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CGR

USCC – Kevin Magnussen, prima pole a Detroit

Pian pianino Kevin Magnussen sta imparando ad inserirsi nei delicati meccanismi dell’endurance e poco fa a Detroit è riuscito a staccare la sua prima pole position alla quarta gara nel WeatherTech SportsCar Championship.

KMag

La Cadillac del Team Ganassi, dopo aver dominato le libere 2, il pilota danese è riuscito a superare Harry Tincknell e la Mazda di appena 29 millesimi col tempo di 1.20.031. Seconda fila per Pipo Derani con l’altra Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing e Ricky Taylor con l’Acura capoclassifica del WTR.

Tristan Vautier, assai in palla quest’oggi, dal canto suo rovinava la sua qualifica andando a muro e provocando il termine anticipato della sessione; a lui la terza fila insieme al connazionale Olivier Pla e l’Acura dell’MSR.

Tandy

In GTLM (ricordiamo che a Detroit non sono presenti le LM P2 e le LM P3) nel duello interno tra le Corvette l’ha spuntata Nick tandy su Jordan Taylor.

Heistand

Nelle GTD infine, la pole position è andata a Richard Heistand con l’Audi del CarBahn with Peregrine Racing col tempo di 1.30.529 davanti alla Lexus di Frankie Montecalvo e all’Aston Martin di Roman de Angelis, complice anche l’uscita di strada di Aaron Telitz, im quel momento al comando, con l’altra Lexus del Vasser Sullivan.

Acura_Compass

Per i punti invece, spazio allo specialista Acura Mario Farnbacher con l’esemplare del Compass Racing ed il tempo di 1.29.871, davanti al factory driver Aston Ross Gunn e a Townsend Bell, sub di lusso in casa Lexus.

La gara sprint, della durata di 100 minuti, domani, nel tardo pomeriggio di sabato 12 giugno alle 5.00 PM ET, corrispondenti alle 23 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA.com

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche – DPi

I risultati delle Qualifiche – GTLM, GTD punti

I risultati delle Qualifiche – GTD griglia

Foto: IMSA

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USCC – In 20 sulle strade di Detroit. Marco Andretti debutta al Glen

A distanza di quasi un mese ritorna il WeatherTech SportsCar Championship con la tradizionale gara sprint in coabitazione con l’IndyCar a Detroit-Belle Isle. Sul cittadino della Motor City saranno 20 le vetture a sfidarsi, appartenenti alle classi DPi, GTLM e GTD.

A dare la caccia al WTR, al momento dominatore con due successi su tre gare nelle mani di Filipe Albuquerque e Ricky Taylor, ovviamente la Mazda di Harry Tincknell ed Oliver Jarvis, ancora alla ricerca della prima vittoria, e che insegue in classifica distanziata di 55 punti.

WTR

A seguire i trionfatori di Sebring del JDC-Miller/Mustang Sampling e l’Action Express/Whelen Racing, entrambe portacolori del marchio di casa Cadillac, anche se nemmeno le altre due protagoniste della DPi, l’Acura del Meyer Shank Racing e l’altra  Cadillac del Team Ganassi sono ancora assolutamente in tempo, anche grazie al nuovo sistema di punteggio, a dire la loro per la vittoria finale.

In GTLM purtroppo saranno presenti solo le due Corvette, che aldilà della splendida prestazione di Sebring del WeatherTech Racing e della sua Porsche, sono avviate ad un semplice duello in famiglia per il titolo di classe.

Parco partenti leggermente ridotto anche tra le GTD, che in questa occasione segneranno punti per la sola Sprint Cup. Assenti quindi alcune delle migliori protagoniste del lotto, quali le Porsche di Wright Motorsports e Pfaff Motorports, lo spettacolo sarà sicuramente assicurato dai capoclassifica del Turner Motorsport Bill Auberlen e Robby Foley, reduci dal successo di Mid-Ohio, dalle due Lexus del Vasser Sullivan, con la novità dell’ultimo momento Townsend Bell al posto del positivo Zach Veach, e dalla Aston Martin dello Heart of Racing.

Da segnalare la presenza di Marco Mapelli, di ritorno nelle fila del GRT Grasser dopo la sfortunata prova nel season opener di Daytona, al fianco di Misha Goikhberg sulla Lamborghini Huracan GT3.

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

Sempre relativamente alla categoria, l’IMSA ha reso noto il regolamento sportivo che dal prossimo anno animerà la GTD Pro, vale a dire la classe, sempre su base GT3, che sostituirà la GTLM. Le vetture continueranno a montare gli stessi pneumatici Michelin adottati per la GTD e, come per la GTD, dovranno montare alla partenza le stesse gomme utilizzate in qualifica, salvo incorrere in una retrocessione dello schieramento, differentemente da quanto avveniva in GTLM.

Nessuna variazione rispetto alla GTLM invece nella composizione degli equipaggi né nelle giornate di test (massimo otto come ora contro le quattro della GTD, esclusi i piloti bronze), mentre il BoP sarà unico per entrambe le categorie.

Andrettis

Dalla gara di Detroit mancano le LM P3, che torneranno invece in pista a Watkins Glen per la 6 Ore a fine mese. In quella sede farà il tanto auspicato ritorno sulle sportscar Marco Andretti, appena reduce dalla sua 16ma Indy 500, con la Ligier del team di famiglia guidata dal cugino Jarett Andretti e dall’ex-campione Indy Lights Oliver Askew.

Cauhaupe

Sempre al Glen infine e sempre tra le LM P3, debutto USA anche per Edouard Cauhaupe, attuale protagonista dell’ELMS, sulla Ligier dello United Autosports insieme a Niklas Knuetten e ad un altro pilota ancora da designare.

L’azione in pista a Detroit inizierà venerdí 11 giugno alle 8.00 AM ET con le prime libere. Qualifiche alle 3.30 PM ET dello stesso pomeriggio e gara, della durata di 100’, sabato 12 alle 5.00 PM ET, corrispondenti alle 23 italiane. Diretta streaming gratuita di qualifiche e gara su IMSA.com

Piero Lonardo

L’entry list di Detroit

Foto: Detroit GP,  WTR, IMSA, United Autosports, IndyCar

WTR2

USCC – Capolavoro di strategie del WTR a Mid-Ohio

Nell’endurance, come e più delle altre discipline motoristiche, le strategie giocano un ruolo importante, non solo nelle gare lunghe, ma anche in quelle sprint di due ore e 40 minuti, vale a dire lo standard del WeatherTech SportsCar Championship.

Quest’oggi a Mid-Ohio se n’è avuta la riprova, ce ne fosse stato bisogno, grazie alla splendida prova del Wayne Taylor Racing, squadra tra i maestri di quest’arte, che ha cosí portato al quarto successo consecutivo sul tracciato del Midwest, dopo i tre ottenuti dal Team Penske a partire dal 2018, le Acura DPI, vale a dire la vettura “di casa”, poichè lo stato ospita i maggiori stabilimenti del costruttore giapponese sul suolo statunitense.

Decisivo il consumo del carburante, che ha lasciato a Ricky Taylor e Felipe Nasr il compito di giocarsi la vittoria negli ultimi due giri, alla fine divisi al traguardo da meno di 4 decimi.

Le fasi iniziali erano state appannaggio della Mazda, che col polesitter Harry Tincknell costruiva un discreto vantaggio sugli inseguitori, mentre Pipo Derani ed il box AXR optavano per una strategia sfalsata. Dal gruppo dei primi spariva subito la Cadillac del Team Ganassi, con Kevin Magnussen rallentato dal un drive-through per allineamento improprio allo start, una penalità piuttosto rara nelle serie IMSA, figlia forse dell’inesperienza del figlio d’arte.

Il colpo di scena a 45’ circa dalla bandiera a scacchi, per un contatto multiplo che lasciava spiaggiata la Porsche del Wright Motorsports e Patrick Long. Tutto da rifare per la capolista, che come le altre DPi, si ritrovava a dover fare i conti con un ultimo stint leggermente più lungo del previsto.

Uno alla volta tutti i prototipi erano costretti ad un ultimo rabbocco, lasciando in contention solamente Ricky Taylor e Felipe Nasr. I due ex-campioni della serie innescavano un duello all’ultima goccia, che arrideva alla Acura #10, che rinsalda cosI il primato in classifica generale.

Gradino basso per la Mazda, partita con ben altre ambizioni, davanti alle Cadillac di JDC/Mustang Sampling, Ganassi e alla Acura del Meyer Shank Racing, ultima a cedere sull’altare del consumo.

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Gara piuttosto lineare invece tra le LM P3, con la Ligier #74 del Riley Motorsports di Felipe Fraga e Gar Robinson alla seconda vittoria dopo Daytona. Completano il podio l’altra Ligier del Performance Tech – quale premio per il team del Wisconsin dopo la defaillance motoristica in qualifica che li ha visti costretti a ricorrere per la gara al telaio utilizzato nella Prototype Challenge – e la seconda entry del Riley Motorsports di Jim Cox e Dylan Murry.

La vettura al debutto dell’Andretti Autosport di Jarett Andretti ed Oliver Askew è una delle due sole non arrivate al traguardo; l’altra è la Lexus #14 del Vasser Sullivan, partita dalla pole, stroncata da un problema ad una sospensione.

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Niente poker quindi per le RC F GT3, bensí ritorno alla vittoria, la 63ma di sempre, per il veteranissimo Bill Auberlen e la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport condivisa con Robbie Foley, che precede a sua volta  l’altra Lexus di Zach Veach e Frankie Montecalvo e la Lamborghini del Paul Miller Racing di Madison Snow e Bryan Sellers.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà fra quattro settimane a Detroit-Belle Isle, con una gara sprint di un’ora e 40’ riservata alle sole DPi, GTLM e GTD.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IMSA, WTR

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USCC – A Mid-Ohio tra i due litiganti, gode.. la Mazda

La Mazda DPi come sappiamo è giunta al termine della sua avventura nel WeatherTech SportsCar Championship, ma ciononostante la squadra, ora sotto il diretto controllo di Multimatic, e i suoi piloti, continuano a dare soddisfazioni.

A Mid-Ohio, pista tra le più insidiose del continente americano, Harry Tincknell ha tirato fuori il meglio dalla sua RT24-P, leggermente potenziata rispetto alla concorrenza dal Balance of Performance, conquistando poco fa la pole position per la gara di domani.

Il pilota britannico nel finale di sessione ha infatti scavalcato Filipe Albuquerque e l’Acura del WTR, a lungo in battaglia per la supremazia con Pipo Derani e la Cadillac dell’Action Express/Whelen, col tempo di 1.10.027. E dire che il weekend ieri era iniziato con un problema al trasponder che aveva di fatto reso vana tutta la prime sessione di libere.

Tra gli altri due contender si è infilato Dane Cameron con l’altra Acura del Meyer Shank Racing, con Tristan Vautier ed uno dei deb della pista del Midwest, Kevin Magnussen, a chiudere la shortlist delle DPi.

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Tra le LM P3, è invece Gar Robinson a segnare il miglior tempo con la Ligier #74 del Riley Motorsports che condividerà in gara con Felipe Fraga. Robinson , col tempo di 1.17.246, ha preceduto Colin Braun con la entry del CORE in una griglia ridotta ad appena sei unità. Primi approcci non necessariamente facili per l’Andretti Autosport, al debutto nella serie, in attesa dell’impegno di Marco Andretti, col cugino Jarrett in P3 dopo uno stop addirittura nell’outlap nelle prime libere.

Infine le GTD: nella doppia qualifica (come noto, quest’anno ci saranno due sessioni, una a decidere la posizione in griglia a cura dei piloti Am ed una per assegnare i punti, appannaggio dei Pro driver), due diverse vetture al top.

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La pole position è stata conquistata dalla Lexus di Aaron Telitz col tempo di 1.20.529 davanti a Robbie Foley e la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport, mentre il bottino pieno ha arriso alla Porsche del Wright Motorsports con Pat Long autore di 1.20.083, un decimo meglio dell’altra Lexus di Zach Veach e dell’altra 911 GT3 R dello Pfaff Motorsports.

Domani lo start della gara, della durata standard di 2 ore e 40’, alle 2.40 PM, sempre ET, equivalente alle 20.40 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/

UPDATE: Penalità alla Porsche dello Pfaff Motorsports, che partirà dal fondo dello schieramento.  Nelle verifiche tecniche è stata infatti riscontrata un’altezza da terra minima non conforme al regolamento.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche – DPi

I risultati delle Qualifiche – LM P3

I risultati delle Qualifiche – GTD

Foto: IMSA

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USCC – In 27 a Mid-Ohio con la Mazda potenziata dal BoP

A distanza di due mesi dalla splendida 12 Ore di Sebring il prossimo weekend ritorna il WeatherTech SportsCar Championship col suo terzo appuntamento del 2021 a Mid-Ohio. Sull’iconico circuito del Midwest saranno 27 le vetture in pista, tra DPi, LM P3 e GTD, queste ultime al primo appuntamento della Sprint Cup, il campionato nel campionato.

Sei i prototipi iscritti alla classe top, con le tre Cadillac di Ganassi, Mustang Sampling/JDC-Miller ed Action Express/Whelen a confrontarsi con le due Acura di WTR e Meyer Shank Racing e con l’unica Mazda ufficiale.

Proprio la RT24-P, che è andata a podio in entrambi gli appuntamenti iniziali della serie, è la beneficiata del primo BoP stagionale, con un aumento di potenza del boost ai regimi bassi e medi che dovrebbe consentire un incremento di potenza di circa 7 HP. Tutte le altre DPi dovranno invece sostenere un serbatoio ridotto di 1 litro.

IMSA Prototype ChallengeIl parco partenti delle LM P3 si accresce da qui e per il resto della stagione, di una ulteriore unità con la Ligier dell’Andretti Autosport per Jarett Andretti, figlio del compianto John Andretti, e l’ex-campione Indy Lights Oliver Askew, già vincitore al debutto a Daytona col Riley Motorsports.

Unico TBD della categoria per la Duqueine del Forty7 Motorsports, in cerca del pilota da affiancare ad Austin McCusker.

La categoria più rappresentata è ovviamente la GTD, con ben 14 entry confermate. A rincorrere i capoclassifica del Wright Motorsports, ancora a secco di vittorie, in primis l’Aston Martin dello Heart of Racing e l’altra Porsche dello Pfaff Motorsports, trionfatrice a Sebring.

La terza 911 GT3 R verrà schierata dall’Hardpoint EBM, che a Rob Ferriol affiancherà Katharine Legge, in attesa di trovare i fondi per schierare la seconda vettura per tutta la stagione per Christina Nielsen.

Le Porsche sconteranno a Mid-Ohio una zavorra aggiuntiva di ben 20kg. Per contro, le tre Acura NSX GT3 di Magnus with Archangel, Gradient Racing e Compass Racing, ulteriore new entry per il campione in carica della categoria, Mario Farnbacher e Jeff Kingsley (foto sotto), correranno con 10 kg in meno.

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Unica altra modifica alle equivalenze per le due Lamborghini Huracan GT3 del GRT Grasser e del Paul Miller Racing, che potranno usufruire di 2 litri in più di carburante.

Completano il plateau della categoria le due Lexus del Vasser Sullivan, in cerca di immediato riscatto dopo un inizio di stagione non propriamente fortunato e vincitori qui per tre anni di fila, la BMW M6 GT3 del Turner Motorsport con l’inossidabile Bill Auberlen, e l’Audi del CarBahn with Peregrine Racing, altra entry dedicata alla Sprint Cup, per Richard Heistand e Jeff Westphal.

L’inizio delle ostilità in pista a Mid-Ohio è previsto per le 2.35 PM ET di venerdí 14 maggio con le prime libere. Qualifiche sabato 15 dalle 12.20 PM ET e start della gara, della durata standard di 240’, domenica 16 maggio alle 2.40 PM, sempre ET, equivalente alle 20.40 italiane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA, https://www.imsa.com/tvlive/

Dalla reintroduzione della gara nella massima serie endurance americana nel 2018, tre vittorie di fila dell’Acura Penske. Ricordiamo che Mid-Ohio è la gara di casa  per il costruttore giapponese, che ha i suoi maggiori stabilimenti USA proprio nello stato dell’Ohio.

Piero Lonardo

L’entry list di Mid-Ohio

Foto: IMSA, Mazda, Compass Racing

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USCC – Mosport out. Arriva una seconda gara al Glen

Dopo i continui mutamenti alle schedule dello scorso anno, arriva anche la prima cancellazione di una gara di endurance del 2021. Si tratta del round del WeatherTech SportCar Championship di Mosport, previsto originariamente per il 4 luglio.

I trasferimenti per il Canada sono infatti ancora sottoposti a quarantena obbligatoria causa COVID, e così l’IMSA ha optato per la cancellazione della gara per il secondo anno di fila.

A prendere il posto dell’unica gara al di fuori del territorio statunitense, un secondo round, previsto per venerdì 2 luglio, al Glen, nella settimana successiva alla 6 Ore del 27 giugno.

La gara, della durata standard di 2 ore e 40 minuti, si svolgerà nel tardo pomeriggio a partire dalle 6.00 PM locali e prenderà il nome di WeatherTech 240. E’ prevista la partecipazione di tutte e cinque le classi che concorrono nella serie, ma le GTD guadagneranno punti solo per la Sprint Cup.

Ricordiamo che il terzo appuntamento della massima serie endurance americana è prevista per il 16 maggio a Mid-Ohio.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

Detroitz

USCC – Detroit avanti di una settimana, ma con le GTLM

Anticipato da una serie consistente di rumors è giunta poco fa la conferma che l’appuntamento di Detroit del WeatherTech SportsCar Championship si muove in avanti di una settimana, dal 6 al 12 giugno prossimi, e riprende così la formula iniziale in coabitazione con il doubleheader IndyCar.

Lo spostamento va a risolvere la concomitanza con il weekend della 24 ore del Nürburgring 24, anche se ne crea un’altra, non da poco, con la 8 Ore di Portimao WEC.

Ma questa non è l’unica novità, in quanto alla gara, della durata di 100 minuti, oltre alle giù previste DPi e GTD, verranno ammesse anche le GTLM. Sarà quindi l’occasione per vedere le Corvette in azione sul terreno amico (Detroit è anche la sede della GM, casa madre delle Corvette, e che sponsorizza l’evento col marchio Chevrolet).

Considerando però che la gara non conterà per la categoria ai fini del campionato, è improbabile che vedremo in pista anche la Porsche del WeatherTech Racing, fresca di vittoria a Sebring.

La gara delle GTD varrà infine solamente per la Sprint Cup, mentre le LM P2, originariamente previste, verranno aggiunte ad un altro evento, presumibilmente già al prossimo appuntamento della serie di Mid-Ohio del 16 maggio.

Piero Lonardo

Foto: Detroit GP

Podium

USCC – Sebring, Finale: Tra i tanti litiganti emerge Bourdais! Corvette scippata, trionfo Porsche in GT

Che gara! Purtroppo a causa del COVID non è stato possibile viverla da vicino, al contrario dei tanti spettatori USA ammessi al circuito, ma la regia tv IMSA ci ha comunque permesso di godere, anche se a distanza, di una delle edizioni più entusiasmanti della 12 ore di Sebring.

Una serie di colpi di scena a ripetizione ha portato la Cadillac del Mustang Sampling/JDC Miller al comando della gara a un’ora dalla fine. Dopo è toccato ad un eccelso Sebastien Bourdais rintuzzare gli attacchi della Mazda di Harry Tincknell, aiutato un po’ anche dall’ultima Full Course Yellow, l’ottava della gara, scatenata dal crash di Maro Engel all’uscita dell’ultima curva, che ha permesso di rifiatare al tetracampione Champcar, che torna alla vittoria a Sebring a distanza di sei anni.

Sfortuna nera ancora una volta per Scott Dixon con la Cadillac del Team Ganassi, che a 60’ dal traguardo vedeva finalmente il suo primo podio di sempre a Sebring, ma che invece è stato fermato da un contatto in entrata box con la BMW di Connor de Philippi.

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Il podio quindi, capeggiato dal trio transalpino composto anche da Loic Duval, già vincitore qui nel lontano 2011 con la Peugeot Oreca, e da Tristan Vautier, dopo l’equipaggio della Mazda si completa nominalmente con la Cadillac #48 dell’attesissimo Jimmie Johnson, Simon Pagenaud e Kamui Kobayashi. Nominalmente perché il vincitore della Indy 500 del 2019, avendo effettuato un turno di guida superiore di 50” alle 4 ore nelle 6 ore precedenti, nella rilevazione effettuata allo scadere della decima ora, verrà sicuramente posta a termini regolamentari IMSA all’ultimo posto di classe.

Niente da fare stavolta nemmeno per le Acura, con il WTR che ha scontato un Alexander Rossi non all’altezza degli altri due driver, autore di due ingenuità che sono costate altrettante penalità, e termina quinto al traguardo, dietro anche l’altra ARX05 dell’MSR.

Unica a non comparire nella classifica delle DPi la Cadillac dell’Action Express/Whelen Racing, che all’inizio dell’undicesima ora ha reso definitivamente l’anima dopo i due contatti che l’avevano posta al di fuori delle posizioni di testa.

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L’ultimo quarto di gara ha riservato però suspense e colpi di scena anche in tutte le altre classi. Se tra le LM P2 il PR1 Mathiasen di Scott Huffaker, Ben Keating e Mikkel Jensen è riuscito a consolidare quel dominio dimostrato sia a Daytona che nelle prove libere del giovedì, contenendo dignitosamente il ritorno di Ryan Dalziel con l’altra Oreca dell’ERA Motorsport, le altre tre classi hanno vissuto fino alla fine nell’incertezza del risultato.

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In GTLM, la Corvette #3 e l’instancabile Antonio Garcia sembravano aver posto rimedio alle disavventure di metà gara, invece a 8’ dalla bandiera a scacchi De Philippi, sempre lui, si improvvisava bulldozer, buttando fuori strada il campione in carica della categoria.

La BMW #25, ancora prima di scontare un sacrosanto drive-through, andava larga, regalando il successo alla Porsche del WeatherTech Racing di Mathieu Jaminet, Matt Campbell e Cooper MacNeil, che raccolgono così quanto seminato positivamente a Daytona, dove fu proprio la BMW ad escluderli, già alla partenza, dalle posizioni di vertice.

Completa il podio la seconda BMW, che nel frattempo era addirittura andata a fuoco nei box, presumibilmente per una fuoriuscita di carburante dal tubo di rifornimento.

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Finale a sorpresa anche fra le LM P3, con il CORE Autosport abile a sfruttare, come a suo tempo nelle categorie superiori, la strategia, e a lasciarsi dietro, anche se di poco, le altre due Ligier del Riley Autosport. Grande ancora una volta il lavoro di Colin Braun, coadiuvato come a Daytona da Jon Bennett e George Kurtz.

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Porsche ha sbancato infine anche in GTD, addirittura con una doppietta che vede l’equipaggio dello Pfaff Motorsports composto da Zach Robichon, Lars Kern e Laurens Vanthoor trionfare su quello del Wright Motorsports.

Purtroppo per la squadra di Pat Long, Jan Heylen e Trent Hindman, ha contato tanto il drive-through preso allo scadere dell’undicesima ora per il lavoro eccessivo in pitlane, che sicuramente non vale i 2”2 di distacco alla chequered flag.

Completano la top five l’Aston Martin dello Heart of Racing trascinata da Ross Gunn, l’Acura NSX GT3 del Magnus Racing e la Porsche del trio tutto femminile composto da Bia Figueiredo, Christina Nielsen e Katharine Legge. Per queste ultime, galeotto il contatto proprio con l’Acura che è costata un drive-through a 10’ dal termine.

Tanti i protagonisti della categoria persi o rallentati nelle ultime tre ore di gara, a partire dalla Lamborghini del Paul Miller Racing, in aperta lotta per il primato, poi ko per un problema al cambio, ma anche la Lexus #14 che con Zach Veach pure aveva accarezzato il sogno, solo per essere fermata da un paio di contatti, l’ultimo dei quali proprio con la Porsche vincitrice.

Veach, dopo aver scontato anche un drive through per aver sorpassato prima della green flag al penultimo restart, classificherà comunque sesta le vettura del Vasser Sullivan, davanti a quella dei compagni di squadra, mattatori delle fasi iniziali e pure rallentati da problemi tecnici.

E’ tutto per oggi. Il WeatherTech SportsCar Championship ritornerà fra due mesi, il 16 maggio a Mid-Ohio, assenti le LM P2 e le GTLM. Anche sull’iconico tracciato del Midwest è prevista la presenza di pubblico.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 12 ore di Sebring

Foto: IMSA, Michelin

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Sebring, 9a Ora: Ora è testa a testa Mazda/Ganassi

Colpi di scena a non finire nella top class in questa 69ma edizione della 12 ore di Sebring. Il terzo quarto di gara si apre con la Cadillac del Team Ganassi a precedere la Mazda all’Acura del’MSR, ma queste ultime due vetture si toccano in curva 15, girandosi, fortunatamente senza maggiori danni, e anche a Dane Cameron viene comminato un drive-through.

Il periodo di corsa libera termina però poco dopo e, come avvenuto alla quarta ora, è la Mazda ad approfittarne. Van der Zande è empre alle calcagna del prototipo giapponese, ora nelle mani di Jonathan Bomarito, ma ù un nuovo spettacolare contatto, propiziato dai bump in curva 1, con protagonista ancora la Cadillac #31 e Felipe Nasr, che vola e va a centrare l’incolpevole Tristan Vautier, manda tutte le DPi di corsa al pit.

Non viene però chiamata la Full Course Yellow, e Kevin Magnussen, subentrato a van der Zande, si fa uccellare da Filipe Albuquerque, che si lancia all’inseguimento della Mazda. Purtroppo per il pilota portoghese e per il WTR, l’Acura #10 finisce per fare girare la Lexus del redivivo Jack Hawksworth, risalito nel frattempo nelle posizioni di testa delle GTD dopo i problemi ai freni, e viene ritenuto responsabile.

Ancora via libera quindi per la Mazda, che porta a casa il massimo dei punti in chiave Michelin Endurance Cup assegnati all’ottava ora di gara. A causa del valzer delle soste, al termine della nona ora, allorquando le luci vanno calando sul tracciato della Florida, è Juan Pablo Montoya a condurre con 40” di vantaggio derivanti dal pitstop non ancora effettuato, su Magnussen e su Albuquerque, pure in debito di sosta, e Tincknell.

La vera classifica, a soste effettuate, vede ancora una volta la Mazda pressata dalla Cadillac #01, con l’Acura dell’MSR e la Cadillac dell’Ally/Action Express quali seconde linee.

PR1

Tra le LM P2 la vettura del PR1 Mathiasen ha messo un giro di vantaggio sugli inseguitori, capeggiati dal Tim Buret, che però nelle prime fasi sarà vittima di uno spettacolare incidente in curva 1 che porrà fine alla gara del Tower Motorsport.

In GTLM c’è gloria per la Porsche del WeatherTech Racing, che grazie ad una errata quanto rara strategia Corvette in regime di neutralizzazione, eredita la leadership. Nicky Catsburg, finalmente al volante della C8.R #3 sarà inoltre protagonista di un’uscita di strada al quinto restart che lo lascia dietro anche alle due BMW.

Riley Motorsports si avvia invece alla doppietta tra le LM P3, grazie a Spencer Pigot, inatteso mattatore al volante della Ligier #74, davanti al più esperto Jeroen Bleekemolen.

 

PfaffPorsche ancora al comando infine in GTD grazie alle due vetture di Pfaff Motorsports e Wright Motorsports. La GT3 R #16, a lungo al comando della categoria, si è riportata sotto nonostante una sosta più lunga del previsto per intervenire sui freni ma a tre ore dalla fine è ad appena 6” dal leader. Sono comunque ancora ben sei le vetture nel giro dei primi, capeggiate dalla Lamborghini del Paul Miller Racing, che ha ripreso ad essere una presenza costante tra i primi tre.

Piero Lonardo

La classifica dopo la nona ora di gara

Foto: IMSA

Ganassi

USCC – Sebring, 6a Ora: Ganassi in controllo dopo il caos

Le riparazioni per ripristinare la sicurezza alla curva 3 di Sebring dopo l’incidente di Perera e Billy Johnson ha richiesto praticamente tutta la quarta ora di gara, col risultato che la classifica nelle DPi ne è uscita rivoluzionata, con la Mazda e l’Acura dell’MSR leste a transitare davanti a tutti al lo scadere dei 240′ per raccogliere il miglior punteggio per la Michelin Endurance Cup, il campionato nel campionato, che prevede l’assegnazione di punteggio nei parziali di gara (qui alla quarta, ottava e dodicesima ora).

Dietro, i due temporanei battistrada Albuquerque e Dixon proseguivano il loro duello, ma per il WTR era in programma un’imprevista doccia fredda: Alexander Rossi, pronto a saltare sull’Acura #10 per la prima volta in giornata, improvvisava una falsa partenza dalla pitlane con il bocchettone del carburante ancora attaccato, e ovviamente veniva sanzionato dalla direzione gara con un drive-through.

Mazda

La lotta per la leadership in questa fase di gara si restringeva alla Mazda, ora nelle mani di Harry Tincknell, e a Dixon. Alla fine non era il sette volte campione IndyCar a prevalere, bensì il compagno di squadra Van der Zande, risalito sulla Cadillac #01 al termine della quinta ora.

L’olandese metteva presto una ventina di secondi fra sè e la Mazda, che alla metà gara precede l’Acura dell’MSR, a sua volta pressata da vicino dalla rientrante vettura gemella del WTR. Mina vagante della gara, stante la strategia sfalsata, la Cadillac dell’Ally/Action Express che, spinta dal solito super Kamui Kobayashi e da Simon Pagenaud, che spesso prende il comando nelle fasi dei pit-stop.

Purtroppo per la crew della #48, Jimmie Johnson deve ancora completare il suo tempo minimo di guida, ma le buone notizie per il team di Denver, NC proseguono con il dimezzamento del distacco per la sfortunata DPi V.R #31, sempre ultima della categoria ma ora più vicina ai due giri dai primi rispetto ai quattro persi nelle riparazioni della prima ora.

Tra le LM P2, il PR1 Mathiasen ha ripreso saldamente il comando della categoria e ora conduce con un giro di vantaggio sull’Oreca del Tower Motorsport e due su quella dell’ERA Motorsport.

Anche in GTLM il lungo periodo di neutralizzazione ha portato uno sconvolgimento in classifica, con la BMW di Bruno Spengler a prendere brevemente il comando della categoria. Non ci è voluto molto però a Jordan Taylor e alla Corvette #3 per rimpossessarsi della leadership.

Corv3d

In attesa di vedere Nicky Catsburg, oggi ancora inoperoso, alla guida della vettura di testa (ricordiamo che a Daytona Antonio Garcia fu costretto a chiudere anzitempo la propria gara causa una sospetta positività al COVID, poi dimostratasi infondata), proprio Garcia alla metà gara mantiene un vantaggio minimo sulla M8 GTE #25, mentre l’altra BMW sconta un giro, così come la Porsche del WeatherTech Racing. Chiude a 4 giri l’altra Corvette martoriata da problemi di misfire.

Nuovo cambio al vertice tra le LM P3, con Spencer Pigor e la Ligier #74 del Riley Motorsport ora davanti alla Duqueine del Forty7 Motorsports di Steven McAleer. Da segnalare diverse uscite di strada che hanno coinvolto praticamente tutte le altre vetture della categoria, alla prima stagione nella serie maggiore IMSA.

In GTD infine, la lotta pare ora ristretta fra le due Porsche di Wright Motorsports e Pfaff Motorsports. Dopo sei ore di gara, Trent Hindman mantiene comuqnue un vantaggio di oltre 11” su Lars Kern.

Stanti i problemi che hanno afflitto la Lexus #12, leader delle fasi iniziali, è l’Aston Martin dello Heart of racing ad emergere quale terza forza della categoria, grazie agli effort del factory driver Ross Gunn e della giovane promessa Roman de Angelis, ma anche al contatto che ha coinvolto la Lamborghini del Paul Miller Racing e la Porsche di Earl Bamber, a contatto in curva 17.

Piero Lonardo

La classifica dopo la sesta ora di gara

Foto: IMSA

Foto: IMSA