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WEC – Finalmente gloria anche per la Toyota #7. AF Corse, titolo in GTE-Am nel disastro Aston Martin

Ci sono voluti oltre tre anni per assistere al successo della Toyota TS050-Hybrid #7. Nella stagione più lunga di sempre del motorismo, iniziata nientemeno che ad agosto 2019 a Silverstone, Mike Conway, Josè Maria Lopez e Kamui Kobayashi possono finalmente raccogliere il risultato tangibile del loro sforzo con la vittoria della 8 Ore del Bahrain, che comporta anche il titolo nel World Endurance Championship.

Inutile rivangare su presunti giochi di squadra fatti per favorire la star Alonso nei primi due anni di vita della TS050-Hybrid, in cui Toyota sostanzialmente non ha avuto rivali, né tantomeno sulla sfortuna all’ultima 24 Ore di Le Mans, che aveva comportato la leadership degli amici-rivali Kazuki Nakajima, Sebastien Buemi e Bendon Hartley: il gradino alto del podio ora, grazie forse anche ad un regolamento che finalmente ha dato una parvenza di reale equivalenza fra il potente costruttore e le LM P1 private, è tutto per loro, alla quarta vittoria stagionale.

Bravi anche nell’endurance committee FIA a permettere una lotta corretta fino all’ultima gara nella categoria top prototipi (Rebellion, ma anche Rotenberg, uscito sbattendo la porta dal campionato, possono solo mangiarsi le mani), che grazie al punteggio maggiorato per le gare più lunghe ha permesso il sorpasso in classifica generale. E bravi anche agli organizzatori del WEC che nonostante l’emergenza COVID sono riusciti a chiudere il campionato, anche se forse quest’ultima trasferta mediorientale si poteva evitare.

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Tra le LM P2, con il titolo già assegnato ad United Autosports, si è assisto ad un duello senza esclusione di colpi in casa Goodyear che alla fine ha premiato l’Oreca #38 del Jackie Chan DC Racing. Costretto ad inseguire dopo l’ultimo pit, Gabriel Aubry ha tentato il tutto per tutto a 9’ dalla bandiera a scacchi e, sfruttando il “velo” della Ferrari #54, ha avuto la meglio su Antonio Felix da Costa.

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A chiudere il podio Nicky de Vries con la vettura del Racing Team Nederland, mentre la Dallara Cetilar dopo una sosta eterna ai box per problemi (ancora) di alternatore, vero tallone d’Achille di questa vettura già in ELMS, ha concluso la sua esperienza nella serie mondiale. La Dallara #47 dovrebbe però continuare ancora a gareggiare altrove e, come nell’aria da tempo, è pronta a toccare il suolo statunitense in quel di Daytona a Gennaio, sempre con i tre moschettieri Andrea Belicchi, Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto.

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In GTE è stato trionfo Porsche, con una doppietta in GTE-Pro per Michael Christensen e Kevin Estre, alla seconda vittoria stagionale dopo Spa, seguiti da Gianmaria Bruni e Richard Lietz. Il vero evento della seconda parte di gara è stata la debacle dei freni sulle Aston Martin. I titoli piloti e costruttori erano già appannaggio del marchio inglese, ma tutte e quattro le Vantage, anche le due iscritte in Am, hanno dovuto sostenere una lunga sosta per sostituire i dischi dei freni, messi a dura prova dall’abrasivo asfalto di Sakhir.

In GTE-Pro questo ha significato podio per la Ferrari di Davide Rigon e Miguel Molina – incredibilmente solo il secondo dell’anno dopo il secondo posto dello scorso dicembre proprio in Bahrain – mentre in GTE-Am ha permesso alla Ferrari #83 di Manu Collard, Francois Perrodo e Nicklas Nielsen di laurearsi campioni della categoria grazie al terzo posto finale.

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La rimonta del giovane danese, “sganciato” nelle fasi finali della gara, è stata strepitosa ed ha fruttato il secondo posto dietro la Porsche del Project 1 di Larry Ten Voorde (secondo successo qui su due gare per il giovane olandese neocampione della SuperCup), Egidio Perfetti e Joerg Bergmeister e davanti all’altra 911 del Dempsey-Proton di Marco Holzer, Jaxon Evans e Khaled al Qubaisi. Senza l’assurdo drive-through comminato già nella prima ora per track limits forse si sarebbe potuto trasformare anche in qualcosa di più, ma va bene così, grazie al nono posto del TF Sport, che qui era giunta col match point sulla racchetta.

Menzione d’onore per le altre due 488 di Spirit of Race, quarta classificata, e Red River Sport, protagoniste di una gara d’attacco, e per la Porsche del Gulf Racing, trascinata da Ben Barker e dal neocampione ELMS GTE, Alessio Picariello, P5 al traguardo.

A partire da marzo 2021, pandemia permettendo, sarà la volta delle Hypercar. Il conteggio degli iscritti però sarà tutto da verificare: nella categoria regina, mentre Toyota ha già fatto girare la sua novità al Paul Ricard, si attendono segni di vita concreti da parte di Cameron Glickenhaus e ByKolles, mentre Peugeot e forse Alpine, dopo l’outing estemporaneo in LM P1 con le ex-R13 (ora A480) sappiamo essere proiettati verso il 2022, insieme alle sospirate LMDh, che dovrebbero finalmente dare nuova linfa a prezzi contenuti al mondo dei prototipi.

Tra le LM P2, United Autosports ci ha preso gusto e dopo il titolo dovrebbe raddoppiare, arriverà Inter Europol, ma difficilmente avremo il Jackie Chan e Cetilar passerà in GTE-Am. Sarà questa la classe che a meno di colpi di scena costituirà l’ossatura della Season 9, atteso che in GTE-Pro, sempre salvo imprevisti, si dovrebbero rivedere Ferrari, Aston Martin e Porsche.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

Foto: WEC, Porsche, Toyota, Oreca

Start

WEC – Toyota in controllo a metà gara, ma è battaglia nelle altre classi

La 8 Ore del Bahrain, atto finale della Season 8 del WEC, si sta svolgendo come da copione per le Toyota. Dopo la green flag sventolata dai due esponenti uscenti della grande famiglia del WEC il CEO Gerard Neveu, e l’addetta stampa  Fiona Miller, le due TS050-Hybrid hanno preso il largo in scioltezza.

La grande delusa di Le Mans, la #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Josè Maria Lopez ha fin qui sempre condotto su Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Kazuli Nakajima, con un distacco che ha anche superato il minuto ma che dopo la metà gara si è notevolmente ridotto, a causa dell’intervento della safety car.

La vettura di servizio è stata chiamata in causa per i detriti lasciati dal contatto tra la Ferrari di Daniel Serra e la Porsche Project 1 di Egidio Perfetti, che ha comportato l’unica lunga sosta ai box della gara per consentire ai meccanici di AF Corse di sistemare la parte posteriore sinistra della 488 GTE Evo #51, ritenuta poi incredibilmente anche colpevole del contatto da parte della direzione gara, con uno Stop&Go + 10″.

P2s

Dietro le due TS050-Hybrid, qui alla gara di addio, è stata lotta al coltello nelle altre tre classi, a partire dalla LM P2, che inizialmente ha visto i dominio dei neocampioni di United Autosports. Per una volta però ci sono stati diversi errori da parte di crew ed equipaggio dell’Oreca #22, a partire da una lunga seconda sosta che ha comportato la perdita della leadership da parte di Phil Hanson subentrato allo starter Paul di Resta.

Hanson poi, dopo aver concretizzato una notevole rimonta, si è girato al termine della terza ora, lasciando spazio alla vettura del Jackie Chan Dc Racing di Gabriel Aubry. Alla metà gara infine, il sempre corretto Filipe Albuquerque è stato considerato reo di aver chiuso all’entrata della pitlane l’altra Oreca Jota, costringendo ora l’equipe angloamericana ad inseguire, con il Jackie Chan e l’Alpine Signatech a scambiarsi la leadership grazie alle diverse strategie.

Pros

In GTE-Pro si è invece subito profilato un dominio da parte delle due Porsche, con Kevin Estre partito dalla pole ad un certo punto raggiunto da Gianmaria Bruni sull’altra 911 RSR-19. Il pericolo maggiore alla leadership della #92, l’Aston Martin del “Dane Train”, nonchè capolista in classifica generale, è stata costretta ad una lunga sosta, 90” circa, all’inizio della quinta ora ed è ora costretta ad inseguire.

Peccato come accennato poco sopra, per la Ferrari #51, che ancora una volta stava superando le aspettative con Serra e Calado, ma che ora chiude mestamente la classifica, distanziata di tre giri dai leader.

Ma la lotta più avvincente è stata sicuramente in GTE-Am, dove le Aston Martin hanno dato spettacolo sin dallo start, con Salih Yoluc e la capolista #90 del TF Sport a superare il polesitter sulla linea di partenza Paul Dalla Lana. Il gentleman canadese tentava presto il controsorpasso, ma con esito negativo, girandosi in curva 1 e perdendo momentaneamente il contatto dal vertice.

Presto sono emerse anche le Porsche, specialmente quelle del Project 1, che con Ben Keating hanno scalato la classifica, anche con le cattive, per poi cedere nuovamente alle due Vantage, grazie alla spinta imposta dai factory driver del marchio britannico, Ross Gunn e Johnny Adam.

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Le speranze di titolo della Ferrari AF Corse #83 sono ora assai ridotte a causa del drive-through assegnato dalla direzione gara per track limits, ma a difendere i colori del Cavallino ci hanno pensato Bonamy Grimes con la 488 del Red River Sport nelle fasi iniziali e poi Giancarlo Fisichella, che ha portato la argentea #54 di Spirit of Race al comando provvisorio della categoria.

Piero Lonardo

La classifica alla quinta ora di gara

Foto: WEC

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WEC –  La Toyota #7 diminuisce il gap con l’ultima pole dell’anno

Mike Conway e Josè Maria Lopez portano in pole la Toyota #7 nell’ultimo atto della Season 8 del World Endurance Championship in Bahrain.

Il duo degli inseguitori, che riducono così il margine in classifica dai teammates a 6 soli punti, ha fissato i cronometri sulla media record di 1.40.747, oltre 7 decimi meglio di Brendon Hartley e Kazuki Nakajima, che ricordiamo scontano un Success Ballast di 0,54” sul giro.

UANon sfugge la pole di categoria in LM P2 ai neocampioni di United Autosports, che ha lasciato l’incombenza delle qualifiche a Phil Hanson e Paul di Resta, i quali hanno dominato la lista dei tempi alla media di 1.47.060, lasciando a ben 8 decimi Gabriel Aubry e Will Stevens, che hanno portato in seconda fila l’Oreca del Jackie Chan gommata Goodyear. A chiudere le fila della categoria la Dallara del Cetilar Racing con Andrea Belicchi e Giorgio Sernagiotto.

Porsche92NA Michael Christensen e Kevin Estre l’ultima contestata pole stagionale in GTE-Pro, la terza dell’anno, alla media di 1.56.505. La Porsche #92 è stata reinstallata in cima alla lista dei tempi dopo una revisione dei giri cancellati per track limits dopo che la pole position era stata provvisoriamente assegnata alla Aston Martin dei leader della classifica Marco Sorensen e Nicki Thiim, separati alla fine da appena 16 millesimi. P3 per James Calado e Daniel Serra, a meno di 2 decimi, con la migliore delle Ferrari AF Corse.

 

Sono infine Ross Gunn e Paul dalla LanaAston98b a regalare la pole alla Aston in GTE-Am alla media di 1.58.356, precedendo di ben 4 decimi l’altra Vantage del TF Sport di Johnny Adam e Salih Yoluc. P3 e migliore delle Ferrari quella del Red River Sport di Bonamy Grimes e Kei Cozzolino, mentre i title contender di AF Corse devono accontentarsi della settima posizione in griglia.

Domani lo start della 8 Ore del Bahrain alle 14 locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

Foto: WEC, Toyota, Porsche, United Autosports

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WEC –  A quale Toyota il titolo della Season 8?

Botta e risposta tra le due Toyota nelle ultime due sessioni prove libere sul circuito di Sakhir per season finale del World Endurance Championship.

Al mattino Josè Maria Lopez ha fissato l’asticella sull’1.42.857, 6 decimi meglio del tempo segnato ieri sera da Sebastien Buemi con la TS050-Hybrid #8, mentre Brendon Hartley nel finale dell’ultima ora a disposizione ha avuto la meglio per 102 millesimi su Mike Conway. Il tempo del kiwi, che potrebbe portare a casa il secondo titolo assoluto con due diverse marche, unico nell’era moderna del mondiale endurance, non è andato comunque oltre i 7 decimi di distacco dal best lap di “Pechito”.

Ricordiamo che il Balance of Success concede all’equipaggio della Toyota #7 0,54 secondi al giro sulla vettura gemella.

Tra le LM P2 invece, resiste ampiamente la top five di ieri sera capeggiata da Giedo van der Garde. Migliori di sessione Nicky de Vries e Will Stevens, con distacchi che passano il mezzo secondo, così come hanno resistito, grazie alle migliori condizioni atmosferiche della serata del Bahrain, anche i best crono delle GT.

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In GTE-Pro Maxime Martin nella terza sessione è stato avvicinato a 2 decimi dalla Porsche di Michael Christensen, mentre al mattino è stato Miguel Molina a primeggiare sulla Ferrari #71 ed il tempo di 1.57.422 che lo colloca in P4 nella somma dei tempi complessiva.

Porsche88

Tra le Am dietro Ross Gunn e Ben Barker spunta Jaxon Evans sulla Porsche #88 del Dempsey-Proton, migliore al mattino a poca distanza dalle Pro.

Tutto è pronto per le ultime qualifiche della stagione in programma alle 18 locali di oggi.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Libere 3

Foto: WEC, Toyota

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WEC – Bahrain, Buemi al top nelle prime libere

Il circus del World Endurance Championship ha iniziato oggi la marcia di avvicinamento alla 8 Ore del Bahrain gran finale della Season 8 con le prime libere.

A sorpresa è stata la Toyota più penalizzata in termini di Balance of Success, la capolista #8, a staccare il miglior tempo con Sebastien Buemi ed il crono di 1.43.457, mezzo secondo meglio di Mike Conway, autore della miglior prestazione sulla vettura gemella.

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Dietro le due TS050-Hybrid, ricordiamo qui all’ultima apparizione di sempre, stante le varie assenze, si piazza l’Oreca LM P2 del Racing Team Nederland, con Giedo van der Garde a 4”5 dal battistrada, davanti di un soffio alla Alpine Signatech di Andrè Negrao e alla vettura di Jota del campione della Formula E, Antonio Felix da Costa ed Anthony Davidson e di quella dei neocampioni della categoria, United Autosports.

Ned

Consueto fanalino di coda la Dallara tricolore del Cetilar Racing, alla sua ultima apparizione nella serie mondiale in attesa dell’ufficializzazione dell’effort 2021 in GTE-Am, sempre in partnership con AF Corse.

Peraltro questa sarà anche l’ultima occasione di vedere i prototipi della categoria cadetta al pieno potenziale, dato che, come reso noto nelle ultime settimane, il regolamento tecnico imporrà una riduzione di potenza di 40HP al motore Gibson per separarle dalle nuove Hypercar.

Aston97

Maxime Martin, che all’ultimo momento ha dovuto rinunciare all’abituale coqequipier Alex Lynn, trovato positivo al test COVID, sostituito da Richard Westbrook, ha scippato le Porsche della leadership provvisoria in GTE-Pro col tempo di 1.56.560.

Aston98

GT inglesi sugli scudi anche in AM che, grazie a Ross Gunn, autore di 1.57.666, si porta in classifica davanti alle Ferrari Pro. Sulla Aston #98 in sostituzione di Westbrook, cha a sua volta era stato chiamato al posto di Augusto Farfus, impegnato a Sebring, è stato cooptato all’ultimo momento Pedro Lamy, già vincitore in Bahrain nonché campione della categoria proprio con la stessa vettura e Paul dalla Lana.

Tra i due contender per il titolo delle GTE-Am, vantaggio per l’altra Aston del TF Sport, P5 dietro le Porsche di Gulf Racing e Project 1, mentre la Ferrai AF Corse #83 ha concluso a 1”5 dai battistrada. L’Aston Martin #90 corre con 35 kg extra, 5 in più dell’altro contendente, distanziato in classifica di 8 sole lunghezze.

Il programma di domani proseguirà con gli altri due turni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00 alle 13.45 e alle 18.00 locali.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: WEC, Toyota

Porsche Mobil 1 Supercup, Spielberg 2020

WEC – In Bahrain, volti nuovi per Porsche

La lista degli iscritti della 8 Ore del Bahrain, ultimo atto del World Endurance Championship 2019-2020, si arricchisce di tre giovani leoni, tutti in casa Porsche.

Sulle 911 RSR iscritte in GTE-Am da Dempsey-Proton e Project 1 saliranno infatti due giovanissimi protagonisti della Carrera Cup: si tratta Dylan Pereira, lussemburghese vicecampione con due vittorie all’attivo della Super Cup 2020, e del kiwi Jaxon Evans, neocampione dell’edizione francese del monomarca e quarto nella Super Cup, vittorioso nel seson opener austriaco.

Evans affiancherà sulla Porsche #88 del Dempsey-Proton Khaled Al Qubaisi e Marco Holzer, mentre il 23enne Pereira salirà sulla #57 del Project 1 insieme a Ben Keating e Jeroen Bleekemolen a causa dell’assenza di Felipe Fraga, che non presenzierà alla gara mediorientale essendo risultato positivo al test COVID. Per entrambi si tratta del debutto nella serie mondiale.

Resi noti anche gli orari del weekend, con le prime libere il giovedì 12 novembre alle 17.30 locali. Venerdì 13 in programma altre due sessioni di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.00 alle 13.45 e alle 18.00 mentre lo start della gara avverrà alle 14.00 locali di sabato 14 novembre.

Piero Lonardo

L’entry list definitiva della 8 Ore del Bahrain

Foto: Porsche

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WEC – Chi c’è e chi manca in Bahrain

Fra meno di due settimane la travagliatissima Season 8 del World Endurance Championship chiuderà i battenti con la 8 Ore del Bahrain.

Oltre alle già note assenze di Rebellion, ByKolles e Ginetta tra le LM P1 ed MR Sport in GTE-Am si aggiunge quella del Cool Racing, che non schiererà la sua Oreca LM P2, portando il totale delle vetture presenti sul circuito mediorientale al minimo stagionale di 24 unità.

L’emergenza COVID ha peraltro portato gli organizzatori di tutti i campionati a dover rivedere i propri programmi, e l’ultima spostamento della manche finale del WEC al 14 settembre ha generato come noto concomitanze con la 12 Ore di Sebring e con la finale del GT World Challenge Europe, la 1000 km del Paul Ricard.

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Proprio la concomitanza con quest’ultima manifestazione, patrocinata dall’SRO, ha comportato allineamenti nelle line-up delle GT, particolarmente in casa Ferrari, dove sulla 488 GTE Evo #51 troverà spazio, insieme a James Calado, Daniel Serra al posto del titolare Alessandro Pier Guidi, nell’estremo tentativo, supportato ancora dalla matematica, di strappare il titolo della GTE-Pro ai due equipaggi dell’Aston Martin.

In GTE-Am, anche Matteo Cairoli dovrà cedere il volante della Porsche #56 del Project 1 a Joerg Bergmeister per il medesimo motivo, così come Andrew Watson, che sulla vettura del Gulf Racing farà spazio al neo campione ELMS GTE, Alessio Picariello.

Contrariamente a quanto noto in precedenza invece, Matt Campbell sarà sostituito sulla Porsche #77 del Dempsey-Proton da Dennis Olsen, mentre sulla seconda entry del team gestito da Christian Ried saliranno Khaled Al Qubaisi e Marco Holzer, anche se non si conosce ancora il nome del terzo pilota. Già nota infine la line-up inedita del Red River Sport composta da Kei Cozzolino, Colin Noble e Bonamy Grimes.

Nonostante l’assenza di altri contender in LM P1, le due Toyota TS050-Hybrid, all’ultima apparizione in gara di sempre prima dell’avvento della nuova HyperCar, che nel frattempo ha mosso i primi passi al Paul Ricard, si confronteranno in pista per l’assegnazione del titolo piloti, e anche in questa occasione dovranno fare i conti con il Success Ballast.

I leader della #8 Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, che conducono la graduatoria con 175 punti, sarà rallentata di 0,54” per giro rispetto alla gemella, separata da 8 punti in classifica, di Mike Conway, Jose Maria Lopez e Kamui Kobayashi. Qualora quest’ultima vincesse in Bahrain, grazie al punteggio maggiorato previsto per le gare “lunghe” del WEC, si aggiudicherebbe il titolo piloti.

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Ricordiamo che il titolo LM P2 è già stato assegnato ad United Autosports e ai suoi piloti Filipe Albuquerque e Phil Hanson, mentre in GTE-Am la lotta si restringe ai due equipaggi di TF Sport e di AF Corse, separati da 8 punti.

Piero Lonardo

L’entry list aggiornata della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Inter Europol a Sebring pensando al WEC

Inter Europol Competition va ad allargare i propri orizzonti e, dopo aver debuttato nel weekend scorso alla Petit Le Mans, si appresta a replicare anche nel season finale del WeatherTech SportsCar Championship, la 12 ore di Sebring, in programma il 14 novembre.

Ancora una volta il team polacco utilizzerà un telaio Oreca 07 LM P2 prestato dal PR1 Mathiasen per Kuba Smiechowski, cui si affiancheranno Matt Bell e Naveen Rao. Per chi non lo sapesse, Naveen Rao è il 45enne ex-CEO di Intel, ed è l’attuale capoclassifica dell’IMSA Prototype Challenge – serie che si corre ricordiamo con le vetture LM P3 – insieme proprio a Bell, nelle fila del K2R Motorsports.

La gara di Sebring fungerà da ulteriore passo di avvicinamento nientemeno che al World Endurance Championship 2021, che vedrà Inter Europol Competition schierarsi con una Oreca LM P2 nuova di zecca, in consegna il prossimo dicembre.

Il team continuerà a mantenere i propri impegni anche nell’European Le Mans Series, che lo vede protagonista al 2016 con telai Ligier sia LM P2 che LM P3, e nell’Asian Le Mans Series.

Con riferimento al passaggio ad Oreca, il pilota di casa, Smiechowski, ha puntualizzato “Mi sono abituato velocemente all’Oreca alla Petit Le Mans e ho apprezzata molto in corsa. Ovviamente, so che abbiamo ordinato una nuova macchina tempo fa e ciò mi ha motivato enormemente. La prossima gara è Sebring dove dividerà la macchina con Matt Bell e Naveen Rao. Il prossimo sarà un anno duro e complicato, ma speriamo di non incontrare così tanto ostacoli come in quest’ultimo.” LMP3

Tornando al tema LM P3, che sappiamo dal prossimo anno faranno parte della massima serie endurance americana, è stato diffuso dall’IMSA il relativo regolamento sportivo.

Come parzialmente anticipato nel consueto messaggio di indirizzo annuale e confermato giovedì dal Presidente dell’IMSA, John Doonan, ogni line-up LMP3 dovrà prevedere almeno un pilota bronze ranked o un pilota silver sotto i 30 anni al 31 gennaio 2021, insieme ad un altro pilota silver o gold di qualsiasi età. Nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup sarà previsto un terzo pilota di qualsiasi rank purchè non si ecceda il numero di un gold per ogni equipaggio, mentre i platinum saranno sempre vietati.

Ammesse dal punto di vista tecnico, oltre alle vetture LM P3 di nuova generazione dotate del nuovo motore Nissan VK56, anche le “vecchie” LM P3 dotate di nuovo motore ovvero di motore updatato VK50+. Previste inoltre anche minori limitazioni ai test privati per LM P2 ed LM P3, per quest’ultima, particolarmente per i piloti bronze o silver under 30.

Il nuovo meccanismo delle qualifiche infine, previsto per le categorie Pro-Am a partire dal prossimo anno, e che prevede l’impiego sia del driver bronze obbligatorio che del Pro in due momenti separati per definire rispettivamente la griglia di partenza ed il punteggio addizionale, sarà applicato alle sole GTD e non ad LM P2 ed LM P3, che manterranno invece l’attuale format di 15 minuti.

Piero Lonardo

Foto: Inter Europol, IMSA

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WEC – 25 le vetture attese in Bahrain

Scendono ad un minimo stagionale di 25 le vetture riportate nella prima entry list diffusa dal World Endurance Championship per la 8 Ore del Bahrain, atto conclusivo della stagione 2019-2020.

Alla già nota assenza delle due Rebellion LM P1, che hanno concluso anticipatamente il proprio servizio, pronte per essere cedute ad Alpine per la prossima avventura del costruttore francese nella serie mondiale, si aggiunge infatti anche quella dell’Oreca LM P2 dell’High Class Racing.

Gara potenzialmente libera quindi per il titolo e la vittoria finale tra le due Toyota TS050-Hybrid, alla gara d’addio, con i trionfatori di Le Mans, Brendon Hartley, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi a gestire un vantaggio di soli 7 punti sui compagni di squadra Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway.

Considerando il punteggio maggiorato previsto per la gara mediorientale, una vittoria permetterebbe all’equipaggio della #7, che sarà leggermente avvantaggiata in termini di EoT, basterebbe per conquistare il titolo.

Il titolo LM P2 è invece già saldamente nelle mani di United Autosports, di Filipe Albuquerque e Phil Hanson, a cui il trionfo di Le Mans ha consegnato un vantaggio incolmabile (56 punti) nei confronti del trio di Jota Sport. Nel mezzo Paul di Resta, terza forza dei neocampioni, il quale sconta i 16 punti in meno a causa dell’assenza del Fuji.

Anche in GTE-Pro è sostanzialmente lotta intestina fra le due Aston Martin, con il “Dane Train” proteso verso il bis del titolo 2016. Marco Sorensen e Nicki Thiim vantano 15 punti di vantaggio sui compagni di squadra, Maxime Martin ed Alex Lynn. Le speranze di James Calado ed Alessandro Pier Guidi, a quota -26 dl vertice, sono quasi essenzialmente matematiche, e son legate ad una pole+vittoria della Ferrari #51 con contemporaneo sesto ed ultimo posto di categoria oppure ritiro dei capoclassifica.

La lotta a due in GTE-Am vede infine avvantaggiati, dopo la vittoria di Le Mans, l’equipaggio del TF Sport composto da Johnny Adam, Charlie Eastwood e Salih Yoluc nei confronti della Ferrari #83 di AF Corse condotta da Manu Collard, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo. Le 8 lunghezze che separano i due contender possono essere colmati con varie combinazioni di punteggio, favorite anche dalla presenza di una griglia tendenzialmente completa, formata da tutte e 10 le vetture presenti a Spa-Francorchamps.

Come al solito tutta da definire la line-up della Porsche #88 del Dempsey-Proton, mentre Kei Cozzolino e Colin Noble formeranno un inedito equipaggio sulla Ferrari del Red River Sport insieme a Bonamy Grimes. Larry Ten Voorde riformerà il trio vincitore lo scorso dicembre, già visto anche a Le Mans, con Ben Keating e Jeroen Bleekemolen sulla Porsche #56 del Project 1, unico altro equipaggio ad aggiudicarsi una tappa stagionale oltre ai due contender.

Da notare che la concomitanza tra la 8 Ore del Bahrain e la 12 Ore di Sebring, season finale del WeatherTech SportsCar Championship, entrambe in programma il 14 novembre, al momento pare non aver generato nessuna defaillance nell’entry list della serie mondiale. Kamui Kobayashi è infatti chiamato a rispettare gli accordi col Gazoo Racing in luogo di agire in Florida quale terza forza del WTR, così come Matt Campbell, che difenderà i colori del Dempsey-Proton invece di quelli di Porsche North America.

L’effettuazione della gara però, così come accennato su queste pagine nell’immediato post gara di Le Mans, è sottoposta alla stabilità della situazione sanitaria globale riferita al COVID19. Non è escluso quindi di dover assistere nelle prossime settimane ad un ulteriore ridimensionamento dei ranghi dell’appuntamento finale mondiale.

Piero Lonardo

L’entry list provvisoria della 8 Ore del Bahrain

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Neveu lascia a fine anno. Niente Rebellion in Bahrain

La 24 Ore di Le Mans 2020 è stata l’ultima di Gérard Neveu quale CEO della LMEM (Le Mans Endurance Management). Neveu ha infatti serenamente annunciato le proprie dimissioni dall’organizzazione, a valere dal 31 dicembre prossimo, a ridosso della gara.

Dopo nove anni alla testa di questo superbo programma, penso che sia giunto il momento di passare il testimone e permettere a nuova linfa di entrare nell’organizzazione diretta Pierre Fillon – ha affermato Neveu – Nei prossimi mesi si scriveranno grandi pagine di storia dell’endurance, in particolare con l’introduzione delle LMH e delle LMDh, e non ho dubbi riguardo al successo che avranno questi campionati sotto l’egida dell’ACO. Fino ad allora, farò del mio meglio per terminare la stagione 2020 nel miglior modo possibile. Poi sarà tempo per me di definire un diverso percorso personale nel 2021.”

Avvicinato da alcuni media, Neveu ha confermato di non avere al momento alcuna indicazione certa sul proprio futuro professionale, ma non sarebbe peregrino scommettere su una chiamata in FIA da parte di Jean Todt. Nessuna indiscrezione finora invece riguardo al suo successore in ambito LMEM/WEC.

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Nel frattempo, Rebellion ha annunciato che salterà l’ultima gara del WEC in Bahrain, a causa del notevole distacco in classifica nei confronti delle Toyota, che renderebbe pressochè impossibile la conquista del titolo da parte del team svizzero.

Sappiamo per certo che questa non sarà l’unica defezione del season finale, che vedrebbe l’ultima apparizione in pista delle TS050-Hybrid quale uniche LM P1 iscritte.

In realtà, come anticipavamo su queste pagine nei giorni scorsi, anche la stagione 2021 presenta grossi punti interrogativi, a partire dalla sua apertura a Sebring.

Lo stesso Neveu ha ammesso ad un media particolarmente vicino all’organizzazione di avere un “Piano B” qualora la situazione sanitaria in Florida non si fosse ancora stabilizzata in marzo. Noi non ne avevamo dubbi, e non possiamo che appoggiare la strategia prudenziale dell’attuale CEO WEC, che ricordiamo ha iniziato la propria carriera manageriale quale direttore del Circuit Paul Ricard dal 2001.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo