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USCC – Capolavoro di strategie del WTR a Mid-Ohio

Nell’endurance, come e più delle altre discipline motoristiche, le strategie giocano un ruolo importante, non solo nelle gare lunghe, ma anche in quelle sprint di due ore e 40 minuti, vale a dire lo standard del WeatherTech SportsCar Championship.

Quest’oggi a Mid-Ohio se n’è avuta la riprova, ce ne fosse stato bisogno, grazie alla splendida prova del Wayne Taylor Racing, squadra tra i maestri di quest’arte, che ha cosí portato al quarto successo consecutivo sul tracciato del Midwest, dopo i tre ottenuti dal Team Penske a partire dal 2018, le Acura DPI, vale a dire la vettura “di casa”, poichè lo stato ospita i maggiori stabilimenti del costruttore giapponese sul suolo statunitense.

Decisivo il consumo del carburante, che ha lasciato a Ricky Taylor e Felipe Nasr il compito di giocarsi la vittoria negli ultimi due giri, alla fine divisi al traguardo da meno di 4 decimi.

Le fasi iniziali erano state appannaggio della Mazda, che col polesitter Harry Tincknell costruiva un discreto vantaggio sugli inseguitori, mentre Pipo Derani ed il box AXR optavano per una strategia sfalsata. Dal gruppo dei primi spariva subito la Cadillac del Team Ganassi, con Kevin Magnussen rallentato dal un drive-through per allineamento improprio allo start, una penalità piuttosto rara nelle serie IMSA, figlia forse dell’inesperienza del figlio d’arte.

Il colpo di scena a 45’ circa dalla bandiera a scacchi, per un contatto multiplo che lasciava spiaggiata la Porsche del Wright Motorsports e Patrick Long. Tutto da rifare per la capolista, che come le altre DPi, si ritrovava a dover fare i conti con un ultimo stint leggermente più lungo del previsto.

Uno alla volta tutti i prototipi erano costretti ad un ultimo rabbocco, lasciando in contention solamente Ricky Taylor e Felipe Nasr. I due ex-campioni della serie innescavano un duello all’ultima goccia, che arrideva alla Acura #10, che rinsalda cosI il primato in classifica generale.

Gradino basso per la Mazda, partita con ben altre ambizioni, davanti alle Cadillac di JDC/Mustang Sampling, Ganassi e alla Acura del Meyer Shank Racing, ultima a cedere sull’altare del consumo.

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Gara piuttosto lineare invece tra le LM P3, con la Ligier #74 del Riley Motorsports di Felipe Fraga e Gar Robinson alla seconda vittoria dopo Daytona. Completano il podio l’altra Ligier del Performance Tech – quale premio per il team del Wisconsin dopo la defaillance motoristica in qualifica che li ha visti costretti a ricorrere per la gara al telaio utilizzato nella Prototype Challenge – e la seconda entry del Riley Motorsports di Jim Cox e Dylan Murry.

La vettura al debutto dell’Andretti Autosport di Jarett Andretti ed Oliver Askew è una delle due sole non arrivate al traguardo; l’altra è la Lexus #14 del Vasser Sullivan, partita dalla pole, stroncata da un problema ad una sospensione.

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Niente poker quindi per le RC F GT3, bensí ritorno alla vittoria, la 63ma di sempre, per il veteranissimo Bill Auberlen e la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport condivisa con Robbie Foley, che precede a sua volta  l’altra Lexus di Zach Veach e Frankie Montecalvo e la Lamborghini del Paul Miller Racing di Madison Snow e Bryan Sellers.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà fra quattro settimane a Detroit-Belle Isle, con una gara sprint di un’ora e 40’ riservata alle sole DPi, GTLM e GTD.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, WTR

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USCC – A Mid-Ohio tra i due litiganti, gode.. la Mazda

La Mazda DPi come sappiamo è giunta al termine della sua avventura nel WeatherTech SportsCar Championship, ma ciononostante la squadra, ora sotto il diretto controllo di Multimatic, e i suoi piloti, continuano a dare soddisfazioni.

A Mid-Ohio, pista tra le più insidiose del continente americano, Harry Tincknell ha tirato fuori il meglio dalla sua RT24-P, leggermente potenziata rispetto alla concorrenza dal Balance of Performance, conquistando poco fa la pole position per la gara di domani.

Il pilota britannico nel finale di sessione ha infatti scavalcato Filipe Albuquerque e l’Acura del WTR, a lungo in battaglia per la supremazia con Pipo Derani e la Cadillac dell’Action Express/Whelen, col tempo di 1.10.027. E dire che il weekend ieri era iniziato con un problema al trasponder che aveva di fatto reso vana tutta la prime sessione di libere.

