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ELMS – Riflessioni su Monza a porte chiuse

Nei giorni antecedenti la 4 Ore di Monza sono apparsi su diversi media e social nostrani commenti sulla scelta operata dall’Autodromo Nazionale, di concerto con la LMEM, società organizzatrice dell’European Le Mans Series, di gestire il weekend di gara a porte chiuse.

Non per far polemica ma solo per chiarezza, bisogna innanzi tutto ricordare che la decisione dei vertici Monzesi è stata coerente a quella operata negli altri tre weekend fin qui svolti nella serie, che si chiuderà a Portimao, sempre a porte chiuse, il 1° novembre prossimo.

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Ma, detto fra noi, quanti appassionati sarebbero accorsi ad assistere alla gara – non parliamo di libere e qualifiche – in una domenica che minacciava pioggia con tanto di mascherine obbligatorie e protocolli COVID?

Una risposta precisa non la possiamo certo dare, e la decisione di correre “huit clos” era stata diffusa per tempo, però possiamo basarci sulle affluenze delle scorse edizioni, scarsine, per eventi dove peraltro erano presenti feature sempre interessanti per i tifosi quali la sessione autografi e la pit walk, per non parlare – per chi ovviamente poteva – della grid walk, il tutto per poter respirare più da vicino l’atmosfera della gara ed incontrare i propri beniamini.

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L’unico momento di gloria dell’endurance “moderna”, cioè dall’istituzione del WEC e delle serie continentali, dell’Autodromo Nazionale, risale al Prologo WEC organizzato nel weekend dell’1-2 aprile 2017. Il positivo risultato dell’epoca autorizzò i più a sperare in una conferma in pianta stabile nel calendario della serie mondiale, e addirittura voci messe in giro ad arte annunciavano la presenza fissa del World Endurance Championship per i successivi tre anni, al posto del giubilato Nurburgring.

Invece non solo il Prologo non tornò più a Monza, ma si sono dovuti attendere quattro anni per rientrare in un campionato che comunque dovrebbe vedere di diritto una tappa italiana.

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Per l’ELMS ripeto sempre affluenze scarsine, anche con biglietto a costo zero e le feature di cui sopra, e se ci aggiungiamo il carico da undici del COVID, quale amministrazione avrebbe rischiato di passare per untore per un evento limitato alla visione della sola gara, per di più sostenendo dei costi extra che difficilmente sarebbero stati ripagati dall’afflusso di pubblico ?

Dispiace per i veri appassionati, quelli per intenderci che domenica erano appoggiati alle reti, esile baluardo di confine fra il Parco e l’Autodromo, ma il rischio non valeva la candela. Tutto rimandato al luglio del prossimo anno ed alla scorpacciata di ELMS e WEC nel giro di due weekend. Quello sì sarà il metro di confronto per comprendere se gli appassionati italiani di endurance e di motori in generale meritano realmente gli sforzi degli organizzatori.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR vince e allunga a Monza. Ad Iron Lynx il titolo GT3

A Monza sabato si è svolta una delle gare più caotiche della recente storia della Michelin Le Mans Cup. Ben tre infatti le safety car deployate in pista per altrettanti incidenti nel corso delle due ore di gara, che alla fine ha visto trionfare i campioni in carica del DKR Engineering.

Allo start era Nicolas Maulini a prendere la testa dalla pole conquistata con la Ligier del Cool Racing in mattinata, tenendo a bada le Duqueine di Jean Glorieux, Alex Kapadia e Rory Penttinen di DKR, Mühlner Motorsport e Graff. Subito problemi però per un altro dei protagonisti attesi, Tony Wells , che si girava alla Ascari, rovinando la parte posteriore della sua Duqueine.

Resisteva invece solo un giro la leadership di Rino Mastronardi, polesitter in GT3, a favore della McLaren dell’Optimum Motorsport, wild card a Monza con Brendan Iribe ed Ollie Millroy.

Anche il regime di corsa libera resisteva il giusto, perchè presto Patrice Lafargue terminava nella sabbia della Roggia con la Ligier IDEC, richiamando la prima safety car della giornata. Caution chiama caution dicono gli americani, ed infatti al restart Nicolas Mèlin del Racing Experience, stretto dalla seconda vettura del Cool Racing di Maurice Smith, si arenava sul cordolo della prima variante, richiamando in causa per la seconda volta la vettura di servizio.

