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IMSA – Il punto dopo Sebring: Porsche imbattibili?

Porsche sabato ha riportato la vittoria nella 12 ore di Sebring. Si tratta del secondo successo in altrettante gare dopo Daytona delle 963 Penske in due delle gare più difficili del calendario IMSA, questa volta coronata addirittura da una doppietta, risultato fallito per un soffio nel season opener.

Le 963 ufficiali hanno letteralmente scherzato con gli avversari, similmente al biennio in cui la squadra gestiva le Acura DPi ufficiali maramaldeggiando con Castroneves e Montoya; la differenza sostanziale sta peró nel fatto che nel 2019-2020 Penske ha costruito il proprio vantaggio sulle gare sprint, mentre al momento non si vede la fine di questo dominio.

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Gli avversari più accreditati: Cadillac, BMW ed Acura, fin qui non si sono mai dimostrate all’altezza e hanno perso terreno a causa di incidenti, a volte dettati dall’ansia di rimanere a contatto dei battistrada, come il contatto ai box fra Tom Blomqvist e Philipp Eng a tre quarti di gara, senza rivangare il demolition derby delle GTP alla Rolex 24.

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All’unica vettura apparentemente capace di impensierire le Porsche ufficiali, vale a dire la Cadillac del Whelen Racing è stato concesso di fare la lepre dopo l’errore della direzione gara che nelle prime fasi ha aperto la corsia box in ritardo dopo l’incidente della Ferrari di Triarsi Competizione, impendendo ai primi di approfittare della relativa neutralizzazione.

Non entriamo invece nel merito del “contatto/non contatto” tra Ricky Taylor e la suddetta Ferrari, che ha destato notevoli polemiche soprattutto da parte di papà Wayne, che in ogni caso non le ha mandate a dire alla direzione gara ai microfoni IMSA dopo la penalità ricevuta.

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Il risultato è che ora la Porsche #7 conduce a punteggio quasi pieno (mancano le due pole position di BMW) con 760 punti contro i 669 della vettura gemella ed i 587 delle due Acura. Vedremo nella prossima doppia trasferta californiana se Cadillac riuscirà a ripetere il miracolo di strategia dello scorso anno ed avvicinarsi cosí ai battistrada, grazie al regolamento IMSA che – differentemente dal WEC – premia in egual modo sia le gare di lunga durata che le gare sprint.

Nasr, Vanthoor e Tandy conducono anche la classifica della Michelin Endurance Cup, con 31 punti contro i 23 dell’equipaggio dell’Acura #60.

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In GTD Pro, la strategia al risparmio delle Ford questa volta non ha pagato, e l’unica Porsche ha avuto la meglio sulle due BMW. L’equipaggio della Mustang #65, vincitrice a Daytona, continua comunque a condurre con 653 punti contro i 636 di “Rexy”.

Nella MEC invece sono i due equipaggi di BMW a condurre, con 27 e 23 lunghezze contro i 22 della Porsche campione in carica.

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La classifica delle LM P2 premia invece la continuità, e vede la line-up del Riley precedere di due lunghezze (645 contro 643) i vincitori di Daytona di United Autosports, grazie ai due piazzamenti (2° e 4° posto) fin qui rimediati. Il team angloamericano conduce invece la graduatoria delle gare lunghe a pari merito con Inter-Europol, che ieri hanno conquistato il primo successo in autonomia dopo il titolo 2024 gestito insieme al PR1 Mathiasen.

Anche qui si è sviluppato un piccolo giallo, perchè Tom Dillmann, al volante della vettura Inter-Europol, nell’ultima Full Course Yellow, avrebbe approfittato, insieme Malthe Jakobsen di Crowdstrike by APR e a Felipe Fraga del Riley, della pitlane aperta in regime di wave-by. Sebastien Bourdais, in qul momento al comando per Tower Motorsports, cosí come Paul di Resta di United Autosports e Mikkel Jensen del TDS Racing erano invece già stati richiamarti ai box, prevedendo la neutralizzazione.

Il risultato è che le Oreca #04 e #43 si sono ritrovate davanti, e Dillmann ha potuto gestire il vantaggio acquisito fino al traguardo dopo la penalità assegnata a Jakobsen per aver mandato in testacoda la Corvette AWA. Inutile dire che Bourdais, dopo la squalifica di Daytona, non era propriamente felice del risultato, cosí come anche al TDS.

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Infine in GTD sembra diversi ripetere il ritornello dello scorso anno con le Mercedes in spolvero; soprattutto quella del Winward, capace di rimontare per l’ennesima volta una penalità per andare a vincere. L’equipaggio dell’AMG GT3 #57 conduce infatti con 690 punti contro i 649 dello Heart of Racing ed i 633 del Wright Motorsports. Il team dell’Ohio funge da seconda forza nella classifica delle gare lunghe insieme ad AF Corse e AWA Racing con 20 punti. Al top, un po’ a sorpresa, c’è Inception Racing con 21.

Fatto curioso: a distanza di giorni, non è ancora stata pubblicata la classifica definitiva della gara: memori di Daytona, potrebbero esserci in ballo penalizzazioni che potrebbero modificare queste classifiche….

In ogni caso, per la prossima tappa dell’Endurance Cup bisognerà aspettare la 6 Ore del Glen post-Le Mans a fine giugno, ma un solo mese ci separa dalla showcase di Long Beach che vedrà in azione GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter

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IMSA – Porsche, uno-due a Sebring. Le strategie premiano AO Racing e Winward Racing in GT

Porsche piazza una doppietta alla 12 Ore di Sebring, secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship con Nick Tandy, Felipe Nasr e Laurens Vanthoor davanti a Kevin Estre, Matt Campbell e Mathieu Jaminet.

La 963 #7 ha preso il comando già nelle prime fasi per poi riprendere la leadership assoluta alla metà della percorrenza, per non mollarla più fino al traguardo salvo durante la nona ora, allorquando il lungo regime di corsa libera si è interrotto prima per il testacoda dell’Aston Martin di Casper Stevenson e a seguire, dopo il contatto che ai box ha tolto dai giochi l’Acura #60 e la BMW #24, il testacoda in T17 dell’Oreca LM P2 di Matias Perez Companc.

Nemmeno l’ottava Full Course Yellow della giornata a 47’ dalla bandiera a scacchi per il copertone vagante della Mercedes del Lone Star Racing ha cambiato i valori in campo, con le 963 che hanno sostanzialmente gestito in tranquillità le posizioni.

Podium

Agli altri le classiche briciole, con l’Acura #93 a completare il podio davanti alla Cadillac del Whelen Racing, l’unica vettura capace di impensierire le GTP di Penske dopo gli errori che hanno tolto di mezzo dalla lotta assoluta le altre V-Series.R del WTR. Onore alla #10, che riesce a recuperare fino al settimo posto, prima dei doppiati, dietro alla BMW residua e all’altra 963 di Proton.

Giunge al traguardo, seppur staccata di 2 giri, l’Aston Martin Valkyrie, incredibilmente meno in difficoltà sui bump dell’ex aeroporto che sul biliardo WEC di Lusail, mentre la Lamborghini SC63 si deve ancora una volta arrendere a tre quarti di gara.

Inter-Europol

Il consueto demolition derby delle LM P2 si chiude con la vittoria di Inter-Europol. Spettacolare la battaglia fra Toby Sowery prima e Malthe Jakobsen poi del Crowdstrike by APR contro Sebastien Bourdais; alla fine però Tower Motorsport si deve accontentare della piazza d’onore, mentre un contatto con la Corvette AWA genera un drive-through che toglie addirittura il podio al team battente bandiera portoghese, a vantaggio del TDS, mattatore della prima parte di gara.

Rexy

Porsche trionfa anche in GTD Pro con “Rexy”, la 911 GT3R R di AO Racing, capace di infilare e gestire le due BMW del Paul Miller Racing che terminano alle spalle. Con una gara poco frammentata non sono bastate le strategie a basso consumo per garantire alle Ford Mustang qualcosa di meglio del quinto e sesto posto, dietro la Ferrari del DragonSpeed. Le Corvette in una gara cosí tirata hanno scontato le relative penalizzazioni, mentre la Lamborghini Pfaff è stata presto bloccata da problemi tecnici e ha chiuso staccatissima.

