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WEC – Cos’ha sbagliato la Ferrari a Imola?

Il risultato finale delle Ferrari hypercar a Imola non è stato alla fine quello sperato, specie dopo la tripletta in qualifica, e la tifoseria si è scatenata nei commenti sui social, anche con irriguardosi paragoni alla F1 riguardo la gestione delle strategie, nemmeno si trattasse della stessa disciplina.

Il quarto posto della 499P #50 agguantato con le unghie e i denti da Antonio Fuoco nel finale di gara, più l’ottavo della #83 gestita da AF Corse che vale il successo tra i privati non possono soddisfare gli appetiti, fattisi sempre più esigenti dopo la vittoria a Le Mans, dei tifosi della Rossa, ma proviamo però ad analizzare i fatti, anche avvalendoci delle parole dei diretti interessati.

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Partiamo dal BoP, massimo imputato per il dominio Porsche nell’apertura in Qatar. I 34 kg in meno concessi alle vetture di Maranello a Imola potevano sembrare uno sproposito, quasi un’ammissione di colpa da parte dell’Endurance Committee della FIA, ma vanno commisurati anche alle potenze massime a per stint, dove Toyota, che pure ha avuto un notevole break (-29 kg), continua ad essere al top di questi valori, con 516 kW di potenza massima e 916 MJ di energia per stint.

Ciò si è tradotto all’atto pratico in una maggiore performance velocistica da parte delle Ferrari, ma in un passo gara più gestibile, soprattutto a livello di consumi, da parte delle GR010-Hybrid, migliore anche delle Porsche, anche se senza la penalità di 5” assegnata nel finale a Kevin Estre avremmo visto ancora l’equipaggio della 963 #6 sul gradino più alto del podio.

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Poi ovviamente c’è stata l’incognita pioggia, e qui c’è stato il mea culpa da parte di Ferrari, che per bocca di Giuliano Salvi, race and test team manager del Cavallino, ha cosí commentato ai nostri microfoni: “Le informazioni che avevamo si sono rivelate ovviamente sbagliate, avrebbe dovuto piovere molto prima rispetto a quanto realmente è successo. Quando la pioggia è arrivata non pensavamo che potesse intensificarsi, credevamo che il problema fosse relegato al terzo settore e di poter utilizzare tranquillamente le slick nel primo e nel secondo tratto.”

E ancora “Ci siamo fidati troppo delle previsioni, senza guardare bene cosa accadeva intorno a noi. Purtroppo non è andata bene, bisognerà rivedere la nostra catena di comunicazioni in vista dei prossimi impegni. E’ stato chiaramente un errore, non c’è molto da aggiungere. Sin dalla partenza abbiamo detto ai piloti di prendersi cura delle gomme nella prima parte di gara in previsione di una eventuale pioggia. Solo facendo così siamo riusciti a fare tre stint con gli stessi pneumatici.”

Riguardo la concorrenza: “Sinceramente le Toyota ci hanno un po’ sorpreso, pensavamo che davanti a loro ci fossero le Porsche in termini di prestazioni. Sapevamo che sarebbero rientrati in partita dopo Imola, la GR-010 è la stessa che avevano lo scorso anno. La cosa peggiore per me è il dispiacere di non essere riusciti a fare felici i tantissimi tifosi che sono venuti in autodromo. Ho visto gente triste a fine gara e questo davvero fa male. Dobbiamo fare un lavoro migliore e sono sicuro che ne saremo capaci.”

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Proseguendo, da comunicato Ferrari “Quella che sembrava una perturbazione leggera e di passaggio, si è rivelata persistente e il vantaggio derivante dal poter contare su una vettura competitiva in situazioni miste che aveva permesso di posticipare la sosta, è stato annullato, a vantaggio delle squadre che avevano scelto le gomme da pioggia con qualche giro di anticipo.”

Ricordiamo che è stata una situazione simile a porre le basi per la vittoria di Le Mans, ma in questo caso la decisione, con meno di tre ore mancanti sul cronometro e nonostante un circuito ben più corto di quello della Sarthe, alla fine non ha pagato.

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Una soluzione poteva però essere quella di differenziare le strategie tra le tre vetture, e qui ci risponde nientemeno che Antonello Coletta, grande capo di Endurance e Corse Clienti: “La gara, quando è arrivata la pioggia, è stata condizionata dall’errore di non aver differenziato le strategie tra le tre vetture che fino a quel momento erano state protagoniste.”

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Anche l’Ing.Ferdinando Cannizzo, papà della 499P è sulla medesima lunghezza d’onda “Avevamo il potenziale per portare le vetture sul podio assoluto, avendo dominato la gara per quasi quattro ore. Sappiamo che le prestazioni delle Ferrari 499P con le gomme slick sono ottime in condizioni di pista umida, e anche sul bagnato all’inizio erano abbastanza buone, quindi abbiamo sfruttato l’occasione per cercare di allungare il vantaggio sui concorrenti. Alla fine, però, per un errore di valutazione sulle previsioni meteo abbiamo fatto una chiamata tardiva compromettendo il risultato assoluto.”

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Non c’è molto altro da dire, se non che prendere positivamente atto che questa gestione sportiva non si nasconde dietro un dito, e che siamo sicuri sfrutteranno questo episodio per migliorarsi ulteriormente.

Tornando alle risultanze della gara, al comando della classifica generale continua ad esserci l’equipaggio della Porsche #6 con 56 punti contro i 40 dei vincitori di Imola ed i 39 dell’altra 963 ufficiale. Con ancora sei gare da disputare, col punteggio doppio di Le Mans, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. possono ancora sperare tranquillamente nonostante i 31 punti di gap, mentre tra i costruttori Porsche conduce con 57 punti contro i 48 di Toyota ed i 31 di Ferrari.

Tra le GT3, è l’equipaggio di Manthey Pure Rxcing a menare le danze con 54 punti contro i 37 dei vincitori di Imola del WRT e dell’Aston Martin dello Heart of Racing, inseguiti a loro volta ad una lunghezza dalla BMW #46 di Valentino Rossi e c.

Da segnalare infine l’ennesima serie di penalità nel post-gara, con la figuraccia da parte degli stewards, che comminano 2 e 9 giri di penalità rispettivamente alle due Alpine per non aver rispettato il tempo minimo di guida di Jules Gounon e Nicolas Lapierre; peccato che il tempo minimo di guida, ai sensi del nuovo regolamento sportivo, non esiste per la classe LMH…..

Piero Lonardo – intervista raccolta da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ad Imola, vince Toyota davanti a un pubblico record. Doppietta BMW in GT, Rossi a podio

Sembrava potesse essere una grande festa Ferrari, invece la 6 Ore di Imola ha premiato Toyota e Porsche tra le LMH e BMW in GT3, addirittura con una doppietta del WRT con Valentino Rossi sul podio.

Aldilà di tutto, è stato il meteo l’x-factor che ha deciso la gara. A partire dalla quarta ora di gara, la pioggia ha cominciato a cadere sul circuito del Santerno e, ancorchè non copiosa, ha determinato le scelte dei box. Le Ferrari, che dopo un inizio altalenante sembravano avere preso il ritmo giusto, si sono trovate dalla parte sbagliata delle scelte strategiche, lasciando spazio alla Toyota #7, e a seguire le Porsche ufficiali.

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La penalità di 5” per sorpasso in regime di Full Course Yellow comminata a Kevin Estre durante il feroce inseguimento nelle fasi finali a Kamui Kobayashi ha poi chiuso definitivamente i giochi a favore della GR010-Hybrid #7.

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Vano il miglior giro di un indemoniato Antonio Fuoco, a riprova delle potenzialità velocistiche della 499P, autore di un sorpasso all’ultimo giro su Brendon Hartley che vale il quarto posto. P7 invece per i trionfatori di Le Mans.

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Ottima ancora una volta la prestazione della #83 di AF Corse, che ci ha permesso di ascoltare l’inno di Mameli sul podio dei privati davanti alle due Porsche Jota, entrambe al traguardo al termine di una gara piena di errori.

Sempre relativamente alle hypercar italiane, al traguardo sia la Lamborghini, 12ma a 2 giri dal leader, che l’Isotta Fraschini, 17ma a 14 giri dal leader, nonostante varie disavventure per i giovani piloti della Tipo 6-C.

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In GT3, sembrava dominio Porsche con la #92 di Manthey Pure Rxcing, invece le due BMW del WRT si sono impossessate della gara nella fase centrale. L’ordine di arrivo fra le due M4 è stato determinato da un errore da parte di Maxime Martin, più un drive-through per non aver rispettato le procedure della Virtual Safety Car. Alle spalle delle tre tedesche, con la Porsche ad un giro dai vincitori, si piazza la Ferrari #55 di Heriau, Mann e Rovera.

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L’appuntamento con il World Endurance Championship è fra tre settimane a Spa-Francorchamps. Da segnalare che l’Enzo e Dino Ferrari ha superato il primato di spettatori al di fuori della 24 Ore di Le Mans, stabilito lo scorso anno proprio sul tracciato delle Ardenne.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Imola

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WEC – Ferrari in contention nella 6 Ore di Imola. La Porsche superstite leader in GT

Una giornata fresca ma con un limpido sole primaverile ha accolto un folto pubblico accorso all’Enzo e Dino Ferrari per il ritorno dell’endurance mondiale. Davanti ben tre 499P, che allo start invertono le posizioni, con Antonio Giovinazzi subito alle spalle di Nicklas Nielsen sulla gialla #83 di AF Corse e Robert Kubica.

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Nelle retrovie delle LMH però si scatena il caos, innescato forse dall’Isotta Fraschini, forse dall’Alpine di Mathieu Vaxivière, poi vittima della relativa penalità. L’Alpine #35 si gira e centra la Peugeot di Paul di Resta, mentre la BMW di Marco Wittmann non puó evitarli e registra i danni maggiori. Tra le GT3, dietro il polesitter Alex Malykhin, l’altra Porsche Manthey di Yasser Shahin andava a tamponare la Lamborghini delle Iron Dames.

Entrambe le GT riportavano danni notevoli, la Porsche #91 veniva giudicata colpevole ma era la Huracàn a dover spendere più tempo ai box per cambiare il sensore di coppia, indispensabile ai fini regolamentari. Problemi anche per la Mustang di Giorgio Roda, costretta ai box per riparazioni all’aerodinamica.

La gara, dopo una breve Full Course Yellow per permettere a Thomas Flohr di uscire dalla ghiaia del tamburello, si movimentava all’inizio della seconda ora, con la Ferrari #51 che con undercut riusciva a prendere il comando sulla Porsche di Laurens Vanthoor e sulla Toyota di Mike Conway, risalito dalla sesta piazzola. La gialla Ferrari AF Corse perderà la posizione a causa di un drive through per non aver rispettato le procedure di Full Course Yellow.

Tra le GT, dietro la Porsche di testa, sono le due BMW ad inseguire a distanza, insieme alla Ferrari Vista AF Corse di Francois Heriau, il quale riuscirà più tardi anche ad installarsi brevemente al comando, prima di cedere nuovamente alla entry di Manthey Pure Rxcing, ora con Joel Sturm.

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La terza sosta e le relative strategie risultano invece favorevoli alle Rosse, che riformano l’uno-due dopo il late pitstop della Porsche di Will Stevens. Dopo due ore la Toyota #7 ha superato la Porsche #6 per il terzo posto, cosí come l’altra GR010-Hybrid ha avuto la meglio sull’altra LMDh del patron Roger Penske, presente in circuito.

Piero Lonardo

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

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WEC – E’ tris Ferrari nelle qualifiche di Imola. A Porsche l’Hyperpole in GT3

Un Antonio Fuoco in spolvero ha riportato la prima pole position del 2024 per la Ferrari sull’Autodromo intitolato al Drake ed al figlio Dino. Il driver calabrese ha dominato sia il primo segmento delle qualifiche, col tempo di 1.30.196, per poi scendere nella Hyperpole ad un fantasmagorico 1.29.466.

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Il successo delle 499P si completa addirittura con una tripletta, con Robert Shwartzman ed Alessandro Pier Guidi dietro il polesitter di Le Mans. A seguire le due Porsche Penske di Kevin Estre – qualificatasi peraltro per il rotto della cuffia –  e Matt Campbell, che insieme a Kamui Kobayashi con la migliore delle Toyota sono gli unici ad essere rimasti sotto il secondo.

Alla hyperpole hanno partecipato anche la BMW di Renè Rast, l’altra Toyota di Brendon Hartley e le due Porsche private di Jota con Callum Ilott e Proton con Julien Andlauer. Problemi per le Peugeot, entrambe out, cosí come la BMW #15, protagonista di una red flag a 1’57”. Il minimo timing residuo ha comunque permesso all’altra M Hybrid V8 di partecipare allo stint finale.

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Combattutissime invece le qualifiche delle GT3, con una lotta al coltello tra le Porsche Manthey, l’Aston Martin dello Heart of Racing e la Lamborghini delle Iron Dames. Sarah Bovy, a lungo in testa nella sessione, si è infilata tra le due 911, con Alex Malykhin al top con 1.42.734.

Passano alla Hyperpole, oltre all’Aston Martin #27, anche le due Ferrari di Vista AF Corse, le due BMW, la Ford Proton di Giorgio Roda e la McLaren di James Cottingham, ma non le due Corvette mattatrici dei primi due turni di libere con i piloti Pro, cosí come entrambe le Lexus, cui nemmeno il nuovo BoP ha dato competitività nella serie mondiale.

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Nella hyperpole però non c’è stato niente da fare contro Malykhin, che ha lasciato tutta la concorrenza – capitanata da Ian James con l’Aston Martin HoR – ad almeno 7 decimi. A seguire le due BMW del WRT, la Lamborghini delle Iron Dames e la Mustang di Roda.

Lo start della 6 ore di Imola, che riporta l’endurance che conta sul Santerno dopo 13 anni, domani alle 13.00. Diretta streaming a pagamento su WEC TV e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Dietro Fuoco spuntano le BMW. Uno-due Aston in GT3

Ancora Antonio Fuoco davanti a tutti nell’ultima ora di libere all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il pilota di Ferrari non è sceso sotto il proprio limite di ieri ma ha comunque dominato la graduatoria col tempo di 1.31.238.

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Subito dietro spuntano a sorpresa le due BMW, con Dries Vanthoor a soli 34 millesimi e Renè Rast a 3 decimi. L’unica altra hypercar ad infilarsi tra i due marchi dominanti, la Porsche di Matt Campbell, a sandwich fra le altre due 499P di Robert Shwartzman ed Alessandro Pier Guidi.

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Ieri ci avevamo visto bene in GT, ed infatti le due Aston Martin stamane hanno fatto doppietta con Marco Sørensen e Daniel Mancinelli. L’ex-campione GTE-Pro è andato mezzo secondo più lento delle Corvette, titolari della migliore prestazione fin qui del weekend, con 1.42.474.

La top five odierna, particolarmente estemporanea, comprende ancora la BMW di Augusto Farfus, la Porsche Manthey di Alex Malykhin la McLaren di Marino Sato.

Da segnalare, nonostante diversi lunghi, solamente una Full Course Yellow ed una ulteriore interruzione, causata dalla Peugeot #94, out alla Rivazza, che ha chiuso con leggero anticipo la sessione.

Tutto pronto per le qualifiche, con la formula della hyperpole, a partire dalle 14.45.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Le voci dei protagonisti: Ferrari, Cadillac, Porsche, Isotta Fraschini, Jota

Alla vigilia della 6 Ore di Imola abbiamo avuto la possibilità di raccogliere le impressioni di tanti protagonisti, in pista e ai box, dei maggiori team schierati in LMH.

_PL51233Per primo Giuliano Salvi, Endurance Race Cars Race & Testing Manager del Cavallino, esperienza di lunga data anche in F1 “Per noi Imola è ovviamente la gara di casa, e per le sue caratteristiche la consideriamo una “piccola Monaco”. Ovviamente abbiamo dei riscontri anche senza averci già gareggiato, ma al momento ci consideriamo all’80% delle nostre possibilità, tenute conto delle tante variabili in ballo. Riguardo la strategia, persino la possibilità di neutralizzazioni non è da darsi per scontata. In Qatar per esempio ci saremmo aspettati tante Full Course Yellow, invece la gara è proseguita praticamente senza interruzioni per tutte le 10 ore.”

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Con Laura Wontrop-Klauser, abituale interlocutrice su queste pagine abbiamo cercato di carpire qualche news sul futuro prossimo del brand, ma anche sul recente passato, accogliendoci con un italianissimo “Ciao” “La squalifica di Lusail era dovuta, e vi dirò che siamo contenti che l’ACO abbia la possibilità di comparare tanti dati per tutti i partecipanti, la considero una garanzia per il futuro. Qui al momento siamo un po’ più indietro rispetto al Qatar, ma stiamo parlando di una pista che abbiamo provato solo al simulatore. Riguardo il futuro, sicuramente GM non ha intenzione di chiudere il programma, ma gli annunci verranno fatti a tempo debito, questo anche per la line-up del prossimo appuntamento di Spa, che vede tante concomitanze (Formula E, IMSA in primis).”

In casa Porsche, abbiamo sentito Kevin Estre, vincitore del season opener con la 963 #6. “Le prime libere sono andate bene, ma la pista non può essere paragonata a quella di Lusail. Imola è molto particolare, non è un circuito creato per le moto come quello che ha aperto la stagione, e personalmente preferisco questo tipo di location. Qui il traffico in pista è paragonabile a quello che trovi a Roma alle 5 del pomeriggio (ride), puoi paragonarlo al Nürburgring per la 24h. E’ importante non toccare nessuno ed in Qatar siamo stati molto fortunati da questo punto di vista.”

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Anche Fulvio Cavicchi, Press Officer di Isotta Fraschini, ci ha confortato sui progressi della Tipo 6-C. “I piloti, ancorchè molto giovani, a parte Jean-Karl, hanno potuto maturare esperienza tra il Qatar e qui al simulatore e ci sentiamo anche molto più confidenti dei nostri progressi. La strada lo sappiamo è lunga, noi siamo una piccola realtà se confrontata ad altre, ma tiriamo a fare la nostra figura sul circuito di casa.”

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Infine abbiamo avuto una lunga ed appassionante conversazione con David Clark, proprietario di Jota Group (qui di spalle con la stellina Callum Ilott) . Appassionato di lunga data e pilota di auto storiche, ci ha fornito un quadro esaustivo sull’impegno di questo team privato che va a sfidare con profitto gli ufficiali. Qui un sunto. “Noi abbiamo prima di tutto cercato di creato un ambiente in cui la crew, i piloti e tutto il team possano operare in armonia, e sottolineo con una grande line-up. Anche sponsor di richiamo, non solo Hertz, ma anche Brady e Singer. Anche se siamo un team privato, c’è comunque sinergia con il costruttore. A differenza loro nel primo anno abbiamo potuto sfruttare la maggiore esperienza per ottenere ottimi risultati. L’obiettivo è Le Mans, ed ovviamente speriamo di non doverci trovare a lottare per la vittoria con una delle 963 ufficiali. Credo non sarebbero contenti (ride).”

Attendiamo tutti questi protagonisti all’opera nei rispettivi ruoli nelle libere 3 e le qualifiche, rispettivamente dalle 11.10 e alle 14.45. le prime verranno trasmesse per la prima volta in diretta free sul canale YouTube, mentre per la Hyperpole occorrerà un account WEC TV.

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

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WEC – Fuoco ritocca il limite a Imola. Testa a testa Corvette-Ferrari in GT

Antonio Fuoco mantiene in alto le Ferrari nelle seconde libere della 6 Ore di Imola. Il poleman dell’ultima Le Mans ha ritoccato il limite del mattino con 1.30.957, lasciando ad oltre 3 decimi la rediviva Porsche #6 con Kevin Estre, ancora una volta il più in palla degli alfieri Penske.

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Ancora la 499P di AF Corse nel podio virtuale delle hypercar grazie a Robert Shwartzman, appena dietro la LMDh trionfatrice in Qatar, che ha scalzato nel finale la Toyota di Brendon Hartley.

Tutti gli altri scontano distacchi oltre il secondo, a cominciare dalla 963 Jota #12 di Callum Ilott, che porta il team britannico nella top five. Le Peugeot si mantengono nella parte alta della graduatoria, ma in generale le temperature leggermente più alte rispetto alle libere 1 hanno forse inibito in tanti alla ricerca del tempo, cosí anche le altre due LMH italiane, la Lamborghini SC63 e la Isotta Fraschini Tipo 6-C occupano la parte terminale della classifica, rispettivamente in P15 e P19.

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Tra le GT3, ancora la Corvette #81 davanti con Charlie Eastwood, che ritocca di oltre 2 decimi il primato del marchio con 1.41.986. E’ stato Alessio Rovera questa volta a portare l’attacco alle GT statunitensi, piazzandosi con la sua Ferrari 296 GT3 tra le due Z06 GT3, a meno di 2 decimi dal leader e davanti a Dani Juncadella.

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Completano la top five Alex Riberas con l’Aston Martin dello Heart of Racing e Davide Rigon con l’altra Ferrari di Vista AF Corse. Le nuove Vantage sembrano fin qui le uniche altre GT in grado di impensierire i due brand al top e si piazzano anche in P6 con Marco Sørensen del D’Station. Takeshi Kimura e la Lexus #87 di Akkodis ASP è stato protagonista dell’unica Full Course Yellow del turno, anche se diversi sono state diverse le escursioni fuori pista.

Domani in programma le libere 3 e le qualifiche, rispettivamente dalle 11.10 e alle 14.45. Ricordiamo che l’ordine delle prime dieci posizioni in griglia delle due categorie sarà deciso mediante la Hyperpole.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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GT Open – Leipert Motorsport, AF Corse e Spirit of Race presentano la forza

Leipert Motorsport, AF Corse e Spirit of Race confermano il proprio impegno nell’International GT Open, campionato che tra meno di 15 giorni si aprirà ufficialmente tra i saliscendi di Portimao.

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Il team tedesco ritorna full-time nella serie con una Lamborghini Huracàn GT3 Evo 2 verrà affidata al  tedesco Mark Wallenwein ed al polacco Maciej Błażek, ed anticipa la possibilità di una seconda entry il cui equipaggio verrà annunciato a stretto giro.

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Quattro invece le Rosse schierate da AF Corse; oltre alla già annunciata 296 GT3 #16 per Marcelo Hahn e Allam Khodair, ai nastri di partenza ci saranno ancora Alessandro Cozzi e Giorgio Sernagiotto sulla #25, più Laurent de Meeus/Jamie Stanley #55 e Jean Claude Saada/ Conrad Grunewald  #61.

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La pattuglia delle Ferrari si completa con Spirit of Race, che ritorna nella serie dal 2019 con tre esemplari. La 296 GT3 #51 lotterà per il titolo assoluto con la coppia Pro composta da Nicola Marinangeli e dal neo-factory driver Vincent Abril.  Nella Pro-Am invece Marco Pulcini ed Eddie Cheever dovranno difendere il titolo di classe conquistato lo scorso anno a bordo della vettura #27.

Infine tra gli Am, Gino Forgione sarà al via della sua seconda stagione nella serie e condividerà il volante della #55 con un nuovo compagno di squadra, Michele Rugolo.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

DTM, Testfahrt Hockenheimring 2024 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Dominio di Schubert Motorsport e BMW nei test di Hockenheim

Schubert Motorsport e BMW hanno dominato i test di Hockenheim del DTM 2024, serie che scatterà per la sua 40ma edizione a fine aprile ad Oschersleben.

Dopo che  nella prima giornata è stato Ayhancan Güven il più competitivo con la Porsche di Mantehy EMA ed il tempo di 1:37.414, nella seconda giornata le BMW gestite da Schubert Motorsport, già al top nella primissima sessione con Renè Rast, sono salite definitivamente in cattedra.

DTM, Testfahrt Hockenheimring 2024 - Foto: Gruppe C Photography

Proprio il tre volte campione della serie ha firmato la migliore prestazione nella quarta ed iper competitiva ultima sessione con 1.37.077, precedendo i compagni di squadra Sheldon van der Linde e Marco Wittmann, quest’ultimo in cima alla lista dei tempi al mattino.

Dietro lo squadrone BMW, in una top 13 racchiusa in un solo secondo, le Porsche di Manthey EMA, mentre le due Ferrari 296 dell’Emil Frey Racing di Thierry Vermeulen e Jack Aitken chiudono a centro classifica, lasciandosi alle spalle le cinque Lamborghini e le due McLaren.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

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GTWC Europe – La 3 Ore del Paul Ricard alla BMW del ROWE Racing

La BMW #998 del ROWE Racing si aggiudica 3h del Paul Ricard, opening round del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup. Max Hesse, Dan Harper, Augusto Farfus svettano sui polesitter di Iron Lynx, Matteo Cairoli, Mirko Bortolotti ed Andrea Caldarelli e sulla Mercedes #2 del GetSpeed di Jules Gounon, Fabian Schiller e Luca Stolz.

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Il recap della gara

Mirko Bortolotti (Iron Lynx Lamborghini #63) e Ayhancan Güven (Schumacher CLRT Porsche #22) sono scattati bene dalla prima fila  conquistata in mattinata davanti a Jules Gounon (Mercedes-AMG Team GetSpeed  #2). Partenza da dimenticare invece per Christian Engelhart (GRT – Grasser Racing Team  Lamborghini #163), in testacoda dalla seconda fila all’uscita di curva 1, fortunatamente evitato dal resto del gruppo.

Il binomio di testa ha tentato subito di seminare il gruppo; Augusto Farfus (ROWE Racing BMW #998) ha provato a riportarsi sui migliori dopo aver scavalcato Gounon ed un eccezionale Alessio Rovera (AF Corse – Francorchamps Motors Ferrari #51), autore di un’ottima rimonta dalla P11 di partenza.

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Dopo una doppio intervento della Safety Car, il pilota varesino di AF Corse ed il portacolori di Mercedes hanno dovuto cedere entrambi a Maxime Martin, il quale si innalzava al terzo posto sulla BMW M4 GT3 #46 condivisa con Valentino Rossi e Raffaele Marciello.

Dopo 35′ una nuova neutralizzazione per un problema alla McLaren #159 di Garage 59 e per la rimozione di alcuni detriti lasciati dalla BMW M4 GT3 #32 di Charles Weerts. Il tre volte campione della Sprint Cup ha dovuto infatti alzare bandiera bianca dopo aver un contatto nel primo settore con la Ferrari 296 GT3 #51 Alessio Rovera.

Grazie ad una nuova situazione di bandiere gialle, generata da un problema all’Aston Martin #34 di Walkenhorst Motorsport, tutti hanno approfittato per compiere la prima sosta.

Dorian Boccolacci, uscito davanti a tutti, ha però dovuto compiere un ulteriore passaggio ai box  per rimuovere un cavo rimasto agganciato alla vettura dopo il pit stop, cosí da lasciare Andrea Caldarelli al comando con  la Huracàn #63,

L’ex campione del GTWC Europe ed America ha gestito la ripartenza davanti alle due BMW ROWE di Dan Harper #998 e Nick Yelloly.  Harper a metà gara ha poi preso il comando della gara.

Vano l’inseguimento nell’ultimo stint da parte di Matteo Cairoli su Max Hesse, che va ad aggiudicarsi la prima gara stagionale dell’anno per la casa bavarese. Dietro la Mercedes #2 impazzava la battaglia ravvicinata per la quarta piazza, che alla fine premierà la BMW #46 del WRT, grazie ad un late effort da parte di Marciello, sulla Porsche #96 Rutronik e l’Audi #99 di Tresor Attempto.

Fuori dalla top ten l’altra BMW #98 di Rowe Racing, costretta ad una sosta extra per uno splash, mentre la migliore delle Ferrari, la #51 di Pier Guidi, Rovera e Rigon chiude in P9.

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Gold Cup

AlManar Racing by GetSpeed Mercedes #777 ha gestito la classe Gold nelle prime battute; Al Faisal Al Zubair, accompagnato in Provenza da Dominik Baumann e Mikaël Grenier, ha dovuto peró cedere alla lunga al ritorno di Sainteloc Racing, con Gilles Magnus a completare l’opera di Paul Evrard e Jim Pla. P3 per Romain Carton/ Adam Eteki/Arthur Rougier  (CSA Racing  Audi #111).

Silver Cup

Alban Varutti  ( Sainteloc Racing Audi #26) contro tutti nella prima ora. Il francese che ha corso con la squadra legata al brand tedesco anche l’ultima edizione dell’Asian Le Mans Series ha controllato la scena sorprendendo la Mercedes #90 di Madpanda Motorsport in pole.

Nel secondo stint sono però cambiate completamente le carte in tavola, e l’Audi #26 ha dovuto cedere provvisoriamente la leadership alla Mercedes di Winward Racing affidata a Daan Arrow.

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L’equipaggio della AMG #57 ha gestito il primato fino alla bandiera a scacchi, vincendo con margine su Aurélien Panis/Cesar Gazeau/Roee Meyuhas (Boutsen VDS Mercedes #10) e Ezequiel Pérez Companc/Patrick Assenheimer  (Madpanda Motorsport Mercedes #90).

Bronze Cup

Al via protagonista il giovane Loek Hartog  (Rutronik Racing Porsche #97) su Louis Prette e la McLaren #188 del Garage 59, ma nella seconda parte di gara entrambe le vetture hanno dovuto cedere alla Ferrari del Kessel Racing grazie ad un super stint di Niccolò Schirò, abile ad avere la meglio su Dustin Blattner, al volante della #97, poi passato anche dal debuttante Toby Sowery (Century Motorsport BMW #991).

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La 296 GT3 #8 ha poi controllare la categoria con David Fumanelli, il quale ha preceduto al traguardo l’altra 296 GT3 di Andrea Bertolini/Jeff Machiels/Louis Machiels  (AF Corse Ferrari #52) e John De Wilde/Job van Uitert/Kobe Pauwels  (Comtoyou Racing Aston Martin #11).

L’Endurance Cup tornerà a giugno con la 24h di Spa del centenario. La serie continentale di SRO sarà in ogni caso protagonista anche ad inizio maggio con la Sprint Cup a Brands Hatch e a Misano Adriatico.

Luca Pellegrini

Foto: Kappae/Losi

L’ordine di arrivo delle 3H del Paul Ricard