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USCC – Bourdais-show ed è uno-due Ganassi a Long Beach. Successi Aston Martin e BMW in GTD Pro e GTD

Doppietta del Team Ganassi nel terzo appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship a Long Beach. Nella showcase della consueta durata ridotta di 100’ le Cadillac hanno mantenuto l’imbattibilità sulle strade californiane conquistando l’intero podio.

Protagonista indiscusso della gara Sebastien Bourdais. Partito dalla pole position, il nativo di Le Mans rischiava di rovinare tutto dopo appena 8’ di gara, andando lungo all’hairpin nel tentativo di doppiare la Porsche del GMG, vestita di gialloblu nell’occasione.

I 20” di svantaggio dal capolista delle DPi, nella fattispecie Alex Lynn sulla vettura gemella venivano recuperati in regime di corsa libera nel lasso di mezz’ora a suon di sorpassi e giri veloci, regalando la prima posizione al teammate Renger van der Zande il quale di trovava a disputare invece una gara spezzettata da 3 neutralizzazioni.

Start-GTD

La prima, la più lunga, a causa del distacco di un elemento dei cordoli in curva 5, che permetteva alle GT di effettuare l’unica sosta preventivata in relativa calma. Fino a quel momento in entrambe le classi erano i polesitter di Corvette e Paul Miller Racing a mantenere la leadership.

Solo la BMW Pro dell’RLL, penalizzata nel post qualifiche, decideva di ritardare la sosta, con esiti a dir poco disastrosi, in quanto la portiera lato guida usciva dalla sua sede e Connor de Philippi, nel tentativo di aiutare la crew, peggiorava la situazione, meritandosi un drive through per troppi uomini a lavorare sulla macchina (nella fattispecie, il pilota), riscivolando nel fondo dello schieramento, dove solo la Mercedes del WeatherTech Racing era riuscita a fare di peggio nelle mani di Cooper MacNeil.

Anche la Corvette peró nel frattempo aveva dovuto subire una penalità a causa di un errore al pit. Nello specifico, per un dado schizzato nel radiatore della Porsche dello Pfaff Motorsport, che è stata costretta al ritiro. In conseguenza di ciò, la leadership delle GTD Pro passava all’Aston Martin di Alex Riberas.

La BMW del Paul Miller Racing frattanto manteneva il comando delle GTD, rintuzzando, anche in malo modo, gli attacchi della Lamborghini del CarBahn e dell’Aston Martin di Maxime Martin, il quale terminava a muro con il braccetto dello sterzo rotto a causa in un contatto con la M4 GT3 #1, provocando la seconda Full Course Yellow a ridosso della precedente.

Il regime di corsa libera durava però ancora una volta poco, perchè Steven McAleer terminava nelle gomme di curva 8 ad appena 18’ dalla bandiera a scacchi.

Al restart finale, a -12’ dal traguardo, dietro le due imprendibili Cadillac del Team Ganassi di van der Zande ed Earl Bamber si scatenava Pipo Derani, alla ricerca del podio. All’Action Express, come anche al WTR, si era optato per una strategia alternativa sulle due soste con un primo pit stop anticipato, ipotizzando una prima parte di gara frammentata, che però è stata solo rimandata, permettendo al campione IMSA in carica di recuperare un errore di Tristan Nunez nello stint centrale.

Derani da P6 si ritrovava in terza posizione, ma un contatto con l’Acura di Tom Blomqvist ad un paio di giri dal termine permetteva a Richard Westbrook di superare entrambi ed impossessarsi del gradino basso del podio, davanti all’Acura del MSR.

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In GTD Pro, Alex Riberas doveva solo portare al traguardo la sua Aston Martin, che si aggiudica la prima gara nella nuova categoria davanti alla Lexus di Ben Barnicoat e Jack Hawksworth e alla Corvette trionfatrice di Sebring.

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Alla BMW M4 del Paul Miller Racing non veniva riconosciuta alcuna penalità ed il team poteva aggiudicarsi il successo in GTD per il secondo anno consecutivo davanti alla Acura del Gradient Racing ed alla Lexus di Aaron Telitz e Frankie Montecalvo.

Il WeatherTech SportsCar Championship ritonerà con la seconda tappa californiana, in programma a Laguna Seca il 1° maggio, presenti tutte le categorie salvo le LM P3.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Paul Miller Racing, Michelin, Aston Martin

L’ordine di arrivo

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USCC – Bourdais regala la seconda pole di fila al team Ganassi

Sebastien Bourdais conosce bene le strade di Long Beach, avendo trionfato per ben tre volte, dal 2005 al 2007, con le monoposto della ChampCar, e nella nottata italiana ha messo la sua esperienza ancora una volta a disposizione del Team Ganassi conquistando la pole position per il terzo round del WeatherTech SportsCar Championship.

Bourdais, alla seconda pole consecutiva dopo Sebring, ha segnato il miglior tempo con 1.10.913, battendo di oltre 2” il record IMSA della pista, precedendo il compagno di squadra Alex Lynn sull’altra Cadillac DPi del team, di oltre 3 decimi.

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Seconda fila per l’Acura del MSR con Tom Blomqvist e per Pipo Derani, il migliore delle libere 1. Lo schieramento delle DPi si completa con la Cadillac del JDC-Miller (ricordiamo che le DPi V.R. sono imbattute qui dall’introduzione della categoria nel 2017) e l’altra Acura del WTR.

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Nonostante le ultime penalizzazioni al BoP non sfugge la pole in GTD Pro nemmeno alla Corvette di Jordan Taylor, che col tempo di 1.18.048 precede di appena 67 millesimi la BMW dell’RLL di Connor de Philippi e di poco più di un decimo la Porsche dello Pfaff Motorsports di Mathieu Jaminet, al top nelle libere 2, dopo che la prima sessione era stata appannaggio dell’Aston Martin dello Heart of Racing con Ross Gunn.

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BMW che si rifà invece in GTD grazie a Madison Snow, che piazza la sua M4 GT3 in cima alla lista dei tempi con 1.18.487 davanti all’altra GT di Monaco del Turner Motorsport di Robbie Foley.

UPDATE: Alle due BMW di Connor de Philippi e Robbie Foley sono stati invalidati alcuni giri a causa  del regime di giri eccessivo rispetto al regolamento tecnico (oltre 7.000 rpm) delle loro BMW M4 GT3, per cui partiranno rispettivamente dalla 26ma e dalla 17ma piazzola dello schieramento.

Ricordiamo che non c’è nessuna Ferrari presente sulla pista californiana, che ha visto il numero degli scritti ridursi di nuovo a 26 a causa del forfait della Lamborghini dell’NTE, fermata col suo truck sul percorso verso la California.

La showcase di 100’ partirà stasera alle 5.05 PM ET, pari alle 23.05 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Corvette, BMW

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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USCC – 27 vetture sulle strade di Long Beach

Dopo l’apertura di stagione con due delle enduro più classiche, il prossimo appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship è sulle strade di Long Beach insieme all’IndyCar Series.

Saranno 27 le vetture ad animare la gara sprint riservata alle sole DPi, GTD e GTD Pro, valida anche quale prima prova della Sprint Cup, della durata di 100’, e che ritorna nel consueto slot primaverile dopo la cancellazione del 2019 e lo spostamento a settembre dello scorso anno.

Presenti tutte e 6 le DPi full-season, con gli attuali capolista del JDC-Miller con 676 punti grazie ai due podi conquistati davanti al WTR (-11) e ai trionfatori di Daytona del Meyer Shank Racing con 663.

Le Acura, grandi sconfitte di Sebring, riceveranno per l’occasione una riduzione del peso minimo di 10 kg rispetto all’ultima gara. Una buona occasione per il WTR per cercare di spezzare la striscia vincente che vede vincenti le Cadillac DPi V.R. sulle strade della California dalla loro introduzione nel 2017.

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Tra le GTD Pro, la notizia più eclatante riguarda il WeatherTech Racing, che schiererà la sola Mercedes AMG GT3, con la quale Cooper MacNeil continuerà il resto della stagione insieme ad un factory driver della stella a tre punte, nell’occasione Raffaele Marciello. Grazie a questa variazione, si sfideranno sei vetture di altrettante case.

Al comando della classifica grazie al successo di Daytona c’è la Porsche dello Pfaff Motorsports, presente con Mathieu Jaminet e Matt Campbell, che precede l’equipaggio della Corvette composto da Antonio Garcia e Jordan Taylor.

