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WEC – 16 Hypercar per la Le Mans del centenario

L’attesa per l’entry list dell’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans è terminata. La gara che da più parti è stata definita la corsa del secolo presenterà per la prima volta da anni una partecipazione nutrita anche nella classe regina, la LMH, con ben 16 vetture.

Alle due Toyota vincitrici delle ultime cinque edizioni faranno infatti compagnia altri sei costruttori, tra cui ovviamente spicca il ritorno della Ferrari con le due 499P full-season WEC. Dopo l’esordio di Monza 2022, “prima” anche per le due Peugeot 9X8, mentre Glickenhaus conferma due vetture come lo scorso anno, ancorchè con gli equipaggi ancora TBA a parte le due colonne Romain Dumas, polesitter a Monza, e Franck Mailleux.

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La parte del leone la fanno Cadillac e Porsche; quest’ultima si presenta con quattro 963, tre “ufficiali” più l’esemplare di Jota. Sulla terza vettura iscritta da Penske figura al momento il solo Felipe Nasr. Tre invece le  GTP ribattezzate V-Series.R , con l’esemplare full-season WEC (di colore blu) gestita dal team Ganassi che verrà affiancata dalla “gold” di Sebastien Bourdais e Renger van der Zande e dalla terza (la rossa) di Action Express Racing per Pipo Derani, Alexander Sims e Jack Aitken.

Infine Vanwall, con Colin Kolles che torna a Le Mans dopo un’assenza di due anni col la stella Jacques Villeneuve. Niente Isotta Fraschini, che domani presenterà al mondo la sua Tipo 6 Competizione.

Nutrita anche la pattuglia delle LM P2, 24 contro le 27 della scorsa edizione. Prema sapevamo già avrebbe rinunciato al terzo invito derivante dalla vittoria in ELMS e si presenta con i suoi equipaggi WEC, cosí come WRT ed United Autosports.

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Doppia entry garantita ad Inter-Europol cosí come per Cool Racing, e tra gli altri protagonisti dell’ELMS abbiamo tanti nomi francesi quali Duqueine, i vicecampioni ELMS del Panis Racing ed IDEC Sport, che si aggiungono al Graff, vincitrice nell’Asian Le Mans Series appena conclusa tra le LM P3.

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Chiudono i ranghi gli equipaggi Pro/Am di Tower Motorsport (vincitore del trofeo IMSA dedicato a Jim Trueman), AF Corse, Racing Team Turkey, Algarve Pro Racing, Nielsen Racing e DKR Engineering, questi ultimi recenti trionfatori dell’Asian Le Mans Series.

21 infine le vetture invitate nell’ultimo outing sulla Sarthe per le GTE, ricordiamo limitata alle sole GTE-Am. Oltre alle Ferrari, Aston Martin, Porsche e all’unica Corvette full-WEC, si aggregano i vincitori dell’Asian Le Mans Series del Walkenhorst Motorsport su BMW, questa volta in in sella ad una Ferrari, i vincitori della Le Mans Cup del GMB Motorsport su Aston Martin e una delle quattro Porsche complessivamente iscritte da Proton Competition per Ryan Hardwick, vincitore del Bob Akin Award IMSA. Gianmaria Bruni, indicato per guidare la 963 LMDh acquisita dal team di Christian Ried, risulta listato sulla 911 #88.

TF Sport presenta una seconda Aston Martin per la line-up del Bullit Racing formata dai fratelli Robin e da Valentin Hasse-Clot, mentre altre due Ferrari extra sono garantite per Kessel Racing e JMW. Chiude la lista dei 62 la Chevrolet Camaro NASCAR dell’equipaggio stellare formato da Jenson Button, Jimmie Johnson e Mike Rockenfeller quale vettura innovativa.

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Ben 10 le riserve: la prima posizione è riservata alla Ferrari Spirit of Race dei veterani Matt Griffin, Dane Cameron e David Perel, e si prosegue con la prima delle tre sole LM P2, la vettura del DragonSpeed dei due Montoya ed Henrik Hedman, e con la Ferrari di Risi Competizione, che rischia di saltare la sua seconda Le Mans consecutiva. La lista delle LM P2 comprende con Nielsen Racing ed ARC Bratislava, mentre va segnalato un altro nome celebre, quello dell’ex-F1 Timo Glock nella lista dei ripescabili per Project 1.

L’appuntamento per l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans è per domenica 4 giugno per la Journèe Test, invece la carovana del WEC si ritroverà già a Sebring fra meno di due settimane per il tradizionale Prologo.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, Piero Lonardo

L’entry list della 24 Ore di Le Mans 2023

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WEC – Il punto sulle Hypercar: Toyota si mostra. Ferrari si prepara a Monza. Kolles presente. Peugeot, ipotesi Pescarolo

La season 11 del World Endurance Championship è alle porte e l’attenzione è sicuramente focalizzata sulle Hypercar. Stamane Toyota ha presentato ufficialmente la nuova versione della GR010 Hybrid.

Il costruttore nipponico, vincitore delle ultime cinque 24 Ore di Le Mans e degli ultimi quattro titoli WEC, si troverà ad affrontare una concorrenza agguerrita, formata da Ferrari, Porsche, Peugeot, Cadillac, Vanwall e Glickenhaus.

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La GR010 Hybrid del 2023 godrà di un propulsore migliorato nelle prestazioni del 3,5 litri da 520 kW e dell’elettrico da 200 kW, ma anche di un’aerodinamica rinnovata con nuovi profili anteriori ed un’ala posteriore di dimensioni minori, allo scopo di incrementare la guidabilità e l’efficienza in pista.

Inoltre, sono state introdotte migliorie alla carrozzeria, con nuove prese d’aria per migliorare il raffreddamento dei freni e permettere interventi più veloci ai box su queste componenti, oltre ad un nuovo sistema di luci per migliorare la visione notturna. Tutto ciò ha comportato anche un risparmio di peso che ha portato la GR010 Hybrid sotto i 1040 kg del peso minimo regolamentare.

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Nel frattempo Ferrari ha proseguito il proprio programma di test, che dopo una seconda puntata a Sebring dopo quella effettuata tra la Roar e la Rolex 24, è terminata a Monza con una due giorni svoltasi in settimana, presenti tutti e sei i piloti incaricati di portare in pista a partire dal Prologo dell’11-12 marzo e poi alla 1000 Miglia di Sebring la 499P, ricordiamo Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla #50 e Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi sulla #51.

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Una delle notizie che hanno animato la settimana dei media è stato l’annuncio da parte di Pescarolo Sport di aver avviato i contatti con Peugeot per schierare una 9X8 Hypercar a partire dalla prossima stagione. Jocelyn Pedrono, attuale detentore dello storico marchio, ha annunciato anche di avere già rinforzato l’organico, con l’assunzione di Joel Rivière e Bruce Jouanny, incaricati di sviluppare il programma sportivo.

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A Sebring infine, nonostante i rumors delle scorse settimane, sarà regolarmente presente la Vanwall, che presenterà nell’abitacolo, insieme a Tom Dillmann ed Esteban Guerrieri, Jacques Villeneuve. L’ex-campione del mondo di F1 si è dichiarato entusiasta ai microfoni del WEC di questa nuova avventura col team gestito da Colin Kolles.

L’appuntamento per tutti è per sabato 11 marzo a Sebring per la prima giornata del Prologo.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing, Ferrari Races, Pescarolo Sport, Vanwall Racing Team

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WEC – WRT, United Autosports e Vector Sport completano gli equipaggi

L’inizio della nuova stagione del World Endurance Championship si avvicina e si vanno via via a completare diversi equipaggi in vista del season opener di Sebring.

Per primi il WRT che, in attesa di prendere possesso nel 2024 della BMW Hypercar, si presenteranno ai nastri di partenza della season undici con un trio di comprovata esperienza, formato da Sean Gelael, Robin Frijns e Ferdinand Habsburg per l’Oreca LM P2 #31

Gli ultimi due sono stati gli artefici della trionfale stagione 2021 del team belga, coronata dal titolo LM P2 e dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans, mentre Gelael e Frijns hanno terminato in seconda posizione la scorsa stagione alle spalle di Jota Sport. Ricordiamo che l’altra entry del team, contraddistinta dal numero 41, sarà condotta da Robert Kubica, Rui Andrade e Louis Deletraz.

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United Autosports dal canto suo ha rotto gli indugi anche sull’ultimo nome da affiancare a Filipe Albuquerque e Phil Hanson sull’Oreca LM P2 #22, nella persona di Frederick Lubin. Per il giovanissimo pilota britannico si tratta del debutto fra le ruote coperte dopo aver militato nelle monoposto nel triennio precedente (F4 British, GB3, Formula Regional Asia ed Euroformula Open).

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Infine Vector Sport, che ha presentato Gabriel Aubry e Matthias Kaiser. Il pilota francese vanta già notevole esperienza tra le LM P2 nonostante la giovane età (24 anni), avendo già disputato due stagioni complete col Jackie Chan DC Racing, conquistando il secondo posto di categoria nella Super-Season 2018-19, oltre a cinque partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans.

Kaiser invece proviene dall’ELMS, dove ha disputato l’ultima stagione nelle fila del Muehlner Motorsport, conquistando un podio a Monza. I due dovrebbero fare compagnia a Ryan Cullen, anche se non è chiaro quale sarà il coinvolgimento del pilota irlandese – unico superstite della compagine 2022 – in funzione del programma Isotta Fraschini LMH, del quale Vector Sport sarà incaricato dello sviluppo in pista della vettura che verrà svelata martedì 28 febbraio a Milano.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, United Autosports

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USCC – Risi a Sebring con la novità Gabriel Casagrande

In attesa dell’entry list ufficiale della 12 ore di Sebring, Risi Competizione ha svelato il proprio equipaggio per il secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship.

Ad affiancare i titolari Davide Rigon e Daniel Serra sulla Ferrari 296 GT3 questa volta ci sarà Gabriel Casagrande, 28enne brasiliano al debutto nella serie statunitense, con l’obiettivo di riscattare la prova di Daytona per i campioni in carica della Endurance Cup.

Casagrande, dopo alcune esperienze in monoposto anche in Europa, vanta una lunga esperienza nella Stock Car Brasil, dove si è laureato campione nel 2021 al volante di una Chevrolet Cruze, oltre ad alcuni outing nella Porsche Cup Brasil ed una stagione nella GT Sprint Race, una propaggine della NASCAR Brasil.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Rivisto il processo delle Safety Car per Le Mans

Ancora novità per Le Mans del centenario: riviste infatti tutte le procedure riguardanti l’utilizzo delle Safety Car, che sappiamo avere un ruolo determinante sul Circuit de la Sarthe.

Le tre vetture di servizio fin qui hanno raggruppato i concorrenti in modo spesso arbitrario, generando, specie dall’introduzione della divisione del tracciato in tre zone, profonde distinzioni in termini di classifica, ed andando spesso a decidere il risultato finale, specie nelle categorie LM P2 e GTE.

L’azione delle Safety Car verrà ora distinta in tre fasi differenti: ricongiungimento (merging), pass-around (lasciar passare) e drop back (lasciarsi superare).

Il significato concreto di queste tre azioni, che verranno gestite mediante comunicazioni specifiche e l’uso delle luci della vettura di servizio, consiste, in breve:

1) Nel permettere il ricongiungimento delle vetture poste dietro la safety car principale (A) da parte di quelle dietro le altre due. Le macchine costrette ad entrare in pitlane (chiusa) potranno uscire solo dopo che è transitata l’ultima delle vetture dietro la Safety Car A.

2) Alle macchine che hanno dietro di sé il leader di categoria sarà consentito di sorpassare la vettura di servizio A; gli altri concorrenti rimarranno allineati alla parte sinistra della pista. L’eleggibilità al Pass-Around sarà responsabilità del team, con conseguenti penalizzazioni in caso di mancato rispetto del concetto;

3) Si cercherà di ricreare una griglia di ripartenza, mediante il ricongiungimento delle varie classi, a partire prima dalle LM P2, che si porranno sulla parte destra della pista e si lasceranno sorpassare dalle Hypercar, e poi, una volta completata questo processo, delle GTE, che ripeteranno la medesima operazione, ponendosi dietro le LM P2.

In pratica l’intenzione è di creare un serpentone unico di vetture ordinate per piazzamento e categoria. Questa procedura, senza dubbio molto dispendiosa in termini di tempo, non verrà applicata negli ultimi 60’ di gara. Infine, non viene citato il criterio applicato alle cosiddette vetture innovative.

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Al riguardo, nell’ambito della Daytona 500 è stata presentata la livrea ufficiale della Chevrolet Camaro NASCAR modificata iscritta come Garage 56 e che verrà portata in gara da Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller e Jenson Button. Qui di seguito l’infografica riportante le differenze tra la vettura NASCAR NextGen ed il Garage 56.

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Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, NASCAR

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LMC – 42 vetture al via dell’edizione 2023

L’endurance si avvia verso una stagione miliare, con l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans e l’ingresso di costruttori importanti e l’ingaggio di grandi nomi fra i piloti.

Ma alla base di tutto questo c’è la passione dei team, grandi e piccoli, che si cimentano nelle serie continentali, e a far da spalla all’European Le Mans Series c’è dal 2016 la Le Mans Cup, protagonista anche dell’evento clou con la Road To Le Mans. Per l’ottava stagione sono ben 42 le vetture iscritte, con ben 30 LM P3 e 12 GT3.

Nomi nuovi di prestigio per la classe regina, con Inter-Europol che si affaccia anche nella serie cadetta con ben 3 Ligier, mentre United Autosports riduce l’impegno a due sole entry. Doppio effort anche per MV2S, 360 Racing, Cool Racing, CD Sport, Graff, Team Virage e Nielsen Racing, mentre i campioni in carica del Racing Spirit of Leman si presentano con una nuova line-up formata da Christian Gisy e Ralf Kelleners.

Vettura singola anche per gli specialisti DKR Engineering, campioni della categoria dal 2017 al 2020, con una delle sole 4 Duqueine iscritte. Le altre saranno portate in gara da Nielsen Racing, con Tony Wells che si separa dal consueto compagno Colin Noble, accasatosi al Team Thor, da Haegeli by T2 Racing, e da Murphy Prototypes, che ritorna sulla scena europea dopo 7 anni.

Assenti i vicecampioni del Reiter Engineering con la stellina Freddie Hunt. Vedremo come proseguirà il programma a suo tempo annunciato, destinato a portare il figlio dell’ex-campione del mondo di F1 a Le Mans nel 2026.

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12 invece le GT3, col debutto in Europa della nuova Ferrari 296, con due esemplari nelle mani di AF Corse. La categoria, dopo il successo della scorsa stagione, parla ancora danese con le due Honda iscritte da GMB Motorport, tra cui spicca la presenza di Jan Magnussen, già al volante delle NSX GT3 negli ultimi due appuntamenti del 2022, ma anche con l’HCR (High Class Racing) with Caffeinesix che schiera una Aston Martin Vantage per Anders Fjordbach e Tim Creswick. L’altra Vantage iscritta è per i campioni in carica delle LM P3, che schierano lo specialista Valentin Hasse-Clot.

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I due volte campioni di Iron Lynx switchano anche qui come nell’IMSA verso una delle tre Lamborghini iscritte; le altre due fanno capo al Leipert Motorsport, mentre Porsche sarà rappresentata dal Parker Racing con due entry. Si chiude infine con l’Audi R8 LMS GT3 dei campioni della GT4 britannica dello Steller Motorsport.

La vettura innovativa Mission H24 a idrogeno è infine attesa ad ulteriori outing in pista nelle mani dei collaudatori Stèphane Richelmi e Norman Nato, a partire dal Prologo di Barcelona del 18 aprile.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Iron Lynx

L’entry list della Michelin Le Mans Cup 2023

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Asian LMS – DKR: vittoria, titolo e vola a Le Mans insieme a Graff e Walkenhorst. HRT padrona di Abu Dhabi in GT

Il DKR Engineering legittima il titolo nell’Asian Le Mans Series conquistando anche la vittoria nella seconda gara di Abu Dhabi e vola a Le Mans.

Questa undicesima edizione della serie asiatica ha avuto come propellente proprio gli inviti per il centenario della classica della Sarthe, e ne ha risentito positivamente la griglia che anche oggi, dopo le ultime defezioni delle Ferrari di Formula Racing e Kessel Racing, contava comunque 42 unità; un successo corroborato anche dalla nuova regola del bronze driver obbligatorio in LM P2 e la contestuale abolizione dello sdoppiamento della classe regina.

_Z9A3789La gara era iniziata sotto il segno di Paul di Resta, che immediatamente aveva la meglio del polesitter Ahmad Al Harty e allungava su Christian Bogle, incaricato del turno iniziale sulla vettura di Inter-Europol, e sulla bianca Oreca dell’omanita. Poco dietro comunque, Salih Yoluc capoclassifica col DKR, per una volta optava per una partenza tranquilla e precedeva a sua volta John Falb per l’Algarve Pro Racing.

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Ancora sfortuna per Torsten Kratz e la Duqueine LM P3 del WTM by Rinaldi, toccato da Yasser Shahin e subito out dalla pole. La leadership di categoria andava quindi a Sebastian Alvarez del 360 Racing, inseguito da Tony Wells del Nielsen Racing, Adrian Chila del Cool Racing e Mathias Luethen del Rinaldi Racing.

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Tra le GT, dopo che la penalizzazione nel post-gara di HubAuto, quarti al traguardo, aveva avvantaggiato con due punti extra i leader di Walkenhorst Motorsport e GetSpeed nei confronti dei vincitori di ieri dell’HRT, era Henrique Chaves, uno dei pochi driver pro a prendere il via nella categoria sull’Aston Martin del TF Sport, ad avere presto la meglio su Martin Konrad, partito dalla pole, mentre Chandler Hull al contario si avviava in sordina sulla BMW leader in classifica generale.

Davanti, una volta esaurito il turno del driver ufficiale Peugeot Hypercar, Charles Crews non ci metteva molto a disporre del subentrato Jim McGuire, scivolando presto fuori dalla top five. Medesima sorte anche fra le GT, dove Klaus Bachler si impossessava della leadership con la Porsche #33 dell’Herbert Motorsport su John Hartshorne, subentrato a Chaves.

L’unica neutralizzazione della gara avveniva dopo poco più di 90’, a causa del contatto fra le due LM P3 di Belen Garcia con la seconda entry del Graff e la Duqueine di Matthias Luethen. La Ligier #9 aveva la peggio, mentre contestualmente si girava anche Satoshi Hoshino sull’Aston del D’Station.

Al restart, dopo che diverse squadre approfittavano per effettuare la sosta obbligatoria di 100”, Crews manteneva un vantaggio minimo su Nikita Mazepin, subentrato per il Garage 99, e su Ayancan Guven, il quale aveva rilevato il connazionale sull’Oreca del DKR. L’ex-F1 passava presto al comando, imitato dal turco che gli si installava alle spalle dopo un furioso duello con l’Oreca gialloverde.

La Full Course Yellow avvantaggiava anche la Mercedes dei trionfatori di gara 1, con Al Faisal Al Zubair ad estendere anche la sua leadership sulla Ferrari del Car Guy e sull’altra Mercedes del GetSpeed, ma gli sforzi Frederik Schandorff e Raffaele Marciello venivano vanificati da altrettante penalità per track limits (la Ferrari #57 ne aveva già scontata una), lasciando campo libero alla BMW del Walkenhorst, che progrediva nella propria marcia verso il titolo, marcia che in precedenza aveva subito un forte scossone a causa del contatto con l’Oreca #22 di United Autosports, da cui è uscita fortunatamente senza conseguenze definitive.

Con 100’ ancora sul cronometro, Malthe Jakobsen aveva iniziato la carica verso le prime posizioni, ma veniva dichiarato reo, con colpevole ritardo da parte della direzione gara, di un precedente contatto con l’entry campione uscente del Nielsen Racing.

Tutto da rifare quindi per Cool Racing, con Nolan Siegel a dare spettacolo e ad emergere al comando sulla vettura di Inter-Europol, inseguito dall’altro driver IndyNXT Kyffin Simpson subentrato per Algarve Pro Racing, dopo aver disposto con le cattive della concorrenza.

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Tra le LM P3, con Francois Heriau ed il Graff stabilmente al comando, l’esperto Ross Kaiser del 360 Racing metteva in difficoltà i leader in classifica dell’MV2S, spingendoli in terza posizione, mentre Luca Stolz e Nicky Catsburg mantenevano agevolmente le prime due piazze tra le GT.

Ma la gara era tutt’altro che terminata, e davanti Jakobsen, grazie anche al pitstop obbligatorio di 100” servito da Inter-Europol, tornava al comando su Siegel e su Charlie Eastwood, incaricato di terminare la gara per il DKR. Purtroppo però per il team svizzero, la direzione gara decideva di punire la sosta, giudicata scorretta.

_Z9A7136 Sembrava fatta per Inter-Eurpol, invece un problema al cambio rallentava la marcia del campionino statunitense. Via libera quindi per il DKR, che con la vittoria si aggiudica anche il campionato e l’invito automatico per Le Mans. Per Cool Racing la magra soddisfazione del podio dietro il 99 Racing.

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Finale thrilling anche tra le LM P3, con un testacoda del 360 Racing che mette la squadra britannica fuori dal podio, ma che non salva l’MV2S dall’assalto della Ligier #17 del Cool Racing, che con Marcos Siebert si appropria della seconda piazza dietro Alex Lloveras, che conquista la vittoria che vale il titolo grazie ai migliori piazzamenti ottenuti rispetto a Lavergne e soci, i quali termineranno a pari punti dopo il terzo posto finale nonostante il drive-through comminato al Nielsen Racing per track limits.

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Posizioni congelate infine tra le GT, con Luca Stolz che trascina l’HRT la secondo successo a Yas Marina davanti a Nicky Catsburg il quale regala il debutto a Le Mans al Walkenhorst Motorsport. Chiude il podio l’altra Mercedes del GetSpeed, al terzo podio in quattro gare.

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E’ tutto per l’Asian Le Mans Series 2023. Ancora da scoprire date e location della nuova serie asiatica, che dal prossimo anno dovrebbe essere gestita in coabitazione con SRO.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo di Gara 2

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Asian LMS – Ad Abu Dhabi, Cool Racing approfitta degli errori altrui e si aggiudica Gara 1. Nielsen ed HRT, successi in LM P3 e GT

Nuova line-up a due e prima vittoria nelle gare ACO in LM P2 per Cool Racing. Alexandre Coigny e Malthe Jakobsen, con il boss Nicolas Lapierre fuori dall’abitacolo, hanno approfittato di errori e sfortune altrui per aggiudicarsi la prima gara di Abu Dhabi.

Coigny, protagonista in negativo del season opener a Dubai, questa volta è stato impeccabile, ma è stato il giovane danese, campione LM P3 ELMS uscente, a dare la carica decisiva, aiutato da qualche errore della concorrenza, in particolare di Algarve Pro Racing, che da leader in classifica esce da questa gara con 9 lunghezze di ritardo dal DKR, ed alla pari coi vincitori odierni.

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Lo start è stato alquanto confuso, con il solito iper-aggressivo Salih Yoluc davanti ad insidiare il polesitter Ahmad Al Harty, in seguito passato anche da Charles Crews e Paul Di Resta, al volante delle vetture di Inter-Europol e della #22 di United Autosports, mentre poco dietro Rodrigo Sales si girava, fortunatamente senza danni. Ma il vero caos avveniva tra le GT, dove andavano pesantemente a contatto la Ferrari AF Corse di Stefano Costantini e l’Aston Martin del Bullitt Racing di Martin Berry.

Anche un’altra Ferrari si toccava con l’Aston del D’Station, che attraversava tutta la parte interna della prima curva, ma la prima Safety Car veniva chiamata in pista a causa del contatto fra la Ferrari del Car Guy e l’altra 488 iscritta da Formula Racing e la McLaren di Alexander West. Le ultime due vetture rimanevano infatti agganciate ed era necessario l’intervento dei commissari per farle ripartire.

Al restart, Di Resta passava facilmente al comando sui due bronze driver, mentre nelle altre due categorie erano i due polesitter, Torsten Kratz e Liam Talbot, a mantenere la leadership, ma alle spalle della Mercedes #79 si avvicinavano pericolosamente Alfred Renauer e Henrique Chaves, i quali avevano già avuto la meglio sulla BMW dei trionfatori di Dubai del Walkenhorst Motorsports.

La gara peró veniva neutralizzata nuovamente dopo appena 20’ per un contatto fra le Ligier LM P3 di Sebastian Alvarez e Jacques Wolff e questo comportava un cambiamento alla testa della gara con Yasser Shahin a rilevare Oliver Jarvis con un pitstop della lunghezza regolare, mentre in tanti approfittavano per effettuare in questo momento la sosta obbligatoria di 100” imposta dal regolamento.

Cambio della guardia anche in GT, dove il factory driver Peugeot Mikkel Jensen aveva facilmente la meglio su Talbot con la Ferrari del Car Guy gestita da Kessel Racing.

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Ma il vero spartiacque della gara avveniva dopo circa 47’, a causa del violento crash, probabilmente causato dal contatto con un prototipo, sostenuto da Johnny Laursen con la Ferrari del Formula Racing appena uscita dai box dopo l’estesa riparazione per il contatto iniziale.

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Segue una bandiera rossa che annulla la competizione per quasi un’ora per riparare il guard-rail, e al restart Charles Crews non ha problemi per passare il proprietario di The Bend, mentre la prima sosta ed una penalità per il contatto lasciano la Porsche #33 dell’Herberth Motorsport al comando su Chandler Hull e sulla Mercedes #7 dell’HRT di Martin Konrad.

La seconda Full Course Yellow appare a circa metà gara, e vede James Allen, salito sulla vettura dell’Algarve Pro Racing, al comando con un robusto vantaggio su Nikita Mazepin, ora al volante per il Garage 99, e Christian Bogle, che ha rilevato Crews sull’Oreca gialloverde. Tra le LM P3, Jerome de Sadeleer dell’MV2S ha approfittato per portarsi al comando su Tony Wells del Nielsen Racing.

In questa fase, dopo un testacoda e la sacrosanta penalità per l’incidente iniziale di Yoluc, è la macchina del DKR si manteneva alle spalle dei due battistrada con Ayancan Guven stabile P3, ma qui iniziava la rimonta di Malthe Jakobsen, che presto, anche grazie ad un testacoda da parte di Garnet Patterson, si installava alle spalle di Allen e Di Resta, che a sua volta aveva passato Bogle. Cambio della guardia tra le GT, con Luca Stolz ora a condurre per l’HRT.

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Allo scadere della terza ora Phil Hanson passava al comando sull’Oreca dell’Algarve Pro Racing, che peró andava corta nel tentativo di effettuare il pitstop da 100”, che nemmeno United Autosports aveva fin qui servito, lasciando quindi Jakobsen, terzo in pista, nella potenziale posizione di leader, evento che si concretizzava in occasione dell’ultima sosta, che la vettura del Cool Racing effettuava per ultimo a 25’ dalla bandiera a scacchi.

Nella concitazione, Nolan Siegel, eroe di gara 2 a Dubai, arrivava lungo al box e faceva perdere tempo prezioso ai meccanici di Inter-Europol, ma la disavventura piú plateale accadeva all’altro talentino made in USA, Kyffin Simpson, che nel tentativo di ricongiungersi a Jarvis e lottare per il podio, si girava e sbatteva all’ultima curva a circa 3’ dal termine.

Fortunatamente l’Oreca #25, di traverso all’inizio del rettilineo, riusciva a ripartire (incredibile l’assenza di interventi da parte della direzione gara) e a classificarsi nona a 3 giri, mentre davanti United Autosports poteva festeggiare il doppio podio, seppure a 33” di distacco, alle spalle di Cool Racing.

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In LM P3, nel finale Matt Bell riusciva a superare Fabien Lavergne e a tornare al successo per il Nielsen Racing davanti all’MV2S, con Nico Varrone che finalmente concretizzava il podio per il WTM by Rinaldi fin qui bersagliati dalla sfortuna dopo le splendide prestazioni in prova.

Al Faisal Al Zubair dal canto suo completava il compito e regalava il successo all’HRT sulla Porsche #91 dell’Herberth Motorsport e sulla Lamborghini del Leipert Motorsport del nostro Marco Mapelli.

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Tutti da decidere domani in gara-2, a partire dalle 16.00 locali (le 13 italiane) i tre titoli in palio. In classifica generale il DKR, quarti al traguardo, passa al comando a quota 48 con 9 punti di vantaggio su Algarve Pro Racing e Cool Racing e 11 su Inter-Europol, ma i 25 punti in palio lasciano in lizza anche Nielsen Racing (35) United Autosports #22 (34), e 99 Racing (30).

Tra le LM P3, l’MV2S puó vantare 10 lunghezze sul Graff e 15 sul DKR, oggi solo P5 proprio dietro alla Ligier #8. Solo un miracolo potrebbe permettere ai vincitori odierni del Nielsen Racing, a -25, di riappropriarsi del titolo di categoria dopo il successo del 2020.

Tre team in lizza anche nelle GT, col Walkenhorst Motorsport, oggi classificati in P5, sempre in testa dopo il doppio successo di Dubai con 62 punti contro i 46 dell’Haupt Racing Team e i 40 del GetSpeed, oggi appena ottavi.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

L’ordine di arrivo di Gara 1

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Asian LMS – Prima pole per 99 Racing. Kratz, poker per WTM, HubAuto beffa tutti in GT

L’innesto di Ahmad Al Harty, ennesimo sub per il 99 Racing, si è rivelato fortunato; l’omanita ha infatti regalato alla neonata squadra la prima doppia pole position della sua breve storia, primeggiando nelle qualifiche di Abu Dhabi col tempo di 1.42.644.

L’Oreca LM P2 #98, che verrà portata in gara anche da Neel Jani e Nikita Mazepin, partirà davanti a tutti anche nella gara finale del weekend, grazie alla seconda miglior prestazione. Ricordiamo che le qualifiche della serie asiatica sono riservati ai piloti bronze e che a Dubai la line-up della squadra era completata da Goncalo Gomes, sostituto all’ultimo momento per Felix Porteiro, e che Jani era stato ingaggiato pochi giorni prima per Ben Barnicoat.

A seguire Salih Yoluc per DKR e Rodrigo Sales per Nielsen Racing, a ranghi invertiti per gara-2, mentre in casa Inter-Europol si devono accontentare della quarta piazzola nella gara che partirà alle 15.00 locali e della sesta piazzola di domenica, anche a causa del tempo perso da Charles Crews per un testacoda all’ultima curva, che unita alla red flag causata da Yasser Yashin con l’Oreca #23 di United Autosports, ha ridotto il tempo a disposizione dei dominatori di gara-2 di Dubai.

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Torsten Kratz dal canto suo ha ribadito la superiorità in qualifica della Duqueine del WTM by Rinaldi completando lo sweep delle pole position nelle LM P3. Speriamo che la squadra abbia risolto anche i problemi di affidabilità che hanno complicato la gara del team tedesco a Dubai. Dietro il polesitter, accreditato di 1.48.576, Alexander Bukhanstov in entrambe le griglie con la Ligier #73 di Inter-Europol, mentre Nielsen Racing, Rinaldi ed MV2S si scambiano le posizioni immediatamente retrostanti nella griglia di gara-2.

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Tra i due litiganti infine spesso il terzo gode, ed è quello che è accaduto nelle GT, dove Liam Talbot e la Mercedes di HubAuto hanno primeggiato con 1.52.776 davanti a Thomas Merrill, double polesitter a Dubai per Walkenhorst Motorsport, e a Martin Konrad dell’Haupt Racing. Bene infine anche la Ferrari AF Corse con Stefano Costantini, P4 in entrambe le griglie.

Appuntamento a fra poco, alle 12 italiane con il terzo round dell’Asian Le Mans Series, che verrà trasmesso in free streaming sul sito ufficiale della serie https://live.asianlemansseries.com/en/ e sui relativi canali social. Ricordiamo che la gara verrà diffusa anche sul canale Sky 229 MS Motortv e sul canale YouTube Sport Car Racing https://www.youtube.com/channel/UCSHF34HFY8XqUyQ2bONp6YA con commento in italiano.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

I risultati delle Qualifiche-1

I risultati delle Qualifiche-2

Jacob Riegel - Bullitt Racing

Asian LMS – Gallery: I protagonisti visti da vicino

Nuova gallery esclusiva dai box di Yas Marina per il secondo weekend dell’Asian Le Mans Series 2023.

Foto: Alberto Manganaro

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