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Le Mans Cup – Novità handicap per i bronze troppo veloci

Con una mossa a sorpresa, gli organizzatori della Michelin Le Mans Cup, hanno introdotto una novità che farà sicuramente discutere al regolamento sportivo della serie. A valere dal 2021 infatti, i piloti ranked bronze, vale a dire i gentlemen, saranno penalizzati se troppo veloci.

La nuova regola prevede, nel dettaglio, che le performance dei piloti silver (ricordiamo che nella Le Mans Cup non sono ammessi piloti gold o platinum) siano divise in quattro quarti:

I piloti bronze i cui tempi ricadano all’interno del primo quarto di questa suddivisione, sconteranno 20” extra al pitstop, che salgono a 50” per quelli che si avvicineranno alla media, vale a dire posizionati nel secondo quarto.

I bronze driver che infine ricadranno nel terzo e nel quarto quarto avranno infine ben 80” e 120” di penalità.

Il nuovo sistema – così cita il comunicato ufficiale – è stato disegnato per penalizzare i piloti bronze veloci quanto i silver, allo scopo di livellare il più possibile il parco partenti.

Da segnalare che la penalità verrà applicata al pilota e non al team; ciò vuol dire che in primis dovrà essere tenuto costantemente presente il passo di gara sia dei bronze che degli eventuali silver all’interno di uno stesso equipaggio, scoraggiando peraltro l’utilizzo di piloti bronze troppo performanti.

Un report completo dei risultati del primo round in programma a Barcelona il 17 aprile prossimo, COVID sempre permettendo, sarà comunque diffuso in maniera ufficiale, così da rendere trasparenti i calcoli eseguiti.

Vedremo se questa sostanziale modifica cambierà il volto dell’anticamera dell’European Le Mans Series, che effettivamente nelle ultime stagioni, non certo per volontà dei piloti stessi, era diventata competitiva quanto la serie maggiore sia tra le LM P3 che tra le GT (anche se rispetto alla serie maggiore vengono utilizzate le vetture in conformazione GT3 e non GTE).

Pochi per ora gli annunci da parte dei team. Fin qui solamente sei squadre hanno infatti confermato il loro impegno nella serie, tutte equipaggiate con Ligier JS P320 LM P3.

Per la precisione si tratta di IDEC Sport, con Patrice Lafargue e Dimitri Enjalbert, United Autosports, con Andy Meyrick ed il brasiliano Daniel Schneider, il Team Virage con Garrett Grist e Rob Hodes, il Motorsport 98 con Dino Lunardi ed Eric de Doncker ed infine il Cool Racing, che dovrebbe schierare due vetture ancora in cerca di equipaggio.

Cool.Test

Il team svizzero, ora sotto la direzione dei nuovi “boss” Nicolas Lapierre ed Alexandre Coigny, titolari della neonata CLX Motorsport, ha completato una due giorni di test sul Circuit de Catalunya e a seguire si recherà al Paul Ricard.

Piero Lonardo

 

Foto: Piero Lonardo, Cool Racing

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LMC – Vandoorne-Nato svilupperanno la MissionH24

Nella giornata della Toyota Hypercar, un’altra notizia ha fatto capolino nelle bacheche dedicate al mondo dell’endurance: Stoffel Vandoorne è stato ingaggiato per proseguire lo sviluppo della MissionH24 insieme a Norman Nato.

L’ex-driver McLaren F1 a breve condurrà una serie di test sulla versione più recente del prototipo a idrogeno costruito da GreenGT, presentata al pubblico in occasione dell’ultima 24 Ore di Le Mans lo scorso settembre, in funzione del suo impiego in gara nella prossima Michelin Le Mans Cup con un equipaggio ancora da definire.

Mission

Ricordiamo che l’ACO ha intenzione di varare una categoria dedicata alle vetture a idrogeno a partire dalla 24 Ore di Le Mans del 2024.

Piero Lonardo

Foto: MissionH24

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ELMS/LMC – Aperte le iscrizioni per il 2021

Aperte il 4 dicembre le iscrizioni, insieme a quelle del WEC e della 24 Ore di Le Mans, per la prossima stagione dell’European Le Mans Series, così come quelle della serie cadetta, la Michelin Le Mans Cup.

La massima serie endurance europea, che, COVID permettendo, si dipanerà in sei round a partire dai test collettivi di metà aprile a Barcelona, e che accetterà le domande sino all’8 febbraio prossimo, presenterà per la prossima stagione alcune modifiche al regolamento sportivo.

In primis il fornitore di pneumatici, che per le LM P2 sarà, come peraltro nel WEC sempre a partire dal 2021, la sola Goodyear, così come per le GTE, mentre a Michelin rimarrà il monopolio nelle LM P3, cui verrà concesso un set addizionale di gomme, che salgono quindi a quattro, per weekend.

Questa modifica renderà sicuramente più facile il lavoro in pista di team e piloti, spesso costretti a limitare la loro presenza nelle prove libere per mantenere gomme più performanti per la gara.

Novità anche per i tempi di guida nelle GTE, con i driver bronze ranked che dalla prossima stagione saranno chiamati ad un tempo minimo di guida di 1 ora e 30 minuti, anche nelle line-up completate da due piloti silver, che finora era limitato a 45 minuti.

Anche nell’ELMS infine, come nel WEC, verrà istituito un trofeo per il miglior equipaggio Pro-Am tra le LM P2, sia a squadre che piloti.

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Poche ma sostanziali modifiche anche al regolamento sportivo della Le Mans Cup. In questa serie il numero dei pneumatici passa a 4 treni per le GTE e 3 per le LM P3, con l’obbligo di utilizzare sempre gomme nuove ad ogni gara.

Anche i pit-stop vedranno una piccola rivoluzione: grazie alle esperienze maturate quest’anno col rinnovato motore Nissan, la serie ha deciso di distinguere i circuiti tra piste ad alto e basso consumo. Nel primo caso, le LM P3 dovranno sottostare a due pit-stop obbligatori al posto dell’unico.

Innovativo infine il nuovo sistema di Pit Stop Handicap, che verrà introdotto per livellare le prestazioni dei piloti bronze. Il sistema di Pit Stop Handicap, che sarà reso noto in dettaglio più avanti, prevedrà tempi di handicap da scontare al pit distinti per ogni competitor e sarà aggiornato di gara in gara.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR batte quattro (titoli) a Portimao. Al Nielsen Racing il successo di tappa

DKR Engineering si laurea per il quarto anno consecutivo campione della Michelin Le Mans Cup grazie al piazzamento di Portimao. Nonostante il dominio in stagione del team battente bandiera lussemburghese, con tre vittorie su sei gare, il Cool Racing poteva ambire lo stesso al colpo gobbo, ma dopo la pole position conquistata nella mattinata di sabato da Nicolas Maulini, occorreva vincere ad ogni costo, sperando in un piazzamento oltre il decimo posto da parte dei capoclassifica.

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Lo sviluppo della gara sembrava potesse premiare l’effort del team svizzero, con Edouard Cauhaupe a ricevere la leadership nella secona parte di gara dal teammate, ma la safety car della giornata, chiamata in causa per ripulire la pista dai detriti lasciati dallo scontro tra le vetture di Cristophe Cresp ed Andy Meyrick in curva 9 con meno di venti minuti sul cronometro.

Cauhaupe era costretto ad un intero giro di pista per effettuare la seconda sosta obbligatoria, al contrario della maggior parte dello schieramento, con Laurents Horr comodamente in quinta posizione e quindi sicuro del titolo, stante l’assenza precauzionale da parte di Jean Glorieux, sostituito degnamente da Wolfgang Triller.

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A seguito del testacoda da parte di Matt Bell, ritrovatosi in testa con la seconda entry del Cool Racing, il successo in pista andava al Graff ed ai suoi portacolori Matthias Kaiser e Rory Penttinen, ma la direzione gara riscontrava un sorpasso in regime di safety car e la relative penalizzazione, calcolata in +29”, regalava la vittoria al Nielsen racing di Colin Noble ed Anthony Wells.

Il medesimo metro di penalità veniva impartito, questa volta per abuso dei limiti di pista, anche alla Ligier del Motorsport98 di Dino Lunardi, promuovendo a podio sia le Duqueine del Mühlner Motorsport di Moritz Kranz ed Alex Kapadia che quella dei neocampioni.

La penalità assegnata al Graff permette a Maulini e Cauhaupe, classificati al sesto posto, di mantenere il secondo posto nella graduatoria finale.

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Tra le GT3, la cui griglia, a titolo già acquisito da iron Lynx, si limitava a sole quattro vetture, è stata battaglia senza esclusione di colpi fra l’equipaggio neotitolato, composto da Rino Mastronardi e Giacomo Piccini, e l’altra Ferrari del Kessel Racing di Michael Broniszewski e Davide Perel.

Nel finale di gara il pilota sudafricano tentare con tutti i mezzi di scavalcare Piccini senza però riuscirvi, complice forse anche una manovra un po’ troppo estrema al restart da parte del pilota toscano, terminando nella scia della 488 #8, che va così a conquistare il quarto successo stagionale in sette gare. Gradino basso del podio per la Porsche del PZ Oberer Zürichsee by TFT di Julien Andlauer e Nicolas Leutwiler. I due equipaggi chiudono nel medesimo ordine anche in classifica generale.

La Michelin Le Mans Cup tornerà in azione a Barcelona il 14 aprile 2021 con i test collettivi, che saranno seguiti il 16-17 aprile dal primo dei sei appuntamenti in calendario.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – DKR vince e allunga a Monza. Ad Iron Lynx il titolo GT3

A Monza sabato si è svolta una delle gare più caotiche della recente storia della Michelin Le Mans Cup. Ben tre infatti le safety car deployate in pista per altrettanti incidenti nel corso delle due ore di gara, che alla fine ha visto trionfare i campioni in carica del DKR Engineering.

Allo start era Nicolas Maulini a prendere la testa dalla pole conquistata con la Ligier del Cool Racing in mattinata, tenendo a bada le Duqueine di Jean Glorieux, Alex Kapadia e Rory Penttinen di DKR, Mühlner Motorsport e Graff. Subito problemi però per un altro dei protagonisti attesi, Tony Wells , che si girava alla Ascari, rovinando la parte posteriore della sua Duqueine.

Resisteva invece solo un giro la leadership di Rino Mastronardi, polesitter in GT3, a favore della McLaren dell’Optimum Motorsport, wild card a Monza con Brendan Iribe ed Ollie Millroy.

Anche il regime di corsa libera resisteva il giusto, perchè presto Patrice Lafargue terminava nella sabbia della Roggia con la Ligier IDEC, richiamando la prima safety car della giornata. Caution chiama caution dicono gli americani, ed infatti al restart Nicolas Mèlin del Racing Experience, stretto dalla seconda vettura del Cool Racing di Maurice Smith, si arenava sul cordolo della prima variante, richiamando in causa per la seconda volta la vettura di servizio.

Ma non era ancora finita, perchè, con poco più di mezz’ora di gara all’attivo, Lafargue ne combinava un’altra, girandosi anch’egli alla Ascari in modo molto più violento di Wells, e rimbalzando su altre tre vetture, le due entry del CD Sport e la #23 di Jon Schauerman per United Autosports.

Nel frattempo Nicolas Leutwiler con la Porsche del PZ Oberer Zurichsee by TFT aveva annullato il distacco derivante dall’ultima piazzola in griglia, frutto a propria volta dell’eccessiva velocitò ai box durante le qualifiche, e si era portata al terzo posto delle GT3 sorpassando la Ferrari di Emanuele Maria Tabacchi, che a sua volta aveva avuto la meglio sulla McLaren, scivolata in P5, dietro le Ferrari di Michael Broniszewski e Rino Mastronardi.

Al riprendere della gara, la Porsche scalava ulteriormente il gruppetto ravvicinato delle GT3, portandosi alle spalle di Mastronardi, che nel frattempo era salito al comando su Broniszewski, in seguito penalizzato per non aver rispettato le procedure durante il periodo di safety car.

Dopo il valzer dei pit-stop intorno alla metà gara, Edouard Cauhaupe, salito sulla vettura di testa al posto di Maulini, riprendeva la leadership da Matthias Kaiser, subentrato sulla vettura del Graff; ciò avveniva pochi attimi prima dell’ennesima neutralizzazione, causata dallo stop in pista di Alex Kapadia, fermo a lato della seconda di Lesmo. Fabien Lavergne dal canto suo ritornava ai box con la posteriore destra della sua Ligier a penzoloni.

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Il sorpasso che vale la gara e probabilmente il titolo 2020 a 39 minuti dal termine, con Horr che rompe gli indugi su Cauhaupe per issarsi in cima alla classifica. Il terzo gradino del podio va al Graff, con Kaiser che con le cattive tiene a bada Garrett Grist con la Duqueine #10 del Nielsen Racing.

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Anche la gara delle GT3 si decide poco più tardi. a poco meno di mezz’ora dalla bandiera a scacchi, allorquando Julien Andlauer, subentrato a Leutwiler, riesce dopo un lungo duello a superare al termine del rettilineo la Ferrari #9, con Niccolo Schirò al volante. A Rino Mastronardi e Giacomo Piccini il terzo posto che vale il titolo di categoria con una gara di anticipo. A Portimao fra tre settimane i portacolori del Cool Racing saranno chiamati ad un’impresa quasi impossibile per recuperare 25 punti, vale a dire il punteggio di una vittoria, da Glorieux ed Horr.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Piero Lonardo

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Le Mans Cup – Road to Le Mans: DKR e Cool Racing, una a testa

A contorno della 24 Ore di Le Mans, si è svolta nel weekend la quinta edizione della Road to Le Mans. Le due manches sul Circuit de la Sarthe erano valide quali quarta e quinta prova della Michelin Le Mans Cup 2020.

Come sempre pioggia di iscritti, ben 34, con diverse wild card, ben 11, tra cui spiccavano la Lamborghini dell’FFF Racing di Andrea Caldarelli e Hiroshi Hamaguchi tra le GT3 mentre i ranghi delle LM P3 venivano infoltiti dalle vetture provenienti dall’ELMS come ad esempio le due ulteriori entry di United Autosports e le Ligier di Eurointernational e Real Team Racing.

Le due sessioni di qualifica, svoltesi nella giornata di venerdì, premiavano per gara-1 il capolista ELMS di United Autosports Wayne Boyd davanti alla vettura dell’Eurointernational di Niko Kari, mentre per gara-2, con I driver bronze alla ribalta, Nicolas Maulini del Cool Racing davanti a Jean Glorieux con la Duqueine capolista della le Mans Cup del DKR Engineering. Tra le GT3, dominio della Lambo in entrambe le sessioni.

Purtroppo per Eurointernational, che si era ben piazzata col quarto tempo anche nelle qualifiche-2, l’estintore di bordo veniva trovato semivuoto ed i tempi ottenuti da Niko Kari e François Heriau venivano cancellati dalla direzione gara.

Nella prima manche, disputatasi a ridosso delle qualifiche, Boyd partiva bene così come Maulini, che però più tardi era costretto a cedere la seconda piazza a David Droux con la macchina del Realteam. Quest’ultima vettura si ritrovava al comando dopo la sosta obbligatoria su John Schauerman ed Edouard Cauhaupe, subentrati a Boyd e a Maulini.

Cauhaupe si sbarazzava dei due contender e balzava in testa, ma a poche curve dal traguardo doveva a propria volta cedere a Laurents Hörr e alla entry del DKR, che nella seconda parte di gara si era fatto largo sulla concorrenza.

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Tra le GT3, Hamaguchi e Caldarelli non hanno avuto rivali, conducendo sin dallo start, terminando con oltre 16” di vantaggio sulla Ferrari Iron Lynx di Rino Mastronardi e Giacomo Piccini, che si aggiudicavano il punteggio pieno per la classifica generale.

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Gara-2 sabato mattina si svolgeva su una pista bagnata dal temporale notturno e sanciva la vendetta da parte di Cool Racing sul DKR, che transitavano sul traguardo a posizioni invertite rispetto a gara-1. La Lamborghini dell’FFF Racing dal canto suo bissava la vittoria del giorno prima tra le GT3, precedendo questa volta di pochissimo, appena 0,4”, la Ferrari del Kessel Racing di Michael Broniszewski e David Perel. Terza classificata un’altra wild card, la Ferrari dello SKY Tempesta Racing di Chris Froggatt e Jonathan Hui.

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In classifica generale, a due gare dal termine, Cauhaupe e Maulini rosicchiano appena un punto a Glorieux ed Hörr, che ora conducono con 80 punti contro i 61 dei due transalpini. P3 per il vincitore della Le Castellet 120, Maurice Smith, qui sul gradino basso del podio in entrambe le manches insieme al fido Matt Bell, a quota 55.

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Tra le GT3, distacco invariato tra Rino Mastronardi, capolista con 90 punti, e l’accoppiata della 488 Kessel #74 di Broniszewski e Perel con 62, Nel mezzo l’altro pilota della Ferrari #8 di Iron Lynx, Giacomo Piccini, assente nell’ultimo round al Paul Ricard, a quota 75.

Il prossimo appuntamento, il penultimo della stagione 2020 per la Michelin Le Mans Cup, a Monza il 10 ottobre.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di gara 1

L’ordine di arrivo di gara 2

Foto: Piero Lonardo