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USCC – Hinchcliffe sulla McLaren Pfaff. Tornano i campioni GTD Pro. Andretti con Lamborghini e l’equipaggio di TDS

Pioggia di news relative al WeatherTech SportsCar Championship. La più eclatante riguarda il ritorno alle gare di James Hinchcliffe nelle fila di Pfaff Motorsports. Il team canadese ha ingaggiato il connazionale ex-IndyCar (6 vittorie ed una storica pole position ad Indianapolis nel 2016) per tre delle gare lunghe della Michelin Endurance Cup: la Rolex 24 at Daytona, la 12 Ore di Sebring e la Petit Le Mans sulla nuova McLaren 720S GT3 iscritta in GTD Pro.

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Il popolare “Sindaco”, negli ultimi due anni ha svolto il ruolo di commentatore televisivo per la NBC; l’ultima apparizione ufficiale nella serie è stata a Daytona nel 2017 con la Mazda Prototype.

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Sempre in GTD Pro, Ben Barnicoat e Jack Hawksworth dopo il rookie test Toyota in Bahrain saranno chiamati alla conferma del titolo 2023 con la Lexus del Vasser Sullivan, in attesa di eventuali committment anche nel WEC, sempre tra le GT.

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Tra le LM P2 invece, categoria che continua a destare molto interesse sul territorio nordamericano, reso noto l’effort del TDS Racing, che sarà composto da Steven Thomas, Hunter McElrea, Mikkel Jensen e Charles Milesi.

Per Thomas e Jensen, che grazie anche alle vittorie di Laguna Seca ed Indianapolis hanno conquistato il terzo posto nella categoria, si tratta di un ritorno, mentre McElrea si affaccia alle gare di durata dopo il secondo posto finale nell’Indy NXT per le gare lunghe della MEC, che a Daytona vedranno in azione anche Milesi, in attesa del probabile debutto mondiale sull’Alpine LMDh.

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Infine, il WTR w/Andretti ha reso noto un ulteriore effort in GTD con una Lamborghini per i campioni in carica del Super Trofeo North America Pro, Kyle Marcelli e Danny Formal. I due nel 2023 hanno disputato un programma parziale consistente nelle gare dell’Endurance Cup sull’Acura NSX GT3 schierata dal team di Wayne Taylor insieme al Racers Edge.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Pfaff Motorsports, Vasser Sullivan, TDS, WTR w/Andretti

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USCC – Pino rinforzo di lusso per United Autosports. Kurtz-Braun, nuova coppia per Crowdstrike by APR

L’ultimo tassello del programma LM P2 di United Autosports nel WeatherTech SportsCar Championship 2024 risponde al nome di Nico Pino. Il giovane cileno, già sul gradino più alto del podio a Barcelona in ELMS con Duqueine, andrà a completare l’equipaggio composto da Ben Keating e Ben Hanley nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Inizialmente il sedile era stato annunciato per Alex Quinn, ma il passaggio del pilota britannico a Gold ha aperto questa nuova opportunità per il polesitter (tra le LM P3) dell’ultima Rolex 24 at Daytona.

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Sempre nella categoria cadetta, si ripete invece l’effort di Crowstrike by APR, che ha chiuso al secondo posto in classifica, trionfando nella MEC. George Kurtz, vincitore del Jim Trueman Award, punterà ad un nuovo invito a Le Mans in compagnia dell’ex-alfiere del Meyer Shank Racing, Colin Braun.

Il 35enne texano ha vinto proprio con Kurtz ed il team di Stewart Cox la 24 Ore di Le Mans quest’anno tra le LM P2 Pro/AM, mentre con l’Acura GTP si è classificato terzo nella serie americana nonostante la cancellazione dei punti della vittoria di Daytona, cui sono seguiti gli altri due successi di Mosport e della Petit Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Hartley ed Herta con WTR w/Andretti

Annunciati poco fa i due piloti che integreranno il programma del WTR w/Andretti nel WeatherTech SportsCar Championship 2024.

Brendon Hartley, come già anticipato su queste pagine, sarà della partita. Il neocampione WEC affiancherà i Filipe Albuquerque e Ricky Taylor nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup. Per il 33enne kiwi si tratta di un ritorno nel team, con cui ha gareggiato alla Petit Le Mans 2022 e all’ultima Rolex 24 at Daytona. Oltre ai 4 titoli WEC e alle 3 vittorie assolute a Le Mans, Hartley si è già imposto nella serie a stelle e strisce trionfando alla Petit Le Mans 2017 con Extreme Speed.

Sarà invece Colton Herta a completare l’equipaggio dell’Acura #40 insieme a Louis Deletraz e Jordan Taylor. Oltre alle 7 vittorie e alle 11 pole position in IndyCar, il 23enne figlio d’arte ha riportato due vittorie di classe alla Rolex 24 at Daytona, nel 2019 con la BMW in GTLM e nel 2022 con DragonSpeed in LM P2.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti

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USCC – Tra i tanti litiganti, l’MSR si aggiudica la Petit Le Mans. Titolo ad Action Express

Finisce in regime di Full Course Yellow una delle edizioni più caotiche della Petit Le Mans, e premia l’Acura del Meyer Shank Racing di Colin Braun, Tom Blomqvist ed Helio Castroneves.

Il sorpasso che vale la vittoria a mezz’ora dal termine, dopo il lungo periodo di neutralizzazione derivante dal contatto – non sanzionato dalla direzione gara – che ha deciso il campionato fra Filipe Albuquerque e Pipo Derani a favore di Action Express/Whelen Racing, con Braun a prendere la leadership sulla Cadillac di Renger van der Zande.

Entrambe le vetture erano in regime di fuel saving, anche se la V-Series.R #01 ha forse stabilito un nuovo record, ovviamente grazie alle tante neutralizzazioni dell’ultima parte di gara, con 1h32 di autonomia. L’olandese ha cercato un ultimo spunto nello shootout finale, a 5’ dallo scadere delle 10 ore, all’ennesimo restart, questa volta per il contatto a muro dell’Oreca LM P2 di Christian Rasmussen, senza riuscirvi.

Una ulteriore Full Course Yellow, la 13ma della giornata, per soccorrere la Porsche #16 del Wright Motorsport, vittima di una carambola con l’altra 911 di AO Racing e con la Lamborghini Pro di Iron Lynx, farà chiudere la gara dietro la Safety Car.

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Il secondo posto basta comunque a Cadillac per vincere la classifica costruttori, cosí come la P6 basta e avanza per il titolo piloti a favore di Derani ed Alexander Sims, che arriva dopo il successo nella Michelin Endurance Cup decretato già a gara in corso. Va evidenziato che senza la penalizzazione di Daytona, l’MSR avrebbe invece conquistato il titolo a mani basse.

Le soddisfazioni per Porsche arrivano con Proton Competition, che chiude a podio con Harry Tincknell, Neel Jani ed il nostro Gianmaria Bruni dopo una gara caparbia, davanti alle vetture ufficiali e all’altra 963 privata del JDC-Miller che tra le altre cose ha visto il debutto in IMSA del campione F1 2009 Jenson Button.

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Tra le LM P2, è successo per il Crowdstrike by APR, che premia soprattutto George Kurtz, pronto ad un’altra Le Mans dopo la vittoria in Pro/Am dello scorso giugno, mentre il titolo va al PR1 Mathiasen, P3 al traguardo dietro la vettura #35 del TDS.

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Finale ai ferri corti invece in LM P3, col trionfo del JR III Racing, peraltro prossima casa di United Autosports negli States. Decisivo il contatto fra Felipe Fraga e Garett Grist nelle fasi finali a favore di quest’ultimo a causa di una foratura del team neocampione, che chiude al terzo posto dietro anche alla Duqueine #13 di AWA.

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Arrivo in volata anche in GTD Pro, dove Dani Juncadella ed il WeatherTech Racing riescono a superare le penalità di inizio gara (ma chi non ne ha avute in questa classe) e, grazie anche ai ritiri “pesanti” di Corvette e dei neocampioni del Vasser Sullivan, porta a casa un’insperata vittoria sulla Porsche dello Pfaff Motorsports. Ferrari può consolarsi solo con il terzo posto della 296 GT3 di Risi Competizione.

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Cavallino assente invece dal podio delle GTD, dove a trionfare è la Lamborghini del Forte Racing by US RaceTronics di Loris Spinelli, Misha Goikhberg e Patrick Liddy. La carambola finale finisce per portare a podio dietro la Huracan #78 la BMW #96 del Turner Motorsport e la Porsche #77 del Wright Motorsports, a titolo ricordiamo già acquisito con una gara di vantaggio dal Paul Miller Racing.

E’ tutto per il WeatherTech SportsCar Championship 2023. Si ripartirà a fine gennaio con la 62ma Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, Whelen Racing, Algarve Pro Racing, JR III Racing, Mercedes-AMG, Loris Spinelli FB page

L’ordine di arrivo della 26ma Petit Le Mans

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USCC – Petit Le Mans: a meno di 2 ore dal termine, Cadillac davanti e WTR ko. Ad Action Express l’Endurance Cup

L’equipaggio della Cadillac #01 sembra avere in mano le sorti della 26ma Petit Le Mans. Renger van der Zande, Scott Dixon e Sebastien Bourdais hanno portato con successo la GTP del Team Ganassi oltre il tramonto, guadagnando la leadership dopo il pit collettivo con l’olandese alla metà della quinta ora su Josef Newgarden.

Il due volte campione IndyCar si è rivelato l’anello debole di casa Porsche, cedendo presto anche alla BMW di Nick Yelloly che alla Porsche Proton di Harry Tincknell, mentre la successiva neutralizzazione, la settima del giorno, permetteva anche ad Action Express ed al WTR di riallinearsi alle strategie altrui rientrare dietro la V-Series.R #01, ora con Dixon al volante, con Jack Aitken e Ricky Taylor. La situazione era stata generata dal ritiro della Corvette, fino a quel momento al comando delle GTD Pro, leadership in seguito ereditata dalla Lamborghini di Franck Perera sulla Mercedes di Dani Juncadella.

Una nuova neutralizzazione sarebbe arrivata per riprendere la Ligier LM P3 del Performance Tech, ed il successivo giro di pit lasciava Louis Deletraz, nuovamente al volante dell’Acura #10, al comando su Dixon ed Aitken.

Frattanto le ombre iniziavano ad allungarsi, e le nuove vittime del tramonto sono state la Porsche di Laurens Vanthoor, definitivamente ko dopo il big crash delle prime fasi, e soprattutto l’Oreca LM P2 #11 di Mikkel Jensen, fino a ieri leader della classifica di categoria. Fortunatamente i due incidenti non richiedevano l’ennesimo intervento della vettura di servizio. Un altro protagonista a perdere terreno è stata l’Aston Martin do Roman deAngelis, che perde la seconda piazza fra le GTD a causa di un contatto con la Lamborghini del Forte Racing.

Davanti Sebastien Bourdais poteva gestire un comodo cuscino su Deletraz ed Aitken, al momento i major contender per il titolo, anche se Matt Campbell riprendeva il ritmo della gara per la Porsche #7, avanzando pericolosamente, salvo incredibilmente non sfruttare, al contrario della concorrenza, la possibilità di un pit in regime di Full Course Yellow regalato dal contatto fra l’Aston Martin del Magnus Racing e la Ferrari #61.

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La leadership della 963 svaniva di lí a poco, lasciando la Cadillac dorata davanti su Jack Aitken, che nel frattempo poteva festeggiare in anticipo il titolo della Michelin Endurance Cup, e a Filipe Albuquerque, il quale era costretto a cedere momentaneamente la terza piazza per un lungo.

Nessuno però avrebbe immaginato quanto sarebbe accaduto dopo 8h30’ di gara, con Filipe Albuquerque sbattuto fuori all’esterno di curva 1 da Pipo Derani, similmente a quanto accaduto qualche anno prima tra Ricky Taylor e Felipe Nasr. Gara e titolo rimangono ora saldamente nelle mani delle due Cadillac rispettivamente, col solo Matt Campbell a rappresentare una minaccia potenziale.

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Tra le LM P2, attimi di suspense in casa PR1 Mathiasen a seguito del testacoda da parte di Alex Quinn che poteva essere potenzialmente fatale per le ambizioni di titolo. Al momento la classifica di categoria è gestita da ERA Motosports, grazie soprattutto alla prestazione del neocampione Indy NXT Christian Rasmussen. In LM P3, il Riley Motorsports è invece tornato padrone delle operazioni.

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La gara delle GTD Pro ha visto rientrare inaspettatamente in corsa la Porsche dello Pfaff Motorsports, vittima di una penalità e di un duro contatto nelle fasi iniziali, il team in tartan, all’ultima apparizione prima di passare alla McLaren, si sta ora giocando la gara ad armi pari con la Mercedes del WeatherTech Racing.

Corsa pazza anche in GTD, dove Loris Spinelli è ora al comando della categoria sulle Porsche di Wright Motorsport, protagonista della fase centrale di gara con la #16, e di AO Racing.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Whelen Racing, WTR w/Andretti, Pfaff Motorsports

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USCC – Petit Le Mans: dopo 4 ore, Porsche al comando e tante penalità

Porsche, dopo il disastroso incidente che ha coinvolto all’inizio della seconda ora di gara la #6 di Nick Tandy, ha preso il comando delle operazioni con la vettura gemella. Matt Campbell, ripartito in terza posizione dopo la quarta Full Course Yellow, provocata dal contatto fra l’Acura di Tom Blomqvist e la BMW neocampione in GTD del Paul Miller Racing, ha avuto la meglio prima su Mike Rockenfeller, provvisorio secondo sull’altra 963 del JDC-Miller, e poi su Sebastien Bourdais.

Nel frattempo un’improvvida manovra da parte di Alexander Sims, accortosi all’ultimo momento del semaforo rosso all’uscita box, provocava un tamponamento da parte della BMW di Sheldon van der Linde. Penalità a seguire per entrambi, doppia per la Hybrid V8 #25.

La direzione gara fin qui ci è andata generalmente pesante, punendo ogni minimo comportamento anomalo, anche quelli più insoliti, come nel caso delle due Lamborghini di Jordan Pepper e Loris Spinelli per jump restart. Putroppo un problema alle sospensioni per l’altra Huracàn delle Iron Dames, protagonista delle prime fasi di gara con Doriane Pin, ha tolto la rosa #83 dalla lotta per le prime posizioni delle GTD.

Ad ogni modo, dopo 3 ore di gara, circa la metà si è svolta in regime di Full Course Yellow, con la quinta neutralizzazione per recuperare la Ligier LM P3 dell’Andretti Autosport, nella ghiaia con problemi alle sospensioni, proseguita poi per lo stop della Duqueine AWA di Wayne Boyd.

All’ennesimo restart, dietro Campbell emergeva Renger van der Zande, subentrato a Bourdais, il quale si faceva largo fino a installarsi dietro la Porsche di testa e su Ricky Taylor, protagonista del secondo turno di guida per il WTR. Fino a questo momento l’equipaggio della #7 era in cima alla classifica generale.

Nelle altre categorie, la lotta per il primato in LM P2 vede il Crodwstike by APR battagliare col TDS e col PR1 Mathiasen con le armi migliori: Ben Hanley, Mikkel Jensen e Paul-Loup Chatin.

Purtroppo la lotta per il primato deve essere momentaneamente accantonata per AF Corse, gravata da tre penalità (Wheelspin, troppo personale al pit, mancato rispetto della penalità precedente) fino al contatto tra Francois Perrodo e la Porsche di Davide Brule nel finale della quarta ora. Felipe Fraga dal canto suo prendeva il comando delle operazioni su Dakota Dickerson ed il JR III Racing.

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Tra le GT, penalità anche per la Ferrari Risi, che però, sia a causa della penalità assegnata alla Mercedes del WeatherTech Racing per non aver rispettato il tempo minimo di rifornimento, ma soprattutto dell’incidente che ha tolto definitivamente dalla contention la Lexus neocampione (e che ha chiamato in causa la direzione gara per la sesta volta), si è installata in seconda posizione in GTD Pro dietro la Corvette. P3 per l’altra 296 GT3 di AF Corse.

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In GTD infine, è la Mercedes del Winward Racing ad aver preso il comando delle operazioni davanti all’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e alla BMW #96 del Turner Motorsports, ma sono ben 13 le vetture ancora nel giro del leader.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Vasser Sullivan, Winward Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

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USCC – Petit Le Mans, Start: Tante emozioni. Tandy big crash. Vasser Sullivan e Riley Motorsports campioni in GTD Pro e LM P3

Davanti a tutti allo start nella 26ma edizione della Petit Le Mans ci sono Sebastien Bourdais e la Cadillac #01. Il tetracampione Champ Car ha preso le misure al via a Louis Deletraz in pole ed ha subito allungato, vendicandosi cosí virtualmente dello “sgarro” nelle qualifiche di ieri. Col via Ben Barnicoat, Jack Hawksworth ed il Vasser Sullivan conquistano il titolo in GTD Pro, cosí come Gar Robinson ed il Riley Motorsports tra le LM P3.

Steven Thomas aveva frattanto la meglio su Ben Keating tra le LM P2, mentre Glenn van berlo manteneva la leadership derivante dalla pole in LM P3, cosí come Ian James e l’Aston Martin dello Heart of Racing in GTD davanti ad Hawksworth e a Doriane Pin con la Lamborghini delle Iron Dames.

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I colpi di scena, iniziati già nei giri di ricognizione, con le uscite di strada da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh e dell’Oreca LM P2 di Ari Balogh, sono immediatamente proseguiti a causa di un secondo out, ben più impattante, della vettura del Tower Motorsports, condivisa tra l’altra con l’asso IndyCar Scott McLaughlin, in curva 3, vicinissimo alla “sindone” lasciata a muro da Giedo van der Garde nelle libere-2.

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Gara subito neutralizzata e prime penalità che colpiscono la BMW di Augusto Farfus, la Porsche di Nick Tandy e le GT di Katharine Legge, Antonio Fuoco e Miguel Molina, tutti rei si aver cambiato linea alla green flag.

Purtroppo per il pilota calabrese del Cetilar Racing, un contatto ripetuto con la Mercedes del Korthoff Preston provocava una foratura alla posteriore sinistra, che rimaneva sulla porzione finale del circuito, facendo richiamare immediatamente la vettura di servizio.

In tanti ne approfittano per la prima sosta; facevano eccezione le due GTP capolista, l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing e Cameron Shields del Performance Tech. Anche la Pin decideva di rimanere fuori e prendeva il comando delle GTD davanti ad Hawksworth e Garcia con la Corvette.

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Il nuovo regime di gara libera vedeva la lotta per il terzo posto fra Connor de Philippi e Tom Blomqvist per la terza piazza, ma la BMW andava lunga in T10 e Felipe Nasr ne approfittava per conquistare la quarta piazza. Un insolito testacoda di Ben Keating in T6 regalava emozioni ma non modificava la classifica generale, che vedeva nuovamente al comando il neocampione WEC GTE-Am.

Tra le GTP era però Pipo Derani l’uomo del momento, e l’alfiere di Action Express, uscito forte dalla prima sosta, rompeva gli indugi e chiudeva la P5 sulla BMW #25, che cedeva anche all’altra Porsche Penske di Nick Tandy.

Allo scadere della prima ora Deletraz riusciva a prendere momentaneamente la testa della gara, mentre Bourdais, pure in strategia al risparmio, non cedeva a Bloqmvist. Dietro l’imprendibile Pin invece Garcia aveva la meglio sulla Lexus campione in GTD Pro.

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Dopo circa 70’ Deletraz era atteso alla prima sosta, ma un attimo dopo la direzione gara era costretta a chiamare la terza neutralizzazione della giornata per un big crash che vedeva l’Oreca di Dennis Anderson toccare la Ferrari Triarsi di Charles Scardina e rimbalzare sulla McLaren di Inception e Racing e soprattutto sulla Porsche di Nick Tandy. La 963 #6, in lizza per il titolo, era costretta ai box per una estesa riparazione.

Si ripartirà 20’ dopo con Deletraz nuovamente al comando dopo l’indispensabile pit della Cadillac #01 davanti a Blomqvist e Nasr. La prima sosta delle Iron Dames lasciava al comando delle GTD la Mercedes del Winward Racing, dietro Antonio Garcia ancora leader fra le Pro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Tower Motorsports, Iron Lynx, Porsche Motorsports

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USCC – Deletraz regala la pole al WTR w/Andretti alla Petit Le Mans

Louis Deletraz piazza in pole position l’Acura del WTR w/Andretti alla Petit Le Mans trionfando nel rush finale di una sessione su pista incerta. Il pilota svizzero mette quindi nelle migliori condizioni, anche grazie ai 35 punti che riportano la squadra in vetta alla classifica generale, il team di Brownsburg, per il quale correrà full-time nel 2024, tagliando il traguardo alle spalle di Sebastien Bourdais ma precedendolo di oltre 2 decimi.

In realtà la migliore prestazione della giornata va a Ben Keating, che vince il testa a testa tra le LM P2 e sugli alfieri del TDS, Steven Thomas e John Falb, con 1.13.859, prima che la pioggia tornasse ad insistere sul tracciato della Georgia. Con il texano atteso in United Autosports, il PR1 Mathiasen il prossimo anno farà coppia con Inter-Europol, chiamati ad una stagione completa con Kuba Smiechowski già ingaggiato per le gare lunghe.

Tornando alla categoria regina, la GTP, seconda fila per la BMW #24 condotta da Augusto Farfus e l’Acura di Tom Blomqvist del MSR, qui all’ultima gara col marchio nipponico, anche se si vocifera già di un clamoroso ritorno del team dell’Ohio con Alpine nel 2025. Solo P8 per Pipo Derani con gli ex-leader di Action Express, ma anche questo team vanta una tradizione vincente su questa pista, culminata col titolo inaspettato del 2019.

Glenn van Berlo dal canto suo segna la migliore prestazione tra le LM P3 per l’Andretti Autosport nonostante un lungo in curva 3 che miete quale vittima un cartellone pubblicitario. I neocampioni della categoria del Riley Motorsports hanno saltato precauzionalmente la sessione, cosí come peraltro la Porsche del Kellymoss w/Riley.

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Regolarmente presenti invece dopo un lavoro incessante della crew per rimettere in sesto la Ferrari 296 GT3 incidentata nella prima sessione i piloti del Cetilar Racing. Antonio Fuoco non è andato oltre all’ottava prestazione in GTD, ma è certo incommensurabile la soddisfazione di poter partecipare alle qualifiche.

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La pole delle GT è andata all’Aston Martin di Ian James col tempo di 1.23.116, meglio anche dei quasi campioni della GTD Pro del Vasser Sullivan con Jack Hawksworth ad appena 0.052. Mirko Bortolotti avrebbe dovuto essere il secondo della categoria, ma i suoi tempi sono stati deletati per essere uscito anzitempo dalla sua Lamborghini, come peraltro accaduto anche alla Ligier LM P3 del Performance Tech. La Porsche Proton, alla sua terza gara tra le GTP, è invece stata penalizzata per lavori non consentiti in corsia box.

Tornando alle GTD, grande prestazione per l’altra Lambo del team diretto da Andrea Piccini con Doriane Pin e le Iron Dames, P2 ancorchè a oltre 6 decimi dal leader, mentre le altre Ferrari al contrario non hanno brillato nonostante le mani sapienti di Daniel Serra e Miguel Molina.

Ma domani la gara sarà un’altra cosa, anche perchè si dovrebbe correre all’asciutto, a partire dalle 11.40 AM ET, le 17.40 italiane. Diretta streaming gratuita fuori dagli States sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Cetilar Racing, Aston Martin Racing

I risultati delle Qualifiche

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USCC – Albuquerque re della notte a Road Atlanta

Filipe Albuquerque ed il WTR w/Andretti sanno di doversi giocare il tutto per tutto in questa Petit Le Mans: dopo tre secondi posti consecutivi nelle ultime edizioni del WeatherTech SportsCar Championship, la squadra di Brownsburg ha ancora una volta tra le mani la possibilità di aggiudicarsi un titolo che manca dal 2017.

Dopo un paio di sessioni trascorse un po’ in sordina, il pilota portoghese ha piazzato nella nottata italiana la zampata nei minuti finali delle libere 3, scalzando dalla cima dei tempi l’altra Acura di Tom Blomqvist di appena 3 millesimi col tempo di 1.11.296.

Dietro le due ARX-06 le due Porsche di Matt Campbell e Laurens Vanthoor prendono a sandwich la Cadillac capolista del talento Jack Aitken. Da segnalare la disavventura occorsa a Neel Jani sulla Porsche Proton, costretto a rientrare su tre ruote ai box in una sessione sviluppatasi senza interruzioni.

Ancora l’Oreca #11 del TDS davanti a tutti nelle LM P2, questa volta con Mikkel Jensen, mentre questa volta tocca a Nico Varrone primeggiare nelle LM P3 con la Duqueine AWA. Probabile l’impiego dell’italo argentino nella line-up GTD 2024 del team canadese.

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A Mirko Bortolotti con la Lamborghini di Iron Lynx la migliore prestazione in GTD Pro con 1.19.803, meno di un decimo rispetto alla BMW del super veterano Bill Auberlen, il quale ha festeggiato in pista ieri le 55 primavere, leader in GTD. A seguire Julien Andlauer con la Porsche del Kellymoss w/Riley e Jules Gounon (Pro) con la Mercedes del WeatherTech Racing.

L’appuntamento oggi è per le qualifiche, alle 3.20 PM ET, vale a dire alle 21.20 italiane, fruibile come sempre gratuitamente sul sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/. Speriamo di rivedere in pista la Ferrari del Cetilar Racing, gravemente incidentata nel corso delle libere 1, per la quale risulta essere in arrivo sul circuito della Georgia un nuovo retrotreno completo.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti, Iron Lynx

I risultati delle Libere 3

 

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USCC – Petit Le Mans: Bourdais si ripete nelle FP2

C’è ancora Sebastien Bourdais davanti a tutti nel secondo turno di libere della Petit Le Mans. L’alfiere di CadiIlac Racing nel finale di sessione è stato il primo a scendere sotto l’1’10”, limando poi ulteriormente  il proprio crono in 1.09.671, lasciando a quasi mezzo secondo Augusto Farfus sulla BMW #24.

Seconda fila virtuale per Felipe Nasr sulla Porsche #7 e Louis Deletraz sull’Acura del WTR w/Andretti, a precedere l’altra ARX-06 del MSR con il neoacquisto Indycar Tom Blomqvist.

La sessione è stata interrotta poco dopo la mezz’ora per l’incidente occorso all’Oreca LM P2 di Giedo van der Garde. L’ex-F1 ha picchiato nelle gomme a protezione di curva 3, chiudendo anticipatamente la sessione. In seguito, da segnalare il contatto nel tratto misto di curva 10 da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh, che non ha comportato neutralizzazioni.

Nelle LM P2, Scott Huffaker ha ritoccato la migliore prestazione odierna con l’Oreca capolista del TDS ed il tempo di 1.13.357, mentre tra le LM P3 Garett Grist si è ripetuto per il JR III Racing col tempo di 1.16.749 davanti ai neocampioni del Riley Motorsport.

Antonio Garcia ha alzato l’asticella in GTD Pro, migliorando la prestazione della Mercedes di Jules Gounon di quasi 8 decimi con 1.19.543, precedendo di 182 millesimi Daniel Serra con la Ferrari di Risi Competizione.

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Bryan Sellers con la BMW del Paul Miller Racing, prossimi protagonisti fra i Pro, ha infine primeggiato in GTD. A seguire le due Lexus (GTD Pro e GTD) del quasi campione Jack Hawksworth e della stellina Parker Thompson.

Alla sessione non ha partecipato la Ferrari del Cetilar Racing, pesantemente incidentata nella prima sessione. Il programma odierno terminerà con 90’ in notturna, a partire dalle 7.30 PM ET, le 1.30 del mattino nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Paul Miller Racing

I risultati delle Libere 2