Poteva invece essere un trionfo Ferrari in GTD, ma gli dei del motorsport non sono stati benevoli nè con la #021 di Triarsi Competizione, presto buttata fuori dalla Cadillac #10, nè con l’esemplare di Cetilar racing, costretto al ritiro mentre navigava stabilmente nella top five, nè soprattuto con la #21 di AF Corse. Partita dalla pole, ha prima dovuto recuperare una penalità per poi cedere le armi da leader a due terzi di gara.

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Alla fine vince la Mercedes del Winward Racing, che bissa il successo del 2024, grazie ad un sorpasso “con le cattive” nelle fasi finali sulla Lexus del Vasser Sullivan. Chiude a podio come a Daytona l’Aston Martin dello Heart of Racing, mentre uno splash priva il Conquest Racing della quarta piazza, a vantaggio di un altro equipaggio del Cavallino, quello di Inception Racing partito dal fondo dello schieramento.

E’ tutto da Sebring, L’appuntamento con la serie IMSA è fra un mese a Long Beach per la tradizionale showcase di 100’, protagoniste le sole GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter, Inter-Europol, Michelin Racing USA, Porsche Motorsport N.A., Mercedes AMG Motorsport

L’ordine di arrivo della 12 Ore di Sebring

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IMSA – A Sebring, Porsche riprende le redini della gara. Pier Guidi strepitoso in GTD, poi il ko

Una 12 Ore di Sebring fin qui perlopiù in regime di corsa libera, e anche il secondo terzo di gara non smentisce questo aspetto. Si comincia con un clamoroso lungo di Brendon Hartley in T17 che toglie anche la seconda Cadillac del WTR dalla lotta per il primato assoluto, dopodichè si gareggerà senza interruzioni sino alle porte del tramonto.

Dopo alcune schermaglie tra Earl Bamber e la Cadillac #31 e l’Acura di Colin Braun, è Felipe Nasr a prendere il comando delle operazioni al termine della sesta ora con la Porsche Penske #7, che con gomme nuove vola letteralmente creando un discreto vantaggio nei confronti della V-Series.R del Whelen Racing, salvo poi rientrare nel secondo stint.

Dietro alla coppia di testa l’altra Porsche ufficiale e le due Acura, quindi la 963 del JDC Miller e le due BMW, che viaggiano su una strategia diversa dai battistrada. Ancora in gara sia l’Aston Martin Valkyrie e la Lamborghini, entrambe a due giri dalla vetta.

In LM P2, Malthe Jakobsen di è impossessato della leadership di categoria ed ha scavato un solco tra sè ed i suoi inseguitori, anche dopo una penalità per errata pressione dei pneumatici. Ad inseguire a pieni giri solamente la vettura di Inter-Europol e l’esemplare del TDS, tornato nelle mani di Mikkel Jensen.

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Le BMW hanno invece preso le redini della GTD Pro. Dietro le M4 GT3 del Paul Miller Racing, con le Corvette e le Ford che viaggiano su differenti strategie, è la “solita” Porsche di AO Racing a mettersi in evidenza.

L’effort di Alessandro Pier Guidi, vero mattatore della GTD, si chiude appena dopo lo scadere del secondo terzo di gara. Dopo un paio di lunghi in Curva 1 da parte del pilota di Alessandria, Lilou Wadoux non può che parcheggiare la sua 296 GT3 senza vita. Peccato perchè Pier Guidi, dopo la penalità assegnata a Winward Racing ed il ritiro dell’altra Mercedes di Korthoff Competition Motors, era risalito sino alla prima posizione.

Ancora una volta, come nel caso dell’AMG GT3 #32, nessuna Full Course Yellow a rallentare la gara, ed il comando torna, grazie al gioco delle strategie, che vede l’Aston Martin #27 ai box, alla Mercedes campione in carica. A difendere l’onore del Cavallino ora tocca alle vetture ben piazzate del Conquest, ora stabilmente in top five delle GTD, e del DragonSpeed, ancorchè fuori dal giro dei battistrada in GTD Pro.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter

La classifica dopo otto ore di gara

Whelen

IMSA – Whelen Racing mantiene il comando a Sebring ad un terzo di gara

Il primo terzo della 12 Ore di Sebring è proseguito con alcuni contatti fra LM P2 che hanno visto coinvolte le Oreca di Tobias Lutke, lungo sulle gomme a protezione di curva 15, le vetture di AF Corse e Riley, ed infine le entry di Rodrigo Sales e PJ Hyett.

Queste ultime entrano in collisione fra loro pesantemente in curva 5 e procurano la quarta Full Course Yellow di giornata. Per ERA Motorsport, vincitori qui lo scorso anno, è gara finita, mentre tutte le altre potranno proseguire, seppure con ritardo.

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Davanti Frederik Vesti ha preso il volante della Cadillac #31 e precede l’Acura di Alex Palou e la Porsche di Laurens Vanthoor. Frattanto l’incidente con la Ferrari di Triarsi è costato caro alla Cadillac #10 del WTR, che sconterà un costoso stop+60”, oltre alle riparazioni all’acceleratore.

Bella la lotta in GTD Pro, con protagonisti Alessio Picariello, Madison Snow e Ben Barker, anche se davanti svetta la Ford di Chris Mies segna ancora una volta dopo Daytona, un record di durata dello stint. La Corvette #3 invece viene richiamata per pressione non conforme dei pneumatici e si defila momentaneamente dalla lotta per il primato. Peggio ancora va alla Lexus #14, che riporta notevoli danni all’anteriore nella lotta con la BMW di Jesse Krohn.

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In GTD la Ferrari #21, penalizzata nelle prime fasi di gara, è riuscita a riconquistare la leadership di categoria grazie al lavoro della crew AF Corse e allo stint di Alessandro Pier Guidi. Purtroppo finisce con largo anticipo la gara di Cetilar Racing per problemi di trasmissione.

Dopo oltre due ore di corsa libera si arriva allo scadere del primo terzo di gara con Earl Bamber ora al volante della Cadillac #31 sulle due Acura di Colin Braun e Nick Yelloly e sulle due Porsche Penske ora con Nick Tandy e Kevin Estre. Tra le LM P2 il TDS prosegue a dominare con largo margine sulle due entry di United Autosports, mentre il gioco delle strategie premia momentaneamente la BMW di Madison Snow sulla Corvette di Nico Varrone e l’altra M4 GT3 di Jesse Krohn in GTD Pro, con “Rexy” impegnata in una sosta programmata.

In GTD infine, Lilou Wadoux, ora sulla Ferrari #21, precede Parker Thompson con la Lexus #12, Frederik Schandorff con l’altra 296 di Inception Racing e Tom Gamble con l’Aston Martin dello Heart of Racing.

Piero Lonardo

Foto: Whelen Racing, Luc Warnotte – Car Racing Reporter

La classifica dopo quattro ore di gara

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IMSA – Aitken ringrazia le bandiere gialle e scavalca Porsche e BMW a Sebring

Prime fasi dense di avvenimenti quelle della 73ma 12 Ore di Sebring. Allo sventolare della green flag Dries Vanthoor mantiene la prima posizione derivante dalla pole ma anticipa l’accelerazione al via, spostandosi inoltre vistosamente alla sua destra sull’Acura di Tom Blomqvist, ma è subito Full Course Yellow per il contatto tra le Oreca LM P2 di Luis Perez-Companc e Tobias Lutke.

La leadership della BMW #24 dura pochissimo in quanto viene immediatamente contestata la linea di partenza dalla direzione gara. Susseguentemente all’inevitabile drive-through, sono le Porche Penske di Felipe Nasr e Mathieu Jaminet a prendere il comando delle operazioni.

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Frattanto, Alessandro Pier Guidi, partito dalla pole in GTD, entra in contatto con la Mercedes di Phil Ellis, ma prima ancora di ricevere una penalità va lungo in Turn 10 per un problema all’impianto frenante ed è costretto ai box come la Lamborghini di Andrea Caldarelli, nel suo caso per un’anomalia al torque sensor.

Entrambe le vetture usciranno dai box in tempi tecnici ragionevoli. Diversi i contatti nelle retrovie non sanzionati protagoniste le categorie LM P2 e GT, ma la seconda e più sostanziosa Full Couse Yellow vede coinvolti la Cadillac di Ricky Taylor e la Ferrari di Charles Scardina, che vola contro le barriere della Turn 10.

Siamo a cavallo del termine della prima ora di gara ed in tanti ne approfittano per la prima sosta, non però i primi cinque, che vedono accendersi la luce verde al momento del passaggio. A fronte di questo evidente errore della direzione gara non viene peró ridata la posizione ai top runners, e cosí è Romain Grosjean a prendere il restart davanti a tutti.

La Lamborghini SC63 però non era la reale battistrada perchè aveva impropriamente approfittato del wave-by ed al successivo restart si fa da parte e cede il comando a Jack Aitken, ricordiamo partito dal fondo con la Cadillac del Whelen Racing. Alle sue spalle si fanno avanti Renger van der Zande sull’Acura #93 e Robin Frijns sulla BMW #25.

Nelle altre categorie, Steven Thomas non ha ceduto per un attimo il comando delle LM P2 con l’entry del TDS, mentre alle sue spalle ora c’è Rodrigo Sales con la vettura del PR1 Mathiasen. In GTD Pro, la Ferrari del DragonSpeed ha ceduto alla Porsche di AO Racing di Alessio Picariello, incalzato dalla BMW di Neil Verhagen e dalle due Corvette. In GTD, Mercedes già davanti a tutti con Russel Ward di Winward Racing una volta completate le prime soste davanti all’Aston Martin di Zach Robichon. P4 reale, dietro la Lamborghini del Forte Racing di Misha Goikhberg, per la Ferrari di Cetilar Racing di Giorgio Sernagiotto.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo un’ora di gara

BMW24

IMSA – Dries Vanthoor, seconda pole consecutiva a Sebring. Ferrari dominatrici in GT

Dries Vanthoor si sta rivelando un mago delle qualifiche del WeatherTech SportsCar Championship, e dopo quella di Daytona, regala a BMW la seconda pole position in altrettante gare a Sebring.

Il turno delle GTP è stato ridotto ad uno shootout a causa dei problemi alla Cadillac di Jack Aitken, fermo lungo la pista, ed in quel poco più di 3’ rimasti dopo la red flag, la BMW #24 ha scavalcato col tempo di 1.47.091, l’Acura #60 di Tom Blomqvist. Il pilota dell’MSR è riuscito a migliorare la propria prestazione ma si è solamente avvicinato fino a 25 millesimi dal belga.

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Seconda fila per le due Porsche Penske di Felipe Nasr e Mathieu Jaminet cui si accoda Neel Jani con l’altra 963 di Proton Competition. Solo P10 per l’altra M Hybrid V8 a causa di un contatto a muro da parte di Sheldon van der Linde, generato dall’insidiosa uscita di curva 1 davanti alla Lamborghini e all’Aston Martin Valkyrie, che chiudono lo schieramento di classe.

TDS

Dopo le ottime prestazioni delle libere, non sfugge la pole nelle LM P2 al TDS con Steven Thomas, già al palo nel 2021, col tempo di 1.51.804. Vani i tentativi di PJ Hyett con la popolare “Spike” di AO Racing, che chiuderà a 115 millesimi. Seconda fila per altri due protagonisti della serie, il campione in carica Nick Boulle e Dan Goldburg di United Autosports.

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Dominio Ferrari infine in GT. Le 296 GT3 si aggiudicano entrambe le pole di categoria grazie ad Alessandro Pier Guidi e la #21 di AF Corse in GTD e ad Albert Costa di DragonSpeed in GTD Pro.

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Il vincitore di Le Mans 2023 ha lasciato, col tempo di 1.59.131, a quasi 4 decimi Kenton Koch e la Mercedes del Korthoff Competition Motors e la Lexus del Vasser Sullivan di Jack Hawksworth, mentre alle spalle del catalano, accreditato di 1.59.225, si piazzano la Porsche di AO Racing del campione 2024 Laurin Heinrich, le due BMW del Paul Miller Racing e le due Corvette.

Da rimarcare inoltre anche la prestazione di Lorenzo Patrese, P5 in GTD con l’altra Ferrari di Cetilar Racing; non ha invece preso parte al turno l’esemplare di Inception Racing, incidentata ieri.

Lo start della 73ma edizione della 12 Ore di Sebring domani 10.10 AM ET, le 15.10 italiane. Free streaming sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: BMW M Motorsport, Luc Warnotte-Car Racing Reporter, TDS Racing, Michelin Racing USA, DragonSpeed

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – BMW alza l’asticella a Sebring

BMW sugli scudi nelle seconde libere della 12 Ore di Sebring. Nel finale del turno Sheldon van der Linde ha portato la M Hybrid V8 #25 al top col tempo di 1.47.884, scavalcando di 114 millesimi Tom Blomqvist, fino a quel momento detentore della migliore prestazione con l’Acura #60.

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Sempre in evidenza le due Porsche Penske, che inseguono ma a 1” dal leader, incalzate dalle seconde linee di BMW ed Acura. Più distaccate le due Cadillac del WTR e la Lamborghini, quest’ultima a 1”7 grazie ancora una volta a Romain Grosjean. L’Aston Martin Valkyrie chiude ancora una volta la graduatoria delle GTP, ma migliorandosi notevolmente rispetto al mattino.

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Mikkel Jensen guida la lista delle LM P2 per il TDS, pur rimanendo a mezzo secondo dal crono ottenuto nelle libere 1 dal connazionale Nicklas Nielsen, con 1.50.961, davanti al protegè Honda Kaku Ohta di ERA Motorsport.

Tra le GT, Laurin Heinrich riporta in alto la Porsche di AO Racing, unico a scendere sotto i 2’ con 1.59.898 davanti a Kenton Koch, il migliore tra le GTD con la Mercedes del Korthoff Competition Motors. A seguire ben tre Ferrari, con DragonSpeed Triarsi Competizione ed Inception Racing. Proprio quest’ultima è stata protagonista dell’unica red flag, a cura di Brendan Iribe, fuori in curva 12 nel finale di sessione.

In serata le due ore in notturna a chiudere la giornata sul tracciato della Florida. Su tutti Jack Aitken con la Cadillac del Whelen Racing ed il tempo di 1.49.125, a precedere le due Acura con Nick Yelloly e Tom Blomqvist e la Porsche di Nick Tandy. Da notare che le prime nove vetture sono racchiuse in un solo secondo.

Ancora Mikkel Jensen al top fra le LM P2 con 1.50.496, sempre più vicino al record di Nielsen. Tra le GT, in mezzo alle due onnipresenti Mercedes, nel turno si infila ancora una volta “Rexy”, che guida in GTD Pro sulle due Corvette.

Solo due in&out per la Lexus #12, unica tra le 56 vetture iscritte a non segnare un giro completo nelle libere 3, mentre la Lamborghini del WTR incidentata al mattino ha potuto regolarmente riprendere la pista dopo aver trascorso il secondo turno ai box per le necessarie riparazioni.

Domani in programma le qualifiche della 12 Ore di Sebring, a partire dalle 11.25 AM ET, le 16.25 italiane. Free streaming sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte-Car Racing Reporter

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Libere 3

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IMSA – Tandy svetta nelle FP1 di Sebring. Calendario 2026 con la novità Road America 6h

Mattinata primaverile a Sebring per le prime libere della 73ma edizione della 12 Ore valida quale secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship.

A svettare su tutti Nick Tandy, fresco della vittoria di Daytona, con la Porsche #7 condivisa con Felipe Nasr e Laurens Vanthoor ed il tempo di 1.48.651.

Seguono nella lista dei tempi le due Acura del Meyer Shank Racing grazie alle prestazioni di Nick Yelloly e Colin Braun, a precedere a propria volta la seconda 963 Penske con Mathieu Jaminet.

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Grande attesa per il debutto negli States della Aston Martin Valkyrie, che però chiude con tempi da LM P2 a 2”6 dal vertice; al contrario, non demerita la Lamborghini, che chiude con Romain Grosjean in P11.

E’ Nicklas Nielsen, altro fresco vincitore di stagione a primeggiare nella classe cadetta sull’Oreca AF Corse ed il tempo di 1.50.403 davanti ad un Sebastien Bourdais in cerca di rivincita col Tower Motorsports e al campione in carica Ton Dillmann di Inter-Europol.

Proprio dell’Oreca #43 una delle due flag di questo turno, propiziata dal deb Jeremy Clarke, fuori in curva 5. In precedenza Danny Formal aveva bloccato la sessione per circa 20’ a causa del contatto con le barriere in curva 2 della sua Lamborghini, che non ritornerà per il resto della sessione.

Tra le GT, migliori prestazioni per le due Mercedes di Indy Dontje e Kenton Koch iscritte in GTD da Winward Racing e Korthoff Competition Motors. 2.00.767 per i campioni in carica, mentre Davide Rigon primeggia per appena 34 millesimi con la Ferrari di DragonSpeed su “Rexy” e Klaus Bachler in GTD Pro, a un decimo dall’AMG GT3 #57.

A Sebring è stato inoltre diffuso, con largo anticipo come nel 2024, il calendario della prossima stagione. Novità su tutte la 6 Ore di Road America, che prenderà il posto di Indianapolis quale quarta tappa della Michelin Endurance Cup.

Aggiustamenti minori riguardano le date di Sebring, Long Beach, Watkins Glen e Road Atlanta, spostate avanti di un weekend rispetto al 2025, mentre al contrario il round di Laguna Seca viene portato al weekend precedente.

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Il programma odierno prosegue con la seconda e la terza sessione di libere, a partire dalle 3.05 PM ET e le 7.45 PM ET rispettivamente, pari alle 20.05 e le 00.45 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, IMSA

I risultati delle Libere 1

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IMSA – Muller, Lopez e le livree celebrative di BMW e Corvette a Sebring

Nel pomeriggio italiano entreranno in azione le 56 vetture iscritte alla 12 Ore di Sebring. Due le ultime novità in tema di equipaggi, con Nico Müller ingaggiato quale terzo pilota sulla Porsche 963 del JDC-Miller e Josè Maria Lopez al posto di Ben Barnicoat sulla Lexus #14 del Vasser Sullivan.

Il pilota svizzero è alla seconda esperienza sui bump dell’ex-aeroporto dopo aver disputato il season opener 2023 del FIA WEC con la Peugeot 9X8, e andrà ad affiancare Gianmaria Bruni e Tijmen Van der Helm, mentre l’ex-campione mondiale, chiamato all’ultimo momento a causa di un incidente in mountain bike del titolare britannico, manca dall’IMSA dal 2022, allorquando si uní al team Ally Cadillac per le prime due gare stagionali.

Le altre novità riguardano le immancabili livree celebrative. Quest’anno è la volta di BMW, che festeggia i 50 anni di BMW M North America con una livrea modificata che ricorda i colori della BMW 3.0 CSL vincitrice nel 1975 con Brian Redman, Allan Moffat, Sam Posey e Hans-Joachim Stuck.

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Corvette invece, dopo la splendida livrea dorata del 2024, in concomitanza del 50mo anniversario della Mobil1, title-sponsor anche della gara, si presenta quest’anno coi colori bianco-azzurri mutuati dal marchio.

Questi sono anche i colori nazionali assegnati ai team statunitensi, resi celebri dai primi successi delle GT del Kentucky; in particolare la livrea in questione si ispirerebbe alla Corvette GTO del 1987.

Anche altri team quali Action Express e Vasser Sullivan hanno comunque voluto rendere omaggio all’importante sponsor.

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Frattanto Pratt Miller Motorsports, incaricata della gestione in gara delle Z06 GT3.R, ha recentemente completato il collaudo dei comandi al volante, sviluppati insieme alla Bosch, che permetteranno a Robert Wickens di pilotare la vettura del DXDT Racing nei prossimi round sprint.

Tutto pronto per le prime libere, che partiranno alle 10.05 AM ET, le 15.05 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: BMW, Pratt Miller

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IMSA – In 56 a Sebring con le novità Valkyrie, Hartley e Correa

Sono 56 le vetture iscritte alla 73ma edizione della 12 Ore di Sebring, seconda tappa del WeatherTech SportsCar Championship. Rispetto agli equipaggi che hanno disputato l’ultima Rolex24 at Daytona un paio di inserimenti sostanziali nelle figure di Brendon Hartley e Juan Manuel Correa.

Il factory driver Toyota, dopo aver partecipato al season opener sulla Cadillac #10 del WTR, per questa gara si unirà alla line-up della V-Series.R #40 in sostituzione di Alex Lynn, insieme a Louis Deletraz e Jordan Taylor. Non ne abbiamo la certezza, ma l’appiedamento potrebbe essere una misura “punitiva” per il pilota britannico dopo il recente crash fratricida di Lusail nel WEC.

Correa

L’altra novità di spicco è il debutto nella serie IMSA di Juan Manuel Correa sull’Oreca LM P2 #2 di United Autosports. Il pilota ecuadoriano, naturalizzato statunitense, ha disputato due stagioni parziali tra ELMS e WEC con PREMA Racing nel biennio 2022-2023, contribuendo al titolo continentale del team tricolore con la vittoria in Algarve. Correa si unirà all’equipaggio composto dal campione in carica della categoria, Nick Boulle, e Ben Hanley, anche nei restanti round della Michelin Endurance Cup.

Ovviamente occhi puntati anche sul debutto nella serie dell’Aston Martin Valkyrie, nelle mani di Ross Gunn, Roman De Angelis ed Alex Riberas, tutti reduci dalla non esaltante prestazione alla prima uscita assoluta della LMH britannica nella serie mondiale. Presente la Lamborghini SC63 con Mirko Bortolotti, Romain Grosjean e Daniil Kvyat.

Altre novità riguardano l’avvicendamento di Jon Field con Jeremy Clark nei ranghi di Inter-Europol, mentre Kaku Ohta, protegè Honda, proseguirà il proprio percorso di apprendimento presso ERA Motorsport insieme a David Heinemeier Hansson e Tobias Lütke dopo la prima esperienza con l’Acura #93 del Meyer Shank Racing. Ancora ignoto invece il nome del terzo pilota della Porsche GTP del JDC-Miller a fianco di Gianmaria Bruni e Tijmen Van der Helm, coadiuvati a Daytona da Bryce Aron e Pascal Wehrlein.

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Livrea modificata nel muso per la Porsche GTD Pro di AO Racing: la popolare “Rexy” ha infatti messo l’apparecchio ortodontico dopo i contatti di Daytona.

Sempre tra le GT, da segnalare che Giacomo Altoè ha guadagnato il posto di full-season driver sulla Ferrari del DragonSpeed insieme ad Albert Costa e Davide Rigon, mentre sulla 296 GT3 di Cetilar Racing tornerà in azione Giorgio Sernagiotto insieme a Lorenzo Patrese ed Antonio Fuoco. Si tratterebbe della prima gara alla quale non prende parte Roberto Lacorte, storico patron dell’effort tricolore.

Relativamente al BoP, atteso che a Daytona vigono equivalenze specifiche, tantissime le variazioni rispetto ai test di inizio febbraio, al punto che si potrebbe definire totalmente differente.

In breve, a livello di peso minimo passiamo dai 1.030 kg delle BMW (-3 kg rispetto a febbraio) ai 1.080 kg delle Cadillac (+20 kg). Le potenze massime variano ora dai 498 kW delle Acura sotto i 230 kmh ai 520 kW della Lambo. Ridotti in generale i fattori di correzione di potenza oltre i 240 kmh, a parte per Porsche e Aston Martin.

Sensibile riduzione per la Valkyrie rispetto ai test (-9 MJ) ma anche per le Acura (-8 MJ) nel valore massimo di energia per stint. Le ARX-06 detengono il minor valore di 901 MJ per stint contro, al contrario, i 912 MJ delle Acura.

L’azione in pista a Sebring inizierà giovedí 13 marzo alle 10.05 AM ET con le prime libere. Qualifiche venerdí 14 alle 11.25 AM ET, le 16.25 nostrane, e start della gara alle 10.10 AM ET, le 15.10 italiane di sabato 15 marzo. Diretta streaming di libere e qualifiche sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, United Autosports

L’entry list di Sebring