Quest’ultima, dopo la modifica in corsa del BoP a Sebring che ha portato ad una vittoria dominante dell’unica C8.R presente, verrà penalizzata con 10 kg extra e ad una diminuzione del restrittore d’aria di 0,4 mm. Oltre a ciò, verrà ridotta la capacità del serbatoio di 4 litri.

Per contro, le BMW M4 GT3, che pure a Sebring non avevano demeritato col quarto posto finale della #24, si avvantaggeranno di ben 20 kg in meno, anche se soffriranno di una riduzione della pressione del turbo e addirittura 8 litri in meno di carburante.

Altre modifiche riguardano le McLaren (-15 kg e +3 litri) le Acura (aumento della pressione del turbo e +2 litri) e le Porsche (+2 mm per ciascuno dei due estrattori e + 3 litri)

Ricordiamo che il BoP è unico e riguarda anche le GTD. Non saranno presenti i trionfatori nostrani del Cetilar Racing, che come sappiamo si limiteranno alle sole gare lunghe della MEC, cosí come l’equipaggio di AF Corse che al momento detiene il secondo posto nella classifica, che al momento è capitanata da Mike Skeen e Stevan McAleer del Team Korthoff Motorsports.

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Aggiunta dell’ultimo momento per la McLaren di Inception Racing che porta il numero delle GTD a 15 unità, anche grazie alla wild card GMG Racing con una Porsche 911 GT3 R per James Sofronas e Kyle Washington, mentre è attesa al debutto nella serie per l’Acura del Rick Ware Racing per Ryan Eversley ed Aiden Read (nella foto). Sarà invece Marc Miller a coadiuvare Mario Farnbacher sull’altra NSX GT3 del Gradient Racing.

L’inizio delle ostilità in pista è per le 12.15 PM ET di venerdí 8 aprile per le prime libere, seguita alle 8.15 PM dalle qualifiche. Lo start della gara alle 5.05 PM ET, pari alle 23.05 italiane di sabato 9 aprile.

Piero Lonardo

 

Foto: IMSA, Piero Lonardo, Gradient Racing

L’entry list di Long Beach

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WEC – 37 le vetture a Spa

Si è appena spenta l’eco della 1.000 Miglia di Sebring col primo successo dell’Alpine che già si pensa al prossimo atto del World Endurance Championship, la 6 ore di Spa-Francorchamps.

Diffusa infatti oggi l’entry list dell’appuntamento belga, che presenta tutte e 37 le vetture iscritte a tutta la stagione, senza alcuna wild card, cosa che sarebbe stata ufficiosamente permessa durante l’anno nonostante le premesse iniziali di griglia piena; ciò anche allo scopo di “rodare” non solo la nuova Peugeot 9X8, formalmente iscritta alla Season 10, ma anche eventualmente la Porsche LMDh, già in fase di avanzato collaudo.

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Peraltro sono state diffuse nella giornata odierna anche foto della nuova Vanwall Vandervell Hypercar, costruita da ByKolles, che come noto è stata rifiutata dalla commissione WEC, e che dovrebbe giungere in pista per la prima volta all’autodromo di Most, in Repubblica Ceca, ai primi di aprile nelle mani di Tom Dillmann ed Esteban Guerrieri.

Innegabile che il nuovo progetto del costruttore battente bandiera austriaca, del quale non si conoscono le esatte specifiche tecniche (dovrebbe montare un Gibson come la Alpine A480/Rebellion R13), assomiglia sin troppo alla ENSO CLM che ha corso sino a due anni or sono……

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Tornando alla lista di Spa, tra le quattro Hypercar iscritte rispunta il nome di Pipo Derani sull’unica Glickenhaus fresca di podio, al posto di Ryan Briscoe ed insieme a Romain Dumas ed Olivier Pla.

Debutto stagionale anche per Sebastien Bourdais sull’Oreca LM P2 del Vector Sport cosí come per Alex Lynn sulla vettura vincitrice di categoria di United Autosports al posto di Paul di Resta, mentre Alex Brundle dovrebbe riprendere il proprio sedile in Inter-Europol dopo la pausa forzata per COVID.

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Immutato anche il parco delle GTE-Pro, con le due Porsche e Ferrari e la singola Corvette per Nick Tandy e Tommy Milner. Vedremo se la C8.R si troverà altrettanto bene sulla rinnovata Eau Rouge come sui bump di Sebring, mentre le Ferrari dovranno riscattarsi, BoP permettendo, nei confronti di Porsche e della stessa Corvette.

Il Presidente dell’ACO, Pierre Fillon, ha peraltro reso noto che nella prossima stagione saranno necessarie almeno quattro vetture nel WEC e a Le Mans affinchè si possa ancora gareggiare nella categoria, in attesa del cambio di piattaforma tecnica con le GT3 nel 2024.

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Oltre al debutto stagionale del GR Racing infine per Ben Barker, Mike Wainwright e Riccardo Pera, l’unica novità rispetto al season opener tra i 13 equipaggi delle GTE-Am consiste nel debutto in gara di Jan Heylen sulla pista di casa sulla Porsche Proton #88 al posto di Julien Andlauer.

Ricordiamo che la 6 Ore di Spa-Francorchamps si svolgerà sabato 7 maggio.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Vanwall

L’entry list provvisoria della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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USCC – A Sebring è uno-due-tre Cadillac. Cetilar, trionfo in GTD!

La 12 Ore di Sebring ha regalato ancora una volta un finale mozzafiato. Protagonisti delle ultime concitate fasi di gara Earl Bamber e la DPi V.R. #02 del Team Ganassi, capaci di rimontare per due volte sull’Acura del MSR dopo altrettanti errori, ma tanta era la forza del già vincitore di Le Mans che alla fine il miracolo è stato compiuto e sul gradino alto del podio insieme ad Alex Lynn ed al sostituto di lusso (per Kevin Magnussen) Neel Jani.

Il successo Cadillac si completa col resto del podio, appannaggio del JDC-Miller e di Action Express/Whelen Racing. I vincitori lo scorso anno sono stati rallentati da un problema alla ventilazione che ha impedito doppi stint, mentre sulla #31 forse si è scontato qualche errore di troppo, soprattutto il contatto a due ore dal termine con l’Acura di Stoffel Vandoorne, che ha rovinato il fondo vettura.

Niente da fare per le due Acura, che alla fine sono scivolate addirittura fuori dal podio, mentre l’altra DPi V.R. dell’Action Express/Ally termina a 5 giri dopo aver risolto un problema ai freni nell’ultimo quarto di gara.

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Non sfugge l’ennesima vittoria in LM P2 per il PR1 Mathiasen e Ben Keating, Scott Huffaker e Mikkel Jensen. Marchio di fabbrica il consueto giro di vantaggio al resto della concorrenza, capitanato dal Racing Team Nederland ed ERA Motorsports.

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In LM P3, Joao Barbosa, Lance Willsey e Malthe Jakobsen portano a casa il primo pesante successo per il Sean Creech Motorsports. Decisivo il finale nei confronti del JR III Racing, che termina a 48”. Lontanissimi i terzi classificati del Performance Tech, che come il resto del lotto ha subito l’effetto devastante dei bumps sulle Ligier e Duqueine, che hanno generato una vera e propria gara ad eliminazione.

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Alla Corvette non sfugge la vittoria in GTD Pro con la C8.R “rinvigorita” dal BoP infra-evento. Dopo i problemi sostenuti dalla Ferrari in pole di Risi Competizione, sono stati in tanti a cercare di impensierire Jordan Taylor e c, ma gli unici che hanno dato la sensazione di potercela fare, la Lamborghini iscritta dal TR3 Racing per Mirko Bortolotti, Marco Mapelli ed Andrea Caldarelli, ha terminato a 4”. Ad un giro la Mercedes del WeatherTech Racing, gestita al meglio da un super Jules Gounon.

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Ed infine la vittoria forse tra le piú rocambolesche degli ultimi anni, che vede il Cetilar Racing trionfare in GTD dopo la bellezza di 17 pit-stop complessivi comprese diverse penalità. Va dato merito ai piloti, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed Antonio Fuoco, di averci creduto sino in fondo, cosí come la squadra AF Corse, che ha gestito ogni situazione nel modo miglior possibile, arrivando a 56’ dalla bandiera a scacchi con l’ultimo decisivo pit-stop ancora in vantaggio nei confronti della BMW del Turner Motorsport, che invece sarà costretto ad un ultimo splash, perdendo anche il podio.

Podio che si completa con la Mercedes del Gilbert Korthoff Motorsports e soprattutto con l’altra Ferrari di Toni Vilander, Luis Perez Companc e Simon Mann. Il finlandese ha dimostrato di non aver perso nè la velocità nè il passo gara, ben coadiuvato dagli altri due driver.

E’ tutto per la cosiddetta SuperSebring, iniziata ben una settimana fa col Prologo WEC. Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 9 aprile con la showcase di Long Beach insieme all’IndyCar, protagoniste DPi, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 70ma 12 ore di Sebring

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USCC – Le Acura prendono il comando dopo 8 ore a Sebring

Le Acura rompono gli indugi e si innalzano al vertice della classifica della 12 Ore di Sebring.

Un primo avvicendamento da parte della #10 del WTR nei confronti delle Cadillac avviene grazie alla serie di Full Course Yellow che ha aperto il secondo terzo di gara, ad iniziare dall’Oreca LM P2 del Tower Motorsports con Rui Pinto de Andrade (uno dei tanti piloti che ha già gareggiato anche ieri nella 1.000 Miglia WEC, fermo all’ultima curva. Per evitarlo, Dennis Andersen e l’altra Oreca dell’High Class Racing centrerà un cartellone che porterà spettacolarmente a spasso fino ai box.

Una nuova neutralizzazione, abbastanza inutile, viene chiamata dalla direzione gara per un lungo da parte di Giorgio Sernagiotto sulle gomme a protezione di curva 1. La Ferrari Cetilar, bersagliata da penalità e contatti, ripartirà senza apparenti danni terminali.

Nel frattempo le strategie mantengono Pipo Derani al comando sull’arrembante Ricky Taylor, che nel successivo restart si fa largo fino alla lunga neutralizzazione #5, causata da detriti in pista e porta Will Stevens, subentrato alla guida dell’ARX-05 nerazzurra, al comando sull’altra Acura del MSR, ora nelle mani di Oliver Jarvis.

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La LM P2 sembra avere ritrovato padrone nel PR1 Mathiasen, che ha approfittato dello stint di Frits van Eerd per riprendersi la testa della categoria. La lotta è comunque limitata alle due vetture del team di Bobby Oergel e alla macchina di Era Motorsport, che viaggia nel mezzo, uniche ancora a parità di giri.

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Avvicendamenti anche tra le LM P3, con i leader parziali del Performance Tech costretti a riprendersi dopo avere in pista. Anche qui sono solo tre le vetture a giri pieni col Sean Creech Motorsport a riprendersi la testa della categoria con lo specialista Malthe Jakobsen nei confronti del Riley Motorsports e del campioncino della Porsche Cup, Kay van Berlo; poco oltre procede l’altra Ligier del JR III Racing.

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Lotta sempre al coltello invece in GTD Pro, dove la Corvette continua a trarre il meglio dall’”aiutino” concesso dall’IMSA a ridosso delle qualifiche di ieri in tema di BoP (circa 20 HP in più). L’unica C8.R iscritta e nel finale dell’ottava ora, dopo l’ennesimo restart per la neutralizzazione #7, causata dalla Ligier LM P3 di Jon Bennet, ferma all’uscita della pitlane, riesce a riprendersi con decisione la leadership sulla Porsche di Matt Campbell, che nel frattempo aveva ereditato la posizione.

La Porsche in tartan verrà poi passata anche dal resto dei major contender, che comprendono la BMW ufficiale superstite, la Lexus #14 e la Lamborghini del TR3 Racing.

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Infine la GTD, che vede ora un leader imprevisto nella McLaren di Inception Racing. Trascinata da Jordan Pepper, la 720S GT3 ha preso il comando sulla Mercedes dell’Alegra Motorsports, che ora vede anche il ritorno della Ferrari AF Corse, grazie al sempreverde Toni Vilander.

La situazione attuale è stata propiziata dall’ennesima disavventura della Ferrari Cetilar, questa volta da parte del driver del Cavallino Antonio Fuoco, che butta fuori il leader provvisorio Bill Auberlen e la BMW del Turner Motorsport ma dovrà incorrere nell’ennesimo drive-through (siamo a 13 soste totali contro le 8 standard). La 488 #47 comunque viaggia in P8, sempre nel giro dei leader.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica all’ottava ora di gara

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USCC – A Sebring, Action Express in controllo nel primo terzo di gara

Partita anche sotto un cielo nuvoloso che contribuisce a raffreddare la temperatura altrimenti cocente la 70ma edizione della 12 Ore di Sebring.

Già nelle prime miglia una serie di problemi hanno penalizzato o addirittura tolto dalla gara una serie di favoriti. Prima fra tutti la Cadillac in pole del Team Ganassi, con Sebastien Bourdais costretto ad entrare immediatamente ai box per un problema al selettore delle marce, che ha comportato in seguito ulteriori soste per sostituire prima il volante e poi l’intero cambio.

Subito ko anche la Ligier LM P3 dell’Andretti Autosport, mentre il leader dalla categoria, Gar Robison, perdeva il comando per un testacoda. Problemi anche per il polesitter delle GTD, Zach Robichon, con problemi al differenziale, cosí come per l’Aston Martin dello Heart of Racing.

Posizioni quindi subito rivoluzionate, con la Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing davanti a tutti con Pipo Derani, mentre i soli Ben Keating e Daniel Serra mantenevano il comando nelle rispettive categorie (LM P2 e GTD Pro) dalla posizione guadagnata ieri in qualifica.

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Il primo grosso colpo di scena solo al termine della terza ora di gara, a causa del contatto multiplo dell’Oreca del DragonSpeed, che nel tentativo di evitare la Duqueine del Muehlner Motosports in testacoda in curva 1 veniva centrata dalla BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing. Gara finita anzitempo per la famiglia Montoya e lunga interruzione per permettere rifornimenti in sicurezza come sempre avviene in questi casi.

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La seconda interruzione al termine del primo terzo di gara, a causa della Acura di Kyffin Simpson, e nuova riaggregazione del lotto dei concorrenti.

Dopo quattro ore è sempre al comando la Cadillac #31, che oggi presenta una dedica particolare per ricordare il padre di Mike Conway, scomparso nel weekend, sull’altra DPi V.R del team, sponsorizzata da Ally. Le sei Dpi sono comunque tutte a contatto.

Tra le LM P2 onori parziali per l’Oreca del Racing Team Nederland, che ha approfittato delle penalità inflitte al PR1 Mathiasen, mentre il JRIII Motorsports ha ereditato il comando delle LM P3 dal Sean Creech Motorsports.

E’ la Corvette ora a condurre tra le GTD Pro a seguito dei problemi al servosterzo della Ferrari del Risi Competizione, che ora chiude la classifica di categoria a 8 giri, e le penalità inflitta alla Lamborghini del TR3 Racing, che ora insegue in terza posizione dietro anche alla BMW #24. L’altra M4 GT3 ufficiale fa parte invece delle vetture attardate da noie tecniche.

Nelle GTD infine, è lotta serrata tra le Mercedes di Alegra Motorsport, Winward Racing e Gilbert Korthoff Motorsports. Tra le AMG GT3, che sembrano come a Daytona le favorite per la vittoria finale, si è infilata però la Ferrari di AF Corse, che ora occupa la seconda piazza con Luis Perez Companc. L’altra 488 GT3 del Cetilar Racing insegue in P6 dopo aver subito un paio di contatti.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica alla quarta ora di gara

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WEC – Finalmente è trionfo Alpine. Successi di categoria per Porsche, United Autosports, AF Corse ed Aston Martin

L’Alpine trionfa nella 1.000 Sebring, tappa iniziale della Season 10 del World Endurance Championship. Si è trattato di una vittoria sofferta in una gara spezzata da un paio di interruzioni che hanno sconvolto i piani di Toyota.

Le GR010-Hybrid infatti si sono dimostrate più lente sul giro singolo grazie al rallentamento imposto dal BoP al sistema ibrido, ma assolutamente più efficienti sul passo gara. Soprattutto sui consumi, sia di gomme ma soprattutto di carburante, del nuovo tipo ecologico Total.

Purtroppo per il Gazoo Racing non poteva essere considerata la variabile dell’incidente terminale di Josè Maria Lopez, che, forse in un impeto di orgoglio, ha chiuso anzitempo ed in modo spettacolare (fortunatamente senza conseguenze fisiche per il pilota) la gara della vettura campione del mondo.

Solo secondo posto quindi per l’altra Toyota, dietro agli imprendibili Mathieu Vaxivière, Nicolas Lapierre ed Andrà Negrao, che escono da Sebring a punteggio pieno dopo la pole di ieri. Primo podio reale anche per Glickenhaus, anche se a parte le primissime fasi di gara, l’equipaggio della SCG 007 LMH non è mai stato un pericolo per i battistrada e termina ad un giro.

Il finale della gara è stato poi rovinato dalle condizioni meteo, con lo stop a circa un’ora dalla fine per una tempesta di fulmini che ha consigliato l’intervento della safety car per portare a termine la percorrenza in sicurezza. Il successivo temporale ha poi reso la cerimonia di premiazione alquanto particolare.

Successo tra le LM P2 per United Autosports con l’Oreca di Paul di Resta, Oliver Jarvis e del giovanissimo Joshua Pierson. Dopo la sfuriata iniziale della vettura gemella, l’equipaggio della #23 si è dovuto confrontare con la rimonta delle vetture del WTR, che vanno ad occupare il resto del podio.

_PL55291Debutto col botto tra le LM P2/Am dell’equipaggio di AF Corse composto da Alessio Rovera, Francois Perrodo e Nicklas Nielsen. Dopo la pole di ieri, lo shakedown sui prototipi dell’equipaggio campione in carica GTE-Am termina con un solo giro di distacco dai Pro.

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Bella come sempre anche la battaglia in GTE-Pro, cui purtroppo non ha partecipato la Ferrari, in evidente difficoltà sul giro singolo. La vittoria è stata sempre un affare tra le due Porsche e la Corvette, terminata col successo di Kevin Estre e Michael Christensen sulla C8.R di Nick Tandy e Tommy Milner, assai competitiva sulla pista amica rispetto alle precedenti prestazioni nella serie mondiale.

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Dominio infine in GTE-Am per l’Aston Martin ufficiale di Paul dalla Lana, Nicki Thiim e David Pittard. Il trio di nuova costituzione si è dimostrato solido soprattutto nel gentleman, che come spesso accade, ha fatto la differenza nei confronti della concorrenza.

Il giro di vantaggio conquistato nella prima parte di gara è stato abbastanza per rintuzzare gli attacchi dell’altra Vantage del TF Sport, che gli termina alle spalle, e della Porsche del Project 1/Inception Racing. Migliore delle Ferrari per tutta la gara quella delle Iron Dames, P5 finale.

E’ tutto da Sebring per il WEC, che ritornerà con la 6 Ore di Spa-Francorchamps il 7 maggio. Domani è invece in programma la seconda parte del SuperSebring weekend con la 12 Ore IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.000 Miglia di Sebring

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WEC – L’Alpine tiene a due ore dall’arrivo. Sempre lotta ravvicinata in GTE-Pro

Come previsto, la red flag causata da Josè Maria Lopez ha scombinato i piani di Toyota, che a due ore dal termine (la gara era iniziata con un numero di giri preciso, pari alle 1.000 miglia preventivate) insegue con Brendon Hartley a 1’19”.

Il distacco tra i due battistrada si mantiene apparentemente stabile, anzi in aumento a vantaggio dell’ex LM P1, a riprova che anche lo switch delle posizioni in casa Gazoo Racing prima del crash non era stato dettato dal caso.

Perde invece contatto la Glickenhaus, rallentata anche da un drive through per aver sorpassato la Corvette prima del rientro della Safety Car che ha accompagnato il rientro delle vetture alla gara libera.

 

_PL51338Emozionante piú che mai invece la battaglia fra le LM P2. La lotta sembra ormai ristretta fra la #23 di United Autosports e le due entry del WRT. Al momento le tre vetture, con Oliver Jarvis, uno dei tanti piloti sottoposti qui al doppio impegno con l’IMSA, al comando sono racchiuse in 25”. Quarto potenziale incomodo la macchina del Prema Orlen, in attesa del gran finale col rientro in pista di Robert Kubica.

Tra le LM P2/Am, la vettura di AF Corse – ora col secondo stint di Alessio Rovera – conduce in scioltezza con un giro di vantaggio sulle entry di Ultimate ed Algarve Pro Racing.

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Prosegue anche la lotta in GTE-Pro, dove si è appreso che Porsche nella prima fase di gara hanno scontato 15” di penalità per avere esagerato nel formation lap, propiziando il ritorno della Corvette. Ad ogni modo, James Calado ha ripetutamente insidiato la GT del Kentucky, che ora si ritrova in seconda posizione dietro la Porsche #92, che poco dopo lo scadere della sesta ora è dovuta rientrare ai box per un contatto in cui ha perso uno specchietto.

La situazione ha generato la prima Full Course Yellow della gara, che non ha mutato le posizioni in campo, con la sola Ferrari #52 in un giro diverso dalle altre quattro.

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In GTE-Am infine, le diverse strategie hanno portato la Porsche #56 del Project 1/Inception Racing alle spalle dell’Aston Martin di testa, che può però vantare un giro intero sugli inseguitori. Sempre in P3 l’altra Vantage del TF Sport, cosí come la migliore delle Ferrari rimane quella delle Iron Dames, quinta, ora con Michelle Gatting al volante.

Da segnalare l’ennesimo problema alla 488 #72, che ha causato un po’ di scompiglio dopo essersi fermata all’entrata della pitlane e ora attende ai box, come la Porsche Project 1 #46 incidentata nelle fasi iniziali e l’Oreca LM P2 del Vector Racing.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la sesta ora di gara

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WEC – Toyota davanti coi consumi ma Lopez crasha e rovina tutto

Le due Toyota sembravano gestire con la consueta parsimonia i consumi e già poco dopo la terza ora di gara potevano vantare una sosta di vantaggio (quattro contro tre) nei confronti dell’Alpine.

Dopo circa 210 minuti di gara, o tre ore e mezzo che dir si voglia, Brendon Hartley cedeva la leadership al compagno di squadra Josè Maria Lopez, che poco dopo però prima sbagliava la misura del doppiaggio della Porsche Proton di Julien Andlauer, terminando nelle gomme a protezione della parte interna mista della pista, dopodichè, nonostante un’evidente defaillance all’anteriore danneggiato dal contatto precedente (sterzo?, freni?), si schiantava rovinosamente ribaltandosi all’uscita della curva 15.

Il botto ricordava quello di Silverstone di qualche anno fa. Nessuna conseguenza per il pilota, che è uscito con le sue gambe dall’abitacolo rovesciato, ma gara interrotta con bandiera rossa, e strategia presumibilmente rovinata per il Gazoo Racing.

Al momento dello schianto Brendon Hartley conduceva con 19” di vantaggio su Andrè Negrao e di un giro su Ryan Briscoe sulla Glickenhaus, che sembrano avere pitstop mediamente più lunghi della concorrenza.

Tra le LM P2, la leadership di United Autosports si è dissolta a favore del Prema Orlen col campione ELMS in carica della categoria Louis Deletraz, il quale nel corso della terza ora capitalizza il fruttuoso stint del teammate Lorenzo Colombo per passare al comando. Le due Oreca del team angloamericano si sono scambiate peraltro le posizioni, con Paul di Resta a prendere la seconda piazza su Will Owen.

Alessio Rovera frattanto sta continuando l’opera tra le Pro/Am, e dopo il doppio turno di Francois Perrodo mantiene il comando della sottoclasse.

Nulla è cambiato invece in GTE-Pro, dove la Corvette inizia ad allargare il gap sulle due Porsche, con le Ferrari a fare giocoforza da comparsa in attesa di piste (e BoP) più consoni.

Anche in GTE-Am, sono sempre le Aston Martin a menare le danze, ma la Porsche #77 si è già affacciata in seconda posizione con Seb Priaulx, anche se al momento il patron Christian Ried viaggia in P3 dietro le Vantage di Paul dalla Lana e Ben Keating, che andranno presto ad esaurire il loro tempo macchina in favore dei pro. Migliore delle Ferrari sempre l’esemplare delle Iron Dames, ora con  Sarah Bovy al volante, in P6.

Da segnalare il nuovo contatto da parte di Nicolas Leutwiler che ha vanificato la lunga rincorsa del nostro Matteo Cairoli sulla Porsche #46. Ripetuti problemi anche per l’Oreca LM P2 di Inter-Europol, che chiude la classifica di categoria.

P.S.: La gara potrebbe subire facilmente ulteriori colpi di scena perchè sta arrivando la pioggia sul circuito, forse anche in anticipo rispetto alle previsioni….

Piero Lonardo

Foto: WEC tv

La classifica dopo la terza ora di gara