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ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

WEC – Giornate di test a Le Castellet: Alpine ok, Lamborghini ko?

L’Alpine Hypercar ha concluso positivamente la prima sessione di test in pista a Le Castellet. Da lunedi a giovedi si sono alternati alla guida della nuova A424 Nicolas Lapierre, Mathieu Vaxivière e Charles Milesi, protagonisti presenti e passati del marchio francese nel WEC.

ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

Dopo un primo shakedown funzionale nel vicino aeroporto, il giorno successivo Lapierre si è incaricato delle prime verifiche sulle componenti principali: cambio, freni ed impianto di raffreddamento, particolare quest’ultimo di vitale importanza nella caldana. Nel frattempo, venivano implementati software e le mappature del nuovo motore V6 3,4 litri turbo, in seguito validate anche da verifiche in pista.

ALPINE ENDURANCE TEAM - HYPERCAR TEST - LE CASTELLET 2023

Grazie soprattutto all’effort profuso nella giornata finale di questi test, alla fine l’Alpine A424 ha coperto oltre 1.000 km senza particolari problemi, permettendo al team di raccogliere esperienza e dati sulla nuova vettura, ricordiamo attesa al debutto in Qatar a marzo. Nel mentre, lo sviluppo continuerà a partire da una nuova sessione schedulata per settembre al Motorland Aragón.

 

Sul tracciato francese pare fosse presente anche la Lamborghini SC63. La nuova hypercar di Sant’Agata, stando a quanto trapelato sui social, sarebbe stata vittima ieri di un violento crash nel settore finale del circuito, probabilmente all’uscita di Signes. Al momento non si hanno ulteriori informazioni al riguardo, compreso il nome del pilota alla guida della nuova LMDh, e gran parte delle immagini diffuse sui social sono state rimosse.

Piero Lonardo

Foto: Alpine

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WEC – Test agostani per Lamborghini ed Isotta Fraschini

Approfittando della breve pausa agostana dei maggiori campionati, la nuova Lamborghini Hypercar ed il team Iron Lynx si sono mostrati a Imola per una due giorni di test susseguente il primo shakedown di Vallelunga.

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Con i piloti Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Daniil Kvyat al volante, la SC63 ha coperto oltre 1.500 km, focalizzandosi sulla calibrazione del nuovo motore V8 e sul settaggio del cambio Xtrac, oltre che sull’elettronica, in particolare sui sistemi di calibrazione del limitatore di velocità e del controllo di trazione, raccogliendo dati concernenti l’aerodinamica ed il raffreddamento.

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Il programma di test del team gestito da Andrea Piccini con la nuova hypercar della casa di Sant’Agata proseguirà a passo sostenuto nelle prossime settimane.

Isotta Fraschini Test Monza

Frattanto proseguono anche i test per l’altra hypercar italiana, l’Isotta Fraschini, che ai primi di agosto ha scelto la vicina Monza per proseguire il programma di avvicinamento all’omologazione.

La prima positiva giornata con ben 98 giri percorsi nelle mani dei collaudatori Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay si è però conclusa – come da comunicato del costruttore lombardo – con una perdita di lubrificante che ha generato un principio d’incendio nel vano motore e che ha danneggiato diversi cablaggi. Per precauzione la vettura è quindi rientrata in officina, dove è stata smontata per tutti i controlli del caso.

Sempre da comunicato, un peccato perché la giornata era iniziata particolarmente bene, con i due piloti Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay che si sono alternati alla guida e continue regolazioni di affinamento di assetto per trovare il miglior compromesso tra il comportamento nelle curve più lente e la necessità di non pregiudicare la velocità nei lunghi rettifili che caratterizzano da sempre la pista di Monza. Nel corso della tarda mattinata è stato montato anche un treno di gomme soft per una sessione di 12 giri nel corso della quale è stato fermato il cronometro su un ottimo 1’35”622. (Ndr – La pole ottenuta da Kamui Kobayashi un mese fa in condizioni simili é stata di appena 3 decimi meglio, 1.35.358)

Marco Bonanomi, pilota di sviluppo della Michelotto Engineering: “Dal mio punto di vista un test molto positivo perché abbiamo fatto dei bei passi avanti sulla comprensione della vettura, sia dal punto di vista della meccanica che della collaborazione dei vari sistemi. Dal punto di vista personale sono contento perché sono riuscito a fare più giri rispetto a Vallelunga, anche se con mano e polso non sono ancora al 100%. Mi sono sentito meglio in macchina e questo è sicuramente positivo”.

Piero Lonardo

Foto: Iron Lynx, Isotta Fraschini

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WEC – Alpine hypercar presto in pista. Isotta Fraschini prosegue i test

Con un comunicato “urbi et orbi”, Alpine ieri ci ha reso edotti che presto calcherà la pista con la nuova A424 Hypercar, presentata in forma statica nell’ambito della 24 Ore di Le Mans ad un manipolo di fedelissimi.

L’estate in realtà, come cita lo stesso comunicato, verrà totalmente dedicata allo sviluppo del propulsore Mecachrome turbo V6 di 3,4 litri capace di erogare i 500 kW (o 675 HP) massimi richiesti dal regolamento, accoppiato al cambio Xtrac recentemente pervenuto alla factory Oreca per essere integrato sul telaio.

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Il motore ha espresso i suoi primi vagiti – cita sempre il comunicato – mercoledì 5 luglio alle 12.15 e sono partite le prime sessioni al simulatore per iniziare a valutare le caratteristiche preliminari del progetto prima di scendere in pista. Il collaudo in pista è infatti definito imminente.

Sono previste due sessioni di shakedown durante il mese di agosto, e a seguire la A424 proseguirà i collaudi nella restante parte dell’anno, oltre ovviamente al Paul Ricard, al Motorland Aragón, Jerez e Portimão, con il contributo di Oreca, Mecachrome e la Signatech di Philippe Sinault, quest’ultima deputata alla gestione in pista delle vetture, al fianco degli ingegneri di Alpine, obiettivo finale l’omologazione in tempo utile per disputare già la prima gara del 2024 a marzo in Qatar.

Il significato reale di questo comunicato, pervenuto nell’immediato indomani dei noti sconvolgimenti in seno al team Alpine di F1, consiste, qualora non si fosse intuito, nel tranquillizzare tutti sulla regolare prosecuzione del programma hypercar.

Altre notizie ci giungono anche da Isotta Fraschini. Nell’ultimo aggiornamento ci viene reso noto che “il Portafoglio ordini è quasi esaurito per la Tipo 6 LMH Pista”, la versione per track-day della Tipo 6 LMH Competizione, relativamente alla produzione prevista nel 2024, mentre la Tipo 6 LMH Strada, presentata come manichino nel paddock brianzolo, sarà disponibile a partire del prossimo anno.

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E’ evidente la differente attenzione posta – anche e soprattutto nei confronti dei vertici ACO, che la devono valutare quale costruttore omologato – dalla compagine italiana, che attendiamo con ansia in gara, a questo punto giocoforza nel 2024, come confermatoci a suo tempo dagli stessi esponenti del team, dopo i giri dimostrativi a Monza.

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Frattanto Isotta Fraschini ci ricorda anche che proseguono i collaudi in pista della Tipo 6 LMH Competizione a Vallelunga, con il nostro Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay ad alternarsi al volante gli scorsi 26 e 27 luglio.

Il test - cita integralmente il comunicato pervenutoci – si è concentrato sull’ottimizzazione del set-up della vettura e sulla gestione delle gomme, inoltre sono state fatte prove aerodinamiche ed è stata deliberata una nuova conformazione del cofano posteriore per migliorare l’estrazione dell’aria calda dal motore e che porta la carrozzeria molto più vicina alla sua versione finale. Nel secondo giorno una lunga sosta ai box a fine mattinata per rimediare al prima problema meccanico di gioventù della macchina, poi sistemato dai tecnici della Casa milanese per permettere alla macchina di tornare in azione nel pomeriggio.”

“A breve altri test. Dopo questa due giorni di Vallelunga la squadra sviluppo della Isotta Fraschini, dato che la prossima settimana sarà ancora al lavoro a Monza nel fine settimana del 5 e 6 agosto e quella successiva sarà per la prima volta il circuito del Mugello ad accogliere la Tipo 6 LMH Competizione l’8 e 9 agosto.”

Piero Lonardo

Foto: Alpine, Isotta Fraschini

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WEC – Porsche al via in LM GT3 nel 2024 con Manthey. Il punto sulla categoria

La notizia era già nell’aria da tempo, ma oggi Porsche ha ufficializzato che sarà Manthey a schierare due 911 GT3 R nel WEC 2024.

Come sappiamo dalla prossima stagione i posti nella nuova categoria GT saranno limitati a due sole entry per costruttore e la scelta della casa di Stoccarda ha ragioni “sportive, strategiche e storiche” cita il comunicato ufficiale.

“Avevamo enormi interessi da forti squadre potenzialmente interessate, e la decisione non è stata facile” cita Thomas Laudenbach, Vice Presidente di Porsche Motorsport. “Ad ogni modo, dato che i posti in griglia saranno limitati, dovevamo prendere questa decisione, e la nostra scelta è ricaduta su Manthey per una serie di ragioni. Oltre al fatto che si tratta di una compagnia sussidiaria, diversi altri fattori hanno giocato in favore di Manthey: Il team ha molta familiarità con le Porsche 911 GT3 R nel DTM ed in altre classiche dell’endurance. In più, Manthey è ben abituata agli aspetti del FIA WEC grazie ai tanti anni nei quali ha svolto il compito di team “casa” con le 911 RSR. Non ultimo, anche la storia di successi di Porsche col team è risultato un fattore importante. Insieme a Manthey, abbiamo vinto il campionato ed agguantato tre vittori di classe a Le Mans, e siamo confidenti che saremo degnamente rappresentati nella nuova classe LMGT3 il prossimo anno.”

“Lo scarso numero di posizioni in griglia per le nuove LMGT3 nel WEC, sfortunatamente non rende abbastanza giustizia all’approccio di larghe vedute di Porsche Motorsport al customer racing” ha invece spiegato Michael Dreiser, Direttore Vendite di Porsche Motorsport. “Quest’anno abbiamo dalle cinque alle otto Porsche nella categoria GT; in più, ci sono due 963 tra le Hypercar. Speriamo che la LMGT3 evolverà bene a partire dal 2024 e che saremo in grado di competere con più squadre clienti nel futuro.”

Porsche, i cui piloti verranno annunciati a tempo debito, si aggiunge a TF Sport, che schiererà due nuove Corvette GT3.R e a Proton Competition, che porterà al debutto le altrettanto nuove Ford Mustang GT3. Assunto che le Hypercar nella prossima stagione saranno nell’ordine di una ventina abbondante, i posti riservati alle GT3 (ricordiamo che nel WEC non ci saranno più le LM P2) saranno al massimo 16. Oltre ai 6 già definiti, dobbiamo attenderci sicuramente Ferrari con AF Corse, Lamborghini con Iron Lynx e BMW con WRT, il che lascia spazio al massimo per altri due binomi team/costruttore.

Nel ricordare la prelazione affidata ai costruttori impegnati nella categoria regina, sappiamo dell’interesse certo di Lexus (per Toyota) più che di Honda (qualora Acura optasse per una partecipazione col suo marchio globale per una o più ARX-06), anche se non possiamo pensare che Aston Martin venga lasciata da parte dopo la sua lunga militanza nella serie mondiale e nelle altre serie continentali ACO, nonostante il mancato sviluppo del progetto Valkyrie, di cui peraltro non crediamo nemmeno ad una possibile resurrezione accennata da altri media per motivi patriottici.

Degli altri costruttori impegnati il prossimo anno nella LMH, Alpine non possiede una vettura omologata GT3, cosí come il gruppo Stellantis (Peugeot).

Non considerando ovviamente Vanwall e atteso infine che Glickenhaus non ha ancora i numeri per potersi presentare con la sua SCG 004, ulteriori alternative quali Mercedes e McLaren, per quanto possano al contrario schierare delle GT3 già competitive, oltre al doversi presentare con un partner di rilievo, dovranno anche passare attraverso queste forche caudine…

Piero Lonardo

Foto: Porsche

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WEC – Omologato il risultato di Le Mans. Glickenhaus salta il Fuji, Vanwall no

Stamane un laconico comunicato emesso da FIA ed ACO, datato ore 8.30 e disponibile sulla Noticeboard WEC della 24 Ore di Le Mans riportava quanto segue: “Sono stati effettuati ulteriori controlli sulle parti raccolte all’evento sulle macchine 2, 5, 8, 51, 93 e 34. Dopo profonde analisi, tutte le vetture sono risultate conformi ai rispettivi regolamenti.” A seguire è stata pubblicata la classifica finale della 24 Ore.

Nelle scorse settimane abbiamo volutamente omesso di affrontare l’argomento, per vari motivi. Un po’ perché non sempre i rumors del paddock corrispondono al vero; un po’ perché ci sembrava incredibile che a distanza di oltre un mese non fosse stato pubblicato l’ordine di arrivo della Le Mans del Centenario, la Le Mans dei record, soprattutto di pubblico con le sue 350.000 anime, delle celebrità, dove persino la presenza di una stella indiscussa come Tom Brady é passata in secondo piano, e perlopiù impreziosita dalla vittoria della Ferrari.

A cosa ci riferiamo ? Alle indiscrezioni che hanno legato il successo tra le LM P2 di Inter-Europol nei confronti degli squadroni WRT, Alpine, United Autosports, Prema. La squadra polacca ha chiuso con 21” di vantaggio sull’inseguitore più prossimo nonostante l’assenza di comunicazioni radio ed un Fabio Scherer stratosferico seppure a mezzo servizio dopo un incidente ai box (scenderà dal podio zoppicando), insieme ad Albert Costa e Kuba Smiechowski.

Incriminate le soste ai box, ma soprattutto la velocità evidenziata dell’Oreca #34, che però nei dati statistici non risulta nemmeno la più veloce delle LM P2, categoria i cui partecipanti ricordiamo guidano tutti un’Oreca 07-Gibson. Va detto che i controlli, nonostante i sospetti indirizzati soprattutto tramite un noto media statunitense, sono stati effettuati di concerto col costruttore francese e peraltro la vettura era già stata recapitata da tempo al team.

Quindi, tutto è bene ciò che finisce bene, e nessuna macchia su questa fantastica edizione, al contrario di quanto accadde nel 2018, quando G-Drive e TDS vennero squalificate per un sistema irregolare di rifornimento, regalando la vittoria di classe all’Alpine.

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Frattanto è stata divulgata l’entry list della 6 Ore del Fuji, in programma fra un mese e mezzo. La novità più eclatante è l’assenza della Glickenhaus, esattamente come lo scorso anno. Le vetture dovevano essere approntate entro il 18 luglio per la spedizione via nave e di questo contingente fa invece parte la Vanwall, che dovrebbe riproporre lo stesso equipaggio di Monza.

Di ritorno invece l’Aston Martin AMR dello Heart of Racing, con Alex Riberas, Daniel Mancinelli e Ian James, così come tutti I piloti che hanno dovuto saltare la 6 Ore dell’Autodromo Nazionale per concomitanze con altre serie.

L’azione al Fuji inizierà venerdì 8 settembre alle ore 11.00 locali con le prime libere. Qualifiche sabato 9 alle 14.40 e start della gara domenica 10 settembre alle 11.00, pari alle 2.00 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 24 Ore di Le Mans 2023

L’entry list provvisoria della 6 ore del Fuji

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WEC/USCC – La Lamborghini LMDh si presenta oggi a Goodwood

Grande attesa per la presentazione oggi della Lamborghini LMDh al Festival of Speed di Goodwood. La casa di Sant’Agata ha scelto questa storica location per rivelare l’arma per competere ai massimi livelli nel WEC e nell’IMSA.

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Ieri, oltre ad un nuovo teaser, sono affiorati alcuni render (fonte Topcarnews) che potrebbero essere per una volta significativi della vettura finita. Sicuramente sappiamo che il telaio è stato sviluppato da Ligier Automotive e che monterà un V8 sviluppato internamente dal costruttore.

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Appuntamento quindi alle 10.30 fuso di Londra per l’unveiling della Lamborghini LMDh.

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UPDATE: I rendering trapelati ieri rappresentano effettivamente, anche nei colori, la nuova LMDh, denominata SC63, che verrà gestita congiuntamente ad Iron lynx. La line-up completa non è stata ancora annunciata anche se, come noto, ne faranno parte i factory drivers del marchio del Toro: Daniil Kvyat, Romain Grosjean, Mirko Bortolotti ed Andrea Caldarelli.

Piero Lonardo

Foto: Lamborghini, Topcarnews

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WEC – Toyota torna alla vittoria, Ferrari a podio. Corvette campione GTE-Am con due gare di anticipo

Toyota completa la vendetta di Le Mans andando a vincere a casa nostra. A trionfare nella 6 Ore di Monza, quinto appuntamento del World Endurance Championship, la GR010-Hybrid #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez, al terzo successo stagionale.

Niente da fare per le 499P, con la #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen che si deve accontentare del secondo posto. Grazie al forcing del calabrese nel doppio stint finale il distacco è sceso da oltre 50” ad appena 16”, non abbastanza purtroppo per aggiudicarsi il progetto.

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L’episodio chiave che ha deciso la gara tra le LMH è stato sicuramente il contatto in partenza fra Sebastien Buemi ed Antonio Giovinazzi, che alla luce dei fatti ha penalizzato più la Ferrari che la Toyota #8, che col quarto posto odierno riesce anche ad allungare in classifica generale sulla concorrenza, vincitori a parte ovviamente.

_PL59430 Entusiasmante comunque il finale anche di Antonio Giovinazzi, capace di recuperare sulla Porsche #6, con la quale ha condiviso la strategia sfasata rispetto ai migliori.

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Il gradino basso del podio va per la prima volta ad una Peugeot 9X8, precisamente la #93 di Jean-Eric Vergne, Paul di Resta e Mikkel Jensen, che sul circuito brianzolo più che sulla Sarthe ha trovato la propria dimensione, anche se i consueti problemi di affidabilità hanno limitato il risultato della hypercar gemella.

Porsche invece continua a non convincere, soprattutto col team “casa”. Sia l’esemplare di Jota che quello di Proton invece (quest’ultimo ricordiamo ha effettuato i primi giri ufficiali venerdí), hanno mostrato qualcosa di più, occupando persino la testa della gara. Forse il doppio impegno nel WEC e negli States in IMSA appare al momento un po’ troppo per l’armata del Captain, che nel weekend ha fatto la spola fra la Brianza e Mosport. Menzione d’onore infine per la Glickenhaus, che ha terminato ottava a due giri.

UPDATE: Pioggia di penalità nell’immediato post-gara: la Ferrari #51 è stata ritenuta colpevole di sorpasso fuori dai limiti di pista nei confronti della Porsche #5, la Porsche #6 invece ha sorpassato una vettura in regime di Safety Car prima del dovuto, ma soprattutto la Toyota #8 ha ecceduto la potenza massima consentita. Quest’ultima infrazione, commutata in uno Stop & Go + 5″ + ulteriori 45 ” ha fatto avanzare la Ferrari #51 in quinta posizione.

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La battaglia fra le LM P2 invece si è protratta nel finale, premiando Jota, al primo successo del 2023. David Heinemeier Hanson nelle fasi iniziali ha ceduto alle due vetture di United Autosports, che però sono andate via via a cedere terreno rispetto alla concorrenza, anche a causa di penalità.

L’Oreca dorata ha inflitto addirittura un giro di distacco ai concorrenti più prossimi, l’Alpine #36, al secondo podio consecutivo grazie ad una strategia vincente, mentre Louis Deletraz è riuscito a contenere il ritorno finale di Oliver Jarvis per regalare l’ennesimo podio al WRT, che con Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade mantiene la leadership in classifica.

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La gara delle GTE-Am come sempre si è decisa nel finale, grazie all’apporto dei driver Pro. Dopo la sfuriata iniziale delle Iron Dames, nella seconda parte di gara Mikkel Pedersen e Julien Andlauer hanno dettato il passo sulla concorrenza con la Porsche #77 del Dempsey-Proton.

Alla fine è stato uno-due-tre per la casa di Stoccarda, grazie ad Iron Lynx e GR Racing, ma chi ha ancora di più da festeggiare è Corvette, che nonostante zavorre e penalità col quarto posto è riuscita ad aggiudicarsi il titolo della categoria con ben due gare di anticipo. Ben Keating peraltro è al back-to-back dei titoli di categoria dopo il successo 2022 con l’Aston Martin.

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Il WEC ora osserverà una pausa di due mesi esatti per ritornare con la 6 Ore del Fuji il 10 settembre, ma un ultimo pensiero da Monza va al pubblico che ha partecipato in massa all’appuntamento; siamo comunque sicuri che Imola non sarà da meno nel 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo definitivo della 6 Ore di Monza

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WEC – Quattro diverse Hypercar ai primi quattro posti a Monza dopo quattro ore

Sembra uno scioglilingua ma quella del titolo è la situazione attuale della 6 Ore di Monza. A due terzi della percorrenza infatti le vicissitudini della gara e le diverse strategie hanno reso possibile questo scenario, capitanato dalla Toyota #7, al comando ora con il polesitter Kamui Kobayashi, il quale vanta 46” di vantaggio sulla Ferrari di Antonio Fuoco. Più dietro, Dane Cameron con la Porsche #5 precede la Peugeot di Paul di Resta.

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Nelle due ore centrali c’è stato lustro anche per la 963 di Proton Competition, davanti a tutti per un paio di giri con Neel Jani, mentre l’altra Porsche privata di Hertz Team Jota ha dovuto subire una battuta d’arresto al pit per un problema di elettronica.

L’altra Ferrari, in attesa del forcing finale, staziona realisticamente in P6, dietro la Glickenhaus che si può proporre, al netto delle diverse strategie, quale quinta forza della gara.

In LM P2 l’accoppiata di United Autosports si è definitivamente dissolta a causa dl contatto e relativa penalità per il contatto tar Phil Hanson e la 488 GTE dell’incolpevole Luis Perez Companc a Lesmo, per fortuna senza conseguenze.

La classifica di categoria vede a contatto dell’Oreca supersitite del team angloamericano, ora con Giedo van der Garde, Louis Deletraz del WRT e Mathieu Vaxivière di Alpine. I vincitori di Le Mans di Inter-Europol continuano in P4 con Fabio Scherer.

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In GTE-Am infine, la Corvette, nonostante una penalità per speeding e la pesante zavorra del Success Ballast, è emersa come da copione sfruttando le proprietà velocistiche della C8.R. Nico Varrone ha preso il comando della categoria disponendo facilmente delle Porsche di Riccardo Pera e Mikkel Pedersen, le quali successivamente hanno effettuato la propria sosta, in attesa di Nicky Catsburg.

Dietro la Corvette, anche grazie alle neutralizzazioni, non ultima quella, poco comprensibile, per la Porsche Proton hypercar ferma all’entrata della prima di Lesmo poi ripartita, mantiene la seconda piazza la 911 RSR-19 delle Iron Dames, ora con Michelle Gatting. Contatto invece per la Ferrari di Simon Mann e la Porsche Iron Lynx di Matteo Cressoni ed ulteriore Full Course Yellow.

Purtroppo un problema al cambio ha fermato la marcia della Ferrari meglio piazzata, la #54, e un problema più grave, sempre allo stesso particolare ha chiuso forse definitivamente la gara dell’altra 488 del Kessel Racing, già vittima nelle prime fasi di un contatto con l’Aston Martin del D’Station. Le speranze del costruttore britannico sono lasciate all’ORT by TF, che continua in terza posizione.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la quarta ora di gara

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WEC – A Monza, split strategies dopo un avvio caotico

Sotto un sole africano alle 12.30 è partita la 6 Ore di Monza. Le ostilità fra Toyota e Ferrari sono iniziate già alla prima curva, con Miguel Molina aggressivo sulla Toyota in pole di Mike Conway e Sebastien Buemi lungo alla prima variante nei confronti di Antonio Giovinazzi, che si girava. Molina, Buemi, le Peugeot ed altri ancora approfittavano invece della via di fuga.

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Conway si presentava al comando al termine della prima tornata davanti alla Ferrari #50 e alle due Peugeot e alla Cadillac, con Alex Lynn autore di uno start più attento allo scopo di evitare guai immediati.

L’azione di Buemi veniva sanzionata da 10” extra al pit, ma poco più tardi il campione del mondo si rendeva protagonista di un ulteriore episodio nei confronti dell’Aston Martin del D’Station, che mandava nelle gomme fuori dalla Ascari. Quest’ultimo contatto veniva sanzionato più duramente, con uno Stop&Go+1’.

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Tra le LM P2, sono le due vetture di United Autosports a menare le danze in questa prima fase, con Josh Pierson e Frederik Lubin a prendere il largo alla ripartenza dopo la safety car, mentre Sarah Bovy dalla pole non aveva problemi a mantenere il comando sull’Aston Martin dell’ORT by TF e la Ferrari del Richard Mille condotte da Ahmad Al Harty e Luis Perez Companc.

Davanti si prova a giocare sulle strategie per rimontare, cosí la Ferrari #51 e le due Porsche, la Penske #5 e quella dell’Hertz Team Jota, decidono di separarsi rispetto alla concorrenza mediante un secondo pit anticipato.

La leadership, che passa anche dalle Peugeot – estremamente attive nella prima parte di gara ma poi rallentate da problemi tecnici, con la #94 addirittura in stallo alla Roggia e poi in garage – passa da Antonio Felix da Costa e dalla 963 dorata per poi tornare nelle mani dei leader più accreditati.

Ma un nuovo contatto fra le LM P2 di Bent Viscaal e Gabriel Aubry, fuori alla seconda di Lesmo al termine della seconda ora, genera una nuova situazione di confusione in classifica, lasciando la Cadillac al comando, ma per poco prima che Josè Maria Lopez e la Toyota #7 riprenda la leadership davanti a Nicklas Nielsen, ora al volante della 499P #50, a Michael Christensen sulla Porsche #5, e alla Peugeot di Jen-Eric Vergne. Completa la top five la Glickenhaus con Nathanaël Berthon.

Ferdinand Habsburg e André Negrao con le migliori Oreca WRT e Alpine si sono infilati fra le due capolista LM P2 di United Autosports, con Oliver Jarvis a condurre a distanza ravvicinata.

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In GTE-Am, la cavalcata vincente delle Iron Dames ha incontrato la resistenza della Ferrari #54, che ha preso il comando delle operazioni ma deve fare fronte ad uno stint più corto del dovuto per il bronze Thomas Flohr. Toccherà forse quindi ancora una volta a Corvette, che dopo il doppio stint di Ben Keatiung, ora insegue da vicino Francesco Castellacci nonostante i 40 kg di zavorra del Success Ballast.

Piero Lonardo

Foto: MorAle, Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

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WEC – Le ultime da Cadillac e Corvette

Abbiamo approfittato della presenza di Laura Wontrop Klauser, boss di Cadillac e Corvette, alla 6 Ore di Monza per farci aggiornare sulle ultime novità in casa General Motors.

Siete soddisfatti di come sta andando la stagione dopo il podio ottenuto a Le Mans?

“Dobbiamo essere contenti del risultato che abbiamo ottenuto a Le Mans. Continuiamo a spingere e a progredire. Vediamo cosa accadrà qui a Monza; sicuramente possiamo fare bene anche su questo tracciato, ma indubbiamente il caldo potrebbe essere un fattore da tenere in considerazione. Il nostro target è ovviamente quello di vincere, non siamo contenti fino a quando non arriviamo primi, ma dobbiamo però essere onesti e valutare con attenzione ogni condizione”.

Parlando di America, invece, come valuta il 2023 alla vigilia del round di Mosport dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship? 

“La stagione in IMSA sta andando molto bene, tutto è molto più imprevedibile e tutte le auto che partecipano hanno la chance di guidare la corsa o di vincere. Guidiamo al momento il campionato,, ma nella seconda parte del 2023 sono molte le cose che potrebbero succedere. In ogni caso fino ad ora siamo contenti.”

Cosa vi ha spinto a scegliere TF Sport per il 2024? 

“TF Sport sta svolgendo un ottimo lavoro, è sempre stato un valido rivale che ha una solida base. Penso che sia stata una scelta logica quando abbiamo preso una decisione. Quanto abbiamo creato è molto importante, non vediamo l’ora di iniziare la nostra collaborazione, che varrà solo per il FIA WEC, per la GTD nell’IMSA annunceremo invece presto un team che gestirà le nostre auto”.

Oltre a TF Sport ci sono altri piani in Europa? 

“Non ancora. La macchina non ha ancora fatto dei test in Europa e sarà consegnata a TF Sport a gennaio Attualmente la vettura è rientrata in North America dopo aver disputato delle specifiche prove in galleria del vento. L’intenzione è quella di entrare sul mercato continentale nel 2025 dopo aver ingranato con i programmi in IMSA e WEC. Nei prossimi mesi sveleremo anche il nostro partner per SRO in America.

Per il 2024 avrete una seconda Cadillac nel FIA WEC a tempo pieno?

“Non sappiamo ancora cosa accadrà nel 2024 e stiamo programmando con General Motors cosa fare; sicuramente la nostra intenzione è quella di correre nella top class parallelamente sia nel WEC che nell’IMSA, come quest’anno.

Intervista raccolta da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo