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IMSA – Doppietta Porsche anche a Long Beach. “Rexy” si impone in GTD

Le Porsche Penske piazzano un’altra doppietta dopo Sebring a Long Beach con Felipe Nasr e Nick Tandy davanti a Mathieu Jaminet e Matt Campbell.

Ormai lo sanno anche i muri, nelle gare corte soprattutto (Long Beach è la più corta insieme a Detroit con appena 100’ di durata) la strategia è basilare, e BMW ancora una volta ha sprecato il vantaggio conquistato con le qualifiche, altro fattore determinante, con una strategia non performante.

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La chiave di volta della gara la prima delle due uniche Full Course Yellow, causata dal contatto fra la Lamborghini del Forte Racing e la Corvette AWA, ferma nelle gomme a protezione di curva 8, che ha visto gran parte delle GTP entrare ai box per pit e cambio pilota.

Mentre le Porsche Penske, con la #6 che al via si era anche fatta infilare dall’Acura di Nick Yelloly, entravano assieme e uscivano davanti a tutti, il team RLL optava per una strategia splittata, lasciando fuori per un giro Sheldon van der Linde sulla #25, il quale rientrava dietro al gruppo e anche all’Acura #93, con cui aveva condiviso la scelta; Philipp Eng, subentrato al polesitter Dries Vanthoor, usciva dietro le due 963 ufficiali e li è rimasto per il resto della gara, incapace di riprendere posizioni, chiudendo a 12” dal leader.

La gara delle GTP è tutta qui, con la Cadillac del Whelen Racing ancora una volta la più incisiva col quarto posto finale davanti alla BMW #25 e alle altre due V-Series.R del WTR. I problemi delle Acura promuovono l’Aston Martin Valkyrie in P8, mentre un contatto con la Vantage GT3 dello Heart of Racing ha tolto a Gianmaria Bruni ed al JDC Motorsports, foriera della seconda ed ultima Full Course Yellow, una potenziale top five.

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Anche tra le GTD la strategia è stata determinante, permettendo alla Porsche di AO Racing capolista GTD Pro e qui in veste di wild card, di trionfare sulle strafavorite Lexus.

In questa categoria l’unica sosta è avvenuta, a causa dei limiti temporali minimi in essere per la categoria, in regime di corsa libera, e “Rexy” ne ha approfittato con Laurens Vanthoor a dare il cambio a Jonny Edgar per installarsi al comando e non voltarsi più indietro sulle due RC F GT3.

La presenza della seconda vettura del Vasser Sullivan ha comunque permesso di rosicchiare punti preziosi in ottica campionato alla Mercedes pigliatutto del Winward Racing, che nel finale ha tentato il tutto per tutto, senza riuscirci di agganciare almeno il gradino basso del podio.

Peccato per la Corvette del DXDT Racing del rientrante Robert Wickens, che dopo una qualifica non esaltante, era risalita con Tommy Milner sino alla quinta posizione, salvo poi essere richiamata ai box nel finale di gara per le riparazioni alla carrozzeria posteriore, rovinato dopo il contatto con la BMW di Robbie Foley.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà fra un mese, l’11 maggio, in concomitanza con la 6 Ore di Spa WEC, a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, BMW

L’ordine di arrivo

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IMSA – Prima fila BMW a Long Beach. Il Vasser Sullivan non delude in GTD

La showcase IMSA di Long Beach, terzo atto del WeatherTech SportsCar Championship, sembra avere già dei favoriti assoluti nelle vesti di BMW e Lexus nelle due classi protagoniste di questo evento.

Dries Vanthoor ha piazzato la terza pole position di fila in stagione col tempo di 1.11.539, precedendo di un quarto di secondo il compagno di squadra Sheldon van der Linde. Dopo un avvio lento, le due Porsche fin qui mattatrici della serie si sono piazzate alle spalle delle M Hybrid V8, scavalcando le Acura del Meyer Shank Racing nonostante una penalità ereditata dalle libere ed una “lisciata” finale a muro per la #60 di Nick Yelloly.

Alla Cadillac del Whelen Racing, originariamente retrocessa per aver lavorato sulla vettura in pitlane, è stata poi restituita la settima piazzola in griglia. Non in particolare evidenza invece le V-Series R del WTR di Filipe Albuquerque e Louis Deletraz, che vengono divise in griglia anche da Tijmen van der Helm, incaricato della qualifica sulla 963 del JDC-Miller condivisa col nostro Gianmaria Bruni, mentre come da pronostico è l’Aston Martin Valkyrie a chiudere lo schieramento della classe regina, a 1”8 dal polesitter.

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Anche le Lexus del Vasser Sullivan, tradizionalmente a proprio agio fra i muretti della California, non deludono le aspettative, e piazzano Parker Thompson davanti a tutti col tempo di 1.17.877. La promessa canadese ha preceduto di 60 millesimi Jonny Edgar, al volante della Porsche capolista GTD Pro di AO Racing, qui insieme nientemeno che a Laurens Vanthoor.

Distacco contenutissimo, appena 2 millesimi, sull’Aston Martin di Tom Gamble, il quale dividerà la seconda fila con la Ferrari del Conquest Racing di Manny Franco. Parziale delusione infine per Robert Wickens che, aldilà della penalizzazione riservatagli dall’incidente nelle libere-2, ha chiuso solamente in P8.

Appuntamento per lo start della gara, della durata di 100’, alle 5.05 PM ET, vale a dire le 23.05 italiane. Entrambe saranno godibili gratuitamente sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

I risultati delle Qualifiche

BMW

IMSA – Dominio BMW nelle libere di Long Beach

Le due BMW hanno dominato le due sessioni di libere previste a Long Beach in vista della showcase IMSA di domani. Sheldon van der Linde nel primo turno ha preceduto, col tempo di 1.13.241, il compagno di squadra Dries Vanthoor, mentre nella seconda tornata si è invertito l’ordine, con il pilota belga autore di 1.12.201 sul sudafricano.

Jack Aitken sulla Cadillac del Whelen Racing, si è portato a meno di 3 decimi dal leader, mentre le due Porsche Penske, fin qui imbattute nella serie, chiudono la top five davanti alle Acura del Meyer Shank Racing. Tutte e sette le vetture sono racchiuse nel raggio di un secondo. L’Aston Martin Valkyrie, alla seconda apparizione nella serie americana, chiude mestamente la graduatoria delle GTP con un distacco di ben 2”5 dal vertice.

DXDT

Tra le GTD (ricordiamo che GTP e GTD sono le sole due classi ammesse a questo appuntamento sprint), la migliore prestazione è andata a Robert Wickens, al debutto con la Corvette del DXDT Racing dotata di comandi al volante.

Il pilota canadese nella seconda sessione ha fissato i cronometri sull’1.17.897, migliorando sensibilmente il best lap ottenuto da Laurens Vanthoor, per l’occasione al volante di “Rexy”, la Porsche di AO Racing, nel primo turno.

Purtroppo per Wickens, dovrà scartare il miglior giro nelle qualifiche, avendo causato una delle molteplici red flag che hanno spezzettato il secondo turno. Identica sanzione anche per Misha Goikhberg e la Lamborghini del Forte Racing e per Colin Braun sull’Acura GTP #60 del Meyer Shank Racing.

Una sola breve interruzione per detriti invece nel finale delle libere-1, causata proprio dai detriti lasciati dal battistrada.

Appuntamento quindi alle 2.10 nostrane per le qualifiche, mentre la gara partirà domani, sabato 12, alle 5.05 PM ET, vale a dire le 23.05 italiane. Entrambe saranno godibili gratuitamente sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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IMSA – Tante le variazioni nel BoP di Long Beach

La showcase di Long Beach riveste la particolarità di essere uno degli ultimi percorsi cittadini rimasti nella schedule del WeatherTech SportsCar Championship insieme a Detroit, e pertanto sarebbe logico pensare che debba avere un Balance of Performance specifico, anche se non è sempre stato cosí.

In questa occasione l’IMSA ci è andata giù pesante con le rettifiche alle equivalenze rispetto a Sebring, soprattutto con le GTD, che movimenteranno l’evento insieme alle GTP.

