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WEC – Dumas e la Glickenhaus alzano l’asticella in vista delle qualifiche

Romain Dumas si dimostra ancora una volta il più in palla in casa Glickenhaus e si piazza davanti a tutti nelle ultime libere del pomeriggio.

Il veteranissimo del paddock ha scalzato a metà sessione Mikkel Jensen con la migliore delle Peugeot col tempo di 1.36.813. Dietro il giovane Leone, l’altra 9X8 con Gustavo Menezes, entrambe con distacchi intorno ai 2”, mentre le due Toyota e le Alpine si accomodano alle spalle.

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Miglior tempo tra le LM P2 per Jonathan Aberdein con la migliore delle Oreca Jota, che ritocca di 13 millesimi la migliore prestazione del weekend.

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Nick Tandy invece porta in alto per la prima volta la Corvette in GTE-Pro con 1.45.902, migliorando sensibilmente il miglior tempo fin qui ottenuto; sotto il limite precedente anche Michael Christensen con la migliore delle Porsche ed i due portacolori del Cavallino, Alessandro Pier Guidi ed Antonio Fuoco.

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A Nick Cassidy infine la palma del migliore fra le GTE-Am con la Ferrari AF Corse #54 condivisa con Francesco Castellacci e Thomas Flohr col tempo di 1.47.676 davanti alla Porsche del Dempsey-Proton con Harry Tincknell. Nessuna interruzione da segnalare durante l’intera sessione.

Tutto pronto quindi per le qualifiche, a partire dalle 17.30, dove potremo finalmente assistere alla reale disposizione dei valori in campo, visibili in streaming sul sito WEC,

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Toyota, Peugeot, Glickenhaus si dividono il podio virtuale delle libere 2

Vorremmo poter dire che si è trattata di una lotta senza esclusione di colpi, ma la sostanza è che nelle libere 2 della 6 Ore di Monza WEC Toyota ha immediatamente segnato il passo e gli inseguitori non hanno semplicemente potuto (o voluto) raccogliere la sfida del best lap.

Brendon Hartley al termine di una prima serie di giri veloci sulla Toyota #8 dopo appena 6’ ha stampato l’1.37.692 che durerà sino al termine della sessione, prorogata di circa 25’ per recuperare la red flag causata dall’Oreca LM P2 di ARC Bratislava, fuori alla Roggia.

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A seguire nella lista dei tempi però troviamo la Peugeot con Mikkel Jensen, ad appena 83 millesimi, a riprova dell’immediata competitività – riscontrabile anche visivamente – delle nuove Hypercar del Leone, che oggi hanno girato con continuità con entrambe le vetture. Medaglia di bronzo per la Glickenahus con Pipo Derani a poco più di 2 decimi. A chiudere la graduatoria delle LMH, l’Alpine e la seconda GR010-Hybrid, tutte racchiuse nello spazio di mezzo secondo dal leader.

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Filipe Albuquerque ha dichiarato alla stampa di essere qui per vincere senza secondo fini, essendo ormai pressochè out dalla lotta per il campionato, e ha segnato il miglior tempo fra le LM P2 con 1.38.917, precedendo di 2 decimi l’enfant du pays Alessio Rovera con la vettura Pro/AM di AF Corse.

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Altra soddisfazione per i colori nostrani con Gianmaria Bruni al top delle GTE-Pro con 1.46.245 sulla Porsche #91. A seguire Miguel Molina con la migliore delle Ferrari, a mezzo secondo.

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La lotta fra i due colossi prosegue anche fra le GTE-Am, con Mikkel Pedersen e la Porsche Project 1 #46 a precedere sul filo di lana Toni Vilander e la Ferrari AF Corse #21.

Il programma odierno, ricordiamo in assenza di altre serie di contorno, prevede la terza ed ultima sessione di libere, della durata di un’ora, alle 13.30, e le qualifiche, come sempre distinte per categoria, alle 17.30.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Glickenhaus davanti nel gran giorno delle Peugeot

Occhi puntati sulle Peugeot nel pre-gara della 6 Ore di Monza. Le due 9X8 hanno dato bella mostra di sè prima nella pitlane durante le verifiche tecniche e poi in pista nella prima sessione di libere del pomeriggio.

Sotto un sole cocente per fortuna rinfrescato da qualche filo d’aria, le nuove Hypercar del Leone non hanno demeritato, segnando 40 giri totali con la #93 e solo 12 con l’altra vettura, anche se il best lap va all’unica Glickenhaus presente, qui come preannunciato su queste pagine con una nuova livrea su base azzurra.

