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ELMS – Luca Ghiotto si racconta ai nostri microfoni

Abbiamo approfittato della disponibilità di Luca Ghiotto, il quale si è raccontato ai nostri microfoni nel contesto della 4 Ore di Imola ELMS.

Luca, l’ultima volta che ti abbiamo visto in azione su un prototipo prima di questa stagione è stato con la Ginetta LM P1 nel 2019. Hai trovato molte differenze con l’Oreca “sboppata” che guidi attualmente? “Anche se non era una Toyota o un’Audi, parliamo comunque di una vettura della categoria top, devo peró dire che grosse differenze non ce ne sono, anzi se parliamo della guida “pura”, il P2 è meglio, ha più grip, anche se ovviamente la Ginetta aveva 200 cavalli in più, e a Barcelona e al Fuji, dove l’ho provata, erano piste dove la velocità conta.”

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Queste LM P2 “sboppate” sono quindi piacevoli da guidare? “Si, confermo, e ti dirò che pensavo saremmo andati più forti delle hypercar in qualifica, come peraltro è accaduto nei test privati che abbiamo fatto qui ad aprile, poi chiaramente le temperature di questo weekend non favoriscono i tempi sul giro. Sono belle macchine da guidare, alla fine si può dire che è un formula carrozzato.”

Parlando di monoposto, sei stato il primo italiano a tornare in IndyCar dopo tanti anni. Come si è sviluppato il contatto? “Sono già due anni che provavo a metterci piede, e sono andato a Nashville (il season finale IndyCar – ndr) negli ultimi due anni. Ma anche prima, a fine 2021, ho avuto dei contatti per disputare addirittura tutta la stagione, ma dato che il mondo dell’endurance era in pieno sviluppo, ho preferito optare per G-Drive, coi quali ho corso a Daytona nel 2022, e quando il programma è stato cancellato, purtroppo mi sono trovato senza entrambe le opportunità.”

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“Farsi vedere nel paddock IndyCar è importante, vedi esempi quali Conor Daly o Tristan Vautier, in quanto gli americani preferiscono il contatto faccia a faccia. A Barcelona ho ricevuto la proposta di questa opportunità e, nonostante non avessi mai avuto grossi sponsor, mi ha permesso di disputare le prime due gare a Barber Park e a Indianapolis. Sicuramente i miei trascorsi in F2 sono serviti e mi hanno permesso di correre solo grazie alla mia disponibilità.”

C’è quindi la possibilità di rivederti a breve negli States! “Dopo le prime due gare sono stati contenti dei risultati e mi hanno richiamato per Road America e Laguna Seca, il che mi ha fatto molto piacere. Peccato l’incidente di Laguna, pista che non conoscevo minimamente, ma dove andavo di media 4-5 decimi più veloce di Harvey, un pilota che ha diversi anni di esperienza nella serie. Oltretutto l’IndyCar è una categoria notoriamente “tosta” dal punto di vista fisico, e con un po’ più di preavviso avrei la possibilità di prepararmi al meglio, sia al simulatore che magari anche dei test, dopo due anni in cui ho guidato solo Formula E, P2 e GT, molto meno faticosa. Con la Nissan di F.E il lavoro al simulatore peraltro è stato predominante: 70 giorni contro 4 soli giorni in macchina! Comunque tornando all’IndyCar sono soddisfatto di aver concluso le gare.”

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Le differenze di guida infine tra la F2 e le LM P2? “Lo stile di guida è simile, ma macchine come le IndyCar e le F2 le puoi spingere di più; al contrario, il P2 se lo sforzi troppo è controproducente. Ad esempio qui a Imola in questi giorni ho fatto un po’ fatica a riabituarmi. In IndyCar le gomme sono indistruttibili, la macchina poi è un carrarmato. Alla fine il team ha optato per fare effettuare le qualifiche a Oliver Gray, che qui ha corso anche di recente con la Porsche Cup e stamattina ha fatto il miglior tempo.

Parliamo comunque di due equipaggi entrambi molto competitivi… “La vittoria di Le Mans dello scorso anno ha consacrato Inter-Europol tra le squadre top della serie. Al Paul Ricard, dove eravamo primi e secondi, purtroppo ci ha tradito il cambio. Ma ci rifaremo.”

Luca Ghiotto tornerà in azione a Imola domattina alle 10.05 per le Libere 2.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Alberto Manganaro

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ELMS – Gray porta in alto Inter-Europol nelle prime libere di Imola

Di Oliver Gray il miglior tempo nelle prime libere della 4 Ore di Imola ELMS. L’ex FIA F3, in equipaggio con Luca Ghiotto e Clement Novalak, ha fissato i cronometri sull’1.31.236, precedendo nientemeno che Robert Kubica e Malthe Jakobsen sulle vetture di AO by TF e Cool Racing, pur non migliorando la prestazione ottenuta ieri pomeriggio da Alex Lynn nella giornata dedicata ai test.

I 90’ a disposizione non hanno visto, al contrario di ieri, bandiere rosse, ma ben quattro Full Course Yellow, protagoniste la Ligier #5 di RLR MSport, la Porsche delle Iron Dames, la Ferrari AF Corse #51 e l’Oreca LM P2 Pro/AM di Nielsen Racing con Nico Pino al volante. Tutte le vetture hanno poi ripreso la pista. Alla sessione non ha però partecipato la Duqueine LM P3 del WTM by Rinaldi.

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Tornando ai risultati della pista, anche il miglior tempo tra le LM P3 è stato segnato dal team polacco, con Kai Askey, autore di 1.39.053, mentre tra le GT3 Daniel Serra ha preceduto tutti con la Ferrari Kessel ed il tempo di 1.42.386, abbassando di oltre tre decimi il crono ottenuto ieri da Nico Varrone sull’altra 296 di AF Corse.

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Il programma odierno prosegue con il Bronze Test, alle 15.40, e la Pit Stop Challenge, che ritorna dopo il primo esperimento ad Aragon lo scorso anno, a partire dalle 17.15.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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ELMS – Algarve Pro Racing domina i test di Imola

Algarve Pro Racing chiude al comando entrambe le sessioni di test collettivi propedeutici alla 4 ore di Imola, terzo appuntamento dell’European Le Mans Series 2024.

Al mattino è stato Alex Quinn con l’Oreca #20 iscritta in Pro/Am a primeggiare col tempo di 1.31.356 in una sessione interrotta ben otto volte nelle quattro ore a disposizione. Il crash forse più rilevante ha riguardato la Ligier LM P3 #17 con Miguel Cristovao alla guida, fuori alla Villeneuve. Pochi giri anche per l’Oreca #3 del DKR, fuori al Tamburello.

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Migliori prestazioni tra le LM P3 per Pedro Perino con la Ligier #88 di Inter-Europol e per Julien Andlauer tra le GT3 con la Porsche Proton #60.

Nel pomeriggio, con un clima torrido, c’è stata maggiore continuità, soprattutto nella prima parte, ma è stata sempre una vettura del team battente bandiera portoghese a finire al comando, con Alex Lynn e la #25, col tempo di 1.31.175, a precedere Robert Kubica ed Arthur Leclerc con le macchine di AO by TF e Panis Racing.

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Manuel Espirito Santo col tempo di 1.39.191 ha scalzato di 5 millesimi il primato tra le LM P3 per Cool Racing, mentre Nico Varrone, fresco vincitore di Le Mans fra le LM P2 Pro/Am, ha segnato la migliore prestazione fra le GT3 con la Ferrari di Formula Racing ed il tempo di 1.42.705.

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Diverse interruzioni anche in quest’ultima sessione, col debuttante di Cool Racing Carl Wattana Bennet fermo all’entrata box. Poche tornate per l’Aston Martin del Racing Spirit of Leman, presto ferma ai box e non più rientrata.

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Qualche problema tecnico (mancata chiusura del bocchettone del carburante) anche per la Ferrari di GR Racing, poi risolto con successo al punto di chiudere col quarto tempo con Davide Rigon.

Domani si parte con le prime libere alle 10.40, seguite dalla mezz’ora dedicata ai piloti Bronze alle 15.40. Gran finale col Pit Stop Challenge dalle 17.15.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati del Morning Test

I risultati dell’Afternoon Test

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ELMS – Nel weekend si ritorna a correre a Imola. Reshuffle in casa Cool Racing

Nel weekend ritorna l’European Le Mans Series col terzo round stagionale di Imola. La serie continentale torna sul circuito del Santerno dopo il forfait dello scorso anno in piena forma, presentando tutte e 43 le vetture full-season e diversi protagonisti della recente 24 Ore di Le Mans.

In primis, uno dei vincitori assoluti, Nicklas Nielsen, al volante della Ferrari 296 GT3 di Formula Racing, ma anche uno dei trionfatori in LM P2, Bijoy Garg di United Autosports, ed i tre vincitori della LM P2 Pro/Am, Francois Perrodo, Alessio Rovera, ancora sull’Oreca AF Corse, e Nico Varrone in GT sulla Ferrari #51 AF Corse.

Presenti anche i portacolori di Inter-Europol, Vlad Lomko e Clement Novalak, pure a podio sulla Sarthe, e di IDEC Sport, terzi assoluti. Assente da questa line-up Paul Lafargue per motivi personali, verrà rimpiazzato da Marcos Siebert.

Le altre novità fra gli equipaggi riguardo Cool Racing, col ritorno di Ferdinand Habsburg, vincitore nel 2022 con Prema, e la sostituzione di Alex Garcia con Carl Bennett. Il giovane pilota thailandese di Isotta Fraschini è alla prima esperienza nella serie europea dopo aver corso con l’Oreca LM P2 nell’Asian Le Mans Series con Duqueine. Inoltre, al posto di Ritomo Miyata, impegnato a Silverstone con la F2, tornerà Paul-Loup Chatin.

Tra le LM P3, Paul Lanchère debutterà nella serie per Ultimate al fiano di Matthieu e Jean-Baptiste Lahaye.

Per il resto, equipaggi confermati rispetto all’ultimo round di Le Castellet, che ha visto la prima vittoria assoluta di Inter-Europol. Pare sarà della partita anche Sarah Bovy, reduce dall’incidente del Glen dopo aver saltato la 24h di Spa con le Iron Dames.

Ricordiamo che saranno assenti sia la Michelin Le Mans Cup che la Ligier Euro Series, supporti abituali della serie. Il weekend vedrà invece in azione la Porsche Carrera Cup Benelux e le Supersport/X-GT4.

Il programma prevede una prima giornata dedicata ai test collettivi giovedí 4 luglio, mentre le prime libere si terranno venerdí 5 a partire dalle 10.40. Nella stessa giornata tornerà la Pit Stop Challenge a partire dalle 17.15. Qualifiche sabato 6 dalle 14.35 e start della 4 Ore di Imola alle 11.30 di domenica 7 luglio.

Piero Lonardo

Foto: ELMS

L’entry list della 4 Ore di Imola

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IMSA – Acura torna con MSR. Andretti con Cadillac e Ganassi con Hyundai (dal 2026)?

In una giornata in cui sono le GT europee a farla da padrone con la 24h di Spa, dagli States arriva la conferma ufficiale da parte di Honda HRC che dal prossimo anno sarà il Meyer Shank Racing a portare in pista le Acura ARX-06 nel WeatherTech SportsCar Championship.

L’accordo, che ha valenza pluriennale, segna il ritorno dell’accoppiata risultata vincente nel 2022 con Tom Blomqvist ed Oliver Jarvis sulla ARX-05 DPi, poi coinvolta nello scandalo successivo alla vittoria di Daytona l’anno seguente, al debutto della nuova LMDh, vincente anche a Mosport e alla Petit Le Mans. HRC US avrà un più esteso ruolo operativo, gestendo direttamente col proprio personale una delle vetture.

Ciò segna l’abbandono da parte del WTR w/Andretti, che dal prossimo anno dovrebbe tornare a gestire le Cadillac, marchio abbandonato alla fine del 2019 in favore del brand nipponico, nella serie americana.

Con Penske saldamente ancorato a Porsche, l’ultimo grande attore del motorsport statunitense, il Chip Ganassi Racing, sarebbe il maggiore indiziato, dopo aver gestito le Cadillac nell’ultimo quadriennio, nel portare in gara un nuovo brand, la Hyundai, a partire dal 2026.

Il marchio coreano, attivo da anni nel Pilot Challenge col BHA, starebbe seriamente valutando, grazie alla recente estensione della piattaforma fino al 2029 annunciata a Le Mans, di porre in essere un programma parallelo tra IMSA (col marchio di lusso Genesis) e WEC con una LMDh. Attendiamo anche noi maggiori dettagli concreti su questo programma, che dovrebbe essere contestuale all’abbandono del programma WRC, dopo le ipotesi rimbalzate nel corso degli ultimi anni sul tema.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – A San Paolo senza Bogulavskiy e Tincknell

Diffusa oggi l’entry list della 6 Ore di São Paulo, quinta tappa del FIA WEC. Poche le differenze fra i 37 equipaggi full-season rispetto a Le Mans.

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In primis, Timur Boguslavskiy ha deciso di sciogliere il rapporto con Akkodis ASP e sulla Lexus RC F GT3 #78 salirà, come a Spa, Clemens Schmid al fianco di Arnold Robin e Kelvin van der Linde. Il pilota russo era legato al team di Jerôme Policand dal 2019 e lo scorso anno si è laureato campione overall nonchè nell’Endurance Cup del GT World Challenge Europe, serie nella quale aveva conquistato il titolo nella Silver Cup nel 2019.

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Un paio di vetture inoltre correranno con equipaggi di due soli piloti, entrambe Hypercar: si tratta della Cadillac del Team Ganassi, che dopo Le Mans tornerà ai “soliti” Earl Bamber ed Alex Lynn, e la Porsche di Proton Competition. Quest’ultima, in assenza di Harry Tincknell, impegnato nello stesso weekend a Mosport con la Ford Mustang GT3 iscritta in GTD Pro, verrà affidata ai soli Neel Jani e Julien Andlauer.

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Toyota, salvo imprevisti, dovrebbe ritornare alla line-up abituale sulla sua GR010-Hybrid #7, col ritorno di Mike Conway al fianco di Kamui Kobayashi e Nyck de Vries. Josè Maria Lopez, dopo il secondo posto assoluto di Le Mans, dovrebbe pertanto ritornare ad occupare l’abitacolo della Lexus GT3 #87 insieme a Takeshi Kimura ed Esteban Masson.

Infine, Clement Mateu tornerà ad occupare il sedile dell’Aston Martin del D’Station dopo la performance one-shot sulla Sarthe da parte di Satoshi Hoshino, il quale ha peraltro annunciato il proprio ritiro dalle corse. Anche Josh Caygill è atteso nuovamente al volante della McLaren 720S Evo GT3 #95 di United Autosports che a Le Mans era stato appannaggio di Hiroshi Hamaguchi insieme a Marino Sato e Nico Pino.

Le ostilità ad Interlagos inizieranno venerdí 12 luglio alle 10.45 locali con le prime libere. Qualifiche ed Hyperpole a partire dalle 14.30, fuso orario del Brasile orientale, di sabato 13 luglio, mentre la gara partirà alle 11.30 di domenica 14 luglio, vale a dire le 16.30 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Piero Lonardo

L’entry list della 6 Ore di São Paulo

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IMSA – La situazione in classifica dopo il Glen

Il complicato svolgimento della 6 ore del Glen di domenica si è trasformato in un trionfo Porsche. Dane Cameron e Felipe Nasr, vincitori tra le GTP, hanno incrementato il proprio vantaggio in classifica a 2044 punti contro i 1951 dell’accoppiata Ganassi formata da Sebastien Bourdais e Renger van der Zande.

Dietro gli alfieri di Cadillac, che nel post-gara hanno avuto di che lamentarsi dell’assenza di velocità di punta della loro V-Series.R rispetto alle 963, l’altra entry Penske formata da Nick Tandy e Mathieu Jaminet, a quota 1912, che ieri è andata a completare il podio.

Ancora più staccati Louis Deletraz e Jordan Taylor, protagonisti con l’Acura #40 del WTR w/Andretti e la line-up di Action Express composta da Pipo Derani e Jack Aitken, rispettivamente a quota 1845 e 1838. Con tre gare ancora da disputare nella classe regina, difficile che altri, a partire dall’ancora una volta sfortunata Acura #10 di Filipe Albuquerque e Ricky Taylor, possano inserirsi nella lotta per il titolo.

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Un po’ più equilibrata la classifica costruttori, dove Porsche, Cadillac ed Acura sono raggruppate in 114 punti.

Nella classifica della Michelin Endurance Cup, Nasr e Cameron conducono con 33 punti contro i 28 di Aitken. Derani e Blomqvist ed i 26 di Bourdais, Van der Zande, Jaminet e Tandy, con Porsche davanti nella classifica costruttori con 39 punti contro i 35 di Cadillac, i 28 di Acura ed i 23 di BMW

Ricordiamo che il punteggio assegnato in questo “campionato nel campionato” riservato alle gare lunghe prevede 5 punti al primo, 4 al secondo, 3 al terzo e 2 punti per ciascun altro concorrente classificato per ciascun segmento di gara.

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Il ritiro è costato caro invece ad ERA Motorsport, che dopo il successo nella cosiddetta 36 ore della Florida si è vista sopravanzare in classifica dal Riley Motorsports, che ha beneficiato della penalizzazione inflitta all’entry del Crowdstrike by APR per il mancato rispetto del tempo minimo di guida da parte di Colin Braun. Il secondo posto di Gar Robinson, Josh Burdon e Felipe Fraga porta il trio a quota 958 punti contro i 952 di Connor Zilisch, Dwight Merriman e Ryan Dalziel.

Ad ogni modo, con quattro gare a disposizione – a partire dal CTMP, in cui sarà protagonista – nella classe cadetta, i giochi sono ancora ben aperti per gran parte del lotto.

Nella Endurance Cup, grazie ai risultati parziali, è invece Inter-Europol a condurre con 29 punti contro i 28 di ERA Motorsports e Crodwstrike by APR.

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“Rexy” ha invece interrotto la striscia positiva, chiudendo solo in sesta posizione sul tracciato newyorchese, ma AO Racing mantiene salda la leadership in GTD Pro con 1632 punti contro i 1583 della coppia di piloti Lexus ed i 1572 di Ross Gunn, vincitore ieri dopo la defaillance nei minuti finali da parte della Corvette di Tommy Milner. Più staccati gli altri, a partire dal Paul Miller Racing, a quota 1423.

Anche qui, c’è un leader differente nella graduatoria della MEC, con Madison Snow, Neil Verhagen e Bryan Sellers a condurre con 30 punti contro i 28 di Daniel Serra e Davide Rigon, traditi ieri nel finale di gara da un guasto al puntale della sospensione (toe link), il cui impegno con Risi Competizione è infatti limitato a questi appuntamenti. Nella graduatoria costruttori, Chevrolet, grazie ai vari piazzamenti parziali delle due Corvette Z06 GT3.R, conduce con 29 punti contro i 23 di Porsche e Ford ed i 21 di Aston Martin e Lexus.

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Phil Ellis e Russel Ward invece hanno centrato il quarto sigillo su cinque gare con la Mercedes del Winward Racing e, a metà del cammino, vantano ben 305 punti di vantaggio sulla concorrenza, capitanata dall’equipaggio del Turner Motorsport, nell’affollata classe GTD. Parker Thompson, ieri quarto al traguardo dopo la squalifica della Porsche del Wright Motorsports, seconda all’arrivo, è terza a -392, mentre Manny Franco ed Albert Costa, che domenica hanno ereditato la seconda piazza, seguono ad addirittura a -455 punti.

Il trio Mercedes, rafforzato da Indy Dontje, conduce anche in Endurance Cup con 31 punti con 3 lunghezze su Brendan Iribe, Ollie Millroy e Frederik Schandorff, altro equipaggio sanzionato ieri nel post-gara, senza effetti però in questa graduatoria, e al terzetto di Korthoff/Preston Motorsports. A seguire i quattro equipaggi Ferrari capeggiati da quello di Triarsi Competizione composto da Alessio Rovera, Charles Scardina ed Onofrio Triarsi a quota 24.

L’appuntamento con la Michelin Endurance Cup è per il 22 settembre ad Indianapolis fino al gran finale di Road Atlanta del 12 ottobre.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, IMSA; Mercedes-AMG Motorsport

L’ordine di arrivo aggiornato della 6 Ore del Glen

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IMSA – Porsche trionfa al Glen dopo la tempesta. Nielsen porta al successo AF Corse in LM P2. Vittorie per Heart of Racing e Winward in GT

Ancora una volta la pioggia è stata determinante per l’esito della 6 Ore del Glen, sesto appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship e terza gara della Michelin Endurance Cup. Dopo precipitazioni di entità gestibile, un violento acquazzone all’inizio dell’ultimo terzo di gara ha infatti consigliato la direzione gara ad esporre la red flag.

Si è potuto riprendere solamente a 16’ dalla bandiera a scacchi (contrariamente ad altre recenti esperienze mondiali, non vi è stato recupero) e la vittoria finale si è decisa per tutte le classi nell’inevitabile shootout, che ha favorito la Porsche di Felipe Nasr e Dane Cameron, i quali tornano al successo dopo Daytona, sulla Cadillac di Sebastien Bourdais e Renger van der Zande e sull’altra 963 Penske di Mathieu Jaminet e Nick Tandy.

Nelle prime quattro ore non sono mancati i colpi di scena, a partire dalle Iron Dames, partite dal fondo dopo la sostituzione del motore della loro Lamborghini, con la BMW #25 regolarmente al via dai box dopo la ricostruzione intorno ad un nuovo telaio.

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Non serviva un giro intero a Van der Zande per impossessarsi della leadership sul polesitter Louis Deletraz, ma la corsa libera durava appena 5’, a causa del contatto fra le due Oreca LM P2 di DragonSpeed ed ERA Motorsport. I leader della categoria avevano la peggio ed erano la prima macchina a rititarsi.

Al primo restart, era Phil Hanson a portarsi al comando con la 963 del JDC-Miller, apparentemente la più in palla delle LMDh di Stoccarda nelle fasi iniziali su pista asciutta, ma dopo nemmeno mezz’ora la Ferrari del Cetilar Racing veniva scaraventata sulle gomme a protezione di curva 8 da George Kurtz. Gara finita per Roberto Lacorte e incredibilmente nessuna penalità per l’Oreca del Crowdstrike by APR.

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Era quindi il momento della BMW #24 con Philipp Eng, mentre nelle categorie GT erano le due Lexus a primeggiare dopo una prima fase a vantaggio della Ferrari iscritta in Pro da Risi Competizione; le Corvette dal canto loro accusavano entrambe problemi ai freni.

Allo scadere della prima ora era la volta di Jack Aitken a fare da lepre sulla Cadillac di Action Express, ma la V-Series.R #31 era costretta a cedere il comando dopo un testacoda del pilota britannico cui seguiva un’uscita di strada da parte di Pipo Derani.

Toccava ora a Mathieu Jaminet guidare il gruppo con la Porsche #6, ma all’inizio della terza ora, ennesima neutralizzazione propiziata dalla Ligier LM P2 di Joao Barbosa, schiantatasi all’uscita di curva 1.

Le operazioni di riparazione prendevano mezz’ora e al restart iniziavano a cadere le prime gocce di pioggia. Frattanto la leadership della GTD era passata nelle mani della Mercedes di Kenton Koch, il quale cercava di allungare il più possibile il proprio stint.

Poco dopo l’ennesima Full Course Yellow, questa volta causata dalla Ford Mustang Proton di Gianmarco Levorato, in crash all’entrata box, che coinvolge anche l’Aston Martin di Zacharie Robichon.

Segue una fase confusa di gara in cui si avvantaggiavano Nick Tandy e Jordan Taylor, i quali rimanevano fuori con Dane Cameron e Filipe Albuquerque, quest’ultimo precedentemente sanzionato per unsafe release, sulle slick; la pioggia però, apparentemente cessata, andava ad intensificarsi nuovamente e ne faceva le spese la Lamborghini delle Iron Dames, che chiudeva violentemente a muro la propria gara.

Seguiva la porzione forse più avvincente di gara, col bel duello fra Cameron ed Albuquerque, testimone poi passato dal brasiliano a Tandy, con Bourdais e la BMW di Nick Yelloly a fare da terzi incomodi. Anche la Lamborghini SC63 frattanto andava verso il ritiro dopo problemi di surriscaldamento.

Ma a quinta ora appena iniziata la pioggia ritornava in modo torrenziale: out sia l’Oreca del Riley che quella del TDS di Hunter McElrea, quest’ultimo ko come anche la Lamborghini del Forte Racing, fuori rovinosamente in curva 8. Nella ghiaia terminavano anche la Cadillac di Aitken, la Corvette AWA di Matt Bell e la Ferrari 296 AF Corse di Miguel Molina.

La direzione gara, dopo una mezz’ora da brivido dietro la vettura di servizio, si decideva quindi ad esporre la bandiera rossa, che verrà tolta con 40’ rimanenti sul cronometro. La procedura ovviamente prevedeva un avvio dietro Safety Car che porta via un altro quarto d’ora e, proprio mentre si sarebbe stati pronti a riprendere, l’Acura #10 si fermava per la perdita della ruota posteriore destra, ritardando ulteriormente le operazioni fino a -16’ dal termine.

Al decisivo restart, Nasr attaccava Deletraz, in testa al momento della bandiera rossa, incalzato da Van der Zande e Jaminet. Tra le LM P2 Nicklas Nielsen aveva preso saldamento la testa della categoria con la vettura del Richard Mille AF Corse. Tommy Milner precedeva il gruppetto delle GTD Pro, che purtroppo non comprendeva più la Ferrari di Risi Competizione, fermata dalla rottura di una sospensione. Phil Ellis infine era solidamente al top delle GTD con la Mercedes del Winward Racing.

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La gialla Cadillac inseguirà senza successo la Porsche #7 sino al traguardo, mentre in GTD Pro Milner, senza più carburante, cederà il successo all’Aston Martin dello Heart of Racing. Per il Cavallino, oltre il successo del vincitore di Le Mans tra le LM P2, il secondo posto della vettura del Conquest Racing alle spalle della capolista, alla quarta vittoria su cinque gare, susseguente al contatto, apparentemente non sanzionato, tra la Mercedes #57 e la Lexus di Parker Thompson.

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E’ tutto per questa concitata edizione della 6 Ore del Glen. Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà in azione fra tre settimane a Mosport, protagoniste LM P2, GTD e GTD Pro.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Michelin Racing USA, Heart of Racing, Mercedes-AMG Motorsport

L’ordine di arrivo

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IMSA – Deletraz riporta in pole l’Acura al Glen. Derani chiude con Action Express

Louis Deletraz riporta finalmente in pole position l’Acura alla 6 Ore del Glen. Il WTR w/Andretti, che mancava la partenza al palo dalla Petit Le Mans dello scorso anno, proprio col pilota svizzero, ha preceduto col tempo di 1.32.209 Renger van der Zande con la Cadillac del Team Ganassi di appena 38 millesimi.

Seconda fila per l’altra V-Series.R di Jack Aitken, incaricato della qualifica, e la migliore delle Porsche, che questa volta è la 963 del JDC-Miller con Phil Hanson. A seguire le due Porsche ufficiali Penske, l’altra Acura con Ricky Taylor, e la BMW #24. Chiudono il lotto della classe regina i nostri due portacolori, Andrea Caldarelli con la Lamborghini SC 63, e Gianmaria Bruni con la Porsche Proton, a 7 decimi dal leader. Assente, dopo lo schianto nelle libere, l’altra GTP di Monaco, vincitrice lo scorso anno, che dovrà essere ricostruita intorno ad un nuovo telaio per la gara di domani.

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In casa Action Express intanto si sa già che il prossimo anno non si conterà più su Pipo Derani. Il pilota brasiliano, in forza al team di Denver, NC, dal 2019, ha infatti reso noto oggi che lascerà la squadra a fine stagione. Non si conosce ancora la destinazione del due volte campione IMSA, che verosimilmente verrà conteso fra le migliori squadre in circolazione, non necessariamente, aggiungiamo noi, solo da quel lato dell’Atlantico.

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Tornando ai risultati delle qualifiche, seconda pole dopo Sebring per PJ Hyett, che ha portato “Spike” al top fra le LM P2 col tempo di 1.35.925, quasi 7 decimi meglio di Dan Goldburg con la vettura #22 di United Autosports.

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Ferrari in spolvero in GTD Pro grazie a Daniel Serra, che dopo la vittoria di Daytona riporta in alto la 296 GT3 di Risi Competizione condivisa con Davide Rigon col tempo di 1.44.203, precedendo la Corvette di Alexander Sims e l’Aston Martin di Ross Gunn.

Thompson_poleTra le GTD infine, terza partenza al palo per la Lexus #12 con Parker Thompson, autore di 1.44.642. A seguire le due Ferrari di Triarsi Competizione e le due Mercedes di Korthoff/Preston Motorsports e della capolista Winward Racing. Le altre 296 GT3 in gara di Conquest Racing, Cetilar Racing ed AF Corse hanno concluso in P8, P15 e P16 rispettivamente.

Domani lo start della 6 Ore del Glen avverrà alle 11.10 AM ET, vale a dire le 17.10 nostrane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA, AO Racing, Risi Competizione, Vasser Sullivan

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – Porsche nuovamente al top nelle prime libere del Glen

Porsche sembra volersi dimenticare subito della delusione di Le Mans primeggiando nelle libere iniziali della 6 Ore del Glen. Di Dane Cameron infatti la miglior prestazione con 1.34.175 su pista asciutta dopo il diluvio del set-up day.

Dietro la 963 #7 Tom Blomqvist con la Cadillac di Action Express a poco meno di 2 decimi, seguita a sua volta da Filipe Albuquerque con la Acura #10 del WTR w/Andretti.

Tra le LM P2, categoria che torna in azione dopo 3 mesi da Sebring, miglior tempo per Mikkel Jensen e la vettura del TDS con 1.35.531, prestazione molto vicina a quello della classe regina, tema che potrebbe rappresentare un problema, specie se, come da previsioni, domenica si correrà sotto l’acqua.

Completano il podio virtuale Felipe Fraga per il Riley e Nico Varrone, fresco di successo a Le Mans in LM P2 Pro/Am, qui con DragonSpeed.

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Laurin Heinrich ha riportato al top la Porsche di AO Racing in GTD Pro, reduce da due successi consecutivi nella serie, con 1.45.402, precedendo la Mercedes del Lone Star Racing, migliore in GTD, di circa 2 decimi. A seguire la BMW del Paul Miller Racing e l’Aston Martin dello Heart of Racing, sempre iscritte in Pro, mentre le due Ferrari di Alessio Rovera e Miguel Molina chiudono la top three delle GTD.

Da segnalare un paio di interruzioni per altrettanti incidenti occorsi a John Farano e a Charlie Eastwood, entrambi con l’Oreca LM P2 del Tower Motorsports.

La giornata di sabato proseguirà con una seconda sessione di libere, alle 9.10 AM ET, e le qualifiche, a partire dalle 3.30 PM ET. Queste ultime saranno fruibili sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube dalle 21.30 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

I risultati delle Libere 1