Tra gli altri due contender si è infilato Dane Cameron con l’altra Acura del Meyer Shank Racing, con Tristan Vautier ed uno dei deb della pista del Midwest, Kevin Magnussen, a chiudere la shortlist delle DPi.

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Tra le LM P3, è invece Gar Robinson a segnare il miglior tempo con la Ligier #74 del Riley Motorsports che condividerà in gara con Felipe Fraga. Robinson , col tempo di 1.17.246, ha preceduto Colin Braun con la entry del CORE in una griglia ridotta ad appena sei unità. Primi approcci non necessariamente facili per l’Andretti Autosport, al debutto nella serie, in attesa dell’impegno di Marco Andretti, col cugino Jarrett in P3 dopo uno stop addirittura nell’outlap nelle prime libere.

Infine le GTD: nella doppia qualifica (come noto, quest’anno ci saranno due sessioni, una a decidere la posizione in griglia a cura dei piloti Am ed una per assegnare i punti, appannaggio dei Pro driver), due diverse vetture al top.

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La pole position è stata conquistata dalla Lexus di Aaron Telitz col tempo di 1.20.529 davanti a Robbie Foley e la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, mentre il bottino pieno ha arriso alla Porsche del Wright Motorsports con Pat Long autore di 1.20.083, un decimo meglio dell’altra Lexus di Zach Veach e dell’altra 911 GT3 R dello Pfaff Motorsports.

Domani lo start della gara, della durata standard di 2 ore e 40’, alle 2.40 PM, sempre ET, equivalente alle 20.40 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/

UPDATE: Penalità alla Porsche dello Pfaff Motorsports, che partirà dal fondo dello schieramento.  Nelle verifiche tecniche è stata infatti riscontrata un’altezza da terra minima non conforme al regolamento.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche – DPi

I risultati delle Qualifiche – LM P3

I risultati delle Qualifiche – GTD

Foto: IMSA

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USCC – In 27 a Mid-Ohio con la Mazda potenziata dal BoP

A distanza di due mesi dalla splendida 12 Ore di Sebring il prossimo weekend ritorna il WeatherTech SportsCar Championship col suo terzo appuntamento del 2021 a Mid-Ohio. Sull’iconico circuito del Midwest saranno 27 le vetture in pista, tra DPi, LM P3 e GTD, queste ultime al primo appuntamento della Sprint Cup, il campionato nel campionato.

Sei i prototipi iscritti alla classe top, con le tre Cadillac di Ganassi, Mustang Sampling/JDC-Miller ed Action Express/Whelen a confrontarsi con le due Acura di WTR e Meyer Shank Racing e con l’unica Mazda ufficiale.

Proprio la RT24-P, che è andata a podio in entrambi gli appuntamenti iniziali della serie, è la beneficiata del primo BoP stagionale, con un aumento di potenza del boost ai regimi bassi e medi che dovrebbe consentire un incremento di potenza di circa 7 HP. Tutte le altre DPi dovranno invece sostenere un serbatoio ridotto di 1 litro.

IMSA Prototype ChallengeIl parco partenti delle LM P3 si accresce da qui e per il resto della stagione, di una ulteriore unità con la Ligier dell’Andretti Autosport per Jarett Andretti, figlio del compianto John Andretti, e l’ex-campione Indy Lights Oliver Askew, già vincitore al debutto a Daytona col Riley Motorsports.

Unico TBD della categoria per la Duqueine del Forty7 Motorsports, in cerca del pilota da affiancare ad Austin McCusker.

La categoria più rappresentata è ovviamente la GTD, con ben 14 entry confermate. A rincorrere i capoclassifica del Wright Motorsports, ancora a secco di vittorie, in primis l’Aston Martin dello Heart of Racing e l’altra Porsche dello Pfaff Motorsports, trionfatrice a Sebring.

La terza 911 GT3 R verrà schierata dall’Hardpoint EBM, che a Rob Ferriol affiancherà Katharine Legge, in attesa di trovare i fondi per schierare la seconda vettura per tutta la stagione per Christina Nielsen.

Le Porsche sconteranno a Mid-Ohio una zavorra aggiuntiva di ben 20kg. Per contro, le tre Acura NSX GT3 di Magnus with Archangel, Gradient Racing e Compass Racing, ulteriore new entry per il campione in carica della categoria, Mario Farnbacher e Jeff Kingsley (foto sotto), correranno con 10 kg in meno.

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Unica altra modifica alle equivalenze per le due Lamborghini Huracan GT3 del GRT Grasser e del Paul Miller Racing, che potranno usufruire di 2 litri in più di carburante.

Completano il plateau della categoria le due Lexus del Vasser Sullivan, in cerca di immediato riscatto dopo un inizio di stagione non propriamente fortunato e vincitori qui per tre anni di fila, la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport con l’inossidabile Bill Auberlen, e l’Audi del CarBahn with Peregrine Racing, altra entry dedicata alla Sprint Cup, per Richard Heistand e Jeff Westphal.

L’inizio delle ostilità in pista a Mid-Ohio è previsto per le 2.35 PM ET di venerdí 14 maggio con le prime libere. Qualifiche sabato 15 dalle 12.20 PM ET e start della gara, della durata standard di 240’, domenica 16 maggio alle 2.40 PM, sempre ET, equivalente alle 20.40 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/

Dalla reintroduzione della gara nella massima serie endurance americana nel 2018, tre vittorie di fila dell’Acura Penske. Ricordiamo che Mid-Ohio è la gara di casa  per il costruttore giapponese, che ha i suoi maggiori stabilimenti USA proprio nello stato dell’Ohio.

Piero Lonardo

L’entry list di Mid-Ohio

Foto: IMSA, Mazda, Compass Racing

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USCC – Mosport out. Arriva una seconda gara al Glen

Dopo i continui mutamenti alle schedule dello scorso anno, arriva anche la prima cancellazione di una gara di endurance del 2021. Si tratta del round del WeatherTech SportCar Championship di Mosport, previsto originariamente per il 4 luglio.

I trasferimenti per il Canada sono infatti ancora sottoposti a quarantena obbligatoria causa COVID, e così l’IMSA ha optato per la cancellazione della gara per il secondo anno di fila.

A prendere il posto dell’unica gara al di fuori del territorio statunitense, un secondo round, previsto per venerdì 2 luglio, al Glen, nella settimana successiva alla 6 Ore del 27 giugno.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, si svolgerà nel tardo pomeriggio a partire dalle 6.00 PM locali e prenderà il nome di WeatherTech 240. E’ prevista la partecipazione di tutte e cinque le classi che concorrono nella serie, ma le GTD guadagneranno punti solo per la Sprint Cup.

Ricordiamo che il terzo appuntamento della massima serie endurance americana è prevista per il 16 maggio a Mid-Ohio.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

Podium

USCC – Sebring, Finale: Tra i tanti litiganti emerge Bourdais! Corvette scippata, trionfo Porsche in GT

Che gara! Purtroppo a causa del COVID non è stato possibile viverla da vicino, al contrario dei tanti spettatori USA ammessi al circuito, ma la regia tv IMSA ci ha comunque permesso di godere, anche se a distanza, di una delle edizioni più entusiasmanti della 12 ore di Sebring.

Una serie di colpi di scena a ripetizione ha portato la Cadillac del Mustang Sampling/JDC Miller al comando della gara a un’ora dalla fine. Dopo è toccato ad un eccelso Sebastien Bourdais rintuzzare gli attacchi della Mazda di Harry Tincknell, aiutato un po’ anche dall’ultima Full Course Yellow, l’ottava della gara, scatenata dal crash di Maro Engel all’uscita dell’ultima curva, che ha permesso di rifiatare al tetracampione Champcar, che torna alla vittoria a Sebring a distanza di sei anni.

Sfortuna nera ancora una volta per Scott Dixon con la Cadillac del Team Ganassi, che a 60’ dal traguardo vedeva finalmente il suo primo podio di sempre a Sebring, ma che invece è stato fermato da un contatto in entrata box con la BMW di Connor de Philippi.

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Il podio quindi, capeggiato dal trio transalpino composto anche da Loic Duval, già vincitore qui nel lontano 2011 con la Peugeot Oreca, e da Tristan Vautier, dopo l’equipaggio della Mazda si completa nominalmente con la Cadillac #48 dell’attesissimo Jimmie Johnson, Simon Pagenaud e Kamui Kobayashi. Nominalmente perché il vincitore della Indy 500 del 2019, avendo effettuato un turno di guida superiore di 50” alle 4 ore nelle 6 ore precedenti, nella rilevazione effettuata allo scadere della decima ora, verrà sicuramente posta a termini regolamentari IMSA all’ultimo posto di classe.

Niente da fare stavolta nemmeno per le Acura, con il WTR che ha scontato un Alexander Rossi non all’altezza degli altri due driver, autore di due ingenuità che sono costate altrettante penalità, e termina quinto al traguardo, dietro anche l’altra ARX05 dell’MSR.

