Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il prossimo weekend a Sebring, dopo il Grand Prix di luglio, per la 12 Ore, valida quest’anno, a causa dell’emergenza COVID, quale season finale della massima serie endurance americana.
31 le vetture iscritte per la 68ma edizione della classica della Florida; in ballo ancora quasi tutti i titoli a parte quello delle LM P2, già in tasca al PR1 Mathiasen e a Patrick Kelly, e quello dei piloti GTLM, appannaggio dai full-time della Corvette #3, Jordan Taylor ed Antonio Garcia.
Tutto il resto è ancora in discussione, a partire dal titolo assoluto, con Helio Castroneves e Ricky Taylor al comando con 2 soli punti di vantaggio sull’attuale accoppiata del WTR formata da Renger van der Zande e Ryan Briscoe e 9 su Pipo Derani. Grazie ai 35 punti in palio, ben 7 DPi sulle 8 presenti possono però ancora ambire matematicamente al successo finale, unica eccezione la Cadillac #85 del JDC-Miller. Tra i costruttori, un solo punto separa Acura da Cadillac, a vantaggio di quest’ultima, mentre Mazda è invece già tagliata fuori.
La gara è anche valida quale ultimo atto della Michelin Endurance Cup, che vede al contrario il WTR condurre con 33 punti contro i 28 del trio dell’Action Express. In palio 15 punti, 5 per ogni segmento di 4 ore. Cadillac conduce tra i marchi con 6 punti di vantaggio su Acura e 10 su Mazda.
Equipaggi come sempre a tre con le addizioni dei “soliti” rinforzi proveniente dall’IndyCar: Scott Dixon, Alexander Rossi, Simon Pagenaud, Ryan Hunter-Reay, cui si aggiungono gli specialisti Loic Duval ed Olivier Pla. Filipe Albuquerque, impegnato in Bahrain, sarà sostituito da Gabby Chaves, mentre non si conosce ancora il terzo pilota della Cadillac #85, anche se assai probabilmente si tratterà del patron Chris Miller, che si schiererà al fianco di Matheus Leist e Stephen Simpson.
Equipaggi a tre anche in GTLM, dove Corvette deve difendere un vantaggio di 18 punti sulla BMW, mentre Porsche è tagliata fuori dall’assenza di Mid-Ohio. Nella Endurance Cup, al contrario, Corvette è costretta ad inseguire BMW e Porsche, che conducono rispettivamente a quota +11 e +7 sulle GT del Kentucky.
Di poche ore fa l’indiscrezione che BMW potrebbe limitare l’effort 2021 alle sole gare lunghe, lasciando quindi, stante il noto abbandono di Porsche North America, le sole Corvette a disputare l’intera stagione in una categoria che per anni, a partire dall’American Le Mans Series, è stata il vero fiore all’occhiello della serie. Tutta da verificare inoltre l’ipotesi che vedrebbe Scuderia Corsa “salire” in GTLM full-time con una Ferrari 488 GTE, così come l’eventuale partecipazione di Risi Competizione, che in questo sfortunato anno si è vista solo – Le Mans a parte – nel season opener di Daytona.
Anche qui, largo alle terze guide, con Nicky Catsburg, Marcel Fassler, Augusto Farfus e Colton Herta al volante di Corvette e BMW. Stante le concomitanze con la 8 Ore del Bahrain WEC e la 1.000 km del Paul Ricard SRO, Porsche invece dovrebbe correre con i soli piloti full-season.
Quattro le Oreca LM P2 iscritte, con il ritorno di Starworks, Inter Europol e Performance Tech. Su quest’ultima farà ritorno il veterano Guy Cosmo insieme al suo pupillo Patrick Byrne.
Infine in GTD, dove lo scorso weekend a Laguna Seca l’equipaggio della Lexus #14 formato da Aaron Telitz e Jack Hawskworth ha conquistato la Sprint Cup. I due piloti dell’AIM Vasser Sullivan, dopo la non brillante prestazione in terra californiana, sono invece costretti ad inseguire in classifica generale, con 10 e 12 punti rispettivamente di svantaggio sull’accoppiata del Meyer Shank Racing formata da Mario Farnbacher, in odore di titolo-bis, e Matthew McMurry. Terzo incomodo, la Porsche dl Wright Motorsports di Ryan Hardwick e Pat Long, a -9 punti dai leader, che per l’occasione verranno affiancati da Jan Heylen.
Nella classifica delle gare lunghe infine, un terzo differente leader, col Paul Miller Racing ed i suoi piloti, Madison Snow, Bryan Sellers e Ryan Hardwick, a precedere di ben 9 lunghezze la line-up delle gare di durata dell’MSR, arricchito anche qui da Shinya Michimi
L’AVS dal canto suo ha deciso di non splittare, differentemente da quanto avvenuto a Daytona, i due contender, che verranno affiancati, come alla Petit Le Mans, dalla giovane promessa delle monoposto Kyle Kirkwood. Joey Hand dal canto suo potrà ritrovare il volante quale sostituto di Alvaro Parente, impegnato al Paul Ricard, sulla seconda Acura NSX GT3 dell’Heinricher Racing insieme a Trent Hindman e Misha Goikhberg. I veterani Pierre Kaffer e Darrem Turner rinforzeranno gli equipaggi di Hardpoint (Audi) ed Herat of Racing (Aston Martin).
Tra le 13 entry della categoria, da segnalare infine il ritorno del GRT Grasser, con una Lamborghini Huracàn GT3 per Richard Heistand, Steijn Schothorst e Franck Perera. Proprio sulle Huracàn l’unica variazione al Balance of Performance per questo season finale, con l’aggiunta di 2 litri extra di carburante, ferme tutte le altre equivalenze.
L’appuntamento in pista con la 12 Ore di Sebring è per giovedì 12 novembre alle 10.05 AM locali per le prime libere. Qualifiche venerdì 13 alle 10.15 AM e start della 68ma Mobil 1 12 Hours of Sebring alle 10.10 AM di sabato 14 novembre.
Piero Lonardo
L’entry list della 12 ore di Sebring
Foto: IMSA, Sebring International Raceway, WTR