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IMSA – 56 vetture nel weekend per la Battle On The Bricks

Il WeatherTech SportsCar Championship torna ad Indianapolis e affronterà la distanza di 6 ore per la Battle On The Bricks, nuovo appuntamento da quest’anno della Michelin Endurance Cup. Ben 56 le vetture iscritte, nonostante la concomitanza del round endurance di Monza del GTWC Europe, sulla quale ha avuto priorità per gran parte delle squadre impegnate su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Line-up immutate per il penultimo round stagionale tra le GTP, con le sole Action Express, Proton Competition, JDC-Miller e Lamborghini Iron Lynx che ripropongono gli equipaggi a tre col ritorno rispettivamente di Tom Blomqvist, Alessio Picariello, Phil Hanson e Romain Grosjean insieme ai titolari.

10 le LM P2, con la notabile assenza dell’unica Ligier iscritta dal Sean Creech Motorsport, a causa del ritiro di Lance Willsey. DragonSpeed dal canto suo esce dalla categoria per portare al debutto la sua nuova Ferrari 296 GT3 in GTD nelle mani di Henrik Hedman, Rasmus Lindh e del veteranissimo Toni Vilander, che torna nell’abitacolo dal Bahrain WEC 2022.

DragonSpeed

Dylan Murry terrà infine compagnia a Luis Perez-Companc e Nicklas Nielsen sull’Oreca del Richard Mille by AF Corse in sostituzione di Lilou Wadox, impegnata in Super GT a Sugo.

Tra le 13 GTD Pro da segnalare in primis il ritorno una tantum dopo Daytona del SunEnergy1 di Kenny Habul, questa volta insieme a Jordan Love e Chaz Mostert, mentre a Indy sarà nientemeno che Michael Christensen a tenere compagnia a Laurin Heinrich nella rincorsa al titolo da parte di AO Racing. Neil Verhagen tornerà infine al volante della BMW del Paul Miller Racing recente vincitrice al VIR.

Sulla Lamborghini Huracàn di Iron Lynx, debutto di Luca Engstler e Maximilian Paul stante l’assenza dei titolari Jordan Pepper e Franck Perera, mentre Heart of Racing, recentemente strippata del secondo posto in Virginia per irregolarità tecniche, schiererà entrambe le sue Aston Martin fra i Pro, con Mario Farnbacher a far coppia con Roman De Angelis, quest’ultimo al debutto nella categoria.

Infine, fra le 22 GTD, ritorno delle Porsche del Kellymoss w/Riley dopo Daytona con un equipaggio tutto nuovo e di Andretti Autosport, ma sono le Ferrari 296 GT3 a fare la parte del leone con ben 6 esemplari, oltre a Risi Competizione fra i Pro: oltre alla già citata entry del DragonSpeed si aggiunge infatti anche la nuova montura di Inception Racing.

Inception_Ferrari

Il programma della Endurance Cup prosegue per Cetilar Racing con l’equipaggio abituale composto da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed Antonio Fuoco. Triarsi Competizione invece dovrà fare a meno di Alessio Rovera, sostituito da Riccardo Agostini, inoltre Brandon Leitch si aggiunge alla line-up di MDK al posto di Klaus Bachler e Ben Barker sostituisce Ryan Hardwick sulla Ford Mustang Proton.

Diffuso anche il BoP specifico, che tra le GTP vede le Porsche appesantite di 3 kg, le BMW di 2 e le Acura di 1 kg, In termini di potenza però le M Hybrid V8 guadagnano 7 kW e 7 MJ extra per stint contro i 6 di Porsche e 6 MJ ed i 5 kW e MJ di Cadillac.

Nessuna modifica al peso minimo per le GT, ma aggiustamenti di potenza al ribasso per Acura (-8,5), BMW (-6,6) e Ford (-5,0) ed al rialzo per le Mercedes (+ 5,0), oltre a variazioni alle capacità dei serbatoi di queste quattro marche.

L’azione in pista nell’infield di Indianapolis inizierà venerdí 20 settembre alle 11.15 AM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 21 alle 3.40 PM ET, le 21.40 nostrane, e start della Battle On The Bricks alle 11.30 AM ET di domenica 22 settembre, le 17.30 per l’Italia. Qualifiche e gara come sempre godibili in free streaming sul sito IMSA e su YouTube.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, DragonSpeed, Inception Racing

L’entry list di Indianapolis

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WEC – Al Fuji, trionfo Porsche e titolo sempre piú vicino. Ferrari si ripete in GT3, ma Manthey Pure Rxcing è già campione

Anni addietro si soleva dire “… e alla fine vince sempre Audi”. Ora non ci sono più le LM P1 e son cambiati i protagonisti ma il concetto è il medesimo, con Porsche che trionfa nella 6 Ore del Fuji e “vede” il titolo 2024, al termine di una gara piena di colpi di scena.

Kevin Estre, Andrè Lotterer e Laurens Vanthoor riportano il secondo successo stagionale primeggiando in un podio anomalo composto dalla BMW #15 di Raffaele Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann e l’Alpine di Mick Schumacher, Nicolas Lapierre e Mathieu Vaxivière.

Start

La Porsche #6 si è installata al comando dopo il primo giro di pitstop, scalzando la Cadillac partita dalla pole e la BMW #15, subito alle spalle dei battistrada, grazie ad una partenza non al meglio delle Toyota, ma già dopo pochi giri si era consumato il primo episodio chiave, con Robert Kubica lungo in curva 1 a tamponare la Porsche di Fred Makowiecki e la Ferrari di Antonio Giovinazzi.

Caos

Tra le GT3, problemi ai freni hanno penalizzato la Ferrari Vista AF Corse in pole di Francois Heriau, che ha ceduto la leadership provvisoria alla Corvette TF Sport di Tom Van Rompuy, incalzata dalla Lamborghini di Sarah Bovy.

Alla metà gara, la Ferrari #50 si ritrovava in testa con Nicklas Nielsen grazie alle differenti strategie rispetto alla Porsche #6, mentre il comando delle GT3 era già passato alla McLaren #59 di Nicolas Costa, ma era solo l’inizio di una serie di colpi di scena che hanno visto rivoluzionare la classifica alle spalle di Lotterer e soci.

In primis il contatto fra la Toyota di Kamui Kobayashi e la Porsche di Matt Campbell che ha estromesso entrambe le vetture, poi la Cadillac che picchiava duro nella lotta per mantenere il podio sfoltivano il parco dei protagonisti, che al contrario vedevano mettersi in luce come al COTA l’Alpine di Charles Milesi, poi penalizzata per un contatto precedente. A seguire, un drive-through toglieva dalle posizioni che contano anche l’altra Toyota.

Anche la Lamborghini, finalmente in grado di competere ai livelli più alti, si doveva fermare da un problema alla trasmissione.

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Alle spalle di Kevin Estre e Dries Vanthoor, mattatori di giornata, emergeva quindi la Porsche Jota di Norman Nato, che nel finale doveva peró cedere sia alla seconda Alpine di Mick Schumacher, che raggiungeva finalmente il primo podio per la A424, e persino la Peugeot di Mikkel Jensen. Il quinto posto finale insieme al 12mo posto dei vincitori di Austin di AF Corse garantiva comunque alla squadra diretta da Sam Hignett il titolo anticipato tra i team privati.

Riguardo le Ferrari, dopo il ritiro prematuro della 499P #51 per un problema all’ibrido, i vincitori di Le Mans hanno potuto chiudere solamente in P9, lasciando Estre, Vanthoor e Lotterer con un enorme vantaggio in classifica generale – 35 punti sui 39 disponibili – in vista del finale in Bahrain.

La gara delle GT3 d’altro canto, una volta saliti in cattedra i Pro, vedeva invece la Ferrari Vista AF Corse #54 battagliare per il primato di classe con la McLaren #59 e la Porsche #92, quest’ultima risalita dalla 14ma posizione in griglia.

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Alla fine era Davide Rigon che riportava la 296 sul gradino alto del podio bissando il successo dello scorso anno insieme a Francesco Castellacci e Thomas Flohr, ma il secondo posto è sufficiente all’equipaggio di Manthey Pure Rxcing per assicurarsi il primo titolo della categoria con una gara di anticipo. A completare il podio la BMW #46 del WRT.

L’ultimo appuntamento con la serie mondiale endurance 2024 è per il 2 novembre in Bahrain.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo della 6 Ore del Fuji

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WEC – Al Fuji, Lynn porta in pole la Cadillac. Prima pole Ferrari in GT3

Alex Lynn è finalmente riuscito nell’impresa di portare in pole position la Cadillac nel WEC. Il pilota britannico ha scalzato le Toyota, dominatrici nelle prime fasi della Hyperpole del Fuji, col tempo di 1.28.901, dopo aver concluso davanti a tutti il primo turno di qualifica. Tra le GR010-Hybrid di Ryo Hirakawa e Kamui Kobayashi nel finale si è poi infilata la BMW di Dries Vanthoor.

Solo una Ferrari ha superato il primo taglio tra le LMH, ed Antonio Fuoco ha piazzato la 499P #50 al settimo posto in griglia dietro la Porsche di Kevin Estre e la sempre più sorprendente Alpine di Charles Milesi. Ma il vero colpo della giornata è della Lamborghini, che entra per la prima volta in Hyperpole, chiudendo in P9 con Daniil Kvyat. Peugeot l’unico costruttore a non piazzare almeno una vettura nel turno decisivo.

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Prima pole della stagione anche per la Ferrari Vista AF Corse in GT3. Francois Heriau, dopo aver beffato nel finale delle qualifiche Tom van Rompuy e la Corvette #81, ha ripetuto il medesimo copione anche nella Hyperpole, chiudendo col tempo di 1.40.893, 82 millesimi meglio dell’alfiere di TF Sport. Seconda fila per la McLaren di Josh Caygill e la Lamborghini di Sarah Bovy.

Anche la seconda 296 GT3 ha passato il primo taglio, con Thomas Flohr a partire dalla nona piazzola, al contrario di Porsche e BMW, per la prima volta fuori dai giochi.

Domenica lo start della 6 Ore del Fuji avverrà alle 11.00 locali, le 4.00 nostrane. Al momento sta diluviando su Gotemba, ma il meteo dovrebbe migliorare per la gara, anche se le chance di pioggia non sono escluse. Diretta tv, oltre che su Discovery+ e FIAWEC TV, sui canali SkySport ed Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche

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WEC – La sfuriata di Hirakawa vale la leadership nelle ridotte libere 3 del Fuji

Un problema al cordolo di curva 1 è costato il regolare svolgimento del terzo ed ultimo turno di libere della 6 Ore del Fuji. Nel frattempo Ryo Hirakawa con la Toyota #8 aveva già settato il best lap del weekend con 1.29.621 in una simulazione di qualifica che ha coinvolto anche Alex Lynn, Antonio Fuoco e Charles Milesi, rispettivamente 86, 106 e 139 millesimi dietro con la Cadillac e le migliori Ferrari ed Alpine.

La sessione è stata interrotta dopo appena 20’ e non è più ripresa, ma prima è stata preceduta dal tradizionale Circuit Safari, in cui bus turistici ed almeno una macchina per team hanno condiviso la pista.

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Tra le GT3, è doppietta Vista AF Corse con Francois Heriau, autore di 1.41.206, davanti a Davide Rigon. Ad ogni modo, ben 14 delle 18 vetture iscritte alla classe risultano racchiuse nel raggio di un secondo.

La parola ora va alle qualifiche e alla Hyperpole, in programma a partire dalle 14.20 locali, cioè le 7.20 italiane, fruibili in diretta sui canali Discovery+, compresa Eurosport, e su FIAWEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 3

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WEC – BMW-Porsche-Cadillac racchiuse in 10 millesimi al Fuji. Cambia il BoP delle GT3

Libere tirate quelle del secondo turno al Fuji: Dries Vanthoor, pur non eguagliando i tempi dello scorso anno, ha messo davanti a tutti la BMW #15 sulla Porsche di Matt Campbell e la Cadillac di Alex Lynn.

Il best lap di 1.29.577 come nelle libere-1 è stato ottenuto nelle prime fasi dei 90’ a disposizione, disputati su pista asciutta e senza interruzioni, e solo 10 millesimi separano i primi tre in classifica.

Ferrari comunque sempre in contention, con la #83 di Robert Kubica detentrice della quarta prestazione a 3 decimi dai battistrada, davanti alla Toyota di Ryo Hirakawa. E’ stato reso noto che la Toyota #7, in lotta per il titolo con la Porsche #6 e la Ferrari #50, godrà di team orders se necessario.

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Una Rossa davanti tra le GT3, con Alessio Rovera al top con 1.40.862 davanti alla Corvette TF Sport di uno dei tanti beniamini di casa, Hiroshi Koizumi, e alla Lamborghini Iron Lynx di Franck Perera. Un ottimo Thomas Flohr ha piazzato la seconda 296 GT3 al quarto posto davanti alla Lexus di Pechito Lopez.

Da notare che le GT hanno disputato i due turni con equivalenze differenti rispetto a quanto comunicato in prima battuta, e che vede sostanziali differenze nella distribuzione dell’energia massima per stint, con le Porsche ora accreditate di 691 MJ (+5 MJ rispetto alla precedente versione, che al contrario ne toglieva 2) contro i 690 MJ delle Aston Martin (+ulteriori 3 MJ) ed i 695 MJ delle Corvette (+2 MJ).

Intoccati i pesi minimi, ma le Aston Martin hanno ricevuto una leggera maggiorazione di potenza sotto i 200 kmh, mentre le Porsche hanno ripreso il valore del COTA. Ulteriori aggiustamenti inoltre anche per la potenza massima sopra i 200 kmh, con le Ferrari che perdono un 1% dei 3 assegnati in precedenza. Non ci è noto sapere la motivazione di questo cambio repentino nel BoP.

EDIT: Un noto media francese ha raccolto l’informazione che la modifica rispetto alle equivalenze iniziali deriverebbe da un errore di calcolo sui precedenti valori del COTA, cui hanno posto rimedio.

L’azione in pista tornerà sabato con l’ultima sessione di libere, precedute dal ritorno del Bus safari, e le qualifiche, rispettivamente alle 10.20 e alle 14.20, le 3.20 e le 7.20 italiane. La giornata potrà essere vissuta interamente sui canali Discovery+ e sulla WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 2

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WEC – Una Porsche torna al comando nelle prime libere del Fuji

Sarà o non sarà grazie al BoP, ma una Porsche è tornata al comando nelle prime libere della 6 Ore del Fuji. Laurens Vanthoor ha guidato la sfuriata dei primi giri sul circuito giapponese segnando il tempo di 1.30.561, precedendo di appena 10 millesimi la Toyota di Ryo Hirakawa e di mezzo secondo la Ferrari di Antonio Fuoco.

Entrambe le altre 499P sono comprese nella top ten, con la #83 AF Corse trionfatrice in Texas accreditata della sesta prestazione dietro anche alle seconde linee di Porsche e Toyota, e la #51 decima. Tutte e 36 le vetture hanno toccato la pista, con la sola Peugeot #93 attardata da problemi tecnici nei primi 20’.

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Anche tra le GT3 le migliori prestazioni sono emerse nei primi minuti dei 90’ previsti. Davanti a tutti la McLaren #95 di Marino Sato con 1.40.528, davanti alle due Ferrari di Vista AF Corse di Alessio Rovera – autore del medesimo tempo – e Davide Rigon, a oltre 2 decimi dalla 720S GT3 Evo.

Da segnalare un contatto fra la Porsche 963 di Fred Makowiecki e la 911 GT3 R di Manthey Pure Rxcing di Joel Sturm a mezz’ora dalla green flag, anche se l’unica interruzione è intervenuta per l’incidente che ha coinvolto la Cadillac di Alex Lynn e la McLaren di GregoIre Saucy, ferma in curva 10; quest’ultima non ha ripreso la pista per il quarto d’ora finale.

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Il programma odierno proseguirà con la seconda sessione di libere, alle 15.30 locali, le 8.30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 1

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WEC – Ufficiale: Hyundai entra col marchio Genesis. Imola si allarga, obiettivo 40 box

La notizia del giorno riguarda l’annuncio ufficiale dell’entrata in campo di Hyundai col marchio Genesis. A dire il vero si sa molto poco di questo progetto, già nell’aria da un paio d’anni, e che dovrebbe comprendere anche un impegno in IMSA.

Le poche righe rilasciate dal costruttore coreano, fin qui impegnato solo con vetture TCR e nel WRC con il suo sub-brand N, citano: “Genesis è orgogliosa di annunciare la sua ambiziosa entrata nel mondo dell’endurance attraverso un programma LMDh. Genesis sta esplorando attivamente programmi per rafforzare la propria immagine high-performance, e dopo una attenta valutazione delle varie opzioni, l’LMDh è emersa quale la scelta più strategica.”

“Abbiamo attentamente analizzato (il formato) LMDh e l’abbiamo trovato una scelta naturale per le nostre ambizioni nel motorsport e una piattaforma preziosa per guidare lo sviluppo di tecnologie di mobilità future per le auto da strada. – prosegue il comunicato, diffuso dal WEC –  Le gare endurance rappresentano un’opportunità senza pari per mostrare la tecnologia all’avanguardia, la filosofia di design e il carattere orientato alle prestazioni di Genesis in un’arena altamente competitiva. Questo progetto fa parte della nostra visione più ampia per il futuro della mobilità.”

Come potete vedere, nessun ulteriore dettaglio, nè sulla piattaforma LMDh che verrà utilizzata, nè sulla motorizzazione, nè tantomeno sul team che gestirà queste vetture, anche se la recente separazione tra Cadillac e Ganassi porta facili speculazioni su questo aspetto, atteso che comunque in IMSA è il Bryan Herta Autosport a portare con successo in pista le Elantra N TCR nella Michelin Pilot Challenge.

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Passando dall’estrema incertezza alla sicurezza di avere una gara della massima serie endurance sino al 2028, nel corso della settimana sono emersi nuovi dettagli sull’allargamento dei box dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

I tre nuovi garages, necessari per portare la capienza a 40, verranno costruiti come previsto a fianco della palazzina della direzione gara, e saranno pronti entro marzo 2025, in tempo utile quindi per lo svolgimento della seconda tappa del WEC, in programma il 20 aprile. L’intervento costerà 1,2 milioni di euro ed è stato autorizzato nei giorni scorsi dal Comune di Imola.

Il progetto completo di ArkLab, studio di architettura già coinvolto da Con.Ami, società di gestione dell’Autodromo imolese, prevede anche ulteriori interventi destinati al mantenimento della F1 sul Santerno anche oltre il 2026, e che verranno finanziati con 3 milioni stanziati dal governo mediante la Legge di Bilancio approvata a gennaio.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Autodromo Enzo e Dino Ferrari

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WEC – Porsche alleggerite al Fuji: torneranno a competere per la vittoria?

Il World Endurance Championship torna già nel weekend per il sempre spettacolare round del Fuji. Il Balance of Performance appena diffuso riporta variazioni meno estese alle equivalenze delle Hypercar rispetto alla precedente tappa di Austin.

Evidente il tentativo di dare al progetto Peugeot una possibilità di competere, con un nuovo alleggerimento di ulteriori 7 kg, un innalzamento della potenza sotto i 250 kmh di 4 kW ed un MJ di energia extra per stint. Aldilà delle nuove possibilità concesse alle 9X8, la cui carenza cronica di risultati potrebbe spingere la casa del Leone a decisioni drastiche nel vicino futuro, in realtà è Porsche a beneficiare apparentemente da questo nuovo BoP.

Alle cinque 963 infatti, mai in contention per la vittoria in Texas, oltre ad una riduzione di peso di 4 kg, viene concessa una maggiore potenza di 3 kW, nonchè un MJ extra di energia che porta il totale a 908 MJ, gli stessi di Toyota. Le due GR010-Hybrid subiscono peraltro un nuovo aumento del peso minimo di 5 kg e 4 kW in meno sotto i 250 kmh, ma potranno godere di maggiore potenza alle alte velocità (5,4% totali) e di 2 MJ in più di energia massima.

Sostanzialmente simili ad Austin le equivalenze delle Ferrari, che scontano solo una diminuzione di potenza alle velocità alte, che ora ammonta ad un +1,3% dei 500 kW al di sotto dei 250 kmh.

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Il Fuji non dovrebbe essere una pista agevole per le 499P, che lo scorso anno hanno lamentato una carenza di velocità di punta, terminando sí quarta e quinta, ma ad un giro dalle Toyota e dalla Porsche #6. Bene, se confrontiamo i valori precedenti delle LMH di Maranello con quelli odierni, nel 2023 le Ferrari hanno corso in Giappone con ben 1.076 kg di peso minimo contro i 1.055 previsti nel weekend. La potenza massima (senza distinzione tra sopra e sotto i 250 kmh) era di 505 MJ contro i 500 / 508 odierni e l’energia massima per stint ammontava ad 898 MJ contro i 901 odierni.

Le premesse quindi, almeno sulla carta, sono quindi moderatamente positive per le Rosse, anche se le Toyota dominatrici del 2023 correranno con 10 kg in meno rispetto allo scorso anno, con potenza massima ed energia per stint simili.

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Aggiustamenti sostanziali invece tra le GT3 in tema di potenza massima sopra i 200 kmh, con solo le BMW a fungere da baseline, mentre non sono stati toccati i pesi minimi dei nove marchi in gara. Le Lexus continuano comunque ad essere le GT meno risparmiose con 713 MJ disponibili per stint contro i 686 di Porsche.

Il Success Ballast investirà pesantemente (+40 kg) la Porsche capolista di Manthey Pure Rxcing; ben 25 kg anche per i vincitori di Austin di Heart of Racing

Due parole anche sull’entry list, che vede solo due cambiamenti rispetto al COTA. Il primo riguarda l’Alpine #35, che vede il ritorno della riserva designata Jules Gounon al posto di Paul-Loup Chatin, mentre Christian Ried sospenderà una seconda volta il proprio ritiro per schierarsi come a S.Paolo con la Ford Mustang #88 al fianco di Dennis Olsen e Mikkel Pedersen.

L’azione in pista al Fuji inizierà alle 11.00 locali di venerdí 13 settembre. Qualifiche sabato 14 a partire dalle 14.20 e start della 6 Ore alle 11.00 di domenica 15 settembre, pari alle 4.00 del mattino italiane. Diretta di qualifiche e gara su FIAWEC TV e sulla piattaforma Discovery+, mentre la gara sarà trasmessa anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list del Fuji

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WEC – Respinto il reclamo Ferrari di Spa: vediamo perchè

Dopo ben una settimana dalla riunione di Ginevra riguardante il reclamo esposto da Ferrari relativamente alla 6 Ore di Spa, la FIA ha finalmente reso note le risultanze dello stesso.

Il reclamo, riferito all’ordine di arrivo della gara sancito dagli stewards, solo per questo dichiarato ammissibile dalla FIA, è stato respinto, in quanto la decisione degli stewards, a meno di un errore amministrativo, risulta inappellabile a termini di regolamento sportivo.

La classifica finale è, infatti, competenza degli stewards, come ribadito nell’estesa sentenza, ai termini dell’articolo 11.9.2.s del regolamento.

La FIA ha peraltro sottolineato che il periodo di red flag, che nel caso in questione ricordiamo ha avuto la durata record di 1 ora e 44 minuti – superando nel caso il termine previsto delle 6 ore – non può essere considerato parte della durata di gara.

Una decisione che non può non far discutere, dato che sancisce la discrezionalità degli stewards nell’agire al riguardo in occasione di ogni periodo di bandiera rossa.

Niente da fare quindi per la Ferrari #51, in testa al momento della sospensione della gara, e vittoria confermata per la Porsche Jota #12, fortunata ad aver rifornito un attimo prima della red flag. La decisione, se non basilare per la classifica piloti, sarebbe stata invece utile per quella costruttori, che dopo Austin vede Ferrari inseguire Toyota e Porsche rispettivamente con 19 e 8 punti di distacco.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Cos’è successo alla Ferrari #51 ad Austin?

In rete si sono diffuse diverse teorie relative al ritiro della Ferrari #51 durante la Lone Star Le Mans: chi ha scritto di un problema al cambio, chi all’ibrido, chi invece ha dato la colpa al contatto con la Lexus #78 e chi ancora ad un problema derivante dal testacoda allo scadere della seconda ora…

La verità consiste in una consecuzione di eventi che parte in effetti dal contatto con la GT di Akkodis ASP, sanzionata anche con 5” di penalità dalla direzione gara. A seguito della toccata il cerchio posteriore sinistro ha iniziato a girare male, mettendo sotto pressione semiasse e trasmissione.

Il testacoda di Giovinazzi in curva 12 nel doppiare la Peugeot di Vandoorne non è stato causato da un errore del pilota in frenata, ma dal bloccaggio del posteriore della 499P, che ha fatto perdere il controllo della vettura al pilota pugliese.

Purtroppo il problema si è rivelato terminale e la Ferrari #51 ha chiuso con un ritiro che rende sostanzialmente ininfluente per il suo equipaggio – ai fini del campionato – l’esito dell’udienza per la revisione del risultato di Spa e l’eventuale assegnazione della vittoria a Giovinazzi, Pier Guidi e Calado, ricordiamo al comando della gara allo scadere delle 6 Ore canoniche.

Esito di cui peraltro, a distanza di giorni dalla data della riunione, tenutasi il 3 settembre in quel di Ginevra, non è stata data alcuna comunicazione da parte della FIA.

Nel frattempo comunque le vetture sono arrivate sane e salve in Giappone, dove il prossimo weekend si disputerà il settimo appuntamento del mondiale endurance.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo