sindone” lasciata a muro da Giedo van der Garde nelle libere-2.

Tower

Gara subito neutralizzata e prime penalità che colpiscono la BMW di Augusto Farfus, la Porsche di Nick Tandy e le GT di Katharine Legge, Antonio Fuoco e Miguel Molina, tutti rei si aver cambiato linea alla green flag.

Purtroppo per il pilota calabrese del Cetilar Racing, un contatto ripetuto con la Mercedes del Korthoff Preston provocava una foratura alla posteriore sinistra, che rimaneva sulla porzione finale del circuito, facendo richiamare immediatamente la vettura di servizio.

In tanti ne approfittano per la prima sosta; facevano eccezione le due GTP capolista, l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing e Cameron Shields del Performance Tech. Anche la Pin decideva di rimanere fuori e prendeva il comando delle GTD davanti ad Hawksworth e Garcia con la Corvette.

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Il nuovo regime di gara libera vedeva la lotta per il terzo posto fra Connor de Philippi e Tom Blomqvist per la terza piazza, ma la BMW andava lunga in T10 e Felipe Nasr ne approfittava per conquistare la quarta piazza. Un insolito testacoda di Ben Keating in T6 regalava emozioni ma non modificava la classifica generale, che vedeva nuovamente al comando il neocampione WEC GTE-Am.

Tra le GTP era però Pipo Derani l’uomo del momento, e l’alfiere di Action Express, uscito forte dalla prima sosta, rompeva gli indugi e chiudeva la P5 sulla BMW #25, che cedeva anche all’altra Porsche Penske di Nick Tandy.

Allo scadere della prima ora Deletraz riusciva a prendere momentaneamente la testa della gara, mentre Bourdais, pure in strategia al risparmio, non cedeva a Bloqmvist. Dietro l’imprendibile Pin invece Garcia aveva la meglio sulla Lexus campione in GTD Pro.

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Dopo circa 70’ Deletraz era atteso alla prima sosta, ma un attimo dopo la direzione gara era costretta a chiamare la terza neutralizzazione della giornata per un big crash che vedeva l’Oreca di Dennis Anderson toccare la Ferrari Triarsi di Charles Scardina e rimbalzare sulla McLaren di Inception e Racing e soprattutto sulla Porsche di Nick Tandy. La 963 #6, in lizza per il titolo, era costretta ai box per una estesa riparazione.

Si ripartirà 20’ dopo con Deletraz nuovamente al comando dopo l’indispensabile pit della Cadillac #01 davanti a Blomqvist e Nasr. La prima sosta delle Iron Dames lasciava al comando delle GTD la Mercedes del Winward Racing, dietro Antonio Garcia ancora leader fra le Pro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Tower Motorsports, Iron Lynx, Porsche Motorsports

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USCC – Deletraz regala la pole al WTR w/Andretti alla Petit Le Mans

Louis Deletraz piazza in pole position l’Acura del WTR w/Andretti alla Petit Le Mans trionfando nel rush finale di una sessione su pista incerta. Il pilota svizzero mette quindi nelle migliori condizioni, anche grazie ai 35 punti che riportano la squadra in vetta alla classifica generale, il team di Brownsburg, per il quale correrà full-time nel 2024, tagliando il traguardo alle spalle di Sebastien Bourdais ma precedendolo di oltre 2 decimi.

In realtà la migliore prestazione della giornata va a Ben Keating, che vince il testa a testa tra le LM P2 e sugli alfieri del TDS, Steven Thomas e John Falb, con 1.13.859, prima che la pioggia tornasse ad insistere sul tracciato della Georgia. Con il texano atteso in United Autosports, il PR1 Mathiasen il prossimo anno farà coppia con Inter-Europol, chiamati ad una stagione completa con Kuba Smiechowski già ingaggiato per le gare lunghe.

Tornando alla categoria regina, la GTP, seconda fila per la BMW #24 condotta da Augusto Farfus e l’Acura di Tom Blomqvist del MSR, qui all’ultima gara col marchio nipponico, anche se si vocifera già di un clamoroso ritorno del team dell’Ohio con Alpine nel 2025. Solo P8 per Pipo Derani con gli ex-leader di Action Express, ma anche questo team vanta una tradizione vincente su questa pista, culminata col titolo inaspettato del 2019.

Glenn van Berlo dal canto suo segna la migliore prestazione tra le LM P3 per l’Andretti Autosport nonostante un lungo in curva 3 che miete quale vittima un cartellone pubblicitario. I neocampioni della categoria del Riley Motorsports hanno saltato precauzionalmente la sessione, cosí come peraltro la Porsche del Kellymoss w/Riley.

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Regolarmente presenti invece dopo un lavoro incessante della crew per rimettere in sesto la Ferrari 296 GT3 incidentata nella prima sessione i piloti del Cetilar Racing. Antonio Fuoco non è andato oltre all’ottava prestazione in GTD, ma è certo incommensurabile la soddisfazione di poter partecipare alle qualifiche.

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La pole delle GT è andata all’Aston Martin di Ian James col tempo di 1.23.116, meglio anche dei quasi campioni della GTD Pro del Vasser Sullivan con Jack Hawksworth ad appena 0.052. Mirko Bortolotti avrebbe dovuto essere il secondo della categoria, ma i suoi tempi sono stati deletati per essere uscito anzitempo dalla sua Lamborghini, come peraltro accaduto anche alla Ligier LM P3 del Performance Tech. La Porsche Proton, alla sua terza gara tra le GTP, è invece stata penalizzata per lavori non consentiti in corsia box.

Tornando alle GTD, grande prestazione per l’altra Lambo del team diretto da Andrea Piccini con Doriane Pin e le Iron Dames, P2 ancorchè a oltre 6 decimi dal leader, mentre le altre Ferrari al contrario non hanno brillato nonostante le mani sapienti di Daniel Serra e Miguel Molina.

Ma domani la gara sarà un’altra cosa, anche perchè si dovrebbe correre all’asciutto, a partire dalle 11.40 AM ET, le 17.40 italiane. Diretta streaming gratuita fuori dagli States sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Cetilar Racing, Aston Martin Racing

I risultati delle Qualifiche

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USCC – Albuquerque re della notte a Road Atlanta

Filipe Albuquerque ed il WTR w/Andretti sanno di doversi giocare il tutto per tutto in questa Petit Le Mans: dopo tre secondi posti consecutivi nelle ultime edizioni del WeatherTech SportsCar Championship, la squadra di Brownsburg ha ancora una volta tra le mani la possibilità di aggiudicarsi un titolo che manca dal 2017.

Dopo un paio di sessioni trascorse un po’ in sordina, il pilota portoghese ha piazzato nella nottata italiana la zampata nei minuti finali delle libere 3, scalzando dalla cima dei tempi l’altra Acura di Tom Blomqvist di appena 3 millesimi col tempo di 1.11.296.

Dietro le due ARX-06 le due Porsche di Matt Campbell e Laurens Vanthoor prendono a sandwich la Cadillac capolista del talento Jack Aitken. Da segnalare la disavventura occorsa a Neel Jani sulla Porsche Proton, costretto a rientrare su tre ruote ai box in una sessione sviluppatasi senza interruzioni.

Ancora l’Oreca #11 del TDS davanti a tutti nelle LM P2, questa volta con Mikkel Jensen, mentre questa volta tocca a Nico Varrone primeggiare nelle LM P3 con la Duqueine AWA. Probabile l’impiego dell’italo argentino nella line-up GTD 2024 del team canadese.

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A Mirko Bortolotti con la Lamborghini di Iron Lynx la migliore prestazione in GTD Pro con 1.19.803, meno di un decimo rispetto alla BMW del super veterano Bill Auberlen, il quale ha festeggiato in pista ieri le 55 primavere, leader in GTD. A seguire Julien Andlauer con la Porsche del Kellymoss w/Riley e Jules Gounon (Pro) con la Mercedes del WeatherTech Racing.

L’appuntamento oggi è per le qualifiche, alle 3.20 PM ET, vale a dire alle 21.20 italiane, fruibile come sempre gratuitamente sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/. Speriamo di rivedere in pista la Ferrari del Cetilar Racing, gravemente incidentata nel corso delle libere 1, per la quale risulta essere in arrivo sul circuito della Georgia un nuovo retrotreno completo.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Iron Lynx

I risultati delle Libere 3

 

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USCC – Petit Le Mans: Bourdais si ripete nelle FP2

C’è ancora Sebastien Bourdais davanti a tutti nel secondo turno di libere della Petit Le Mans. L’alfiere di CadiIlac Racing nel finale di sessione è stato il primo a scendere sotto l’1’10”, limando poi ulteriormente  il proprio crono in 1.09.671, lasciando a quasi mezzo secondo Augusto Farfus sulla BMW #24.

Seconda fila virtuale per Felipe Nasr sulla Porsche #7 e Louis Deletraz sull’Acura del WTR w/Andretti, a precedere l’altra ARX-06 del MSR con il neoacquisto Indycar Tom Blomqvist.

La sessione è stata interrotta poco dopo la mezz’ora per l’incidente occorso all’Oreca LM P2 di Giedo van der Garde. L’ex-F1 ha picchiato nelle gomme a protezione di curva 3, chiudendo anticipatamente la sessione. In seguito, da segnalare il contatto nel tratto misto di curva 10 da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh, che non ha comportato neutralizzazioni.

Nelle LM P2, Scott Huffaker ha ritoccato la migliore prestazione odierna con l’Oreca capolista del TDS ed il tempo di 1.13.357, mentre tra le LM P3 Garett Grist si è ripetuto per il JR III Racing col tempo di 1.16.749 davanti ai neocampioni del Riley Motorsport.

Antonio Garcia ha alzato l’asticella in GTD Pro, migliorando la prestazione della Mercedes di Jules Gounon di quasi 8 decimi con 1.19.543, precedendo di 182 millesimi Daniel Serra con la Ferrari di Risi Competizione.

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Bryan Sellers con la BMW del Paul Miller Racing, prossimi protagonisti fra i Pro, ha infine primeggiato in GTD. A seguire le due Lexus (GTD Pro e GTD) del quasi campione Jack Hawksworth e della stellina Parker Thompson.

Alla sessione non ha partecipato la Ferrari del Cetilar Racing, pesantemente incidentata nella prima sessione. Il programma odierno terminerà con 90’ in notturna, a partire dalle 7.30 PM ET, le 1.30 del mattino nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Paul Miller Racing

I risultati delle Libere 2

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USCC – Ecco l’entry list 2024 con 48 vetture! Ford sceglie Multimatic

Presentata nell’ambito del weekend di Road Atlanta l’entry list della prossima stagione del WeatherTech SportsCar Championship. Per la prima volta a cui al consueto appuntamento dello State of The Sport (detto anche State of The Series), si affianca un annuncio ufficiale delle entry list approvate si è arrivati alla considerevole cifra di 48 unità nelle quattro categorie previste, che salgono a 58 se contiamo le partecipazioni spot e alla Michelin Endurance Cup. Ma andiamo per gradi.

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11 le GTP approvate, in sostanza tutto il parco attuale con la seconda Acura del WTR w/Andretti, contraddistinta dal #40, a prendere il posto del Meyer Shank Racing, più la Lamborghini di Iron Lynx, che a sorpresa non disputerà tutta la stagione, come invece sembrava trasparire dai programmi fin qui annunciati.

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11 anche le LM P2, con i già noti inserimenti di United Autosports con due vetture, Sean Creech Motorsports con l’unica Ligier in campo, Riley, che cosí mantiene la propria presenza nella serie nonostante l’assenza delle LM P3, dove ha trionfato nelle ultime due stagioni, cui si affianca la novità AO Racing. AF Corse schiererà una sua Oreca, presumibilmente per Francois Perrodo, in alcuni eventi.

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Le novità più grosse provengono dalla GTD Pro, che nelle 11 entry approvate contiene due nuove Ford Mustang GT3 affidate a Multimatic Motorsports. Noti anche gli equipaggi, formati da piloti ben noti alla struttura canadese: Joey Hand, Dirk Müller, Harry Tincknell e Mike Rockenfeller.

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Paul Miller Racing, dopo due titoli in GTD, sale tra i Pro con BMW, mentre AO Racing e Kellymoss with Riley dovrebbero diventare i portacolori di Porsche dopo il “tradimento” da parte di Pfaff Motorsports. Le speranze di Ferrari nella categoria si limiteranno, come nell’attuale stagione, a Risi Competizione e all’Endurance Cup; Iron Lynx e SunEnergy 1 infine parteciperanno ad alcuni eventi, con quest’ultima presumibilmente destinata a raccogliere l’eredità Mercedes del WeatherTech Racing.

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E chiudiamo con la categoria notoriamente più numerosa, le GTD, dove sarà tutta da verificare la consistenza del nuovo binomio formato da Corvette ed AWA. Conquest Racing diventerà il punto di riferimento del Cavallino nella serie, dove comunque Cetilar Racing, AF Corse e Triarsi Competizione completeranno la griglia nelle gare lunghe, cosí come le Iron Dames. La seconda Lamborghini di Iron Lynx invece, parteciperà solo ad alcuni eventi della MEC.

Per il resto, solo nomi noti, a parte MDK, attesi già quest’anno ad una partecipazione maggiore, ma poi limitatasi alla sola Daytona, che anche quest’anno aprirà la stagione il 27-28 gennaio. L’entry list specifica verrà resa nota il 14 novembre prossimo.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Multimatic, IMSA

Contenders

USCC – Petit Le Mans: Bourdais svetta nelle libere 1. Cetilar crash

Sebastien Bourdais chiude al top le prime libere della 26ma Petit Le Mans. Il vincitore dell’edizione 2015 ha piazzato la Cadillac del Team Ganassi davanti a tutti negli ultimi minuti di una sessione iniziata su pista umida, col tempo di 1.11.674, scalzando la Porsche di Mathieu Jaminet di appena 46 millesimi.

A 2 decimi segue l’altra Porsche con Matt Campbell, che a propria volta precede l’altra Cadillac capolista dell’Action Express/Whelen Racing col rinforzo di lusso Jack Aitken.

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Il turno è stato caratterizzato da due interruzioni: la prima causata da un violento crash da parte di Antonio Fuoco sulla Ferrari Cetilar, fuori tra le curve 1 e 2. Pilota dichiarato abile, ma posteriore della 296 GT3 da ricostruire completamente per la gara di sabato.

La seconda red flag invece è stata generata dal deb Jonathan Woolridge, toccatosi con la Ligier del Performance Tech, qui all’ultima apparizione, almeno per ora, nella massima serie endurance americana, proprio con la Porsche #6 in curva 3, che ricordiamo fa parte del pacchetto di equipaggi ancora in lotta per il titolo.

APR

Migliore prestazione tra le LM P2 per Ben Hanley e l’Oreca del Crowdstrike by APR col tempo di 1.13.919 davanti ad Alex Quinn del PR1 Mathiasen e a Mikkel Jensen del TDS. Questi sono peraltro i tre team ancora in lizza per il titolo di categoria.

Tra le LM P3, la palma del migliore va a Garett Grist con la Ligier del JR III Racing, che vede nuovamente Dakota Dickerson affiancata all’ex-Indy Lights e a Bijoy Garg. Nell’entry list iniziale era stato erroneamente dichiarato Nolan Siegel, in azione per Crodwstrike by APR.

Jules Gounon ha chiuso in volata tra le GTD Pro con la Mercedes del WeatherTech Racing su Mirko Bortolotti, precedendo il trentino di Iron Lynx di 148 millesimi col tempo di 1.20.279. Appena dietro di 11 millesimi il veteranissimo Bill Auberlen, al top in GTD con la BMW #96 del Turner Motorsport davanti alla Porsche del Wright Motorsports di Jan Heylen.

Il programma della giornata proseguirà con altre due sessioni di libere, rispettivamente alle 2.35 PM ET e alle 7.30 PM ET, ma l’attenzione sarà catturata dall’annuale conferenza stampa, la State of The Series, che per la prima volta dovrebbe riportare anche l’entry list dei competitor iscritti alla stagione 2024, nel corso del pomeriggio.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Motorsport, Cetilar Racing, Algarve Pro Racing

I risultati delle Libere 1

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USCC – In 54 per il gran finale alla Petit Le Mans

Capacità massima di 54 vetture per il tracciato gioiello di Road Atlanta, sede nel weekend della 26ma edizione della Petit Le Mans, appuntamento finale del WeatherTech SportsCar Championship.

A darsi battaglia tutte e 10 le GTP con gli equipaggi rinforzati per l’enduro della Georgia dai soliti nomi noti dell’IndyCar quali Scott Dixon, Helio Castroneves e Josef Newgarden, quest’ultimo alla prima esperienza in gara sulla Porsche #7, cui si aggiunge il campione del mondo di F1 2009 Jenson Button sull’altra 963 del JDC-Miller.

Sono ben sette le vetture matematicamente in lotta per il titolo. Davanti a tutti Pipo Derani ed Alexander Sims con la Cadillac di Action Express/Whelen Racing, i quali vantano un esiguo vantaggio di 3 punti sull’equipaggio dell’Acura del WTR w/Andretti e di 5 sui recenti trionfatori di Indianapolis, Nick Tandy e Mathieu Jaminet, ma non sono tagliate fuori la BMW #25, a -38, l’altra Porsche Penske a -73, l’Acura del MSR a -127 (ricordiamo che gli sono stati tolti 200 punti per il fattaccio di Daytona) e persino la Cadillac #01 del Team Ganassi, a quota -139, grazie al bottino complessivo massimo teorico di 385 punti tra qualifiche e gara. Tra i costruttori invece, Porsche difende appena 8 lunghezze su Cadillac, 61 su Acura e 64 su BMW.

Il BoP della categoria non vedrà variazioni sostanziali rispetto ad Indianapolis. Le Acura saranno alleggerite di 1 kg, ancorchè rimarranno le GTP più pesanti con 1.046 kg a vuoto, mentre gli altri tre costruttori godranno di 1 kW in più di potenza massima. Diminuita infine la potenza massima per stint delle ARX-06 di 2 MJ, mentre al contrario BMW e Cadillac potranno usufruire di 1 MJ extra.

In LM P2, Mikkel Jensen e Steven Thomas del TDS conducono con 20 punti di vantaggio su Ben Keating e Paul-Loup Chatin del PR1 Mathiasen, ma non sono esclusi nemmeno Ben Hanley e George Kurtz del Crodwstrike by APR a -100. Questi ultimi si avvarranno della stellina Indy NXT Nolan Siegel, mentre Scott McLaughlin è atteso nuovamente dopo Daytona all’impegno col Tower Motorsports insieme a Kyffin Simpson ed Ari Balogh, quarti a quota -133. Da segnalare il ritorno negli States per Manu Collard al volante dell’Oreca AF Corse insieme a Francois Perrodo e Mathieu Vaxivière.

Gar Robison dal canto suo deve solamente prendere il via per aggiudicarsi il secondo titolo consecutivo nelle LM P3 col Riley Motorsports. Tra le 8 entry spicca il doppio impegno per Nolan Siegel al volante della Ligier del JR III Racing ed il ritorno del campione WEC GTE-Am Nico Varrone sulle Duqueine #17 di AWA. Da segnalare inoltre il ritorno delle vetture di Andretti Autosport e JDC-Miller.

Salgono invece ad 8 le presenze in GTD Pro grazie al ritorno delle Ferrari di Risi Competizione ed AF Corse e alla Lamborghini di Iron Lynx. Il team di Houston riporterà sulla 296 GT3 #62 Davide Rigon, Daniel Serra ed Alessandro Pier Guidi, mentre ad affiancare Simon Mann sulla #21 ci saranno addirittura due drivers della 499P hypercar, Miguel Molina e James Calado. Maro Engel invece tornerà a rinforzare l’equipaggio della Mercedes del WeatherTech Racing.

Un’altra stella IndyCar, Kyle Kirkwood, andrà nuovamente a rinforzare la line-up capolista de Vasser Sullivan composta da Ben Barnicoat e Jack Hawksworth che vanta ben 188 lunghezze di vantaggio in classifica sulla Corvette; anche in questo caso, alla Lexus #14 basterà prendere il via per conquistare il titolo di categoria.

Ben 19 infine le GTD. Col titolo già assegnato con una gara di anticipo al Paul Miller Racing, da segnalare il ritorno di Parker Thompson al Vasser Sullivan ma soprattutto quello delle due Ferrari di Cetilar Racing e Triarsi Competizione per l’ultima gara della Michelin Endurance Cup. Per la quarta gara lunga della stagione tornano anche le Iron Dames con Doriane Pin al fianco di Rahel Frey e Michelle Gatting, forse in ottica 2024, stante la prossima “promozione” tra i silver di Sarah Bovy.

Il Kellymoss with Riley infine schiererà una sola Porsche a causa dell’infortunio di Alan Metni, mentre entrambe le BMW del Turner Motorsports verranno schierate nella categoria Pro/Am.

Il BoP delle due categorie GT va a penalizzare proprio i costruttori nostrani, Lamborghini e Ferrari, che sconteranno ben 15 e 20 kg rispettivamente. Appesantite di 15 kg extra anche le Mercedes, che con 1.370 kg a vuoto diventano le più pesanti insieme alle 296 GT3. mentre le BMW soffriranno una robusta riduzione della pressione del turbo. Variazioni minime infine alle capacità dei serbatoi per BMW, Corvette e Ferrari (+1 litro) ed Acura (-1 litro).

L’azione in pista a Road Atlanta, dove già diversi team si sono presentati per dei test la scorsa settimana,  inizierà ufficialmente giovedì 12 ottobre con le prime libere alle 9.50 AM ET; qualifiche venerdì 13 alle 3.20 PM ET e start della gara alle 11.40 AM ET, pari alle 17.40 nostrane, di sabato 14 ottobre. Qualifiche e gara saranno come sempre fruibili gratuitamente sul sito IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 26ma Petit Le Mans

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USCC – Pfaff sceglie McLaren per proseguire in GTD Pro

Dopo l’annuncio bomba di United Autosports per il WEC, poco fa Pfaff Motorsports ha reso noto che sarà il team ufficiale McLaren per il WeatherTech SportsCar Championship, e schiererà una 720S GT3 Evo in GTD Pro.

Il team canadese è campione in carica GTD Pro e si è laureato campione in GTD nel 2021, sempre con Porsche, collezionando vittorie di classe a Daytona e a Sebring (due) negli ultimi tre anni.

Pfaff Automotive è peraltro l’importatore ufficiale McLaren per il Canada e ha schierato nelle mani di Chris Green una 570S GT4 nell’IMSA Continental Tire SportsCar Challenge, poi Michelin Pilot Challenge.

La line-up dei piloti non è ancora stata finalizzata e verrà resa nota in futuro per quello che è il primo effort di McLaren tra le GTD Pro.

Piero Lonardo

Foto: Pfaff Motorsports

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USCC – Goldburg, di Resta e Sato sulla seconda Oreca LM P2 di United Autosports nel 2024

United Autosports ha annunciato poco fa l’equipaggio della sua seconda entry per il WeatherTech SportsCar Championship, composto da Dan Goldburg, Paul di Resta e Marino Sato.

Goldburg, veterano delle serie minori prototipi IMSA tra cui la VP Racing SportsCar Challenge (ex-Prototype Challenge), in cui al momento è in seconda posizione a due gare dal termine, a partire dal 2021 ha affrontato anche il proscenio principale tra le LM P3, con Performance Tech e col JDC-Miller MotorSports.

Con il team del Wisconsin durante la prima stagione ha conquistato un paio di podi a Mid-Ohio e Road America. Proprio un paio di settimane ad Indianapolis fa il 45enne del New Jersey ha debuttato tra le LM P3 nelle fila del Tower Motorsports, giungendo secondo insieme a Louis Deletraz nella “Battle on the Bricks”.

Di Resta non ha bisogno di presentazioni. L’ex-F1 è da tempo una colonna portante del team angloamericano, col quale ha già assaggiato le gare lunghe della Endurance Cup nel 2018 e vincendo, sempre tra le LM P2, in cinque appuntamenti del WEC, tra cui Le Mans 2020, e laureandosi campione dell’Asian Le Mans Series due anni prima.

Dallo scorso anno è anche pilota ufficiale Peugeot Sport con la 9X8 Hypercar, con la quale ha guadagnato il podio lo scorso luglio a Monza. Dando per scontata la sua riconferma tra i piloti della casa del Leone, da verificare chi lo sostituirà nella concomitanza che vede la gara di Mosport e la 6 Ore di San Paolo WEC, entrambe in programma il 14 luglio prossimo.

Il 24enne Sato (nessuna parentela con due volte vincitore della Indy 500) è infine approdato quest’anno tra i prototipi dopo quattro stagioni in F2 dopo il successo nell’Euroformula Open 2019 che hanno fruttato appena cinque arrivi nella top ten. Nelle fila di United Autosports ha conseguito il primo successo ad Aragon nell’ELMS insieme ad Oliver Jarvis e Phil Hanson, e svolgerà il ruolo di terzo pilota negli appuntamenti della Michelin Endurance Cup.

Ricordiamo che nei giorni scorsi è già stato presentato parte del primo equipaggio di United Autosports nella serie nordamericana, con Ben Keating ed Alex Quinn. Successivamente si è appreso che Quinn svolgerà il ruolo di terzo pilota nelle gare lunghe; pertanto si attende sicuramente almeno un altro nome da affiancare a quanto già noto.

Piero Lonardo

Foto: United Autosports