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Romain Dumas ha fissato i cronometri sull’1.37.984, precedendo di ben 6 decimi l’Alpine con Andrè Negrao. P3 per Paul di Resta a 8 decimi a precedere a propria volta le due Toyota. La migliore delle GR010-Hybrid è stata quella di Sebastien Buemi, a oltre 1”1 dal leader.

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I colori italiani sono stati valorizzati ancora una volta da Alessio Rovera, che ha portato al top l’Oreca AF Corse iscritta fra le Pro/Am col tempo di 1.39.973, quasi 3 decimi meglio di Norman Nato con la vettura del Realteam by WRT.

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Kevin Estre dal canto suo ha domato la rinvigorita armata del Cavallino capeggiata da Antonio Fuoco, – regolarmente in pista nonostante il lutto che ha colpito la sua famiglia nei giorni scorsi – col tempo di 1.47.273. P3 per l’altro marchio presente, la Corvette di Nick Tandy.

Nelle parole del boss Ferrari, Antonello Coletta, durante la conferenza stampa pre-gara, la conferma della volontà di proseguire anche con le nuova Hypercar con le line-up impegnate in GTE-Pro, integrate da forze pure già presenti quali per esempio Andrea Bertoini e Davide Rigon, impegnati oggi a Fiorano nella terza giornata di test della nuova arma del Cavallino.

Da segnalare che sulla Porsche #91 al fianco di Gianmaria Bruni non ci sarà Richard Lietz, panchinato all’ultimo momento causa COVID (entrambi hanno disputato la 4 Ore ELMS la scorsa settimana), bensí il terzo uomo della 911 trionfatrice a Le Mans, Fred Makowiecki.

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Porsche sugli scudi anche in GTE-Am grazie a Ben Barnicoat con la vettura di Project 1/Inception Racing. Il driver britannico col tempo di 1.48.389 ha preceduto di 4 decimi Ben Barker con l’esemplare del GR Racing. Matteo Cairoli completa il tris delle GT di Stoccarda con l’altro esemplare di Project 1.

Nessuna interruzione durante i 90’ della sessione; da segnalare, fatto insolito, che una delle due Peugeot si è fermata a fine sessione per un test di intervento. Unico pilota a non prendere parte alla sessione, Gustavo Menezes dell’equipaggio della Peugeot #94.

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Il programma prosegue in modo serrato sabato con le altre due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00, alle 13.30 e alle 17.30. Queste ultime saranno visibili a pagamento sul sito WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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WEC – Il primo BoP con le Peugeot. Più potenza per le Ferrari in GTE

Mentre il mondo dell’endurance sogna la nuova Ferrari LMH, ci si prepara per la 6 Ore di Monza in programma nel weekend. L’avvento della Peugeot 9X8 ha determinato una serie di modifiche al Balance of Performance delle Hypercar; rispetto alla 6 Ore di Spa-Francorchamps infatti (ricordiamo che a Le Mans vige un BoP specifico) tutte le LMH godranno di un innalzamento delle prestazioni.

Alla Glickenhaus verrà concesso un incremento di 11 MJ per stint, contro i 7 garantiti alle Toyota trionfatrici di Le Mans, ma l’incremento maggiore è stato concesso all’Alpine, che potrà godere di ben 42 MJ per stint.

Maggiori livelli di potenza concessi alla 007 LMH, con una punta massima di 520 kW, contro i 417 dell’ex-Rebellion e i 506 delle GR010-Hybrid. Le due Peugeot dal canto loro si presentano al debutto con 909 MJ di energia massima per stint e 515 kW di punta.

Immutato anche il momento di utilizzo dell’ibrido all’anteriore per le Toyota, sempre fissato a 190 kmh contro i 150 assegnati quale soglia iniziale alle 9X8, unica altra Hypercar dotata di sistema ibrido.

Sostanzialmente immodificati infine i pesi minimi, con 1 solo kg extra assegnato alle Toyota, le quali correranno con un peso “a secco” di 1.071 kg contro i 1.030 della Glickenhaus, i soli 952 dell’Alpine ed i ben 1.079 delle Peugeot.

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Contentino Ferrari in GTE dopo le polemiche di Le Mans, con le 488 che godranno di un innalzamento della pressione del turbo di 0,06 bar tra le Pro e 0,04 bar nelle Am e di 3 litri di carburante extra in entrambe le categorie. 2 litri extra concessi anche alle Porsche (sia Pro che Am), mentre la Corvette e le Aston Martin correranno con i medesimi parametri di Spa.

Le prime libere della 6 Ore di Monza sono in programma per le 15.30 di venerdí 8 luglio

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Peugeot Sport

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WEC – Primi Km in pista per la Ferrari LMH

Stamane alle 9.37 a Fiorano il programma Ferrari Le Mans Hypercar si è concretizzato in pista con il primo shakedown, ad opera del due volte campione del mondo GTE-Pro Alessandro Pier Guidi, alla presenza dell’amministratore delegato Benedetto Vigna. Il pilota di Tortona ha poi lasciato spazio nel pomeriggio a Nicklas Nielsen che ha completato il programma previsto per il collaudo odierno.

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“Dopo tanti mesi passati al simulatore finalmente ho potuto guidare la macchina vera”, ha commentato Pier Guidi, “ed è stata un’emozione importante. Guidare la Ferrari che tornerà nella classe regina dell’endurance 50 anni dopo l’ultima volta con vetture ufficiali, mi ha regalato emozioni forti. Siamo solo all’inizio e c’è molto lavoro davanti a noi ma le sensazioni sono molto positive. Sono orgoglioso e felice di aver portato al debutto la LMH che segna l’inizio di una nuova avventura per Ferrari”.

A lui ha fatto eco Nicklas Nielsen, “È stata una giornata speciale… Essere tra i primi a portare in pista l’Hypercar di Ferrari è un sogno che si realizza. Da quando ero un bambino sognavo di guidare una Ferrari, e farlo con la vettura che sarà al via della classe regina è incredibile. Certo, manca ancora molto al debutto in gara della vettura, ma oggi abbiamo fatto un piccolo passo avanti verso quel momento”.

Durante la giornata, gli ingegneri di Ferrari si sono concentrati sulla verifica dei vari sistemi propulsivi ed elettronici in vista delle sessioni di test di sviluppo, alternando fasi in pista a lunghe pause necessarie ai controlli di routine. Ancora una volta la Pista di Fiorano, che quest’anno festeggia i suoi 50 anni, è stata testimone di un momento storico, quello che celebra il ritorno di una Sport Prototipo interamente prodotta da Ferrari nel mondiale endurance.

Foto: Ferrari

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WEC – Ecco la Ferrari LMH!

Rivelata alla vigilia della 6 Ore di Monza la prima immagine dell’oggetto del desiderio dell’endurance: la Ferrari LMH.

In coincidenza con la prima uscita sul circuito di Fiorano (immediatamente leekata via social), qui di seguito il comunicato ufficiale da Maranello:

Ferrari svela le linee della nuova LMH

Dopo aver diffuso alla vigilia della 24 Ore di Le Mans i primi tratti della sua LMH (Le Mans Hypercar), vengono tolti i veli al prototipo che prenderà parte nella top class del mondiale FIA World Endurance Championship dal 2023.

È un momento davvero emozionante, atteso con trepidazione tanto dalle persone che hanno lavorato a questo progetto quanto dagli appassionati della nostra Casa”, ha dichiarato Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT. “Potere toccare con mano il frutto di tanti mesi di lavoro, progettazione, simulazioni, ci regala nuove energie e nuovi stimoli. Siamo orgogliosi del risultato che abbiamo ottenuto e, nonostante la mascheratura che caratterizzerà la LMH durante i test nasconda i volumi e lo stile della vettura, credo sia innegabilmente riconoscibile come una Ferrari”.

Il percorso che porterà al ritorno nella classe regina del mondiale endurance che culminerà con la partecipazione all’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, proseguirà con un intenso programma di sviluppo che verrà condotto dai piloti ufficiali di Ferrari Competizioni GT.

Piero Lonardo

Foto: Ferrari

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LMC – Dillmann/Mattschull, terzo sigillo a Monza

Il Racing Spirit of Leman mette le mani sull’edizione 2022 della Michelin Le Mans Cup grazie alla vittoria ottenuta a Monza da parte di Tom Dillmann ed Alexander Mattschull.

Il collaudatore del ByKolles ha ancora una volta imposto il proprio ritmo nella seconda parte di gara, dopo che Mattschull, partito dalla sesta piazzola, ha provveduto a tenersi alla larga dai tanti incidenti che ancora una volta ne hanno movimentato le prime fasi.

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Al via, relativamente regolare, Freddie Hunt manteneva il comando derivante dalla pole conquistata nel primo pomeriggio su Jerome de Sadeleer, mentre Emanuele Busnelli con la Porsche di Ebimotors in pole tra le GT3 tagliava la prima chicane, cedendo cosí la leadership della categoria alla Honda di Kristian Poulsen.

Hunt cedeva però la P1 al primo restart, a seguito delle operazioni per riportare in pista la Duqueine di Jon Brownson, nella sabbia della Ascari, dopo aver tagliato a propria volta la prima chicane.

La vettura di servizio appare nuovamente poco dopo per il duro contatto tra Andres Latorre di United Autosports e Stephan Rupp del Graff al termine del rettilineo. Nel mentre Busnelli si faceva largo fino a riconquistare la seconda piazza ed il lotto dei partenti approfittava della Full Course Yellow provocata dall’Aston Martin di Stephen Pattrick, nella sabbia a Lesmo, per il pit obbligatorio.

Ancora una volta il Reiter Engineering effettuava una sosta top, lasciando Mads Siljehaug al comando su Louis Rousset, che aveva frattanto ereditato il volante della Ligier dell’MV2S. Purtroppo per Siljehaug, la direzione gara riteneva non corretti i lavori effettuati in griglia sulla bianca Ligier e andava a comminare un drive-through che lasciava Rousset al comando su Leonard Weiss del WTM e a Tom Dillmann.

Dillmann supererà in seguito entrambi i concorrenti, approfittando dell’ennesimo ricompattamento e ripartenza; dietro la vettura dell’MV2S si faceva largo Josh Skelton con la seconda Ligier del Racing Spirit of Leman, che andava cosí ad occupare due terzi del podio. Charles Milesi infine, sub di lusso sulla Ligier dell’AT Racing, nel finale andava a prendersi la quarta piazza su Weiss. Grande deluso della giornata Malthe Jakobsen ed il Cool Racing, appena 16mi con una vettura non al top.

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Dopo che Jens Møller ha ancora una volta chiuso anticipatamente le speranze di un successo della Honda #44 nella sabbia della Ascari, erano i due Pedersen (non imparentati) ad ereditare il comando delle GT3 fino alla bandiera a scacchi. L’ormai abituale rimonta di Fabio Babini si fermava ai margini del podio, dopo la notizia di una penalità per non aver rispettato il tempo minimo al pit che il team di Cermenate riteneva di non volere scontare in pista. Dietro le due Honda si classificava quindi l’Aston Martin del Bullitt Racing, ripresasi dopo l’uscita di strada di metà gara.

In classifica generale Dillmann e Mattschull, alla terza vittoria in cinque gare, conducono con 27 lunghezze di vantaggio (74 punti contro 41) sull’accoppiata dell’MV2S. Più lontani il Cool Racing ed il WTM, a quota 31, praticamente già fuori dalla lotta per il titolo. Tra le GT3 invece, classifica fluida con Kasper Jensen e Kristian Poulsen a quota 77 contro i 60 del Bullitt Racing ed i 57 dell’accoppiata Ebimotors e della Honda #88.

La Michelin Le Mans Cup non seguirà l’ELMS a Barcelona ma ritornerà solo il 24 settembre a Spa-Francorchamps.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

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WEC – Glickenhaus cambia colore. Chatin chiude la stagione con Richard Mille

Jim Glickenhaus è sicuramente un personaggio e, dopo aver fatto notare al mondo intero di essere stato il primo costruttore americano a salire sul podio di Le Mans dai tempi delle Ford, ha risposto alle critiche sul fatto che quasi tutte le Hypercar sono o saranno (vedi Ferrari) colorate di rosso, bianco e nero – ultima la Porsche 963 presentata a Goodwood – per cambiare livrea.

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A Monza infatti la SCG 007 LMH per Pipo Derani, Olivier Pla e Romain Dumas si presenterà con l’azzurro del logo del team “luminoso come il cielo o luminoso come il futuro” cita il breve comunicato stampa.

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Ricordiamo che sul circuito brianzolo, che festeggia i 100 anni di attività; debutteranno le due Peugeot 9X8 a rinforzare il parco della classe regina, speriamo sino al termine della stagione, che invece Glickenhaus non assicura. Sappiamo già al riguardo che al Fuji sarà assente l’Oreca LM P2 dell’ARC Bratislava, ma si attendono ulteriori forfait.

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Chi invece dovrebbe esserci per tutto il resto della stagione è Paul-Loup Chatin, fresco vincitore della 4 Ore ELMS, che prenderà il posto di Sebastien Ogier in seno al Richard Mille Racing al fianco di Lilou Wadoux e Charles Milesi sull’Oreca LM P2 #1.

Piero Lonardo

Foto: Glickenhaus, Peugeot Sport

L’entry list della 6 Ore di Monza

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USCC – Van der Zande trascina Ganassi a Mosport

Se per una volta Sebastien Bourdais si prende una pausa ci pensa Renger van der Zande, che con una prestazione maiuscola riporta alla vittoria la Cadillac #01 del Team Ganassi al Canadian Tire Motorsport Park.

La gara sembrava avviarsi sui medesimi binari della settimana scorsa, con le due Acura a disputarsi il successo finale, invece dal nulla è spuntato il vicecampione 2020 a 10’ dalla bandiera a scacchi ad infilare Oliver Jarvis, con il Meyer Shank Racing a cedere ancora una volta come al Glen nelle fasi finali di gara.

Galeotta la neutralizzazione chiamata dalla direzione gara per il contatto tra Ricky Taylor e Pipo Derani che ricompattava per l’ennesima volta il gruppo delle DPi su un circuito storico, esteticamente affascinante ma non propriamente favorevole ai sorpassi.

Peraltro il portacolori del WTR (gara tutta in salita per l’ARX-05 #10, già in difficoltà nelle primissime fasi di gara per una foratura) era stato appena liquidato a propria volta dalla seconda Cadillac del Team Ganassi a cura di Earl Bamber, alla caccia del capolista; per entrambi un sacrosanto drive-through che li lasciava in fondo al gruppo.

Ciononostante, l’ex-campione GTLM ha trovato lo spunto per riprendersi almeno la quarta posizione ai danni di Richard Westbrook e l’altra DPi V.R del JDC-Miller, prossimi clienti Porsche, mentre davanti il compagno di squadra si involava verso la terza vittoria stagionale.

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L’Acura del MSR è stata anche giudice della gara delle LM P3, con Scot Andrews del Riley Motorsports, comodo capolista, buttato fuori alla curva 4 dopo 10’’ di gara, rimediando solamente un warning. Alla fine era il CORE Autosport ad ereditare la leadership, bissando il successo di Mid-Ohio e consolidando cosí la propria leadership in campionato.

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Tra le GTD Pro invece si è deciso tutto al via, allorquando il polesitter John Edwards perdeva la leadership nei confronti di Mathieu Jaminset e la Porsche dello Pfaff Motorsports. I padroni di casa avevano solo il compito di mantenere un vantaggio sulla concorrenza, con la Corvette abile ad agguantare la seconda piazza sull’Aston Martin dello Heart of Racing.

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Una Vantage ancora sul gradino altro del podio invece in GTD con Maxime Martin ed Alex Riberas, pronti ad approfittare del contatto con la Ligier LM P3 di Lance Willsey che già al via ha tolto di mezzo Frankie Montecalvo e la Lexus in pole. A podio anche la Mercedes del Winward Racing e l’Acura del Rick Ware Racing, che approfittano delle tante assenze della categoria per avanzare in classifica generale.

Il WeatherTech SportsCar Championship ritornerà fra due settimane per il primo dei due appuntamenti totalmente dedicato alle GT a Lime Rock Park. I prototipi invece torneranno in azione a Road America il 7 agosto.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, CORE Autosport, Pfaff Motorsports, Michelin Racing

L’ordine di arrivo

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ELMS – Iron Lynx squalificata, successo a Proton in GTE. Prema perde il podio

Il dopo gara di Monza si è tinto doppiamente di giallo a causa della squalifica della Ferrari Iron Lynx, vincitrice in pista tra le GTE. La 488 di Davide Rigon sarebbe stata infatti spinta dall’altra vettura del team, la #83 delle Iron Dames, allo scopo di raggiungere il parco chiuso dopo la gara.

La vittoria va quindi alla Porsche Proton di Gianmaria Bruni, Lorenzo Ferrari e Christian Ried, e di conseguenza dietro la Ferrari dl Kessel Racing sale sul gradino basso del podio la Porsche di Absolute Racing. Iron Lynx dovrebbe sporgere reclamo contro questa decisione.

Un’altra penalità, pure rilevante, è stata assegnata all’Oreca del Prema Racing, terza assoluta. Ferdinand Habsburg è stato trovato reo di avere rallentato troppo all’entrata al pit durante la gara, e gli sono stati aggiunti 10” al tempo effettivo di gara.

Curioso che questa penalità sia emersa diverse ore dopo la bandiera a scacchi, visto che Habsburg ha disputato il primo stint di gara per il team tricolore; ad ogni modo ciò permette al Muehlner Racing di guadagnare il terzo posto assoluto, seguita da United Autosports.

Infine, ulteriori penalità di 35″ 31″ e 43″ per non aver rispettato il tempo minimo di pitstop ai danni rispettivamente di Nielsen Racing, Eurointernational, che comunque mantiene il podio fra le LM P3, e Cool Racing.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo rivisto della 4 ore di Monza

 

Foto: Piero Lonardo