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WEC – Kubica svetta nella prima giornata del Prologo di Sebring

Iniziata ufficialmente oggi la Season 10 del World Endurance Championship con la prima giornata del Prologo a Sebring.

La sessione mattutina è stata interrotta dopo circa 2 ore per un fortissimo acquazzone che ha investito tutta la zona, consigliando la direzione gara a riprendere nel pomeriggio dove il cielo nuvoloso ha lasciato via via spazio ad uno splendido sole.

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Fino a quel momento era il campione del mondo in carica Josè Maria Lopez davanti con la Toyota GR010-Hybrid ed il tempo di 1.51.223 davanti all’Oreca LM P2 del Realteam di Ferdinand Habsburg, pure campione in carica della categoria, e all’Alpine di Nicolas Lapierre.

Da segnalare un paio di uscite di strada senza conseguenze per i piloti per le Oreca LM P2 del Vector Racing e dell’ARC Bratislava, mentre la nuova Oreca di AF Corse ha potuto percorrere solo un paio di giri, in attesa dei sedili, bloccati alla dogana.

Nel pomeriggio, alcune squadre hanno atteso a calcare la pista; oltre al Vector Racing, impegnati a riparare l’anteriore della loro Oreca, anche Glickenhaus ha infatti tardato ad entrare in contention.

A sorpresa il miglior tempo è stato segnato dall’Oreca del Prema Orlen, grazie a Robert Kubica che ha letteralmente stracciato gli altri contender dopo circa due delle tre ore previste, col tempo di 1.49.084, davanti a Nicolas Lapierre con l’Alpine, che nel suo stint non è riuscito ad avvicinarsi che a poco più di un decimo.

P3 per l’altra vettura gestita da Signatech, l’Oreca del Richard Mille Racing con l’altro campione in P2 in carica Charles Milesi, davanti di un soffio a Nicklas Nielsen con la vettura di AF Corse condivisa con Alessio Rovera e Francois Perrodo.

E le Hypercar? Romain Dumas ha portato la Glickenhaus in quinta posizione, ma le Toyota hanno terminato solamente settima e nona, con Lopez, ancora una volta il migliore dei suoi, a 6 decimi dal leader. Abbiamo assistito ad una GR010-Hybrid in apparente difficoltà sui bump dell’ex-aeroporto, che forse più del rallentamento imposto dal BoP hanno penalizzato le macchine del Gazoo Racing.

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Va ricordato però che si tratta di una giornata di test e quindi questi risultati possono – come già avvenuto in altre occasioni – essere totalmente ribaltati dalle sessioni ufficiali di questa 1.000 Miglia.

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In GTE-Pro sono le due Porsche a dettare legge noi questa prima giornata con Kevin Estre e Gianmaria Bruni al top con il francese autore di 1.56.494, unico a scendere sotto l’1’57”. A seguire l’unica Corvette iscritta con Nick Tandy, mentre le due Ferrari inseguono ad oltre 1”.

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Giancarlo Fisichella, alla prima gara in Iron Lynx, ha invece segnato la migliore prestazione tra le GTE-Am con 1.58.227 davanti alla Porsche del Project 1 di Ben Barnicoat e alla Ferrari delle Iron Dames di Michelle Gatting.

Da segnalare il debutto di Nicolas Leutweiler, campione in carica GT3 della Le Mans Cup. sulla Porsche Proton #46 insieme a Mikkel Pedersen e Matteo Cairoli.

Gli unici tre piloti a non girare nella sessione pomeridiana sono stati Richard Lietz, il quale ha ceduto il volante per tutta la sessione a Bruni, Ryan Briscoe e Memop Gidley, entrambi non ancora presenti sul circuito. Quest’ultimo è un’altra addizione dell’ultimo momento sulla Porsche Proton #77 insieme al patron Christian Ried e Sebastian Priaulx.

Domani in programma altre 6 ore e mezzo di attività in pista a partire dalle 9.50 AM ET, pari alle 14.50 italiche, grazie all’introduzione dell’ora legale negli States.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session Day 1

I risultati della Afternoon Session Day 1

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USCC – Diffuso il BoP di Sebring

Reso noto nelle ultime ore l’ultimo tassello generale della 12 Ore di Sebring, con la definizione del Balance of Performance.

Dopo le equivalenze specifiche di Daytona, si ritorna alle specifiche relative al resto della stagione e, facendo riferimento all’ultimo round del 2021, la Petit Le Mans, non sono tantissime le modifiche apportate alle vetture.

Tra le DPi, all’ultima apparizione di sempre sul tracciato della Florida, l’unica modifica fa riferimento alla capacità del serbatoio, aumentata di 1 litro sulle Acura e diminuita di 0,5 litri sulle Cadillac.

Sulle GT invece, innanzi tutto è stato confermato il BoP unico per entrambe le categorie, GTD e GTD Pro, più una serie di aggiustamenti.

Tenuto conto che la BMW M4 GT3 non era presente a Road Atlanta, cosí come la versione GT3 della Corvette, che correranno con le medesime specifiche della Rolex 24, la modifica più evidente riguarda la McLaren 720S GT3, cui è stato concesso un robusto innalzamento della pressione del turbo, che invece è stato leggermente ridotto ai regimi alti sull’Acura NSX GT3.

Variazioni al peso minimo per Acura (-20 kg), Mercedes AMG GT3 (-10 kg) e Lexus RC F GT3 (+15 kg). Per queste ultime due marchi è stato definito anche una diminuzione dei restrittori d’aria, rispettivamente di 0,5mm X2 e di -1 mm X2.

Relativamente alla capienza del serbatoio infine, concessi 3 litri extra alle Aston Martin e alle McLaren, mentre le Acura, Lamborghini, Mercedes e Porsche correranno con un litro in meno rispetto allo scorso novembre.

Da segnalare infine, al di fuori delle specifiche tecniche, che DragonSpeed schiererà un banner a supporto dell’Ucraina

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ecco i 62 di Le Mans

Definiti con una decina di giorni di ritardo rispetto ai programmi i 62 equipaggi che daranno vita alla 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans.

Per una volta il totale fra prototipi e GT è leggermente sbilanciato a favore dei primi (32 contro 30) a riprova soprattutto del grande successo delle LM P2, con ben 27 unità, tra cui spicca la presenza di una Ligier JS P217 per il CD Sport, vincitore tra le LM P3 nell’ultima Asian Le Mans Series, che risulta listata per Cristophe Cresp.

Per il resto, in attesa delle nuove vetture che arriveranno nel 2025, il consueto monomarca Oreca con tutte le full-season WEC, compresa quella del Team Penske che ha annunciato ieri i propri colori. Le due iscrizioni automatiche del G-Drive sono state recepite da Algarve Pro Racing, che correrà con la bandiera portoghese, con Steven Thomas al posto di Daniil Kvyat.

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Tra gli inviti non automatici, i migliori protagonisti della ELMS, quasi tutti transalpini salvo Inter-Europol quali il Panis Racing, Duqueine, Graff, IDEC e TDS by Vaillante.

Debutto anche per il DKR con lo specialista delle LM P3, Laurents Hörr ed il “vecchio” teammate Jean Glorieux, mentre Ricky Taylor sostituirà Nicolas Lapierre nel Cool Racing al fianco di Yifei Ye e Niklas Knuetten.

Lapierre farà parte anche quest’anno della line-up Alpine tra le cinque sole Hypercar iscritte, che comprendono come da pronostici due Glickenhaus a contrastare lo strapotere delle Toyota, in attesa dei nuovi competitor, che inizieranno a mostrarsi grazie a Peugeot a stagione attuale in corso per poi proseguire nel 2023 con Porsche, Ferrari, Cadillac, Acura e BMW e nel 2024 con Alpine e forse Lamborghini.

Da questo elenco pare si debba togliere Audi, il cui programma pare sia stato congelato per favorire l’entrata in F1, ma va detto che al momento mancano indicazioni ufficiali in merito.

Tra le 7 GTE-Pro, oltre alle Corvette, Porsche e Ferrari ufficiali, spicca una terza 488 GTE Evo iscritta da Riley Motorsports per Felipe Fraga, Sam Bird e Shane Van Gisbergen. Per il 32enne asso delle Supercar si tratta del debutto nella classica della Sarthe.

La GTE-Am parla invece tanto italiano con ben 12 Ferrari iscritte contro 3 Aston Martin e 8 Porsche. Sulle 911 RSR-19 dovrebbe avvenire il tanto atteso debutto dell’attore-pilota Michael Fassbender, posizionato su una delle 3 Porsche Proton insieme a Matt Campbell.

Accettate 4 Ferrari Iron Lynx, tra cui ovviamente quella delle Iron Dames, con Matteo Cressoni listato sia sulla #60 che sulla #80, e 6 sono le 488 gestite da AF Corse, anche sotto l’egida Spirit of Race ed Inception Racing, col ritorno di Louis Prette dopo l’outing del 2019 con la Porsche Proton.

Cooper MacNeil dal canto suo ritorna nella categoria con una Porsche dopo le due precedenti esperienze in GTE-Pro per la sua ottava Le Mans.

Tra le 6 riserve, in pole position a subentrare al primo forfait l’Oreca LM P2 di High Class Racing per la famiglia Magnussen, anche se Kevin quasi certamente non potrà essere della partita, stante l’attuale concomitanza con la F1, poi la Ferrari di Rinaldi Racing, l’altra Oreca del Racing Team Nederland pure transfuga USA insieme alla line-up danese, la Porsche di Absolute Racing, una seconda Aston del TF Sport ed infine la seconda vettura di High Class Racing.

Da notare che dopo 5 anni, per la prima volta non saranno presenti gli “azzurri” del Catilar Racing, impegnati negli States nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, compresa la 12 ore di Sebring che prenderà il via la prossima settimana insieme alla 1.000 Miglia WEC.

Piero Lonardo

Foto: LeMans.org, Team Penske

L’entry List della 90ma 24 Ore di Le Mans

Turn10

USCC – Ben 53 vetture alla 12 Ore di Sebring

Dopo la griglia record di Daytona, anche la 12 Ore di Sebring fa registrare una entry list monstre, con ben 53 vetture iscritte. Per il secondo round del WeatherTech SportsCar Championship diverse infatti le new entry a rimpinguare la già sostanziosa line-up stagionale.

Tra tutte la Acura NSX GT3 iscritta in GTD Pro dal Racers Edge in associazione col WTR per Ashton Harrison-Henry, Kyle Marcelli e Tom Long che, insieme al ritorno della Mercedes del WeatherTech Racing per Cooper MacNeil, che ancora una voltasi si sdoppierà con la Porsche dagli stessi colori insieme a Jules Gounon e Maro Engel, porta il numero delle vetture della categoria a 11.

Nei prototipi, nella classe regina sempre 7 le DPi, con le uniche novità – per ora – dettate dalla curiosa concomitanza con la seconda gara dell’IndyCar Series in Texas che porta Ryan Hunter-Reay al Team ganassi in luogo di Scott Dixon, mentre di Stoffel Vandoorne e Josè Maria Lopez, sub di lusso in MSR ed Action Express/Ally abbiamo già parlato nei giorni scorsi.

Si attendono però news riguardo al sostituto di Kevin Magnussen, cooptato dalla Haas F1 al posto di Nikita Mazepin, sulla seconda Cadillac del Team Ganassi al fianco dei regular Alex Lynn ed Earl Bamber. Il driver danese, lasciato libero da Peugeot, dovrebbe infatti presenziare ai concomitanti test F1 in Bahrain.

Tra le 8 LM P2, da segnalare il ritorno di DragonSpeed alla line-up prevista in origine, con i Montoya padre e figlio a far compagnia a Henrik Hedman. Doppio impegno all’ultimo momento anche per Steven Thomas, iscritto, oltre che su una delle due Oreca del PR1 Mathiasen, anche con la vettura di Algarve Pro Racing nella 1.000 Miglia WEC insieme a René Binder e James Allen in luogo di Daniil Kvyat dopo il forfait G-Drive.

10 le LM P3, categoria che continua a riscuotere sempre più proseliti, con la new entry FastMD Racing che schiera una Duqueine per Max Hanratty, Todd Archer e James Vance, mentre Rasmus Lindh e Dan Goldburg sono attesi ad una stagione col Performance Tech. Prima uscita del 2022 anche per il JR III Racing con Dakota Dickerson, campione in carica delle Prototype Challenge, insieme ad Ari Balogh e a Garett Grist.

Debutto stagionale per il Paul Miller Racing e la nuova BMW M4 GT3 in GTD con Erik Johansson a far da spalla agli ex-titolati Bryan Sellers e Madison Snow e Scott Andrews in sostituzione di Kyle Kirkwood, pure impegnato in Texas, sulla Lexus #12 al fianco di Richard Heistand ed Aaron Telitz.

Ma gli occhi degli appassionati italiani saranno puntati sul secondo outing USA della Ferrari del Cetilar Racing di Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed Antonio Fuoco, quest’ultimo pure atteso al doppio impegno con AF Corse nel WEC in GTE-Pro. Una seconda 488 GT3 sarà presente per AF Corse nella categoria per Toni Vilander, Simon Mann e Luis Perez Companc, insieme, come già riportato in giornata, alla Ferrari iscritta in GTD Pro da Risi Competizione.

Le ostilità a Sebring si apriranno ufficialmente giovedí 17 marzo alle 10.15 AM ET con le prime libere. Qualifiche venerdí 18 alle 9.20 AM ET e start della gara sabato 19 marzo alle 10.10 AM ET, pari alle 16.10 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry List della 12 ore di Sebring

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WEC/USCC – Ecco le Ferrari per Sebring!

Diffuse poco fa le foto ufficiali della livrea delle Ferrari 488 GTE iscritte in GTE-Pro da AF Corse nel World Endurance Championship.

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La rinnovata livrea aggiunge ad un colore in apparenza leggermente più chiaro alcuni elementi grafici sempre focalizzati sul tema del tricolore, che attraversa l’intera vettura, destinati ad accentuare il carattere dinamico.

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La 488 sfoggia inoltre il logo celebrativo del 75mo anniversario della Casa di Maranello, che verrà portato in pista come noto dai campioni in carica Alessandro Pier Guidi e James Calado e da Miguel Molina col nuovo arrivo Antonio Fuoco.

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Novità anche in casa Risi Competizione, che dopo il bel secondo posto di Daytona, nella 12 Ore IMSA schiererà nuovamente Davide Rigon e Daniel Serra.

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Il terzo pilota è invece un volto nuovo per il team di Houston, si tratta infatti di Eddie Cheever III, al debutto tra le GT nella classica della Florida dopo una prima apparizione nel 2018 con la Cadillac DPi di Spirit of Daytona dopo aver debuttato nella serie nel 2014 in due gare sotto l’egida di Spirit of Race.

La 488 GT3 #62 iscritta in GTD-Pro tenterà di aggiungere un nuovo successo dopo i tre conquistati a Sebring da Risi Competizione nel 2007, 2009 e 2010.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari Races, Risi Competizione

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WEC – Toyota frenata dal BoP. Glickenhaus gongola e rilancia su Le Mans 2023

Le due Toyota GR010-Hybrid verranno rallentate nella 1.000 Miglia di Sebring, apertura della Season 10 del World Endurance Championship.

Il nuovo Balance of performance delle Hypercar avrebbe infatti ridotto sensibilmente l’efficacia del sistema ibrido, che ora entrerà in funzione solo a partire dai 190 kmh. In precedenza, il KERS risultava attivabile dai 120 kmh sull’asciutto e dai 140/160 kmh su pista bagnata.

Una riduzione significativa delle performance delle hypercar campioni in carica, che potrebbe finalmente avvicinare Alpine e Glickenhaus sul passo gara.

Il costruttore statunitense, che nella off-season aveva fortemente caldeggiato una revisione delle equivalenze, pena l’assenza dalla serie mondiale, ha reso inoltre noto di aver dovuto rinunciare anche quest’anno a schierare (anche se il termine più corretto sarebbe stato “noleggiare”) una terza SCG 007 LMH alla 24 Ore di Le Mans, nonostante la recente proroga dei termini di iscrizione.

L’operazione, del modico costo di 2,5 milioni di euro per la sola vettura più altri 2 per il full package ricambi (assistenza esclusa), rimane peró valida per il 2023, a condizione ovviamente che la vettura partecipi a tutta la stagione del WEC, come da regolamento.

Saranno inoltre solo 24 le 007S, vale a dire la versione stradale della Hypercar, che verranno costruite. Le vetture saranno disponibili anch’esse a partire dal 2023 e costeranno 2,875,000 USD ciascuna.

Sempre sul tema iscrizioni, a seguito della situazione politica globale, oltre alla proroga di 48 ore della deadline per Le Mans, si è appreso che sono state riaperte anche le iscrizioni per singola gara che in precedenza erano state escluse a priori.

Dato che l’ulteriore proroga è scaduta ieri pomeriggio, attendiamo di conoscere presto la composizione definitiva della griglia della 90ma 24 Ore di Le Mans e le eventuali addizioni dell’ultimo minuto nelle altre gare.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – G-Drive esce dal WEC. Toyota a Sebring con le nuove gomme

Il G-Drive Racing esce con effetto immediato dal World Endurance Championship. Con un comunicato sui social network la squadra ha motivato la sua dipartita dalla serie mondiale alla luce delle condizioni imposte dalla FIA, ritenute inaccettabili.

Negli scorsi giorni infatti la Federazione ha infatti imposto alle squadre di non esporre simboli nazionali a fronte dei noti eventi, mentre i piloti avrebbero dovuto correre con licenza di altro Paese.

Nel ricordare i titoli ottenuti tra le LM P2 nel WEC (2015) ELMS (dal 2016 al 2018, più il titolo Pro/Am 2021) ed in Asian le Mans Series (2020 e 2021), G-Drive Racing – cita testualmente il comunicato – si stava preparando attivamente per la stagione dell’anniversario, che prometteva di essere la più impegnativa nella storia della squadra. La line-up dei piloti era stata rinforzata da Daniil Kvyat, il pilota russo di maggior successo in F1.

In questa stagione – prosegue sempre il comunicato – G-Drive Racing si concentrerà maggiormente sugli eventi motoristici in Russia. Gli ulteriori piani della squadra saranno comunicati più avanti.

Probabilmente sono state le decisioni FIA a fare slittare la comunicazione delle 62 macchine iscritte alla prossima 24 ore di Le Mans, prevista per lunedì scorso ed invece ancora pending nel momento in cui scriviamo.

Ricordiamo che nel WEC il G-Drive aveva iscritto un’Oreca LM P2 ribattezzata Aurus per Renè Binder, James Allen e appunto Kvyat, mentre in ELMS era previsto un doppio programma LM P2, gestito insieme ad Algarve Pro Racing, per John Falb, James Allen ed Alex Peroni in Pro/Am e per Roman Rusinov, Sophia Flörsch e per un terzo pilota ancora da definire (probabilmente il nostro Luca Ghiotto), oltre ad un nuovo programma LM P3 in partnership con Eurointernational per Glenn Van Berlo ed il pilota russo Evgeny Kireev.

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Chi invece ci sarà di sicuro a Sebring è Toyota, che presenterà una GR010-Hybrid leggermente modificata. Ciò a causa dei nuovi pneumatici Michelin ed ai relativi cerchi, che comporteranno piccole modifiche anche alla carrozzeria per mantenere le prestazioni aerodinamiche richieste dal regolamento, particolarmente all’ala posteriore e alla pinna sul cofano. Queste soluzioni sono state testate con successo al Castellet nelle scorse settimane.

Sebring vedrà anche li debutto dei nuovi equipaggi, con Ryo Hirakawa a raccogliere l’eredità di Kazuki Nakajima, mentre Kamui Kobayashi si alternerà nel doppio ruolo di pilota e team principal nel Gazoo Racing ed in pista insieme ai teammate Josè Maria Lopez in Action Express/Ally a colmare l’assenza di Jimmie Johnson, impegnato in Texas con l’IndyCar, mentre Mike Conway è invece atteso ancora una volta al volante della Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing.

Restando in tema IMSA, debutto a Sebring di Stoffel Vandoorne nel Meyer Shank Racing trionfatore a Daytona al posto di Helio Castroneves, pure della partita in Texas, al fianco di Oliver Jarvis e Tom Blomqvist. Vandoorne e Blomqvist hanno peraltro gareggiato assieme lo scorso anno nel WEC in Jota SPort, giungendo secondi tra le LM P2.

Piero Lonardo

Foto: G-Drive, Toyota

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USCC – Rolex 24, Finale: Castroneves prosegue l’annata magica del MSR. DragonSpeed di forza in LM P2. Porsche doppietta in GT

E’ ancora una Acura a trionfare alla Rolex 24 at Daytona, ma a differenza dello scorso anno questa volta la vittoria va al Meyer Shank Racing. Anello di congiunzione fra i due successi Helio Castroneves, che nel finale ha gestito al meglio gli attacchi di Ricky Taylor, preferito a Filipe Albuquerque per lo shootout finale dal WTR.

Uno shootout durato mezz’ora gestito ad arte dopo la 17ma Full Course Yellow causata dalla Lamborghini di Giacomo Altoe ferma in curva 3, che ha permesso al team dell’Ohio di ripetere la storica vittoria di dieci anni or sono. Compagni di squadra del popolare “Spider-man”, Oliver Jarvis, Tom Blomqvist e Simon Pagenaud, fresco di passaggio di casacca in IndyCar.

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Chi esce con le ossa rotte da questa battaglia sono le Cadillac, che quest’anno dovranno guardarsi da entrambe le ARX-05 in ottica campionato, e guadagnano le restanti due posizioni a pieni giri con il JDC/Mustang Sampling del sempreverde Richard Westbrook e dell’Action Express/Whelen Racing.

Gara da dimenticare per il Team Ganassi, con le due DPi V.R. entrambe out of contention sin dalla metà gara: la mancanza dei ricambi necessari per riparare la #02 in testa grida vendetta, cosí come l’incapacità di risolvere in tempi brevi i problemi di alternatore della #01. Discorso a parte invece per la #48, che deve fare ancora una volta i conti con un Jimmie Johnson grande catalizzatore di interessi ma non all’altezza del resto dell’equipaggio, ancora una volta impreziosito da un grande Kamui Kobayashi.

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Grande vittoria in LM P2 per il DragonSpeed: l’effort di Elton Julian, alla terza vittoria in quattro anni, era di prim’ordine, con due dei giovani talenti IndyCar, Colton Herta (al secondo Rolex dopo quello conquistato con la BMW in GTLM nel 2019) e Pato O’Ward, a fare compagnia ad Devlin de Francesco e ad Eric Lux, e sulla distanza ha avuto la meglio sulla concorrenza. A sorpresa le due insidie maggiori sono state rappresentate dal Racing Team Nederland e dal Tower Motorsport, che completano un insolito podio.

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Non c’è stata quasi gara invece in LM P3, categoria praticamente dominata per tutta la gara dai campioni in carica del Riley Motorsports, che ripresentavano Gar Robinson e Felipe Fraga insieme a Kay van Berlo e Michael Cooper. A podio vanno il Sean Creech Motorsport ed il CORE Autosport. Entrambi gli equipaggi comunque debbono recriminare su errori e costose penalità che hanno compromesso un risultato che poteva essere anche maggiore.

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La gara delle GT non ha mancato di entusiasmare nemmeno col nuovo formato GTD Pro, che da quest’anno ha preso il posto delle GTLM. Epico il duello finale senza esclusione di colpi tra le due Porsche di Mathieu Jaminet e Laurens Vanthoor, col primo ad aggiudicarsi alla fine l’agognato successo per il Pfaff Motorsports, che per l’occasione schierava Matt Campbell ed il neoacquisto in chiave LMDh Felipe Nasr.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

Il contatto finale che spediva larga la 911 GT3 R del KCMG regalava una buona piazza d’onore alla Ferrari del Risi Competizione, cui non è riuscito il colpaccio della Petit Le Mans 2019 (in GTLM). Trascinati dai due campioni WEC GTE-Pro, Alessandro Pier Guidi e James Calado, ancora una volta il Cavallino ha sfiorato una vittoria che manca da tempo, in attesa della nuova Hypercar o GTP che dir si voglia.

Delusione totale Corvette e soprattutto BMW, con le nuove M4 GT3 ufficiali incredibilmente non all’altezza nemmeno dell’esemplare schierato dal Turner Motorsports.

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Infine la GTD, categoria in cui la Ferrari di AF Corse ha pure sfiorato un clamoroso colpaccio con Nicklas Nielsen, Toni Vilander, Simon Mann e Luis Perez Companc, ma un drive-through nell’ultima caution per sorpasso in regime di Full Course Yellow ha vanificato l’impresa.

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Successo quindi per il Wright Motorsports, che riporta la Porsche nuovamente in alto nella categoria dal 2017. A podio anche l’Aston Martin #44 del Magnus Racing e la Mercedes del Gilbert Korthoff Motorsports.  L’altra Ferrari in gara del Cetilar Racing ha concluso in P14 ma orgogliosamente al traguardo.

Il WeatherTech SportsCar Championship ritornerà il 19 marzo con la 12 ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Porsche, DragonSpeed, Ferrari Races

L’ordine di arrivo della 60ma Rolex 24 at Daytona

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Rolex 24, 22° Ora: WTR all’assalto. E’ duello Porsche Ferrari nelle due classi GT

Le 6 ore consecutive di corsa libera hanno permesso una dilatazione relativa dei distacchi, che però non si riflette nella lotta per il primato assoluto, dove i quattro duellanti continuano ad affrontarsi senza esclusione di colpi.

La zampata per ora decisiva sembra quella di Loic Duval, che a metà della 21ma ora riprende Pipo Derani, mentre Filipe Albuquerque ha la meglio si Tom Blomqvist nella lotta fra le due Acura. Lo scenario però andrà a cambiare dopo la sosta successiva, dove il portoghese approfitta del cambio pilota in Action Express e tiene dietro, restituendo le scorrettezze di qualche ora prima, Mike Conway.Il driver Toyota viene recuperato anche da Blomqvist, che va ad occupare il gradino basso del podio.

Nel finale della 21ma ora la situazione si ripete a parti invertite, con Ricky Taylor che grazie al buon lavoro della crew del WTR riesce ad uscire davanti a Blomqvist e a due ore dalla bandiera a scacchi continua ad inseguire Richard Westbrook, subentrato a Duval, di circa 18”, ma una nuova Full Course Yellow, chiamata per la Duqueine LM P3 dell’AWA ferma lungo la pista subito dopo lo scadere delle -2 ore, potrebbe rimescolare ulteriormente le carte in tavola.

Tra le LM P2, il DragonSpeed pare avviarsi alla terza vittoria nella classica di apertura e ora Colton Herta condice con circa 29” di vantaggio su Ferdinand Habsburg e Nicolas Lapierre, alfieri di Tower Motorport e PR1 Mathiasen, unici a pieni giri.

Anche in LM P3, Felipe Fraga ed il Riley Motorsports hanno ripreso stabilmente il comando della categoria, anche grazie alla penalità assegnata al CORE Autosposrt, che insegue a 75”. P3 per il Sean Creech Motorsport.

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La lotta in GTD Pro vede ora la Ferrari del Risi Competizione unica a rifornire fuori dalla finestra delle due Porsche di KCMG e Pfaff Motorsports, ma anche della Lexus #14, unica altra contender a pieni giri. Da segnalare un warning dato a James Calado per blocking.

E’ lotta Porsche-Ferrari anche in GTD, ma in questo caso Jan Heylen ed il Wright Motorsports paiono nettamente favoriti rispetto alla Rossa di AF Corse, ora nelle mani del veterano Toni Vilander, rientrato per questo programma che proseguirà anche nel WEC con Simon Mann. Il resto della categoria segue con ameno un giro di svantaggio, con sole due ore rimaste sul cronometro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Risi Competizione

La classifica dopo la ventiduesima ora

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USCC – Rolex 24, 20° Ora: Lotta a quattro al comando, due Cadillac contro due Acura

La luce del mattino ha fatto capolino al Daytona International Speedway per riscaldare gli infreddoliti protagonisti della 60ma Rolex 24, i quali hanno improvvisato ogni sorta di riparo in pitlane per difendersi dall’insolito sottozero Floridiano.

Il plateau delle DPi poco dopo la start della 17ma ora perdeva anche la seconda Cadillac del Team Ganassi per problemi alla pompa del carburante. Earl Bamber e c. ora concorrono per la quinta piazza insieme all0altra DPi V.R. dell’Ally/Action Express, ritardata nella notte.

A contendersi la vittoria assoluta rimangono quindi solamente quattro vetture, due Cadillac e due Acura. I moderni orazi e curiazi si sono tutti scambiati la posizione di testa in queste ultime quattro ore: prima l’ARX-05 del Meyer Shank Racing con Tom Blomqvist, poi è toccato all’altra Acura con Ricky Taylor, quindi è stata la volta delle Cadillac biancorossa dell’Action Express/ Whelen Racing di Mike Conway, abile a passare di forza Helio Castroneves, tornato al comando della gara, ed infine Richard Westbrook con la DPi V.R. del JDC/Mustang Sampling.

Le Cadillac in generale risultano più maneggevoli quanto le Acura paiono più adatte ai lunghi tratti veloci dello speedway, ma sappiamo che le gomme, anche a causa della temperatura, possono fare una grande differenza.

A quattro ore dalla chequered flag, virtualmente, a causa dei pitstop a cavallo dell’ora, è Pipo Derani, subentrato a Conway, ad aver riagguantato la leadership su Westbrook, con Alexander Rossi – in precedenza autore di un innocuo lungo all’inseguimento di Castroneves – e Simon Pagenaud contenuti nel raggio di 37”.

Bellissima sin qui anche la gara delle LM P2, che vede sempre la vetture del Tower Motorsport al comando con Louis Deletraz. Il campione in carica ELMS col Team WRT conduce con circa 20” di vantaggio sul DragonSpeed, rappresentato nuovamente dall’asso IndyCar Pato O’Ward e di 50” su Mikkel Jensen sulla macchina del PR1 Mathiasen, capace di rimontare la bellezza di due giri grazie anche alle tante caution (fin qui 15) che hanno spezzettato questa edizione. Degno di nota il calvario della seconda vettura del team, che col giovane Josh Pierson, prossimo protagonista in ELMS e a Le Mans, ha collezionato tre penalità in meno di un’ora.

Tra le LM P3, Kay van Berlo continua a condurre con la Ligier del Riley Motorsport, ma il vantaggio dell’olandese si è ridotto a soli 19” sulla vettura del CORE Autosport gestita ora da Nic Jonsson.

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In GTD Pro prosegue il balletto a tre le due Porsche di KCMG e Pfaff Motorsports e la Ferrari del Risi Competizione. Si affaccia a sorpresa nella top five anche Dirk Mueller con la terza delle vetture coi colori  WeatherTech di Dirk Mueller, P5 dietro la Lexus del consistente neoacquisto Ben Barnicoat. La classe ha visto scomparire nel frattempo anche la Mercedes #79 gravata da gravi problemi di motore (probabilmente anche in questo caso si è trattato della pompa del carburante).

Gran finale con la gara ad eliminazione delle GTD, che nelle ultime ore ha visto battagliare la Porsche del Wright Motorsports con Richard Lietz e Jan Heylen e la McLaren dell’Inception Racing. Quest’ultima allo scadere della 20ma ora è stata costretta ai box per problemi ai freni e ora la major contender della 911 GT3 R #16 è la Ferrari di AF Corse.

Nicklas Nielsen, ora alla guida della Rossa #21, sconta però oltre 50” dal leader; fortunatamente un duro contatto durante la 16ma ora con l’Oreca LM P2 del “solio” Pierson, una delle mine vaganti di questa gara, ha prodotto danni minimali. Out of contention anche l’unica Acura iscritta del Gradient Racing, afflitta da problemi di misfire.

Piero Lonardo

Foto: MSR, Porsche

La classifica dopo la ventesima ora