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WEC – Hartley en-plein. Ferrari, protesta ufficiale

Brendon Hartley fa tre su tre nelle prove libere della 8 Ore del Bahrain, precedendo ancora una volta il compagno di squadra Kamui Kobayashi di 4 decimi col tempo non eclatante di 1.48.346.

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A seguire Antonio Felix da Costa che con l’Oreca LM P2 di Jota Sport ed il tempo di 1.51.188 sopravanza l’Alpine, cosī come Filipe Albuquerque con l’esemplare di United Autosports.

Ma la vera battaglia si sta svolgendo in direzione gara, dove AF Corse stamane ha inoltrato una nuova protesta contro il Balance of Performance assegnato alle Ferrari. L’udienza si è svolta intorno alle 11 e le decisioni dovrebbero essere rese note intorno alle 16, nel caso prima quindi delle qualifiche.

Nel frattempo la direzione gara ha contestato il formalismo del reclamo, che avrebbe dovuto essere compilato singolarmente per ciascuna macchina iscritta, dando comunque tempo ad AF Corse di provvedere.

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In pista, Kevin Estre ha limato il proprio limite segnato nelle libere 1 con 1.56.590, lasciando la migliore delle Ferrari con James Calado a quasi 2”. Nel mezzo, Gianmaria Bruni con l’altra 911 RSR-19.

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Si profila invece un bel duello in GTE-Am grazie ai giovani leoni di Ferrari e Porsche. A spuntarla Matteo Cairoli con la Porsche del Project 1 ed il tempo di 1.58.696, imitato da presso da Nicklas Nielsen ed Antonio Fuoco con le 488 GTE Evo di AF Corse e Cetilar Racing.

Da segnalare l’interruzione di 10’ circa, recuperati nel finale, per alcuni birilli usciti dalla sede insieme alla sabbia che contenevano.

In attesa delle decisioni sul BoP, appuntamento alle 17.20 locali (+2 ore rispetto all’Italia) per le qualifiche, che saranno trasmesse in diretta streaming sul sito WEC www.fiawec.com.

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 3 

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Scendono i tempi, anche delle Ferrari in GTE-Pro

Dopo una serata a dir poco burrascosa nonostante una temperatura esterna di circa 30°C, stamane al termine della seconda sessione di libere ci ritroviamo con una Ferrari al comando della GTE-Pro.

Si tratta dell’esemplare di Miguel Molina e Daniel Serra, con lo spagnolo al top con 1.57.509, 4 decimi in meno di Frederic Makowiecki, con la migliore delle Porsche ufficiali. Non ci risulta siano state effettuate ulteriori modifiche al BoP, per cui, stante i precedenti responsi della 6 Ore, l’unica interpretazione possibile è che in casa AF Corse si sia voluto dimostrare quale può essere il massimo effort della 488, indipendentemente dalle prestazioni della concorrenza.

Ricordiamo che nella serata di ieri si era sfiorato il ritiro delle due vetture dalla gara.

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Davanti si è ripetuto il copione di ieri, con Brendon Hartley al top con 1.47.763 davanti a Kamui Kobayashi. L’Alpine si è più o meno ripetuta, per cui il distacco dal vertice sale ora a 1”4.

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Tra le LM P2 è Giedo van der Garde a segnare la migliore prestazione con 1.50.513 davanti al campione uscente Filipe Albuquerque con l’Oreca di United Autosports e a Ferdinand Habsburg con la vettura capolista del WRT.

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Il gap tra le GT è meno marcato tra le Am, dove Matt Campbell e la Porsche Proton #77 conduce con 1.58.489 davanti alle Ferrari di Antonio Fuoco ed Andrea Piccini. Ricordiamo però che ieri Augusto Farfus con l’Aston Martin ufficiale ha girato 4 decimi sotto il limite odierno.

Se ieri sera la sessione si era svolta senza interruzioni, stamane una sola breve Full Course Yellow causata dal testacoda della Aston del D’Station di Satoshi Hoshino.

Si prosegue con la terza ed ultima ora di libere alle 13.20 locali, prima delle qualifiche, il cui start è previsto 17.20 (+2 ore rispetto all’Italia).

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 2

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Davanti il solito uno-due Toyota nelle prime libere della 8 Ore. Ferrari inviperita non spinge

Terminate da poco la prime libere della 8 Ore del Bahrain, atto finale della season 9 del World Endurance Championship. A differenza della prima parte del doubleheader degli Emirati, la gara di sabato si correrà principalmente col buio, come peraltro da tradizione qui, e quindi le prime libere si sono svolte totalmente alla luce delle fotoelettriche, con una temperatura decisamente più mite.

Davanti abbiamo assistito al solito uno-due Toyota, con Brendon Hartley autore di 1.48.490, 4 decimi meglio del compagno di squadra Kamui Kobayashi. Non si tratta ovviamente di un tempo monstre (ricordiamo che la pole del Koba per la 6 ore era di 1.47.049), ma comunque la migliore delle GR010-Hybrid ha rifilato un secondo a Nicolas Lapierre e all’Alpine-Gibson.

 

Ben distanti comunque le LM P2, con Norman Nato ad issare l’Oreca Pro/Am del Realteam con 1.50.792, a precedere Tom Blomqvist e la #28 di Jota di appena 28 millesimi. P3 per un altro equipaggio Pro/Am, quello del Racing Team Nederland con Giedo van der Garde.

Da segnalare la nuova line-up dell’ARC Bratislava, che presenta l’ex-campione WEC LM P2, Nelson Panciatici, e la giovane promessa britannica Oliver Caldwell al fianco del patron Miro Konopka. La squadra battente bandiera slovacca qui usufruisce dell’expertize dell’Algarve Pro Racing, con la presenza del titolare Stewart Cox. Come preannunciato inoltre, Tatiana Calderon completa l’equipaggio tutto al femminile del Richard Mille Racing.

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Vigilia come noto pregna di polemiche quella delle GT. Le due Ferrari iscritte in GTE-Pro da AF Corse sono uscite solo dopo mezz’ora dell’inizio della sessione e hanno compiuto 39 giri totali senza tirare, terminando agli ultimi due posti della lista dei tempi.

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Pare sia stata valutata addirittura l’eventualità di non uscire del tutto in segno di protesta dopo la revisione del BoP, ritenuta inefficace dai vertici delle competizioni GT del Cavallino, ma attendiamo un eventuale comunicato ufficiale per meglio comprendere le intenzioni in chiave gara, dove ricordiamo Alessandro Pier Guidi ed il neo due volte papà James Calado devono difendere, dopo una stagione spettacolare, un misero punticino contro le due Porsche ufficiali.

Dal canto suo Porsche ha lasciato trapelare ad alcuni media che non crede che il distacco reale in gara sia quello dimostrato nel corso della 6 Ore; ad ogni modo questo pomeriggio è stato Neel Jani a condurre tra le due 911 RSR-19, col tempo di 1.57.657 davanti a Richard Lietz.

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Gara libera invece in GTE-AM, dove oltre al BoP si scontano anche i kg del Success Ballast e soprattutto l’esperienza dell’equipaggio Pro/Am. A svettare è stato Augusto Farfus con l’Aston Martin ufficiale ed il tempo di 1.58.093, oltre 2 decimi meglio di Matteo Cairoli con la Porsche del Project 1; a seguire la migliore delle Ferrari quella del Cetilar Racing con Antonio Fuoco, a oltre mezzo secondo.

Da segnalare il ritorno di Claudio Schiavoni sulla 488 GTE EVo di Iron Lynx e di Julien Andlauer sulla Porsche Proton #88.

Domani il fitto programma prevede le ultime due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00, alle 13.20 e alle 17.20 locali (+2 ore rispetto all’Italia). Le qualifiche potranno essere seguite in streaming sul sito WEC www.fiawec.com.

Piero Lonardo

I Risultati delle Libere 1

Foto: Piero Lonardo

RoadAtl

USCC – 43 macchine alla Petit Le Mans. Ultimo atto per BMW M8 e le GTLM

Come sempre un plateau di lusso per la Petit Le Mans, con ben 43 vetture suddivise in cinque classi. Dopo l’appuntamento tutto GT del VIR infatti, nel season finale di Road Atlanta tutte le categorie saranno a giocarsi il successo in campionato.

In primis le DPi, che oltre alle 6 entry full-season presentano anche la seconda Cadillac dell’Action Express per Jimmie Johnson, Kamui Kobayashi e Simon Pagenaud, runner-up a Daytona lo scorso gennaio. Già nota la sostituzione di Olivier Pla con Helio Castroneves all’MSR, gli altri prototipi schiereranno le formazioni a tre con gli innesti degli assi di WEC ed IndyCar Mike Conway, Sebastien Bourdais, Alexander Rossi, Scott Dixon e Juan Pablo Montoya.

In campionato ricordiamo Filipe Albuquerque e Ricky Taylor conducono con 19 lunghezze su Pipo Derani e Felipe Nasr. Più lontano l’equipaggio Mazda, all’ultima apparizione nella categoria.

Questa Petit Le Mans sarà anche l’ultima edizione per le GTLM, che dal prossimo anno sarà sostituita dalle GTD-Pro. Tra le 6 vetture iscritte, oltre alle due Corvette che si giocano il titolo piloti, canto del cigno per le due BMW M8 GTE, mentre il WeatherTech Racing è atteso con ben due Porsche, anche se non si conosce ancora la line-up della #97.

Tra le LM P2, categoria che vede il ritorno di un’Oreca di United Autosports per James McGuire, Wayne Boyd ed il vincitore di Le Mans 2003, Guy Smith, il PR1 Mathiasen di Ben Keating e Mikkel Jensen deve gestire 113 punti sul neoacquisto dell’AXR Tristan Nunez e Steven Thomas. Considerando che i punti in palio, tra libere e qualifiche, sono le bellezza di 385, il team campione in carica non può dormire sonni completamente tranquilli.

Ben 10 inoltre le LM P3, con l’aggiunta dell’ultimo momento del FastMD Racing ed il ritorno del JR III Racing. Con un parco partenti cosí ampio, Gar Robinson, ancora una volta insieme a Felipe Fraga e Scott Andrews, nonostante le quattro vittorie e i due podi su sei gare disputate dovrà comunque faticare a gestire i soli 50 punti che lo separano dal CORE Autosport di Jon Bennett e Colin Braun, ultimi vincitori della categoria a Road America.

Infine le GTD, dove la lotta per il titolo è matematicamente estesa a sei equipaggi, dai leader dello Pfaff Motorsports, Zach Robichon e Laurens Vanthoor, a quota 2938, fino a Bill Auberlen e Robbie Foley con la BMW del Turner Motorsports con 2638. Questa dovrebbe essere anche l’ultima gara della M6 GT3, che dovrebbe cedere il passo alla nuova M4 GT3.

Ben 15 le vetture iscritte, col rientro della McLaren dell’Inception Racing e della Mercedes dell’Alegra Motorsports, con l’asso del DTM Dani Juncadella a far compagnia a Michael de Quesada e Daniel Morad.

Ancora una volta in una gara IMSA nessuna Ferrari al via, ma questo trend dovrebbe chiudersi nel 2022, almeno nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, grazie all’inserimento di un team che attualmente sta concorrendo nel WEC…..

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L’azione in pista a Road Atlanta inizierà giovedí 11 novembre alle ore 9.20 AM locali con le prime libere. Qualifiche alle 3.45 PM di venerdí 12 e gara, della durata di 10 ore, a partire dalle 12.10 PM locali di sabato 13 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list della 24ma Petit Le Mans

Foto: IMSA

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WEC – Cambia, ma di poco, il BoP delle Ferrari per la 8 Ore del Bahrain

Pochi minuti fa la notizia che il Balance of Performance delle GTE è stato cambiato per la 8 Ore del Bahrain.

Come auspicato nel dopo gara della 6 ore di sabato, dove le Ferrari, soprattutto quelle iscritte in GTE-Pro, non erano in grado di reggere il passo della concorrenza, si è appreso che, dopo una riunione fiume durata  oltre 3 ore circa, è stata decisa una revisione alle equivalenze che prevede un innalzamento della pressione del turbocompressore delle 488 GTE Evo di 0.04 millibar, cui si aggiungono 2 litri di carburante extra.

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Atmosfera incredula nel box AF Corse, dove sicuramente ci si aspettava qualcosa di più, ma la scusante accampata dai tecnici WEC è stata che le due 911 RSR-19 abbiano spinto per tutta la durata della gara.

Tali modifiche comunque si estendono anche alle Ferrari iscritte in GTE-Am.

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Staremo a vedere, già nelle prime libere di domani, previste a partire dalle 17.30 locali (-2 ore in Italia), se questa revisione porterà o meno ad una lotta equilibrata, sia in GTE-Pro, dove Alessandro Pier Guidi e James Calado vantano un misero punto di vantaggio su Kevin Estre e Neel Jani, che in GTE-Am, dove Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo conducono con 21,5 punti sull’equipaggio dell’Aston Martin #33 del TF Sport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

Naka

WEC – Kazuki Nakajima chiude con Toyota

Toyota perde un pezzo della sua storia con Kazuki Nakajima, che si è appreso poco fa chiuderà la sua carriera dopo la 8 Ore del Bahrain di sabato.

Nakajima verrà sempre ricordato per la quasi vittoria di Le Mans del 2016, allorquando la sua TS050-Hybrid rallentò e si fermò all’ultimo giro, ma dall’edizione 2018 sono seguite le prime tre vittorie consecutive nella classica della Sarthe del costruttore giapponese, nonchè il titolo piloti nella Super Season 2018-2019, per un totale di 16 vittorie complessive conseguite nei ben nove anni di sodalizio nel WEC.

Al momento Nakajima è secondo nella classifica piloti, 15 lunghezze dietro i campioni in carica Kamui Kobayashi, Josè Maria Lopez e Mike Conway. Ricordiamo inoltre che il 36enne figlio d’arte vanta anche 36 presenze in F1 con Williams tra il 2007 ed il 2009 nonchè i titoli di Formula Nippon/Super Formula 2012 e 2014.

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Con la partenza di Nakajima, il quale rimarrà comunque all’interno del Gazoo Racing, si chiude un capitolo importante nella storia del costruttore giapponese. Per la sua sostituzione ancora nulla di certo ma si parla del connazionale Rio Hirakawa. Maggiori dettagli verranno forniti in seguito.

Piero Lonardo

Foto: Toyota

Ferraris

WEC – In attesa di conoscere qualcosa di più sul BoP delle Ferrari, ecco l’entry list del rookie test. Davidson annuncia il ritiro

Diffusa nella giornata odierna l’entry list del rookie test WEC che si terrà sul circuito di Sakhir domenica 7 novembre a valle della 8 Ore del Bahrain.

Già noti i nomi piú di spicco, fra cui, oltre agli invitati Charles Milesi e Laurents Hörr campeggia, come già riportato su queste pagine, il sette volte campione rally Sebastien Ogier al volante della Toyota GR010-Hybrid.

Rob Leupen, Direttore Sportivo del Gazoo Racing ha già reso noto a mezzo social che non vi sarà comunque spazio nella line-up Toyota 2022 per il 37enne di Gap, ma di non escluderne una partecipazione a Le Mans nel 2023, una volta terminati gli impegni con la Yaris WRC.

Lilou

La lista degli iscritti comprende come noto anche due giovani promesse del motorsport al femminile quali Jamie Chadwick ed Alice Powell, che proveranno l’Oreca LM P2 del Richard Mille Racing. Alle due protagoniste della W Series si aggiungerà anche Lilou Wadoux, terza classificata della Alpine Elf Europa Cup con 6 podi su 10 gare nel corso del 2021.

Sempre con riferimento al gentil sesso, spazio anche per Sophie Floersch, recentemente a podio a Portimao, sull’Oreca della capolista WRT. Restando nella categoria, Sebastian Montoya dovrebbe saggiare inoltre la vettura del DragonSpeed portata in pista da papà Juan Pablo nel corso della stagione, mentre Jazeman Jafaar tornerà al volante di un’Oreca Jota dopo le esperienze della Super Season 2018-2019 col Jackie Chan DC Racing e la wildcard ELMS di Monza.

Pioggia di gentlemen invece per AF Corse, che farà provare la Ferrari 488 GTE Evo a Simon e Peter Mann e Cristoph Ulrich, in vista di un programma in GTE-Am. Restando in tema Ferrari, Iron Lynx darà invece spazio a quattro giovani leoni provenienti da altre categorie: Alexander Peroni (F3, Indy Lights), Bruno Baptista (Stock car Brasil), Franco Girolami (TCR Europe) e Benjamin Goethe (24H Series, Fanatec GT World Challenge).

Sulle tre Aston Martin invece si alternerà un mix di giovani talenti delle competizioni monomarca e GT che comprende Florian Latorre, Gregory Huffaker, Valentin Hasse-Clot, Kenton Koch, Dylan Murry, Nicolaj Kjaergaard, David Pittard e soprattutto la giovane promessa delle GTD IMSA, il canadese Roman De Angelis.

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Sempre dal paddock del Bahrain giunge inoltre la notizia che Anthony Davidson appenderà il fatidico casco al chiodo al termine della 8 Ore di sabato.

Davidson, 42 anni, campione europeo F3 nel lontano 2001, dopo le esperienze in F1 con Minardi, BAR e SuperAguri, si è dedicato alle gare endurance prima con Peugeot e poi con Toyota, con la quale ha conquistato il titolo WEC nel 2014, vincendo complessivamente 10 gare, pur senza mai riuscire ad aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans. Al momento Davidson è in lotta per il titolo WEC LM P2 con l’Oreca Jota.

Last but not least, forse già domani infine si dovrebbe sapere qualcosa di piú su eventuali aggiustamenti al BoP allo scopo di ridurre il gap delle Ferrari nei confronti delle Porsche, largamente svantaggiate nel corso della 6 Ore appena disputata.

Piero Lonardo

L’entry list del Rookie Test WEC

Foto: Ferrari Races, Alpine Elf Europa Cup, WEC

Start

WEC – Toyota, doppietta e titolo. WRT invincibile in LM P2. Porsche passeggia in GTE-Pro ma cede tra le AM

La Toyota si laurea campione tra le Hypercar con una gara di anticipo dopo la 6 Ore del Bahrain. Il quinto appuntamento del World Endurance Championship, a oltre due mesi dal precedente, la 24 Ore di Le Mans, ha regalato come da copione l’ennesimo uno-due delle GR010-Hybrid.

Il primo atto del doubleheader degli Emirati, necessario a causa della cancellazione del Fuji, non ha regalato particolari momenti di spettacolo a parte qualche contatto fra le LM P2 e le GTE-Am ed un paio di cofani volanti, ma d’altra parte lo si poteva immaginare preventivamente, data la volontà di disputare la gara sul medesimo layout della già prevista 8 Ore in programma sabato prossimo ma in piena luce, quindi con temperature proibitive.

Con queste premesse quindi pochi doppi stint, e tutti sulla difensiva a cercare di sbagliare meno possibile.

Alla fine è stata nuovamente vittoria della #7 trionfatrice sulla Sarthe di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez, che consolidano cosí il loro vantaggio sulla gemella, che termina ad oltre 1’ di distacco.. Distacco motivato da un consumo anomalo dei pneumatici ad inizio gara – forse propiziato da un errore del team in fase di selezione delle gomme – ma che fondamentalmente non modifica il giudizio dell’esterno dato che l’Alpine, che dovrebbe essere lí a combattere per il successo finale, termina ancora una volta dietro, anche se solo ad un giro di distacco.

Alpine

Il gap di 3 decimi sul best lap tra l’ex-Rebellion e le due uniche vere Hypercar in griglia la dice lunga su quanto poco hanno tirato queste ultime. Ad ogni modo, Kobayashi e C. sabato prossimo dovranno difendere 17 punti, dei 39 complessivamente in palio causa durata maggiore, sui compagni di squadra per aggiudicarsi il titolo piloti.

GTs

Discorso simile anche per le GTE-Pro, dove le due Porsche di Neel Jani e Kevin Estre – alla terza vittoria stagionale – e di Gianmaria Bruni e Richard Lietz hanno corso in parata tenendo a distanza di sicurezza le due Ferrari martirizzate da un BoP poco comprensibile.

Ferraris

Qui Alessandro Pier Guidi e James Calado, diligentemente terzi, dovranno difendere il risicato vantaggio di una misera lunghezza per riconquistare il titolo della categoria, già loro nel 2017.

Come anticipato poco sopra, le uniche battaglie vere si sono viste in LM P2 ed in GTE-Am. Nella categoria cadetta, dopo una sfuriata iniziale di Giedo van der Garde con l’Oreca Pro/Am del Racing Team Nederland, la gara è presto entrata nelle mani ancora una volta del WRT, che con Charles Milesi, Robin Frijns e Ferdinand Habsburg ha demolito ancora una volta la concorrenza.

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Alle spalle del team belga, vero assopigliatutto della stagione, l’accoppiata Jota, con la #28 partita capolista e dalla pole ora ad inseguire a 5 lunghezze dai vincitori di Le Mans, e la #38 a -7. Ancora problemi per United Autosports, con Filipe Albuquerque a difendere con le unghie e i denti un podio che però non si è concretizzato.

Tra le LM P2 Pro/Am, Giedo van der Garde e Job van Uitert hanno supplito alle carenze del patron Frits van Eerd che, grazie anche alle disavventure dell’ex-leader DragonSpeed (una ruota persa da Montoya e problemi endemici al trasponder) termina ultima della categoria. Largo quindi al Realteam che, nonostante un Norman Nato menomato per un coccio di vetro recuperato col piede destro, limita il distacco a -10 punti in classifica, un punto dietro al team statunitense.

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Infine le GTE-Am, dove le Ferrari, attese ad una grande prova dopo le ottime premesse delle qualifiche, non sono andate nemmeno a podio. Vittoria, la prima stagionale, per l’Aston Martin del TF Sport di Ben Keating, Felipe Fraga e Dylan Pereira. A fare da damigelle le due Porsche del Dempsey Proton e del Project 1, quest’ultima con i nostri Matteo Cairoli e Riccardo Pera.

Migliore delle 488 GTE Evo ancora una volta la #83 di Alessio Rovera ,Nicklas Nielsen e Francois Perrodo, in P5. I trionfatori di Le Mans, che dalla prossima stagione faranno il salto in LM P2, hanno corso con la bellezza di 45 kg di Success Ballast contro i 20 della Vantage #38, e dovranno difendere nel season finale un discreto vantaggio di 21,5 punti e con una zavorra meno gravosa (30 kg contro 35).

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Doverosa menzione per le altre GT del Cavalino: in primis per il polesitter Rino Mastronardi di Iron Lynx, subito out per problemi all’idroguida, poi per l’arrembante Francesco Castellacci ed infine per l’equipaggio del Cetilar Racing, che dopo Portimao non è più riuscita a fare i conti con la fortuna (e con gli avversari delle altre classi).

E’ tutto (per oggi) dal Bahrain. Le attività in pista sul circuito di Sakhir riprenderanno giovedí 4 novembre con le prime libere della 8 Ore, atto finale della Season 9 del WEC.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 ore del Bahrain

Foto: WEC, Alpine, Porsche, Ferrari Races

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WEC – Hartley-Kobayashi ed è front row Toyota. Prima pole Iron Lynx in GTE-Am

Le qualifiche del World Endurance Championship sono da tempo un monologo Toyota e anche nella 6 Ore del Bahrain le due hypercar nipponiche non hanno deluso le aspettative, conquistando la prima fila.

A partire dalla pole per la prima volta in questa stagione c’è però la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, che col tempo di 1.47.049 ha preceduto la vettura gemella di Kamui Kobayashi di 4 decimi.

André Negrao ha portato l’Alpine, che come da pronostici proseguirà anche l’anno prossimo con la A480-Gibson dopo aver ottenuto il beneplacito della FIA, a poco meno di 1”. Da segnalare che il miglior tempo del brasiliano, che ha finalmente scavato un robusto gap nei confronti delle LM P2, è stato cancellato per track limits, come peraltro tanti altri nel corso della sessione.

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Nella categoria cadetta seconda pole dopo Portimao per Tom Blomqvist sulla Oreca Jota capolista ed il tempo di 1.49.932. Filipe Albuquerque, secondo a 2 decimi, ha evitato l’uno-due per il team britannico, che piazza l’altra vettura di Antonio Felix da Costa in P3. A seguire il migliore delle Pro/Am, Loic Duval, con la vettura del Realteam, che in classifica insegue da presso il DragonSpeed vittorioso a Le Mans ed il Racing Team Nederland.

Come anticipato dalle prove libere, non c’è stata storia in GTE-Pro, dove le due Porsche di Kevin Estre (quarta pole in cinque gare) e Gianmaria Bruni si sono accaparrate la prima fila. La buona notizia in casa Porsche è che finalmente la #91 sembra andare al passo della gemella, dato il distacco di soli 34 millesimi.

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Le Ferrari hanno ridotto sin dall’ultimo turno di libere il distacco dalle GT di Stoccarda, portandosi a 1”1 con Miguel Molina e a 1”4 con Alessandro Pier Guidi. Vedremo se in gara, sotto il sole cocente degli Emirati, le due 488 GTE Evo riusciranno al stare al passo o se invece dovremo assistere ad un monologo Porsche.

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A sorpresa invece arriva la prima pole di Iron Lynx grazie a Rino Mastronardi, sub dell’ultimo minuto per Claudio Schiavoni. Il driver toscano, alla prima apparizione nel WEC, con 1.58.687 si è messo dietro tre gentlemen del calibro di Paul Dalla Lana, Egidio Perfetti e Roberto Lacorte, quest’ultimo con l’altra Ferrari del Cetilar Racing.

Lo start della 6 Ore del Bahrain sabato 30 ottobre alle 11.00 locali, vale a dire alle 10.00  italiane. Live streaming a pagamento sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche 

Foto: Toyota, Porsche, WEC, Ferrari Races

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WEC – Kobayashi guida l’uno-due Toyota. Ferrari sempre in difficoltà a causa del BoP

Il responso del secondo turno di prove libere della 6 Ore del Bahrain, svoltosi nella prima mattinata locale, non si discosta di molto da quello di ieri.

Davanti sempre le due Toyota, anche se questa volta è la GR010-Hybrid #7 a condurre grazie a Kamui Kobayashi, che ha limato di 1”5 il miglior tempo delle prime libere con 1.49.063. Brendon Hartley dal canto suo risulta appena 30 millesimi dietro, anche se l’effort della vettura è stato compromesso dell’incidente occorso a Sebastien Buemi con la Ferrari delle Iron Dames che ha portato ad una lunga interruzione della sessione.

Per il resto, Alpine ancora sotto l’1.50” ma questa volta almeno davanti alla migliore delle LM P2, l’Oreca Jota di Tom Blomqvist con 1.50.199, ben 8 decimi meglio del campione in carica della categoria Filipe Albuquerque.

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Tra le GTE, continua il monologo Porsche, con Kevin Estre autore di 1.56.411 davanti a Gianmaria Bruni in GTE-Pro. Come ieri, ancora miglior tempo per Matteo Cairoli e la vettura del Project 1 tra gli AM con 1.58.015. Segue ad 1” Felipe Fraga con l’Aston Martin del TF Sport.

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E le Ferrari? James Calado e Miguel Molina hanno fatto del loro meglio con le 488 GTE Evo “spompate” dal BoP, ma il pilota britannico non è andato oltre l’1.59.317, seguito da presso dal neocampione ELMS GTE. I quasi 3” di distacco dalle GT tedesche risultano alquanto imbarazzanti e, a meno di imprevisti in gara, non potranno che mettere a rischio la leadership in classifica generale dell’equipaggio della #51 vincitrice a Le Mans, che al momento vanta 12 lunghezze su Estre e Neel Jani.

A seguire l’ultima ora di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.45 e 16.30 locali, pari alle 11.45 e 15.30 italiane. Queste ultime potranno essere seguite in streaming sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Toyota, Porsche, Ferrari Races