Le Mans si è appena conclusa, ma non le relative polemiche del post-gara.
In uno stile tutto italiano, le polemiche, all’indomani di una gara che ha dato tanto ai colori italiani, coinvolgono l’unico periodico stampato italiano specializzato in automobilismo sportivo, Autosprint.
Il settimanale bolognese, spesso tacciato dai più di essere diventato una sorta di “Ferrari Magazine”, è stato chiamato in causa da due piloti, entrambi di casa Audi, mediante due commenti al vetriolo apparsi sui social network.
Emanuele Pirro, 5 Le Mans vinte, ora commissario FIA e PR Audi, ha posto sul banco degli imputati la copertina che Autosprint ha dedicato a Le Mans, divisa tra il trionfo assoluto della R18 e-tron quattro di Treluyer, Fassler e Lotterer e la vittoria in GTE-Pro della Ferrari F458 AF Corse di Bruni, Vilander e Fisichella con un piccato commento sulla sua pagina Facebook:
“Non mi piace fare polemiche ma per 8 volte negli ultimi 14 anni Dindo Capello ed io abbiamo vinto la 24 ore e non abbiamo mai avuto una copertina così da AUTOSPRINT. Ora con 3 piloti stranieri… …forse anche per questo l’automobilismo in Italia è in crisi. ps.Marcel, Andre e Ben sono davvero bravissmi, cari amici e si meritano tutta la gloria”
Un’affermazione dura, ma che riporta la scarsa attenzione che il periodico ha dedicato negli ultimi anni alla classica della Sarthe e ai piloti italiani impegnativi. Sono ben lontane le copertine dedicate alle Gruppo C, senza scomodare le epiche battaglie degli anni ’70 con protagoniste Ferrari, Porsche, Ford, Matra, Alpine…
Quest’anno però AS ha dedicato la bellezza di 15 pagine, oltre la copertina, al numero post-Le Mans, complice anche il fantomatico progetto Ferrari LM P1. In più, ci sono state anche ben 14 pagine di presentazione nel numero precedente, compreso un articolo a tutta pagina apparentemente scritto a quattro mani proprio col campione romano, intitolato “I segreti di Le Mans secondo Pirro”..
Il buon Emanuele sa benissimo inoltre che è proprio grazie agli “inviti” delle case che le testate riescono ad ammortizzare le proprie spese.
… quindi ? Passiamo avanti..
La seconda accusa ad AS, prima però in ordine cronologico, viene nientemeno che da Marco Bonanomi, pilota ufficiale della stessa casa dei quattro cerchi, nonchè involontario protagonista di uno spettacolare incidente che lo ha tolto di gara dopo poco più di un’ora di gara, via Twitter.
“Caro Direttore @sabbatini mi dispiace ma non ho detto una parola di quello che c’è oggi su @autosprint #correttezza” Immediata la riposta del direttore, Alberto Sabbatini: “@marcobonanomi Con me no, ma con Mannucci sì. L’articolo è suo” ma anche la replica del pilota non è meno incisiva ”@sabbatini infatti di te ho grande stima, chiedo solo di evitare certi disguidi con gli inviati.”
Ma cosa ha scritto Autosprint di tanto indigesto al pilota lecchese? La testata, che aveva anche fatto il “lancio” su Bonanomi sul numero della scorsa settimana, ha dedicato un intero articolo sul crash dell’Audi #3. In questo pezzo Sam Bird, pilota della Ferrari F458 AF Corse coinvolto nell’incidente di Bonanomi, viene definito lapidariamente “un deficiente”.
A nostra memoria non ricordiamo di aver mai letto un simile commento su AS. E quindi non possiamo che rimanere stupefatti.
Ma anche il finale della breve intervista a Bonanomi è alquanto curiosa “Ora cosa faccio? Speriamo che all’Audi ci diano un’altra possibilità”
Difficile attribuire queste frasi al pilota, anche per chiunque abbia avuto modo di conoscerlo solo nei classici 5 minuti di intervista,..
L’articolo infine termina con delle parole attribuite a Nicolas Lapierre, che con la carambola sul guard-rail delle Hunaudières ha partecipato attivamente con la sua Toyota, poi classificatasi terza assoluta, alla sequenza degli eventi che hanno portato al ritiro della macchina di Bonanomi.
Lapierre, sempre secondo AS, avrebbe affermato di essere stato a sua volta colpito da dietro. “Non so chi è stato ma penso una GT”. Peccato però che, curiosamente, il pilota francese abbia affermato altrove di essersi girato completamente da solo, come peraltro dimostra anche il suo camera car !
A che pro quindi tutto questo?
Sui social si è scatenata la contropolemica, con giornalisti contro piloti contro spettatori. Ma sui social è così. DEVE ESSERE COSI’. Chi non lo capisce, anche in buona fede, è meglio che li abbandoni e basta. Siamo nel 2014, il pubblico, che ha sempre più possibilità di informarsi, te lo devi conquistare.
Tornando alle presunte topiche di AS, noi non crediamo nè nella malafede., nè nei complotti. Va ricordato inoltre che mai come quest’anno Autosprint ha dato spazio alla 24 ore, sulla quale ha investito anche come sito web, ritrasmettendovi la diretta.
Nel caso di Bonanomi quindi, più semplicemente si deve essere trattato solo di un insieme di eventi, generati forse da una scarsa conoscenza in prima persona degli avvenimenti che hanno coinvolto il driver Audi. Coprire una 24 ore, dedicandogli tanto spazio, non è sicuramente una cosa facile, specie se per anni si è stati impegnati sempre e solo sulla Formula 1, massimo la GP2, non trovate ?
Coraggio Autosprint, nonostante gli errori e le critiche, forse hai intrapreso (o meglio, ripreso) la strada giusta. Ora però non scantonare più e continua a dare sempre maggior spazio al WEC, alla ELMS, al TUSCC e, perché no, anche alla Asian Le Mans Series. Anche senza dover per forza mettere in copertina Alonso a tutti i costi (sabato ha solo sventolato una bandiera eh…), e anche senza la Ferrari LM P1……