Ma non era ancora finita, perchè, con poco più di mezz’ora di gara all’attivo, Lafargue ne combinava un’altra, girandosi anch’egli alla Ascari in modo molto più violento di Wells, e rimbalzando su altre tre vetture, le due entry del CD Sport e la #23 di Jon Schauerman per United Autosports.

Nel frattempo Nicolas Leutwiler con la Porsche del PZ Oberer Zurichsee by TFT aveva annullato il distacco derivante dall’ultima piazzola in griglia, frutto a propria volta dell’eccessiva velocitò ai box durante le qualifiche, e si era portata al terzo posto delle GT3 sorpassando la Ferrari di Emanuele Maria Tabacchi, che a sua volta aveva avuto la meglio sulla McLaren, scivolata in P5, dietro le Ferrari di Michael Broniszewski e Rino Mastronardi.

Al riprendere della gara, la Porsche scalava ulteriormente il gruppetto ravvicinato delle GT3, portandosi alle spalle di Mastronardi, che nel frattempo era salito al comando su Broniszewski, in seguito penalizzato per non aver rispettato le procedure durante il periodo di safety car.

Dopo il valzer dei pit-stop intorno alla metà gara, Edouard Cauhaupe, salito sulla vettura di testa al posto di Maulini, riprendeva la leadership da Matthias Kaiser, subentrato sulla vettura del Graff; ciò avveniva pochi attimi prima dell’ennesima neutralizzazione, causata dallo stop in pista di Alex Kapadia, fermo a lato della seconda di Lesmo. Fabien Lavergne dal canto suo ritornava ai box con la posteriore destra della sua Ligier a penzoloni.

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Il sorpasso che vale la gara e probabilmente il titolo 2020 a 39 minuti dal termine, con Horr che rompe gli indugi su Cauhaupe per issarsi in cima alla classifica. Il terzo gradino del podio va al Graff, con Kaiser che con le cattive tiene a bada Garrett Grist con la Duqueine #10 del Nielsen Racing.

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Anche la gara delle GT3 si decide poco più tardi. a poco meno di mezz’ora dalla bandiera a scacchi, allorquando Julien Andlauer, subentrato a Leutwiler, riesce dopo un lungo duello a superare al termine del rettilineo la Ferrari #9, con Niccolo Schirò al volante. A Rino Mastronardi e Giacomo Piccini il terzo posto che vale il titolo di categoria con una gara di anticipo. A Portimao fra tre settimane i portacolori del Cool Racing saranno chiamati ad un’impresa quasi impossibile per recuperare 25 punti, vale a dire il punteggio di una vittoria, da Glorieux ed Horr.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Garcia e Jordan Taylor vincono a Charlotte ed allungano

L’atteso ritorno dell’IMSA a Charlotte è coinciso con una vera e propria battaglia nella pioggia fra GT, che alla fine ha premiato ancora – per la quinta volta in stagione – la Corvette di Antonio Garcia e Jordan Taylor, che estendono così il loro vantaggio in classifica generale.

Dopo aver preso il comando dalla pole, Jordan Taylor ha dovuto presto cedere il passo a Jesse Krohn e alla BMW #24 sotto un violento acquazzone che mieteva vittime in pista, prime fra tutte le due Porsche rientranti dopo l’assenza forzata di Mid-Ohio.

Garcia, subentrato sulla Corvette #3, aveva la meglio a tre quarti di gara su John Edwards dopo un periodo di pista asciutta;  la gara sembrava ormai decisa, ma il crash di Tommy Milner a 12’ dalla fine sull’altra Corvette, forse propiziato da una defaillance tecnica, andava a complicare le cose per la squadra di Doug Fehan. Fortunatamente per i colori gialloneri però, Garcia nello shooutout finale di circa 5 minuti riusciva a mantenere il vantaggio sulle due M8, GTE che non solo completavano il podio, ma rappresentavano anche le uniche GTLM al traguardo.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

BMW invece che trionfa tra le GTD per la seconda volta in stagione con Robbie Foley e Bill Auberlen. Anche in questa categoria non si sono risparmiati i duelli, con Aaron Telitz al comando dalla pole fino al cambio pilota, reso difficoltoso dall’umidità che impediva una visione corretta all’addetto al cambio, il quale penava nel sistemare l’abitacolo della Lexus #14 per Jack Hawksworth.

Via libera quindi a Mario Farnbacher e alla Acura leader in classifica, che però nulla poteva contro Auberlen, il quale approfittava di uno dei tanti errori della serata per balzare al comando. Il campione in carica si ritrovava poi ad affrontare proprio Hawskworth, suo attuale major contender, e i due venivano al contatto, lasciando spazio – dopo la penalità per il driver Lexus – alla Porsche del Wright Motorsports di Patrick Long e alla Aston Martin di Roman de Angelis, primo podio per la Vantage GT3 negli States.

Nella classifica generale della GTLM, a tre gare dal termine, Garcia e Jordan Taylor conducono con 24 punti di vantaggio sui compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin; ad inseguire gli equipaggi delle due BMW, con Spengler e de Philippi a -27 e Krohn ed Edwards a -28.

In GTD invece il risultato odierno avvantaggia l’equipaggio del Wright Motorsports, che scavalca Hawksworth e si porta a pari punti con Telitz, a 6 sole 6lunghezze dal leader Farnbacher.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà già sabato prossimo 17 ottobre con la 23ma Petit Le Mans, protagoniste tutte le categorie. Le prime libere da Road Atlanta alle 11.15 AM locali di giovedì 15.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

 

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA

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ELMS – Albuquerque-Hanson, vittoria e titolo a Monza

Filipe Albuquerque e Phil Hanson sono i nuovi campioni dell’European Le Mans Series. Vincendo la 4 ore di Monza il vantaggio nei confronti della concorrenza è divenuto incolmabile e l’accoppiata di United Autosports può festeggiare il titolo continentale con una gara di anticipo.

Va detto che le cose si son messe subito per il meglio per i neocampioni; alla prima curva infatti su pista resa insidiosa dalla leggera pioggia caduta nella notte, erano in tanti a sbagliare, fra cui Jonathan Hirschi, partito a bomba dalla terza piazzola, che toccava l’Oreca in pole, costringendo Hanson, che intelligentemente aveva accelerato il giusto per non avvantaggiare Roman Rusinov, che gli partiva a fianco, ad andare largo e perdere diverse posizioni.

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Il gentleman russo da parte sua, sorpreso dallo start, veniva colpito a sua volta da Alexandre Cougnaud e si girava nella prima parte della variante, rimanendo impalato sui cordoli. Dopo l’uscita della safety car, la sostituzione del radiatore e la relativa perdita di giri ha chiuso sul nascere ogni velleità di rimonta e di titolo per il G-Drive.

Con questi presupposti la gara assumeva tutt’altro scenario. Hirschi, rimasto al comando, al restart veniva tamponato da Nico Jamin e poco dopo perdeva a sua volta la leadership proprio a vantaggio della vettura del Panis Racing, ma solo per qualche curva, in quanto Jamin era costretto a rientrare subito ai box per riparare la luce anteriore rovinata nel contatto.

Dalla terza posizione si faceva largo Anders Fjordbach con la vettura dell’High Class Racing, che in poche curve faceva fuori Antonin Borga, protagonista della perdita di una ruota durante il riscaldamento, e poi lo stesso Jamin, largo alla Parabolica, per installarsi al comando. Fra le LM P3, buona la partenza dalla pole di Rob Wheldon con la Ligier #2 di United Autoports, ma prima Jacopo Baratto con la vettura di Eurointernational e poi Martin Hippe con la Ligier gialloverde di Inter-Europol avevano la meglio sui capoclassifica.

La squadra battente bandiera polacca ha avuto il suo daffare nel mettere in assetto da gara il nuovo telaio Ligier LM P2 venuto dalla base operativa del team in Germania durante la notte per sostituire quello danneggiato da Matevos Isaakyan nelle libere 2. Peraltro il team variava anche la line-up LM P3, scon Dino Lunardi, già visto nelle prime libere, a prendere il posto dello storico coequipier di Hippe, Nigel Moore, per la gara.

In GTE invece era Claudio Schiavoni, partito dalla pole conquistata ieri da Andrea Piccini, a dominare nelle primissime fasi di gara, ma presto la Ferrari di Iron Lynx scivolava nelle retrovie, prima di essere fatta fuori dalla Ligier LM P3 di Jim McGuire, che provocava l’uscita della prima Full Course Yellow.

Il controllo della GTE passava quindi a Dane Cameron con la Ferrari #55 di Spirit of Race, davanti alla Porsche di Christian Ried. Alessio Picariello, subentrato a Ried, perfezionava poi durante la seconda ora di gara il sorpasso sulla 488 GTE biancoverde.

Davanti a tutti, alle spalle del battistrada emergevano le due entry di United Autosports, con Hanson rientrato in contention dopo la sosta fuori programma, seguito dalla gemella #32 con Will Owen, autore a sua volta di un lungo in prima variante.

L’inseguimento sostanzialmente durava per tutto il resto della gara, sebbene falsato a prima vista dalle diverse strategie, ma lo strapotere dell’accoppiata di United Autosports nei confronti del duo danese formato da Fjordbach e Dennis Anderson si rendeva via via evidente man mano che il distacco diminuiva fra le soste, complici anche altre due neutralizzazioni, la prima per i detriti persi a Lesmo dalla Duqueine LM P3 di Tony Wells e per il primo dei due cofani lasciati in pista da parte della Ligier LM P2 di Inter-Europol.

La seconda metà di gara viveva perlopiù di duelli nelle retrovie, con DragonSpeed ad ereditare il gradino basso del podio negli ultimi minuti dietro le due vetture di United Autosports dopo l’ultima sosta al pit della squadra danese.

_PL58434Anche in LM P3, Inter-Europol si avviava a conquistare la prima vittoria stagionale con 20” di vantaggio su Eurointernational, che a sua volta riusciva a resistere ad un ultimo effort da parte del polesitter Wayne Boyd.

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Unica eccezione in GTE, dove David Perel, autore di un finale eccezionale con la Ferrari Kessel, riusciva a prendere il largo sulla Porsche #77, cui alla fine regalava un intero giro, ricordiamo a parità di zavorra. Terzo posto per la Ferrari delle iron Dames, Michelle Gatting, Rahel Frey e Manuela Gostner.

In classifica generale, deciso come riportato poco sopra il titolo assoluto, dopo l’en plein di United Autosports nelle quattro gare disputate, con tre successi di fila da parte dei neocampioni, il team angloamericano è lanciato anche verso il titolo LM P3, con l’equipaggio della Ligier #2 a vantare dopo il terzo posto odierno 10 punti di vantaggio su Inter-Europol e 18 sul Realteam, oggi quarto al traguardo.

In GTE, l’equipaggio del Kessel Racing spezza la parità col Proton Competition. La lotta per il titolo di categoria, in palio nel season finale di Portimao fra tre settimane, è ristretta a questi due equipaggi, con le Iron Dames e Spirit of Race, quarta al traguardo, rispettivamente a quota 53 e 52 contro gli 81 dei leader.

UPDATE: L’Oreca del DragonSpeed, giunta terza al traguardo, è stata squalificata, con decisione inappellabile, a seguito delle verifiche tecniche. L’altezza da terra del diffusore posteriore dell’Oreca #27 è stata infatti trovata non conforme al regolamento (206 mm contro 200). Al terzo posto sale quindi l’Oreca dell’High Class Racing.

Piero Lonardo

L‘ordine di arrivo definitivo della 4 Ore di Monza

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Albuquerque, con Monza son sei pole di fila

Filipe Albuquerque conquista la pole position anche nel penultimo appuntamento stagionale dell’European Le Mans Series, in quel di Monza. E’ en plein fin qui nel 2020 e ben sei di fila nella serie, comprendendo anche le ultime due gare dello scorso anno, in pratica, se escludiamo l’esordio di Silverstone, da quando il team ha switchato da Ligier ed Oreca.

Beffato all’ultimo Nicky de Vries, che ha cercato di evitare l‘ulteriore punto addizionale in classifica generale, col distacco che ora sale a 33 punti dai leader, con ricordiamo la seconda vettura del team a fungere da scudiero. Il campione in carica della F2 si era portato in testa alla lista dei tempi ma nel secondo stint a gomme fresche, il capoclassifica ha staccato 1.33.928, 74 millesimi meglio dell’Aurus #26.

Seconda fila per altri due piloti che hanno tentato il colpaccio finale, Kostantin Tereschenko con l’Oreca del Duqueine e Nicolas Lapierre con la vettura del Cool Racing. Da segnalare il contatto alle barriere della Ascari per l’Oreca dell’High Class Racing, che chiude la classifica delle LM P2. Alle qualifiche non ha partecipato la Ligier di Inter-Europol incidentata in mattinata.

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Nuova pole position per United Autosoports anche in LM P3 grazie al capoclassifica Wayne Boyd, alla terza partenza al palo stagionale. Il pilota britannico ha preceduto col tempo di 1.43.017 Malthe Jakobsen dell’RLR e Laurents Horr del DKR. Il Realteam, major contender nella lotta al titolo di categoria, nonché reduce dall’hat trick della Paul Ricard 240, ha chiuso in quarta posizione, anche a causa delle decisioni del giudice di gara, che ha annullato ben tre giri a David Droux.

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Prima pole invece nelle GTE per Iron Lynx ed Andrea Piccini, autore di 1.46.113. La lotta che dura da tutto il weekend con Richard Lietz e la Porsche Proton #93 ha visto soccombere il pilota austriaco per 3 decimi. P3 per il capoclassifica Alessio Picariello con l’altra 911 RSR-19, ricordiamo gravato da 25 kg di zavorra extra, così come le Ferrari di Spirit of Race, che segue in graduatoria, e Kessel Racing, dead last con David Perel incapace di non incorrere nei giudizi del direttore di gara, senza nemmeno un giro cronometrato all’attivo.

Giunti nel frattempo i dovuti chiarimenti da parte dell’organizzazione al comunicato FIA riguardante la composizione degli equipaggi delle LM P2 a partire dalla prossima stagione nel WEC. Gerard Neveu, responsabile uscente dell’LMEM ha confermato a Monza che nel 2021 non cambierà nulla, sia nel WEC che in ELMS, ma che in entrambi i campionati verrà invece istituita una nuova categoria Pro-Am per i team che schiereranno almeno un bronze driver, con relativo podio e classifica separata.

La decisione del World Motor Council della FIA, evidente frutto di un misunderstanding ad alti livelli, dovrebbe essere revocata in tempi brevi.

L’appuntamento ora è per la 4 Ore di Monza, a partire dalle 11 di domani. E’ prevista una pioggia debole sia in serata che nel pomeriggio che potrebbe mescolare ulteriormente le carte in tavola ed eventualmente rimandare l’assegnazione del titolo continentale al season finale di Portimao.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Albuquerque svetta nelle libere 2 e punta alle pole di Monza

Il secondo round delle prove libere della 4 ore di Monza va a Filipe Albuqerque, in vetta alla lista dei tempi  con l’Oreca di United Autosports grazie ad un 1.34.985 ottenuto nelle fasi iniziali della sessione. A seguire, a oltre 3 decimi, altri sicuri protagonisti quali Ben Hanley ed il DragonSpeed, e Nico Jamin con la vettura del Duqueine. Solo P6 per i dominatori della prima giornata del G-Drive.

_PL55732La sessione è stata interrotta con una ventina di minuti di anticipo per il violento crash delle Ligier LM P2 di Inter-Europol, che ha picchiato duro all’uscita di Lesmo 2 con Matevos Isaakyan alla guida. Pilota illeso ma macchina che difficilmente sarà riparata in tempo per le qualifiche.

In precedenza un’altra interruzione per l’uscita di strada della Ligier LM P3 del Realteam, ferma nella sabbia all’uscita di Lesmo 1.

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Nella categoria cadetta, spazio quindi a Niko Kari e alla Ligier dell’Eurointernational, autore di 1.44.775; va detto però che diverse vetture hanno optato come accade di frequente, per poche tornate di shakedown, con i capoclassifica di United Autosports e la Duqueine #7 del Nielsen Racing addirittura ferme ai box.

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Richard Lietz, dal canto suo, ha limato notevolmente il proprio best crono fra le GTE, portandosi sull’1.46.886. E’ sempre ed ancora Andrea Piccini ad inseguire con la Ferrari #60 di Iron Lynx, a meno di due decimi.

Da segnalare infine che il FIA World Motor Council tenutosi ieri ha approvato il calendario del World Endurance Championship 2021, sancendo che gli equipaggi delle LM P2 dovranno essere composti obbligatoriamente da tre piloti di cui almeno un bronze o due silver. Ciò sicuramente porterà ripercussioni, insieme agli aggiustamenti alla potenza delle P2 per renderle meno performanti nei confronti delle Hypercar, nuove protagoniste della serie mondiale, anche ai campionati continentali, primo fra tutti proprio l’European Le Mans Series.

La giornata monzese proseguirà con le qualifiche alle 13.40.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – De Vries e G-Drive al top nelle prime libere di Monza

Nicky de Vries è un uomo in missione, il suo scopo, mantenere vive le speranze di titolo 2020 nell’European Le Mans per G-Dive ed i suoi compagni di squadra Roman Rusinov e Mikkel Jensen.

Dopo l’exploit nei test di ieri, anche oggi in quel di Monza, il campione in carica della F2, subentrato all’ultimo momento per Jean-Eric Vergne, ha dominato la lista dei tempi delle prime libere, migliorandosi ancora di tre decimi con 1.34.612.

A ruota l’assopigliatutto 2020 della categoria, Filipe Albuqerque con l’Oreca #22 di United Autosports, a poco meno di quattro decimi. Va detto che la top five odierna, completata da Mikkel Jensen, da Anders Fjordbach dei High Class e Konstantin Tereschenko de Duqueine, è racchiusa in meno di mezzo secondo.

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Anche tra le LM P3, è il major contender di UA, David Droux del Realteam, a segnare il miglior tempo con 1.43.781, solo 52 millesimi meglio di Laurents Horr con la Duqueine del DKR. P5 a meno di mezzo secondo per il capoclassifica Wayne Boyd dietro anche a Malthe Jakobsen dell’RLR MSport e Colin Noble del Nielsen Racing.

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Testa a testa invece in GTE tra due esperti dell’Autodromo Nazionale quali Richard Lietz ed Andrea Piccini. Alla fine l’ha spuntata il pilota austriaco che ha portato la Porsche Proton condivisa con Michael Fassbender e Felipe Laser al top con 1.47.373, appena 6 millesimi meglio del portacolori dell’Iron Lynx.

Nel tardo pomeriggio si è infine svolta la tradizionale mezz’ora riservata ai driver classificati bronze. A svettare è stato John Falb dell’Algarve Pro Racing col tempo di 1.37.339. Best crono tra le LM P3 per Robbie Wheldon di United Autosports e tra le GTE per il patron di Proton Competition, Christian Ried.

Nessun contatto particolarmente gravoso per piloti e vetture da segnalare, con le due vetture incidentate ieri regolarmente in pista. Domani in programma la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00 e alle 13.40.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati del Bronze Driver Test

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Nel calendario 2021 torna il Red Bull Ring. Conclusi i test a Monza

Diffuso a mezzo email, nessuna conferenza, nemmeno virtuale, il calendario dell’European Le Mans Series 2021.

La schedule ritorna a sei gare più prologo, iniziando, assai ottimisticamente, da Barcelona il 12-12 aprile con i test collettivi, seguiti il 17-18 dalla 4 Ore catalana, poi passare al gradito rientro del Red Bull Ring, il 15-16 maggio.

Per il resto, si va a ricalcare la schedule classica, con Monza il 10-11 luglio, la settimana antecedente il debutto dell’Aurodromo Nazionale nel WEC, per poi tornare a Le Castellet il 28-29 agosto, vale a dire lo stesso periodo della Paul Ricard 240 allestita all’ultimo momento nella stagione corrente per supplire al forfait di Barcelona causa COVID, per poi tornare a dipanarsi su date meno sfidanti per i due restanti appuntamenti consolidati di Spa-Francorchamps (18-19 settembre, quindi ben lontana dalla 6 Ore WEC del 1° maggio) e Portimao (23-24 ottobre).

Fa specie l’assenza ancora una volta di Silverstone, mentre il season opener catalano ci pare abbia lo stesso ruolo della prima tappa del WEC 2021, Sebring, pronta all’occorrenza ad essere rimpiazzata da una venue “amica” quale il Paul Ricard.

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Nel frattempo oggi a Monza è stata giornata di test, con due sessioni per cinque ore totali di tempo pista. Al termine della giornata è stato Nicky de Vries, sub a sorpresa pe Jean-Eric Vergne, a segnare la migliore prestazione nel pomeriggio per il G-Drive con 1.34.956. A seguire Will Owen con l’Oreca #32 di United Autosports, e Ben Hanley, il migliore del mattino con la vettura del #27 del DragonSpeed, rispettivamente a mezzo secondo ed 8 decimi.

Forfait all’ultimo minuto per Paul-Loup Chatin sulla vettura campione in carica di IDEC Sport, a seguito di un test COVID positivo. Il posto del due volte titolato ELMS al fianco di Paul Lafargue e Richard Bradley è stato preso dall’ex-Peugeot, ora DS del team transalpino, Nicolas Minassian.

Tra le LM P3, è ancora lotta sul filo dei centesimi tra Wayne Boyd di United Autosoprts e la concorrenza. Il capoclassifica ha preceduto di 52 millesimi, col tempo di 1.44.022, David Droux con la vettura del Realteam, e di poco più di due decimi Niko Kari con la Ligier dell’Eurointernational.

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In GTE, Andrea Piccini, originariamente non listato come peraltro Sergio Pianezzola, ha portato al top la Ferrari #60 di Iron Lynx con 1.47.924 contro l’1.48.490 del veterano Richard Lietz e la Porsche Proton #93.

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Da segnalare infine un paio di uscite di strada per la Ferrari del JMW e per la Duqueine LM P3 #10 del Nielsen Racing, la prima alla Roggia con Rodrigo Sales, la seconda, out alla Ascari, Garrett Grist al volante. In entrambi i casi fortunatamente non si riscontrano infortuni ai piloti.

Domani si parte con le prime prove libere ufficiali, a partire dalle 9.30.

Piero Lonardo

I risultati del Morning Test

I risultati dell’Afternoon Test

Foto: ELMS, Piero Lonardo

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WEC – 25 le vetture attese in Bahrain

Scendono ad un minimo stagionale di 25 le vetture riportate nella prima entry list diffusa dal World Endurance Championship per la 8 Ore del Bahrain, atto conclusivo della stagione 2019-2020.

Alla già nota assenza delle due Rebellion LM P1, che hanno concluso anticipatamente il proprio servizio, pronte per essere cedute ad Alpine per la prossima avventura del costruttore francese nella serie mondiale, si aggiunge infatti anche quella dell’Oreca LM P2 dell’High Class Racing.

Gara potenzialmente libera quindi per il titolo e la vittoria finale tra le due Toyota TS050-Hybrid, alla gara d’addio, con i trionfatori di Le Mans, Brendon Hartley, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi a gestire un vantaggio di soli 7 punti sui compagni di squadra Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway.

Considerando il punteggio maggiorato previsto per la gara mediorientale, una vittoria permetterebbe all’equipaggio della #7, che sarà leggermente avvantaggiata in termini di EoT, basterebbe per conquistare il titolo.

Il titolo LM P2 è invece già saldamente nelle mani di United Autosports, di Filipe Albuquerque e Phil Hanson, a cui il trionfo di Le Mans ha consegnato un vantaggio incolmabile (56 punti) nei confronti del trio di Jota Sport. Nel mezzo Paul di Resta, terza forza dei neocampioni, il quale sconta i 16 punti in meno a causa dell’assenza del Fuji.

Anche in GTE-Pro è sostanzialmente lotta intestina fra le due Aston Martin, con il “Dane Train” proteso verso il bis del titolo 2016. Marco Sorensen e Nicki Thiim vantano 15 punti di vantaggio sui compagni di squadra, Maxime Martin ed Alex Lynn. Le speranze di James Calado ed Alessandro Pier Guidi, a quota -26 dl vertice, sono quasi essenzialmente matematiche, e son legate ad una pole+vittoria della Ferrari #51 con contemporaneo sesto ed ultimo posto di categoria oppure ritiro dei capoclassifica.

La lotta a due in GTE-Am vede infine avvantaggiati, dopo la vittoria di Le Mans, l’equipaggio del TF Sport composto da Johnny Adam, Charlie Eastwood e Salih Yoluc nei confronti della Ferrari #83 di AF Corse condotta da Manu Collard, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo. Le 8 lunghezze che separano i due contender possono essere colmati con varie combinazioni di punteggio, favorite anche dalla presenza di una griglia tendenzialmente completa, formata da tutte e 10 le vetture presenti a Spa-Francorchamps.

Come al solito tutta da definire la line-up della Porsche #88 del Dempsey-Proton, mentre Kei Cozzolino e Colin Noble formeranno un inedito equipaggio sulla Ferrari del Red River Sport insieme a Bonamy Grimes. Larry Ten Voorde riformerà il trio vincitore lo scorso dicembre, già visto anche a Le Mans, con Ben Keating e Jeroen Bleekemolen sulla Porsche #56 del Project 1, unico altro equipaggio ad aggiudicarsi una tappa stagionale oltre ai due contender.

Da notare che la concomitanza tra la 8 Ore del Bahrain e la 12 Ore di Sebring, season finale del WeatherTech SportsCar Championship, entrambe in programma il 14 novembre, al momento pare non aver generato nessuna defaillance nell’entry list della serie mondiale. Kamui Kobayashi è infatti chiamato a rispettare gli accordi col Gazoo Racing in luogo di agire in Florida quale terza forza del WTR, così come Matt Campbell, che difenderà i colori del Dempsey-Proton invece di quelli di Porsche North America.

L’effettuazione della gara però, così come accennato su queste pagine nell’immediato post gara di Le Mans, è sottoposta alla stabilità della situazione sanitaria globale riferita al COVID19. Non è escluso quindi di dover assistere nelle prossime settimane ad un ulteriore ridimensionamento dei ranghi dell’appuntamento finale mondiale.

Piero Lonardo

L’entry list provvisoria della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

IMSA-Charlotte-80s

USCC – In 18 per il ritorno a Charlotte

Il WeatherTech SportsCar Championship nel weekend sarà di scena a Charlotte per il round tutto dedicato alle GT che ha preso il posto di Lime Rock causa COVID. Non si tratta però di una prima assoluta per l’IMSA ma di un ritorno al cosiddetto “Roval” (contrazione di Road ed Oval) dopo la bellezza di 20 anni.

Nell’occasione nell’ambito dell’American Le Mans Series, fu la BMW V12 LMR di JJ Lehto e Jorg Muller a trionfare. Prima ancora bisogna risalire agli anni ’80 e ad altri nomi celebri quali Al Holbert e Derek Bell (in primo piano nella foto di copertina con la loro Porsche 962), Al Holbert, Bill Whittington, John Paul Jr. e tanti altri ancora.

La gara, in coabitazione con la NASCAR, si svolgerà col formato ridotto di 100 minuti, e vedrà la partecipazione di 18 vetture. Tra le 6 GTLM, le Porsche, di ritorno dopo lo stop forzato di Mid-Ohio.

E proprio le 911 RSR-19 sono state beneficiate per questo appuntamento di un break sul Balance of Performance, con la bellezza di 15 kg in meno sul peso minimo. Questa è l’unica modifica relativa alla categoria, che vede le Corvette dominare, grazie alle cinque vittorie complessive su sette gare disputate, la classifica piloti con Antonio Garcia e Jordan Taylor a quota 226 contro i 209 dei compagni di squadra Tommy Milner ed Oliver Gavin. Connor de Philippi e Bruno Spengler, vincitori alla 6 Ore di Atlanta, sono i major contender a quota 204. Corvette al top anche nella classifica costruttori con 237 punti contro i 226 di BMW ed i 186 di Porsche.

Tra le 12 GTD, novità dell’ultimo momento Michael de Quesada al posto di Frankie Montecalvo, assente causa matrimonio, sulla Lexus RC F GT3 #12. De Quesada, che affiancherà Townsend Bell, ha già disputato le due gare lunghe del 2020 per l’AIM Vasser Sullivan sull’altra vettura del team.

L’unica modifica al BoP della categoria riguarda la Ferrari 488 GT3 Evo, cui verrà aumentato il regime di sovralimentazione a fronte di un aumento del peso minimo di 5 kg e di un litro extra di carburante. La vettura di Scuderia Corsa, che aveva già saltato Mid-Ohio a causa di impegni concomitanti da parte di di Cooper MacNeal, sarà però assente anche a Charlotte.

In classifica generale, il campione in carica Mario Farnbacher conduce insieme al teammate Matthew McMurry, con 178 punti contro i 173 di Aaron Telitz ed i 171 di Jack Hawksworth, reduci dalla vittoria insieme a Mid-Ohio. Ancora sicuramente in contention, a quattro gare dal gran finale di Sebring, Pat Long e Ryan Hardwick con la Porsche del Wright Motorsports, a quota 164, così come Gar Robinson e Lawson Aschenbach sulla Mercedes del Riley Motorsports, a 160.

Il programma della gara è sviluppato su due sole giornate, con un primo turno di libere venerdì 9 ottobre alle 7.30 PM locali, mentre sabato 10 si terranno una seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.45 AM e alle 2 .00 PM, mentre lo start della gara avverrà, sotto la luce dei riflettori, nella nottata italiana, alle 8.05 PM.

Piero Lonardo

L’entry list di Charlotte

Foto: IMSA