Reso noto nella giornata di lunedí un cambiamento nella schedule dell’edizione 2022 dell’Asian Le Mans Series. Le due competizioni del primo dei due doubleheader previsti, quello di Dubai, si svolgerà sabato 12 e domenica 13 febbraio anzichè, come originariamente previsto, nelle giornate di venerdí e sabato. Ció a seguito di una modifica della giornata lavorativa locale decisa dal governo.
L’occasione è utile per fare il punto sulla serie asiatica, ad un mese dallo start. Sono state iscritte ben 39 vetture, anche se però la parte del leone la fanno le GT con ben 24 entry fra GT e GT-Am, mentre fra i prototipi alle 10 LM P3 fanno contrasto le sole 4 LM P2, tra cui un unico equipaggio Pro a cura del Nielsen Racing.
Lo scorso anno erano 7 le LM P2 iscritte, tra cui solo 2 come LMP2/Am, appartenenti a 5 squadre diverse. Nessuno di questi team ha deciso di rinnovare la sfida, a parte i bicampioni del G-Drive, ma in LM P3.
Venendo agli equipaggi, sarà il neoacquisto Ben Hanley a tentare di agguantare l’invito automatico alla prossima 24 ore di Le Mans per il Nielsen Racing insieme a Rodrigo Sales e a Matt Bell. Il team britannico schiererà anche una Ligier LM P3 per i campioni in carica della Michelin Le Mans Cup Colin Noble an Anthony Wells.
Restando nella classe regina, il Graff schiererà un equipaggio Pro/Am per i protagonisti delle LM P3 David Droux, Sebastian Page ed Eric Trouillet, mentre High Class Racing oltre ai “soliti” Dennis Andersen ed Anders Fjordbach proporrà lo statunitense Kevin Weeda. Ancora da definire infine l’effort dell’ARC Bratislava con l’unica Ligier presente del patron Miro Konopka.
Tra le LM P3, nonostante il pari numero di entry rispetto al 2021, si segnala l’assenza dei campioni in carica di United Autosports, ma anche di due squadre di valore assoluto quale RLR MSport e DKR Engineering, e fa specie soprattutto l’incertezza riguardo gli equipaggi.
Le uniche compagini già definite infatti, oltre al Nielsen Racing riguardano il Rinaldi Racing, con Torsten Kratz, Hendrik Still e Leo Weiss, e il CD Sport, con Nick Adcock, Edouard Cauhaupe, e Michael Jensen.
Un po’ di tranquillità in più tra le GT, dove dovrebbero essere rappresentati ben 7 marchi diversi, tra cui spiccano le nuove BMW M4 GT3 del Walkenhorst Motorsports e le Ferrari schierate da AF Corse, Kessel Racing e Rinaldi Racing. Su quest’ultima 488 GT3 Evo si dovrebbero alternare Davide Rigon, Rino Mastronardi e David Perel.
Una delle Ferrari AF Corse sarà inoltre presente come APN Monaco per Vincent Abril, Louis Prette – già entrambi presenti con questa denominazione su una Porsche Proton a Le Mans 2019 – più lo statunitense Conrad Grunewald.
Tre le Aston Martin iscritte, tra cui rinnova il TF Sport, che proporrà ancora due vetture: la prima con Johnny Adam, il portoghese Henrique Chaves e a John Hartshorne (assieme anche nell’ELMS) e la seconda sotto l’egida dell’Oman Racing Team per Charlie Eastwood, Ahmad Al Harty e Sam De Haan.
Il Garage 59 invece lascia dopo tre stagioni le Vantage per due McLaren, portando a quattro le 720S GT3 insieme ai due esemplari di Inception Racing.
Herberth Motorsport, campioni in carica della categoria, sono altresí attesi alla difesa del titolo con ben tre Porsche 911 GT3 R; sempre sulle GT di Stoccarda la novità S’Aalocin by Kox Racing per gli olandesi Peter e Stéphane Kox e Nico Pronk,
Novità dell’ultimo momento Attempto Racing, che sbarca nella serie asiatica schierando un’Audi R8 LMS Evo II per il team owner Alex Aka ed il britannico Finlay Hutchison.
Ricordiamo che gli inviti automatici alla 24 Ore di Le Mans 2023 sono stati ridotti, anche in funzione dei recenti accordi con SRO, ai soli vincitori delle categorie LM P2, LM P3 e GT.
Piero Lonardo
Foto: Asian Le Mans Series