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WEC – Cambia, ma di poco, il BoP delle Ferrari per la 8 Ore del Bahrain

Pochi minuti fa la notizia che il Balance of Performance delle GTE è stato cambiato per la 8 Ore del Bahrain.

Come auspicato nel dopo gara della 6 ore di sabato, dove le Ferrari, soprattutto quelle iscritte in GTE-Pro, non erano in grado di reggere il passo della concorrenza, si è appreso che, dopo una riunione fiume durata  oltre 3 ore circa, è stata decisa una revisione alle equivalenze che prevede un innalzamento della pressione del turbocompressore delle 488 GTE Evo di 0.04 millibar, cui si aggiungono 2 litri di carburante extra.

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Atmosfera incredula nel box AF Corse, dove sicuramente ci si aspettava qualcosa di più, ma la scusante accampata dai tecnici WEC è stata che le due 911 RSR-19 abbiano spinto per tutta la durata della gara.

Tali modifiche comunque si estendono anche alle Ferrari iscritte in GTE-Am.

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Staremo a vedere, già nelle prime libere di domani, previste a partire dalle 17.30 locali (-2 ore in Italia), se questa revisione porterà o meno ad una lotta equilibrata, sia in GTE-Pro, dove Alessandro Pier Guidi e James Calado vantano un misero punto di vantaggio su Kevin Estre e Neel Jani, che in GTE-Am, dove Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo conducono con 21,5 punti sull’equipaggio dell’Aston Martin #33 del TF Sport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Kazuki Nakajima chiude con Toyota

Toyota perde un pezzo della sua storia con Kazuki Nakajima, che si è appreso poco fa chiuderà la sua carriera dopo la 8 Ore del Bahrain di sabato.

Nakajima verrà sempre ricordato per la quasi vittoria di Le Mans del 2016, allorquando la sua TS050-Hybrid rallentò e si fermò all’ultimo giro, ma dall’edizione 2018 sono seguite le prime tre vittorie consecutive nella classica della Sarthe del costruttore giapponese, nonchè il titolo piloti nella Super Season 2018-2019, per un totale di 16 vittorie complessive conseguite nei ben nove anni di sodalizio nel WEC.

Al momento Nakajima è secondo nella classifica piloti, 15 lunghezze dietro i campioni in carica Kamui Kobayashi, Josè Maria Lopez e Mike Conway. Ricordiamo inoltre che il 36enne figlio d’arte vanta anche 36 presenze in F1 con Williams tra il 2007 ed il 2009 nonchè i titoli di Formula Nippon/Super Formula 2012 e 2014.

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Con la partenza di Nakajima, il quale rimarrà comunque all’interno del Gazoo Racing, si chiude un capitolo importante nella storia del costruttore giapponese. Per la sua sostituzione ancora nulla di certo ma si parla del connazionale Rio Hirakawa. Maggiori dettagli verranno forniti in seguito.

Piero Lonardo

Foto: Toyota

Ferraris

WEC – In attesa di conoscere qualcosa di più sul BoP delle Ferrari, ecco l’entry list del rookie test. Davidson annuncia il ritiro

Diffusa nella giornata odierna l’entry list del rookie test WEC che si terrà sul circuito di Sakhir domenica 7 novembre a valle della 8 Ore del Bahrain.

Già noti i nomi piú di spicco, fra cui, oltre agli invitati Charles Milesi e Laurents Hörr campeggia, come già riportato su queste pagine, il sette volte campione rally Sebastien Ogier al volante della Toyota GR010-Hybrid.

Rob Leupen, Direttore Sportivo del Gazoo Racing ha già reso noto a mezzo social che non vi sarà comunque spazio nella line-up Toyota 2022 per il 37enne di Gap, ma di non escluderne una partecipazione a Le Mans nel 2023, una volta terminati gli impegni con la Yaris WRC.

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La lista degli iscritti comprende come noto anche due giovani promesse del motorsport al femminile quali Jamie Chadwick ed Alice Powell, che proveranno l’Oreca LM P2 del Richard Mille Racing. Alle due protagoniste della W Series si aggiungerà anche Lilou Wadoux, terza classificata della Alpine Elf Europa Cup con 6 podi su 10 gare nel corso del 2021.

Sempre con riferimento al gentil sesso, spazio anche per Sophie Floersch, recentemente a podio a Portimao, sull’Oreca della capolista WRT. Restando nella categoria, Sebastian Montoya dovrebbe saggiare inoltre la vettura del DragonSpeed portata in pista da papà Juan Pablo nel corso della stagione, mentre Jazeman Jafaar tornerà al volante di un’Oreca Jota dopo le esperienze della Super Season 2018-2019 col Jackie Chan DC Racing e la wildcard ELMS di Monza.

Pioggia di gentlemen invece per AF Corse, che farà provare la Ferrari 488 GTE Evo a Simon e Peter Mann e Cristoph Ulrich, in vista di un programma in GTE-Am. Restando in tema Ferrari, Iron Lynx darà invece spazio a quattro giovani leoni provenienti da altre categorie: Alexander Peroni (F3, Indy Lights), Bruno Baptista (Stock car Brasil), Franco Girolami (TCR Europe) e Benjamin Goethe (24H Series, Fanatec GT World Challenge).

Sulle tre Aston Martin invece si alternerà un mix di giovani talenti delle competizioni monomarca e GT che comprende Florian Latorre, Gregory Huffaker, Valentin Hasse-Clot, Kenton Koch, Dylan Murry, Nicolaj Kjaergaard, David Pittard e soprattutto la giovane promessa delle GTD IMSA, il canadese Roman De Angelis.

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Sempre dal paddock del Bahrain giunge inoltre la notizia che Anthony Davidson appenderà il fatidico casco al chiodo al termine della 8 Ore di sabato.

Davidson, 42 anni, campione europeo F3 nel lontano 2001, dopo le esperienze in F1 con Minardi, BAR e SuperAguri, si è dedicato alle gare endurance prima con Peugeot e poi con Toyota, con la quale ha conquistato il titolo WEC nel 2014, vincendo complessivamente 10 gare, pur senza mai riuscire ad aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans. Al momento Davidson è in lotta per il titolo WEC LM P2 con l’Oreca Jota.

Last but not least, forse già domani infine si dovrebbe sapere qualcosa di piú su eventuali aggiustamenti al BoP allo scopo di ridurre il gap delle Ferrari nei confronti delle Porsche, largamente svantaggiate nel corso della 6 Ore appena disputata.

Piero Lonardo

L’entry list del Rookie Test WEC

Foto: Ferrari Races, Alpine Elf Europa Cup, WEC

Start

WEC – Toyota, doppietta e titolo. WRT invincibile in LM P2. Porsche passeggia in GTE-Pro ma cede tra le AM

La Toyota si laurea campione tra le Hypercar con una gara di anticipo dopo la 6 Ore del Bahrain. Il quinto appuntamento del World Endurance Championship, a oltre due mesi dal precedente, la 24 Ore di Le Mans, ha regalato come da copione l’ennesimo uno-due delle GR010-Hybrid.

Il primo atto del doubleheader degli Emirati, necessario a causa della cancellazione del Fuji, non ha regalato particolari momenti di spettacolo a parte qualche contatto fra le LM P2 e le GTE-Am ed un paio di cofani volanti, ma d’altra parte lo si poteva immaginare preventivamente, data la volontà di disputare la gara sul medesimo layout della già prevista 8 Ore in programma sabato prossimo ma in piena luce, quindi con temperature proibitive.

Con queste premesse quindi pochi doppi stint, e tutti sulla difensiva a cercare di sbagliare meno possibile.

Alla fine è stata nuovamente vittoria della #7 trionfatrice sulla Sarthe di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez, che consolidano cosí il loro vantaggio sulla gemella, che termina ad oltre 1’ di distacco.. Distacco motivato da un consumo anomalo dei pneumatici ad inizio gara – forse propiziato da un errore del team in fase di selezione delle gomme – ma che fondamentalmente non modifica il giudizio dell’esterno dato che l’Alpine, che dovrebbe essere lí a combattere per il successo finale, termina ancora una volta dietro, anche se solo ad un giro di distacco.

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Il gap di 3 decimi sul best lap tra l’ex-Rebellion e le due uniche vere Hypercar in griglia la dice lunga su quanto poco hanno tirato queste ultime. Ad ogni modo, Kobayashi e C. sabato prossimo dovranno difendere 17 punti, dei 39 complessivamente in palio causa durata maggiore, sui compagni di squadra per aggiudicarsi il titolo piloti.

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Discorso simile anche per le GTE-Pro, dove le due Porsche di Neel Jani e Kevin Estre – alla terza vittoria stagionale – e di Gianmaria Bruni e Richard Lietz hanno corso in parata tenendo a distanza di sicurezza le due Ferrari martirizzate da un BoP poco comprensibile.

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Qui Alessandro Pier Guidi e James Calado, diligentemente terzi, dovranno difendere il risicato vantaggio di una misera lunghezza per riconquistare il titolo della categoria, già loro nel 2017.

Come anticipato poco sopra, le uniche battaglie vere si sono viste in LM P2 ed in GTE-Am. Nella categoria cadetta, dopo una sfuriata iniziale di Giedo van der Garde con l’Oreca Pro/Am del Racing Team Nederland, la gara è presto entrata nelle mani ancora una volta del WRT, che con Charles Milesi, Robin Frijns e Ferdinand Habsburg ha demolito ancora una volta la concorrenza.

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Alle spalle del team belga, vero assopigliatutto della stagione, l’accoppiata Jota, con la #28 partita capolista e dalla pole ora ad inseguire a 5 lunghezze dai vincitori di Le Mans, e la #38 a -7. Ancora problemi per United Autosports, con Filipe Albuquerque a difendere con le unghie e i denti un podio che però non si è concretizzato.

Tra le LM P2 Pro/Am, Giedo van der Garde e Job van Uitert hanno supplito alle carenze del patron Frits van Eerd che, grazie anche alle disavventure dell’ex-leader DragonSpeed (una ruota persa da Montoya e problemi endemici al trasponder) termina ultima della categoria. Largo quindi al Realteam che, nonostante un Norman Nato menomato per un coccio di vetro recuperato col piede destro, limita il distacco a -10 punti in classifica, un punto dietro al team statunitense.

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Infine le GTE-Am, dove le Ferrari, attese ad una grande prova dopo le ottime premesse delle qualifiche, non sono andate nemmeno a podio. Vittoria, la prima stagionale, per l’Aston Martin del TF Sport di Ben Keating, Felipe Fraga e Dylan Pereira. A fare da damigelle le due Porsche del Dempsey Proton e del Project 1, quest’ultima con i nostri Matteo Cairoli e Riccardo Pera.

Migliore delle 488 GTE Evo ancora una volta la #83 di Alessio Rovera ,Nicklas Nielsen e Francois Perrodo, in P5. I trionfatori di Le Mans, che dalla prossima stagione faranno il salto in LM P2, hanno corso con la bellezza di 45 kg di Success Ballast contro i 20 della Vantage #38, e dovranno difendere nel season finale un discreto vantaggio di 21,5 punti e con una zavorra meno gravosa (30 kg contro 35).

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Doverosa menzione per le altre GT del Cavalino: in primis per il polesitter Rino Mastronardi di Iron Lynx, subito out per problemi all’idroguida, poi per l’arrembante Francesco Castellacci ed infine per l’equipaggio del Cetilar Racing, che dopo Portimao non è più riuscita a fare i conti con la fortuna (e con gli avversari delle altre classi).

E’ tutto (per oggi) dal Bahrain. Le attività in pista sul circuito di Sakhir riprenderanno giovedí 4 novembre con le prime libere della 8 Ore, atto finale della Season 9 del WEC.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 ore del Bahrain

Foto: WEC, Alpine, Porsche, Ferrari Races

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WEC – Hartley-Kobayashi ed è front row Toyota. Prima pole Iron Lynx in GTE-Am

Le qualifiche del World Endurance Championship sono da tempo un monologo Toyota e anche nella 6 Ore del Bahrain le due hypercar nipponiche non hanno deluso le aspettative, conquistando la prima fila.

A partire dalla pole per la prima volta in questa stagione c’è però la GR010-Hybrid #8 di Brendon Hartley, che col tempo di 1.47.049 ha preceduto la vettura gemella di Kamui Kobayashi di 4 decimi.

André Negrao ha portato l’Alpine, che come da pronostici proseguirà anche l’anno prossimo con la A480-Gibson dopo aver ottenuto il beneplacito della FIA, a poco meno di 1”. Da segnalare che il miglior tempo del brasiliano, che ha finalmente scavato un robusto gap nei confronti delle LM P2, è stato cancellato per track limits, come peraltro tanti altri nel corso della sessione.

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Nella categoria cadetta seconda pole dopo Portimao per Tom Blomqvist sulla Oreca Jota capolista ed il tempo di 1.49.932. Filipe Albuquerque, secondo a 2 decimi, ha evitato l’uno-due per il team britannico, che piazza l’altra vettura di Antonio Felix da Costa in P3. A seguire il migliore delle Pro/Am, Loic Duval, con la vettura del Realteam, che in classifica insegue da presso il DragonSpeed vittorioso a Le Mans ed il Racing Team Nederland.

Come anticipato dalle prove libere, non c’è stata storia in GTE-Pro, dove le due Porsche di Kevin Estre (quarta pole in cinque gare) e Gianmaria Bruni si sono accaparrate la prima fila. La buona notizia in casa Porsche è che finalmente la #91 sembra andare al passo della gemella, dato il distacco di soli 34 millesimi.

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Le Ferrari hanno ridotto sin dall’ultimo turno di libere il distacco dalle GT di Stoccarda, portandosi a 1”1 con Miguel Molina e a 1”4 con Alessandro Pier Guidi. Vedremo se in gara, sotto il sole cocente degli Emirati, le due 488 GTE Evo riusciranno al stare al passo o se invece dovremo assistere ad un monologo Porsche.

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A sorpresa invece arriva la prima pole di Iron Lynx grazie a Rino Mastronardi, sub dell’ultimo minuto per Claudio Schiavoni. Il driver toscano, alla prima apparizione nel WEC, con 1.58.687 si è messo dietro tre gentlemen del calibro di Paul Dalla Lana, Egidio Perfetti e Roberto Lacorte, quest’ultimo con l’altra Ferrari del Cetilar Racing.

Lo start della 6 Ore del Bahrain sabato 30 ottobre alle 11.00 locali, vale a dire alle 10.00  italiane. Live streaming a pagamento sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

I risultati delle Qualifiche 

Foto: Toyota, Porsche, WEC, Ferrari Races

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WEC – Kobayashi guida l’uno-due Toyota. Ferrari sempre in difficoltà a causa del BoP

Il responso del secondo turno di prove libere della 6 Ore del Bahrain, svoltosi nella prima mattinata locale, non si discosta di molto da quello di ieri.

Davanti sempre le due Toyota, anche se questa volta è la GR010-Hybrid #7 a condurre grazie a Kamui Kobayashi, che ha limato di 1”5 il miglior tempo delle prime libere con 1.49.063. Brendon Hartley dal canto suo risulta appena 30 millesimi dietro, anche se l’effort della vettura è stato compromesso dell’incidente occorso a Sebastien Buemi con la Ferrari delle Iron Dames che ha portato ad una lunga interruzione della sessione.

Per il resto, Alpine ancora sotto l’1.50” ma questa volta almeno davanti alla migliore delle LM P2, l’Oreca Jota di Tom Blomqvist con 1.50.199, ben 8 decimi meglio del campione in carica della categoria Filipe Albuquerque.

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Tra le GTE, continua il monologo Porsche, con Kevin Estre autore di 1.56.411 davanti a Gianmaria Bruni in GTE-Pro. Come ieri, ancora miglior tempo per Matteo Cairoli e la vettura del Project 1 tra gli AM con 1.58.015. Segue ad 1” Felipe Fraga con l’Aston Martin del TF Sport.

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E le Ferrari? James Calado e Miguel Molina hanno fatto del loro meglio con le 488 GTE Evo “spompate” dal BoP, ma il pilota britannico non è andato oltre l’1.59.317, seguito da presso dal neocampione ELMS GTE. I quasi 3” di distacco dalle GT tedesche risultano alquanto imbarazzanti e, a meno di imprevisti in gara, non potranno che mettere a rischio la leadership in classifica generale dell’equipaggio della #51 vincitrice a Le Mans, che al momento vanta 12 lunghezze su Estre e Neel Jani.

A seguire l’ultima ora di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.45 e 16.30 locali, pari alle 11.45 e 15.30 italiane. Queste ultime potranno essere seguite in streaming sul sito WEC www.fiawec.com

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

Foto: Toyota, Porsche, Ferrari Races

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WEC – Le due Toyota iniziano bene in Bahrain. Dominio Porsche in GT

Terminate poco fa le prime libere della 6 Ore del Bahrain, primo atto del gran finale del World Endurance Championship.

Sulla pista di Sakhir le due Toyota si sono subito confermate al top con Sebastien Buemi, autore di 1.50.571 e Josè Maria Lopez a 4 decimi. Le modifiche del BoP potrebbero invece aver rallentato più del dovuto l’Alpine, che con Nicolas Lapierre, che risulta quarto a mezzo secondo dal battistrada, preceduto anche da Antonio Felix da Costa con la migliore delle Oreca LM P2 di Jota Sport.

Il pacchetto delle migliori LM P2 prosegue con Loic Duval ed il Realteam e Sean Gelael con la seconda vettura di Jota Sport. Ricordiamo che la classifica di categoria vede proprio l’equipaggio di questa vettura al comando con 88 punti, una sola lunghezza di vantaggio sul WRT, che oggi con Charles Milesi non è andato oltre la settima prestazione assoluta.

Dominio Porsche fra le GTE, con Richard Lietz al top delle Pro con 1.57.983, a precedere Matteo Cairoli sulla 911 RSR-19 del Project 1, la migliore delle AM, di poco meno di 2 decimi. Da segnalare che la seconda vettura del Project 1, la #46, è stata ritirata per l’impossibilità di completare un equipaggio intorno a Dennis Olsen.

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Per arrivare alla migliore delle Ferrari bisogna scendere addirittura in P8 con Nicklas Nielsen e l’esemplare di AF Corse, attuale (largamente) capolista delle GTE-Am, a oltre 2” dal battistrada. Il BoP automatico previsto per il Bahrain avrebbe portato ad una riduzione di potenza di circa 25 HP, anche se ufficialmente la procedura automatica, tornata in vigore dopo le equivalenze specifiche di Le Mans, non dovrebbe superare mai i 10 HP o i 20 kg di disallineamento.

Unico pilota a non prendere parte alla sessione Gabriel Aubry, ingaggiato per l’occasione del Richard Mille Racing al posto di Tatiana Calderon, impegnata in Giappone con la Super Formula, che dividerà l’abitacolo insieme a Sophie Floersch, reduce dal podio ELMS di Portimao, e Beitske Visser. La pilotessa colombiana dovrebbe tornare per la 8 Ore del prossimo weekend.

Il team tutto al femminile si è appreso inoltre che porterà al Rookie Test del 7 novembre nientemeno che la due volte campionessa della W Series, Jamie Chadwick, ed Alice Powell, che l’ha seguita in classifica della serie a contorno della F1.

Il programma della 6 Ore proseguirà domani con la altre due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 8.30, 12.45 e 16.30 locali (+ un’ora rispetto all’Italia).

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: Toyota, WEC

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LMC – Prima vittoria per Phoenix ma titolo al Nielsen Racing. Iron Dames, successo sfiorato

Anche l’ultimo atto stagionale della Michelin Le Mans Cup non ha mancato di fornire spettacolo. In quel di Portimao, sotto un deciso sole mattiniero, il Phoenix Racing ha ottenuto la prima vittoria della sua storia nella serie, che sarà sponsorizzata dal fabbricante di pneumatici per altri tre anni.

Al via non riusciva ad allinearsi il polesitter Antoine Doquin, la cui Ligier non voleva saperne di andare in moto. Largo davanti quindi a Thorsten Kratz con la Duqueine del WTM by Phoenix, seguito dall’altra M30 del Rinaldi Racing di Alexander Mattschull, dopo la melèe in curva 3 causata dal contatto fra Miguel Cristovao, deb in casa Virage dopo i successi nell’Ultimate Cup, e Charles Crews.

Tra le GT3, Nicolas Leutweiler deve solo arrivare per conquistare il successo finale tra i piloti, con il titolo squadre già assegnato ad Iron Lynx, ma è subito dramma per Gabriele Lancieri per una foratura alla Ferrari #8.

Colpo di scena dopo circa mezz’ora per il contatto multiplo in curva 1 fra Doquin, Cristovao e la Duqueine del Grainmarket Racing di Mark Crader. Quest’ultimo terminava nella ghiaia e la direzione gara era costretta ad intervenire con una Full Course Yellow.

Kratz ed altri approfittavano della neutralizzazione per una prima sosta, lasciando al comando Horst Felbermayr con la Ligier dell’RLR MSport; al restart era invece la Porsche del PZOberer di Leutwiler a fare le spese di un contatto con la Duqueine del DKR e relativa foratura. La testa delle GT3 passava quindi a Manuela Gostner e alla 488 delle Iron Dames, con Paolo Ruberti, subentrato a Lancieri, alla caccia delle teammates.

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La serie dei pitstop lasciava in testa la superstar Mathias Beche, alle sua seconda esperienza consecutiva nella serie insieme a John Loggie con la Ligier del Phoenix Racing davanti alla Ligier del Racing Spirit of Leman Ligier e alla Duqueuine del Rinaldi Racing, che nelle mani di Nicolas Varrone si impossessava poi anche della piazza d’onore.

Purtroppo per il pilota argentino, nel pitstop finale la vettura faticava a mettersi in moto e doveva essere spinta, causando una penalità. Nel frattempo la lotta per il titolo vedeva Colin Noble e la Ligier del Nielsen Racing navigare tra le retrovie, mentre Matt Bell si faceva largo nella top five per il Cool Racing.

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A poco meno di mezz’ora dalla fine si consumava il dramma delle Iron Dames, con Doriane Pin costretta a rallentare vistosamente, cedere di schianto a Ruberti e alla Porsche, ora nelle mani di Julien Andlauer, e portarsi ai box col motore fumante.

_PL58401Ruberti non cederà allo junior factory driver di Stoccarda per aggiudicarsi la sua terza vittoria stagionale, non abbastanza peró per impossessarsi del titolo piloti, che va invece a Leutwiler.

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Davanti, Beche può portare al traguardo la Ligier #5 con 26” di vantaggio su Antoine Jung e la vettura del Racing Spirit of Leman e 40” sulla Duqueine del WTM by Phoenix di Leo Weiss, che completa il successo del team tedesco. Quarti Mo Smith e Matt Bell con la #19 del Cool Racing. A Colin Noble ed Anthony Wells basta quindi il decimo posto finale per assicurarsi il titolo piloti e squadre per il Nielsen Racing.

_PL57264Ricordiamo che anche a Portimao ha partecipato alle prove libere la MissionH24 spinta da motore a idrogeno. Nei 36 giri compiuti dal development driver, Stèphane Richelmi, il prototipo è riuscito ad avvicinarsi a 10” dal miglior tempo delle sessioni, a 5” circa dalle GT3 per completare il paragone.

Si chiude cosí anche la sesta stagione della Michelin Le Mans Cup. La serie ritornerà a primavera a Le Castellet il 16 aprile, preceduta da una giornata di test collettivi, il 13/04.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo, Roberto Beretta

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ELMS – Ad United Autosports l’ultima del 2021. Vittorie e titolo a Portimao per DKR ed Iron Lynx

United Autosports non poteva rimanere a secco in questa stagione dell’European Le Mans Series e si aggiudica il gran finale, la 4 Ore di Portimao con la sua Oreca di punta, con l’ex-campione Phil Hanson, Jonathan Aberdein e Tom Gamble.

La gara è stata caratterizzata da un lungo periodo di red flag per l’incidente occorso a Memo Rojas, il quale dopo circa mezz’ora, perdeva una ruota dell’Oreca del Duqueine, carambolando lungo le barriere a protezione della pitlane. Andreas Laskaratos con la Ligier LM P3 dell’1 AIM Villorba Corse nel tentare di evitarlo terminava sulle gomme a protezione dell’entrata box.

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La prima parte di gara era appannaggio del polesitter Charles Milesi con la vettura del Cool Racing, ancora in lotta nominalmente per il titolo Pro/Am, ma quando il francesino doveva mollare il volante erano le due vetture di United Autosports a prendere la testa della gara.

Tra le LM P3, Mathieu de Barbuat con la Duqueine del DKR ingaggiava una lotta al coltello con la Ligier in pole, condotta da uno strepitoso Rob Wheldon. Una volta rilevato il pilota britannico da Edouard Cauhaupe, la Ligier #2 si defilava dalla lotta al vertice.

In GTE frattanto, John Hartshorne, partito alla guida dell’Aston Martin in pole, svaniva dalle prime posizioni, che erano appannaggio delle Ferrari di Iron Lynx ed AF Corse. La lotta per il titolo, fondamentalmente solo matematica, terminava allorquando Francois Perrodo collezionava due infrazioni per track limits.

Track limits nefasti anche per l’Aurus #26 del G-Drive, pure costretta ad un drive-through che faceva perdere al team russo la terza piazza.

Poco dopo la metà gara, grazie ad una migliore sosta, erano peró i neotitolati del WRT a prendere il comando con Yifei Ye, seguiti da presso da Sophia Floersch, al debutto con il team di casa, Algarve Pro Racing. La sosta successiva restituiva peró il comando all’Oreca #22, mentre le vettura gemella, con al volante Job van Uitert, tamponava l’incolpevole Markus Pommer. Nelle LM P3 invece si consumava il dramma del Cool Racing, che per colpa di una foratura doveva abbandonare i sogni di titolo.

La lotta in GTE invece si arricchiva di un nuovo attore, Richard Lietz, con la Porsche Proton #93. Il driver austriaco, dopo un ottimo primo stint da parte dell’attore-pilota Michael Fassbender, riusciva addirittura a passare in testa.

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Il finale vedeva Tom Gamble mantenere agilmente il comando della gara e terminare con 21” di vantaggio su Louis Deletraz, incaricato del turno finale al WRT, e Ferdinand Habsburg per il primo podio in assoluto per Algarve Pro Racing, che completano il podio di giornata.

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Tra le Pro/AM, successo del Cool Racing, sesti assoluti, che però laurea campione della nuova categoria il G-Drive di Rui Andrade e John Falb, coadiuvati per l’occasione da Gustavo Menezes.

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Vittoria e titolo invece sia in LM P3 che in GTE. Nella classe cadetta dei prototipi Laurents Hörr si conferma specialista della categoria dopo le vittorie nella Michelin Le Mans Cup, anche se la svolta stagionale è stata sicuramente l’ingresso del giovane Mathieu de Barbuat. A podio anche Inter-Europol con la Ligier #13 e United Autosports, grazie al forcing finale del campione uscente Wayne Boyd. P7 per il rientrante Mattia Drudi sulla Ligier dell’Eurointernational.

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In GTE, festeggiano in casa Iron Lynx non solo per il titolo conquistato da Matteo Cressoni, Rino Mastronardi e Miguel Molina, ma anche per la vittoria, resa possibile da un confronto improbo fra il factory driver del Cavallino e Felipe Laser, che manteneva comunque la piazza d’onore. A podio per la seconda consecutiva dopo Spa anche le Iron Dames.

E’ tutto per l’ELMS 2021. Ora un lungo stop per l’endurance europea prima della nuova stagione, che inizierà l’11/12 aprile prossimo con i test collettivi a Le Castellet, che saranno seguiti il 17 dello stesso mese dalla 4 Ore.

UPDATE: La direzione gara ha sanzionato dopo l’arrivo tre vetture, fra cui la vincitrice della LM P3 del DKR Engineering. A causa di una luce posteriore malfunzionante la Duqueine è stata retrocessa al terzo posto di categoria dietro ad Inter-Europol e United Autosports. I titoli piloti e teams rimangono comunque a Laurents Hörr ed alla squadra lussemburghese.

Penalità di 1’5″ anche per Eurointernational per non aver rispettato il tempo di guida per Mattia Drudi. La Ligier #11 si classifica quindi in P9. Medesima penalità anche per il Graff, che chiude al 12mo posto. 

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 4 ore di Portimao

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Continua il magic moment di Charles Milesi. Boyd e Gunn al palo in LM P3 e GTE

Continua il momento magico di Charles Milesi. Il giovane francese, dopo la vittoria di Le Mans col WRT, regala la seconda pole position della ELMS di fila al Cool Racing nella 4 ore di Portimao.

Milesi nel giro finale ha scavalcato il teammate WEC Ferdinand Habsburg di 177 millesimi, segnando il tempo di 1.30.812. Un punto addizionale per rendere un po’ meno disperata la rincorsa al G-Drive per il titolo Pro/Am, ora lontani 23 lunghezze.

G-Drive, che qui lo scorso anno colse l’unica vittoria sfuggita ad United Autosports, partirà dalla terza piazzola con Nick de Vries davanti a Nico Jamin con la migliore delle Oreca del team angloamericano e al neocampione del WRT Louis Deletraz; mentre Gustavo Menezes, che da Spa ha preso le redini dell’Aurus #25 capolista Pro/Am, non è andato oltre il decimo tempo.

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Tra le LM P3 Wayne Boyd ha limato ulteriormente la bella prestazione del mattino segnando nel finale di sessione il tempo di 1.36.372, scavalcando di appena 59 millesimi Ugo de Wilde con la Ligier di Inter-Europol.

Niente da fare per Laurents Hörr, il quale dovrà recuperare in gara almeno 5 punti sull’equipaggio della Ligier #19 del Cool Racing, che con Matt Bell ha segnato la nona prestazione. Prima qualifica ELMS dopo 3 anni anche per Mattia Drudi, che partirà dall’undicesima piazzola con la vettura dell’Eurointernational; sempre relativamente ai nostri colori, meglio del riminese Alessando Bressan per l’1 AIM Villorba Corse, P8.

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Tra i due litiganti delle GTE (Ferrari e Porsche) infine ecco spuntare l’Aston Martin del TF Sport, alla seconda pole stagionale dopo Le Castellet, con Ross Gunn autore di 1.39.209. Niente da fare per i nostri portacolori Gianmaria Bruni ed Alessio Rovera, lasciati addirittura a mezzo secondo (ricordiamo che la Ferrari #88 sconta ben 30 kg di zavorra extra). I capolista di Iron Lynx invece dovranno difendere i 20 punti di vantaggio dalla P7.

Ben 4 vetture non hanno segnato giri validi: le Oreca LM P2 Pro/Am di racing Team Turkey e Graff e le due Ligier LM P3 del Team Virage e del Sainteloc.

Lo start della 4 Ore di Portimao domani alle ore 13 locali, pari alle 14 italiane. Come sempre da seguire in streaming gratuito sul sito ELMS https://www.europeanlemansseries.com.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: Piero Lonardo