Unica a non comparire nella classifica delle DPi la Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing, che all’inizio dell’undicesima ora ha reso definitivamente l’anima dopo i due contatti che l’avevano posta al di fuori delle posizioni di testa.

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L’ultimo quarto di gara ha riservato però suspense e colpi di scena anche in tutte le altre classi. Se tra le LM P2 il PR1 Mathiasen di Scott Huffaker, Ben Keating e Mikkel Jensen è riuscito a consolidare quel dominio dimostrato sia a Daytona che nelle prove libere del giovedì, contenendo dignitosamente il ritorno di Ryan Dalziel con l’altra Oreca dell’ERA Motorsport, le altre tre classi hanno vissuto fino alla fine nell’incertezza del risultato.

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In GTLM, la Corvette #3 e l’instancabile Antonio Garcia sembravano aver posto rimedio alle disavventure di metà gara, invece a 8’ dalla bandiera a scacchi De Philippi, sempre lui, si improvvisava bulldozer, buttando fuori strada il campione in carica della categoria.

La BMW #25, ancora prima di scontare un sacrosanto drive-through, andava larga, regalando il successo alla Porsche del WeatherTech Racing di Mathieu Jaminet, Matt Campbell e Cooper MacNeil, che raccolgono così quanto seminato positivamente a Daytona, dove fu proprio la BMW ad escluderli, già alla partenza, dalle posizioni di vertice.

Completa il podio la seconda BMW, che nel frattempo era addirittura andata a fuoco nei box, presumibilmente per una fuoriuscita di carburante dal tubo di rifornimento.

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Finale a sorpresa anche fra le LM P3, con il CORE Autosport abile a sfruttare, come a suo tempo nelle categorie superiori, la strategia, e a lasciarsi dietro, anche se di poco, le altre due Ligier del Riley Autosport. Grande ancora una volta il lavoro di Colin Braun, coadiuvato come a Daytona da Jon Bennett e George Kurtz.

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Porsche ha sbancato infine anche in GTD, addirittura con una doppietta che vede l’equipaggio dello Pfaff Motorsports composto da Zach Robichon, Lars Kern e Laurens Vanthoor trionfare su quello del Wright Motorsports.

Purtroppo per la squadra di Pat Long, Jan Heylen e Trent Hindman, ha contato tanto il drive-through preso allo scadere dell’undicesima ora per il lavoro eccessivo in pitlane, che sicuramente non vale i 2”2 di distacco alla chequered flag.

Completano la top five l’Aston Martin dello Heart of Racing trascinata da Ross Gunn, l’Acura NSX GT3 del Magnus Racing e la Porsche del trio tutto femminile composto da Bia Figueiredo, Christina Nielsen e Katharine Legge. Per queste ultime, galeotto il contatto proprio con l’Acura che è costata un drive-through a 10’ dal termine.

Tanti i protagonisti della categoria persi o rallentati nelle ultime tre ore di gara, a partire dalla Lamborghini del Paul Miller Racing, in aperta lotta per il primato, poi ko per un problema al cambio, ma anche la Lexus #14 che con Zach Veach pure aveva accarezzato il sogno, solo per essere fermata da un paio di contatti, l’ultimo dei quali proprio con la Porsche vincitrice.

Veach, dopo aver scontato anche un drive through per aver sorpassato prima della green flag al penultimo restart, classificherà comunque sesta le vettura del Vasser Sullivan, davanti a quella dei compagni di squadra, mattatori delle fasi iniziali e pure rallentati da problemi tecnici.

E’ tutto per oggi. Il WeatherTech SportsCar Championship ritornerà fra due mesi, il 16 maggio a Mid-Ohio, assenti le LM P2 e le GTLM. Anche sull’iconico tracciato del Midwest è prevista la presenza di pubblico.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 12 ore di Sebring

Foto: IMSA, Michelin

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Sebring, 9a Ora: Ora è testa a testa Mazda/Ganassi

Colpi di scena a non finire nella top class in questa 69ma edizione della 12 ore di Sebring. Il terzo quarto di gara si apre con la Cadillac del Team Ganassi a precedere la Mazda all’Acura del’MSR, ma queste ultime due vetture si toccano in curva 15, girandosi, fortunatamente senza maggiori danni, e anche a Dane Cameron viene comminato un drive-through.

Il periodo di corsa libera termina però poco dopo e, come avvenuto alla quarta ora, è la Mazda ad approfittarne. Van der Zande è empre alle calcagna del prototipo giapponese, ora nelle mani di Jonathan Bomarito, ma ù un nuovo spettacolare contatto, propiziato dai bump in curva 1, con protagonista ancora la Cadillac #31 e Felipe Nasr, che vola e va a centrare l’incolpevole Tristan Vautier, manda tutte le DPi di corsa al pit.

Non viene però chiamata la Full Course Yellow, e Kevin Magnussen, subentrato a van der Zande, si fa uccellare da Filipe Albuquerque, che si lancia all’inseguimento della Mazda. Purtroppo per il pilota portoghese e per il WTR, l’Acura #10 finisce per fare girare la Lexus del redivivo Jack Hawksworth, risalito nel frattempo nelle posizioni di testa delle GTD dopo i problemi ai freni, e viene ritenuto responsabile.

Ancora via libera quindi per la Mazda, che porta a casa il massimo dei punti in chiave Michelin Endurance Cup assegnati all’ottava ora di gara. A causa del valzer delle soste, al termine della nona ora, allorquando le luci vanno calando sul tracciato della Florida, è Juan Pablo Montoya a condurre con 40” di vantaggio derivanti dal pitstop non ancora effettuato, su Magnussen e su Albuquerque, pure in debito di sosta, e Tincknell.

La vera classifica, a soste effettuate, vede ancora una volta la Mazda pressata dalla Cadillac #01, con l’Acura dell’MSR e la Cadillac dell’Ally/Action Express quali seconde linee.

PR1

Tra le LM P2 la vettura del PR1 Mathiasen ha messo un giro di vantaggio sugli inseguitori, capeggiati dal Tim Buret, che però nelle prime fasi sarà vittima di uno spettacolare incidente in curva 1 che porrà fine alla gara del Tower Motorsport.

In GTLM c’è gloria per la Porsche del WeatherTech Racing, che grazie ad una errata quanto rara strategia Corvette in regime di neutralizzazione, eredita la leadership. Nicky Catsburg, finalmente al volante della C8.R #3 sarà inoltre protagonista di un’uscita di strada al quinto restart che lo lascia dietro anche alle due BMW.

Riley Motorsports si avvia invece alla doppietta tra le LM P3, grazie a Spencer Pigot, inatteso mattatore al volante della Ligier #74, davanti al più esperto Jeroen Bleekemolen.

 

PfaffPorsche ancora al comando infine in GTD grazie alle due vetture di Pfaff Motorsports e Wright Motorsports. La GT3 R #16, a lungo al comando della categoria, si è riportata sotto nonostante una sosta più lunga del previsto per intervenire sui freni ma a tre ore dalla fine è ad appena 6” dal leader. Sono comunque ancora ben sei le vetture nel giro dei primi, capeggiate dalla Lamborghini del Paul Miller Racing, che ha ripreso ad essere una presenza costante tra i primi tre.

Piero Lonardo

La classifica dopo la nona ora di gara

Foto: IMSA

Ganassi

USCC – Sebring, 6a Ora: Ganassi in controllo dopo il caos

Le riparazioni per ripristinare la sicurezza alla curva 3 di Sebring dopo l’incidente di Perera e Billy Johnson ha richiesto praticamente tutta la quarta ora di gara, col risultato che la classifica nelle DPi ne è uscita rivoluzionata, con la Mazda e l’Acura dell’MSR leste a transitare davanti a tutti al lo scadere dei 240′ per raccogliere il miglior punteggio per la Michelin Endurance Cup, il campionato nel campionato, che prevede l’assegnazione di punteggio nei parziali di gara (qui alla quarta, ottava e dodicesima ora).

Dietro, i due temporanei battistrada Albuquerque e Dixon proseguivano il loro duello, ma per il WTR era in programma un’imprevista doccia fredda: Alexander Rossi, pronto a saltare sull’Acura #10 per la prima volta in giornata, improvvisava una falsa partenza dalla pitlane con il bocchettone del carburante ancora attaccato, e ovviamente veniva sanzionato dalla direzione gara con un drive-through.

Mazda

La lotta per la leadership in questa fase di gara si restringeva alla Mazda, ora nelle mani di Harry Tincknell, e a Dixon. Alla fine non era il sette volte campione IndyCar a prevalere, bensì il compagno di squadra Van der Zande, risalito sulla Cadillac #01 al termine della quinta ora.

L’olandese metteva presto una ventina di secondi fra sè e la Mazda, che alla metà gara precede l’Acura dell’MSR, a sua volta pressata da vicino dalla rientrante vettura gemella del WTR. Mina vagante della gara, stante la strategia sfalsata, la Cadillac dell’Ally/Action Express che, spinta dal solito super Kamui Kobayashi e da Simon Pagenaud, che spesso prende il comando nelle fasi dei pit-stop.

Purtroppo per la crew della #48, Jimmie Johnson deve ancora completare il suo tempo minimo di guida, ma le buone notizie per il team di Denver, NC proseguono con il dimezzamento del distacco per la sfortunata DPi V.R #31, sempre ultima della categoria ma ora più vicina ai due giri dai primi rispetto ai quattro persi nelle riparazioni della prima ora.

Tra le LM P2, il PR1 Mathiasen ha ripreso saldamente il comando della categoria e ora conduce con un giro di vantaggio sull’Oreca del Tower Motorsport e due su quella dell’ERA Motorsport.

Anche in GTLM il lungo periodo di neutralizzazione ha portato uno sconvolgimento in classifica, con la BMW di Bruno Spengler a prendere brevemente il comando della categoria. Non ci è voluto molto però a Jordan Taylor e alla Corvette #3 per rimpossessarsi della leadership.

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In attesa di vedere Nicky Catsburg, oggi ancora inoperoso, alla guida della vettura di testa (ricordiamo che a Daytona Antonio Garcia fu costretto a chiudere anzitempo la propria gara causa una sospetta positività al COVID, poi dimostratasi infondata), proprio Garcia alla metà gara mantiene un vantaggio minimo sulla M8 GTE #25, mentre l’altra BMW sconta un giro, così come la Porsche del WeatherTech Racing. Chiude a 4 giri l’altra Corvette martoriata da problemi di misfire.

Nuovo cambio al vertice tra le LM P3, con Spencer Pigor e la Ligier #74 del Riley Motorsport ora davanti alla Duqueine del Forty7 Motorsports di Steven McAleer. Da segnalare diverse uscite di strada che hanno coinvolto praticamente tutte le altre vetture della categoria, alla prima stagione nella serie maggiore IMSA.

In GTD infine, la lotta pare ora ristretta fra le due Porsche di Wright Motorsports e Pfaff Motorsports. Dopo sei ore di gara, Trent Hindman mantiene comuqnue un vantaggio di oltre 11” su Lars Kern.

Stanti i problemi che hanno afflitto la Lexus #12, leader delle fasi iniziali, è l’Aston Martin dello Heart of racing ad emergere quale terza forza della categoria, grazie agli effort del factory driver Ross Gunn e della giovane promessa Roman de Angelis, ma anche al contatto che ha coinvolto la Lamborghini del Paul Miller Racing e la Porsche di Earl Bamber, a contatto in curva 17.

Piero Lonardo

La classifica dopo la sesta ora di gara

Foto: IMSA

Foto: IMSA

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USCC – Sebring, 3a Ora: E’ duello WTR/Ganassi. Cambio della guardia in LM P2, LM P3 e GTD

A Sebring il primo quarto di gara è proseguito sempre su corsa libera, garantendo così una lotta alla pari fra i vari contender, fino allo scadere dei primi 180’.

Davanti a tutti dopo circa 93’ era cambio della guardia con Ricky Taylor e l’Acura del WTR a prendere il comando sulla Cadillac del Team Ganassi, ora nelle mani di Kevin Magnussen. L’ex-Haas F1 riesce a mantenere il distacco in termini onorevoli dal front anche nei confronti di Filipe Albuquerque, subentrato al volante della ARX05 #10, diversamente da Scott Dixon, che invece riesce a portarsi alle spalle del campione in carica WEC LM P2 e a minacciarlo al termine della terza ora.

A calmare gli animi in pista ci si metteva però l’Oreca del WIN Autosport, protagonista delle fasi iniziali tra le LM P2, che procede lenta su circuito, chiamando in causa la seconda Full Course Yellow della giornata. La neutralizzazione riporta a contatto tutte le DPi, salvo le Cadillac di Mustang Sampling/JDC e ovviamente Action Express/Whelen Racing, distanziate di 1 e 3 giri rispettivamente.

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Doppio cambio della guardia tra le LM P2, con Ben Keating a prendere il comando della categoria poco dopo lo scadere della prima ora, per poi cedere a Dwight Merriman e all’Oreca dell’ERA Motorsport, qui, a differenza della vittoriosa Rolex 24 at Daytona, in livrea biancazzurra IDEC.

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In GTLM, Jordan Taylor, ora al volante della Corvette #3, continua a condurre sulla BMW #25, mentre l’M8 gemella è ora in ritardo a causa di un drive-through assegnato a Jesse Krohn per il contatto con la Porsche #99 dell’EBM Hardpoint.

P3 quindi per la Porsche del WeatherTech Racing sulla quale si sono alternati i giovani leoni della casa di Stoccarda, Mathieu Jaminet e Matt Campbell. L’altra Corvette procede distanziata a causa dei problemi iniziali, ed il team del Kentucky ha approfittato della neutralizzazione per ispezionare ulteriormente l’unità propulsiva della C8.R #4.

Sorpasso al vertice anche in LM P3, con l’unica Duqueine iscritta del Forty7 Motorsports a prendere il comando della categoria sulla Ligier del Riley Motorsports. Scende in terza posizione l’altra JS P320 del Performance Tech, leader delle fasi iniziali.

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Porsche sugli scudi infine in GTD, con Patrick Long a prendere di forza il comando dopo una lunga rincorda a seguito della penalità assegnata al via al polesitter Jan Heylen sulla Lexus di Kyle Kirkwood. A seguire, più distanziate, l’altra 911 GT3 R dello Pfaff Motorsports e l’Aston Martin dello Heart of Racing, praticamente in battaglia dalla green flag.

Poco dopo lo scadere della terza ora di gara, un duro contatto fra la Lamborghini del GRT Grasser di Franck Perera e la Mercedes AMG GT3 dell’Alegra Motorsports con l’incolpevole Billy Johnson ha portato una nuova neutralizzazione che si profila di lunga durata per consentire agli addetti ai lavori di riparare le protezioni all’esterno di curva 3.

Piero Lonardo

La classifica dopo la terza ora di gara

Foto: IMSA, Wright Motorsports, Wayne Taylor Racing

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USCC – Sebring, Start: Subito problemi per AXR, dopo 60′ conduce Ganassi

Subito colpi di scena nelle prime fasi della 69ma edizione della 12 Ore di Sebring, seconda tappa del WeatherTech SportsCar Championship.

Protagonisti della prima ora Action Express che con due distinti incidenti hanno messo a rischio le potenzialità di vittoria delle due Cadillac. Già ieri in qualifica la #48 di Jimmie Johnson aveva saggiato i muretti a protezione della curva 17 dell’ex-aerodromo; oggi l’asso della NASCAR si è presto ripetuto procurando la prima interruzione della gara, girandosi sempre nella stessa curva, ancorchè probabilmente aiutato dall’Aston Martin dello Heart of Racing, rischiando di vanificare il duro lavoro dei meccanici del team di Denver, NC, che nella notte avevano messo assieme un frankenstein composto da un nuovo telaio e motore e cambio della DPi V.R incidentata.

Ma già la partenza era stata comunque carica di tensioni, con un contatto non meglio identificato che ha visto coinvolto Loic Duval e la Cadillac del Mustang Sampling/JDC-Miller, mentre davanti Pipo Derani dalla pole teneva a bada Ricky Taylor e soprattutto Renger van der Zande, presto alle spalle del brasiliano.

Nelle altre categorie prototipi i due polesitter, Steven Thomas e Rasmus Lindh, mantenevano la leadership rispettivamente nelle LM P2 ed LM P3, mentre due dei due major contender, Ben Keating ed Oliver Askew, erano costretti a partire d un drive-through per non essersi schierati opportunamente. Questa non era l’unica novità per il Forty7 Motorsports, costretti a sostituire all’ultimo momento il veterano Jim con Steven McAleer.

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Lo split start tra prototipi e GT rendeva ancora più evidenti due scorrettezze da parte di Tommy Milner con la Corvette #4 e di Jan Heylen, polesitter delle GTD con la Porsche del Wright Motorsports, entrambi costretti ad un drive-through.

Antonio Garcia, partito dalla pole in GTLM, resisterà fino al primo giro di pit all’assalto delle due BMW M8, con Jesse Krohn a superare la Corvette proprio in entrata box, mentre il comando della GTD veniva ereditato dalle due Lexus di Jack Hawksworth e Frankie Montecalvo.

Il secondo dramma per Action Express dopo circa 45’, con Derani, superato in precedenza da van der Zande, che veniva schiacciato all’interno della solita curva 17. Incolpevole in questo caso il pilota del team Ganassi, in quanto a sua volta pressato dall’Aston Martin di Ian James (sì sempre quella che aveva contribuito all’incidente di JJ).

La Cadillac #31, dominatrice di libere e qualifiche, era quindi costretta ad una sosta per riparare i danni alla fiancata destra, sospensioni comprese, che costava 4 giri. Così, dopo un breve periodo in cui Johnson si ritrovava al comando a causa delle strategie sfalsate dalla sosta necessaria a sostituire il muso della #48, dopo un’ora di gara van der Zande conduceva con circa 7” e 12” di vantaggio sulle due Acura di Ricky Taylor ed Olivier Pla e 14” sulla Mazda di Oliver Jarvis.

Steven Thomas sempre leader in LM P2 ma con alle spalle l’arrembante Ben Keating a soli 2”, mentre Antonio Garcia mantiene un piccolo vantaggio sulle due BMW, con la #25 ora davanti alla #24.

Battaglia ravvicinata anche fra i due major contender LM P3, Lindh ed Askew, top two dopo 60’, mentre le due Lexus diversificando le strategie, hanno lasciato spazio alla BMW M6 del Turner Motorsport, che però presto si ritroverà costretta a rientrare nei garage per problemi elettrici.

Piero Lonardo

I risultati dopo la prima ora di gara

Foto: IMSA

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USCC – Action Express, pole a Sebring con Derani ma finale col botto per JJ

Action Express prosegue il proprio dominio sulle prove della 12 ore di Sebring aggiudicandosi anche la pole position con Pipo Derani, autore di 1.45.354 al termine del duello con l’Acura di Ricky Taylor, che lo affiancherà in prima fila, distanziato alla fine di un decimo.

Terzo protagonista delle qualifiche Renger van der Zande con la Cadillac del Team Ganassi, a mezzo secondo, davanti ad Oliver Jarvis con la Mazda all’ultima partecipazione nella classica della Florida.

Purtroppo però non tutto è andato a buon fine per il team di Denver, NC, con Jimmie Johnson, stabile ultimo nella lista dei tempi dietro ai due transalpini Olivier Pla ed Loic Duval rispettivamente con l’Acura dell’MSR e la Cadillac del Mustang Sampling/JDC, che a sessione ormai conclusa ha impattato violentemente le barriere a protezione dell’ultima curva con la sua DPi V.R.

Il contatto peraltro è avvenuto dopo un testacoda alla curva precedente, per cui è probabile una defaillance tecnica o una foratura il cui risultato costringerà i tecnici della #48 ad un discreto lavoro di riparazione in serata prima di poter affrontare domani il warm-up della primissima mattinata di domani.

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Sorpresa tra le LM P2 con Steven Thomas e la vettura del WIN Autosport davanti al plotoncino delle Oreca col tempo di 1.51.025, oltre un decimo meglio di Ben Keating ed il PR1 Mathiasen. Qualche problema nella sessione, riservata ricordiamo ai piloti bronze ranked, sia per Dwight Merriman con la macchina dell’ERA Motorsport che soprattutto per John Farano con la macchina del Tower Motorsport, autore di tre soli giri cronometrati.

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Poco prima tra le LM P3 invece è stata lotta al coltello fra Oliver Askew e Rasmus Lindh. Alla fine l’ha spuntata quest’ultimo, che ha preceduto di soli 65 millesimi l’ex-campione Indy Lights con la Ligier del Performance Tech ed il tempo di 1.56.001.

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Sessione comune invece tra GTLM e GTD per i piloti pro a caccia dei punti validi per la classifica. Come da copione sarà prima fila Corvette, grazie ad Antonio Garcia, alla sua ottava pole position nella serie, il quale ha preceduto il compagno di squadra Tommy Milner di appena 34 millesimi col tempo di 1.54.910.

Seconda fila per le BMW, non particolarmente distanti dalle C8.R, e fanalino di coda Cooper MacNeil con la Porsche del WeatherTech Racing, a 1”2 dalla pole.

Non c’è stata storia invece per Jack Hawksworth, che ha subito portato la sua Lexus in cima alla lista dei tempi, ritoccando poi nel finale con 1.259.247, lasciando alle spalle di quasi quattro decimi l’ex-campione GTLM Laurens Vanthoor con la Porsche dello Pfaff Motorsports.

Grt

P3 per Franck Perera con la Lamborghini del GRT Grasser, che domani partirà in pole position grazie alla prestazione del bronze driver Tim Zimmermann, che nel turno di apertura di qualifiche ha issato in alto l’Huracàn #19, raro pezzo di Italia nel paddock di Sebring, col tempo di 2.00.010, precedendo sul filo di lana Jan Heylen con la Porsche del Wright Motorsports.

UPDATE: La Porsche #16 è stata promossa in pole position tra le GTD a seguito di un’infrazione tecnica riscontrata sulla Lamborghini del GRT Grasser. Sulla Huracàn è stato infatti trovato un dispositivo wifi hotspot, non ammesso dal regolamento IMSA. Al momento non si conosce se la penalizzazione verrà o meno estesa anche a livello di punteggio.

La partenza della 69ma edizione della 12 ore di Sebring sabato alle 10.00 AM locali, vale a dire alle 15 italiane. Diretta streaming su https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche DPi/LM P2

I risultati delle Qualifiche LM P3

I risultati delle Qualifiche GTLM/GTD

I risultati delle Qualifiche GTD 

Foto: IMSA