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WEC – Toyota torna alla vittoria, Ferrari a podio. Corvette campione GTE-Am con due gare di anticipo

Toyota completa la vendetta di Le Mans andando a vincere a casa nostra. A trionfare nella 6 Ore di Monza, quinto appuntamento del World Endurance Championship, la GR010-Hybrid #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez, al terzo successo stagionale.

Niente da fare per le 499P, con la #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen che si deve accontentare del secondo posto. Grazie al forcing del calabrese nel doppio stint finale il distacco è sceso da oltre 50” ad appena 16”, non abbastanza purtroppo per aggiudicarsi il progetto.

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L’episodio chiave che ha deciso la gara tra le LMH è stato sicuramente il contatto in partenza fra Sebastien Buemi ed Antonio Giovinazzi, che alla luce dei fatti ha penalizzato più la Ferrari che la Toyota #8, che col quarto posto odierno riesce anche ad allungare in classifica generale sulla concorrenza, vincitori a parte ovviamente.

_PL59430 Entusiasmante comunque il finale anche di Antonio Giovinazzi, capace di recuperare sulla Porsche #6, con la quale ha condiviso la strategia sfasata rispetto ai migliori.

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Il gradino basso del podio va per la prima volta ad una Peugeot 9X8, precisamente la #93 di Jean-Eric Vergne, Paul di Resta e Mikkel Jensen, che sul circuito brianzolo più che sulla Sarthe ha trovato la propria dimensione, anche se i consueti problemi di affidabilità hanno limitato il risultato della hypercar gemella.

Porsche invece continua a non convincere, soprattutto col team “casa”. Sia l’esemplare di Jota che quello di Proton invece (quest’ultimo ricordiamo ha effettuato i primi giri ufficiali venerdí), hanno mostrato qualcosa di più, occupando persino la testa della gara. Forse il doppio impegno nel WEC e negli States in IMSA appare al momento un po’ troppo per l’armata del Captain, che nel weekend ha fatto la spola fra la Brianza e Mosport. Menzione d’onore infine per la Glickenhaus, che ha terminato ottava a due giri.

UPDATE: Pioggia di penalità nell’immediato post-gara: la Ferrari #51 è stata ritenuta colpevole di sorpasso fuori dai limiti di pista nei confronti della Porsche #5, la Porsche #6 invece ha sorpassato una vettura in regime di Safety Car prima del dovuto, ma soprattutto la Toyota #8 ha ecceduto la potenza massima consentita. Quest’ultima infrazione, commutata in uno Stop & Go + 5″ + ulteriori 45 ” ha fatto avanzare la Ferrari #51 in quinta posizione.

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La battaglia fra le LM P2 invece si è protratta nel finale, premiando Jota, al primo successo del 2023. David Heinemeier Hanson nelle fasi iniziali ha ceduto alle due vetture di United Autosports, che però sono andate via via a cedere terreno rispetto alla concorrenza, anche a causa di penalità.

L’Oreca dorata ha inflitto addirittura un giro di distacco ai concorrenti più prossimi, l’Alpine #36, al secondo podio consecutivo grazie ad una strategia vincente, mentre Louis Deletraz è riuscito a contenere il ritorno finale di Oliver Jarvis per regalare l’ennesimo podio al WRT, che con Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade mantiene la leadership in classifica.

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La gara delle GTE-Am come sempre si è decisa nel finale, grazie all’apporto dei driver Pro. Dopo la sfuriata iniziale delle Iron Dames, nella seconda parte di gara Mikkel Pedersen e Julien Andlauer hanno dettato il passo sulla concorrenza con la Porsche #77 del Dempsey-Proton.

Alla fine è stato uno-due-tre per la casa di Stoccarda, grazie ad Iron Lynx e GR Racing, ma chi ha ancora di più da festeggiare è Corvette, che nonostante zavorre e penalità col quarto posto è riuscita ad aggiudicarsi il titolo della categoria con ben due gare di anticipo. Ben Keating peraltro è al back-to-back dei titoli di categoria dopo il successo 2022 con l’Aston Martin.

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Il WEC ora osserverà una pausa di due mesi esatti per ritornare con la 6 Ore del Fuji il 10 settembre, ma un ultimo pensiero da Monza va al pubblico che ha partecipato in massa all’appuntamento; siamo comunque sicuri che Imola non sarà da meno nel 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo definitivo della 6 Ore di Monza

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WEC – Quattro diverse Hypercar ai primi quattro posti a Monza dopo quattro ore

Sembra uno scioglilingua ma quella del titolo è la situazione attuale della 6 Ore di Monza. A due terzi della percorrenza infatti le vicissitudini della gara e le diverse strategie hanno reso possibile questo scenario, capitanato dalla Toyota #7, al comando ora con il polesitter Kamui Kobayashi, il quale vanta 46” di vantaggio sulla Ferrari di Antonio Fuoco. Più dietro, Dane Cameron con la Porsche #5 precede la Peugeot di Paul di Resta.

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Nelle due ore centrali c’è stato lustro anche per la 963 di Proton Competition, davanti a tutti per un paio di giri con Neel Jani, mentre l’altra Porsche privata di Hertz Team Jota ha dovuto subire una battuta d’arresto al pit per un problema di elettronica.

L’altra Ferrari, in attesa del forcing finale, staziona realisticamente in P6, dietro la Glickenhaus che si può proporre, al netto delle diverse strategie, quale quinta forza della gara.

In LM P2 l’accoppiata di United Autosports si è definitivamente dissolta a causa dl contatto e relativa penalità per il contatto tar Phil Hanson e la 488 GTE dell’incolpevole Luis Perez Companc a Lesmo, per fortuna senza conseguenze.

La classifica di categoria vede a contatto dell’Oreca supersitite del team angloamericano, ora con Giedo van der Garde, Louis Deletraz del WRT e Mathieu Vaxivière di Alpine. I vincitori di Le Mans di Inter-Europol continuano in P4 con Fabio Scherer.

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In GTE-Am infine, la Corvette, nonostante una penalità per speeding e la pesante zavorra del Success Ballast, è emersa come da copione sfruttando le proprietà velocistiche della C8.R. Nico Varrone ha preso il comando della categoria disponendo facilmente delle Porsche di Riccardo Pera e Mikkel Pedersen, le quali successivamente hanno effettuato la propria sosta, in attesa di Nicky Catsburg.

Dietro la Corvette, anche grazie alle neutralizzazioni, non ultima quella, poco comprensibile, per la Porsche Proton hypercar ferma all’entrata della prima di Lesmo poi ripartita, mantiene la seconda piazza la 911 RSR-19 delle Iron Dames, ora con Michelle Gatting. Contatto invece per la Ferrari di Simon Mann e la Porsche Iron Lynx di Matteo Cressoni ed ulteriore Full Course Yellow.

Purtroppo un problema al cambio ha fermato la marcia della Ferrari meglio piazzata, la #54, e un problema più grave, sempre allo stesso particolare ha chiuso forse definitivamente la gara dell’altra 488 del Kessel Racing, già vittima nelle prime fasi di un contatto con l’Aston Martin del D’Station. Le speranze del costruttore britannico sono lasciate all’ORT by TF, che continua in terza posizione.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la quarta ora di gara

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WEC – A Monza, split strategies dopo un avvio caotico

Sotto un sole africano alle 12.30 è partita la 6 Ore di Monza. Le ostilità fra Toyota e Ferrari sono iniziate già alla prima curva, con Miguel Molina aggressivo sulla Toyota in pole di Mike Conway e Sebastien Buemi lungo alla prima variante nei confronti di Antonio Giovinazzi, che si girava. Molina, Buemi, le Peugeot ed altri ancora approfittavano invece della via di fuga.

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Conway si presentava al comando al termine della prima tornata davanti alla Ferrari #50 e alle due Peugeot e alla Cadillac, con Alex Lynn autore di uno start più attento allo scopo di evitare guai immediati.

L’azione di Buemi veniva sanzionata da 10” extra al pit, ma poco più tardi il campione del mondo si rendeva protagonista di un ulteriore episodio nei confronti dell’Aston Martin del D’Station, che mandava nelle gomme fuori dalla Ascari. Quest’ultimo contatto veniva sanzionato più duramente, con uno Stop&Go+1’.

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Tra le LM P2, sono le due vetture di United Autosports a menare le danze in questa prima fase, con Josh Pierson e Frederik Lubin a prendere il largo alla ripartenza dopo la safety car, mentre Sarah Bovy dalla pole non aveva problemi a mantenere il comando sull’Aston Martin dell’ORT by TF e la Ferrari del Richard Mille condotte da Ahmad Al Harty e Luis Perez Companc.

Davanti si prova a giocare sulle strategie per rimontare, cosí la Ferrari #51 e le due Porsche, la Penske #5 e quella dell’Hertz Team Jota, decidono di separarsi rispetto alla concorrenza mediante un secondo pit anticipato.

La leadership, che passa anche dalle Peugeot – estremamente attive nella prima parte di gara ma poi rallentate da problemi tecnici, con la #94 addirittura in stallo alla Roggia e poi in garage – passa da Antonio Felix da Costa e dalla 963 dorata per poi tornare nelle mani dei leader più accreditati.

Ma un nuovo contatto fra le LM P2 di Bent Viscaal e Gabriel Aubry, fuori alla seconda di Lesmo al termine della seconda ora, genera una nuova situazione di confusione in classifica, lasciando la Cadillac al comando, ma per poco prima che Josè Maria Lopez e la Toyota #7 riprenda la leadership davanti a Nicklas Nielsen, ora al volante della 499P #50, a Michael Christensen sulla Porsche #5, e alla Peugeot di Jen-Eric Vergne. Completa la top five la Glickenhaus con Nathanaël Berthon.

Ferdinand Habsburg e André Negrao con le migliori Oreca WRT e Alpine si sono infilati fra le due capolista LM P2 di United Autosports, con Oliver Jarvis a condurre a distanza ravvicinata.

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In GTE-Am, la cavalcata vincente delle Iron Dames ha incontrato la resistenza della Ferrari #54, che ha preso il comando delle operazioni ma deve fare fronte ad uno stint più corto del dovuto per il bronze Thomas Flohr. Toccherà forse quindi ancora una volta a Corvette, che dopo il doppio stint di Ben Keatiung, ora insegue da vicino Francesco Castellacci nonostante i 40 kg di zavorra del Success Ballast.

Piero Lonardo

Foto: MorAle, Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

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WEC – Kobayashi si vendica di Le Mans e piazza la pole a Monza. Primi giri anche per l’Isotta Fraschini

Kamui Kobayashi non ha gradito restare dietro la Ferrari nell’Hyperpole a Le Mans e ha approfittato delle qualifiche della 6 Ore di Monza per piazzare la seconda pole annuale dopo Spa.

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Antonio Fuoco si è fermato ad appena 17 millesimi dal portacolori di Toyota, autore della migliore prestazione con 1.35.358. Toyota chiude anche il podio virtuale con Brendon Hartley, a 102 millesimi.

Peugeot si aggiudica la seconda fila dimostrando che le prestazioni delle libere 3 non sono state un fuoco di paglia con Jean-Eric Vergne, mentre la terza sarà composta dalla Cadillac e dalla seconda 499P.

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Appassionante anche la battaglia fra le LM P2; alla fine l’ha spuntata Robert Kubica con l’Oreca #41 del WRT che è andato via via migliorandosi fino a precedere Pietro Fittipaldi di oltre 3 decimi con la vettura di Jota. Sono stati ben tredici infatti i best lap, e nella battaglia si sono resi protagonisti anche Doriane Pin con la #63 di Prema le due Alpine e Phil Hanson di United Autosports, che chiude in P3 davanti a Gabriel Aubry di Vector Sport.

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Tra le GTE-Am infine, Sarah Bovy ripete la prestazione del 2022 conquistando la pole di categoria nonostante il cambio di montura per le Iron Dames col tempo di 1.47.632, infliggendo quasi mezzo secondo alla concorrenza, capitanata dall’Aston Martin dell’ORT by TF.

A seguire la Porsche del Dempsey-Proton del veterano Christian Ried e la Ferrari del Richard Mille AF Corse di Luis Perez Companc. Quello delle GTE-Am è stato l’unico dei tre segmenti a subire un’interruzione a causa dell’uscita di strada, senza conseguenze per vettura e pilota, della Porsche del Project 1 – AO Racing da parte del deb Efrin Castro, fuori alla Ascari.

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Ma la prima ad uscire sulla pista resa torrida da un sole africano le GTE-Am in realtà è stata l’Isotta Fraschini Tipo 6 LMH, insieme alla versione Pista da track days per alcuni giri dimostrativi.

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Lo start della 6 Ore di Monza è previsto per le 12.30 di domenica. In mattinata una seconda sessione autografi dopo quella della mattinata che ha visto un discreto successo di pubblico. La gara sarà visibile sia sulle piattaforme Sky che sui canali Eurosport/Discovery, oltre che sull’app FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Giulio Villa, Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche