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WEC – Da Costa in AF Corse a Le Mans

Oltre a Pascal Wehrlein, anche l’altro alfiere Porsche nel FIA Formula E, Antonio Felix Da Costa, ha trovato casa per Le Mans. Il campione 2019-20 delle monoposto elettriche si unirà ad AF Corse nell’equipaggio LM P2 Pro/AM composto anche da Francois Perrodo e Matthieu Vaxivière.

Da Costa ha già partecipato per sei volte alla classica della Sarthe, di cui tre in LM P2, sempre con Jota Sport, vincendo la categoria nel 2022 e giungendo secondo nel 2020, e va a sostituire il titolare in ELMS Alessio Rovera, il quale sarà impegnato con la Ferrari 296 GT3 AF Corse #21 insieme agli abituali partner WEC, Simon Mann e Francois Heriau, sulla vettura trionfatrice lo scorso anno nella categoria.

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Interessante d’altro canto la scelta del costruttore tedesco, che ha preferito Wehrlein, al debutto a Le Mans e appena alla seconda esperienza tra i prototipi dopo aver disputato l’ultima Rolex 24, rispetto al portoghese, protagonista anche del debutto tra i privati della Porsche 963 con Jota nel 2023.

Completato lo schieramento delle LMH, tra le GT3 rimane ancora un unico posto libero in Kessel Racing accanto a Takeshi Kimura e Daniel Serra sulla Ferrari #57, mentre sono ancora tanti i sedili ancora disponibili tra le LM P2 nell’entry list della 93 edizione della gara simbolo dell’endurance mondiale.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Il programma di Le Mans!

Annunciato poco fa il programma dettagliato della 93ma edizione della 24 Ore di Le Mans. Tra le novità, la conferma della già annunciata modifica della Hyperpole, che si dipanerà in pista giovedí 12 giugno prossimo in due distinte sessioni denominate Hyperpole 1, riservata alle migliori 12 classificate nelle qualifiche di mercoledí 11 di LM P2 e GT3 e alle prime 15 LMH, e Hyperpole 2, che vedrà in azione le migliori 8 LM P2 e GT3 e successivamente le prime 10 LMH.

Nelle gare di contorno, spazio quest’anno alla Mustang Challenge, round facoltativo della relativa serie IMSA con un numero limitato di auto nelle mani di piloti opportunamente qualificati, mentre la seconda manche della Road To Le Mans, valida per la Michelin Le Mans Cup viene confermata come nel 2024, al sabato mattina.

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Si estende la parata di sabato 7 giugno, post-Pesage, per le vie cittadine. Quest’anno saranno una trentina di vetture, tra cui 19 partecipanti alla 24 Ore di Le Mans, che sfileranno per due giri ciascuna sul percorso di 2,1 km allestito nel centro della città di Le Mans, partendo da Place du Jet d’Eau.

Martedí 10 giugno sarà previsto, oltre alla tradizionale sessione autografi e pit walk, un secondo appuntamento per incontrare alcuni dei piloti che gareggeranno alla 24 Ore di Le Mans sulla terrazza del teatro Quinconces in centro città.

Verranno infine aperte al pubblico due nuove FanZone a Tertre Rouge e al Karting: la prima sarà impostata sul plen-air e prevedrà una parete da arrampicata e persino un laser game, mentre al Karting gli spettatori possono provare simulatori di corse e ammirare i veicoli ivi esposti. Nella zona concerti il main event di sabato sera 14 giugno sarà affidato a Kool & The Gang.

Con queste passano a cinque le zone destinate dall’organizzazione alle attività extra-pista, oltre naturalmente al Race Village ed al Manufacturers’ village. In quest’ultimo presenti, tra gli altri, Toyota/Lexus, Ford, Hyundai-Genesis e Mercedes-AMG, attesi, insieme a McLaren, a maggiori dettagli sui programmi futuri relativi ad Hypercar e GT3.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Sciolto l’ultimo nodo Porsche per Le Mans: debutta Wehrlein

Sarà Pascal Wehrlein il nono pilota della pattuglia Porsche Penske alla prossima 24 Ore di Le Mans. Il campione in carica della Formula E si affiancherà a Nick Tandy e Felipe Nasr sulla 963 LMDh #4 per il proprio debutto sul Circuit de la Sarthe.

Wehrlein, 30 anni, dopo una lunga sfilza di successi nel karting, nel 2010 è passato alle monoposto, conquistato il titolo nella ADAC Formel Masters l’anno successivo. Le buone prestazioni tra le monoposto propedeutiche, specie nel Formula 3 Euro Series, dove nel 2012 si è classificato secondo alle spalle di Dani Juncadella e davanti ad altri driver dal futuro radioso quali Raffaele Marciello, Felix Rosenqvist, Tom Blomqvist e Carlos Sainz, sono valse la chiamata in Mercedes F1 quale reserve driver nel 2014.

Nel 2015 Wehrlein si è imposto nel DTM, riuscendo a debuttare l’anno successivo, sempre grazie ai buoni auspici di Mercedes, in F1 con Manor, conquistando l’unico punto della stagione per la scuderia britannica, ex-Virgin e Marussia.

L’anno successivo si ripeteva in Sauber, finendo in due occasioni nella top ten. La parentesi F1 proseguiva come development driver Ferrari nel biennio 2019-2020, nel quale diveniva presenza fissa in Formula E, dove ha trionfato nella stagione passata, conquistando globalmente 7 vittorie e 8 pole position tra Mahindra e TAG Porsche, che dalla stagione 2020-21 è diventata la sua nuova casa.

Lo scorso gennaio il debutto alla Rolex24 at Daytona con la Porsche 963 del JDC-Miller dove è giunto sesto assoluto in compagnia di Bryce Aron, Tijmen val der Helm e Gianmaria Bruni. Ricordiamo che in precedenza per il ruolo di si era affacciata anche l’ipotesi Sebastian Vettel, il quale aveva già testato la 963 a marzo 2024.

Wehrlein e c. faranno compagnia alle altre due Porsche Penske, sulle quali si alterneranno i due equipaggi full-season WEC composti da Julien Andlauer, Michael Christensen e Mathieu Jaminet e da Matt Campbell, Kévin Estre e Laurens Vanthoor, oltre all’esemplare privato schierato da Proton Competition per Neel Jani, Nico Pino e Nico Varrone.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

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WEC – Ecco l’entry list di Le Mans!

I programmi delle squadre sono ormai tutti delineati ed ecco che infatti anche le entry list vengono sempre più spesso diffuse con largo anticipo rispetto agli eventi. Non fa eccezione la 24 Ore di Le Mans, che poco fa ha visto ufficializzati i 62 equipaggi iscritti alla 93ma edizione, più le 6 riserve designate.

21 le Hypercar, due in meno dello scorso anno. Oltre alle 18 entry del WEC, col ritorno a Le Mans dell’Aston Martin nella classe top, entra la terza Porsche Penske, quale vincitrice del WeatherTech SportsCar Championship, cui manca ancora a sciogliere il nodo del terzo pilota; al momento avvantaggiati il campione della Formula E, Pascal Wehrlein, già visto in azione con Proton a Daytona, se non addirittura il quattro volte titolato F1 Sebastian Vettel, che provò la 963 nel marzo 2024.

Inoltre, sempre dalla serie IMSA, le due Cadillac di Whelen Racing e soprattutto del Wayne Taylor Racing, che vede ritornare sulla classica della Sarthe Filipe Albuquerque nella classe regina dopo ben 10 anni, insieme ai due fratelli Jordan e Ricky Taylor.

Prima riserva, come nel 2024, la seconda Porsche 963 di Proton Competition, listata per il solo Tristan Vautier.

16 le LM P2; tutte presenti i sei inviti derivanti dai successi nella serie continentali: Inter-Europol (IMSA-Jim Trueman Award + 2° ELMS-LMP2), Algarve Pro Racing (Asian LMS), AF Corse (ELMS-LM P2 Pro/Am), AO by TF (ELMS-LM P2) ed infine RLR MSport (ELMS – LMP3), che segna il ritorno dello storico nome di Richard Lloyd sulla Sarthe dal 2019, quando accompagnò l’effort di Tower Events e John Farano. A parte l’equipaggio di Inter-Europol che sarà impegnato in ELMS, tutte le altre entry saranno iscritte in Pro/AM, sottocategoria che vanta 9 equipaggi complessivi.

Le restanti vetture, tutte ovviamente di produzione Oreca, provengono dall’ELMS e, nel ben lungi dall’essere completato parco piloti, si evidenziano le presenze una tantum di Renger van der Zande nelle fila di United Autosports e Colin Braun per Nielsen Racing, oltre all’ex campione del FIA F2 Theo Pourchaire, attuale riserva Peugeot Sport, a completare l’equipaggio Pro di Algarve Pro Racing. Fuori, almeno provvisoriamente, DKR, Duqueine e Vector Sport.

Infine ben 24 le GT3, col ritorno di Mercedes a Le Mans dopo 26 anni nelle mani di Iron Lynx, che può vantare anche una terza entry derivante dal successo in ELMS (con Lamborghini). Gli altri tre inviti sono per Orey Fidani, vincitore del Bob Akin Award IMSA con AWA Racing, per Manthey Racing, recente vincitrice in Asian LMS, e per Ziggo Sport Tempesta, derivante dalla vittoria in Bronze Cup nel GTWC da parte di Sky Tempesta Racing.

Oltre alle 18 entry della serie mondiale, accettate solamente altre due vetture, la Ferrari di Kessel Racing, protagonista nelle serie continentali, ed un’altra 296 GT3 per Richard Mille AF Corse per Lilou Wadoux. Non hanno passato il “taglio” la GR Racing del giudiziariamente impegolato Richard Wainwright ed il JMW Motorsport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della 93ma 24 Ore di Le Mans

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WEC – La parola ai trionfatori di Lusail

Storico risultato ieri sera per Ferrari nella 1.812 km del Qatar con tutte e tre le vetture a podio. Le dichiarazioni del post-gara.

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Per primo Antonello Coletta, Global Head of Ferrari Endurance and Corse Clienti:

“In Qatar abbiamo ottenuto una tripletta fantastica per la Ferrari: questo è il miglior premio per il lavoro svolto da tutta la squadra nei mesi invernali per arrivare nelle migliori condizioni possibili al via di questa stagione. Negli scorsi mesi abbiamo curato ogni dettaglio legato alla nostra vettura e all’organizzazione del team con l’obiettivo di ottimizzare ogni singolo aspetto. Sotto questo punto di vista la rimonta dell’equipaggio numero 51, in grado di salire sul podio nonostante alcune penalizzazioni, è un esempio perfetto di come abbiamo impostato al meglio la strategia della squadra nonché di come siamo stati abili nella gestione delle gomme.”

A seguire l’Ing.Ferdinando Cannizzo,  Head of Endurance Race Cars

“Il risultato ripaga tutti gli sforzi e il grande lavoro svolto a partire dalla seconda metà della scorsa stagione e durante l’inverno, quando ci siamo concentrati in particolare sulla preparazione delle gare sulle piste dove nel 2024 non eravamo andati molto bene, come in Qatar. Oggi la squadra ha svolto un lavoro eccellente: non abbiamo riscontrato alcuna anomalia sulle tre vetture e siamo riusciti a svolgere un lavoro notevole di strategia per recuperare terreno con la 499P numero 51. Questo è solo l’inizio di una stagione che sarà lunga e complessa: dovremo affrontarla con questa attitudine in ogni singolo appuntamento.”

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Si prosegue con l’equipaggio vincente. Inizia Antonio Fuoco:

“Prima di tutto voglio ringraziare tutto il team per il lavoro fatto durante l’inverno che ci ha permesso di arrivare qui in Qatar con un grande potenziale da poter sfruttare. In gara abbiamo fatto molto bene anche nella gestione delle gomme e nelle strategie. Quello che abbiamo ottenuto oggi, con tre Ferrari ai primi posti al termine di una gara del Mondiale Endurance, rimarrà nella storia.”

Continua Miguel Molina:

“La cosa più importante è che abbiamo iniziato al meglio questa stagione con una vittoria fantastica. Dopo aver firmato il successo lo scorso anno a Le Mans ci tenevamo a iniziare questo 2025 dimostrando il nostro potenziale perché abbiamo un grande obiettivo, quello di lottare per il titolo mondiale per la Ferrari, e ottenere 38 punti qui in Qatar è senza dubbio ottimale per inseguire questo sogno.”

E si conclude con Nicklas NIelsen:

“Alla partenza sono riuscito subito a ottenere la seconda posizione: l’avvio è stato ottimo e ci ha dato fiducia per iniziare al meglio una gara che poi si è dimostrata complessa. La gara è stata molto dura, ma credo che abbiamo fatto tutto al meglio, tornando così sul gradino più alto del podio dopo la grande vittoria di Le Mans nel 2024. Siamo stati bravi sia nella gestione delle gomme sia nelle scelte che ha fatto la squadra che ci hanno permesso di sfruttare al meglio la nostra 499P.”

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Per la #83 gestita da AF Corse, seconda al traguardo, parla il factory driver Ferrari Yifei Ye:

“Abbiamo avuto una giornata fantastica in Qatar, ottenendo un ottimo risultato per la squadra. Partendo dall’ottavo posto in griglia, siamo riusciti a recuperare terreno e a svolgere un ruolo da protagonisti in gara, prendendo addirittura il comando prima di concludere al secondo posto. Dovremmo essere molto soddisfatti di questo, perché abbiamo fatto il miglior inizio possibile della stagione e possiamo guardare al prossimo round a Imola con grande fiducia”.

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Al terzo posto dopo una lunga rimonta, l’equipaggio della #51. Alessandro Pier Guidi, protagonista del forcing finale:

“Abbiamo massimizzato i punti che potevamo ottenere come squadra per il Mondiale Costruttori. Per noi non è stata la corsa più pulita possibile e a metà della gara era difficile pensare di poter terminare sul podio. Ci siamo invece riusciti e dobbiamo essere felici di questo terzo posto e del fatto che abbiamo iniziato la stagione molto meglio rispetto al 2024. La cosa più importante è che la Ferrari abbia vinto e vedere tre vetture ai primi posti è stato davvero emozionante.”

James Calado“È stata una gara non facile per noi, ma alla fine siamo riusciti a fare una bella rimonta portando la nostra 499P sul podio in una giornata molto importante per la Ferrari che ha ottenuto una tripletta storica. Lasciamo il Qatar con punti importanti per il campionato del mondo Costruttori e anche per la classifica iridata Piloti, guardando al prossimo appuntamento di Imola con fiducia.”

Antonio Giovinazzi, il polesitter:  “L’inizio della gara è stato difficile e ci ha costretti a un enorme lavoro di squadra per recuperare posizioni. Ringrazio i miei compagni per quello che hanno fatto oggi in pista. Lasciamo il Qatar felici per questa storica tripletta Ferrari e per i punti guadagnati per la classifica Costruttori.”

Appuntamento con Ferrari e tutti gli altri protagonisti del FIA WEC il 20 aprile a Imola.

Foto: Piero Lonardo

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WEC – In Qatar, è tripletta Ferrari! Corvette si impone in GT3

Credevamo di non potere godere di più dopo il primo successo di Le Mans, poi nel 2024 è arrivato il secondo e invece stasera si inizia la nuova stagione del FIA WEC addirittura con una tripletta Ferrari con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen ad aggiudicarsi la prima vittoria del 2025 sull’esemplare di AF Corse di Robert Kubica, Phil Hanson e Yifei Ye e sulla #51 di Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado.

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Le 499P si sono dimostrate nettamente superiori sul tracciato qatariota, e nemmeno un testacoda innescato dalla BMW #15 nelle fasi iniziali di gara ha impedito all’equipaggio della #50 di giocarsela fino all’ultimo con lo “Yellow Submarine”. Il sorpasso decisivo al termine della sesta ora, ma le due Ferrari si sono ritrovate nuovamente invertite dopo il penultimo pit. L’ordine è poi stato ristabilito all’ultima sosta, grazie alle diverse strategie in tema di pneumatici.

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Nel finale Pier Guidi ha cercato a lungo il secondo posto sul polacco, ma l’ordine sul traguardo è rimasto immutato. Peccato per le tante penalità di cui è stato protagonista l’equipaggio della #51, che avrà certamente modo di rifarsi in seguito.

E gli altri? BMW ha limitato i danni, dimostrando un buon livello di competitività, con le sue LMDh in P4 e P7; nel mezzo, le due Toyota, impegnate a limitare i danni. Grande rimpianto in casa Cadillac, con la sola #12 a terminare in top ten dopo l’assurdo crash fratricida dopo due ore di gara, di cui siamo curiosi di capire meglio a mente fredda eventuali motivazioni diverse dalla distrazione.

Anche le Alpine hanno mostrato qualcosa, ma alla fine terminano anche dietro alle impalpabili Peugeot e alle Porsche Penske. Nostra sensazione, le LMDh di Stoccarda hanno già iniziato a pensare a Le Mans… Aston Martin Valkyrie, belle ma – vogliamo essere gentili – troppo acerbe. Non vediamo l’ora di vederle in azione fra pochi giorni in IMSA a Sebring per capirne il reale valore attuale.

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Spettacolo anche in GT3, con diversi marchi a giocarsi la vittoria finale: Lexus, McLaren, BMW e Corvette. Alla fine l’ha spuntata l’unica Corvette superstite del “solito” Ben Keating, questa volta coadiuvato da Dani Juncadella e Sebastien Baud. Il transalpino ha resistito in modo coriaceo nel finale al ritorno della McLaren di Gregoire Saucy, che salva l’onore di United Autosports, dopo che la sorella #59 si è persa nel centroclassifica.

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Gradino basso del podio per la BMW #31. Il WRT ha tentato una strategia al limite, ma l’azzardo non ha pagato ed è stato necessario uno splash a 10’ dalla bandiera a scacchi. La top five si completa con la Lexus #78 e la migliore delle due Ferrari VISTA AF Corse, la #21 di Simon Mann, Alessio Rovera e Francois Heriau. Peccato per la Ford Mustang #77, assai convincente soprattutto nelle mani di Ben Tuck, due volte a fuoco in una settimana, e per l’Aston Martin dello Heart of Racing di Mattia Drudi, vittima di una sanguinosa penalità a due ore dal traguardo.

E’ tutto da Lusail. L’appuntamento con la massima serie endurance è per la 6 Ore di Imola del 20 aprile.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 1.812 km del Qatar

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WEC – A Lusail, sempre due Ferrari davanti a due ore dall’arrivo

Ci sono ancora due Ferrari davanti a tutti nella 1.812 km del Qatar. Nel corso della sesta ora di gara Miguel Molina sulla 499P #50 ha avuto la meglio su Phil Hanson e l’esemplare di AF Corse. Dietro alle due Rosse la lungo le due Toyota, capaci di recuperare non solo una qualifica disastrosa, ma anche un inizio gara complicato, a riprova della solidità acquisita dal progetto nipponico nel corso degli anni.

Purtroppo una nuova penalità, questa volta per un sorpasso fuori pista, ha momentaneamente allontanato la Ferrari #51, che però in questa porzione di gara ha ritrovato un James Calado capace di approfittare delle strategie altrui e a portarsi nuovamente nella top five.

A due ore dalla bandiera a scacchi, dietro all’accoppiata di testa si è issata la BMW #20, grazie ad una ottimizzazione dei consumi di carburante e pneumatici sulla Toyota #7, che però si sta avvicinando pericolosamente con Mike Conway. Raffaele Marciello sta infine valorizzando la gara dell’altra M Hybrid V8, ora in P7 alle spalle della seconda Toyota.

In GT3, Sean Gelael e la McLaren #95 alla metà gara continuavano a mantenere un cuscino di relativa sicurezza sul resto del lotto, ma l’evento più rilevante in questo quarto di gara sicuramente il principio di incendio sviluppatosi sulla Ford Mustang #77 con Bernardo Sousa alla guida, la stessa vettura andata a fuoco durante il Prologo e successivamente ricostruita per li weekend di gara dal team Proton.

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Una penalità per pitstop infringement ha invece svantaggiato l’Aston Martin dello Heart of Racing, che ha ceduto la piazza d’onore alla Corvette superstite, sospinta da Jonny Edgar, che dopo la penultima sosta ha virtualmente conquistato la testa della categoria. La seconda McLaren è invece scivolata di qualche posizione ed il gradino basso del podio pare appannaggio della Ferrari VISTA AF Corse #21, vettura che è stata protagonista con Alessio Rovera di un contatto con l’altra BMW M4 GT3 di Kelvin van der Linde non sanzionato dalla direzione gara.

Presto cambieranno però i valori in tavola, con l’ingresso dei piloti Pro a chiudere le ostilità nella categoria.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica all’ottava ora di gara

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WEC – Penalità e contatti promuovono AF Corse alla metà gara

Ferrari sempre in spolvero a Lusail, ma dopo cinque ore di gara c’è la 499P #83 di AF Corse davanti a tutti. Nel corso della terza ora infatti Antonio Fuoco veniva tamponato dalla BMW di Dries Vanthoor e perdeva tre posizioni.

Inoltre, alla #51 capolista sostanzialmente dallo start, veniva comminato un drive through per irregolarità durante la precedente Virtual Safety Car. Largo quindi a Yifei Ye, subentrato a Robert Kubica, al comando su Robin Frijns e la BMW #15 e la Toyota di Brendon Hartley.

Avvincente la lotta in GT3 con Finn Gehrsitz a condurre con la Lexus #78 ma incalzato, oltre che dalle due McLaren di United Autosports e dalla BMW #46, anche dalla Ford Mustang di Ben Tuck in furiosa rimonta, al punto di passare al comando nel corso della quarta ora. Ricordiamo che si tratta della vettura andata a fuoco durante il Prologo e ricostruita per le libere.

Davanti Fuoco si accodava alle spalle della gialla 499P, ancorchè distanziato da 20”, inseguito a sua volta dalle due Toyota. Ma era Charles Milesi, in lotta per la settima piazza con Sheldon van der Linde, a dare spettacolo con la sua Alpine, infilandosi tra due GT, la BMW #31 di Timor Bogulavskiy e la Porsche delle Iron Dames di Celia Martin. Fortunatamente danni limitati per l’A424, a differenza della Cadillac #38, afflitta da problemi all’acceleratore dopo il precedente crash fratricida.

Le sfortune della #51 peró non erano assolutamente terminate, con un contatto fra Antonio Giovinazzi e Sheldon van der Linde per la quale al pilota pugliese vengono assegnati 5” extra e poi un altro drive through per speeding in pitlane che fanno precipitare ulteriormente l’Hypercar partita dalla pole.

Frattanto Tuck, con le gomme ormai finite, non resisteva al ritorno di Gehrsitz e della McLaren di Sebastien Baud, ma la classifica mutava nuovamente pochi minuti dopo con Arnold Robin, subentrato al tedesco, a perdere diverse posizioni, forse proprio per un contatto con la McLaren #59.

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Della situazione ne approfittava l’altra GT di United Autosports, ora con Sean Gelael, a precedere alla metà gara l’Aston Martin dello Heart of Racing grazie agli effort di Zach Robichon e Mattia Drudi. Parlando di nostri connazionali, buono lo stint di Valentino Rossi, che mantiene la BMW #46 all’interno della top five.

La gara verrà neutralizzata nuovamente proprio allo scadere della quinta ora a causa dei detriti portati in pista dalla Porsche Proton di Nico Varrone, con Phil Hanson, ora al volante della gialla #83, a condurre con una manciata di secondi su Miguel Molina. A seguire le due Toyota, la BMW #20 e la Cadillac protagonista dell’incredibile incidente dalla seconda ora con Alex Lynn.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica alla quinta ora di gara

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WEC – Ferrari tris nelle prime battute di Lusail. Disastro Cadillac

Sole e calore quest’oggi sul circuito di Lusail, sede del season opener FIA WEC 2025. Dalla pole position scatta bene James Calado sulla Ferrari #51 e mantiene la posizione, mentre Nicklas Nielsen uccella Will Stevens, accodandosi al compagno di squadra. La Cadillac #12 cede inizialmente anche alla BMW di Renè Rast e all’Alpine di Ferdinand Habsburg, ma dopo aver ripassato l’Alpine si girerà in curva 1, perdendo posizioni.

Problemi anche per la Porsche #5 che a causa di una foratura sarà costretta ad una sosta imprevista e poco più tardi, per l’Aston Martin Valkyrie #009 con la portiera destra aperta che poi perderà del tutto.

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Tra le GT3, le due McLaren partono bene dalla prima fila con Darren Leung e James Cottingham incaricati del via, ma le due 720S GT3 Evo perdono presto la leadership a favore della Lexus di Arnold Robin. A seguire la Ferrari VISTA AF Corse di Thomas Flohr e la Corvette di Tom Van Rompuy, che sarà la prima vettura a ritirarsi per problemi probabilmente all’impianto frenante.

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Successivamente è la BMW #46 di Ahmad Al Harthy a infilarsi dietro alla RC F GT3 #78, ora con Finn Gehrsitz, mentre l’altra Lexus è stata costretta ad una lunghissima sosta a causa di un contatto con la Ferrari #21 e ora chiude il gruppo con enorme ritardo.

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Allo scadere della seconda ora l’uscita di strada della Mercedes Iron Lynx di Christian Ried ha generato la prima Virtual Safety Car. Le due Ferrari, entrate da poco ai box, perdevano cosí la leadership a favore delle due Cadillac, ma incredibilmente alla green flag, Alex Lynn tamponava Jenson Button. Indispensabile una sosta ai box per sostituire le parti danneggiate e Ferrari ora al comando con Giovinazzi, Antonio Fuoco e la #83 di AF Corse con Yfei Ye.

Completano la top five la BMW #20 e l’Alpine #35, a precedere a loro volta le due Toyota in rimonta dopo le pessime qualifiche di ieri nonostante un testacoda da parte di Mike Conway.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica alla seconda ora di gara

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WEC – Giovinazzi e Gelael riuniti nella Hyperpole di Lusail

Quando si dice i casi della vita: Sean Gelael ed Antonio Giovinazzi, una carriera assieme nelle formule minori e stasera entrambi artefici delle due Hyperpole della 1.812 km del Qatar, atto iniziale del World Endurance Championship.

 

_PL52993Il pilota pugliese di Ferrari, la cui carriera ha avuto tanto dalla famiglia dell’eterno amico indonesiano, all’ultimo giro utile ha superato di 136 millesimi Dries Vanthoor, già sicuro della prima partenza al palo per BMW, col tempo di 1.38.359. Non è riuscito l’uno-due con Antonio Fuoco, separati alla prima “scrematura” da appena 22 millesimi.

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La seconda 499P ufficiale gli partirà comunque alle spalle, con a fianco la migliore delle Cadillac, la #12 di Alex Lynn. A seguire Sebastien Bourdais con l’altra Hypercar statunitense e la BMW #20 di Robin Frijns.

Robert Kubica completa la presenza delle Rosse con l’ottava prestazione, a precedere l’Alpine #35 di Charles Milesi e la Peugeot #93 di Jean-Eric Vergne, ancora una volta i più produttivi delle relative compagini

Delusione generale in casa Porsche, col nuovo acquisto Julien Andlauer appena al di fuori dei primi dieci, mentre in casa Toyota il solo Nyck de Vries ha avuto accesso al secondo segmento, a causa di un insolito errore da parte di Brendon Hartley.

Tra le GT3, si è ripetuto il copione delle libere, con McLaren e Lexus a disputarsi la prima pole stagionale. Darren Leung ha primeggiato nelle qualifiche su Arnold Robin e la RC F GT3 #78, mentre James Cottingham ha preceduto l’altra Lexus di Petru Umbrarescu.

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Nel turno decisivo la lotta si è estesa ai Silver ranked, per la prima volta in azione, e Sean Gelael ha chiuso con 1.54.239, precedendo Sebastien Baud di oltre due decimi per una prima fila tutta McLaren. Finn Gehrsitz ha avuto la meglio sulle due Ferrari VISTA AF Corse.

Stefano Gattuso ha portato la Ford Mustang Proton alla Hyperpole insieme alla BMW #46, con Valentino Rossi protagonista, all’Aston Martin dello Heart of Racing e alla Corvette #81. Ben Keating dal canto suo non è andato oltre la 13ma prestazione.

Domani lo start della 1.812 km del Qatar è previsto alle 14.00 locali, le 12.00 italiane. Diretta streaming a pagamento su WEC TV e sui canali Eurosport, oltre che – gratuitamente – sul canale YouTube della serie per l’America Latina.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche