Una giornata fresca ma con un limpido sole primaverile ha accolto un folto pubblico accorso all’Enzo e Dino Ferrari per il ritorno dell’endurance mondiale. Davanti ben tre 499P, che allo start invertono le posizioni, con Antonio Giovinazzi subito alle spalle di Nicklas Nielsen sulla gialla #83 di AF Corse e Robert Kubica.
Nelle retrovie delle LMH però si scatena il caos, innescato forse dall’Isotta Fraschini, forse dall’Alpine di Mathieu Vaxivière, poi vittima della relativa penalità. L’Alpine #35 si gira e centra la Peugeot di Paul di Resta, mentre la BMW di Marco Wittmann non puó evitarli e registra i danni maggiori. Tra le GT3, dietro il polesitter Alex Malykhin, l’altra Porsche Manthey di Yasser Shahin andava a tamponare la Lamborghini delle Iron Dames.
Entrambe le GT riportavano danni notevoli, la Porsche #91 veniva giudicata colpevole ma era la Huracàn a dover spendere più tempo ai box per cambiare il sensore di coppia, indispensabile ai fini regolamentari. Problemi anche per la Mustang di Giorgio Roda, costretta ai box per riparazioni all’aerodinamica.
La gara, dopo una breve Full Course Yellow per permettere a Thomas Flohr di uscire dalla ghiaia del tamburello, si movimentava all’inizio della seconda ora, con la Ferrari #51 che con undercut riusciva a prendere il comando sulla Porsche di Laurens Vanthoor e sulla Toyota di Mike Conway, risalito dalla sesta piazzola. La gialla Ferrari AF Corse perderà la posizione a causa di un drive through per non aver rispettato le procedure di Full Course Yellow.
Tra le GT, dietro la Porsche di testa, sono le due BMW ad inseguire a distanza, insieme alla Ferrari Vista AF Corse di Francois Heriau, il quale riuscirà più tardi anche ad installarsi brevemente al comando, prima di cedere nuovamente alla entry di Manthey Pure Rxcing, ora con Joel Sturm.
La terza sosta e le relative strategie risultano invece favorevoli alle Rosse, che riformano l’uno-due dopo il late pitstop della Porsche di Will Stevens. Dopo due ore la Toyota #7 ha superato la Porsche #6 per il terzo posto, cosí come l’altra GR010-Hybrid ha avuto la meglio sull’altra LMDh del patron Roger Penske, presente in circuito.
Piero Lonardo
Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo