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ELMS – Cairoli svetta nel finale dei test al Mugello

Oramai è diventata una consuetudine per l’European Le Mans Series dedicare una giornata ai test; oggi al Mugello per la prima volta, anche a causa della novità della pista, si è adottato uno stile simile all’IMSA, con un segmento dedicato alle sole LM P2, comprese Pro/Am, e un altro alle sole LM P3 e GT3 in testa e in coda alle due estese sessioni.

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Al mattino è stato Arthur Leclerc a svettare con 1.35.126 sulla vettura del Panis Racing. Migliori prestazioni del turno per Alex Quinn di Algarve Pro Racing fra gli equipaggi Pro/Am, per Kai Askey di Inter-Europol tra le LM P3 e di Nicklas Nielsen di Formula Racing tra le GT3.

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Nel pomeriggio i tempi sono scesi sensibilmente, e nel finale, dedicato alla sola categoria regina, si è assistito ad un susseguirsi di giri veloci, con Matteo Cairoli all’ultima tornata utile a fissare i cronometri sull’1.33.980 con l’Oreca #9 di Iron Lynx-Proton, precedendo nella volata finale Tom Dillmann di Inter-Europol di appena 3 millesimi.

A seguire altri protagonisti quali Malthe Jakobsen di Cool Racing, Arthur Leclerc di Panis Racing ed Oliver Gray sull’altra entry di Inter-Europol, tutti racchiusi in meno di 2 decimi.

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A Tristan Vautier la palma del migliore fra i Pro/Am con 1.34.744 per il Team Virage, il cui equipaggio definitivo sarà composto anche da Georgios Kolovos e Raphaël Narac, quest’ultimo, figlio d’arte, al debutto assoluto nelle competizioni ACO.

Un nome nuovo anche nelle fila del DKR, che al posto della dimissionaria Belen Garcia propone sulla due Duqueine LM P3 nel weekend toscano il portoghese Guilherme Oliveira. In questa categoria Kai Askey si è ripetuto, migliorandosi sensibilmente rispetto alla prima sessione, col tempo di 1.42.607.

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Anche tra le GT3 pare vi sia già un dominatore in pectore, con Nicklas Nielsen, autore di 1.46.783 con la Ferrari di Formula Racing, che lascia a mezzo secondo Lorcan Hanafin, il primo degli inseguitori con l’Aston Martin del Grid Motorsport by TF.

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Qualche breve interruzione da segnalare, come per questo insabbiamento al temibile Correntaio dell’Oreca #34, ma nessun incidente grave nelle quasi cinque ore complessive a disposizione dei 43 equipaggi.

Il programma del venerdí della massima serie endurance continentale al Mugello prevede la prima sessione ufficiale di libere alle 11.50 ed il Bronze Test alle 16.20.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

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ELMS – Al Mugello alla caccia di AO by TF c’è anche Nico Pino per IDEC

Nel weekend l’European Le Mans Series farà visita per la prima volta al Mugello. Saranno le consuete 43 entry ad affrontarsi sui saliscendi toscani per la penultima gara dell’anno, a partire dai portacolori di AO by TF, balzati al comando dopo la schiacciante vittoria di Spa.

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Robert Kubica e c. conducono una classifica ancora aperta che finora non ha ancora visto alcun equipaggio ripetersi sul gradino più alto del podio. A 2 punti segue l’equipaggio della #43 di Inter-Europol vincitrice a Le Castellet e a -17 c’è il Panis Racing trionfatore a Imola, mentre a 30 punti dai leader Cool Racing deve rimontare ben due ritiri su quattro gare dopo lo splendido avvio di stagione a Barcelona.

Nel mezzo, IDEC Sport, che pur non avendo ancora marcato i 25 punti del vincitore, insegue a -15. E proprio la compagine francese ha messo a segno un colpo notevole, ingaggiando per le ultime due manches della serie Nico Pino. Il pilota attualmente impegnato sia nel FIA WEC con le McLaren GT3 che nell’IMSA con l’Oreca LM P2 di United Autosports prenderà il posto di Paul Lafargue al fianco di Reshad de Gerus, recentemente accreditato per il Rookie Test WEC in Bahrain, e di Job van Uitert, polesitter al Paul Ricard. Nelle ultime due gare Lafargue era stato sostituito dall’argentino Marcos Siebert, campione in carica LM P3.

Line-up rinnovata anche in casa Nielsen Racing, dove David Heinemeier-Hansson non sarà della partita, lasciando i doveri di guida dell’Oreca #27 ai soli Benjamin Pedersen e Will Stevens. Nick Yelloly, reduce dal successo di Indianapolis in IMSA con la BMW GTP, tornerà invece al volante della #24 iscritta in Pro/Am insieme a John Falb e Colin Noble.

Patrick Pilet infine tornerà a rimpinguare le fila di Vector Sport al posto di Felipe Drugovich come a Le Mans. Novità anche in Duqueine, dove Niels Koolen, giovane protagonista dell’Indy NXT, tornerà al volante dell’Oreca neroverde dopo la concomitanza di Spa, dove è stato sostituito da Rasmus Lindh.

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Il successo nelle Ardenne ha consolidato la leadership fra i Pro/Am di AF Corse con Alessio Rovera, Francois Perrodo e Mathieu Vaxivière, che ora vantano ben 20 e 21 lunghezze di vantaggio sugli alfieri di Algarve Pro Racing e del Richard Mille by TDS. Il secondo posto di Spa lascia comunque ancora speranze di successo anche alla #77 di Proton Competition, quarta a quota -27.

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Adam Ali e Matthew Richard Bell guidano la classifica delle LM P3. Nonostante le due vittorie ottenute, sono solo 14 i punti che separano l’accoppiata di Eurointernational dagli inseguitori di RLR MSport, col Team Virage di Gillian Henrion, secondo convocato per il rookie test WEC, terza forza a -20 punti.

Solo la sfortuna peraltro ha impedito finora alla Ligier #17 di Cool Racing e alla Duqueine del DKR, in pole rispettivamente a Barcelona e ad Imola, di cogliere il risultato pieno. Entrambi gli equipaggi sono ancora matematicamente in contention in una categoria dove basta poco per emergere o venire sotterrati.

Tra le sole 10 entry si attende di conoscere se vi sarà un sostituto per Belen Garcia, chiamatasi fuori alla vigilia dello start di Spa proprio per DKR, mentre Ultimate schiera ancora una volta un volto nuovo in Louis Stern al fianco dei fratelli Lahaye.

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Chiudiamo con la categoria più incerta, le GT3, dove in 20 punti sono compresi 7 equipaggi. La sospirata vittoria di Kessel Racing a Spa insieme ai tanti ritiri ha infatti accorciato ulteriormente la classifica di classe, dove il Racing Spirit of Leman conduce con un solo punto di vantaggio sul GR Racing dei nostri Davide Rigon e Riccardo Pera e 4 sulla Lamborghini Iron Lynx di Andrea Caldarelli, Hiroshi Hamaguchi ed Axcil Jefferies, in pole a Spa, cui manca però ancora il successo di tappa.

Va tenuto conto però anche del Success Ballast, che al Mugello vede le due battistrada penalizzate rispettivamente con 25 e 20 kg extra, contro i 15 di Kessel Racing e delle sfortunatissime Iron Dames, ancora in contention a -13 nonostante due ritiri.

Modifica alla line-up infine al JMW, dove arrivano Scott Noble e Jason Hart a fare compagnia a Ben Tuck dopo il ritiro a tempo indefinito di John Hartshorne.

L’azione in pista sul circuito toscano inizierà giovedí 26 settembre con la giornata dedicata ai test. Libere a partire dalle 11.50 di venerdí 27, qualifiche sabato 28 dalle 14.40 e start della 4 Ore del Mugello alle 11.30 di domenica 29 settembre. Qualifiche e gara saranno fruibili gratuitamente sul sito ELMS e sui relativi canali sociale della serie.

Piero Lonardo

Foto: ELMS, Alberto Manganaro

L’entry list della 4 Ore del Mugello

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WEC – Al Fuji, trionfo Porsche e titolo sempre piú vicino. Ferrari si ripete in GT3, ma Manthey Pure Rxcing è già campione

Anni addietro si soleva dire “… e alla fine vince sempre Audi”. Ora non ci sono più le LM P1 e son cambiati i protagonisti ma il concetto è il medesimo, con Porsche che trionfa nella 6 Ore del Fuji e “vede” il titolo 2024, al termine di una gara piena di colpi di scena.

Kevin Estre, Andrè Lotterer e Laurens Vanthoor riportano il secondo successo stagionale primeggiando in un podio anomalo composto dalla BMW #15 di Raffaele Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann e l’Alpine di Mick Schumacher, Nicolas Lapierre e Mathieu Vaxivière.

Start

La Porsche #6 si è installata al comando dopo il primo giro di pitstop, scalzando la Cadillac partita dalla pole e la BMW #15, subito alle spalle dei battistrada, grazie ad una partenza non al meglio delle Toyota, ma già dopo pochi giri si era consumato il primo episodio chiave, con Robert Kubica lungo in curva 1 a tamponare la Porsche di Fred Makowiecki e la Ferrari di Antonio Giovinazzi.

Caos

Tra le GT3, problemi ai freni hanno penalizzato la Ferrari Vista AF Corse in pole di Francois Heriau, che ha ceduto la leadership provvisoria alla Corvette TF Sport di Tom Van Rompuy, incalzata dalla Lamborghini di Sarah Bovy.

Alla metà gara, la Ferrari #50 si ritrovava in testa con Nicklas Nielsen grazie alle differenti strategie rispetto alla Porsche #6, mentre il comando delle GT3 era già passato alla McLaren #59 di Nicolas Costa, ma era solo l’inizio di una serie di colpi di scena che hanno visto rivoluzionare la classifica alle spalle di Lotterer e soci.

In primis il contatto fra la Toyota di Kamui Kobayashi e la Porsche di Matt Campbell che ha estromesso entrambe le vetture, poi la Cadillac che picchiava duro nella lotta per mantenere il podio sfoltivano il parco dei protagonisti, che al contrario vedevano mettersi in luce come al COTA l’Alpine di Charles Milesi, poi penalizzata per un contatto precedente. A seguire, un drive-through toglieva dalle posizioni che contano anche l’altra Toyota.

Anche la Lamborghini, finalmente in grado di competere ai livelli più alti, si doveva fermare da un problema alla trasmissione.

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Alle spalle di Kevin Estre e Dries Vanthoor, mattatori di giornata, emergeva quindi la Porsche Jota di Norman Nato, che nel finale doveva peró cedere sia alla seconda Alpine di Mick Schumacher, che raggiungeva finalmente il primo podio per la A424, e persino la Peugeot di Mikkel Jensen. Il quinto posto finale insieme al 12mo posto dei vincitori di Austin di AF Corse garantiva comunque alla squadra diretta da Sam Hignett il titolo anticipato tra i team privati.

Riguardo le Ferrari, dopo il ritiro prematuro della 499P #51 per un problema all’ibrido, i vincitori di Le Mans hanno potuto chiudere solamente in P9, lasciando Estre, Vanthoor e Lotterer con un enorme vantaggio in classifica generale – 35 punti sui 39 disponibili – in vista del finale in Bahrain.

La gara delle GT3 d’altro canto, una volta saliti in cattedra i Pro, vedeva invece la Ferrari Vista AF Corse #54 battagliare per il primato di classe con la McLaren #59 e la Porsche #92, quest’ultima risalita dalla 14ma posizione in griglia.

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Alla fine era Davide Rigon che riportava la 296 sul gradino alto del podio bissando il successo dello scorso anno insieme a Francesco Castellacci e Thomas Flohr, ma il secondo posto è sufficiente all’equipaggio di Manthey Pure Rxcing per assicurarsi il primo titolo della categoria con una gara di anticipo. A completare il podio la BMW #46 del WRT.

L’ultimo appuntamento con la serie mondiale endurance 2024 è per il 2 novembre in Bahrain.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo della 6 Ore del Fuji

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WEC – Al Fuji, Lynn porta in pole la Cadillac. Prima pole Ferrari in GT3

Alex Lynn è finalmente riuscito nell’impresa di portare in pole position la Cadillac nel WEC. Il pilota britannico ha scalzato le Toyota, dominatrici nelle prime fasi della Hyperpole del Fuji, col tempo di 1.28.901, dopo aver concluso davanti a tutti il primo turno di qualifica. Tra le GR010-Hybrid di Ryo Hirakawa e Kamui Kobayashi nel finale si è poi infilata la BMW di Dries Vanthoor.

Solo una Ferrari ha superato il primo taglio tra le LMH, ed Antonio Fuoco ha piazzato la 499P #50 al settimo posto in griglia dietro la Porsche di Kevin Estre e la sempre più sorprendente Alpine di Charles Milesi. Ma il vero colpo della giornata è della Lamborghini, che entra per la prima volta in Hyperpole, chiudendo in P9 con Daniil Kvyat. Peugeot l’unico costruttore a non piazzare almeno una vettura nel turno decisivo.

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Prima pole della stagione anche per la Ferrari Vista AF Corse in GT3. Francois Heriau, dopo aver beffato nel finale delle qualifiche Tom van Rompuy e la Corvette #81, ha ripetuto il medesimo copione anche nella Hyperpole, chiudendo col tempo di 1.40.893, 82 millesimi meglio dell’alfiere di TF Sport. Seconda fila per la McLaren di Josh Caygill e la Lamborghini di Sarah Bovy.

Anche la seconda 296 GT3 ha passato il primo taglio, con Thomas Flohr a partire dalla nona piazzola, al contrario di Porsche e BMW, per la prima volta fuori dai giochi.

Domenica lo start della 6 Ore del Fuji avverrà alle 11.00 locali, le 4.00 nostrane. Al momento sta diluviando su Gotemba, ma il meteo dovrebbe migliorare per la gara, anche se le chance di pioggia non sono escluse. Diretta tv, oltre che su Discovery+ e FIAWEC TV, sui canali SkySport ed Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche

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WEC – La sfuriata di Hirakawa vale la leadership nelle ridotte libere 3 del Fuji

Un problema al cordolo di curva 1 è costato il regolare svolgimento del terzo ed ultimo turno di libere della 6 Ore del Fuji. Nel frattempo Ryo Hirakawa con la Toyota #8 aveva già settato il best lap del weekend con 1.29.621 in una simulazione di qualifica che ha coinvolto anche Alex Lynn, Antonio Fuoco e Charles Milesi, rispettivamente 86, 106 e 139 millesimi dietro con la Cadillac e le migliori Ferrari ed Alpine.

La sessione è stata interrotta dopo appena 20’ e non è più ripresa, ma prima è stata preceduta dal tradizionale Circuit Safari, in cui bus turistici ed almeno una macchina per team hanno condiviso la pista.

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Tra le GT3, è doppietta Vista AF Corse con Francois Heriau, autore di 1.41.206, davanti a Davide Rigon. Ad ogni modo, ben 14 delle 18 vetture iscritte alla classe risultano racchiuse nel raggio di un secondo.

La parola ora va alle qualifiche e alla Hyperpole, in programma a partire dalle 14.20 locali, cioè le 7.20 italiane, fruibili in diretta sui canali Discovery+, compresa Eurosport, e su FIAWEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 3

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WEC – BMW-Porsche-Cadillac racchiuse in 10 millesimi al Fuji. Cambia il BoP delle GT3

Libere tirate quelle del secondo turno al Fuji: Dries Vanthoor, pur non eguagliando i tempi dello scorso anno, ha messo davanti a tutti la BMW #15 sulla Porsche di Matt Campbell e la Cadillac di Alex Lynn.

Il best lap di 1.29.577 come nelle libere-1 è stato ottenuto nelle prime fasi dei 90’ a disposizione, disputati su pista asciutta e senza interruzioni, e solo 10 millesimi separano i primi tre in classifica.

Ferrari comunque sempre in contention, con la #83 di Robert Kubica detentrice della quarta prestazione a 3 decimi dai battistrada, davanti alla Toyota di Ryo Hirakawa. E’ stato reso noto che la Toyota #7, in lotta per il titolo con la Porsche #6 e la Ferrari #50, godrà di team orders se necessario.

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Una Rossa davanti tra le GT3, con Alessio Rovera al top con 1.40.862 davanti alla Corvette TF Sport di uno dei tanti beniamini di casa, Hiroshi Koizumi, e alla Lamborghini Iron Lynx di Franck Perera. Un ottimo Thomas Flohr ha piazzato la seconda 296 GT3 al quarto posto davanti alla Lexus di Pechito Lopez.

Da notare che le GT hanno disputato i due turni con equivalenze differenti rispetto a quanto comunicato in prima battuta, e che vede sostanziali differenze nella distribuzione dell’energia massima per stint, con le Porsche ora accreditate di 691 MJ (+5 MJ rispetto alla precedente versione, che al contrario ne toglieva 2) contro i 690 MJ delle Aston Martin (+ulteriori 3 MJ) ed i 695 MJ delle Corvette (+2 MJ).

Intoccati i pesi minimi, ma le Aston Martin hanno ricevuto una leggera maggiorazione di potenza sotto i 200 kmh, mentre le Porsche hanno ripreso il valore del COTA. Ulteriori aggiustamenti inoltre anche per la potenza massima sopra i 200 kmh, con le Ferrari che perdono un 1% dei 3 assegnati in precedenza. Non ci è noto sapere la motivazione di questo cambio repentino nel BoP.

EDIT: Un noto media francese ha raccolto l’informazione che la modifica rispetto alle equivalenze iniziali deriverebbe da un errore di calcolo sui precedenti valori del COTA, cui hanno posto rimedio.

L’azione in pista tornerà sabato con l’ultima sessione di libere, precedute dal ritorno del Bus safari, e le qualifiche, rispettivamente alle 10.20 e alle 14.20, le 3.20 e le 7.20 italiane. La giornata potrà essere vissuta interamente sui canali Discovery+ e sulla WEC TV.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 2

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WEC – Una Porsche torna al comando nelle prime libere del Fuji

Sarà o non sarà grazie al BoP, ma una Porsche è tornata al comando nelle prime libere della 6 Ore del Fuji. Laurens Vanthoor ha guidato la sfuriata dei primi giri sul circuito giapponese segnando il tempo di 1.30.561, precedendo di appena 10 millesimi la Toyota di Ryo Hirakawa e di mezzo secondo la Ferrari di Antonio Fuoco.

Entrambe le altre 499P sono comprese nella top ten, con la #83 AF Corse trionfatrice in Texas accreditata della sesta prestazione dietro anche alle seconde linee di Porsche e Toyota, e la #51 decima. Tutte e 36 le vetture hanno toccato la pista, con la sola Peugeot #93 attardata da problemi tecnici nei primi 20’.

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Anche tra le GT3 le migliori prestazioni sono emerse nei primi minuti dei 90’ previsti. Davanti a tutti la McLaren #95 di Marino Sato con 1.40.528, davanti alle due Ferrari di Vista AF Corse di Alessio Rovera – autore del medesimo tempo – e Davide Rigon, a oltre 2 decimi dalla 720S GT3 Evo.

Da segnalare un contatto fra la Porsche 963 di Fred Makowiecki e la 911 GT3 R di Manthey Pure Rxcing di Joel Sturm a mezz’ora dalla green flag, anche se l’unica interruzione è intervenuta per l’incidente che ha coinvolto la Cadillac di Alex Lynn e la McLaren di GregoIre Saucy, ferma in curva 10; quest’ultima non ha ripreso la pista per il quarto d’ora finale.

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Il programma odierno proseguirà con la seconda sessione di libere, alle 15.30 locali, le 8.30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Libere 1

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WEC – Ufficiale: Hyundai entra col marchio Genesis. Imola si allarga, obiettivo 40 box

La notizia del giorno riguarda l’annuncio ufficiale dell’entrata in campo di Hyundai col marchio Genesis. A dire il vero si sa molto poco di questo progetto, già nell’aria da un paio d’anni, e che dovrebbe comprendere anche un impegno in IMSA.

Le poche righe rilasciate dal costruttore coreano, fin qui impegnato solo con vetture TCR e nel WRC con il suo sub-brand N, citano: “Genesis è orgogliosa di annunciare la sua ambiziosa entrata nel mondo dell’endurance attraverso un programma LMDh. Genesis sta esplorando attivamente programmi per rafforzare la propria immagine high-performance, e dopo una attenta valutazione delle varie opzioni, l’LMDh è emersa quale la scelta più strategica.”

“Abbiamo attentamente analizzato (il formato) LMDh e l’abbiamo trovato una scelta naturale per le nostre ambizioni nel motorsport e una piattaforma preziosa per guidare lo sviluppo di tecnologie di mobilità future per le auto da strada. – prosegue il comunicato, diffuso dal WEC –  Le gare endurance rappresentano un’opportunità senza pari per mostrare la tecnologia all’avanguardia, la filosofia di design e il carattere orientato alle prestazioni di Genesis in un’arena altamente competitiva. Questo progetto fa parte della nostra visione più ampia per il futuro della mobilità.”

Come potete vedere, nessun ulteriore dettaglio, nè sulla piattaforma LMDh che verrà utilizzata, nè sulla motorizzazione, nè tantomeno sul team che gestirà queste vetture, anche se la recente separazione tra Cadillac e Ganassi porta facili speculazioni su questo aspetto, atteso che comunque in IMSA è il Bryan Herta Autosport a portare con successo in pista le Elantra N TCR nella Michelin Pilot Challenge.

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Passando dall’estrema incertezza alla sicurezza di avere una gara della massima serie endurance sino al 2028, nel corso della settimana sono emersi nuovi dettagli sull’allargamento dei box dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

I tre nuovi garages, necessari per portare la capienza a 40, verranno costruiti come previsto a fianco della palazzina della direzione gara, e saranno pronti entro marzo 2025, in tempo utile quindi per lo svolgimento della seconda tappa del WEC, in programma il 20 aprile. L’intervento costerà 1,2 milioni di euro ed è stato autorizzato nei giorni scorsi dal Comune di Imola.

Il progetto completo di ArkLab, studio di architettura già coinvolto da Con.Ami, società di gestione dell’Autodromo imolese, prevede anche ulteriori interventi destinati al mantenimento della F1 sul Santerno anche oltre il 2026, e che verranno finanziati con 3 milioni stanziati dal governo mediante la Legge di Bilancio approvata a gennaio.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC, Autodromo Enzo e Dino Ferrari

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WEC – Porsche alleggerite al Fuji: torneranno a competere per la vittoria?

Il World Endurance Championship torna già nel weekend per il sempre spettacolare round del Fuji. Il Balance of Performance appena diffuso riporta variazioni meno estese alle equivalenze delle Hypercar rispetto alla precedente tappa di Austin.

Evidente il tentativo di dare al progetto Peugeot una possibilità di competere, con un nuovo alleggerimento di ulteriori 7 kg, un innalzamento della potenza sotto i 250 kmh di 4 kW ed un MJ di energia extra per stint. Aldilà delle nuove possibilità concesse alle 9X8, la cui carenza cronica di risultati potrebbe spingere la casa del Leone a decisioni drastiche nel vicino futuro, in realtà è Porsche a beneficiare apparentemente da questo nuovo BoP.

Alle cinque 963 infatti, mai in contention per la vittoria in Texas, oltre ad una riduzione di peso di 4 kg, viene concessa una maggiore potenza di 3 kW, nonchè un MJ extra di energia che porta il totale a 908 MJ, gli stessi di Toyota. Le due GR010-Hybrid subiscono peraltro un nuovo aumento del peso minimo di 5 kg e 4 kW in meno sotto i 250 kmh, ma potranno godere di maggiore potenza alle alte velocità (5,4% totali) e di 2 MJ in più di energia massima.

Sostanzialmente simili ad Austin le equivalenze delle Ferrari, che scontano solo una diminuzione di potenza alle velocità alte, che ora ammonta ad un +1,3% dei 500 kW al di sotto dei 250 kmh.

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Il Fuji non dovrebbe essere una pista agevole per le 499P, che lo scorso anno hanno lamentato una carenza di velocità di punta, terminando sí quarta e quinta, ma ad un giro dalle Toyota e dalla Porsche #6. Bene, se confrontiamo i valori precedenti delle LMH di Maranello con quelli odierni, nel 2023 le Ferrari hanno corso in Giappone con ben 1.076 kg di peso minimo contro i 1.055 previsti nel weekend. La potenza massima (senza distinzione tra sopra e sotto i 250 kmh) era di 505 MJ contro i 500 / 508 odierni e l’energia massima per stint ammontava ad 898 MJ contro i 901 odierni.

Le premesse quindi, almeno sulla carta, sono quindi moderatamente positive per le Rosse, anche se le Toyota dominatrici del 2023 correranno con 10 kg in meno rispetto allo scorso anno, con potenza massima ed energia per stint simili.

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Aggiustamenti sostanziali invece tra le GT3 in tema di potenza massima sopra i 200 kmh, con solo le BMW a fungere da baseline, mentre non sono stati toccati i pesi minimi dei nove marchi in gara. Le Lexus continuano comunque ad essere le GT meno risparmiose con 713 MJ disponibili per stint contro i 686 di Porsche.

Il Success Ballast investirà pesantemente (+40 kg) la Porsche capolista di Manthey Pure Rxcing; ben 25 kg anche per i vincitori di Austin di Heart of Racing

Due parole anche sull’entry list, che vede solo due cambiamenti rispetto al COTA. Il primo riguarda l’Alpine #35, che vede il ritorno della riserva designata Jules Gounon al posto di Paul-Loup Chatin, mentre Christian Ried sospenderà una seconda volta il proprio ritiro per schierarsi come a S.Paolo con la Ford Mustang #88 al fianco di Dennis Olsen e Mikkel Pedersen.

L’azione in pista al Fuji inizierà alle 11.00 locali di venerdí 13 settembre. Qualifiche sabato 14 a partire dalle 14.20 e start della 6 Ore alle 11.00 di domenica 15 settembre, pari alle 4.00 del mattino italiane. Diretta di qualifiche e gara su FIAWEC TV e sulla piattaforma Discovery+, mentre la gara sarà trasmessa anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list del Fuji

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WEC – Respinto il reclamo Ferrari di Spa: vediamo perchè

Dopo ben una settimana dalla riunione di Ginevra riguardante il reclamo esposto da Ferrari relativamente alla 6 Ore di Spa, la FIA ha finalmente reso note le risultanze dello stesso.

Il reclamo, riferito all’ordine di arrivo della gara sancito dagli stewards, solo per questo dichiarato ammissibile dalla FIA, è stato respinto, in quanto la decisione degli stewards, a meno di un errore amministrativo, risulta inappellabile a termini di regolamento sportivo.

La classifica finale è, infatti, competenza degli stewards, come ribadito nell’estesa sentenza, ai termini dell’articolo 11.9.2.s del regolamento.

La FIA ha peraltro sottolineato che il periodo di red flag, che nel caso in questione ricordiamo ha avuto la durata record di 1 ora e 44 minuti – superando nel caso il termine previsto delle 6 ore – non può essere considerato parte della durata di gara.

Una decisione che non può non far discutere, dato che sancisce la discrezionalità degli stewards nell’agire al riguardo in occasione di ogni periodo di bandiera rossa.

Niente da fare quindi per la Ferrari #51, in testa al momento della sospensione della gara, e vittoria confermata per la Porsche Jota #12, fortunata ad aver rifornito un attimo prima della red flag. La decisione, se non basilare per la classifica piloti, sarebbe stata invece utile per quella costruttori, che dopo Austin vede Ferrari inseguire Toyota e Porsche rispettivamente con 19 e 8 punti di distacco.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo