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WEC – Ecco la BMW Art Car di Julie Mehretu per Le Mans. Proton con la terza Mustang in giallo e nero

Presentata al Centro Pompidou di Parigi pochi minuti fa la nuova BMW Art Car, realizzata da Julie Mehretu. La “tela” sulla quale ha lavorato la 54enne artista etiope naturalizzata statunitense è la M Hybrid V8 #20.

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Venti quante sono peraltro le creazioni artistiche in movimento fin qui realizzate dal marchio di Monaco a partire dalla 3.0 CSL che corse a Le Mans nel 1975 di Alexander Calder fino all’ultima creazione in pista, realizzata sulle M6 GTLM per Daytona 2016 da John Baldessari passando per le celebri opere di Frank Stella, Roy Lichtenstein, Andy Warhol e Jeff Koons.

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Saranno Sheldon van der Linde, Robin Frijns, e René Rast a portare in gara la vettura dalla Mehretu, che verrà esposta insieme ad altre creazioni del marchio al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este nel weekend.

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“L’intero progetto BMW Art Car riguarda l’invenzione e l’immaginazione, riguarda andare oltre il limite del possibile. Non penso a questa macchina come qualcosa da esibire. Penso a qualcosa che correrà a Le Mans. E’ arte performativa. La mia BMW Art Car è stata creata in stretta collaborazione con il team e gli ingegneri.” Ha chiuso l’artista: “La BMW Art Car sarà completa solo una volta terminata la gara”

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Frattanto anche Proton Competition ha rivelato la livrea e l’equipaggio della sua terza Ford Mustang GT3. Oltre ai già annunciati Chris Mies e Ben Tuck sarà John Hartshorne a dividere l’abitacolo della vettura #44, al posto del patron Christian Ried, originariamente associato all’effort, che affianca le altre due vetture full-season WEC del team tedesco.

Piero Lonardo

Foto: BMW, Proton Competition

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WEC – Cosa abbiamo imparato dalla 6 ore di Spa?

Tante le polemiche verso gli organizzatori della 6 Ore di Spa-Francorchamps, rei di averne esteso la durata dopo la necessaria riparazione delle protezioni a seguito dell’incidente che ha visto protagonista Earl Bamber e la Cadillac.

Se non sapete di cosa stiamo parlando, la cronaca della gara la trovate QUI, QUI e QUI.

Una volta tanto però, vogliamo lasciare ad altri i consueti peana per elencare cosa ci portiamo a casa da questo controverso weekend.

Per la prima volta ha vinto una LMH privata, e curiosamente con un equipaggio di due soli piloti, in quanto Norman Nato era impegnato nell’E-Prix di Berlino. L’ultima volta che è accaduto risale a Shanghai 2014, vittoria di Anthony Davidson e Sebastien Buemi, assente Nicolas Lapierre, ufficialmente per motivi personali. Will Stevens dal canto suo aggiunge una vittoria tra le LMH dopo i successi con le LM P2 (5) e con le GTE-Am (1).

Per la prima volta una penalità in griglia viene estesa alla gara successiva. La vettura che schiererà Earl Bamber, che è atteso a Le Mans nuovamente alla guida della Cadillac #2. dovrà infatti scontare cinque posizioni.

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Ovviamente per la prima volta la direzione gara del WEC ha ritenuto di estendere la durata della gara invocandone, come da regolamento, la possibilità a discrezione, creando un precedente. Al contrario, ricordiamo che la 6 Ore del Fuji del 2013 fu conclusa anticipatamente per maltempo dopo 4h36 dopo essere stata interrotta già altre due volte con bandiera rossa.

 

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Questa gara si ricorda anche per l’ultimo podio assoluto di un pilota italiano, Andrea Belicchi su Rebellion, prima dell’introduzione lo scorso anno della Ferrari 499P e dei risultati dei suoi piloti Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi ed Antonio Fuoco.

Non è invece la prima volta in assoluto che a Spa viene ripresa una gara dopo la sospensione; il precedente nella LMES 2010, quando per una carenza di elettricità andò il tilt il cronometraggio.

Per la prima volta comunque ci si è infischiati di satelliti e dirette televisive per privilegiare il pubblico presente, forse quale parziale compensazione del catastrofico GP del Belgio di F1 del 2021.

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Non è invece la prima volta che una pole position assoluta nel WEC viene sanzionata con squalifica a seguito di una verifica tecnica. Curiosamente, l’unico altro precedente è proprio di Spa nel 2018, dove la Toyota #7 perse la pole position a favore dell’altra TS050-Hybrid a causa di un problema al misuratore di flusso del carburante.

Seconda doppietta in tre gare invece per un costruttore tra le GT3. A Imola è stata BMW a piazzare entrambe le vetture sui primi due gradini del podio, mentre a Spa è stata la volta delle due Porsche.

L’appuntamento per tutti col WEC è per la 92ma 24 ore di Le Mans, a partire dal Pesage di venerdí 7 e sabato 8 giugno.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, FIA WEC

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IMSA – Porsche azzecca la strategia e trionfa a Laguna Seca

Sembra l’anno delle Porsche da entrambi i lati dell’oceano: la 963 #6 di Mathieu Jaminet  e Nick Tandy vince infatti il quarto round del WeatherTech SportsCar Championship a Laguna Seca. Si tratta di una vittoria importante per la casa di Stoccarda, la 600ma in IMSA, nonchè la numero 100 del Team Penske nelle gare sport.

La gara sembrava appannaggio delle Cadillac, con la #01 di Sebastien Bourdais a tenere allo start sulla #31 di Pipo Derani. Il campione in carica soffriva però con le gomme ed il team Action Express optava pertanto per una prima sosta anticipata intorno alla mezz’ora. Tra le GTD Pro, le Corvette, monopolizzatrici della prima fila in qualifica, tenevano la posizione, cosí come la Lamborghini del WTR w/Andretti in GTD.

La prima svolta dopo 50’ di percorrenza, per l’unica Full Course Yellow della gara, provocata da un grosso pezzo di carrozzeria della Porsche #7, che metteva in posizione di vantaggio la Cadillac #31 sulla Porsche #6. Jack Aitken e Nick Tandy dopo il pit transitavano in ordine inverso rispetto al dovuto ma la direzione gara ripristinava le condizioni ed al restart la Porsche veniva passata anche da Renger van der Zande, subentrato a Bourdais.

In GTD Pro erano Oliver Jarvis e la McLaren Pfaff ad avvantaggiarsi della strategia, avendo rifornito poco prima, cosí come la BMW del Turner Motorsport, qui col numero 557 in onore delle gare disputate col costruttore tedesco, una volta espletata la prima sosta da parte della Lexus di Frankie Montecalvo.

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Frattanto era Laurin Henrich a farsi largo con la Porsche di AO Racing, portando presto “Rexy” al comando della categoria Pro.

A questo punto, date anche le scarse possibilità di sorpasso del toboga californiano, era chiaro che la lotta per la vittoria assoluta si sarebbe giocata ai box, e per la seconda sosta sia Tandy che van der Zande optavano per mantenere le gomme, mentre Aitken cambiava solo i pneumatici di destra. Un errore in fase di doppiaggio da parte della V-Series.R #31 lasciava lo spazio a Tandy, secondo dopo l’overcut, per passare al comando con 11’ rimasti sul cronometro e conquistare la prima vittoria stagionale per la 963 #6 davanti ad Aitken e alla vettura gemella di Dane Cameron e Felipe Nasr.

La Cadillac #01, al contrario, chiuderà solamente in P5 dopo aver ceduto nel finale anche alla Acura dei vincitori di Sebring, Louis Deletraz e Jordan Taylor.

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In GTD Pro, alle spalle di “Rexy” terminano la McLaren di Pfaff Motorsports e la Corvette #4 di Tommy Milner e Nicky Catsburg, mentre in GTD alla fine Philip Ellis avrà la meglio sulla BMW per conquistare la terza vittoria in quattro gare per Winward Racing. A podio anche l’altra 911 GT3 R del Wright Motorsports. Unico ritiro fra i 34 partecipanti, per la Ferrari del Conquest Racing di Manny Franco ed Albert Costa.

In classifica generale, Cameron e Nasr conducono con 1357 punti contro i 1307 di Aitken e Derani ed i 1269 di Bourdais e Deletraz. In GTD Pro i vincitori odierni Heinrich e Priaulx balzano al comando con 981 punti contro i 925 di Jarvis e Kirchofer. lIn GTD infine, Russel Ward e Philip Ellis aumentano ancora il vantaggio sulla concorrenza, con Robby Foley e Patrick Gallagher a -185 lunghezze e Parker Thompson a -195.

Il prossimo appuntamento col WeatherTech SportsCar Championship è con la showcase di 100’ di Detroit, riservata alle sole GTP e GTD Pro, in programma il 1° giugno.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, Mercedes-AMG Motorsport

L’ordine di arrivo

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IMSA – Prima fila tutta Cadillac a Laguna Seca

Cadillac ancora in evidenza nelle qualifiche di Laguna Seca del WeatherTech SportsCar Championship. Sul rinnovato asfalto dell’iconico tracciato californiano Sebastien Bourdais, già vincitore qui nel 2023, ha siglato la pole position con 1.12.445, precedendo Pipo Derani di 112 millesimi.

Il teammate del brasiliano, Jack Aitken, è stato protagonista di un violento crash durante il primo turno di libere, dove è stata l’Acura del WTR w/Andretti di Filipe Albuquerque, ancora a secco quest’anno, a primeggiare, mentre nella seconda sessione è toccato alla BMW di Philipp Eng. Le M Hybrid V8 alla fine si accontenteranno della terza e della quinta piazzola, a precedere a propria volta le due Porsche Penske.

A seguire ancora le due Acura, e le due Porsche private di JDC-Miller e Proton, quest’ultima stavolta con Bent Viscaal insieme al nostro Gianmaria Bruni. Tutte e dieci le GTP comunque sono racchiuse in meno di 9 decimi, a riprova del livello di competitività della categoria regina della massima serie endurance americana.

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A Laguna Seca sono tornate in azione le GTD Pro, ed è finita con un uno-due Corvette, con Nicky Catsburg ed il tempo di 1.19.727 davanti ad Antonio Garcia. Seconda fila per la McLaren di Pfaff Racing, qui con un livrea commemorativa per lo sponsor Motul, e la Lexus del Vasser Sullivan.

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Il WTR w/Andretti si rifà in GTD grazie a Danny Formal, autore del best lap della categoria con 1.20.866, a precedere di poco più di un decimo la BMW del Turner Motorsport e la Mercedes capolista del Winward Racing.

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La partenza della gara, della durata standard di 2h40’, alle 3.10 PM ET di domenica 12 maggio, vale a dire le 21.30 nostrane, godibile in streaming dal sito IMSA e dai relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Michelin Motorsport, Motul USA

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2 

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Jota trionfa nella 7h44 di Spa-Francorchamps. Ferrari terza, doppietta Porsche in GT3

Prima vittoria di un team privato, nella fattispecie Jota Sport tra le LMH a Spa-Francorchamps, sede del terzo atto del World Endurance Championship. Porsche Manthey firma una doppietta fra le GT3.

Il risultato finale è direttamente figlio della decisione della direzione gara di riprendere la corsa dopo una red flag necessaria per riparare le protezioni all’uscita del Kemmel per l’incidente che ha coinvolto la Cadillac e la BMW M4 GT3 #31.

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Il restart è stato fissato per le 19.10, 10’ dopo quindi l’orario previsto di fine gara, ed è stata prorogata del periodo trascorso in neutralizzazione, di 1h44’. La decisione, come abbiamo riportato nell’aggiornamento precedente, è stata presa a’ sensi dell’articolo 14.3.1 del regolamento sportivo del WEC, che prevede la discrezionalità nella gestione dei tempi di percorrenza se le circostanze lo richiedono. Rimane comunque una decisione senza precedenti nell’attuale formato del FIA WEC, anche se a Spa vi sono state in precedenti di gare caotiche come nell’allora LMES nel 2010.

Fino a quel momento erano le due Ferrari AF Corse al comando. Le 499P erano state protagoniste di una clamorosa gara di rimonta sulle Porsche che avevano dominato la prima parte di gara con Proton e le ufficiali Penske.

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Dopo la ripartenza era invece la Porsche #12 a trovarsi inaspettatamente davanti a tutti davanti alla 963 ufficiale #6, mentre la migliore delle Ferrari, la #50, scontava un gap di oltre 1’. La gara è poi proseguita senza interruzioni, con la Rossa #51 a rimontare furiosamente per la seconda volta sino a chiudere in quarta piazza davanti alla Porsche Proton e alle due Toyota.

Orgogliosamente al traguardo anche l’Isotta Fraschini, ancorchè a 3 giri dal leader.

Tra le GT3, era la Lamborghini delle Iron Dames a pagare inizialmente dazio, ma anche la vettura gemella di Iron Lynx, che negli ultimi minuti è stata costretta ad uno splash, cedendo la leadership alle due Porsche Manthey di EMA e Pure Rxcing, che completano la prima doppietta stagionale in GT3 per il marchio di Stoccarda, brand che peraltro ripete anche il doppio successo in entrambe le classi in Qatar.

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In classifica generale, col secondo posto odierno, Andrè Lotterer, Kevin Estre e Laurens Vanthoor si portano in vantaggio di 22 punti sui vincitori odierni, Will Stevens e Callum Ilott, e di 28 sui vincitori di Imola, Kamui Kobayashi, Mike Conway e Nicky De Vries.

Manthey Pure Rxcing dal canto suo, si innalza sulla concorrenza a quota 73 punti contro i 37 dei vincitori di Imola del WRT e dell’Aston dello Heart of Racing ed i 36 dell’altra M4 del WRT. Tra i team privati, la Porsche Jota #12 allunga a quota 78 contro i 67 di AF Corse, oggi P8 overall.

Il prossimo appuntamento è il più importante della stagione, e si dipanerà a partire dal 9 giugno sul Circuit de la Sarthe con la Journèe Test fino allo start della 92ma edizione della 24 Ore di Le Mans di sabato 15 giugno.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Giulio Villa

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa-Francorchamps

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WEC – A Spa, la gara viene ripresa dopo una red flag col tempo residuo!

Incredibile a Spa, vengono riscritte le regole del regolamento sportivo per fare ripartire la gara con 1h44 sul cronometro dopo una red flag. La causa scatenante, lo spettacolare incidente che ha coinvolto la Cadillac di Earl Bamber e la BMW di Sean Gelael, scontratisi rovinosamente in fondo al Kemmel.

Il pilota della V-Series.R, all’attacco della Porsche Proton, malgiudicava lo spazio disponibile e tamponava la 963, schiantadosi sulla M4 GT3 del pilota indonesiano.

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I lavori per ripristinare le protezioni richiedevano quasi tutto il tempo rimasto sul cronometro, cosi la direzione gara decideva per fare ripartire la gara come se il timing non fosse mai stato fermato. In quel momento al comando c’erano le due Ferrari, nel frattempo passate sulla Porsche #99, che seguiva in terza posizione. La Porsche Penske #6 frattanto aveva già effettuato la sosta, al contrario delle Rosse, con la #51 e la #83 costrette ad uno splash d’emergenza al riaprirsi delle ostilità dietro Safety Car per poi procedere ad un pit regolare a pitlane disponibile.

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Situazione simile fra le GT3, dove le Iron Dames dopo la sosta procedevano in P5, lasciando al comando la Porsche del Manthey EMA sull’Aston Martin dello Heart of Racing e sulla Ferrari VISTA AF Corse #55.

Al momento non siamo in possesso di certezze sul perchè di questa decisione senza precedenti, con la gara che a questo punto durerebbe 7h45. Al comando dopo tutti questi eventi c’è la Porsche Jota #12 con Callum Ilott al volante a condurre sulla 963 Penske residua per circa 3”. A oltre 1’ la Ferrari di Antonio Fuoco in terza piazza davanti alla Toyota #7 e all’altra 499P ufficiale.

Le Iron Dames ovviamente sono tornate in testa alle GT3 davanti alla McLaren di Gregoire Saucy e alla Porsche Pure Rxcing di Klaus Bachler e alla Lamborghini di Iron Lynx, tutte racchiuse in 7”.

UPDATE: Gli stewards hanno deciso di riprendere la gara con 1h44 sul cronometro in accordo con l’articolo 14.3.1 del regolamento sportivo del WEC, che prevede la discrezionalità nella gestione dei tempi di percorrenza se le circostanze lo richiedono. Rimane comunque una decisione senza precedenti nell’attuale formato del FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la quarta ora (reale) di gara

 

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WEC – A Spa, la Porsche Proton al comando a metà gara, braccata dalle Ferrari

Alla metà gara al comando della 6 Ore di Spa-Francorchamps c’è la Porsche che non ti aspetti, quella di Proton Competition di Julien Andlauer e Neel Jani. Dopo che nelle prime fasi le due 963 ufficiali, inframmezzate dalla #99 privata, hanno preso le misure della Cadillac, in evidente difficoltà, è però iniziata la rimonta delle Ferrari.

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Antonio Giovinazzi sulla 499P #51 dalla decima piazzola rimontava presto fino a terminare alle spalle delle tre Porsche, dove Fred Makowiecki presto cedeva la leadership ad Andlauer. L’ex-F1 si installava poi in terza e poi in seconda posizione, alle spalle della LMDh di Proton.

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Tra le GT3, la Lamborghini in pole delle Iron Dames prendeva subito il largo sulla BMW #46, con Ahmad Al Harthy alla guida, e alla McLaren #59.

Dopo un paio di brevi Full Course Yellow per detriti, la gara viene decisamente neutralizzata dopo 1h20 di gara a causa di un incidente alla Bruxelles innescato dalla BMW di Renè Rast, che colpiva la Porsche Jota di Phil Hanson, la quale carambolava sulla BMW in seconda posizione, eliminandola. Niente Valentino Rossi al volante quindi per la delusione dei tanti spettatori intervenuti (si parla di 90.000 presenze nel weekend) per ammirare il Dottore nel WEC sul tracciato delle Ardenne.

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Durante la lunga interruzione un brivido per la Porsche #99, con Jani che non chiudeva la portiera sinistra della sua 963, rischiando la squalifica.

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Al restart, dopo un’ora circa, era James Calado ad inseguire la Porsche di testa, ma allo scadere della terza ora un’uscita di strada da parte di Michael Christensen, forse propiziato da una foratura, a Blanchimont, toglieva di mezzo la 963 in pole.

Alla metà gara sono quindi entrambe le due Ferrari ufficiali, con la #50 partita dal fondo delle LMH dopo la squalifica, ad inseguire Jani per il primato. A seguire la Porsche Penske superstite, la Cadillac e la terza 499P di AF Corse. Purtroppo per i nostri colori, la Lamborghini è stata costretta allo stop per un problema alle sospensioni. Un paio di penalità hanno invece rallentato entrambe le Toyota, che ora viaggiano in P8 e P11.

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Nelle GT3, la lotta per la leadership è per ora circoscritta alla Lamborghini delle Iron Dames e alla McLaren #59; le due vetture si sono ripassate spettacolarmente un paio di volte. Terza forza provvisoria l’Aston Martin dello Heart of Racing davanti alle due Porsche, con la #92, incidentata in qualifica, regolarmente al via dopo una notte di lavoro del box Manthey.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

La classifica dopo 3 Ore di gara

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WEC – Esclusivo, Marciello si racconta ai nostri microfoni

Dopo le qualifiche della 6 Ore di Spa-Francorchamps abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Raffaele (per tutti Lello) Marciello, alfiere del BMW M Team WRT, fresco papà di un bellissima bambina.

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Ci siamo visti a Daytona lo scorso anno, con la LM P2, una preparazione per l’hypercar. A seguire con i GT3 hai vinto praticamente tutto. Ora hai cambiato totalmente palcoscenico. Come hai affrontato questi cambiamenti? “Sfortunatamente prima del campionato non abbiamo girato tanto, abbiamo fatto solo un test a Imola ed a Aragon una prova di durata che non è andata come ci aspettavamo. Squadra e piloti li conoscevo tutti, ma non è cosí differente dai GT: un po’ la frenata magari, ma il resto non è cosí diverso.”

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BMW ha fatto un grosso investimento, l’hypercar sta progredendo. Vedi uno sviluppo non solo di competenze ma anche di prestazioni, anche da parte dei piloti ? “Beh, non penso che i nostri piloti siano inferiori a quelli della concorrenza e alcuni peraltro conoscevano la macchina già dallo scorso anno. Bisogna però migliorare per forza perchè non ci piace essere cosí indietro, ma comunque non bisogna fasciarci la testa anche dopo una gara come Imola perchè si tratta di un progetto a lungo termine.”

Una cosa che i media apprezzano tantissimo è il tuo impegno sui social. Forse sei il pilota che ha l’approccio migliore da questo punto di vista. Come è visto questo da un team cosí “quadrato” come WRT ? “Sono un po’ più tranquillo che in passato. Parlo un po’ meno, magari mi faccio un po’ più gli affari miei, però alla fine mi piace il contatto con le persone. Sono un pilota ma sono una persona normale.”

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Le prospettive per domani, si parte a metà schieramento, ancora col sole “Noi andiamo abbastanza bene ma il problema è che Porsche è più forte di noi e sono cinque. Ferrari, Cadilalc e Toyota anche loro sono più forti di noi, quindi alla fine anche se fai una gara fatta bene ma gli altri non hanno problemi sarà dura. Io sarei contento di una top ten.”

Infine, la scelta di correre nel WEC anzichè in IMSA è stata una tua decisione? “E’ stata una conseguenza dei programmi dello scorso anno, soprattutto per i piloti che già correvano negli States lo scorso anno. Qui ho ancora la libertà di correre tra le GT, come il BTCC, e questa è una cosa che penso farò anche il prossimo anno.”

L’appuntamento con Marciello, che ringraziamo per la consueta disponibilità, e con tutti gli altri protagonisti della 6 Ore di Spa-Francorchamps è per le ore 13 odierne.

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Alberto Manganaro e Piero Lonardo

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WEC – Squalificata la Ferrari #50: la pole di Spa va a Porsche

La Ferrari #50 è stata squalificata al termine delle verifiche tecniche per essere risultata sottopeso di circa 1 kg.

Dopo un contatto con un’altra vettura – cita il comunicato ufficiale Ferrari – avvenuto durante le FP3 sulla 499P numero 50 era stato necessario sostituire il “rear end” danneggiato con un nuovo componente: tale intervento è alla base della divergenza di peso riscontrata venerdì sera.

La decisione degli Stewards di cancellare tutti i riscontri cronometrici ottenuti nelle due sessioni costringerà la Le Mans Hypercar di Maranello a scattare dalla diciannovesima posizione, ultima di classe.

La pole position della 6 Ore di Spa-Francorchamps va pertanto alla Porsche #5 di Matt Campbell, Michael Christensen e Fred Makowiecki, che ottenero già la partenza al palo nel season opener in Qatar.

Un’altra squalifica ha coinvolto, nei medesimi termini e sempre per il mancato raggiungimento del peso minimo, la McLaren #95 di United Autosports, terminata seconda nella Hyperpole delle GT3. A fianco della Lamborghini delle Iron Dames partirà quindi la BMW #46 del WRT di Ahmad Al Harthy, Valentino Rossi e Maxime Martin.

Appuntamento per le 13 di domani per la partenza della 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati definitivi delle Qualifiche

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WEC – Fuoco torna in pole a Spa. Sarah Bovy non delude il proprio pubblico tra le GT3

Antonio Fuoco ci ha preso gusto sul giro secco, e dopo la pole di Imola, si ripete anche a Spa-Francorchamps, sede del terzo atto del FIA WEC.

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Il pilota del Cavallino dopo aver primeggiato le qualifiche, nella Hyperpole ha fissato i cronometri sui 2.02.600, lasciandosi alle spalle per ben mezzo secondo la Porsche Penske di Matt Campbell e la Cadillac di Alex Lynn. Assenti di lusso la Ferrari #51, fuori per un soffio dal turno determinante, e la Toyota #7 trionfatrice sul Santerno, con Kamui Kobayashi autore di un notevole salvataggio all’Eau Rouge.

L’altra 499P di AF Corse partirà dalla nona piazzola, la Lamborghini dalla 17ma e l’Isotta Fraschini dalla 19ma.

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Tra le GT3 è prima pole dell’anno per Sarah Bovy e per la nuova montura delle Iron Dames, la Lamborghini Huracàn GT3 Evo2. La Hyperpole della categoria è stata interrotta da un pauroso incidente alla Porsche del Manthey Pure Rxcing di Aliaksandr Malykhin al Raidillion. Macchina distrutta ma pilota dichiarato abile dal centro medico del circuito.

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Dietro l’idolo locale, che aveva primeggiato anche nelle qualifiche, con 2.20.755, la McLaren di Joshua Caygill, seconda fila per la BMW #46 di Ahmad AL Harthy e la Porsche di Yasser Shahin. Alla hyperpole di categoria non ha partecipato nemmeno la Lexus #78 di Arnold Robin, stoppatasi all’uscita della pitlane.

Domani lo start della 6 Ore di Spa-Francorchamps avverrà alle ore 13. Diretta a pagamento su WEC TV e sui canali Eurosport

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche