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WEC – La sfuriata di Hirakawa vale la leadership nelle ridotte libere 3 del Fuji

Un problema al cordolo di curva 1 è costato il regolare svolgimento del terzo ed ultimo turno di libere della 6 Ore del Fuji. Nel frattempo Ryo Hirakawa con la Toyota #8 aveva già settato il best lap del weekend con 1.29.621 in una simulazione di qualifica che ha coinvolto anche Alex Lynn, Antonio Fuoco e Charles Milesi, rispettivamente 86, 106 e 139 millesimi dietro con la Cadillac e le migliori Ferrari ed Alpine.

La sessione è stata interrotta dopo appena 20’ e non è più ripresa, ma prima è stata preceduta dal tradizionale Circuit Safari, in cui bus turistici ed almeno una macchina per team hanno condiviso la pista.

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Tra le GT3, è doppietta Vista AF Corse con Francois Heriau, autore di 1.41.206, davanti a Davide Rigon. Ad ogni modo, ben 14 delle 18 vetture iscritte alla classe risultano racchiuse nel raggio di un secondo.

La parola ora va alle qualifiche e alla Hyperpole, in programma a partire dalle 14.20 locali, cioè le 7.20 italiane, fruibili in diretta sui canali Discovery+, compresa Eurosport, e su FIAWEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 3

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WEC – BMW-Porsche-Cadillac racchiuse in 10 millesimi al Fuji. Cambia il BoP delle GT3

Libere tirate quelle del secondo turno al Fuji: Dries Vanthoor, pur non eguagliando i tempi dello scorso anno, ha messo davanti a tutti la BMW #15 sulla Porsche di Matt Campbell e la Cadillac di Alex Lynn.

Il best lap di 1.29.577 come nelle libere-1 è stato ottenuto nelle prime fasi dei 90’ a disposizione, disputati su pista asciutta e senza interruzioni, e solo 10 millesimi separano i primi tre in classifica.

Ferrari comunque sempre in contention, con la #83 di Robert Kubica detentrice della quarta prestazione a 3 decimi dai battistrada, davanti alla Toyota di Ryo Hirakawa. E’ stato reso noto che la Toyota #7, in lotta per il titolo con la Porsche #6 e la Ferrari #50, godrà di team orders se necessario.

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Una Rossa davanti tra le GT3, con Alessio Rovera al top con 1.40.862 davanti alla Corvette TF Sport di uno dei tanti beniamini di casa, Hiroshi Koizumi, e alla Lamborghini Iron Lynx di Franck Perera. Un ottimo Thomas Flohr ha piazzato la seconda 296 GT3 al quarto posto davanti alla Lexus di Pechito Lopez.

Da notare che le GT hanno disputato i due turni con equivalenze differenti rispetto a quanto comunicato in prima battuta, e che vede sostanziali differenze nella distribuzione dell’energia massima per stint, con le Porsche ora accreditate di 691 MJ (+5 MJ rispetto alla precedente versione, che al contrario ne toglieva 2) contro i 690 MJ delle Aston Martin (+ulteriori 3 MJ) ed i 695 MJ delle Corvette (+2 MJ).

Intoccati i pesi minimi, ma le Aston Martin hanno ricevuto una leggera maggiorazione di potenza sotto i 200 kmh, mentre le Porsche hanno ripreso il valore del COTA. Ulteriori aggiustamenti inoltre anche per la potenza massima sopra i 200 kmh, con le Ferrari che perdono un 1% dei 3 assegnati in precedenza. Non ci è noto sapere la motivazione di questo cambio repentino nel BoP.

EDIT: Un noto media francese ha raccolto l’informazione che la modifica rispetto alle equivalenze iniziali deriverebbe da un errore di calcolo sui precedenti valori del COTA, cui hanno posto rimedio.

L’azione in pista tornerà sabato con l’ultima sessione di libere, precedute dal ritorno del Bus safari, e le qualifiche, rispettivamente alle 10.20 e alle 14.20, le 3.20 e le 7.20 italiane. La giornata potrà essere vissuta interamente sui canali Discovery+ e sulla WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 2

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WEC – Una Porsche torna al comando nelle prime libere del Fuji

Sarà o non sarà grazie al BoP, ma una Porsche è tornata al comando nelle prime libere della 6 Ore del Fuji. Laurens Vanthoor ha guidato la sfuriata dei primi giri sul circuito giapponese segnando il tempo di 1.30.561, precedendo di appena 10 millesimi la Toyota di Ryo Hirakawa e di mezzo secondo la Ferrari di Antonio Fuoco.

Entrambe le altre 499P sono comprese nella top ten, con la #83 AF Corse trionfatrice in Texas accreditata della sesta prestazione dietro anche alle seconde linee di Porsche e Toyota, e la #51 decima. Tutte e 36 le vetture hanno toccato la pista, con la sola Peugeot #93 attardata da problemi tecnici nei primi 20’.

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Anche tra le GT3 le migliori prestazioni sono emerse nei primi minuti dei 90’ previsti. Davanti a tutti la McLaren #95 di Marino Sato con 1.40.528, davanti alle due Ferrari di Vista AF Corse di Alessio Rovera – autore del medesimo tempo – e Davide Rigon, a oltre 2 decimi dalla 720S GT3 Evo.

Da segnalare un contatto fra la Porsche 963 di Fred Makowiecki e la 911 GT3 R di Manthey Pure Rxcing di Joel Sturm a mezz’ora dalla green flag, anche se l’unica interruzione è intervenuta per l’incidente che ha coinvolto la Cadillac di Alex Lynn e la McLaren di GregoIre Saucy, ferma in curva 10; quest’ultima non ha ripreso la pista per il quarto d’ora finale.

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Il programma odierno proseguirà con la seconda sessione di libere, alle 15.30 locali, le 8.30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 1

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WEC – Ufficiale: Hyundai entra col marchio Genesis. Imola si allarga, obiettivo 40 box

La notizia del giorno riguarda l’annuncio ufficiale dell’entrata in campo di Hyundai col marchio Genesis. A dire il vero si sa molto poco di questo progetto, già nell’aria da un paio d’anni, e che dovrebbe comprendere anche un impegno in IMSA.

Le poche righe rilasciate dal costruttore coreano, fin qui impegnato solo con vetture TCR e nel WRC con il suo sub-brand N, citano: “Genesis è orgogliosa di annunciare la sua ambiziosa entrata nel mondo dell’endurance attraverso un programma LMDh. Genesis sta esplorando attivamente programmi per rafforzare la propria immagine high-performance, e dopo una attenta valutazione delle varie opzioni, l’LMDh è emersa quale la scelta più strategica.”

“Abbiamo attentamente analizzato (il formato) LMDh e l’abbiamo trovato una scelta naturale per le nostre ambizioni nel motorsport e una piattaforma preziosa per guidare lo sviluppo di tecnologie di mobilità future per le auto da strada. – prosegue il comunicato, diffuso dal WEC –  Le gare endurance rappresentano un’opportunità senza pari per mostrare la tecnologia all’avanguardia, la filosofia di design e il carattere orientato alle prestazioni di Genesis in un’arena altamente competitiva. Questo progetto fa parte della nostra visione più ampia per il futuro della mobilità.”

Come potete vedere, nessun ulteriore dettaglio, nè sulla piattaforma LMDh che verrà utilizzata, nè sulla motorizzazione, nè tantomeno sul team che gestirà queste vetture, anche se la recente separazione tra Cadillac e Ganassi porta facili speculazioni su questo aspetto, atteso che comunque in IMSA è il Bryan Herta Autosport a portare con successo in pista le Elantra N TCR nella Michelin Pilot Challenge.

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Passando dall’estrema incertezza alla sicurezza di avere una gara della massima serie endurance sino al 2028, nel corso della settimana sono emersi nuovi dettagli sull’allargamento dei box dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

I tre nuovi garages, necessari per portare la capienza a 40, verranno costruiti come previsto a fianco della palazzina della direzione gara, e saranno pronti entro marzo 2025, in tempo utile quindi per lo svolgimento della seconda tappa del WEC, in programma il 20 aprile. L’intervento costerà 1,2 milioni di euro ed è stato autorizzato nei giorni scorsi dal Comune di Imola.

Il progetto completo di ArkLab, studio di architettura già coinvolto da Con.Ami, società di gestione dell’Autodromo imolese, prevede anche ulteriori interventi destinati al mantenimento della F1 sul Santerno anche oltre il 2026, e che verranno finanziati con 3 milioni stanziati dal governo mediante la Legge di Bilancio approvata a gennaio.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Autodromo Enzo e Dino Ferrari

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WEC – Porsche alleggerite al Fuji: torneranno a competere per la vittoria?

Il World Endurance Championship torna già nel weekend per il sempre spettacolare round del Fuji. Il Balance of Performance appena diffuso riporta variazioni meno estese alle equivalenze delle Hypercar rispetto alla precedente tappa di Austin.

Evidente il tentativo di dare al progetto Peugeot una possibilità di competere, con un nuovo alleggerimento di ulteriori 7 kg, un innalzamento della potenza sotto i 250 kmh di 4 kW ed un MJ di energia extra per stint. Aldilà delle nuove possibilità concesse alle 9X8, la cui carenza cronica di risultati potrebbe spingere la casa del Leone a decisioni drastiche nel vicino futuro, in realtà è Porsche a beneficiare apparentemente da questo nuovo BoP.

Alle cinque 963 infatti, mai in contention per la vittoria in Texas, oltre ad una riduzione di peso di 4 kg, viene concessa una maggiore potenza di 3 kW, nonchè un MJ extra di energia che porta il totale a 908 MJ, gli stessi di Toyota. Le due GR010-Hybrid subiscono peraltro un nuovo aumento del peso minimo di 5 kg e 4 kW in meno sotto i 250 kmh, ma potranno godere di maggiore potenza alle alte velocità (5,4% totali) e di 2 MJ in più di energia massima.

Sostanzialmente simili ad Austin le equivalenze delle Ferrari, che scontano solo una diminuzione di potenza alle velocità alte, che ora ammonta ad un +1,3% dei 500 kW al di sotto dei 250 kmh.

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Il Fuji non dovrebbe essere una pista agevole per le 499P, che lo scorso anno hanno lamentato una carenza di velocità di punta, terminando sí quarta e quinta, ma ad un giro dalle Toyota e dalla Porsche #6. Bene, se confrontiamo i valori precedenti delle LMH di Maranello con quelli odierni, nel 2023 le Ferrari hanno corso in Giappone con ben 1.076 kg di peso minimo contro i 1.055 previsti nel weekend. La potenza massima (senza distinzione tra sopra e sotto i 250 kmh) era di 505 MJ contro i 500 / 508 odierni e l’energia massima per stint ammontava ad 898 MJ contro i 901 odierni.

Le premesse quindi, almeno sulla carta, sono quindi moderatamente positive per le Rosse, anche se le Toyota dominatrici del 2023 correranno con 10 kg in meno rispetto allo scorso anno, con potenza massima ed energia per stint simili.

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Aggiustamenti sostanziali invece tra le GT3 in tema di potenza massima sopra i 200 kmh, con solo le BMW a fungere da baseline, mentre non sono stati toccati i pesi minimi dei nove marchi in gara. Le Lexus continuano comunque ad essere le GT meno risparmiose con 713 MJ disponibili per stint contro i 686 di Porsche.

Il Success Ballast investirà pesantemente (+40 kg) la Porsche capolista di Manthey Pure Rxcing; ben 25 kg anche per i vincitori di Austin di Heart of Racing

Due parole anche sull’entry list, che vede solo due cambiamenti rispetto al COTA. Il primo riguarda l’Alpine #35, che vede il ritorno della riserva designata Jules Gounon al posto di Paul-Loup Chatin, mentre Christian Ried sospenderà una seconda volta il proprio ritiro per schierarsi come a S.Paolo con la Ford Mustang #88 al fianco di Dennis Olsen e Mikkel Pedersen.

L’azione in pista al Fuji inizierà alle 11.00 locali di venerdí 13 settembre. Qualifiche sabato 14 a partire dalle 14.20 e start della 6 Ore alle 11.00 di domenica 15 settembre, pari alle 4.00 del mattino italiane. Diretta di qualifiche e gara su FIAWEC TV e sulla piattaforma Discovery+, mentre la gara sarà trasmessa anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list del Fuji

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WEC – Respinto il reclamo Ferrari di Spa: vediamo perchè

Dopo ben una settimana dalla riunione di Ginevra riguardante il reclamo esposto da Ferrari relativamente alla 6 Ore di Spa, la FIA ha finalmente reso note le risultanze dello stesso.

Il reclamo, riferito all’ordine di arrivo della gara sancito dagli stewards, solo per questo dichiarato ammissibile dalla FIA, è stato respinto, in quanto la decisione degli stewards, a meno di un errore amministrativo, risulta inappellabile a termini di regolamento sportivo.

La classifica finale è, infatti, competenza degli stewards, come ribadito nell’estesa sentenza, ai termini dell’articolo 11.9.2.s del regolamento.

La FIA ha peraltro sottolineato che il periodo di red flag, che nel caso in questione ricordiamo ha avuto la durata record di 1 ora e 44 minuti – superando nel caso il termine previsto delle 6 ore – non può essere considerato parte della durata di gara.

Una decisione che non può non far discutere, dato che sancisce la discrezionalità degli stewards nell’agire al riguardo in occasione di ogni periodo di bandiera rossa.

Niente da fare quindi per la Ferrari #51, in testa al momento della sospensione della gara, e vittoria confermata per la Porsche Jota #12, fortunata ad aver rifornito un attimo prima della red flag. La decisione, se non basilare per la classifica piloti, sarebbe stata invece utile per quella costruttori, che dopo Austin vede Ferrari inseguire Toyota e Porsche rispettivamente con 19 e 8 punti di distacco.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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DTM – Al Sachsenring la prima di Stolz. Van der Linde ripassa Bortolotti

Luca Stolz ottiene la prima vittoria per Mercedes nel DTM 2024 nella race 2 del Sachsenring. Il pilota di HRT si impone, grazie ad una penalità assegnata a Thierry Vermeulen, su Kelvin van der Linde, il quale torna in vetta al campionato.

Il recap della gara

Thierry Vermeulen (Emil Frey Racing Ferrari #69) ha mantenuto la leadership dalla pole, la prima in carriera, conquistata in mattinata ed ha provato subito ad allungare sulla concorrenza, capitanata dalla Mercedes #4 HRT di Luca Stolz e dalla Lamborghini #19 GRT di Luca Engstler, che gli partivano alle spalle. Male, invece, l’avvio di Kelvin van der Linde dalla prima fila, quarto con l’Audi #3 di ABT.

Mirko Bortolotti, come altri protagonisti, ha tentato l’undercut per migliorare la propria posizione dall’11mo posto provvisorio, frutto di una qualifica non propriamente positiva.

Unico a non fermarsi Marco Wittmann, il quale ha preferito restare in azione con la sua BMW nonostante la presenza sul tracciato della Mercedes #36 HRT di Arjun Maini senza una ruota. Il due volte campione della serie ha dovuto in ogni caso arrendersi pochi minuti dopo il pit obbligatorio, out nella ghiaia di curva 1 dopo esser stato colpito da Jordan Pepper, spinto contro il rivale a seguito di un errore in frenata da parte di René Rast (Schubert Motorsport BMW #33).

Alla ripartenza il colpo di scena della giornata, col leader Thierry Vermeulen sanzionato dai commissari sportivi con un ‘Long Lap’ per pit irregolare. La Ferrari #69 ha quindi ceduto il primato a Luca Stolz, provvisoriamente in vetta sull’Audi #3 di Kelvin van der Linde.

Stolz si è quindi involato verso la prima vittoria stagionale per HRT e Mercedes battendo van der Linde, che torna così in vetta al campionato, e a Vermeulen. Completano la top five Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91) e Maro Engel (Mercedes Winward #130).

Bortolotti, settimo al traguardo dietro il vincitore di gara 1, Jack Aitken, si trova ora nuovamente a 7 punti di ritardo da Van der Linde – lo stesso svantaggio che il pilota di Lamborghini lamentava prima del Sachsenring – a quattro gare dal termine del campionato, che tornerà il 27-29 settembre al Red Bull Ring prima del gran finale di Hockenheim.

Luca Pellegrini

Foto: Mercedes-AMG Motorsport

DTM, 11. + 12. Rennen Sachsenring 2024 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Aitken si impone al Sachsenring su Bortolotti, che torna leader

Torna il DTM per il sesto appuntamento stagionale, al Sachsenring. Jack Aitken vince nella prima gara del weekend partendo dalla pole position su  Mirko Bortolotti che torna in vetta alla serie.

Il recap della gara

Aitken ha mantenuto la leadership conquistata in mattinata con la Ferrari #14 dell’Emil Frey Racing davanti a Mirko Bortolotti (SSR Performance Lamborghini #92) e alle Mercedes-AMG Team HRT di Luca Stolz #4, Arjun Maini #36 e Maro Engel, contendente per il titolo con la AMG GT3  #130 del Team Winward.

Ottimo avvio anche da parte del capoclassifica, Kelvin van der Linde, da 10mo a sesto in poche curve.

La sosta ai box non ha modificato la graduatoria di testa, ma ha permesso a Bortolotti e ad Engel, ora terzo su Stolz, di avvicinarsi al battistrada. E questo sarà anche il podio finale, con Aitken, alla terza vittoria stagionale davanti alla Lamborghini di SSR Performance e alla Mercedes #130. A seguire Stolz, Maini e Thomas Preining.

Il pilota di Porsche Manthey EMA, autore del giro più veloce in qualifica ma retrocesso di cinque posizioni in griglia dalla direzione gara, ha preceduto la BMW Schubert di Renè Rast. Entrambi hanno avuto la meglio nel finale su Kelvin van der Linde, che col risultato odierno cede automaticamente a Bortolotti la vetta provvisoria della serie, con 6 punti di vantaggio sull’alfiere di ABT Audi.

Domenica in programma il secondo turno di qualifiche e race-2, rispettivamente alle 9.20 e alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

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WEC – Cos’è successo alla Ferrari #51 ad Austin?

In rete si sono diffuse diverse teorie relative al ritiro della Ferrari #51 durante la Lone Star Le Mans: chi ha scritto di un problema al cambio, chi all’ibrido, chi invece ha dato la colpa al contatto con la Lexus #78 e chi ancora ad un problema derivante dal testacoda allo scadere della seconda ora…

La verità consiste in una consecuzione di eventi che parte in effetti dal contatto con la GT di Akkodis ASP, sanzionata anche con 5” di penalità dalla direzione gara. A seguito della toccata il cerchio posteriore sinistro ha iniziato a girare male, mettendo sotto pressione semiasse e trasmissione.

Il testacoda di Giovinazzi in curva 12 nel doppiare la Peugeot di Vandoorne non è stato causato da un errore del pilota in frenata, ma dal bloccaggio del posteriore della 499P, che ha fatto perdere il controllo della vettura al pilota pugliese.

Purtroppo il problema si è rivelato terminale e la Ferrari #51 ha chiuso con un ritiro che rende sostanzialmente ininfluente per il suo equipaggio – ai fini del campionato – l’esito dell’udienza per la revisione del risultato di Spa e l’eventuale assegnazione della vittoria a Giovinazzi, Pier Guidi e Calado, ricordiamo al comando della gara allo scadere delle 6 Ore canoniche.

Esito di cui peraltro, a distanza di giorni dalla data della riunione, tenutasi il 3 settembre in quel di Ginevra, non è stata data alcuna comunicazione da parte della FIA.

Nel frattempo comunque le vetture sono arrivate sane e salve in Giappone, dove il prossimo weekend si disputerà il settimo appuntamento del mondiale endurance.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – La situazione dopo Austin

In attesa delle decisioni inerenti il risultato finale della 6 Ore di Spa, facciamo il punto sulle classifiche dopo la Lone Star Le Mans. Al comando, nonostante una prova disputata in palese difesa, c’è sempre l’equipaggio della Porsche #6 composto da Andrè Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre con 125 punti.

Il secondo posto della Toyota #7 ad Austin permette a Kamui Kobayashi e Nicky de Vries di agganciare al secondo posto la Ferrari #50, terza al traguardo, di Miguel Molina, Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen a quota 113.

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A due gare dal termine, nonostante il punteggio esteso previsto per il Bahrain, che porta il totale massimo ottenibile, comprese pole position, a 65, lo svantaggio del resto della concorrenza rende decisamente improbabile un potenziale avvicendamento al comando.

L’altra Porsche Penske segue infatti a quota 77, insieme al solo Mike Conway assente a Le Mans, mentre la Toyota #8 è ancora più indietro a 69. Anche un potenziale reinstallamento di Giovinazzi e c., che attualmente vantano 59 punti, sul gradino più alto del podio di Spa, non sconvolgerebbe più di tanto gli equilibri di testa della graduatoria piloti.

Discorso differente invece per la classifica dei costruttori, che al momento vede Toyota al comando con 147 punti contro i 136 di Porsche ed i 128 di Ferrari.

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La splendida vittoria di Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman infine, insieme al ritiro della Porsche Jota #12, ha permesso ad AF Corse di avvicinarsi sensibilmente a quest’ultima nella classifica dei privati, ora avanti 30 lunghezze dalla gialla 499P.

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Porsche dal canto suo continua a comandare con i suoi equipaggi tra le GT3, con Manthey Pure Rxcing a quota 118 e Manthey EMA a 90, contro gli 84 della BMW #31 del WRT, quinti al traguardo domenica, e gli 81 dei dominatori del Texas di Heart of Racing, vale a dire le quattro vetture che fin qui hanno ottenuto almeno una vittoria.

Praticamente impossibile il recupero da parte della concorrenza, capeggiata dalla Ferrari Vista AF Corse #55 di Alessio Rovera, Francois Heriau e Simon Mann, quinti a quota 50.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo