Doveva essere la gara della riscossa delle avversarie delle Porsche Penske, Acura in testa, invece a Road America è finita con una doppietta delle due 963 del Captain, con Mathieu Jaminet e Nick Tandy davanti a Felipe Nasr e Dane Cameron.
A dire il vero che il passo gara delle GTP di Stoccarda potesse essere migliore di quanto visto in libere e qualifiche si era intravisto già nelle prime fasi di gara, con Gianmaria Bruni in evidenza dopo una prima fase di gara estremamente frammentata a causa di un paio di Full Course Yellow, la prima propiziata proprio dalla Porsche #6, che faceva girare Pipo Derani in curva 6, mentre l’ex Mike Rockenfeller spingeva Alexander Sims e la sua Corvette nella ghiaia di curva 5.
Poco dopo era Danny Formal a fornire la seconda neutralizzazione della gara, col fumo ad emergere dall’abitacolo della sua Huracàn ferma all’uscita del Carousel.
Si ripartiva dopo 40’ di gara, e quasi tutte le vetture avevano già approfittato di una sosta, anche solo per uno splash. Unici a resistere davanti Filipe Albuquerque e Philipp Eng nella classe regina, imitati dalla Ferrari di Giacomo Altoè e dalla Porsche di Julien Andlauer in GTD Pro e da un manipolo di auto in GTD capeggiate dall’altra 296 GT3 di Onofrio Triarsi.
Al pit del leader, dopo oltre 67’ di gara, Bruni si installa in testa per un paio di giri fino al cambio pilota, ma alla tornata successiva Nick Yelloly a gomme fredde esce malissimo dal Carousel e va a sbattere rovinosamente a muro. Sebastien Bourdais, che lo seguiva da presso, finisce pure a muro dall’altro lato della pista per evitarlo, proprio mentre Ricky Taylor, subentrato sull’Acura #10 si stava per ricongiungere al compagno di squadra Louis Deletraz, passato al comando.
Si dovrà attendere quasi mezz’ora per riavere corsa libera, e Ricky Taylor potere finalmente reimpossessarsi della leadership, inseguito, toh, dalla Porsche #6 e dalla Cadillac #31, anche se la gara faticava a ripartire grazie all’ennesimo cofano posteriore Ford seminato questa volta dalla Mustang #64 dopo un contatto.
Frattanto entrava nel vivo anche la lotta in LM P2, con Ben Hanley a macinare posizioni dopo un bell’avvio da parte di Ben Keating, mentre Felipe Fraga, con l’Oreca Riley capoclassifica esagerava nella rimonta volando in modo spettacolare al Carousel senza però subire danni permanenti. Le due Ferrari, ora con Daniel Serra ed Alessio Rovera, continuavano ad imporsi nelle due categorie GT, con una sola sosta all’attivo, come anche la Lexus #12.
Una nuova Full Course Yellow, la quinta della giornata, generata da una melèe a centro gruppo delle GT, vittima ancora una volta una Lamborghini, quella di Loris Spinelli, dava speranza a queste vetture, che ormai scontavano oltre un’ora dall’ultimo pit; nel frattempo alcune LM P2, compresa la #2 di Ben Hanley e la #79, la one-off del JDC-Miller di Scott Andrews, ne approfittavano per eseguire l’ultimo splash.
La Porsche di Jaminet si ritrova davanti a tutti con oltre 1h15 sul groppone a 16’ dalla bandiera a scacchi, ed incredibilmente riuscirà a portare a termine l’impresa sulla gemella di Nasr, per un totale di 1h31 di autonomia. Vani gli attacchi di Ricky Taylor, il quale riesce solamente ad appropriarsi del gradino basso del podio sulla Cadillac dell’Action Express.
I due Ben, Hanley e Keating, possono festeggiare il primo successo dell’anno per United Autosports tra le LM P2, e Daniel Serra riuscirà a portare al successo la Ferrari Conquest – ricordiamo che si tratta di un’uscita una tantum – in GTD Pro grazie a ben 1h30 di autonomia davanti alla BMW del Paul Miller Racing e all’Aston Martin di Alex Riberas e Ross Gunn. Quest’ultimo si avvicina in classifica al leader Laurin Henirich, oggi quarto davanti alle Corvette, partite con ben altre speranze, come anche la Lexus #14, martoriata dalle penalità.
Al contrario, sia Rovera che Thompson saranno costretti a rifornire, lasciando la vittoria delle GTD nelle mani di Robbie Foley e della BMW del Turner Motorsports, al primo successo dell’anno, davanti alla McLaren di Inception Racing. L’Acura del Gradient Racing eredita il gradino basso del podio, complice un contatto fra le due Mercedes del Korthoff/Preston e di Winward Racing.
In classifica generale, grazie al successo odierno, Jaminet e Tandy passano in seconda posizione dietro ai compagni di squadra Nasr e Cameron, scavalcando Bourdais e Van der Zande, oggi laconicamente ultimi dopo sei soste, un muso cambiato ed un ultimo testacoda nel finale.
Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà fra tre settimane per l’evento riservato alle GT presso il VIRginia International Raceway. Per rivedere tutte le categorie in azione bisognerà invece attendere il 22 settembre con la 6 ore, la Battle on the Bricks, ad Indianapolis.
Piero Lonardo
Foto: Michelin Racing USA, United Autosports, Conquest Racing, BMW M Motorsport
L’ordine di arrivo