Modificati infatti tutti i valori dei nove marchi impegnati. A livello di peso minimo le variazioni più evidenti riguardano le Corvette (-31 kg), le Ferrari {-27 kg) e le Lexus (-24 kg); al contrario, le Porsche riceveranno 12 kg extra e le BMW 9 kg in più. A fronte di ciò, l’Aston Martin diventa la vettura più leggera con 1.323 kg a vuoto contro i 1.370 delle Lamborghini, che comunque perde 10 kg rispetto al round precedente.

A livello di potenza massima sono le Ford Mustang a beneficiare del maggiore incremento col 5,6%, insieme a Porsche e BMW (+4,8% e +4,5% rispettivamente) per velocità minori o uguali a 190 kmh. Aggiustamenti minori per tutti gli altri marchi, quasi tutti al rialzo salvo la Corvette (-1% ≤190 kmh); potenze leggermente variate in generale anche per le velocità ≥ ai 200 kmh, salvo le Lamborghini che sconteranno un -1,9%.

Infine, l’energia massima per stint, che in questa terza prova stagionale varierà dai 931 MJ delle Lexus, che erano comunque le meno efficienti a Sebring con 955 MJ, agli 874/875 MJ di BMW (+15 MJ), Ferrari (-3 MJ) e Ford (-+5 MJ).

Passando alla classe regina, concesse sensibili riduzioni di peso alla Valkyrie (-10 kg), alle Cadillac e alle Porsche, fin qui dominatrici della serie (-9 kg per entrambe), cui fanno da contraltare le riduzioni a livello di potenza massima ed energia massima per stint per le V-Series.R e le 963 (-13 kW e -9 MJ per entrambe rispettivamente. Tolti anche 5 MJ all’Aston Martin.

Aumentato infine anche il fattore di variazione percentuale di potenza massima sopra i 240 kmh per le Porsche (+2,4%), per le Acura (+2,3%) e per le Cadillac {+2,1%).

Appuntamento a venerdí 11 aprile alle 12.00 PM ET, le 18 italiane, per le prime libere sulle strade di Long Beach per la 50ma edizione del Grand Prix.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

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ELMS/IMSA – Bruni: “Vorrei trascorrere più tempo in America”

Abbiamo approfittato della consueta disponibilità di Gianmaria Bruni, per tutti ormai da tempo immemore Gimmi, per scambiare quattro chiacchiere relativamente alla sua nuova avventura in European Le Mans Series con JMW Motorsport, e non solo.

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Gimmi, auto nuova, brand vecchio, fa buon brodo? “Eh vediamo (ride). Per me qui è tutto nuovo anche perchè non sono uno specialista e nemmeno un amante delle GT3. Non mi piace l’ABS ma le corse son cambiate da quando correvano le vere GT e allora va bene cosí.”

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Nel Prologo appena concluso siete andati bene: “Benino dai, anche perchè come dicevo mi devo adattare al meglio all’ABS. Le uniche esperienze che ho avuto fin qui sulle GT3 sono state la 24h di Spa con Alessandro Pier Guidi nel 2015, dove peraltro vincemmo in Pro/Am, qualche gara in Asia, poi più nulla.”

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Ma tu ormai hai già un piede in America… “Sí, sabato sarò già a Long Beach. Dopo una settimana dovró riadattarmi (ride)” Per te è già il secondo anno sulla Porsche 963: come ti trovi con JDC? “Molto bene. E’ capitata l’occasione e l’ho presa al volo, anche perchè, rispetto a Proton, che quest’anno puntava solo all’Endurance Cup, loro facevano tutta la stagione.”

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“Il team ha fatto un test a fine novembre insieme ad altri piloti Porsche e alla fine mi hanno scelto. Mi piacerebbe continuare con loro anche l’anno prossimo e spendere più tempo in America invece di fare avanti indietro con l’Europa. Io poi sono un amante delle gare americane. E’ un piccolo team e mi trovo a mio agio.”

Con Tijmen (van der Helm) infine, com’è il rapporto? “E’ un bravo ragazzo e sta crescendo. Sono sicuro che presto riuscirà a fare quel passo in più…”

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Gianmaria Bruni ricordiamo due volte campione WEC GTE-Pro, quattro volte vincitore a Le Mans tra GT2 e GTE-Pro, vincitore a Daytona tra le LM P2 nel 2023, due volte campione GT ELMS. Scusate se è poco…

Intervista raccolta da Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

Wickens

IMSA – A Long Beach l’atteso ritorno di Robert Wickens

Diffusa l’entry list della showcase IMSA di Long Beach, valida quale terza prova del WeatherTech SportsCar Championship, ancora una volta in coabitazione con l’IndyCar Series. 27 le vetture iscritte: alle 11 GTP full season si aggiungono ben 16 GTD, con diverse novità.

Innanzi tutto il ritorno di Robert Wickens. Lo sfortunato pilota canadese, protagonista di uno spaventoso incidente a Pocono nel 2018, sarà al volante della Corvette del DXDT Racing equipaggiata con controlli al volante sviluppati dalla Bosch insieme a Tommy Milner. Wickens è tornato alle gare a fine 2021 nella Michelin Pilot Challenge col BHA, vincendo tre gare ed il titolo 2023 nella classe TCR; in precedenza aveva già debuttato nella serie a Daytona nel 2017 con un’Oreca FLM09 in LMPC.

Rexy

Anche Rexy sarà della partita: la Porsche di AO Racing, campionessa in carica e trionfatrice a Sebring in GTD Pro, sarà condotta per l’occasione da Laurens Vanthoor, vincitore assoluto delle prime due gare stagionali con la Porsche Penske #7, e da Jonny Edgar, campione ELMS 2024 proprio con la scuderia gestita in pista da TF Sport.

Gradient

Line-up differenziata per le gare della Sprint Cup, la classifica nella classifica delle GTD, per Gradient Racing, con il pilota del Ford Performance Junior Team, Jenson Altzman e l’ex-Indy Lights Robert Megennis sulla Ford Mustang #66. Per quest’ultimo si tratta di un ritorno alla serie IMSA dopo aver corso in precedenza con le Lamborghini di CarBahn ed NTE Sport nel 2022-2023 ed ancora prima con la Lexus del Vasser Sullivan nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

E proprio il team di Huntersville, riproporrà la doppia presenza dopo il successo del 2024 da parte di Ben Barnicoat e Parker Thompson. Quest’ultimo proseguirà il sodalizio stagionale con Jack Hawksworth sulla RC F GT3 #12, mentre la seconda entry, abitualmente full-season tra i Pro e contraddistinta come lo scorso anno dal numero 89, vedrà in azione Frankie Montecalvo ed Aaron Telitz.

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Infine, un cambio di proprietà al Wright Motorsports, che passa nelle mani di Adam Adelson dal fondatore John Wright. La Porsche #120 sarà rappresentata in pista, oltre che da Adelson, da Elliott Skeer.

L’azione in pista sulle strade della cittadina California inizierà venerdí 11 aprile alle 12.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche alle 8.10 PM ET, le 2.10 nostrane di sabato 12, e gara, della durata di 100’, sabato alle 5.05 PM ET, vale a dire le 23.05 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list di Long Beach IMSA

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IMSA – Porsche, uno-due a Sebring. Le strategie premiano AO Racing e Winward Racing in GT

Porsche piazza una doppietta alla 12 Ore di Sebring, secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship con Nick Tandy, Felipe Nasr e Laurens Vanthoor davanti a Kevin Estre, Matt Campbell e Mathieu Jaminet.

La 963 #7 ha preso il comando già nelle prime fasi per poi riprendere la leadership assoluta alla metà della percorrenza, per non mollarla più fino al traguardo salvo durante la nona ora, allorquando il lungo regime di corsa libera si è interrotto prima per il testacoda dell’Aston Martin di Casper Stevenson e a seguire, dopo il contatto che ai box ha tolto dai giochi l’Acura #60 e la BMW #24, il testacoda in T17 dell’Oreca LM P2 di Matias Perez Companc.

Nemmeno l’ottava Full Course Yellow della giornata a 47’ dalla bandiera a scacchi per il copertone vagante della Mercedes del Lone Star Racing ha cambiato i valori in campo, con le 963 che hanno sostanzialmente gestito in tranquillità le posizioni.

Podium

Agli altri le classiche briciole, con l’Acura #93 a completare il podio davanti alla Cadillac del Whelen Racing, l’unica vettura capace di impensierire le GTP di Penske dopo gli errori che hanno tolto di mezzo dalla lotta assoluta le altre V-Series.R del WTR. Onore alla #10, che riesce a recuperare fino al settimo posto, prima dei doppiati, dietro alla BMW residua e all’altra 963 di Proton.

Giunge al traguardo, seppur staccata di 2 giri, l’Aston Martin Valkyrie, incredibilmente meno in difficoltà sui bump dell’ex aeroporto che sul biliardo WEC di Lusail, mentre la Lamborghini SC63 si deve ancora una volta arrendere a tre quarti di gara.

Inter-Europol

Il consueto demolition derby delle LM P2 si chiude con la vittoria di Inter-Europol. Spettacolare la battaglia fra Toby Sowery prima e Malthe Jakobsen poi del Crowdstrike by APR contro Sebastien Bourdais; alla fine però Tower Motorsport si deve accontentare della piazza d’onore, mentre un contatto con la Corvette AWA genera un drive-through che toglie addirittura il podio al team battente bandiera portoghese, a vantaggio del TDS, mattatore della prima parte di gara.

Rexy

Porsche trionfa anche in GTD Pro con “Rexy”, la 911 GT3R R di AO Racing, capace di infilare e gestire le due BMW del Paul Miller Racing che terminano alle spalle. Con una gara poco frammentata non sono bastate le strategie a basso consumo per garantire alle Ford Mustang qualcosa di meglio del quinto e sesto posto, dietro la Ferrari del DragonSpeed. Le Corvette in una gara cosí tirata hanno scontato le relative penalizzazioni, mentre la Lamborghini Pfaff è stata presto bloccata da problemi tecnici e ha chiuso staccatissima.

Poteva invece essere un trionfo Ferrari in GTD, ma gli dei del motorsport non sono stati benevoli nè con la #021 di Triarsi Competizione, presto buttata fuori dalla Cadillac #10, nè con l’esemplare di Cetilar racing, costretto al ritiro mentre navigava stabilmente nella top five, nè soprattuto con la #21 di AF Corse. Partita dalla pole, ha prima dovuto recuperare una penalità per poi cedere le armi da leader a due terzi di gara.

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Alla fine vince la Mercedes del Winward Racing, che bissa il successo del 2024, grazie ad un sorpasso “con le cattive” nelle fasi finali sulla Lexus del Vasser Sullivan. Chiude a podio come a Daytona l’Aston Martin dello Heart of Racing, mentre uno splash priva il Conquest Racing della quarta piazza, a vantaggio di un altro equipaggio del Cavallino, quello di Inception Racing partito dal fondo dello schieramento.

E’ tutto da Sebring, L’appuntamento con la serie IMSA è fra un mese a Long Beach per la tradizionale showcase di 100’, protagoniste le sole GTP e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter, Inter-Europol, Michelin Racing USA, Porsche Motorsport N.A., Mercedes AMG Motorsport

L’ordine di arrivo della 12 Ore di Sebring

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IMSA – A Sebring, Porsche riprende le redini della gara. Pier Guidi strepitoso in GTD, poi il ko

Una 12 Ore di Sebring fin qui perlopiù in regime di corsa libera, e anche il secondo terzo di gara non smentisce questo aspetto. Si comincia con un clamoroso lungo di Brendon Hartley in T17 che toglie anche la seconda Cadillac del WTR dalla lotta per il primato assoluto, dopodichè si gareggerà senza interruzioni sino alle porte del tramonto.

Dopo alcune schermaglie tra Earl Bamber e la Cadillac #31 e l’Acura di Colin Braun, è Felipe Nasr a prendere il comando delle operazioni al termine della sesta ora con la Porsche Penske #7, che con gomme nuove vola letteralmente creando un discreto vantaggio nei confronti della V-Series.R del Whelen Racing, salvo poi rientrare nel secondo stint.

Dietro alla coppia di testa l’altra Porsche ufficiale e le due Acura, quindi la 963 del JDC Miller e le due BMW, che viaggiano su una strategia diversa dai battistrada. Ancora in gara sia l’Aston Martin Valkyrie e la Lamborghini, entrambe a due giri dalla vetta.

In LM P2, Malthe Jakobsen di è impossessato della leadership di categoria ed ha scavato un solco tra sè ed i suoi inseguitori, anche dopo una penalità per errata pressione dei pneumatici. Ad inseguire a pieni giri solamente la vettura di Inter-Europol e l’esemplare del TDS, tornato nelle mani di Mikkel Jensen.

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Le BMW hanno invece preso le redini della GTD Pro. Dietro le M4 GT3 del Paul Miller Racing, con le Corvette e le Ford che viaggiano su differenti strategie, è la “solita” Porsche di AO Racing a mettersi in evidenza.

L’effort di Alessandro Pier Guidi, vero mattatore della GTD, si chiude appena dopo lo scadere del secondo terzo di gara. Dopo un paio di lunghi in Curva 1 da parte del pilota di Alessandria, Lilou Wadoux non può che parcheggiare la sua 296 GT3 senza vita. Peccato perchè Pier Guidi, dopo la penalità assegnata a Winward Racing ed il ritiro dell’altra Mercedes di Korthoff Competition Motors, era risalito sino alla prima posizione.

Ancora una volta, come nel caso dell’AMG GT3 #32, nessuna Full Course Yellow a rallentare la gara, ed il comando torna, grazie al gioco delle strategie, che vede l’Aston Martin #27 ai box, alla Mercedes campione in carica. A difendere l’onore del Cavallino ora tocca alle vetture ben piazzate del Conquest, ora stabilmente in top five delle GTD, e del DragonSpeed, ancorchè fuori dal giro dei battistrada in GTD Pro.

Piero Lonardo

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter

La classifica dopo otto ore di gara

Whelen

IMSA – Whelen Racing mantiene il comando a Sebring ad un terzo di gara

Il primo terzo della 12 Ore di Sebring è proseguito con alcuni contatti fra LM P2 che hanno visto coinvolte le Oreca di Tobias Lutke, lungo sulle gomme a protezione di curva 15, le vetture di AF Corse e Riley, ed infine le entry di Rodrigo Sales e PJ Hyett.

Queste ultime entrano in collisione fra loro pesantemente in curva 5 e procurano la quarta Full Course Yellow di giornata. Per ERA Motorsport, vincitori qui lo scorso anno, è gara finita, mentre tutte le altre potranno proseguire, seppure con ritardo.

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Davanti Frederik Vesti ha preso il volante della Cadillac #31 e precede l’Acura di Alex Palou e la Porsche di Laurens Vanthoor. Frattanto l’incidente con la Ferrari di Triarsi è costato caro alla Cadillac #10 del WTR, che sconterà un costoso stop+60”, oltre alle riparazioni all’acceleratore.

Bella la lotta in GTD Pro, con protagonisti Alessio Picariello, Madison Snow e Ben Barker, anche se davanti svetta la Ford di Chris Mies segna ancora una volta dopo Daytona, un record di durata dello stint. La Corvette #3 invece viene richiamata per pressione non conforme dei pneumatici e si defila momentaneamente dalla lotta per il primato. Peggio ancora va alla Lexus #14, che riporta notevoli danni all’anteriore nella lotta con la BMW di Jesse Krohn.

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In GTD la Ferrari #21, penalizzata nelle prime fasi di gara, è riuscita a riconquistare la leadership di categoria grazie al lavoro della crew AF Corse e allo stint di Alessandro Pier Guidi. Purtroppo finisce con largo anticipo la gara di Cetilar Racing per problemi di trasmissione.

Dopo oltre due ore di corsa libera si arriva allo scadere del primo terzo di gara con Earl Bamber ora al volante della Cadillac #31 sulle due Acura di Colin Braun e Nick Yelloly e sulle due Porsche Penske ora con Nick Tandy e Kevin Estre. Tra le LM P2 il TDS prosegue a dominare con largo margine sulle due entry di United Autosports, mentre il gioco delle strategie premia momentaneamente la BMW di Madison Snow sulla Corvette di Nico Varrone e l’altra M4 GT3 di Jesse Krohn in GTD Pro, con “Rexy” impegnata in una sosta programmata.

In GTD infine, Lilou Wadoux, ora sulla Ferrari #21, precede Parker Thompson con la Lexus #12, Frederik Schandorff con l’altra 296 di Inception Racing e Tom Gamble con l’Aston Martin dello Heart of Racing.

Piero Lonardo

Foto: Whelen Racing, Luc Warnotte – Car Racing Reporter

La classifica dopo quattro ore di gara

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IMSA – Aitken ringrazia le bandiere gialle e scavalca Porsche e BMW a Sebring

Prime fasi dense di avvenimenti quelle della 73ma 12 Ore di Sebring. Allo sventolare della green flag Dries Vanthoor mantiene la prima posizione derivante dalla pole ma anticipa l’accelerazione al via, spostandosi inoltre vistosamente alla sua destra sull’Acura di Tom Blomqvist, ma è subito Full Course Yellow per il contatto tra le Oreca LM P2 di Luis Perez-Companc e Tobias Lutke.

La leadership della BMW #24 dura pochissimo in quanto viene immediatamente contestata la linea di partenza dalla direzione gara. Susseguentemente all’inevitabile drive-through, sono le Porche Penske di Felipe Nasr e Mathieu Jaminet a prendere il comando delle operazioni.

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Frattanto, Alessandro Pier Guidi, partito dalla pole in GTD, entra in contatto con la Mercedes di Phil Ellis, ma prima ancora di ricevere una penalità va lungo in Turn 10 per un problema all’impianto frenante ed è costretto ai box come la Lamborghini di Andrea Caldarelli, nel suo caso per un’anomalia al torque sensor.

Entrambe le vetture usciranno dai box in tempi tecnici ragionevoli. Diversi i contatti nelle retrovie non sanzionati protagoniste le categorie LM P2 e GT, ma la seconda e più sostanziosa Full Couse Yellow vede coinvolti la Cadillac di Ricky Taylor e la Ferrari di Charles Scardina, che vola contro le barriere della Turn 10.

Siamo a cavallo del termine della prima ora di gara ed in tanti ne approfittano per la prima sosta, non però i primi cinque, che vedono accendersi la luce verde al momento del passaggio. A fronte di questo evidente errore della direzione gara non viene peró ridata la posizione ai top runners, e cosí è Romain Grosjean a prendere il restart davanti a tutti.

La Lamborghini SC63 però non era la reale battistrada perchè aveva impropriamente approfittato del wave-by ed al successivo restart si fa da parte e cede il comando a Jack Aitken, ricordiamo partito dal fondo con la Cadillac del Whelen Racing. Alle sue spalle si fanno avanti Renger van der Zande sull’Acura #93 e Robin Frijns sulla BMW #25.

Nelle altre categorie, Steven Thomas non ha ceduto per un attimo il comando delle LM P2 con l’entry del TDS, mentre alle sue spalle ora c’è Rodrigo Sales con la vettura del PR1 Mathiasen. In GTD Pro, la Ferrari del DragonSpeed ha ceduto alla Porsche di AO Racing di Alessio Picariello, incalzato dalla BMW di Neil Verhagen e dalle due Corvette. In GTD, Mercedes già davanti a tutti con Russel Ward di Winward Racing una volta completate le prime soste davanti all’Aston Martin di Zach Robichon. P4 reale, dietro la Lamborghini del Forte Racing di Misha Goikhberg, per la Ferrari di Cetilar Racing di Giorgio Sernagiotto.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

La classifica dopo un’ora di gara