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IMSA – Grosjean e la Lamborghini concludono al top i test di Daytona

Conclusi nella serata di ieri i test organizzati dall’IMSA a Daytona. Davanti a tutti nella lista dei tempi a sorpresa c’è la Lamborghini SC63 con Romain Grosjean autore di 1.35.611 al termine della sessione #5, sotto le luci dei riflettori.

La LMDh di Sant’Agata, presentatasi ancora con la denominazione Lamborghini Iron Lynx nonostante le tante ombre sul futuro di questa partnership, ha dominato anche la prima sessione con Andrea Caldarelli, appena 3 decimi più lento dell’ex-F1.

In evidenza anche le Acura, tornate sotto la gestione del Meyer Shank Racing e la supervisione diretta di HRC, ad appena 97 millesimi dal leader col neoacquisto Nick Yelloly, e le BMW, a completare la top five delle GTP. Jack Aitken e Filipe Albuquerque hanno brillato sulle Cadillac mentre il migliore delle Porsche pigliatutto nel 2024 è stato Gianmaria Bruni al volante della 963 del JDC-Miller.

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La star dei test era ovviamente l’Aston Martin Valkyrie. La vettura, unica LMH presente, ha girato con continuità, incantando i presenti col suo V12, senza però ottenere tempi di rilievo nelle mani dei piloti del The Heart Of Racing.

Migliore prestazione tra le LM P2 per il pilota ufficiale Peugeot Malthe Jakobsen al volante della rediviva Oreca del Crowdstrike by APR e 1.38.635, davanti a Ben Hanley e Rasmus Lindh con le vetture di United Autosports e a Charles Milesi del TDS.

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Le due Ford Mustang dal canto loro hanno dominato tra le cinque sole GTD Pro presenti. La squadra dell’ovale, che ha colto l’occasione per annunciare l’intera line-up 2025, ha colto il best lap della categoria con uno dei suoi due nuovi arrivi, Dennis Olsen, committato per le gare lunghe dell’Endurance Cup insieme a Ben Barker, autore di 1.47.822.

Porsche ed Aston Martin infine sugli scudi in GTD, con Eliott Skeer al top con la 911 GT3 R del Wright Motorsports con 1.48.221 davanti al nostro Matteo Cressoni con l’esemplare listato per le Iron Dames. A segurie le Vantage GT3 di Magnus Racing attesi ad una stagione completa nel WeatherTech SporstCar Championship, e dei newcomer Van Der Steur Racing.

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Presente anche l’altra new entry assoluta della serie, la Corvette del DXDT Racing. La squadra del North Carolina non ha ancora finalizzato la propria line-up, che dovrebbe comunque prevedere Eric Udell, già protagonista nel GTWC North America. Tutta da capire invece la situazione di Pipo Derani, il quale ha ottenuto il miglior tempo per l’equipaggio della Z06.GT3 R #36.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

La classifica combinata dei test di Daytona

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IMSA – Piero Fittipaldi e James Roe per Pratt Miller

Resi noti poco fa i piloti che animeranno il ritorno fra i prototipi del Pratt Miller Motorsports dopo oltre 30 anni dall’Intrepid GTP. A disputare la prossima stagione del WeatherTech SportsCar Championship con un’Oreca LM P2 saranno Pietro Fittipaldi e James Roe.

Il 28enne nipote del grande Emerson proviene da una stagione completa col Rahal Letterman Lanigan in IndyCar, ma conosce bene la categoria, avendo militato prima con Inter-Europol in ELMS nel 2033 e poi col team Jota nella stagione 2023 del WEC, vincendo a Monza. Al suo attivo anche due 24 Ore di Le Mans con le due squadre di cui sopra.

Col team polacco ha anche partecipato all’ultima Rolex24 at Daytona sfiorando il podio, dopo aver svolto il ruolo di rinforzo nelle gare endurance la stagione precedente per il Rick Ware Racing.

L’irlandese 26enne James Roe giunge da ben tre stagioni in Indy Lights dove è andato a podio in totale per tre volte, categoria che lo vedrà protagonista anche la prossima stagione nelle fila di Andretti Global.

L’impegno di Pratt Miller Motorsports si aggiunge alle due Corvette ufficiali in GTD Pro, assenti, come l’Oreca #73, dai test che si stanno svolgendo nel weekend a Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Pratt Miller Motorsports

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IMSA – 31 vetture nel weekend a Daytona. Derani a sorpresa con DXDT Racing.

Nel weekend 31 vetture saranno protagoniste dei test IMSA a Daytona. Si partirà con le GTP e le LM P2 domani, venerdí 15 novembre, per proseguire con le GTD Pro e GTD; queste ultime chiuderanno la kermesse nella giornata di domenica. Prevista anche una sessione collettiva in notturna sabato 16.

Ben 12 le GTP, con le nuove line-up di Porsche Penske e tanta attesa per la prima uscita ufficiale della Valkyrie, che verrà affidata ai piloti di Heart of Racing, Alex Riberas, Roman de Angelis e Ross Gunn. Ugualmente listata la Lamborghini con Romain Grosjean ed Andrea Caldarelli, mentre il Meyer Shank Racing alternerà sulle sue Acura otto piloti.

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Oltre ai già annunciati titolari saranno presenti infatti anche Scott Dixon, Felix Rosenqvist ed Alex Palou, incaricati di portare in gara le ARX-06 nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup, i primi due sulla #60 (lo svedese solo a Daytona), mentre il campione in carica IndyCar salirà sulla #93 insieme al giovane protetto Honda Kakunoshin Ohta.

Le due BMW inoltre riportano, oltre ai noti Philipp Eng e Robin Frijns anche Marco Wittmann e Max Hesse, freschi di Rookie Test WEC in Bahrain e sulla Porsche del JDC Miller, l’unica 963 privata presente, girerà anche Gianmaria Bruni.

Occhi puntati anche sulla Oreca LM P2 del Riley Motorsports, che presenterà l’ex-F1 Felipe Massa. Atteso anche il ritorno di George Kurtz sulla vettura del Crowdstrike by APR, mentre Dane Cameron, campione in carica overall, farà il primo outing ufficiale sulla vettura di AO Racing insieme a Christian Rasmussen e al campione ELMS Jonny Edgar, oltre all’owner PJ Hyett.

Solo cinque le GTD Pro in rappresentanza di quattro marchi, con le novità Ben Barker sulla Ford Mustang #64 e Dennis Olsen sulla #65. Tom Sargent dividerà l’abitacolo della Porsche campione in carica di AO Racing insieme al factory driver Klaus Bachler.

Sorpresa tra le GTD, dove il due volte campione IMSA Pipo Derani campeggia nell’equipaggio della Corvette di DXDT Racing, newcomer della categoria, insieme ai titolari Salih Yoluc, Alec Udell e Charlie Eastwood. L’altra novità del 2025, il Van der Steur Racing alternerà sulla sua Aston Martin oltre ad Eric Filgueiras e Rory van der Steur, il bronze Brady Behrman ed i due driver transalpini Valentin Hasse-Clot e Maxime Robin.

Giacomo Altoè, dopo la vittoria a Road America in GTD Pro, è atteso sulla Ferrari del Conquest Racing, mentre la volontà di cambiare montura da parte di Iron Lynx/Iron Dames si esplicita con una Porsche per Matteo Cressoni, Claudio Schiavoni, Rahel Frey ed il neoacquisto Karen Gaillard.

L’azione in pista a Daytona inizierà alle 9.00 AM locali di venerdí 15 novembre.

Piero Lonardo

Foto: Daytona International Speedway, MSR

L’entry list dei test di Daytona

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IMSA – Bourdais in LM P2 per Tower Motorsports

Già tantissime squadre hanno presentato le proprie line-up per la stagione 2025 del WeatherTech SportsCar Championship: oggi è la volta di Tower Motorsports con una novità di tutto rispetto, sarà infatti nientemeno che Sebastien Bourdais a dividere il sedile dell’Oreca LM P2 con John Farano.

Il 45enne di Le Mans, che non ha certo bisogno di presentazioni, è atteso ad una stagione completa nel FIA WEC sulle Cadillac di Jota Sport, ed esiste una concomitanza fra le due serie riguarda la 6 Ore di Sao Paulo e la gara del CTMP, dove le LM P2 saranno peraltro la categoria principale.

Ad affiancare i due, un paio di vecchie conoscenze del team, Job van Uitert e Sebastian Alvarez, il primo per le gare di lunga durata dell’Endurance Cup, mentre il messicano completerà l’equipaggio a Daytona. Entrambi hanno disputato la Petit Le Mans nelle fila della squadra ora gestita da Ricky Capone, con l’olandese a trionfare nel 2020.

Obiettivo del team tornare a vincere il Jim Trueman Award riservato ai gentlemen della serie IMSA, dove Farano ha primeggiato nel 2022 grazie all’apporto di Louis Deletraz.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IMSA – MSR presenta la forza!

Presentato il nuovo corso del Meyer Shank Racing. Per il ritorno con Acura, la squadra dell’Ohio si è affidata a quattro piloti di sicura esperienza: Tom Blomqvist, Colin Braun, Nick Yelloly e Renger van der Zande.

I primi due hanno già condiviso l’abitacolo nel 2023, giungendo terzi nel WeatherTech SportsCar Championship dopo la contestata vittoria di Daytona, cui sono seguite quelle di Mosport e della Petit Le Mans. Nel 2022 Blomqvist ha vinto il titolo IMSA insieme ad Oliver Jarvis.

Lo scorso anno hanno seguito strade diverse, con Braun al volante dell’Oreca LM P2 del Crowdstrike by APR prima del ritiro dalle corse per i noti problemi extra-sportivi del patron George Kurtz, insieme al quale nel 2023 ha trionfato anche a Le Mans tra i Pro/Am.

Blomqvist dal canto suo ha invece svolto il ruolo di terzo pilota per Action Express, alternandosi per la prima parte di stagione con l’IndyCar sempre per l’MSR, Indy 500 – non particolarmente fortunata – compresa.

Yelloly ha appena abbandonato BMW dopo 6 anni di militanza col marchio bavarese, culminati con la vittoria della 6 Ore Glen nel 2023 al volante della M Hybrid V8, mentre Van Der Zande è reduce dall’ultimo successo Cadillac col team Ganassi alla Petit Le Mans di sabato scorso.

A partire dalla Rolex 24 at Daytona, le due ARX-06 si presenteranno con i numero 60 e 93; la seconda vettura sarà gestita insieme agli uomini di HRC.

Piero Lonardo

Foto: Meyer Shank Racing

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IMSA – La Cadillac Ganassi si impone alla Petit Le Mans. Porsche, due titoli con Penske ed AO Racing. Una Ferrari trionfa in GTD con Conquest Racing

Un finale al cardiopalma premia la Cadillac del Team Ganassi alla Petit Le Mans sulle due Porsche Penske, con Dane Cameron e Felipe Nasr che si aggiudicano il titolo 2024 del WeatherTech SportsCar Championship.

A cambiare radicalmente le carte in tavola il contatto che all’inizio della decima ora ha visto coinvolti la Ford Mustang di Corey Lewis, la Porsche del Wright Motorsports e soprattutto l’Acura #10 di Ricky Taylor, il quale aveva ceduto poco prima la leadership assoluta a Nick Tandy con la Porsche #6, e che non riusciva ad evitare la #55 schierata da Proton, ferma in curva 5.

Tutto da rifare quindi e gruppo ricompattato, con la Cadillac #01, nelle mani di Renger van der Zande, a coronare una rimonta prodigiosa dopo quanto vissuto nelle prime fasi di gara. Il sorpasso che vale la vittoria avviene ad appena 15’ dalla bandiera a scacchi, e poco dopo Tandy rischia anche di perdere il secondo posto per il contatto con la BMW residua di Philipp Eng, già pervenuto a contatto con Nasr in precedenza, che perderà cosí il podio a favore dei neocampioni.

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Suspence finale per i fari “ballerini” della V-Series.R, che però non viene richiamata ai box dalla direzione gara e transita davanti a tutti sotto la bandiera a scacchi. Completano la top five la BMW #24 e l’altra Cadillac di Action Express/Whelen Racing, ad un giro. Più distanti la Porsche Proton, l’Acura #40, mentre l’unica altra GTP a giungere al traguardo è la Lamborghini, seppur distanziata di 13 tornate.

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Ulteriore titolo per Porsche anche in GTD Pro con AO Racing: non riesce infatti l’impresa a Ross Gunn e all’Aston Martin dello Heart Of Racing, terzi al traguardo, per soli 4 punti. Il successo di tappa parla italiano e va alla Lamborghini Iron Lynx di Franck Perera, Jordan Pepper e Mirko Bortolotti sulla Ferrari di Risi Competizione. Il team di Houston giunge lungo anche nella Michelin Endurance Cup, che va al Paul Miller Racing.

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Ferrari si rifà in GTD grazie al Conquest Racing e ad Albert Costa, che a mezz’ora dalla bandiera a scacchi finale ha la meglio sulla Lamborghini del Forte Racing, cui terrà testa fino al traguardo. Chiude a podio la Lexus, ripresasi da un’uscita di strada, forse causata da un problema di elettronica, mentre il titolo va al Winward Racing, mattatrice della stagione.

Infine la LM P2, che premia il TDS di Mikkel Jensen, Steven Thomas e Hunter McElrea, ma il titolo va all’Inter-Europol by PR1 Mathiasen, che chiude al quarto posto dietro anche agli equipaggi di Riley ed ERA Motorsport. Al TDS la soddisfazione nella MEC.

E’ tutto per la massima serie endurance americana, che tornerà in azione in forma ufficiale a Daytona a metà gennaio con la Roar Before the 24, antipasto della Rolex 24.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Michelin Racing USA, Porsche Motorsport, Ferrari Races

L’ordine di arrivo della 27ma Petit Le Mans

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IMSA – Petit Le Mans, 8a ora: L’Acura #10 si infila nella lotta

Una seconda parte di gara fin qui tutta in regime di corsa libera a Road Atlanta dopo la terza Full Course Yellow ha favorito il ricompattamento del gruppo, ma solo l’Acura #10 è riuscita a trarne vantaggio. Trascinata da Brendon Hartley e Filipe Albuquerque, hanno approfittato della penalità inflitta alla Porsche #6, colpevole di aver buttato fuori strada la Ferrari Cetilar, per installarsi al comando.

Le due vetture si alternano al comando con l’altra Porsche, il cui ciclo di pistop è leggermente differente, cui è stato comminato solamente un warning per parametri di potenza non corretti, e che allo scadere dell’ottava ora passa per prima sulla linea del traguardo.

La rimonta della Cadillac #01, penalizzata nelle prime fasi di gara da due drive-through, il primo per una segnalazione analoga, permetteva a Sebastien Bourdais di ritrovarsi di nuovo nel giro dei primi, ma proprio allo scadere dell’ottava ora Renger van Der Zande a gomme fredde, andava lungo in curva 7 a seguito di un contatto da parte delle Iron Dames, vanificando il lungo inseguimento.

La battaglia delle LM P2 ha visto un’altra perdita nella forma della seconda vettura di United Autosports, ritirata a causa dei danni ottenuti dal contatto sul muretto esterno all’entrata della pitlane. A due ore dalla bandiera a scacchi è il Riley al comando con 13” di vantaggio sul TDS. Un fuoripista per la vettura di AF Corse, a lungo al comando grazie soprattutto a Nicklas Nielsen, la lascia in P3, ancorchè nel giro dei primi.

Ferrari Risi sempre all’assalto in GTD Pro, anche se il pallino è tornato nelle mani della Lamborghini Iron Lynx, che ora conduce sulla Rossa #62 e sull’Aston Martin dello Heart of Racing, quest’ultima al momento virtualmente campione della categoria.

Una Huracàn in evidenza anche in GTD con Forte Racing, vincitrice a sorpresa ricordiamo lo scorso anno, anch’essa a precedere nella classifica reale una Ferrari, in questo caso quella di Triarsi Competizione. Le differenti strategie permettono comunque anche alla Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports e alla Lexus #12 di alternarsi nelle posizioni di testa. I minori consumi di quest’ultima potrebbero peraltro rivelarsi determinanti per la vittoria finale.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo 8 ore di gara

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IMSA – Petit Le Mans, 4a ora: chi fermerà le Porsche?

Cambio della guardia alla Petit Le Mans. Complici un paio di penalità alla Cadillac #31, le due Porsche Penske sono salite alla ribalta e dopo quattro ore guidano la gara con largo margine sulla concorrenza.

Prima a Jack Aitken è stato contestato un sorpasso in regime di bandiere gialle, probabilmente proprio quello che lo ha riportato al comando sull’Acura #40, quindi al termine della terza ora Tom Blomqvist, subentrato al volante della entry di Action Express, si è reso protagonista di un contatto in T10 che ha fatto girare la BMW di Jesse Krohn.

Nuova sosta extra anche per l’altra Cadillac, rea di aver toccato l’Oreca di High Class Racing sempre nella doppia curva che porta al tunnel.

Dopo quattro ore di gara, un attimo prima che la direzione gara chiamasse la quarta neutralizzazione per Ben Keating, tornato in gara dopo una lunga sosta dopo il crash iniziale, fermo all’entrata delle Esses, Felipe Nasr conduceva con 6” di vantaggio sull’altra 963 Penske di Kevin Estre.

Le Porsche, che si possono già fregiare del titolo costruttori, lasciavano a 44” Brendon Hartley sull’Acura #10 e a 51” Gianmaria Bruni sulla 963 di Proton. Problemi al servosterzo invece per l’altra auto privata del JDC Miller, costretta al ritiro; lunga sosta anche per la BMW #25 per probabili issue al sistema ibrido.

Tra le LM P2, Lilou Wadoux prima e Nicklas Nielsen hanno preso il testimone da AO Racing, ma proprio allo scadere della quarta ora hanno dovuto ricedere la leadership della categoria a Mikkel Jensen e al TDS.

In GTD Pro è ancora la Lamborghini Iron Lynx a menare le danze davanti all’Aston Martin di Ross Gunn che al momento si laureerebbe campione. Ancora enormi problemi infatti per la Porsche di AO Racing, costretta ad una sosta extra per sostituire il cavetto di collegamento del volante. Out invece la Lexus, fermatasi in uno sbuffo di fumo col motore ko.

Tra le GTD infine, è la Porsche del Wright Motorsports ad aver preso le redini dopo aver avuto la meglio sulla Lexus residua. Terza forza la BMW del Turner Motorsport a precedere a propria volta la migliore delle Ferrari, quella del Conquest Racing.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

La classifica dopo 4 ore di gara

Start

IMSA – Petit Le Mans, start: Action Express in controllo. Problemi per “Rexy”

Temperature primaverili a Road Atlanta per lo start della 27ma Petit Le Mans. La procedura di partenza procede in modo ordinato e vede la BMW Connor De Philippi agguantare subito la seconda posizione sulla Porsche capolista di Matt Campbell alle spalle del polesitter Jack Aitken.

Urs Kuratle, boss del programma Hypercar, ha ordinato una strategia per una volta più attenta del solito ai piloti del team Penske, chiamati ad un uno-due in classifica generale. A venire incontro alle speranze delle 963 ufficiali, la Cadillac di Sebastien Bourdais, unico altro potenziale contender per la matematica, viene subito richiamato ai box per verificare parametri non conformi.

Ma a venire incontro al team Ganassi, all’ultima gara con le V-Series.R, Scott Andrews spiaggiato all’esterno delle Esses con la Mercedes del Lone Star Racing partita dalla pole in GTD. In pochi non approfittano della prima Full Course Yellow, fra cui Jordan Taylor, che prende il comando della gara con l’Acura #40 del WTR w/Andretti, Frederick Vervisch con la Ford #65, Daniel Serra con la Ferrari di Risi Competizione e Giorgio Sernagiotto, il quale conquista la leadership in GTD con la Ferrari Cetilar.

La gara procede in green flag sino all’inizio della seconda ora, allorquando Ben Keating, al top in LM P2 dalla pole conquistata ieri, si gira in curva 7, forse vittima di un contatto in doppiaggio con un’altra Oreca, e termina rovinosamente sulla Corvette #4 di Tommy Milner. Quest’ultima è costretta ad abbandonare la gara, come peraltro anche l’Astoin Martin di Magnus Racing per problemi al cambio, mentre il campione uscente della categoria si trascina ai box con evidenti danni al posteriore.

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Dopo circa 90’ Aitken riprende la leadership assoluta su Jordan Taylor, che perde diverse posizioni; problemi anche per Julien Andlauer, con evidenti problemi di cambi marce sulla sua “Rexy”. La Porsche di AO Racing, attuale leader delle GTD Pro, sarà poi costretta ad un reset in corsa.

Paul-Loup Chatin frattanto, salito sull’altra entry del team, l’Oreca soprannominata “Spike”, ha preso il comando delle LM P2, mentre Kyle Kirkwood, grazie ad uno stint lunghissimo, è ora al comando delle GTD Pro. La Ferrari #47 ha frattanto ceduto il comando dopo la prima sosta alla Mercedes di Mikael Grenier.

Problemi anche all’altra Corvette ufficiale di Antonio Garcia, che però riesce ad approfittare della terza breve neutralizzazione generata dallo spin dell’Acura NSX di Sheen Monk in curva 5 per riparare un caliper difettoso.

Dopo due ore di gara, Aitken conduce sulla Porsche di Matt Campbell e sull’Acura di Ricky Taylor. P4 per Gianmaria Bruni con la 963 privata di Proton. Chatin mantiene il comando tra le LM P2, mentre il secondo pit della Lexus #14 lascia al comando prima l’Aston Martin leader provvisoria delle GTD Pro di Roman De Angelis, poi scavalcato dalla Lamborghini di Jordan Pepper. L’altra Lexus, sfruttando un altro long stint, è invece davanti a tutti in GTD.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo 2 ore di gara

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IMSA – Aitken regala la pole alla Cadillac alla Petit Le Mans

Prima pole position in carriera nel WeatherTech SportsCar Championship per Jack Aitken alla Petit Le Mans. L’alfiere di Action Express/Whelen Racing ha portato la sua Cadillac sull’1.09.639, precedendo di 70 millesimi Matt Campbell, al volante della Porsche Penske #7 capolista.

Solo seconda fila per Sebastien Bourdais, il più veloce nelle libere in notturna di ieri, dietro anche alla BMW di Connor De Philippi. Nick Tandy, unico contender rimasto per il titolo 2024, non è andato oltre l’ottavo tempo con l’altra Porsche ufficiale.

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Tra le LM P2, torna in pole dopo Daytona Ben Keating sull’Oreca #2 di United Autosports. Tre decimi il distacco fra il campione uscente della categoria su Steven Thomas e PJ Hyett di TDS ed AO Racing.

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Laurin Heinrich dal canto suo ha messo altro fieno in cascina, avvicinandosi al titolo GTD Pro, conquistando la sua prima pole con la Porsche di AO Racing. “Rexy” ha segnato 1.17.881 in una sessione interrotta brevemente per i detriti lasciati dalla Lexus di Parker Thompson dopo la collisione in curva 10 con la Ferrari condotta da Daniel Serra. A seguire la Corvette di Tommy Milner, ad appena 52 millesimi, e l’Aston Martin di Ross Gunn. La 296 GT3 di Risi Competizione, ancora in lotta per la Michelin Endurance Cup, chiuderà la classifica di categoria, dietro anche a Toni Vilander con l’altra Ferrari del DrahgonSpeed.

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Scott Andrews regala infine la partenza al palo alla Mercedes del Lone Star Racing col tempo di 1.18.281, precedendo la BMW di Robbie Foley e l’altra AMG GT3 dei neocampioni GTD del Winward Racing con Phil Ellis. Simon Mann il migliore delle Ferrari con la sesta prestazione. Assenti dal turno invece sia la Corvette AWA che la Ferrari di Triarsi Competizione, mentre non sono mancate la Corvette #3 e la Lamborghini del Forte Racing, protagoniste di un contatto ieri sera.

L’appuntamento è per domani alle 12.10 PM ET locali, le 18.10 nostrane, per la partenza della 27ma Petit Le Mans. La gara sarà trasmessa in free streaming sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, United Autosports, Porsche Motorsport, Mercedes-AMG Motorsport

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche