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Asian LMS – Nielsen Racing, stavolta è doppietta. Rigon torna alla vittoria in GT

Il Nielsen Racing mette definitivamente le mani sull’Asian le Mans Series 2022, aggiudicandosi anche il secondo round di Dubai.

Partiti ancora una volta dalla pole conquistata venerdí, stavolta non ci sono state nè sbavature ma nemmeno il dominio assoluto di gara 1, complice una più attenta gestione da parte delle altre LM P2 Pro/Am, ma la leadership di Ben Hanley, Rodrigo Sales e Matt Bell non è mai stata in discussione.

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Dietro Hanley e C. questa volta si classifica ad un solo giro di distacco l’equipaggio dell’High Class Racing, composto da Dennis Andersen, Anders Fjordbach e Kevin Weeda, che a sua volta relega ad una tornata di distacco gli uomini del Graff, ieri secondi.

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Rispetto a sabato inoltre, il Nielsen Racing conquista la vittoria anche fra le LM P3 con la collaudata accoppiata formata da Colin Noble e Chris Wells. Ancora una volta sfortuna per l’equipaggio del DKR, con Mathieu de Barbuat, fermo lungo il circuito ad un’ora circa dalla bandiera a scacchi, poco prima del cambio finale con Laurents Hörr.

Ancora una volta sono le due entry del CD Sport a completare il podio di categoria, anche se a parti invertite rispetto al risultato del primo round. Una penalità attribuita alla Ligier #8 nel finale di gara non ha influito sul risultato finale.

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Non è infine sfuggita la vittoria per due volte di fila ad una Ferrari in GT, grazie anche ad un super Davide Rigon, che ha pressato per tutto l’ultimo stint Vincent Abril con l’altra 488 GT3 di AF Corse. Alla fine il pressing ha fruttato un drive-through per track limits a pochi minuti dal termine che ha permesso al factory driver del Cavallino prestato al Rinaldi Racing di tornare alla vittoria dopo il brutto incidente di Spa insieme a David Perel e Rino Mastronardi.

Della penalità ne approfittava la McLaren di Inception Racing, che pure sopravanzava la Ferrari #17 e grazie alla piazza d’onore odierna conduce la classifica di categoria di un punto

Della partita, anche se la categoria non fornirà l’invito automatico alla prossima 24 Ore di Le Mans, anche cinque vetture iscritte alla GT AM. Come sabato, è stata la Mercedes dell’SPS di Valentin Pierburg, John Loggie e Mikael Grenier ad aggiudicarsi la vittoria e ora conduce a punteggio pieno sulla Ferrari Kessel #57.

L’Asian Le Mans Series riprenderà già venerdí prossimo 18 febbraio con le prime libere da Yas Marina. Qualifiche e gara 3 sabato 19 e gran finale domenica 20 febbraio.

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series

L’ordine di arrivo di gara 2

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Asian LMS – Hanley e Nielsen Racing senza rivali a Dubai

E’ da poco terminato il primo round dell’Asian le Mans Series 2022 sull’autodromo di Dubai. La prima delle due 4 ore del weekend è stata assolutamente dominata dall’Oreca LM P2 del Nielsen Racing di Ben Hanley, Rodrigo Sales e Matt Bell.

L’Oreca #4 è peraltro l’unica iscritta tra le P2 con equipaggio totalmente Pro e, nonostante un mezzo testacoda nelle parti iniziali da parte di Sales, partito dalla pole conquistata ieri dall’ex-DragonSpeed, non ci sono stati problemi a riportarsi al comando già al termine del primo quarto di gara.

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A cura di Matt Bell e soprattutto Ben Hanley il compito di portare a casa una vittoria annunciata con ben 4 giri di vantaggio sulla vettura Pro/Am del Graff di david Droux, Eric Trouillet e Sabastian Page. Completa il podio la vettura dell’High Class Racing di Dennis Andersen, Anders Fjordbach e Kevin Weeda.

Dramma finale invece tra le LM P3, con la Duqueine dello specialista Laurents Hörr del DKR Engineering, al top sin dalle qualifiche, ferma lungo il circuito a 20’ dalla bandiera a scacchi.

CDEredita quindi la vittoria l’equipaggio della Ligier #3 del CD Sport di Nick Adcock, Edouard Cauhaupe e Michael Jensen, con la vettura gemella del team spagnolo che riporta addirittura una doppietta con la seconda Ligier condotta da Cristophe Cresp, Antoin Doquin e Steven Palette.

Completa il tris delle JS P320 la macchina del G-Drive, mentre la vettura dei campioni 2020  del Nielsen Racing è stata costretta ad un lungo stop allorquando stava a sua volta conducendo la categoria durante il primo stint.

Alquanto combattuta invece la gara delle GT, con la bellezza di 22 vetture iscritte. Le fasi iniziali sono state appannaggio delle Ferrari di Rinaldi Racing, Kessel Racing ed AF Corse, ma una volta terminato lo stint di Brendan Iribe, Ollie Millroy e Ben Barnicoat hanno preso il comando delle operazioni con la McLaren 720S GT3 di Inception Racing.

Inception

Alle Ferrari il resto del podio con Davide Rigon, Rino Mastronardi e David Perl e la 488 GT3 di Rinaldi Racing davanti all’esemplare di AF Corse di Louis Prette, Vincent Abril e Conrad Grunewald.

Domani si riparte alle 17.30 locali, pari alle 14.30 italiane, con la seconda 4 Ore di questo primo dei due doublehader del’Asian Le Mans Series 2022. In pole position ancora una volta il Nielsen Racing, il DKR in cerca di riscatto tra le LM P3 e l’Aston Martin del TF Sport, oggi solo undicesima, tra le GT.

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series

I risultati delle Qualifiche 1

L’ordine di arrivo di gara 1

I risultati delle Qualifiche 2

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WEC/USCC – Le nuove immagini della Cadillac GTP: l’ala ora c’è

Lo scorso settembre Cadillac ha diffuso un primo render della sua nuova LMDh (alias GTP) nel quale spiccava l’assenza dell’ala posteriore, come nella Peugeot 9X8.

GM Design sketch of a fourth generation Cadillac prototype const

Quest’oggi il costruttore statunitense ha emesso un nuovo comunicato corredato da un paio di nuovi render ed un teaser video. Nel ribadire le forme spigolose già note delle fiancate, nel video appare però la fantomatica ala posteriore, al tempo dimenticata.

Cad_ala

Questo particolare non deve comunque porre in secondo piano l’effort che verrà gestito tecnicamente da Dallara e portato in pista dal team Ganassi, che riporterà il marchio alla 24 ore di Le Mans dopo oltre 20 anni di assenza.

Drawing from Cadillac’s previous racing success, the Cadillac

La nuova Cadillac GTP si è saputo monterà un nuovo motore rispetto all’attuale DPi, oltre ovviamente al sistema ibrido comune alle altre GTP, ispirandosi alle forme delle vetture di produzione appartenenti alla cosiddetta V-Series.

La Cadillac GTP, che debutterà in pista alla prossima Rolex 24 at Daytona di gennaio 2023, sarà rivelata ufficialmente nel corso dell’estate. Speriamo, aggiungiamo noi, già alla prossima 24 Ore di Le Mans, dove potrebbe fare compagnia a Ferrari e Porsche, attese anch’esse ad un vernissage quantomai esclusivo, con Peugeot che potrebbe addirittura anche gareggiarvi.

Piero Lonardo

Foto: Cadillac

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WEC – Le nuove livree di Iron Lynx e Jota

Diffuse nella giornata odierna le nuove splendide livree che Iron Lynx adotterà nella season 10 del World Endurance Championship.

Le due colorazioni sono state sostanzialmente invertite rispetto alla base nera utilizzata nell’ultimo anno, con predominanza di giallo e rosa flash, quest’ultima per la Ferrari delle Iron Dames.

IronLynx

Peraltro sempre in questi giorni la mente a capo dell’operazione, Deborah Mayer, è stata nominata presidente della commissione Fia per le donne nel motorsport, succedendo nientemeno che a Michelle Mouton.

Ancora da finalizzare comunque gli equipaggi che ruoteranno intorno a Claudio Schiavoni e Rahel Frey.

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Nuova livrea anche per le Oreca di Jota Sport con un verde più acceso rispetto al verde scuro che ha caratterizzato le vetture 2021. In questo caso gli equipaggi sono già noti e ricordiamo comprendono Oliver Rasmussen, Ed Jones e Jonathan Aberdein sulla #28 e Roberto Gonzalez, Antonio Felix da Costa e Will Stevens sulla #38.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx, Jota

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ELMS – TF Sport, assalto alla serie europea con Aitken e Sorensen

Uno dei team in evoluzione nel mondo delle corse continentali è sicuramente TF Sport, che ha reso noto di volersi schierare nuovamente nella prossima stagione dell’European Le Mans Series sia in LM P2 che in GTE con un paio di grossi calibri.

L’Oreca 07 iscritta come Racing Team Turkey verrà affidata nientemeno che a Jack Aitken. Il 26enne britannico, reserve driver Williams F1, che nell’autunno scorso aveva testato anche una monoposto IndyCar, troverà Salih Yoluc e Charlie Eastwood per l’assalto al titolo della sottoclasse Pro/Am.

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TF Sport rinnova l’impegno anche tra le GTE, schierando una Aston Martin per Ahmad Al Harthy e Sam De Haan sotto l’egida dell’Oman Racing, cui si aggiungerà il factory driver Marco Sorensen, ex-campione GTE-Pro WEC. La seconda Vantage del team verrà invece affidata a Johnny Adam, Henrique Chaves e John Hartshorne.

Anche Inter-Europol come TF Sport raddoppierà la sfida del WEC, iscrivendo una Oreca LM P2 per Pietro Fittipaldi. Il test and reserve driver del team Haas F1 troverà l’ex United Autosports Fabio Scherer e David Heinemeier Hansson, che ritorna alla serie europea dopo lo one-shot nel 2019 col Project 1.

Grossa novità anche in casa BHK, dove Augusto Farfus è stato annunciato quale pilota di punta della compagine italianissima ancorchè battente bandiera britannica. Fin qui Farfus, due volte trionfatore a Daytona con la BMW M8, non ha mai guidato ufficialmente un prototipo, e l’esperienza si preannuncia quale apprendistato per l’impegno del 38enne brasiliano sulla nuova LMDh della casa di Monaco.

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United Autosports dal canto suo ha confermato Duncan Tappy quale driver di punta dell’equipaggio della #22 titolata nel 2020 insieme a Phil Hanson e Tom Gamble. Tappy sostituirà anche Hanson nell’equipaggio che affronterà la prossima 12 ore di Sebring insieme a Guy Smith e Jim McGuire.

Restando sulle LM P2, oltre al già annunciato equipaggio Pro/AM del G.Drive con il campione in carica WEC John Falb affiancato da James Allen ed Alex Peroni, si attendono news sugli equipaggi del Team Virage e del PREMA Powerteam / Iron Lynx.

Piero Lonardo

Foto: TF Sport, United Autosports

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WEC – Ecco i 37 per Sebring

Dopo la scorpacciata di emozioni di Daytona, a marzo ritorna anche il World Endurance Championship con la 1.000 Miglia di Sebring. Dopo la cancellazione delle ultime due edizioni, i protagonisti della serie mondiale torneranno a calcare la pista della Florida nel weekend condiviso con la 12 Ore del WeatherTech SportsCar Championship.

37 le vetture iscritte, vale a dire l’intero lotto delle full-season WEC diffuso pochi giorni or sono, meno le due Peugeot Hypercar, per le quali è ancora in corso la procedura di omologazione.

4 Le LMH, con l’Alpine A480-Gibson ammessa anche alla Season 10 a dare battaglia sui bump dell’ex aeroporto alle due Toyota campioni in carica con la novità Rio Hirakawa e un’unica Glickenhaus iscritta per Olivier Pla, Romain Dumas e Ryan Briscoe.

Notevole il pacchetto delle ben 15 LM P2: i campioni del WRT si presentano con una line-up completamente rinnovata intorno a Robin Frijns con Sean Gelael e Renè Rast, mentre Ferdinand Habsburg si presenta con la vettura gestita dal team belga per il Realteam insieme al campione in carica Pro/Am Rui Andrade e al collaudatore della MisionH24 Norman Nato.

Per il resto tutto già noto da tempo, con l’unico sedile ancora da assegnare al G-Drive al fianco di James Allen e Renè Binder, con i campioni in carica GTE-Am Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo si cimenteranno nell’assalto al titolo Pro/Am con la vettura di AF Corse.

Come sono peraltro già noti gli equipaggi delle cinque vetture iscritte alla GTE-Pro: due Ferrari con la new entry Antonio Fuoco, le due Porsche e la Corvette per Nick Tandy e Tommy Milner.

Diversi posti ancora TBA infine in GTE-Am, dove si scontreranno ancora una volta Ferrari, Aston Martin e Porsche. Da riempire la line-up del Project 1 intorno al nostro Matteo Cairoli cosí come i due equipaggi di Iron Lynx insieme a Claudio Schiavoni e Rahel Frey. Sempre in casa Porsche, ancora da ufficializzare i sedili di Dempsey-Proton e GR Racing.

L’inizio delle attività in pista a Sebring è previsto per sabato 12 marzo con la prima delle due giornate del Prologo, che per la prima volta varca i confini europei. Prove libere a partire da mercoledí 16 e start della 1.000 Miglia alle 12.00 PM locali di venerdí 18 marzo.

Piero Lonardo

L’entry list provvisoria della 1.000 Miglia di Sebring

Foto: WEC

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WEC – Ogier debutta con Richard Mille. United Autosports con di Resta a Sebring

Sebastien Ogier parteciperà a tutta la prossima stagione del World Endurance Championship nelle fila del Richard Mille Racing. La squadra coordinata in pista da Signatech, che nei due ultimi anni ha schierato equipaggi femminili in ELMS e nel WEC, ha scelto nientemeno che l’otto volte campione mondiale rally.

Insieme ad Ogier, accreditato già nel prossimo futuro di un sedile fisso sulla Toyota Hypercar, la giovane promessa del motorsport francese, Charles Milesi, campione LM P2 in carica, e Lilou Wadoux.

Curiosità, tutti e tre i piloti hanno partecipato al recente rookie test organizzato dal FIA WEC in appendice al doubleheader del Bahrain, Ogier e Milesi sulla Toyota GR010-Hybrid e la Wadoux proprio sull’Oreca #1.

DiResta

Anche United Autosports ha finalizzato la propria line-up con il ritorno di Paul di Resta che supplirà all’assenza causa concomitanza di Alex Lynn nella “Super Sebring” completando l’equipaggio dell’Oreca #32 insieme ad Oliver Jarvis (atteso ad un doppio impegno con la 12 ore IMSA) e Josh Pierson. Sull’altra Oreca LM P2 a Sebring confermati Filipe Albuquerque, anch’egli pronto ad un double duty, Phil Hanson e Will Owen.

Di Resta, ricordiamo prossimo driver Peugeot Hypercar, ed il giovanissimo britannico disputeranno assieme anche la parte dell’Asian Le Mans Series, limitatamente al secondo doubleheader di Abu Dhabi causa età.

Pierson

Pierson infatti,  che questo weekend ha già debuttato nel WeatherTech SportsCar Championship col PR1 Mathiasen e che si appresta a diventare il più giovane partecipante alla 24 Ore di Le Mans, compirà infatti i 16 anni necessari a ridosso del primo round di Dubai.

Piero Lonardo

Foto: Richard Mille Racing, United Autosports

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USCC – Rolex 24, Finale: Castroneves prosegue l’annata magica del MSR. DragonSpeed di forza in LM P2. Porsche doppietta in GT

E’ ancora una Acura a trionfare alla Rolex 24 at Daytona, ma a differenza dello scorso anno questa volta la vittoria va al Meyer Shank Racing. Anello di congiunzione fra i due successi Helio Castroneves, che nel finale ha gestito al meglio gli attacchi di Ricky Taylor, preferito a Filipe Albuquerque per lo shootout finale dal WTR.

Uno shootout durato mezz’ora gestito ad arte dopo la 17ma Full Course Yellow causata dalla Lamborghini di Giacomo Altoe ferma in curva 3, che ha permesso al team dell’Ohio di ripetere la storica vittoria di dieci anni or sono. Compagni di squadra del popolare “Spider-man”, Oliver Jarvis, Tom Blomqvist e Simon Pagenaud, fresco di passaggio di casacca in IndyCar.

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Chi esce con le ossa rotte da questa battaglia sono le Cadillac, che quest’anno dovranno guardarsi da entrambe le ARX-05 in ottica campionato, e guadagnano le restanti due posizioni a pieni giri con il JDC/Mustang Sampling del sempreverde Richard Westbrook e dell’Action Express/Whelen Racing.

Gara da dimenticare per il Team Ganassi, con le due DPi V.R. entrambe out of contention sin dalla metà gara: la mancanza dei ricambi necessari per riparare la #02 in testa grida vendetta, cosí come l’incapacità di risolvere in tempi brevi i problemi di alternatore della #01. Discorso a parte invece per la #48, che deve fare ancora una volta i conti con un Jimmie Johnson grande catalizzatore di interessi ma non all’altezza del resto dell’equipaggio, ancora una volta impreziosito da un grande Kamui Kobayashi.

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Grande vittoria in LM P2 per il DragonSpeed: l’effort di Elton Julian, alla terza vittoria in quattro anni, era di prim’ordine, con due dei giovani talenti IndyCar, Colton Herta (al secondo Rolex dopo quello conquistato con la BMW in GTLM nel 2019) e Pato O’Ward, a fare compagnia ad Devlin de Francesco e ad Eric Lux, e sulla distanza ha avuto la meglio sulla concorrenza. A sorpresa le due insidie maggiori sono state rappresentate dal Racing Team Nederland e dal Tower Motorsport, che completano un insolito podio.

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Non c’è stata quasi gara invece in LM P3, categoria praticamente dominata per tutta la gara dai campioni in carica del Riley Motorsports, che ripresentavano Gar Robinson e Felipe Fraga insieme a Kay van Berlo e Michael Cooper. A podio vanno il Sean Creech Motorsport ed il CORE Autosport. Entrambi gli equipaggi comunque debbono recriminare su errori e costose penalità che hanno compromesso un risultato che poteva essere anche maggiore.

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La gara delle GT non ha mancato di entusiasmare nemmeno col nuovo formato GTD Pro, che da quest’anno ha preso il posto delle GTLM. Epico il duello finale senza esclusione di colpi tra le due Porsche di Mathieu Jaminet e Laurens Vanthoor, col primo ad aggiudicarsi alla fine l’agognato successo per il Pfaff Motorsports, che per l’occasione schierava Matt Campbell ed il neoacquisto in chiave LMDh Felipe Nasr.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

Il contatto finale che spediva larga la 911 GT3 R del KCMG regalava una buona piazza d’onore alla Ferrari del Risi Competizione, cui non è riuscito il colpaccio della Petit Le Mans 2019 (in GTLM). Trascinati dai due campioni WEC GTE-Pro, Alessandro Pier Guidi e James Calado, ancora una volta il Cavallino ha sfiorato una vittoria che manca da tempo, in attesa della nuova Hypercar o GTP che dir si voglia.

Delusione totale Corvette e soprattutto BMW, con le nuove M4 GT3 ufficiali incredibilmente non all’altezza nemmeno dell’esemplare schierato dal Turner Motorsports.

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Infine la GTD, categoria in cui la Ferrari di AF Corse ha pure sfiorato un clamoroso colpaccio con Nicklas Nielsen, Toni Vilander, Simon Mann e Luis Perez Companc, ma un drive-through nell’ultima caution per sorpasso in regime di Full Course Yellow ha vanificato l’impresa.

Wright

Successo quindi per il Wright Motorsports, che riporta la Porsche nuovamente in alto nella categoria dal 2017. A podio anche l’Aston Martin #44 del Magnus Racing e la Mercedes del Gilbert Korthoff Motorsports.  L’altra Ferrari in gara del Cetilar Racing ha concluso in P14 ma orgogliosamente al traguardo.

Il WeatherTech SportsCar Championship ritornerà il 19 marzo con la 12 ore di Sebring.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Porsche, DragonSpeed, Ferrari Races

L’ordine di arrivo della 60ma Rolex 24 at Daytona

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Rolex 24, 22° Ora: WTR all’assalto. E’ duello Porsche Ferrari nelle due classi GT

Le 6 ore consecutive di corsa libera hanno permesso una dilatazione relativa dei distacchi, che però non si riflette nella lotta per il primato assoluto, dove i quattro duellanti continuano ad affrontarsi senza esclusione di colpi.

La zampata per ora decisiva sembra quella di Loic Duval, che a metà della 21ma ora riprende Pipo Derani, mentre Filipe Albuquerque ha la meglio si Tom Blomqvist nella lotta fra le due Acura. Lo scenario però andrà a cambiare dopo la sosta successiva, dove il portoghese approfitta del cambio pilota in Action Express e tiene dietro, restituendo le scorrettezze di qualche ora prima, Mike Conway.Il driver Toyota viene recuperato anche da Blomqvist, che va ad occupare il gradino basso del podio.

Nel finale della 21ma ora la situazione si ripete a parti invertite, con Ricky Taylor che grazie al buon lavoro della crew del WTR riesce ad uscire davanti a Blomqvist e a due ore dalla bandiera a scacchi continua ad inseguire Richard Westbrook, subentrato a Duval, di circa 18”, ma una nuova Full Course Yellow, chiamata per la Duqueine LM P3 dell’AWA ferma lungo la pista subito dopo lo scadere delle -2 ore, potrebbe rimescolare ulteriormente le carte in tavola.

Tra le LM P2, il DragonSpeed pare avviarsi alla terza vittoria nella classica di apertura e ora Colton Herta condice con circa 29” di vantaggio su Ferdinand Habsburg e Nicolas Lapierre, alfieri di Tower Motorport e PR1 Mathiasen, unici a pieni giri.

Anche in LM P3, Felipe Fraga ed il Riley Motorsports hanno ripreso stabilmente il comando della categoria, anche grazie alla penalità assegnata al CORE Autosposrt, che insegue a 75”. P3 per il Sean Creech Motorsport.

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La lotta in GTD Pro vede ora la Ferrari del Risi Competizione unica a rifornire fuori dalla finestra delle due Porsche di KCMG e Pfaff Motorsports, ma anche della Lexus #14, unica altra contender a pieni giri. Da segnalare un warning dato a James Calado per blocking.

E’ lotta Porsche-Ferrari anche in GTD, ma in questo caso Jan Heylen ed il Wright Motorsports paiono nettamente favoriti rispetto alla Rossa di AF Corse, ora nelle mani del veterano Toni Vilander, rientrato per questo programma che proseguirà anche nel WEC con Simon Mann. Il resto della categoria segue con ameno un giro di svantaggio, con sole due ore rimaste sul cronometro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Risi Competizione

La classifica dopo la ventiduesima ora

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USCC – Rolex 24, 20° Ora: Lotta a quattro al comando, due Cadillac contro due Acura

La luce del mattino ha fatto capolino al Daytona International Speedway per riscaldare gli infreddoliti protagonisti della 60ma Rolex 24, i quali hanno improvvisato ogni sorta di riparo in pitlane per difendersi dall’insolito sottozero Floridiano.

Il plateau delle DPi poco dopo la start della 17ma ora perdeva anche la seconda Cadillac del Team Ganassi per problemi alla pompa del carburante. Earl Bamber e c. ora concorrono per la quinta piazza insieme all0altra DPi V.R. dell’Ally/Action Express, ritardata nella notte.

A contendersi la vittoria assoluta rimangono quindi solamente quattro vetture, due Cadillac e due Acura. I moderni orazi e curiazi si sono tutti scambiati la posizione di testa in queste ultime quattro ore: prima l’ARX-05 del Meyer Shank Racing con Tom Blomqvist, poi è toccato all’altra Acura con Ricky Taylor, quindi è stata la volta delle Cadillac biancorossa dell’Action Express/ Whelen Racing di Mike Conway, abile a passare di forza Helio Castroneves, tornato al comando della gara, ed infine Richard Westbrook con la DPi V.R. del JDC/Mustang Sampling.

Le Cadillac in generale risultano più maneggevoli quanto le Acura paiono più adatte ai lunghi tratti veloci dello speedway, ma sappiamo che le gomme, anche a causa della temperatura, possono fare una grande differenza.

A quattro ore dalla chequered flag, virtualmente, a causa dei pitstop a cavallo dell’ora, è Pipo Derani, subentrato a Conway, ad aver riagguantato la leadership su Westbrook, con Alexander Rossi – in precedenza autore di un innocuo lungo all’inseguimento di Castroneves – e Simon Pagenaud contenuti nel raggio di 37”.

Bellissima sin qui anche la gara delle LM P2, che vede sempre la vetture del Tower Motorsport al comando con Louis Deletraz. Il campione in carica ELMS col Team WRT conduce con circa 20” di vantaggio sul DragonSpeed, rappresentato nuovamente dall’asso IndyCar Pato O’Ward e di 50” su Mikkel Jensen sulla macchina del PR1 Mathiasen, capace di rimontare la bellezza di due giri grazie anche alle tante caution (fin qui 15) che hanno spezzettato questa edizione. Degno di nota il calvario della seconda vettura del team, che col giovane Josh Pierson, prossimo protagonista in ELMS e a Le Mans, ha collezionato tre penalità in meno di un’ora.

Tra le LM P3, Kay van Berlo continua a condurre con la Ligier del Riley Motorsport, ma il vantaggio dell’olandese si è ridotto a soli 19” sulla vettura del CORE Autosport gestita ora da Nic Jonsson.

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In GTD Pro prosegue il balletto a tre le due Porsche di KCMG e Pfaff Motorsports e la Ferrari del Risi Competizione. Si affaccia a sorpresa nella top five anche Dirk Mueller con la terza delle vetture coi colori  WeatherTech di Dirk Mueller, P5 dietro la Lexus del consistente neoacquisto Ben Barnicoat. La classe ha visto scomparire nel frattempo anche la Mercedes #79 gravata da gravi problemi di motore (probabilmente anche in questo caso si è trattato della pompa del carburante).

Gran finale con la gara ad eliminazione delle GTD, che nelle ultime ore ha visto battagliare la Porsche del Wright Motorsports con Richard Lietz e Jan Heylen e la McLaren dell’Inception Racing. Quest’ultima allo scadere della 20ma ora è stata costretta ai box per problemi ai freni e ora la major contender della 911 GT3 R #16 è la Ferrari di AF Corse.

Nicklas Nielsen, ora alla guida della Rossa #21, sconta però oltre 50” dal leader; fortunatamente un duro contatto durante la 16ma ora con l’Oreca LM P2 del “solio” Pierson, una delle mine vaganti di questa gara, ha prodotto danni minimali. Out of contention anche l’unica Acura iscritta del Gradient Racing, afflitta da problemi di misfire.

Piero Lonardo

Foto: MSR, Porsche

La classifica dopo la ventesima ora